Ingegnera originaria del Wisconsin, Marissa Mayer (1975), ha realizzato software utilizzati da milioni di utenti in tutto il mondo.
Si è laureata con lode in informatica, alla Stanford University, focalizzando i suoi interessi nel campo dell’intelligenza artificiale e a 24 anni è stata assunta da Google, prima donna in posizione di esperta.
Ha scritto diversi programmi e coordinato molte attività di ricerca, diventando in breve tempo direttrice di produzione.
Ha inventato la piattaforma pubblicitaria Ads, che ha permesso agli inserzionisti di promuovere i loro annunci e all’azienda di passare dal ruolo di motore di ricerca a qualcosa di più grande e proficuo.
Ha inoltre ideato software diventati popolarissimi come Gmail, Calendar, Maps, News, Books, Search, Toolbar e iGoogle.
È stata docente di informatica all’Università di Stanford e ha ricevuto premi prestigiosi come il “Centennial Teaching.” Nel 2009 le è stata conferita una laurea honoris causa dall’Illinois Institute of Technology.
Dal 2012 al 2017 è stata amministratrice delegata di Yahoo! e, in seguito, ha fondato Sunshine un’ azienda con sede a Palo Alto, focalizzata sull’intelligenza artificiale e sui media di consumo.
Il suo primo prodotto, Sunshine Contacts, ha migliorato i contatti degli utenti iPhone e i contatti di Google.
Marissa Mayer ha dichiarato che in Google si arrivava a lavorare «130 ore a settimana». Si tratta di più di 18 ore al giorno, fine settimana compresi. Per decretare il successo di una nuova impresa, incalza infatti la manager passata dal colosso di Mountain View a quello di Sunnyvale per provare a risollevarne le sorti, è sufficiente osservarla durante il weekend. Se opera ha qualche chance di farcela. Il duro (durissimo) lavoro prima di qualsiasi cosa, quindi.
Marissa, che si è già rivelata prendendo solo due settimane di maternità dopo la nascita del primo figlio e negando il telelavoro all’interno dell’azienda , entra nel merito della ricetta del dipendente perfetto: pianificare le ore di sonno, la doccia e il numero di volte in cui si va in bagno. Dormire sul posto di lavoro è auspicabile sia di giorno sia di notte, «è più sicuro rimanere che scendere nel parcheggio e andare a prendere la macchina alle tre di notte», grazie alla nap room. La stanza del sonnellino.
«Nei primi 5 anni in Google mi sono fermata almeno una notte a settimana», spiega.
Vita privata? Molto privata ! Se non per, appunto, raccontare di aver portato il primo figlio in ufficio per quattro mesi e definire i due gemelli nati in dicembre «una vittoria alla lotteria».
Il futuro? All’orizzonte si intravede una buonuscita da 57 milioni.
Stacanovista? Arrivista? Accumulatrice ? Esibizionista? Fenomeno?
Direi passione per il proprio lavoro e grande determinazione e costanza nell’impegno e obbiettivo sempre in vista!!
Dimostrazione che queste qualità non hanno sesso!
Nell’ immaginario comune, l’informatica è considerata un mondo totalmente maschile. È importante ricordare le numerose scienziate che ne sono state protagoniste e i loro contributi perchè le ragazze non si sentano estranee.
Per approfondire: “Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie”, Ledizioni, Milano 2020
Il successo secondo Marissa Mayer? Lavorare 130 ore a settimana – Corriere.it
Davvero, tanto di cappello!
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