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La buona notizia del venerdì: Dopo 250 anni riapre la Scuola di Arti e Mestieri in Vaticano

Dopo 250 anni, dentro le mura vaticane, riapre una scuola di “sapere pratico””pensare con le mani”.

Un bagaglio di conoscenza che sarà trasmesso a giovani che vogliono imparare le arti e i mestieri tra i più difficili e delicati, e anche dimenticati: scalpellini, marmisti, muratori, fabbri. professionalità ancora molto ricercate, anche nell’era del web.

Una nicchia di sapere forse unica al mondo, dentro uno dei luoghi di maggior concentrazione di opere d’arte e di edifici storici, ma anche di quotidiana necessità di manutenzione.

L’iniziativa si inserisce nel solco di una tradizione antica, risalente alla fine del XVIII secolo, quando la Fabbrica di San Pietro istituì lo Studio Pontificio delle Arti, destinato ai giovani aspiranti “muratori, pontaroli, falegnami, scalpellini e tutti gli artieri di arti meccaniche”, che fece dell’istituzione un centro formativo di eccellenza.

Per la prima edizione, in corso dal gennaio 2023, sono stati selezionati 20 allievi per ciascuno dei tre indirizzi rivolti rispettivamente, come detto, a scalpellini e marmisti, a muratori stuccatori e decoratori, e a falegnami.

Il corpo docente è composto dal personale dell’Ufficio Tecnico della Fabbrica, da docenti di Università italiane e straniere e da artigiani esperti.

I percorsi formativi «hanno come obiettivi la crescita professionale e umana dei giovani artigiani e lo sviluppo delle abilità manuali, con l’apprendimento storico-artistico, la conoscenza dei materiali impiegati e l’acquisizione di competenze tecniche e tecnologiche. L’attività didattica prevede cicli di lezioni frontali, seminari, visite guidate e sopralluoghi di studio in diverse località italiane».

Le lezioni si tengono nelle aule allestite nei locali del Palazzo della Canonica, le attività di laboratorio sono svolte nelle officine della Fabbrica di San Pietro, dove gli aspiranti artigiani hanno la possibilità di esercitarsi a stretto contatto con le maestranze sanpietrine”.

In questo modo gli allievi possono immergersi nella vita della Basilica Vaticana, «per conoscerne la spiritualità, i luoghi, le persone e l’organizzazione».

L’inaugurazione ha visto la lectio magistralis di Mario Cucinella, architetto e designer e l’intervento di Gambetti, che ha osservato come il concetto di “sapere con le mani”, uno dei principi ispiratori della scuola – che è gratuita – riporta al centro «una dimensione integrale dell’educazione, che sa riconnettere la conoscenza speculativa e quella pratica: la Scuola vuole proporre agli studenti un modello virtuoso mettendo in dialogo e integrando la tecnica e la tecnologia, le arti e lo studio teorico».

Il direttore della scuola e segretario generale della Fondazione, padre Francesco Occhetta, ha spiegato che a ottobre saranno inseriti i corsi per fabbro e mosaicista: gli indirizzi diventeranno quattro.

Le mani sono gli strumenti propri dell’intelligenza dell’uomo. Maria Montessori

Fonte:

Vaticano, dopo 250 anni riapre la scuola di arti e mestieri – Il Sole 24 ORE

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La buona notizia del venerdì: I nuovi vigili urbani studiano la storia dell’arte!

Già nel 2015, ai vigili urbani di Bologna era stato fornito un manuale per accogliere al meglio i turisti.

La storia di Bologna raccontata alla Polizia municipale, scritto dallo storico dell’arte Marco Poli e incluso nella Guida stradale che abitualmente il Comune fornisce ai suoi agenti. per soddisfare le esigenze di accoglienza dei visitatori di Bologna.

E questo con l’obiettivo di recuperare il ruolo originale dell’operatore di Polizia locale, primo punto di riferimento per il turista.

L’idea, ora, è quella di potenziare l’intuizione del 2015, inviando i vigili a lezione di storia dell’arte.

Il percorso di apprendimento, avviato dal Comando del Corpo di Polizia Locale con la collaborazione dei Musei civici, ha coinvolto i neoassunti: 132 vigili in fase di inserimento che, oltre a formarsi sulle consuete materie orientate all’identità professionale e al ruolo, hanno potuto apprendere l’importanza di possedere solide conoscenze sugli aspetti legislativi, urbanistici, storici e artistici legati ai beni culturali e all’edilizia di base e monumentale, privata e pubblica.

I corsi sono stati tenuti dallo storico Giancarlo Benevolo e dagli storici dell’arte Paolo Cova e Ilaria Negretti,

E gli agenti hanno mostrato di apprezzare, tanto che con molta probabilità il progetto sarà esteso anche alla vecchia guardia, coinvolgendo nelle lezioni l’interno corpo della Polizia municipale di Bologna.

l motivo, se necessario, lo evidenzia il comandante Romano Mignani, che fa appello al binomio “sicurezza e accoglienza” per spiegare i compiti essenziali dei vigili urbani: “Presidiamo anche i luoghi di interesse turistico e siamo quindi punto di riferimento per i tanti visitatori della città, fornendo informazioni di servizio e aneddoti sulla storia di Bologna, dal 2021 ‘Città dei Portici’. Questo ruolo era tipico dei vigili di una volta, per i quali le nozioni storico-artistiche della città costituivano anche materia di concorso. Oggi molti degli agenti provengono da città diverse e, quindi, non conoscono la storia e i monumenti di Bologna“.

Vigili come novelli ciceroni, dunque, come sperimentato in passato anche da un’altra città d’arte, Venezia .

Nel lontano 2011, alla Polizia municipale della Laguna fu proposto un corso d’aggiornamento centrato non solo sull’apprendimento della storia dell’arte, ma anche sulla “perfetta” accoglienza, come frutto di un protocollo d’intesa proposto dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e dal Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo e sottoscritto dal Comune di Venezia. Le materie di studio? Comunicazione e tecniche relazionali, nozioni linguistiche, patrimonio turistico locale, nozioni storico-artistiche della città, gestione dello stress e problem solving. 

E come non citare, nel suo anno da Capitale Italiana della Cultura 2023 Brescia: con l’inizio di maggio, 17 vigili neoassunti che hanno affrontato nei mesi scorsi il percorso formativo al Comando cittadino sono in strada per fornire informazioni sui luoghi di interesse culturale ai turisti che visitano la città.

Gli “studenti” hanno infatti avuto modo di frequentare, il corso Ambasciatori Brescia Capitale della Cultura 2023, condotto da guide turistiche professionali, e somministrato anche ad altre figure professionali della città.

FONTI:

VIGILI URBANI A LEZIONE DI STORIA – Radio Più (radiopiu.net)

A Bologna i vigili urbani prendono lezioni di storia dell’arte (artribune.com)

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* Una grande onda di energia avvolgerà la Terra e tutti, proprio tutti e tutto saranno coinvolti. Come ogni anno sarà la luna piena di Maggio a spingere l’umanità verso un futuro rispettoso dei suoi valori.

L’IRIS, LA LUNA E IL PLENILUNIO DELLO SCORPIONE


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Nel mio giardino sono sbocciati gli iris, tutti insieme, come se improvvisamente si fossero accese tante luci viola, rivolte verso il cielo.

Nel cielo si accende in questi giorni la luna, tutta tonda: è il plenilunio, la luna piena. Nell’anno si è appena entrati, astrologicamente, nel segno del Toro.

Ogni anno, in questo periodo, succede tutto questo, sarà un caso?E’ un caso pieno di significati. Cosa può legare questi tre elementi? Una energia particolare fa sì che l’iris sbocci, che la luna si mostri alla terra completamente illuminata, che dalla terra si veda la luna  nel cielo nella costellazione del Toro  o dello Scorpione.

Ogni anno, dai tempi dei tempi. L’energia è la causa di tutto ciò che è manifesto, dal granello di sabbia all’universo intero e dell’inizio di tutto. Una energia vibrante e in continua evoluzione. Una energia che spinge ad aspirare all’esistenza più evoluta, dal granello di sabbia all’universo intero.

Domanda: Allora potrò diventare una stella, o un sole, o un universo?A qualcuno dovrò pure ispirarmi!

Ecco perchè l’Energia primaria si collega in cicli ricorrenti in ogni regno di natura agli esseri viventi: per spingerli a raggiungere i loro obbiettivi di evoluzione. Più si ha coscienza e più si è in grado di recepire l’Energia e usarla per l’evoluzione. Più si ha coscienza di appartenere ad un livello di evoluzione, più si è in grado di di innescare una catena di eventi che coinvolgono più livelli.

Domanda: E se non sono cosciente? L’Energia ti spingerà  comunque alla tua evoluzione.

Domanda : E come posso incominciare? Osserva la luna piena il giorno del suo massimo splendore, senti il profumo degli iris, percepisci la luce dell’occhio del Toro, la stella Aldebaran. Lasciati riempire dall’energia di luce, sentila vibrare in te, collegati all’energia universale  e sentiti parte operante del progetto dell’evoluzione, perfettamente inserito nel tuo gruppo di appartenenza, l’umanità. Guarda la tua vita come al mezzo per contribuire all’evoluzione di tutti e di tutto. Progettala in un ottica universale. Vivila per te e per gli altri.

Domanda: Ce la posso fare? L’energia è a portata di tutti, in ogni momento, in ogni luogo, è inesauribile, come una cornucopia senza fondo. E’ la tua causa. E’ la tua vitalità.

E se vuoi saperne di più continua a leggere… Continua a leggere “* Una grande onda di energia avvolgerà la Terra e tutti, proprio tutti e tutto saranno coinvolti. Come ogni anno sarà la luna piena di Maggio a spingere l’umanità verso un futuro rispettoso dei suoi valori.”

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La buona notizia del venerdì: Gabi e gli amici corvi

Lei gli dà da mangiare e loro la riempiono di regali

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È quello che succede a Gabi Mann, una bambina di Seattle che è riuscita a instaurare un rapporto di fiducia con i corvi che vivono nei pressi del suo giardino.

Tutto è cominciato quando, al rientro da un viaggio in macchina,  Gabi, allora quattrenne, si fa cadere dalle mani una polpetta di pollo che un corvo si precipita a raccogliere.  Rimane lì a guardarla in attesa di altro cibo e per Gabi scoppia un grande amore. Da allora tutti i giorni nutre gli uccelli nel suo giardino. Con l’aiuto dei genitori ha costruito delle piccole uccelliere dove ripone il mangime e le noccioline insieme a una vaschetta con dell’acqua fresca per poi chiamare a voce alta i corvi appollaiati sui cavi del telefono sopra la loro casa.

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I corvi, dal canto loro, hanno molto apprezzato le cure di Gabi e per ringraziarla della sua generosità hanno cominciato a lasciarle dei doni all’interno delle ciotole, che la piccola conserva gelosamente dentro una scatola. Da piccoli orecchini a bottoni, da spillette a biglie, una piccola lampadina, una pietra, una vite, una graffetta.

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Tutto è catalogato con data e giorno del regalo e gelosamente custodito. L’oggetto a cui tiene di più è una perlina a forma di cuore: «Me l’hanno portata perché mi amano», dice la piccola. Ma conserva con orgoglio anche una targhetta con su scritto “migliore”: «Non so se hanno conservato loro la parte in cui è scritto “amica”» ride Gabi, divertita dal pensiero di un corvo con un braccialetto.

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Il caso di  Gabi è stato osservato da John Marzluff, professore di botanica all’università di Washington che sta effettuando uno studio sul rapporto tra i corvi e gli esseri umani. Insieme al suo collega Mark Miller, ha scoperto che i corvi hanno una relazione molto forte con le persone che le nutrono: «È sicuramente una comunicazione a doppia via quella che intercorre, capiscono i segnali l’uno dell’altro». Si crea una sorta di comunicazione tra l’animale e chi lo nutre: gli uccelli comunicano attraverso il corpo e a loro volta riescono a “leggere” e a capire i messaggi che l’uomo manda attraverso i propri movimenti.

La mamma di Gabi è entusiasta e incoraggia la figlia: «Mi fa piacere che lei impari ad amare gli animali e che abbia voglia di condividere». Nel video che segue i lettori più attenti noteranno che i corvi non sono gli unici animali ad attendere il cibo della piccola Gabi.

http://www.caffeinamagazine.it/la-storia/12046-storia-di-una-bambina-e-i-suoi-corvi-lei-gli-da-da-mangiare-e-loro-la-riempiono-di-regali

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L’animale che accompagna gli iniziati è il corvo,.

Portatore di disgrazia secondo la tradizione popolare come anche il tredici, la notte, la luna, il femminile. Gli antichi attributi della personalità magica!

Il suo simbolismo è duale, essendo collegato sia con la saggezza, la preveggenza e la lungimiranza, sia con la morte e la distruzione: le sue peculiarità lo fanno animale solare e notturno al tempo stesso.

Nelle fiabe invece il corvo ha una funzione importante: è lui a sapere! Trasmette messaggi di importanza vitale solo per chi può udire e comprendere.

I corvi siedono sul confine tra la vita e la morte, possono guardare in entrambe le direzioni e avrebbero potuto fare da mediatori, ma…chi capisce la lingua dei corvi?

Un ricercatore ha scoperto che i corvi non solo hanno un linguaggio differenziato, ma si prendono persino gioco degli esseri umani che li disprezzano. Corvi e cornacchie hanno una sorta di comunicazione telepatica, vivono in solitudine liberamente scelta, perchè girano volentieri da soli e vivono la comunità solo come una rete intorno a sé.

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La buona notizia del venerdì: Il 21 Aprile 2023 Roma compie 2776 anni !

Oggi ricorre il Dies Romana o Romaia, più comunemente conosciuto ai nostri tempi come Natale di Roma.

La città dunque, che ha compiuto il suo primo Natale prima dell’avvento del Cristianesimo e quindi del calendario gregoriano, su cui ci basiamo oggi, quest’anno compie i suoi 2.776 anni.

La leggenda vuole che proprio il 21 aprile del 753 a.C.  Romolo abbia fondato Roma.

Con questa data inizia la cronologia della Città Eterna e quindi nel 2023 (in numeri romani MMXXIII) abbiamo l’anno 2776 (MMDCCLXXVI) dalla sua fondazione. La data fu calcolata dall’astrologo Tarunzio, amico di Cicerone, poco prima dell’era cristiana.

Le origini della città di Roma dal punto di vista storico sono state narrate nella lunga ricostruzione storica di Tito Livio in 142 libri intitolati appunto Ab urbe condita. La narrazione di Livio iniziava dalle origini mitiche di Roma, ovvero con la fuga di Enea da Troia, cui faceva seguito la leggenda di Romolo e Remo allevati dalla lupa.

Nel narrare la leggenda della fondazione dell’urbe Livio fa riferimento al pomerium, il cosiddetto “solco sacro” tracciato da Romolo sul Palatino per creare la sua città. Il gemello Remo avrebbe osato scavalcare le mura appena erette da Romolo, suscitando l’ira funesta del fratello che sfociò nel delitto

«Così, d’ora in poi, possa morire chiunque osi scavalcare le mie mura». In questo modo Romolo s’impossessò del potere e la città prese il nome del suo fondatore.

Nella tradizione, Romolo per fondare Roma avrebbe collocato, dove c’è il Marco Aurelio, Asylum affermando che tutti coloro che avessero voluto diventare cittadini di Roma avrebbero potuto esserlo, a prescindere dalla provenienza, dalle radici e dall’etnia. Questo aspetto del mito divenne centrale nella costruzione della città, era parte della politica imperiale ma con un’idea di cittadinanza che partiva dalla condivisione della legge e non sull’appartenenza etnica.

Una modalità di concepire la cittadinanza prettamente politica

La celebrazione dell’anniversario di Roma come elemento della propaganda imperiale, finì per attribuire alla questione dell’anno della fondazione un’importanza fondamentale.

Il primo imperatore a celebrare il Natale di Roma fu Claudio, ottocento anni dopo la data della sua presunta fondazione. All’epoca la ricorrenza aveva il nome di “Palilla” perché in quei giorni si celebravano le festività dedicate alla Dea Pales, divinità tutelare delle greggi e dei pastori. In seguito avrebbe preso il nome di Dies Romana.

La tradizione sarebbe continuata sino ad Antonino Pio per poi essere inglobata a quella dei Ludi Saeculares. (celebrati ogni cento anni), in quanto Roma aveva compiuto dieci secoli.

Sono state rinvenute monete che celebrano l’evento. Su una moneta del pretendente al trono Pacaziano, appare esplicitamente “1001”, da dove si evince come i cittadini dell’Impero romano avevano compreso di essere all’inizio di una nuova era, di un “Saeculum Novum”.

Nel 1871 dopo la proclamazione a Capitale di Italia,, il compleanno di Roma si trasformò in un evento nazionale.

Nel corso dei secoli, tale evento è diventato un simbolo della città attraverso cui mettere in risalto la grandezza della Capitale.

Sono tante le iniziative che vengono organizzate per i cittadini e tutti i turisti che giungono nella Capitale per trascorrere qualche giorno tra le sue vie, gustarsi un piatto tipico e lasciarsi andare alle meraviglie che le fanno da cornice.

Che Roma è una delle regine dell’arte d’ogni tempo!

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La buona notizia del venerdì: I bambini leggono di più! Fin dai primi anni!

Le letture per bambini influiscono sul tipo di rapporto che ogni persona, in età adulta, avrà con i libri. Esse coinvolgono, soprattutto, lo sviluppo della facoltà dell’immaginazione, utile in diversi ambiti della vita.

Perciò è da salutare come una buona notizia l’incremento del numero dei giovanissimi lettori, rilevato da un’indagine compiuta dall’Associazione Italiana Editori (AIE) dopo la pandemia.

Un risultato che si deve, in primo luogo, ai tanti genitori e insegnanti che hanno scelto di puntare, con i più piccoli, su tale mezzo educativo.

È possibile infatti – fin dai primi anni – approcciarsi a un racconto in molteplici modi: ascoltando la voce di un adulto che legge, o con un libro illustrato, un fumetto ecc. Viaggiare con la fantasia può rivelarsi un’esperienza coinvolgente quanto quella offerta dal gioco, se non di più.

Gli smartphone non penalizzano le letture per bambini

In termini numerici, i dati forniti di recente dall’AIE sono abbastanza eloquenti. Nel corso dell’ultimo anno, il 96% dei ragazzi di età compresa tra i 4 e i 14 anni ha letto almeno un libro non scolastico. Nel 2018 la percentuale, per la stessa fascia d’età, si attestava al 75%. E in un’epoca in cui le lusinghe tecnologiche diffuse dagli smartphone ammaliano precocemente, sono numeri che assumono una valenza significativa.

Ma non è tutto. La stessa ricerca mostra dati degni di nota anche riguardo ai bambini da 0 a 3 anni. Esistono, infatti, varie forme di “pre-lettura” – come i testi recitati ad alta voce dagli adulti, o la manipolazione di libri tattili e cartonati – che sono espressamente consigliate per la prima infanzia. Nei primi mesi del 2023, queste hanno interessato il 70% dei bambini, contro il 49% del 2018.

Tali rilevazioni provengono dal modulo di approfondimento sui ragazzi che l’AIE – con cadenza biennale – realizza all’interno dell’“Osservatorio sulla lettura e i consumi culturali”. La conclusione che se ne trae sembra essere univoca: dopo la pandemia i libri sono diventati sempre più importanti nella vita dei giovanissimi.

Ascoltare o leggere storie è utile per crescere

Molti ricordano quella domanda che spesso, durante l’infanzia, facevano al nonno o alla mamma: “Mi racconti una storia?”. Tuttavia, quando da adulti c’è un bestseller che ci incuriosisce, di rado pensiamo a quanto i due fatti siano collegati. In realtà – e poco importa quanti anni abbiamo –, stiamo ancora “chiedendo” a qualcuno di raccontarci una nuova storia. Il bisogno di immergerci in un mondo lontano dal nostro, seppur per breve tempo, è rimasto immutato, dal momento che qualcuno ci ha educato a farlo.

Secondo quanto si apprende dal sito dell’ospedale pediatrico di Roma Bambino Gesù, il ricorso alle letture per bambini è importante da un punto di vista sia emotivo che cognitivo, nel quadro della crescita futura della persona. I disegni colorati – e il suono delle parole che li descrivono – sono in grado di affascinare la mente umana fin dalla tenera età, stimolandone l’attenzione.

Leggere sin da piccoli (o ascoltare la lettura) insegna, anzitutto, a visualizzare nella mente idee e concetti attraverso l’immaginazione. Inoltre, aiuta a creare uno spazio interiore in cui poter gestire le proprie emozioni. Da ultimo – ma non per importanza – fa conoscere parole nuove, con le quali si arricchisce il proprio linguaggio.

È essenziale, quindi, che gli adulti siano sempre più consapevoli della parte che possono avere in tutto ciò. Che si tratti di giovani genitori o di insegnanti, un attivo coinvolgimento può fare la differenza – e i dati sopracitati, in tal senso, sono promettenti.

L’indagine dell’Associazione Italiana Editori ha fatto emergere, in ogni caso, altri dati interessanti. Difatti, accanto ai già nominati libri tattili, ai testi animati e agli albi da colorare, risultano quasi triplicate, in tre anni, le vendite di libri di fumetti per bambini. Tutte opere prodotte con la massima cura, e utili per prender confidenza con la lingua scritta.

Da una parte, dunque, cresce il numero di adulti che danno il giusto peso alle letture per bambini. Al contempo, va ampliandosi l’idea stessa di lettura, che ora abbraccia anche prodotti narrativi non tradizionali. Anche dopo la pandemia, il mercato dei libri non smette di reinventarsi, proprio perché non cambia il suo obiettivo fondamentale: creare nuovi lettori.

Letture per bambini: un mercato in crescita, dicono i dati (buonenotizie.it)

Leggi anche

La buona notizia del venerdì: Ci piace leggere in gruppo…in tutto il mondo e in tutti i modi di comunicazione! – Laurin42 (wordpress.com)

La buona notizia del venerdì: Gli appassionati della lettura diventano professionisti! – Laurin42 (wordpress.com)

* La buona notizia del venerdì: I bambini che leggono libri ai gatti – Laurin42 (wordpress.com)

Il mio consiglio per ogni età:

Stargatto Shop (company.site)

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La buona notizia del venerdì: Le cicogne sono tornate anche questo anno in Ucraina a portare una speranza di pace

L’immagine di una madre cicogna nel nido con i suoi due pulcini in Ucraina è diventata per qualche motivo il “simbolo di speranza” del paese.

Fotografato alla periferia di Kiev, il nuovo nido è stato trovato dopo l’invasione durata mesi che ha interrotto il loro accoppiamento annuale.

Le cicogne sono considerate “uccelli sacri” in Ucraina, dove nidificano ogni primavera dopo aver trascorso l’inverno in Africa. Il 16% delle 224.000 cicogne che raggiungono l’Europa ogni anno hanno nidificano in Ucraina e vi allevano i pulcini fino alla fine dell’estate.

Secondo Good News Network, le cicogne che sono tornate a nidificare in Ucraina hanno portato una luce di speranza nel paese in questa tragedia della guerra: “il nostro uccello nazionale, torna per una primavera che non ha eguali”.

Dopo l’invasione russa le cicogne in Ucraina erano state costrette ad abbandonare i loro piccoli e persino a nidificare altrove, secondo il World Time Todays.

Ora i beneauguranti uccelli si sono stabiliti tra le rovine del villaggio di Moshchun, a 10 miglia da Kiev. Non ci si poteva credere che le cicogne fossero tornate e avessero ritrovato il loro solito luogo di nidificazione, dopo che le truppe russe avevano lasciato il villaggio.

Oltre ad essere messaggeri dell’arrivo della primavera, le cicogne sono anche viste come un simbolo secolare di fertilità e simboleggiano “un grande raccolto, così come la felicità familiare, la procreazione, la cessazione dei conflitti e l’amore per la patria”, ha detto Oleg Dudkin, direttore della Società ucraina per la protezione degli uccelli, che ha catturato la fotografia delle cicogne che hanno nidificato proprio in questo periodo.

“È non solo la devozione di una madre per i suoi piccoli, ma anche il grande amore e la devozione degli ucraini alla loro madrepatria e la disponibilità a non andarsene”, ha aggiunto.

Le cicogne saranno sempre uccelli sacri per gli ucraini, rafforzando la speranza per la pace e l’inevitabile vittoria della primavera sull’inverno e del bene sul male”.

L’ornitologo Oleksandr Ruchko ha organizzato tour di birdwatching nei parchi di Leopoli con i rifugiati giunti qui dalle città dell’Ucraina, tra cui Kiev e Kharkiv.

Molte di queste persone hanno perso la casa e la famiglia. Per loro l’attività di osservare gli uccelli è diventata un modo per ritrovare fiducia anche se durante la guerra l’uso di binocoli o telescopi poteva destare sospetti. “Nessuno vuole sembrare una spia”, ha raccontato Ruchko, “ma a volte non bastano orecchie e occhi”.

Nel vicino villaggio nei dintorni di Kharkiv. abbiamo visto un gruppetto sopra di noi un gruppo di stercorari, pavoncelle e folaghe che scivolavano nel cielo senza alcun problema . Sembravano tranquilli e sicuri di sé stessi. L’area è un oasi di pace per ogni specie. Anche per le cicogne perchè al largo del fiume Dniesterer le sponde sono paludose e i piccoli stagni offrono il cibo al riparo dei pericoli.”, riporta The Guardian.

Per gli Ucraini il ritorno delle cicogne è un segno che la primavera è arrivata, e potrebbe portare presto anche la pace. Non conoscendo confini, l’uccello che vola è simbolo di libertà.

“E siamo tutti felici che siano tornati sani e salvi, dandoci speranza in tempi migliori”.

* La buona notizia del venerdì: In questi giorni la Primavera in Ucraina è un metro di neve e temperature fino a 25° sotto lo zero. Ma le cicogne non lo sapevano… – Laurin42 (wordpress.com)

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La buona notizia del venerdì: La casa delle farfalle anche a Roma

La leggenda narra che se una farfalla ci si poggia addosso allora possiamo esprime un desiderio e quel desiderio si avvera.

Non tutti sanno che in primavera a Roma si può visitare la bellissima Casa delle Farfalle.

Nella Grande Serra è stato ricreato un ambiente tropicale dove ci sono oltre trenta specie di farfalle esotiche. Si può camminare in questo luogo mentre le farfalle svolazzano e si corteggiano in una danza unica.

Uno staff formato da biologi ed entomologi qualificati fornisce tutte le informazioni per scoprire l’intero ciclo vitale della farfalla. Se sei fortunata, puoi assistere allo schiudersi della crisalide e alla nascita di una nuova creatura.

La Casa delle Farfalle nel 2023 cambia location: la speciale serra tropicale sarà allestita a due passi dall’Appia Antica, nella splendida cornice dell’Appia Joy Park, il nuovo parco agricolo multifunzionale di Roma.

Fino all’11 giugno sarà possibile ammirare questi meravigliosi esemplari in un ambiente che riproduce il loro habitat naturale e scoprire alcune tra le farfalle più belle al mondo. Inoltre, la serra ospiterà anche alcuni insetti unici, come l’insetto stecco, gli insetti foglia, le blatte fischianti del Madagascar e il simpatico Millepiedi gigante.

Si potrà scoprire e seguire da vicino il ciclo vitale delle farfalle, i più fortunati avranno addirittura la possibilità di assistere in tempo reale e dal vivo, quell’incantevole momento in cui la farfalla esce dalla sua crisalide e inizia a stendere le ali per poi lentamente librarsi in volo.

L’allestimento della casa delle farfalle, è anche un’attività eco sostenibile. Le farfalle ospitate all’interno della casa, provengono da allevamenti distribuiti in vari paesi tropicali, gli stessi Paesi che purtroppo, sono colpiti dalla deforestazione.

Per questo, negli ultimi anni, sono nate diverse “butterfly farm” che producono e vendono migliaia di crisalidi, creando un’economia alternativa che spesso ha sostituito l’allevamento di bestiame, attività che implicano la distruzione della foresta.

I visitatori troveranno laboratori, mercatini agroalimentari, spettacoli di giocoleria e trucca bimbi, musica dal vivo (sotto la direzione artistica di Stefano Scarfone) e altri eventi per bambini durante i weekend, per un’esperienza immersiva nella natura davvero unica.

La Casa delle Farfalle, inoltre, prevede, all’insegna dell’inclusività, anche alcune visite guidate nella Lingua Italiana dei Segni (LIS) nei mesi di aprile e maggio.

Informazioni orari e biglietti

La Casa delle Farfalle sarà aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00, il costo del biglietto intero è di 8 €; ridotto (bimbi dai 4 ai 12 anni): 5 €.

La Casa delle Farfalle a Roma – dal 25 Marzo 2023 (lacasadellefarfalleonline.it)

alcune delle altre case delle farfalle:

A Siracusa nuova attrazione: da marzo apre la Casa delle farfalle – Travelnostop

bordanofarfalle.it – Casa delle farfalle

Casa delle Farfalle Monteserra, a Catania la bellezza ci vola tutta intorno (aroundfamily.it)

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La buona notizia del venerdi: Con il tuo cane puoi andare ai musei che c’è il servizio dog-friendly!

In Italia ci sono città più propense di altre ad accettare gli amici a quattro zampe nei propri luoghi d’arte, come ad esempio Milano all’Hangar Bicocca, Torino al Museo Nazionale del Cinema, al Museo Nazionale dell’Automobile e a Palazzo Madama, dove accettano cani di piccola taglia. E poi i Musei di Maremma che hanno lanciato il progetto Musei a 4 Zampe (musei da visitare insieme al proprio cane), a cui hanno aderito diversi centri espositivi, fra cui la Villa Sforzesca di Castell’Azzara, i musei minerari di Massa e Gavorrano e il Museo Archeologico di Saturnia.

Ma è Bologna ad aver fatto da apripista al turismo culturale amico del cane: l’Istituzione Bologna Musei è, infatti, il primo sistema museale italiano a essersi dotato ufficialmente di un servizio di intrattenimento dog-friendly per i propri visitatori, grazie all’accordo con Bauadvisor, nuovo portale di comunicazione e servizi globali e innovativi dedicato al mondo dei cani e dei loro proprietari pensato per vivere tutti i giorni 24 ore su 24 insieme.

Ora, però, anche altri musei si sono interessati a questo tipo di servizio.

TripForDog.com, la prima agenzia di viaggi a quattro zampe che negli ultimi 6 anni ha portato in vacanza oltre un milione famiglie “allargate”, ne ha fiutato il potenziale e ha stretto un accordo con i cinque luoghi storici e rappresentativi dell’Italia – a Firenze con gli Uffizi, la galleria dell’Accademia e il Duomo, a Roma con i musei Vaticani e Castel Sant’Angelo, a Pisa per vistare la torre e a Pompei per vedere gli scavi – per offrire servizi di dog sitter.

Abbiamo selezionato delle persone che per lavoro si occupano di cani”, spiega Marco Fabris, Ceo e fondatore di Tripfordog.com, l’agenzia di viaggi a quattro zampe. “Sono esperti che sanno come farli giocare in sicurezza e anche farli riposare quando serve. Si organizzano per farli stare in posti dove c’è ombra, sempre alla ricerca del loro benessere. Io stesso ho un cane, Mela, nominata presidente onorario di TripForDog.com, e conosco bene le loro esigenze. Grazie al servizio di TripForDog.com i nostri amici ci aspetteranno scodinzolanti all’uscita del museo”. …

Il servizio è disponibile solo su prenotazione, che può essere effettuata sul portale di Bauadvisor o tramite l’app dedicata. A prenotazione effettuata, un dogsitter esperto incontrerà il visitatore davanti all’ingresso del Museo indicato e prenderà in consegna temporanea il cane per farlo passeggiare nelle aree limitrofe, riconsegnandolo poi al suo proprietario direttamente davanti al Museo alla fine della visita.

Cosa ne pensano i nostri amici cani? “BAU BAU RONF RONF

Cani al museo: dog sitter nei musei (artribune.com)

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La buona notizia del venerdì: Con ago, filo, ferri ed uncinetto si può fare la differenza.

Sono quasi quattromila le coperte, che misurano un metro per un metro, tutte realizzate a mano che, domenica 12 marzo, hanno ricoperto Piazza Grande di Modena formando un grande tappeto multicolore contro la violenza sulle donne.in un gesto simbolico e, allo stesso tempo, molto concreto.

Una piazza colorata da migliaia di coperte colorate realizzate a mano da tanti volontari : dalla casalinga che da Trapani spedisce un quadrato, a tutti i gruppi, associazioni , scuole, privati cittadini del territorio e in tutta Italia

Dalle prime ore di domenica è cominciata la catena umana per allestire piazza Grande con le coperte. I quadrati, circa 16 mila, ognuno dei quali misura 50 centimetri per lato, sono stati uniti a quattro a quattro in coperte da un metro per un metro e cuciti dalle volontarie con un filo rosso, simbolo del no alla violenza così da formare le migliaia di coperte necessarie a ricoprire la piazza. I quadrati sono stati firmati per attestare il proprio “No alla violenza sulle donne”.

L’impresa ha permesso di raccogliere 83 mila 950 euro a favore della Casa delle donne contro la violenza di Modena che saranno destinati a sostenere, in particolare, progetti per aiutare le vittime della violenza a raggiungere un’autonomia economica, qualificarsi per ricercare un lavoro e, se necessario, usufruire di assistenza legale gratuita.

“Felici per la grandissima partecipazione dei modenesi”, le organizzatrici dell’impresa, realizzata con la collaborazione del Comune di Modena e il sostegno di Conad Nord Ovest, Fondazione Conad e Bper Banca, hanno deciso di proseguire ancora per qualche settimana provando a realizzare entro la fine di marzo anche le 97 coperte che mancano (per un totale di 388 quadrati realizzati ai ferri o all’uncinetto) per arrivare alla cifra tonda di quattromila.

Le nuove coperte saranno in vendita nello Spazio Viva Vittoria in via San Carlo 26.

L’impresa delle coperte contro la violenza è nata dalla collaborazione del gruppo Fili di vita, composto da donne modenesi, con l’associazione di volontariato bresciana Viva Vittoria che, fin dal 2015, ha promosso e realizzato progetti analoghi in varie città.

L’iniziativa è stata realizzata da donne, soprattutto, ma anche da uomini e da studenti e studentesse, non solo modenesi.

Fonte:

coperte inpiazza a modenatoday – Cerca (bing.com)

Oltre 1700 le coperte vendute in piazza Duomo – parmareport

Donne, una maxi coperta in piazza a Brescia: social patchwork contro la violenza – la Repubblica