Mia nonna era un’artista. Una pittrice.
La sua specialità erano miniature su pergamena che perlopiù rappresentavano parenti dei committenti o madonnine o scene di paesaggi romantici con damine e puttini beneauguranti
Questi ultimi soggetti li dipingeva anche su tele grandi come pareti che sembrava poterci entrare.
Una in particolare ricordo che era rimasta in casa ,uno scorcio di un lago circondato da piante e cespugli fioriti che nascondevano le sponde.
Al centro una barca scivolava sull’acqua e damine in pizzi e taffetà e abbondanti ricci alla brezza ammiccavano ad altrettanti amorini sparsi qui e là.
A me piaceva moltissimo e stavo ore ad immaginarmi lì, affascinata ed ero certa di sentire le risatine delle damine, il fruscio della barca e il canto dell’usignolo sul ramo.
“Quando non ci sarò più andrò in un giardino come questo, ”
“ E io potrò venire a trovarti, vero nonna?”
“ Certo bambina mia, ogni volta che penserai a me!”
E io, anche se non capivo perchè la nonna doveva andare via ad un certo punto, mi sentivo rassicurata che quel giardino mi era familiare… forse c’ero già stata, chissà… e mi sembrava normale che si potesse entrare e uscire e rientrare in un posto così bello..
Io credo che i bambini, fino a che non sono modellati dalle convinzioni degli adulti, vedono nell’ aldilà un luogo di luce nel quale vanno, ad un certo punto della vita, quelli che vanno via.
E quindi considerano la morte come un passaggio da un mondo all’altro.
Del resto si ricordano benissimo, se interpellati, che da lì, da un meraviglioso giardino di luce sono venuti, per concretizzare un atto d’amore dei loro genitori e vivere nella luce.
E perchè dovrebbero averne paura? O mettere in dubbio che non esistono altri mondi dove fate, gnomi, Jake o’Lantern, convivono in armonia nella loro diversità?
Sono tante le culture che festeggiano la morte come un ritorno a casa.
Gli adulti hanno paura perchè dimenticano, annebbiati dalle sovrastrutture delle convinzioni comuni che vedono la morte come una fine di tutto.
Ai bambini possiamo insegnare che le persone care che non vediamo più, e che ci mancano certo, sono sempre con noi in ogni momento, in ogni luogo, basta ricordarle con l’amore che ci hanno dato in vita.
Ai bambini possiamo raccontare che quella che al bruco appare come una morte, per la farfalla è la nascita, l’inizio della sua esperienza.
Ai bambini possiamo dare la fiducia in una vita che loro stessi sapranno costruire e che la luce e l’ombra dipende dal punto in cui si guarda.
Ma i bambini già lo sanno. Sta a noi ricordare loro che sono stelle.
Se siamo capaci di sentire la voce della stella dentro di noi.
Love Laurin

un giardino con un lago circondato da piante… che non scorderò, con grande felicità, mai più! Grazie 💕di avermi regalato questa meravigliosa emozione 💕😍 Grazie 💕
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Che dolce tua nonna 💞
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Grazie Laura. Penso che ai bambini si debba sempre dare un’immagine futura, avranno tempo, da adulti, di fare le lore scelte razionali. Così con i miei figli da piccoli, così con i miei nipotini, l’immagine di un posto incantato apre uno spazio sereno senza fine. Grazie per questa bella storia, per questa nonna speciale
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