Il 28 giugno 1424 sulla Piazza del Campidoglio fu bruciata viva la fattucchiera Finnicella; partiva così proprio da Roma la caccia alle streghe che avrebbe insanguinato tutta l’Europa per finire anche nel Nuovo Mondo.
Fino ad allora la Chiesa non aveva una posizione codificata verso chi professava riti cosidetti magici, la vicenda di Finnicella segna il punto di svolta dell’atteggiamento della Chiesa verso quell’insieme di credenze, superstizioni e comportamenti che erano elencati come stregoneria.
Finnicella è un personaggio veramente esistito nella Roma del XV secolo.
Il suo nome è riportato dalle cronache capitoline, e si può definire la capostipite delle cosiddette streghe ( dal latino “strix” che significa uccello notturno)bruciate nel mondo colpevoli di aver esercitato arti diaboliche e quindi malefiche.
Le donne trucidate dall’inquisizione, il più delle volte, come nel caso di Finnicella, non avevano nulla a che fare con le accuse che erano mosse. loro. Spesso si trattava di povere donne di umili condizioni la cui colpa era soltanto quella di aver conservato e tramandato quelle tradizioni popolari, legate alla natura, che derivano da un paganesimo mai estirpato. Tra le categorie che hanno visto più vittime ci sono le erboriste e vedove.
Fu Innocenzo VIII, nel 1484, a dar via a questa crudele crociata con la sua bolla “Summis desiderantes affectibus“ (Desiderando con supremo ardore)mettendo in pratica quella che sarebbe diventata la “bibbia del terrore”, contro ogni forma di stregoneria, il Malleus Maleficarum, (Il Martello delle Streghe).
Il popolo di Roma mormorava dei misfatti che la donna avrebbe compiuto: trenta neonati uccisi per berne il sangue ancora caldo e il figlio stesso che Finnicella avrebbe ucciso per poi non si sa come arrivare a farne polvere da ingerire per oscuri e nefandi riti magici.
Questi racconti arrivarono a Bernardino da Siena: in quel periodo era a Roma dove, per incarico del Papa, teneva quotidianamente le sue prediche in piazza; bastarono le accuse della fattucchiera perché formulasse un’accusa formale di stregoneria.
Durante il sommario processo ci furono dottori che tentarono di difendere Finnicella sostenendo che i neonati non li uccideva ma li faceva nascere semplicemente perché era un’ostetrica.”( RomeandArt ).
“La colpa di Eva è stata quella di voler conoscere, sperimentare, indagare con le proprie forze le leggi che regolano l’universo, la terra, il proprio corpo, di rifiutare l’insegnamento calato dall’alto, in una parola Eva rappresenta la curiosità della scienza contro la passiva accettazione della fede…“
Margherita Hack
Fonte:
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