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* Arte e Gatti

Leonardo da Vinci:

Signora con gatto che pretendeva di essere un ermellino

(Ritratto di Cecilia Gallerani)

Quel giorno, dopo una sontuosa cena a Palazzo Sforza, Noi stavamo riflettendo sullo splendido effetto del mantello dell’ermellino….

Se la bellezza e l’eleganza dipendono dal prezzo del materiale o dal suo disegno…

Ma Noi e la Nostra amata sorella Fee della Germania sappiamo che la vera eleganza è nella armonia e nelle buone maniere e che i gatti sono gli esseri più eleganti della Terra.

http://fatcatart.ru/category/masterpieces/?lang=en

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Gattologia

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* Arte e Gatti

Monna Lisa rideva perchè Noi eravamo lì.

Puoi non sorridere avendo sulle tue ginocchia dieci chili di tale eccezionale importanza?

In effetti Leonardo era incerto nel dipingere la Nostra immagine. Aveva paura della reazione dei critici e dei galleristi che pensavano non fosse serio mettere gatti nei quadri.

Ma il sorriso di Monna Lisa è rimasto nel dipinto.

Questa è la storia vera.

http://fatcatart.ru/category/masterpieces/?lang=en

 

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* La gatta chimera

Al momento è il felino più famoso del mondo: Venus è una gatta di tre anni che ha la sua pagina Facebook, un video su Youtube visto oltre un milione di volte ed è persino apparsa alla Tv americana nel celebre Today Show.

Per capire la ragione di tanto successo basta guardarla: la sua faccia è per metà completamente nera con un occhio verde, per l’altra ha il tipico pelo tigrato e un occhio blu. Come è possibile?


Leslie Lyons, che insegna genetica animale alla University of California, di Davis, ammette di non aver mai visto mai nulla del genere: “È estremamente rara, ma si può assolutamente spiegare”.
Molti si riferiscono a Venus chiamandola “chimera” (nella mitologia, una creatura fatta da parti di animali diversi), che fra i felini indica un animale le cui cellule contengono due tipi di DNA, frutto di due embrioni fusi assieme.
“Un evento tutt’altro che raro fra i felini”, spiega Lyons.

Infatti, la maggior parte dei gatti maschi tricolore sono chimere; il tipico mantello a chiazze arancio e nere è un segno che l’animale ha un cromosoma X in più.

Le gatte femmine invece, che ne hanno già due, sfoggiano quel mantello senza alterazione cromosomiche.
Per avere la certezza che anche Venus sia una chimera è però necessario sottoporre l’animale a un test genetico “prelevando campioni di pelle da entrambi i lati, in modo da ottenerne il DNA e scoprire se un lato del corpo è geneticamente diverso dall’altro”.

In realtà, la cosa più bizzarra nell’aspetto di Venus non è il suo doppio volto, ma il suo occhio blu. Gli occhi dei gatti in genere sono gialli e o verdi, non azzurri, che sono invece tipici dei Siamesi o dei gatti bianchi.
Venus però ha solo una chiazza bianca sul petto, non sufficiente a giustificare l’occhio azzurro.
“In effetti, Venus è un po’ un mistero”, conclude Lyons.

Fonte:

http://www.nationalgeographic.it/

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* Estate con i tuoi animali

POVERI ANIMALI

Molti animali come cani, gatti e altri animali sono abbandonati dai padroni e spesso li troviamo in mezzo alla strada, nei parchi e ovunque.
La maggior parte degli animali abbandonati li troviamo nel periodo estivo, perché i proprietari vanno in vacanza e non sanno dove tenere l’animale, e allora l’abbandonano. La mia opinione è di non abbandonare gli animali perché sono nostri amici e hanno diritto di essere accuditi ed amati.
Personalmente non conosco persone che hanno abbandonato i loro animali, però ho conosciuto un cane che è stato abbandonato. Io ero in vacanza e un pomeriggio ho visto in spiaggia un cane abbastanza grosso, nero, con delle zecche. Subito ho pensato che fosse abbandonato da molto tempo. Il giorno dopo, mentre facevo un’altra passeggiata, lo ritrovai vicino ai bidoni della spazzatura, allora decisi di portargli i resti del cibo che avevo avanzato a tavola con mia cugina.
Questo problema è molto grave, anche gli animali hanno diritto ad avere una vita decente e felice come la nostra.Per non trovare più animali abbandonati si dovrebbe evitare di considerarli giocattoli e aver pazienza con loro.
Vincenzo  

L’ABBANDONO DEGLI ANIMALI


Quello dell’abbandono degli animali domestici è un problema che si verifica soprattutto nel periodo estivo, perché i padroni di questi animali spesso li abbandonano sulle autostrade, nei cassonetti della spazzatura…, non volendoli portare con sé per svariati motivi, ad esempio perché sono stanchi di loro oppure perché nel posto dove vanno in vacanza non accetta animali. Secondo me gli animali non si dovrebbero abbandonare mai, per nessun motivo perché anche loro hanno il diritto di vivere e di poter avere qualcuno di cui fidarsi. Chi lo fa, molto probabilmente non prova nessun tipo di sentimento, non voglio immaginare come queste persone si comportano con i loro simili.
Questi episodi purtroppo si verificano ovunque e ce ne raccontano molto i giornali, i telegiornali, e alcune trasmissioni. Una volta ho sentito al telegiornale, che un cane era stato abbandonato ed era stato investito da un’auto, un altro era stato buttato in un fiume.
Malgrado ci siano molte pubblicità dove ci raccomandano di non abbandonare gli animali perché hanno bisogno di noi e le persone che lo fanno vengono punite dalla legge, tutto questo purtroppo non riesce a fermare persone senza cuore, che comunque continuano a farlo senza preoccuparsi di che fine faranno questi poveri animali. La situazione secondo me è molto grave e credo che l’unica soluzione sia quella di far capire alle persone che gli animali sono esseri viventi e che anche loro hanno gli stessi diritti che abbiamo noi.
Marco E.

LA PUBBLICITA’ CONTRO LA CRUDELTA’

Questa pubblicità è molto bella perché vuole scoraggiare quelle persone che abbandonano il proprio cane specialmente prima di partire per le vacanze. Adesso la maggior parte degli alberghi, dei campeggi e dei villaggi accettano gli animali e quindi non c’è nessun motivo di sbarazzarsene. Io detesto le persone che compiono simili azioni perché significa che sono insensibili e potrebbero far del male anche al loro prossimo. L’anno scorso d’estate mentre viaggiavo, la mia mamma ha visto sull’autostrada un uomo che faceva scendere dalla macchina il suo cagnolino ed ha messo poi in moto, lasciando il cane lì…
Anche alla televisione ho sentito episodi simili e rabbrividisco al pensiero che questi poveri cani si trovano all’improvviso soli, senza acqua e senza cibo. È una vera crudeltà!!!!
Secondo me le punizioni contro chi abbandona un cane devono essere pesanti:non solo deve pagare una multa salata, ma dovrebbe provare anche il carcere (forse esagero), ma spero che, in questo modo, queste crudeltà finiscano.

Denise 5^C

( http//montessorionline.it)

Abbandonare un animale non è solo un gesto odioso e pericoloso ma è anche un reato previsto dal codice penale (art. 727 c.p. modificato con l’art.1, comma 3 legge 189/2004) punito con un’ammenda da 1000 a 10.000 euro e con la reclusione fino ad un anno.

Sono molte le strutture turistiche aperte anche ai nostri animali da compagnia. E molti sono gli enti che attraverso siti dedicati, aiutano nella ricerca della nostra vacanza ad hoc con cani e gatti al seguito. E’ il caso, ad esempio, del Ministero del Turismo con “Turista a 4 zampe“, dell’ENPA con “VacanzeBestiali“.

Costruire un mondo migliore si può!

http://www.poliziadistato.it


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* il cervello dei gatti

” In quanto alla distinzione tra l’uomo e l’animale, Aristotele ritiene che vi siano parecchie differenze : ad esempio l’uomo è l’unico ad avere posizione eretta, l’uomo è l’unico che ride, che ha la capacità di deliberare, che ha il linguaggio, che ha, in ultimo, la capacità di essere felice.”


* Lobo del cerca e distruggi costose ceramiche firmate

* Inesorabile terrore dell’aspirapolvere

* Sonar dell’apertura scatolette

* Lasciare il pelo sulle superfici appena pulite”

* Rilevatore di persone asmatiche

* Odio per i cani

* Incapacità a fare amicizia con un nuovo gatto

* Capacità di essere sempre dove gli è stato proibito di andare

* Semplice ghiandola

* Ghiandola del leccare

* Corto circuito che fa di un gattino ronfante un maniaco che rotea le braccia in due secondi

* Misteriosa adorazione di un unico posto nel letto

* Ossessione per insetti immaginari

* Diventa più grande quando si attiva il sonar dell’apertura di scatolette

***

“Quando mi trastullo con la mia gatta, chi sa se essa non faccia di me il proprio passatempo più di quanto io faccia con lei? Platone, nella sua descrizione dell’età di Saturno, annovera fra i principali vantaggio dell’uomo di allora la possibilità che egli aveva di comunicare con le bestie, e informandosi e imparando da loro, conosceva le vere qualità e differenze di ciascuna di esse; in tal modo egli acquistava un’estrema perspicacia e saggezza mediante cui conduceva una vita di gran lunga più felice di quanto noi sapremmo fare”

(, Michel de Montaigne (1533-1592) Apologia di Raymond Sebond, in Saggi, cap. XII, Adelphi,)

 

fonti:

www.homolaicus.com

http://www.scattofelino.com

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* Un gatto non è ” solo un gatto”.

Un gatto non è “ solo un gatto”.  Un gatto è un Gatto!

Indipendenti e fieri, affettuosi, un po’ permalosi e con quell’atteggiamento di sentirsi speciali, i gatti danno l’impressione di essere sempre stati in un dato luogo, anche se ci sono appena arrivati. Si muovono all’interno di una loro personale dimensione del tempo. Si comportano come se il mondo degli umani fosse solo una fermata secondaria di un viaggio verso una meta probabilmente molto più affascinante.

Non sei tu a scegliere un gatto. Un vero gatto percepisce la tua energia, anzi la vede e valuta se tu potrai amarlo e sei affidabile. Allora ne vale la pena, sta con te.

Un gatto ha i suoi gusti e le sue preferenze.

I gatti non si legano all’uomo solo per ricevere cibo e riparo. Il rapporto tra i gatti ed i loro proprietari è simile ai legami tra gli esseri umani, in special modo quando ad adottare il gatto è una donna.

Uno studio, pubblicato sulla rivista Behavioural Processes, confermerebbe questo legame. Lo studio dell’università di Vienna ha analizzato con dei video il comportamento di 41 gatti, studiando le interazioni coni padroni, sottoponendo le osservazioni ad un’analisi statistica e determinando anche il carattere dell’animale con una serie di test. Il risultato principale è che le donne sono oggetto di fusa e miagolii tre volte più degli uomini.
«I gatti approcciano le padrone più frequentemente – conferma Manuela Wedl, uno degli autori della ricerca, al sito di Discovery Channel – saltando loro addosso ad esempio, più di quanto non facciano con i padroni maschi. Di sicuro il rapporto è più stretto tra le donne e il gatto, qualunque sia il sesso dell’animale».
Secondo Jon Day del Waltham Centre for Pet Nutrition, una delle firme dello studio, il cibo è usato per veicolare affetto.

Uno degli ambiti principali dove il gatto utilizza le sue tattiche, spiegano gli esperti, è quello del cibo: «Questo tipo di interazione – continua Wedl – è molto simile a quella che c’è tra un neonato e la mamma, e come in quel caso anche in questo è il cucciolo che comanda».

Nella fase in cui non può ancora esprimersi a parole, il bambino si rivolge infatti al caregiver attraverso la richiesta di cibo e così si viene a creare un legame indissolubile.


Il rapporto fra gatto e padrona però non si limita solo al cibo: la ricerca ha scoperto che l’animale riesce a influenzare il comportamento dei padroni con tutta una serie di gesti, che vanno dal semplice muovere la coda a tutta una serie di modi diversi di fare le fusa. I gatti sembrano anche ricambiare i favori dei padroni, che se sono bravi a capire e soddisfare le loro esigenze avranno in premio qualche coccola in più più tardi.

Gli scienziati sono convinti che i gatti abbiano dei mezzi di coercizione psicologica nei confronti dei padroni. La più sorprendente è stata pubblicata pochi mesi fa sulla rivista Current Biology, secondo cui i gatti riescono a modulare le fusa sulla stessa frequenza dei pianti dei bambini, rendendole irresistibili, se hanno qualche desiderio particolare.

«Un uomo e un gatto sviluppano una serie di complessi rituali – si legge nello studio – che prevedono la comprensione dei bisogni e delle inclinazioni reciproche».

Per il gatto, il rapporto fondamentale è quello con la madre. Si potrebbe dire che questo è valido per tutti i mammiferi. Ma i gatti, nel seguito della loro vita, non avranno un branco organizzato con le sue regole e non andranno a scuola. È dalla madre che ricevono cibo, affetto ed educazione. È la gatta che insegna come comportarsi, come cacciare, cosa mangiare e chi considerare amico. Insomma, i micini apprendono dalla madre quelle che saranno poi le loro “tradizioni culturali”.

Ed a questo rapporto primario, torna il gatto quando chiede qualcosa agli umani.

leggi anche:

Ogni grande  ha con sè un gatto

Gattologia

Il Tao dei gatti

Fonti:

http://www.ecoo.it

http://www.petsblog.it


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* Il giorno della marmotta

La marmotta è un animale dal corpo tozzo e del peso di 5/6 Kg, misura circa 70 cm di lunghezza, dei quali 20 per la coda.

È un plantigrado dalle zampe possenti e dai lunghi artigli con il muso largo e corto. La testa è grossa e rotonda e la posizione degli occhi gli consente di avere un largo campo visivo, mentre le sue orecchie sono piccole e tonde, quasi completamente nascoste nella pelliccia. Le numerose vibrisse sono necessarie per la sua vita sotterranea e i denti incisivi sono molto sviluppati (per i suoi dentoni assomiglia infatti allo scoiattolo). La coda della marmotta è lunga, scura, pelosa e termina in un ciuffo nero. La pelliccia è folta e ruvida,  grigio-bruna sul dorso mentre la parte inferiore è di colore ruggine. La vita media della marmotta è di 15-18 anni.

La tradizione del Giorno della marmotta fu importata negli Stati Uniti dai popoli di lingua germanica emigrati in Pennsylvania a partire dai primi anni del’Ottocento.

Arrivati nel nuovo mondo, questi popoli mantennero le loro tradizioni legate alla meteorognostica, ovvero alla previsione non scientifica del tempo basata su segni e particolari eventi naturali.

Mentre in Europa la tradizione voleva si usassero i tassi o gli orsi, in Pennsylvania si affermò progressivamente una tradizione più pratica legata all’osservazione del comportamento di una marmotta.

Il primo Giorno della Marmotta venne osservato a Punxsutawne, in Pennsylvania, il 2 febbraio 1887.

La tradizione vuole che in questo giorno si debba osservare il rifugio di una marmotta. Se questa emerge e non riesce a vedere la sua ombra perché il tempo è nuvoloso, l’inverno finirà presto; se invece vede la sua ombra perché è una bella giornata, si spaventerà e tornerà di corsa nella sua tana, e l’inverno continuerà per altre sei settimane.

La tradizione statunitense deriva da una rima scozzese:

« If Candlemas Day is bright and clear, there’ll be two winters in the year. »

« Se alla festa della luce il cielo è limpido, ci saranno due inverni nell’anno. »

In effetti, una giornata di cielo limpido nell’inverno nordamericano è spesso associata a temperature molto basse.

Le radici del Giorno della marmotta sono sostanzialmente le stesse della festa dalla Candelora per i cattolici, che si celebra il 2 febbraio e che prevede la benedizione delle candele.

Molti detti popolari e proverbi sono legati alla Candelora, festività che cade nel bel mezzo dell’inverno quando le giornate iniziano ad allungarsi e fa meno freddo.

Quanno viè la Candelora
da l’inverno sémo fóra,
ma se piove o tira vènto,
ne l’inverno semo drénto.

Il rito viene celebrato anche dalla tradizione pagana e ha a sua volta assonanze con l’Imbolc, il momento che per i celti segnava il passaggio tra l’inverno e la primavera.

Washington, 31 gen. (Adnkronos) – Phil e’ una semplice marmotta e non un gigante della meteorologia: deve quindi godersi il suo letargo senza essere interrotta per assurde previsioni stagionali.

Cosi’ gli animalisti americani sono insorti quest’anno per chiedere di mandare in soffitta (o quantomeno di sostituire il roditore con un robot) la tradizionale festa del Giorno della Marmotta (Groundhog Day).

Ma quest’anno Phil non avra’ ancora diritto alla sua pensione come chiedono gli animalisti: il ‘barometro vivente’ sara’ chiamato nuovamente ad ‘esprimersi’ sul clima delle sei settimane successive: se, uscito all’aperto, non vedra’ la sua ombra perche’ il tempo e’ nuvoloso, allora l’inverno sara’ da considerare alle spalle, altrimenti ci saranno ancora sei settimane di freddo.

Niente robot, afferma Bill Deely, presidente dell’Inner Circle – una sorta di Consiglio direttivo del Groundhog Club – della cittadina di Punxsutawney, che come ogni anno si prepara ad indossare smoking e cilindro per l’occasione e a prelevare Phil dalla sua tana di fronte alla folla riunita all’alba per l’evento.

E come ogni anno la cittadina viene invasa da curiosi, turisti e giornalisti per la festa.

Naturalmente a certezza delle previsioni di Phil non viene contestata solo dagli animalisti: “Non e’ proprio un’idea brillante quella di basarsi sull’ombra di una marmotta come strumento di valutazione meteorologica per tutto il territorio americano”, osservano alcuni esperti della US National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA).

Lo scorso anno Phil non vide la sua ombra e non torno’ spaventato a rifugiarsi nella sua tana.

Segui’ una tempesta di neve, soprannominata la Bufera del Giorno della Marmotta.

Fonti.

http://www.everyeye.it

http://www.adnkronos.com

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* Salviamo la foresta amazzonica

Riusciremo a salvare la foresta amazzonica?

Quasi 2.000 indigeni hanno fatto un’entrata trionfale a La Paz alla fine di una marcia di due mesi partita il 15 agosto dalla foresta Amazzonica: protestano contro il piano del governo di costruire un’autostrada nella loro terra, che è anche una riserva ecologica.

L’autostrada lunga 300 km taglierebbe in due il territorio TIPNIS (Territorio Indigeno e Parco Nazionale Isiboro Sécure), famoso per i suoi enormi alberi, fauna selvatica e acqua purissima.

La natura incontaminata e il significato culturale del TIPNIS gli hanno valso la nomina di area doppiamente protetta, sia come parco nazionale che come riserva degli indigeni.

L’autostrada è finanziata dal Brasile e collegherebbe il Brasile con i porti del Pacifico.

Ma distruggerebbe queste comunità e la foresta e aprirebbe questa terra incontaminata al disboscamento, alle esplorazioni di petrolio e di minerali, e alle attività industriali e agricole in larga scala.

Uno studio recente dimostra che se l’autostrada fosse portata a compimento, il 64% del parco sarebbe disboscato entro il 2030.

Circa un terzo del territorio della Colombia, per un’estensione di quasi 400mila chilometri quadrati, è compreso nella Foresta Amazzonica, l’immensa area di vegetazione pluviale che circonda il bacino del Rio delle Amazzoni. 

Dalla relazione che fu scritta dal cappellano della spedizione Gaspar de Carvajal il 22 aprile del 1542, sul diario del suo viaggio in Amazzonia, si nota che gli spagnoli incontrarono una tribù di donne guerriere.

Francisco de Orellana chiamò il fiume Rio delle Amazzoni, perché le donne guerriere gli ricordarono le antiche Amazzoni dell’Asia e dell’Africa, descritte da Erodoto e Diodoro Siculo, nella mitologia greca.

Il “polmone della terra”, preziosissimo per la vita sul nostro pianeta per la quantità di ossigeno prodotta, è anche la principale riserva ecologica del mondo per il patrimonio di biodiversità che racchiude. La foresta amazzonica è anche il termometro naturale del nostro Pianeta.

Si stima che nella regione vivano circa 2,5 milioni di specie di insetti, 3.000 specie di pesci, 1.294 specie di uccelli (si pensa che un quinto di tutti gli uccelli viva nella foresta amazzonica), 427 specie di mammiferi, 427 specie di anfibi e 378 specie di rettili e sono state classificate almeno 40.000 specie di piante.

La diversità delle specie di piante è la più alta sulla Terra e alcuni esperti valutano che 1 km² possa contenere più di 75.000 tipi diversi d’albero. 1 km² di foresta amazzonica può arrivare a 90.790 tonnellate di piante.

Dalle numerosissime piante che forniscono centinaia di prodotti utilizzati per l’alimentazione, la medicina e la cosmetica, alle grandi quantità d’acqua trattenute nel sottosuolo, fino alla fertilità del terreno.

La foresta amazzonica è un fornitore indispensabile di servizi ecologici non solo per i 30 milioni di persone che la abitano, ma anche per il resto del mondo: contribuisce a stabilizzare il clima locale e globale, è ricchissima di biodiversità e risorse naturali ed è importante anche dal punto di vista socio-economico.

E poi, rame, ferro, alluminio, oro, manganese, stagno, nichel, solo per citarne alcuni. Il sottosuolo dell’Amazzonia è molto ricco e rappresenta una delle maggiori riserve minerarie del mondo.

Da alcuni anni, inoltre, sono stati scoperti grandi giacimenti e riserve di petrolio e gas naturale, soprattutto in Ecuador e Perù.

La perdita delle foreste amazzoniche avrebbe conseguenze devastanti, a livello locale e globale, per la scomparsa di rare specie di piante che potrebbero avere un ruolo importante in medicina e nella ricerca scientifica, nel minacciare gli habitat di animali rari e in pericolo, nell’impoverire le comunità locali che sono legate alla foresta per i mezzi di sussistenza, nel rilascio di grandi quantità di carbonio nell’atmosfera e nel diminuire gradualmente le funzioni ecologiche dell’Amazzonia quali la regolazione delle piogge e del clima.
Ancora una volta la protezione della terra, da cui tutti dipendiamo, e i diritti delle popolazioni indigene sono sacrificati dai governi con la giustificazione dello sviluppo e della crescita economica

favorendo i profitti delle multinazionali, scegliendo le attività minerarie e la deforestazione anziché la conservazione dei beni naturali che il pianeta ci offre.

Nel futuro che tutti noi vogliamo, l’ambiente e le vite delle persone vengono prima del profitto.

Il Presidente Evo Morales ora ha l’opportunità di mettersi dalla parte della sua gente, salvare l’Amazzonia e ripensare a cosa lo sviluppo significhi per l’America Latina in termini concreti.

E noi nel concreto cosa possiamo fare se non perseguire l’obiettivo di una vita più a nostra misura rivalutando la qualità al posto della quantità.

Ognuno di noi può contribuire a fare la differenza!

Fonti:

http://www.wwf.it

http://www.liquida.it

Wikipedia

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* L’anno del Drago

Il 2012, anno del Drago,è iniziato il 23 gennaio 2012 e si chiuderà alla mezzanotte del 9 febbraio 2013.

In Cina, il Drago è il segno dell’Imperatore , elemento maschile Yang per eccellenza ed i suoi anni sono sotto influenze positive, quanto a salute e ricchezza.

L’Astrologia cinese si basa sul calendario lunare.

Il calendario lunare cinese risale al 2637 a.C. quando l’imperatore Huang Ti introdusse il primo ciclo del suo Zodiaco.L’unità di misura del suo sistema è un ciclo composto da 60 anni, suddiviso in cinque cicli di 12 anni.
Sono passati 4641 anni da quel giorno ma il primo ministro dell’imperatore Huang ha semplicemente attinto alla tradizione orale del popolo per costituire il calendario.

Il calendario lunare cinese appartiene alla storia della Cina. Il popolo cinese si basa su questo calendario parallelamente a quello gregoriano, più per motivi di festività e tradizione.

Ciascun anno è rappresentato da un segno zodiacale e viene battezzato con un nome composto da una radice celeste e un ramo terrestre. L’inizio di ogni mese avviene ad ogni fase di luna nuova. Il capodanno, o festa di primavera, dura quattro giorni e può verificarsi tra il 21 di gennaio e il 19 febbraio e rappresenta per il Paese, uno dei momenti più importanti dell’anno.

Esistono diverse leggende che spiegano la nascita dello zodiaco cinese, la più popolare narra che il Buddha chiamò a raccolta tutti gli animali della terra, promettendo, come premio per la loro fedeltà, di chiamare ogni anno del ciclo lunare con il nome di ciascuno dei primi 12 animali accorsi. Il topo, furbo e veloce di natura, arrivò per primo, saltando dalla groppa del diligente bue che così arrivò secondo, seguito dalla tigre e dal coniglio. Il drago arrivò quinto seguito dal suo fratello minore, il serpente. Il cavallo fu settimo e seguirono la capra, la scimmia, il gallo, il cane e per finire il fortunato maiale che arrivò appena in tempo per salutare anch’egli il Buddha.

Si narra infine che l’astuto topo avrebbe ingannato il gatto, comunicandogli la data sbagliata, e che per questo motivo, da allora, gatto e topo sono nemici.

I nati sotto il segno del drago hanno una grande energia e godono di ottima salute; sono persone determinate, tenaci ed intelligenti.

I loro difetti sono l’aggressività e la prepotenza e la difficoltà ad accettare la sconfitta.

Il drago ha più intesa con la scimmia e il topo.

Il serpente, fratello minore del drago, è il sesto animale dello zodiaco.

È considerato il più saggio e il più affascinante di tutti; è elegante ed ama le cose raffinate, questo suo lato lo porta ad evitare le persone superficiali e i discorsi futili.

Il serpente va d’accordo con il toro e con il gallo.

Per i taoisti il Drago era il Tao stesso, incarnato, cioè la Via, la forza onnipresente che si rivela a noi in un baleno per svanire immediatamente.

Animale fantastico, il Drago (di natura Yang) abitualmente vive nascosto negli abissi mari, nelle viscere della terra o nelle nubi vaganti (di natura Yin). Simboleggia quindi lo slancio spirituale, la potenza divina.

Lo yin viene associato alla luna, la parte femminile della natura, e così alla collina in ombra, a nord e a ovest, ad inverno e autunno, alla terra e alla fenice.

Lo yang corrisponde invece alle funzioni più attive; è associato al sole, parte maschile della natura, e alla collina soleggiata. Poi a est e sud, a primavera ed estate, al cielo e al drago.

È importante ricordare che Yin e Yang non hanno significato morale e non rappresentano bene e male. Sono gli opposti che compongono l’intero.

Sia per la tradizione orientale che per quella occidentale, il Drago (LONG) è il simbolo della Potenza Celeste, dell’Imperatore, dello Yang, dell’Essenza Maschile. Indomabile, portatore di ricchezza e prosperità, chi lo rispetta ne trae grande giovamento, ma è causa di sventura e disastri per chi non lo ascolta.

Nella tradizione orientale rappresenta, contemporaneamente, la possibilità e il pericolo, il risveglio e l’incoscienza, il sacro ed il profano. Porta conoscenza e sapere, irriga i campi con le piogge primaverili (il Drago Verde è legato alla Primavera dunque all’Energia del Legno) ma può anche sollevare il mare con un colpo di coda e provocare tempeste che distruggono le coste e affondano le navi di coloro che si fanno beffe dei suoi insegnamenti.

Un anno, dunque, quello del Drago, pieno di vivacità e contraddizioni Un anno che darà tanto ma che vuole ancor più in cambio.

Il Drago di quest’anno è un Drago Nero, un Drago d’Acqua, dunque Yin, più mite rispetto al Drago di Fuoco, Yang, ma pur sempre un Drago. Dovremo aspettarci un periodo elettrizzante su tutti i punti di vista, positivi e negativi; non ci sarà moderazione sia negli eventi climatici sia in quelli politico-sociali.

Sarà un anno ricco di mutamenti e chi non sarà pronto alla trasformazione, ne sarà travolto e spinto comunque al cambiamento.

Fonti:

195.176.180.15:82/meus/meusGEN/meuslive.php?projectid=63.

http://rainews.info/

http://www.arcobaleno.net