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* La buona notizia del venerdì: ” Avanzi popolo “

a Bari il progetto per donare il cibo in eccedenza a chi ne ha più bisogno

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Come rileva un’analisi condotta dalla FAO, ogni anno nel mondo si butta via oltre un miliardo di tonnellate di cibo, uno spreco che si concentra maggiormente nelle fasi finali della filiera agroalimentare, ossia a livello di consumo domestico e ristorazione. 

L’Italia non fa eccezione, con il 42 per cento dello spreco legato al consumo domestico, pari a 76 kg di cibo procapite per anno. Aumentano però le iniziative e le associazioni impegnate nel recupero del cibo in eccedenza e nella loro distribuzione a chi ne ha più bisogno.

AVANZI POPOLO BARI –

In particolare, “Avanzi popolo”, è un progetto promosso dall’Associazione di volontariato Incontra in collaborazione con il Comune di Bari, l’associazione “Gruppi di volontariato Vincenziano A.I.C. Puglia Onlus”, Associazione Onlus e-LSA, Associazione Crogiuolo, l’associazione di promozione sociale “Eco Bio Equo”, Banco di Solidarietà di Andria e la Cooperativa Sociale

Un solo mondo per favorire il contatto tra luoghi dello spreco (famiglie, dettaglianti e ristoratori) e luoghi del bisogno (con precedenza a indigenti e “nuovi poveri”) a livello locale.

Raccolta di prodotti alimentari nei diversi quartieri della città, organizzazione di seminari o eventi, predisposizione di una piattaforma attraverso la quale scambiare gratuitamente il cibo: sono tante le iniziative portate avanti da “Avanzi popolo” per contrastare gli sprechi alimentari.

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PROGETTI PER IL RECUPERO DEL CIBO –

Avanzi popolo” è infatti sia uno spazio virtuale in cui tutti gli utenti possono segnalare la propria disponibilità di cibo in eccedenza e il proprio tempo a disposizione da dedicare al progetto e uno spazio fisico itinerante (foodstore) in cui viene raccolto il cibo e dove si svolgono gli eventi legati al consumo critico, al risparmio e alla cultura del non spreco.

I soggetti destinatari di cibo, persone e/o famiglie in difficoltà economica e sociale vengono individuati dall’assessorato al Welfare del Comune di Bari.

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RECUPERO CIBO ESERCIZI COMMERCIALI –

E siccome il progetto coinvolge anche gli esercizi commerciali locali, questi ultimi in cambio del loro contributo possono ottenere un ritorno di visibilità attraverso l’attribuzione di un marchio di riconoscimento e la presenza sulla piattaforma virtuale.

Un’iniziativa importante per ridurre gli sprechi di cibo, contribuire alla crescita ed al rafforzamento del capitale sociale di una comunità locale e sviluppare responsabilità sociale per le imprese.

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Il progetto è in concorso per l’edizione 2015 del Premio Non Sprecare.

Per conoscere il bando e partecipare vai qui! 

Se il progetto ti è piaciuto condividilo su Facebook, Twitter e G+!

 

LEGGI ANCHE: Food sharing, boom di piattaforme web contro lo spreco di cibo in casa

Fonte:

http://www.nonsprecare.it/avanzi-popolo-bari-progetto-recupero-cibo-eccedenza-distribuzione-persone-bisognose

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* La buona notizia del venerdì: Il cibo avanzato delle mense scolastiche diamolo a chi ne ha bisogno

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l 50% dei pasti serviti in molte mense scolastiche finisce nei rifiuti.

La percentuale è ottenuta considerando che gli scarti relativi a piatti di verdure cotte (zucchine, carote e finocchi), frittate e pesce in umido superano l’80%, mentre il valore scende al 10-15% per i piatti preferiti dai bambini (pasta al sugo, ravioli in brodo, minestra, arrosto, spezzatino…).

In Europa e Nord America lo spreco pro capite da parte del consumatore finale è calcolato intorno ai 95-115 kg all’anno.

Il Comune di Milano intende fare qualcosa contro gli sprechi, e per noi è un’ottima notizia che non esitiamo a segnalarvi: come leggiamo su sito 02blog, ogni giorno nella capitale meneghina avanzano 8,6 tonnellate di cibo nelle mense scolastiche. Cibo che viene buttato: uno schiaffo alla povertà, tenendo conto che nella città della moda ci sono 134mila persone sotto al reddito minimo, e con la crisi riempire il frigo non è per niente banale.

Per questo il Comune ha pensato ad una campagna di sensibilizzazione, che coinvolga in prima fila le scuole nel progetto di lotta alla povertà, con un meccanismo di “adozione” diretta di anziani e famiglie indigenti, casi segnalati dal Comune che potrebbero trovare cibo da portare a casa proprio grazie agli istituti del loro quartiere.

Una fase del piano antisprechi è la doggy bag: fare in modo che gli alunni si portino a casa un sacchetto il cibo avanzato. Pane, frutta, yogurt e budini, per esempio, potranno essere messi in “cestini da portare a casa o da donare alle famiglie povere del quartiere o nelle parrocchie. L’amministrazione sta studiando le modalità con le quali recuperare il cibo e farlo girare nelle case dove serve, senza violare la privacy.

http://www.nonsprecare.it/comune-di-milano-contro-gli-sprechi-cibo-avanzato-delle-mense-ai-poveri

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Zero sprechi a Torino, gli avanzi delle mense scolastiche vanno ai poveri

L’idea è partita da un bimbo. Come spiega Maria Grazia Pellerino, assessore ai Servizi Educativi: “mentre il personale della mensa raccoglieva gli avanzi di giornata, lui, sospirando, ci ha detto: sarebbe bello se questo cibo potessimo portarcelo a casa. Alcuni di noi avrebbero una cena migliore”

Per ora le famiglie che sono state informate del servizio sono solo una decina: ad esse andranno tutti i piatti non distribuiti ai bambini e ancora sigillati nella loro pellicola protettiva. Alimenti sicuri, igienici e soprattutto buoni e a costo zero.

Il progetto si affianca inoltre ad altre iniziative già attive come quella che prevede la raccolta di pane e frutta non consumati nelle mense delle scuole elementari e medie da ridistribuire agli enti caritatevoli della città.

http://www.nonsprecare.it/zero-sprechi-a-torino-gli-avanzi-delle-mense-scolastiche-vanno-ai-poveri

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Buone pratiche a scuola, a Novara il cibo non si spreca

Avete presente le colazioni dei ragazzi che avanzano? La quantità di pane e di frutta che nelle scuole finisce nella spazzatura o gli interi piatti delle mense che nessuno tocca? 

A Novara, in alcuni istituti della città, come ad esempio nella scuola ”Fratelli di Dio” di via Cagliari 5, il cibo non si spreca.

Tutto quello che non viene consumato, viene raccolto da un gruppo di volontari e poi, due volte alla settimana, distribuito alle associazioni che si occupano di assistenza ai poveri sul territorio.

http://www.nonsprecare.it/buone-pratiche-scuola-novara-cibo

La scommessa del comune di Verona

Solo dalle mense scolastiche negli ultimi cinque anni sono stati recuperati e ridistribuiti oltre 56.000 chili di pietanze. Nell’anno scolastico 2011-2012 i pasti non utilizzati e recuperati sono stati 27.000

Al vaglio alcune ipotesi per concretizzare una nuova idea: invitare a pranzo nelle mense anche alcuni piccoli gruppi di anziani poveri del quartiere, magari gli stessi ai quali la Caritas o il Comune consegnano il pranzo a casa. Facendoli mangiare a scuola si salterebbe un passaggio e si risparmierebbe. Sarebbe educativo per i bambini e socializzante per i pensionati”.

Lo dice l’assessore Cappelli che in merita sta preparando una lettera alle scuole invitandole a “adottare un numero realistico di persone del vicinato, a cui fornire cibo e altri aiuti, magari anche in forma di inviti in mensa”.

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A Roma “Condividi il Pane, ti insegno a non sprecare”

Sono 2mila i pasti non consumati che ogni giorno avanzano nelle mense scolastiche del Comune di Roma. Mentre 8mila persone in città faticano ad avere cibo per il sostentamento, costretti a volte a frugare nei cassonetti dell’immondizia per recuperarlo.

Dati sufficienti a evidenziare la valenza etico-sociale del progetto “Condividi il Pane, ti insegno a non sprecare promosso dall’assessore comunale alle Politiche educative scolastiche e della famiglia Laura Marsilio, in collaborazione con la federazione provinciale di Roma dell’associazione Mo.da.vi-Onlus.

L’iniziativa è partita con la riapertura delle scuole il 7 gennaio

Sono coinvolte 21 scuole di 11 Municipi (I, II, IV, V, VI, VII, XV, XVI, XVII e XIX) e 7 società di ristorazione.

Ma l’iniziativa si prefigge anche di educare gli studenti e le loro famiglie a un uso responsabile del cibo attraverso un pieghevole appositamente realizzato.

http://www.romasette.it/modules/news/article.php?storyid=4218&keywords=cardi

E questi sono soltanto alcuni esempi.

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La FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations) evidenzia come, in generale, non si programmi l’acquisto di generi alimentari in modo corretto: ciò significa che, spesso, viene buttato il cibo inutilizzato.

“Informazioni nelle scuole ed iniziative politiche potrebbero essere un punto di partenza per cambiare questo comportamento. Si dovrebbe insegnare ai consumatori dei paesi ricchi che gettare via cibo senza motivo è inaccettabile – sottolinea la FAO. “Dovrebbero anche essere informati che data la limitata disponibilità delle risorse naturali a disposizione è più efficace ridurre le perdite di cibo, che incrementare la produzione alimentare per riuscire a nutrire la crescente popolazione mondiale”.

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