Sette voti su tredici: superate in finale Ravenna, Cagliari, Lecce, Perugia e Siena. La città della Basilicata condividerà l’onore con Plovdiv (Bulgaria). Il sindaco Adduce: “Sconfitti i pregiudizi”. Il ministro Francheschini: “Modelli virtuosi, ora lo stesso anche in Italia”. Secondo alcuni osservatori, l’impatto economico sul territorio sarà di circa 30 milioni di euro
Matera sarà la Capitale Europea della Cultura 2019. Il verdetto è stato comunicato da Steve Green, presidente della Giuria internazionale di selezione composta da 13 membri (sei italiani e sette stranieri), al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact) Dario Franceschini. Sconfitte le altre cinque finaliste: Ravenna, Cagliari, Lecce, Perugia e Siena. Con sette voti su 13, Matera è stata dunque ufficialmente designata Capitale europea della cultura per il 2019, titolo che, oltre all’Italia, è stato assegnato anche a Plovdiv per la Bulgaria.
“Laboratori di cultura e creatività”. Il presidente di giuria, Steve Green, e Karel Bartak della Commissione Ue hanno lodato la scelta, definendo tutte le città selezionate sinora come veri e propri “laboratori che possono far fiorire la cultura, l’industria, la creatività“. “Il criterio di scelta”, hanno ricordato, “è stata la partecipazione della città e dei cittadini, ma anche la buona governance e il retaggio che verrà lasciato. C’è stato un vincitore, certo, ma nessun perdente. Le città che non ce l’hanno fatta devono continuare a fare il meglio per la cultura, i valori e i principi in cui hanno creduto”. Dopo l’accettazione formale di Franceschini, a metà 2015 l’Unione Europea proclamerà ufficialmente Matera Capitale europea della Cultura 2019.
Franceschini: “Ora una capitale italiana”. Secondo alcuni osservatori, l’impatto economico di questo titolo sul territorio è valutabile in circa 30 milioni di euro. Il ministro Franceschini ha detto che comunque “il patrimonio degli interventi programmati dalle città non scelte sarà comunque recuperato nel programma Italia dell’Art Bonus”, di recente approvato. “Questa è stata un’esperienza formidabile per le sei città”, ha poi aggiunto, “e molto importante per il Paese, perché il meccanismo di competizione e di selezione ha spinto a una cosa di cui c’è grande bisogno in Italia, cioè una programmazione complessiva. Le città hanno ragionato su un progetto a lungo termine in un insieme di eventi di restauro, recupero, proposte progettuali, che dimostrano che esattamente questa è la strada virtuosa da percorrere”. “Stiamo lavorando per avere presto una capitale italiana della cultura”, ha aggiunto Francheschini, “vogliamo sfruttare le norme contenute nell’Art Bonus per promuovere una sana competizione tra le città italiane”.
L’Europa si complimenta. Tanti, ovviamente, i messaggi di congratulazioni da parte delle autorità. “Sono certa che Matera attirerà ancora più visitatori dall’Europa e da tutto il mondo spinti dal desiderio di scoprire la città e la sua storia e di apprezzare la varietà culturale che rappresenta uno dei punti di forza del nostro continente”, ha affermato la Commissaria europea alla Cultura Androulla Vassiliou.
“Aprire il futuro”. Lo slogan scelto da Matera per la sua candidatura è stato “Open Future”. Perché, come ha scritto il comitato promotore nel suo documento ufficiale, “tutti siamo ossessionati dall’eterno presente in cui siamo immersi, come se fosse impossibile guardare lontano ed impegnarsi per le generazioni future. Ma proprio una città antica come Matera può senza timore pensare ai tempi che verranno, tante le volte in cui si è riprogettata ed è uscita vincente dalla sfida con il tempo.
Con molte altre piccole e medie città europee Matera ha condiviso lo stesso destino di area di consumo di prodotti provenienti dai grandi centri di produzione culturale. Negli ultimi anni, però, il quadro sta cambiando. Si fa strada un movimento che rimuove sistematicamente le barriere di accesso alla cultura: usa nuove tecnologie, adotta licenze aperte per rendere culturalmente ed economicamente sostenibile un modello in cui la produzione culturale è diffusa, orizzontale, partecipata”.
L’annuncio della designazione di Matera ha fatto esplodere la festa in piazza San Giovanni, nel pieno centro storico della Città dei Sassi, dove in migliaia si erano riuniti davanti al maxischermo per assistere in diretta alla proclamazione.
La storia. La Capitale europea della cultura è un’istituzione nata nel 1985 per promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico e culturale dei Paesi membri dell’Ue.
La prima è stata la capitale greca Atene, mentre l’Italia è stata rappresentata in passato da Firenze nel 1986, Bologna nel 2000 e Genova nel 2004. Il titolo viene attualmente assegnato a turno a due degli Stati che fanno parte dell’Unione Europea. Nel 2019 toccherà dunque all’Italia, insieme a Plovdiv per la Bulgaria. Quest’anno, la scelta è caduta invece su Umea (Svezia) e Riga (Lettonia). Nel 2015 sarà invece la volta di Mons (Belgio) e Plzen (Repubblica Ceca), nel 2016 di San Sebastian (Spagna) e Breslavia (Polonia), nel 2017 di Aarhus (Danimarca) e Pafo (Cipro), mentre nel 2018 di Leeuwarden (Paesi Bassi) e La Valletta (Malta).
dedicato alla mia amica di Matera, Giuliana Di Donno, una straordinaria musicista arpista, membro del comitato promotore