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Perchè siam donne: Asma Lamrabet si è tolta il velo!

Io combatto per le donne

Dal 2019 ha preso la decisione di non indossare più il velo.

Asma Lamrabet si può considerare la più eminente rappresentante del femminismo arabo analizzato e praticato attraverso lo studio dell’Islam.

È una delle più grandi islamologhe che parla dall’interno dell’Islam.

La sintesi del pensiero di Asma si basa sulla visione del Corano come messaggio di uguaglianza.[

La ricerca che porta avanti con rigore e impegno è basata sulla rilettura e ricostruzione dei testi sacri per dimostrare la fallacia delle interpretazioni discriminanti verso le donne.

Avendo accuratamente studiato tutti i versi relativi all’abbigliamento femminile in relazione alla situazione reale quando apparve e al significato circonciso delle parole all’epoca (khoumurihina, djilbabihina, poggiati sul petto ecc. ), Asma conclude che l’attuale hijjab diffuso non è affatto giustificato dal Corano.

Sul suo sito ASMA-LAMRABET.COM scrive:

Quindi il Corano non legifera in nulla sulla necessità di una “uniforme” religiosa per essere strettamente “islamica”, come ci piace dimostrare oggi; l’intenzione spirituale primaria non era quella di determinare standard di abiti rigidi o congelati che sarebbero stati “fissi” una volta per tutte, ma piuttosto “raccomanda” un “atteggiamento”, o meglio un “etica” relativo sia al corpo che alla mente…

… nel Corano non c’è mai una domanda su alcun obbligo formale sull’abito; imporre standard di abbigliamento standardizzati è contro i principi del messaggio universale e della sua etica spirituale..

… Il Corano invita uomini e donne ad adottare una cultura di decenza e rispetto reciproco: “Infatti, il miglior vestito è quello del taqwa; questo è uno dei segni di Dio… “.

… è questa etica di integrità, rigore morale e decenza che è preferibile agli occhi del Creatore…

Nata a Rabat, Marocco, nel 1961, laureata in medicina, ha lavorato dal 1995 al 2003 come  volontaria in alcuni ospedali pubblici di Spagna e America Latina, principalmente Cile e Messico, dove aveva seguito il marito diplomatico. 

Il suo primo approccio alla pratica femminista è stato quello di stampo occidentale, per poi, naturalmente, intraprendere la strada per l’affermazione di un femminismo musulmano autoctono.

Nel 2004 è tornata in Marocco, dove ha organizzato un gruppo di donne musulmane interessate alla ricerca e alla riflessione sull’Islam e al dialogo interculturale. Nel 2008 è diventata presidente e coordinatrice del Gruppo Internazionale di Ricerca sulla Donna Musulmana e il Dialogo Interculturale (GIERFI), con sede a Barcellona che ha l’obiettivo di contribuire a creare una nuova coscienza femminista musulmana. 

Parallelamente al suo attivismo, ha continuato la carriera in medicina e si è specializzata in malattie del sangue presso l’ospedale pediatrico di Rabat, dove lavora.

Nel 2011 è diventata direttrice del Centro di Studi Femminili sull’Islam da cui è stata costretta poi a dimettersi, in seguito alle polemiche e reazioni degli ultraconservatori dovute dalla sua posizione di lotta contro la disuguaglianza tra uomini e donne di fronte all’eredità.

Nel 2013 ,riconosciuta a livello internazionale e premiata con l’importante riconoscimento Prix de la Femme arabe de Sociologie

Asma Lamrabet è autrice di diversi libri in francese poi tradotti in molte lingue. Ha pubblicato articoli che approfondiscono questioni controverse come i matrimoni interreligiosi, l’eredità e la riforma religiosa.

Fonte:

L’Islam femminista di Asma Lamrabet – Una donna al giorno (unadonnalgiorno.it)

Non è necessario avere una religione per avere una morale, perché se non si riesce a distinguere il bene dal male quella che manca è la sensibilità, non la religione. “Margherita Hack