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Perchè siam donne: Gigliola Staffilani che ha creduto nei suoi sogni

Una donna che ha lottato da sempre per i suoi sogni, nonostante le difficoltà.

Gigliola Staffilani ci ha creduto fino in fondo, si è fatta strada in un settore caratterizzato da una forte prevalenza maschile e si è distinta in una carriera accademica ineccepibile.

E quest’anno, già docente di matematica al #MIT (Massachusetts Institute of Technology), è stata eletta membro dell’Accademia Nazionale Americana delle Scienze (National Academy of Sciences), uno dei più alti e prestigiosi riconoscimenti che possano essere attribuiti ad uno scienziato negli USA e nel mondo.

Gigliola tutte le estati torna al paese in cui è nata nel 1966. Siamo in Abruzzo, a Villa Rosa di Martinsicuro (TE): Gigliola cresce in campagna e parla solo in dialetto nella sua infanzia.

A 10 anni perde il padre e si butta nella matematica per imparare a dividere il dolore. Ha un talento naturale ma c’è bisogno di qualche soldo e sua madre vorrebbe farla lavorare, più che studiare.

Adoravo il fatto che la matematica fosse completamente logica, non c’era nessuna sorpresa. Mi piaceva il fatto di avere il controllo e che una prova non era soggettiva o emotiva. Avevo già abbastanza emozioni negative intorno a me e avevo solo bisogno di un mondo dove nessuna emozione prendesse il sopravvento su tutto

Ma Gigliola non molla, riesce ad iscriversi al liceo scientifico di San Benedetto del Tronto dove incontra il professore Mario Illuminati che crede profondamente nelle sue capacità e le suggerisce di provare a vincere una borsa di studio per l’università.

Così si trasferisce a Bologna e poi decide di proseguire il percorso accademico all’Università di Chicago,

Nel 1989 si laurea. Nel 1991 consegue un master, e nel 1995 un dottorato di ricerca.

Subito dopo ricopre prima il ruolo di assistente alla Stanford University e poi, nel 2006, docente di matematica pura al Department of Mathematics del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston.

Gigliola è stata la seconda donna della storia ad avere una cattedra “full” al MIT di Boston (Matematica Pura), prima italiana di sempre.

Viene considerata una delle scienziate migliori al mondo in svariati campi

 Gigliola ha ancora un legame molto forte con l’Italia (e la nostra cucina) e appena può torna nella sua città natale, dove vivono i suoi parenti.

N.B. Non possiede alcun profilo social.

Le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale delle società.

Rita Levi Montalcini

Fonte:

Chi è Gigliola Staffilani, membro dell’American Academy of Sciences (leonardo.it)

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Perchè siam donne: Dietro ogni grande telescopio spaziale c’è una grande donna astrofisica!

Il nuovo telescopio spaziale della Nasa si chiamerà Nancy Grace Roman, come l’astronoma considerata la “mamma” del telescopio spaziale Hubble.

Il telescopio spaziale JWT avrà il compito di cercare i pianeti che si trovano in altri sistemi solari e di investigare i misteri astronomici, come l’energia oscura che occuperebbe il 70% dell’universo e la cui esistenza è stata ipotizzata per spiegare l’espansione dell’universo.

C’è lei, Nancy Grace Roman, astrofisica del Goddard Space Flight Center della NASA dietro le meraviglie del #JWST.

Il telescopio da 10 miliardi di dollari, il più grande e potente osservatorio extraterrestre mai costruito dall’umanità.

Da quando JWST è stato lanciato, era il giorno di Natale del 2021, lei e il suo team hanno lavorato senza sosta per preparare l’osservatorio a fornire scoperte rivoluzionarie sulle prime galassie dell’universo, sugli esopianeti vicini e molto altro.

Dammi un telescopio e ci faró qualcosa di buono” ha sempre detto.

Non fa mistero dell’importanza per lei della genealogia femminile nella scienza, di avere cioè madri nella sua professione.

Nancy Grace Roman (1925-2018) è stata la prima donna a ricoprire una posizione dirigenziale alla NASA e ha sviluppato i concetti alla base del telescopio spaziale Hubble, il primo dei grandi osservatori spaziali della Nasa.

All’età di undici anni, Nancy aveva già mostrato interesse per l’astronomia formandone un club tra i suoi compagni di classe in Nevada. Lei e i suoi compagni di classe si riunivano una volta alla settimana per conoscere dal vero le costellazioni studiate sui libri.

Come la maggior parte delle donne nelle scienze a metà del ventesimo secolo, Nancy si è trovata di fronte ai problemi legati al predominio maschile nella scienza e nella tecnologia e ai ruoli percepiti come appropriati per le donne in quel periodo di tempo.

In quel periodo era scoraggiata dalla maggior parte delle persone a dedicarsi all’astronomia In un’intervista Nancy ricordò di aver chiesto al suo consulente scolastico se poteva seguire l’algebra al secondo anno invece che il latino: “Mi guardò dall’alto in basso e mi derise, “Che tipo di donna avrebbe preferito la matematica al posto del latino?”, questo è stato il tipo di accoglienza che ho ottenuto durante la maggior parte del mio cammino”.

E’ stata una delle pochissime donne della NASA e l’unica donna con una posizione dirigenziale. Ha frequentato corsi chiamati “Women in Management” in Michigan e alla Pennsylvania State University per conoscere le questioni riguardanti l’essere una donna in una posizione manageriale. Tuttavia, Nancy ha dichiarato in un’intervista del 1980 che i corsi erano insoddisfacenti e affrontavano gli interessi delle donne piuttosto che i problemi delle donne.

Nel corso della sua carriera, è stata anche un’attiva relatrice ed educatrice pubblica e una sostenitrice del ruolo delle donne nella scienza.nell’American Association of University Women.

Ci ha lasciato per raggiungere le sue origini nell’universo il 26 dicembre 2018 a causa di una lunga malattia.

Fonti.

Dedicato a una donna il nuovo telescopio spaziale della Nasa – Spazio & Astronomia – ANSA.it

Nancy Roman – Wikipedia

In verde ciò che conosciamo, in azzurro ciò che sappiamo di non conoscere, il resto è non sappiamo ciò che non sappiamo!

Tanto per puntualizzare questa è la nostra infinitesimamente piccola conoscenza