Oggi ricorre il Dies Romana o Romaia, più comunemente conosciuto ai nostri tempi come Natale di Roma.
La città dunque, che ha compiuto il suo primo Natale prima dell’avvento del Cristianesimo e quindi del calendario gregoriano, su cui ci basiamo oggi, quest’anno compie i suoi 2.776 anni.
La leggenda vuole che proprio il 21 aprile del 753 a.C. Romolo abbia fondato Roma.
Con questa data inizia la cronologia della Città Eterna e quindi nel 2023 (in numeri romani MMXXIII) abbiamo l’anno 2776 (MMDCCLXXVI) dalla sua fondazione. La data fu calcolata dall’astrologo Tarunzio, amico di Cicerone, poco prima dell’era cristiana.
Le origini della città di Roma dal punto di vista storico sono state narrate nella lunga ricostruzione storica di Tito Livio in 142 libri intitolati appunto Ab urbe condita. La narrazione di Livio iniziava dalle origini mitiche di Roma, ovvero con la fuga di Enea da Troia, cui faceva seguito la leggenda di Romolo e Remo allevati dalla lupa.
Nel narrare la leggenda della fondazione dell’urbe Livio fa riferimento al pomerium, il cosiddetto “solco sacro” tracciato da Romolo sul Palatino per creare la sua città. Il gemello Remo avrebbe osato scavalcare le mura appena erette da Romolo, suscitando l’ira funesta del fratello che sfociò nel delitto
«Così, d’ora in poi, possa morire chiunque osi scavalcare le mie mura». In questo modo Romolo s’impossessò del potere e la città prese il nome del suo fondatore.
Nella tradizione, Romolo per fondare Roma avrebbe collocato, dove c’è il Marco Aurelio, Asylum affermando che tutti coloro che avessero voluto diventare cittadini di Roma avrebbero potuto esserlo, a prescindere dalla provenienza, dalle radici e dall’etnia. Questo aspetto del mito divenne centrale nella costruzione della città, era parte della politica imperiale ma con un’idea di cittadinanza che partiva dalla condivisione della legge e non sull’appartenenza etnica.
Una modalità di concepire la cittadinanza prettamente politica
La celebrazione dell’anniversario di Roma come elemento della propaganda imperiale, finì per attribuire alla questione dell’anno della fondazione un’importanza fondamentale.
Il primo imperatore a celebrare il Natale di Roma fu Claudio, ottocento anni dopo la data della sua presunta fondazione. All’epoca la ricorrenza aveva il nome di “Palilla” perché in quei giorni si celebravano le festività dedicate alla Dea Pales, divinità tutelare delle greggi e dei pastori. In seguito avrebbe preso il nome di Dies Romana.
La tradizione sarebbe continuata sino ad Antonino Pio per poi essere inglobata a quella dei Ludi Saeculares. (celebrati ogni cento anni), in quanto Roma aveva compiuto dieci secoli.
Sono state rinvenute monete che celebrano l’evento. Su una moneta del pretendente al trono Pacaziano, appare esplicitamente “1001”, da dove si evince come i cittadini dell’Impero romano avevano compreso di essere all’inizio di una nuova era, di un “Saeculum Novum”.
Nel 1871 dopo la proclamazione a Capitale di Italia,, il compleanno di Roma si trasformò in un evento nazionale.
Nel corso dei secoli, tale evento è diventato un simbolo della città attraverso cui mettere in risalto la grandezza della Capitale.
Sono tante le iniziative che vengono organizzate per i cittadini e tutti i turisti che giungono nella Capitale per trascorrere qualche giorno tra le sue vie, gustarsi un piatto tipico e lasciarsi andare alle meraviglie che le fanno da cornice.
Che Roma è una delle regine dell’arte d’ogni tempo!
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