
LA PAPESSA GIOVANNA
Una delle più strane e tipiche leggende sorte dalla fantasia del medioevo, è quella di una bella fanciulla inglese che studiò alla scuola di Magonza e, amata da un giovane monaco, vestì nel suo convento l’abito benedettino. Frequentò poi, seguendolo, tutte le scuole d’Europa e divenne una tale esperta di dottrina teologica che, alla morte di Leone IV ( IX secolo) i cardinali, ignorando la sua natura, la elessero al soglio pontificio, ed ella prese il nome Giovanni VII.
Ma la papessa si innamorò di un suo cameriere segreto ed un giorno, proprio durante la processione sullo stradone di San Giovanni, fra il colosseo e San Clemente, fu colta dalle doglie e mise al mondo un bimbo.
Scopertone il segreto, la papessa Giovanna fu fatta trascinare per i piedi da un cavallo, attraverso le strade di Roma, e lapidata a morte dalla folla inferocita nei pressi di Ripa Grande.
Fu sepolta nella strada dove la sua vera identità era stata svelata, tra San Giovanni in Laterano e San Pietro in Vaticano.
La leggenda della papessa Giovanna ha riempito pagine e pagine da Boccaccio a Gregorovius, e pur essendo priva di qualsiasi fondamento storico, è stata invece oggetto di contrasti furiosi soprattutto nel periodo più aspro dello scontro tra cattolici e protestanti.
Il racconto sembra essersi formato intorno alla metà del XIII secolo, da allora in poi fu riportato da tutti i cronisti fino ad acquistare credito così certo che nel duomo di Siena fu collocato un busto della papessa Giovanni e vi rimase fino quando Clemente VIII lo fece rimuovere.

ARCANO II : LA PAPESSA
Significato: La Bocca
Simbolo Esoterico: La Scienza
Valore Occulto: La Custode
Elemento: Acqua
Pianeta: Luna
Numero pitagorico: 2
Lettera Ebraica: Beth
Nome Divino: Bachour
Motto dell’Arcano:
“Sono colei che resta nel tempio. Cerca il mio volto dentro la tua essenza”
Astrologicamente la Papessa corrisponde alla Luna.
La sua costellazione è Cassiopea, la regina di Etiopia.
E’ la sacerdotessa del mistero, Iside, la dea della notte profonda, che lo spirito umano non potrebbe penetrare senza il suo aiuto.
Con la mano destra tiene socchiuso il Libro dei Segreti, che nessuno potrebbe mai scoprire se la Papessa non gli affidasse le chiavi che tiene nella mano destra.
Di queste due chiavi che aprono l’interno delle cose, una è d’oro ed connessa al Sole; quindi rappresenta il Verbo, la Ragione.
L’altra chiave è d’argento ed è connessa alla Luna; quindi rappresenta l’immaginazione, la lucidità intuitiva.
Ciò significa che bisogna unire la logica all’immaginazione, se si aspira a conoscere ciò che è nascosto.
La divinazione ispirata dalla Papessa si applica al discernimento della realtà che si nasconde dietro al velo delle apparenze sensibili.
Sul sagrato del Tempio di Salomone, dove si innalzano le due colonne Jakin e Boaz, troneggia la Papessa, davanti ad un velo che nasconde l’ingresso del santuario.
Una delle due colonne è rossa, l’altra azzurra. La prima corrisponde al Fuoco; è l’ardore vitale divorante, l’attività maschile, lo zolfo degli alchimisti; significa solidità. La seconda corrisponde all’Aria, ed è il soffio che alimenta la vita, la sensibilità femminile, il Mercurio dei saggi; significa sicurezza.
Tutta la creazione proviene da questo dualismo; padre e madre, creatore e creazione, Dio e natura, Iside ed Osiride.
La facciata del tempio è tenuta nascosta da un velo: la cortina che bisogna sollevare per poter entrare nel sacro recinto, lo schermo sul quale si proiettano le immagini viventi del pensiero.
Ma questa luce è ingannevole, porta solo a vedere l’immagine esterna degli oggetti, senza penetrarne il profondo significato.
Il vero iniziato non si ferma davanti a questo; egli vuole andare oltre le apparenze esteriori.
Se egli se ne dimostrerà degno, la Papessa solleverà per lui il secondo velo ed egli potrà leggere nel suo viso e nel suo sguardo.
Il vero iniziato non sarà schiavo dei miraggi, poiché possiederà il segreto delle cose, dato che egli si sarà esercitato ad immaginare nel modo giusto.
Infatti l’insegnamento della Papessa si basa sull’intuizione, come mostra la falce di luna che sovrasta la sua tiara.
La Papessa è vestita di azzurro, il colore della spiritualità pura, e lei, infatti, la trasmette all’iniziato facendogli comprendere quanto questa dote sia importante per la sua crescita spirituale.
E’ avvolta in un ampio manto di porpora dai grandi bordi d’oro e dalla fodera verde. Quest’ultimo è il colore della vitalità posseduta interiormente dalle idee che traducono per noi le verità trascendenti.
La Papessa rappresenta il subconscio, l’intuizione, il principio femminile per eccellenza. Lei insegna all’iniziato l’intuizione che gli permette di comprendere le situazioni e le persone in modo istintivo, riuscendo sempre a sapere come comportarsi correttamente.

Nella Cabala alla Papessa è associata la seconda Sephira, la Saggezza.
Essa corrisponde al pensiero creatore emanazione immediata del Padre, il suo primogenito, il Figlio, il Verbo, il Logos o la Suprema ragione.
Dal punto di vista divinatorio questa Lama rappresenta il Giudizio, la volontà che ritiene o governa la vita donata. Essa è la coscienza, il dovere, la legge morale, la scienza religiosa, la metafisica, la Cabala, l’insegnamento.
E’ il sapere contrapposto al dovere, l’autorità, la certezza, la sicurezza, l’assenza di dubbio, l’influenza suggestiva esercitata sul sentimento e sul pensiero altrui. Significa affabilità, benevolenza, bontà e generosità.
La Papessa dei Tarocchi è una carta estremamente positiva, in quanto rappresenta la porta da superare per arrivare alla Verità. Il successo assicurato dalla carta, tuttavia, non riguarda tanto il piano materiale dell’esistenza, quanto piuttosto la crescita interiore e le questioni dello spirito.
Fonti: Marcello Teodonio:” Tutti i sonetti di G.G.Belli”
http://www.leggere-i-tarocchi-per-crescere.com
http://www.esperienzediluce.com/