Sono cresciuta con nonna e zia,sorella della nonna, e per me erano parte della famiglia, inequivocabilmente.
Quasi sempre presenti in casa, o tutte e due, o l’una o l’altra perchè a volte indispensabili per gli altri nipoti.
Figure importanti nella mia adolescenza, più la zia che alle mie confidenze delle prime simpatie sentenziava” se son rose fioriranno” mentre sferruzzava golfini per tutti,e qualche volte persino calze.La sua abilità nel destreggiarsi con quattro piccoli ferri per creare una calza variopinta ha suscitato la mia passione per il lavoro a maglia.
La nonna, affermata pittrice in gioventù,era chiamata la “ nonna volante” perchè spesso andava in Argentina dove si era trasferito uno degli zii.
Sani principi come tolleranza, rispetto,dignità, umiltà,lealtà, ,e anche passione per la vita e la libertà.
Non ho fatto certo parte di una famiglia patriarcale alla Fanny e Alexander né partecipato a grandi riunioni di famiglia, che comunque davano un senso di appartenenza.
Per me quindi queste iniziative “per anziani”, rispecchiano i tempi.
Anche gli “anziani” devono essere inglobati nel ritmo di vita che pretende di essere sempre superoccupati!
In famiglia tutti corrono, figli, nipoti,zii e zie, cugini e cugine, dalla mattina alla sera, spesso nella stessa città, a volte non ci si conosce se non per lo stesso cognome.
Chi non è superoccupato deve andare dallo psichiatra … per adeguarsi.
E così non c’è stimolo alla creatività, costruire il tempo, in compagnia o soli, stare qui o là, andare qui o lì,divertirsi o annoiarsi perchè no,cantare o tacere in un silenzio d’oro, vivere con gioia.
E soprattutto non incaselliamoci in categorie: gli anziani, gli adolescenti, i lavoratori, i pensionati, le casalinghe…e chi più ne pensa più ne mette.
Riconosciamoci come esseri umani,uguali ma differenti, partecipanti di questa avventura che chiamiamo vita.
Viviamo insieme con gioia che ce ne è, ce ne è , ce ne è!
( chissà come si sarebbero divertite la nonna e la zia in questi parchi eh)
Di parchi simili nei paesi dell’estremo oriente se ne trovano moltissimi, aree in cui gli anziani si possono incontrare, fare amicizia, allenarsi, stare insieme, chiacchierare e giocare.
Adesso per la prima volta, un progetto del genere arriva anche in Europa, a Bilbao in Spagna, città in cui sono stati allestiti dei “parchi biosalutari” così chiamati proprio perché vogliono promuovere soprattutto negli anziani ma in generale in tutti i cittadini, degli stili di vita attivi e salutari.
Uno spazio di ritrovo in ogni parco pubblico, appositamente destinato agli over, ha il beneficio di combattere l’isolamento e di permettere agli anziani di ricrearsi una rete sociale anche solo attraverso delle chiacchierate o la condivisione della giornata mentre si fa qualche esercizio insieme,
Sono presenti “giochi” per stimolare le abilità cognitive, altri per esercitare le abilità psicomotorie, altri ancora per distendere e tenere attivi i muscolo e altri ancora per allenare la mente
Lo scopo è rimanere il più possibile attivi e propositivi, non sedendosi su una panchina mentre i bambini giocano, ma prendere loro stessi parte alle attività ricreative, creando un bel momento di condivisione con i nipoti,
Inoltre il parco è lo spazio perfetto in una città per godere anche della natura circostante, di un aria più fresca, del verde e di uno spazio di tranquillità in cui la frenesia rimane fuori, incrementando il beneficio di tutti i miglioramenti, fisici e sociali indotti dalla compagnia e dall’esercizio.
un’idea semplice ma estremamente efficace per migliorare la salute, l’umore e la socializzazione delle persone anziane che spesso si trovano sempre più isolate e che invece con un’area a loro dedicata in ogni parco troveranno un nuovo incentivo per uscire e fare due chiacchiere migliorando l’umore e la salute
I campi da gioco e esercizio fisico sono nati già dalla fine del secolo scorso in Cina e da lì si sono diffusi anche negli altri continenti.
In Europa sono stati pensati a seguito delle stime che prevedono un costante aumento dell’età media dei cittadini con la preoccupante constatazione che nel 2050 gli ultrasessantacinquenni europei saranno in media il 28,5% della popolazione.
È chiara dunque l’importanza che ha nella nostra società la previsione di programmi di assistenza e supporto alla terza età in cui la creazione di queste aree si inserisce perfettamente.
Nel continente europeo i paesi che si sono mossi per primi sono l’Inghilterra, la Finlandia, la Germania e la Spagna mentre in Italia manca ancora un progetto strutturato a livello nazionale.
Fonti:
https://www.bilbao.eus/cs/Satellite?