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* Giornata mondiale della famiglia


Padre
Non è tempo di cambiare
Rilassati, prendila con calma
sei ancora giovane, questa è la tua colpa
Hai ancora molte cose da conoscere
trovare una ragazza, sistemarti,
se vuoi puoi sposarti
Guarda me, sono vecchio,
ma sono felice
una volta ero come sei tu ora,
e so che non è facile
Rimanere calmi quando hai trovato
qualcosa che va
ma prendi il tuo tempo, pensa a lungo
Perché, pensa a tutto quello che hai avuto.
Per te sarà ancora qui il domani,
ma forse non i tuoi sogni.
Figlio
Come posso provare a spiegare,
quando lo faccio, si volge altrove di nuovo
È sempre la stessa vecchia storia
Dal momento in cui potevo parlare,
mi fu ordinato di ascoltare
Ora c’è una strada e so
che devo andarmene
So che devo andare
Padre
non è tempo di cambiare
Siediti, prendila con calma
sei ancora giovane, questa è la tua colpa
Ci sono ancora molte cose da affrontare
trovare una ragazza, sistemati,
Se vuoi puoi sposarti
Guarda me sono vecchio,
ma sono felice
Figlio
tutte le volte che piansi,
tenendo tutto dentro di me.
È dura, ma è anche dura
ignorare tutto
Se avevano ragione, ero d’accordo,
ma sono loro che tu conosci, non me
Ora c’è una strada e io so
che devo andarmene
So che devo andare.

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* L’ Eclisse anulare di Sole del 20 maggio 2012

Accadrà il prossimo 20 maggio dalle ore 22’53”alle ore 4’49”

Non sarà visibile in Italia. Le aree favorite saranno l’Asia, la regione del Pacifico e parte del nord America. L’eclissi maggiore sarà visibile alle coordinate 49.1N 176.3E, nell’Oceano Pacifico settentrionale al largo delle Isole Aleutine alle ore 23:53 UTC.

Dopo il perigeo dei giorni scorsi, la Luna tra 10 giorni avrà attraversato metà della sua orbita, arrivando all’apogeo, ossia il punto più distante dal nostro pianeta. Quando un’eclissi avviene poche ore dopo questo momento, il suo disco apparente appare troppo lontano per poter coprire quello solare, per cui si viene a formare l’eclissi anulare, chiamata anche anello di fuoco.

Il termine ‘anulare’ deriva dalla parola latina ‘anulus’, che vuol dire anello, e si riferisce al fatto che il Sole sembrerà divenire un anello nel cielo. Questo tipo di eclissi è considerato tuttavia meno importante rispetto alle eclissi totali, dove la luce lascia il posto all’oscurità e a variazioni meteorologiche, oltre a permettere la visione delle protuberanze solari e della corona, ma è pur sempre un fenomeno per cui vale la pena attenderne gli sviluppi.
(Fonte: meteoweb.eu)

Il 20 maggio è una data ciclica nel calendario Maya; è il giorno in cui si allineeranno le Pleiadi, il Sole e la Terra. L’eclissi di Sole è stata profetizzata proprio dai Maya ed avrà luogo sullo zenith della piramide di Chichén Itzá, eretta di onore di Kukulkan, una divinità venerata dai Maya, del quale gli stessi attendevano il ritorno ed il dono di pace e serenità.

Anche Nostradamus, molto tempo dopo, sembra aver previsto una eclisse di Sole proprio in questa data.

Infine, l’eclissi è stata annunciata dal crop circle (cerchio nel grano)  apparso il 9 agosto 2005 nell’Oxfordshire che indicava dettagliatamente un’eclissi anulare di Sole e l’allineamento celeste del prossimo 20 maggio 2012.

Il detto degli  antichi popoli recitava “Come in alto, così in basso”. e sostenevano una correlazione tra le eclissi e gli avvenimenti catastrofici. Effettivamente si riscontrano delle variazioni dell’equilibrio terrestre nel corso di questi fenomeni, come una diminuzione di temperatura ed una variazione di pressione.

L’eclisse comincerà in Cina all’alba del 21, quando in Italia sarà la tarda serata di domenica. Si sposterà poi sul Giappone fino a rendersi visibile sul confine tra Oregon e California

L’eclissi potrebbe essere ancora più spettacolare se si tiene conto che il Sole si sta avvicinando al picco del suo ciclo di attività, previsto per l’inizio del 2013. “Sarà interessante osservare come l’avanzata dell’ombra della Luna coprirà le macchie solari, per poi scoprirle man mano che si allontanerà dal disco del Sole”, spiega Anthony Cooke, astronomo del Griffith Observatory di Los Angeles.
Cooke aggiunge che per gli astronomi l’eclissi sarà probabilmente un’utile occasione di studio. “I radiotelescopi che si trovano vicino alla zona d’ombra effettueranno osservazioni mentre la Luna passerà sulle macchie solari e su altre fonti di disturbi radio provenienti dal Sole”.

Le eclissi sono sempre indicative di crescita e di evoluzione.
Anche se la loro durata come fenomeno celeste è breve, l’energia potenziante in un determinato ambito della nostra vita  agisce qualche settimana prima del fenomeno e fino a sei mesi dopo.
L’influenza di una eclissi è molto forte per chi stia compiendo gli anni in una data vicina.
Ma tutti siamo sensibili alla loro influenza perché l’eclissi avviene in un settore del nostro cielo natale e la sua energia ci spingerà a qualche  un cambiamento, a qualche scelta, nell’ambito della casa astrologica dove appare.
Le eclissi solari, rappresentano sempre un inizio, una nuova strada , un cambiamento da affrontare con spirito di rinnovamento interiore.
Le eclissi lunari sono invece indicative di una situazione che sta volgendo al termine.

Quando nel Cosmo appaiono insolite configurazioni si creano canali ulteriori di energie di Evoluzione per l’umanità.

Leggi anche:”Eclissi di luna e sole”

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* a tutta energia elettrica

Eppure qualcosa si muove e si fa di necessità virtù|

 La città santa di Amritsar (India) sarà la sede del primo impianto urbano del “Personal Rapid Transport”, un sistema già visto prima all’aeroporto di Heathrow a Londra. Questo impianto di trasporto sopra-elevato diventerà un collegamento essenziale per 100.000 viaggiatori al giorno tra il centro, la stazione ferroviaria e il Tempio d’Oro.

Il sistema “driverless” (senza autista) sviluppato da ULTra Global PRT è costituito da autovetture individuali che possono essere chiamate su richiesta. Il binario sopra-elevato sarà anche in grado di muoversi nella stretta infrastruttura della città, riducendo nel contempo gli ingorghi.

Dato che circa mezzo milione di visitatori alla volta viene a visitare il più sacro dei santuari dedicati a Sikh, la città ha urgente bisogno di offrire accoglienza all’enorme flusso di persone. Piuttosto che cercare di modernizzare e allargare l’intero nucleo delle vie della città, il governo locale si sta affidando a “ULTra Fairwood” per costruire il “Personal Transport System” ad un livello sopra-elevato. Il sistema sarà di gran lunga il più grande al mondo nel suo genere, in grado di ospitare 200 auto e di trasportare fino a 12.000 persone ogni ora. Nonostante sia lungo solo 3,3 km, l’impianto avrà sette fermate tra la stazione ferroviaria e il Tempio d’Oro, il quale è accessibile solo a piedi o in risciò per evitare che l’inquinamento dell’aria danneggi le sue mura.

ll design si basa sul sistema appena completato ad Heathrow, ma con qualche ritocco. I percorsi sopra-elevati sono stati rinnovati per gestire le piogge monsoniche, e le temperature più alte richiederanno un sistema di aria condizionata più consistente. Ma soprattutto, ogni vettura sarà in grado di accogliere sei passeggeri, invece di quattro. La costruzione è già iniziata, e il completamento è previsto nel 2014.

I promotori del progetto sostengono che il costo di un tragitto sarà paragonabile ad altri modi di viaggiare, riducendo così il traffico del 30%

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Londra

Heathrow ha appena aperto un avanzato elettrico sistema di navetta personale al pubblico che è completamente automatizzato. Il ULTra transito sostenibile personale che potrebbe essere il trasporto del futuro. Le vetture individuali, possono ospitare quattro passeggeri e , silenziosamente e velocemente, rotolano lungo un tratto di 2,4 miglia di pista sopraelevata, che si snoda attraverso il labirinto di strade.

Il vantaggio è che i piccoli veicoli elettrici funzionano solo quando i passeggeri li chiamano ed uno solo può sostituire due autobus diesel sullo stesso percorso.

Il progetto è stato uno sforzo congiunto tra i proprietari di Heathrow DAA e produttore ULTra PRT per sperimentare la nuova tecnologia e, soprattutto, se sia possibile sostituire le complesse infrastrutture esistenti.

Finora con zero incidenti e le auto sono in funzione per il 95 per cento del tempo. Un passeggero deve semplicemente premere un pulsante per indicare la sua destinazione. Il veicolo elettrico fa tutto il resto, navigando lungo la pista stretta con velocità fino a 25 miglia all’ora.

Il sistema è ora utilizzato solo per collegare i viaggiatori d’affari ai cinque terminal londinesi con una media di 800 passeggeri al giorno sulle sue 22 vetture. DAA e Ultra pensano di allargare l’esperimento anche in luoghi come i campus aziendali e sostituire impianti di grandi dimensioni dato che questi piccoli veicoli possono essere installati con uno spazio minimo.

Diventerà il modo di viaggiare del futuro nelle grandi città?

Fonti:

ww.technologyreview.com

http://www.ultraprt.com


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Un’idea intelligente in una città può rendere intelligenti tante altre città.

Un’idea intelligente in una città può rendere intelligenti tante altre città.

* I contatori intelligenti a MALTA aiutano i cittadini a pagare solo l’energia elettrica che utilizzano.

* A DELFT esperti ed ingegneri stanno sviluppando sistemi potenzianti che prevedono le inondazioni per proteggere le aree costiere e i delta fluviali.

* A LONDRA un’università ha risparmiato 20.000 £ in spese postali annue.

* I dati dei sensori nel fiume Hudson aiutano ingegneri e scienziati del Beacon Institute e della Clarkson University a risolvere i problemi di gestione delle risorse idriche a NEW YORK.

* Un dipartimento dei servizi sociali in CALIFORNIA ha risparmiato $11.milioni in un anno riducendo gli sprechi.

* L’analisi avanzata dei dati ha aiutato a ridurre i crimini del 35% nella città di NEW YORK.

* A BOLZANO un sistema di telemonitoraggio nelle case degli anziani rende più sicuro chi vive da solo e fa risparmiare ai servizi socio sanitari risorse umane ed economiche.

* Sistemi intelligenti per il traffico nel centro di STOCCOLMA hanno aiutato a ridurre gli ingorghi del 20%

* MADRID ha integrato i suoi dipartimenti per la sicurezza e i servizi di emergenza per ridurre i tempi di risposta fino al 25%.

* i sovraccarichi delle linee elettriche sono scesi del 15% da quando IBM ha aiutato gli edifici della zona nord ovest degli USA a parlare direttamente con la rete.

* A TAIWAN il 99% dei treni è intelligente e puntuale.

* Ad AMSTERDAM un sistema intelligente per la movimentazione dei bagagli aiuta l’aereoporto di Shipol a far viaggiare 20. milioni di valigie in più ogni anno.

* Le scuole della contea di MIAMI-DADE hanno aumentato il livello del profitto di tutti gli studenti.

* IBM ha aiutato un retailer in GERMANIA ad aumentare la soddisfazione dei clienti del 18% grazie a dei camerini di prova che propongono anche accessori.

* Città dopo città costruiamo un pianeta intelligente.*

Anche se ogni città è unica, molte oggi devono affrontare le stesse sfide.

Con oltre 2000 progetti, già completati o in fase di sviluppo, gli esperti IBM stanno lavorando insieme ai cittadini e alle pubbliche amministrazioni per aiutarli a rendere tante città in tutto il mondo un luogo migliore dove vivere e lavorare.

Guarda come le città stanno diventando più intelligenti!

Visita : ibm.com/smartercity/it

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*Le sette R R R R R R R

R R R R R R R

E’ il ruggito di un leone?

O il rumoroso ronzio di una sega elettrica?

O l’inizio di un rap?

E’ una ricetta per il rispetto dell’ambiente: riduci, riusa, ripara, ricicla, risparmia, risorsa, ripresa.

“In 40 anni la popolazione mondiale è quasi raddoppiata, e più del doppio è il volume  dei rifiuti urbani procapite in Europa, che oggi ammonta a 514 kg all’anno.

Secondo l’ultimo dato ISPRA noiitaliani siamo più alti, con 532 kg a testa. A questo, aggiungiamo 50.000 kg di risorse naturali procapite che servono per produrre, distribuire e smaltire le nostre innumerevoli cose.

La natura da cui la nostra vita dipende non riesce a starci dietro. Non riesce a ricostruire ciò che distruggiamo, a depurare i veleni di cui l’inondiamo, a rigenerare nutrimento per le sue creature, a correggere gli squilibri che noi arrechiamo.

Non c’è molto da discutere. C’è molto da fare, con entusiasmo, buon senso, fantasia e coraggio, insieme a milioni di persone già impegnate a restituire valore autentico alla storia umana.

Il 62,5% dei nostri rifiuti va ancora in discarica, senza contare 7 milioni di tonnellate di eco balle ancora stoccate in Campania!

Cambiare si può. Disinnescando piccole abitudini che ci fanno ripetere sempre gli stessi gesti, rimontando coreografie quotidiane fatte di scoperte e nuove esperienze, diventando più selettivi, stabilendo un rapporto diverso con le cose, esplorando nuovi percorsi per procurarci ciò che serve, o è fonte di autentico piacere.

Partiamo dal basso. Dalla nostro bidone. La pattumiera degli italiani è suddivisa più o meno così: 30% scarti cucina e giardino, 25% carta e cartone, 15% plastiche, 8% vetro, 5% legno, 3%  tessuti, 3% metalli, 10% materiali misti non riciclabili.”

Cristina Gabetti, giornalista e scrittrice, conduttrice dellla rubrica settimanale ” Occhio allo spreco” ha pubblicato molti libri sulle sue eco-soluzioni.

Le 7 R:

Riduci.

riduci involucri acquistando prodotti sfusi, quali frutta e verdura, cereali. usa borse riutilizzabili, cartoni vuoti, sacchetti di carta, sacchetti di plastica vegetale, sostituire la carta da cucina con strofinacci di stoffa, cucinare gli avanzi,

Riusa.

Carta per appunti, matite, pennelli, buste lettere, sacchetti del pane per i fritti, involucri plastica delle riviste per , carta velina dei negozi peer i cambi stagione.

Ripara.

Cucire toppe sui maglioni, aggiustare una vecchia lampada, rivestire una sedi o un vecchio divano, risuolare un paio di scarpe,portare ad aggiustare piccoli elettrodomesti nelle botteghe aggiusta tutto.

Ricicla.

Segui le indicazioni della raccolta differenziata del tuo comune, consultando anche quelle poste sui cassonetti . Ad esempio nel vetro non vanno il pyrex e la ceramica. Nella carta non è riciclabile la carta oleata, la carta chimica degli scontrini, molti sacchetti dei biscotti, la carta della pizza con avanzi di cibo. Il tetrapak ha sue regole.

Risparmia.

Spesso gli oggetti ” intelligenti” sono più cari, ma l’investimento premia nel tempo in durata ed in prestazione. Scegli contenitori e contenuti di qualità, prodotti locali, stagionali, a filiera corta, per alleggerire l’impatto ambientale.

Risorsa.

L’Italia è una grande risorsa: paesaggi. città d’arte, culture, sapori: fantasia, capacità di progettare, creatività, portano a creare le opportunità.

Ripresa.

Avere una visione del futuro è essere proiettati nell’azione già compiuta. E saper trovare gli strumenti per raggiungere l’obiettivo.

Cristina Gabetti invita a condividere  le proprie esperienze con le R. Ognuno può avere un’idea, un sentimento, un’ azione.

Il “rifiutologo” Roberto Cavallo nel suo libro “Meno 100 Chili, ricette per la dieta della nostra pattumiera” (Edizioni Ambiente), offre una visione chiara, pratica e utile per affrontare la questione rifiuti.

Roberto Cavallo è stato assessore all’ambiente del Comune di Alba. È il fondatore di ERICA, azienda leader nella consulenza tecnica e comunicazione ambientale per le amministrazioni pubbliche.

Ispirato a uno spettacolo teatrale che ha riscosso notevoli consensi, Meno 100 chili racconta come si può ridurre la quantità di rifiuti che produciamo ogni giorno a casa e al lavoro.

Dai detersivi alla spina all’acqua del rubinetto, dai trucchi per ottenere il compost direttamente a casa propria all’uso degli ecopannolini. Dagli uffici che risparmiano carta ed elettricità alle feste di compleanno a zero rifiuti. I risultati potranno sorprenderci.

Voglio aggiungere altre R, come Rivedere il nostro stile di vita per arrivare ad ottenere la qualità più che la quantità nel nostro intorno, Rinnovare la scala dei nostri valori dando il primo posto all’essere anzichè all’avere, Riscoprire il piacere di certe azioni che diamo per scontate e che magari sono proprio quelle che colorano la nostra vita,Riorganizzare i ritmi del nostro tempo introducendo una maggiore attenzione all’ambiente e di conseguenza alla nostra salute.

Cominciando dalle nostre piccole cose quotidiane possiamo contribuire a cambiare il modo di gestire il mondo. Che tenga conto dell’impatto che ogni singola azione ha sul benessere comune.

“Nessuno fece errore più grande di colui che nulla fece pensando di poter fare ben poco” Edmund Burke

Ogni nostro gesto può fare la differenza!

Riferimenti:

http://www.ilsostenibile.it/tag/rifiuti/

http://www.rifiutinforma.it/

http://www.portalasporta.it/

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* il mio blog è a impatto zero

co2 neutral

Volete eliminare l’anidride carbonica prodotta nel mondo?

C’è un modo piccolo piccolo che però moltiplicato per il numero dei blog che vorranno partecipare a questa cosa sarà grande grande.
Tra un pò questo blog sarà “carbon neutral”, cioè grazie alla sua esistenza e la pubblicazione di questo post dei volontari pianteranno gratis un albero.
Come fa 1 albero a neutralizzare la produzione di CO2 del blog?
Il Dr. Alexander Wissner-Gross, attivista ambientale e fisico di Harvard, afferma che un sito web produce una media di circa 0,02 g di CO2 per ogni visita.
Assumendo 15.000 pagine visite al mese, questo si traduce in 3,6 kg di CO2 l’anno.                                                        Questa produzione è legata soprattutto al funzionamento dei server.
La Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) calcola che un albero assorba ogni anno in media circa 10kg di CO2. Noi consideriamo prudentemente 5kg l’anno per ogni albero.

Se volete partecipare anche voi seguite le istruzioni a quest’indirizzo:

http://www.doveconviene.it/co2neutral,

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* Il giorno della marmotta

La marmotta è un animale dal corpo tozzo e del peso di 5/6 Kg, misura circa 70 cm di lunghezza, dei quali 20 per la coda.

È un plantigrado dalle zampe possenti e dai lunghi artigli con il muso largo e corto. La testa è grossa e rotonda e la posizione degli occhi gli consente di avere un largo campo visivo, mentre le sue orecchie sono piccole e tonde, quasi completamente nascoste nella pelliccia. Le numerose vibrisse sono necessarie per la sua vita sotterranea e i denti incisivi sono molto sviluppati (per i suoi dentoni assomiglia infatti allo scoiattolo). La coda della marmotta è lunga, scura, pelosa e termina in un ciuffo nero. La pelliccia è folta e ruvida,  grigio-bruna sul dorso mentre la parte inferiore è di colore ruggine. La vita media della marmotta è di 15-18 anni.

La tradizione del Giorno della marmotta fu importata negli Stati Uniti dai popoli di lingua germanica emigrati in Pennsylvania a partire dai primi anni del’Ottocento.

Arrivati nel nuovo mondo, questi popoli mantennero le loro tradizioni legate alla meteorognostica, ovvero alla previsione non scientifica del tempo basata su segni e particolari eventi naturali.

Mentre in Europa la tradizione voleva si usassero i tassi o gli orsi, in Pennsylvania si affermò progressivamente una tradizione più pratica legata all’osservazione del comportamento di una marmotta.

Il primo Giorno della Marmotta venne osservato a Punxsutawne, in Pennsylvania, il 2 febbraio 1887.

La tradizione vuole che in questo giorno si debba osservare il rifugio di una marmotta. Se questa emerge e non riesce a vedere la sua ombra perché il tempo è nuvoloso, l’inverno finirà presto; se invece vede la sua ombra perché è una bella giornata, si spaventerà e tornerà di corsa nella sua tana, e l’inverno continuerà per altre sei settimane.

La tradizione statunitense deriva da una rima scozzese:

« If Candlemas Day is bright and clear, there’ll be two winters in the year. »

« Se alla festa della luce il cielo è limpido, ci saranno due inverni nell’anno. »

In effetti, una giornata di cielo limpido nell’inverno nordamericano è spesso associata a temperature molto basse.

Le radici del Giorno della marmotta sono sostanzialmente le stesse della festa dalla Candelora per i cattolici, che si celebra il 2 febbraio e che prevede la benedizione delle candele.

Molti detti popolari e proverbi sono legati alla Candelora, festività che cade nel bel mezzo dell’inverno quando le giornate iniziano ad allungarsi e fa meno freddo.

Quanno viè la Candelora
da l’inverno sémo fóra,
ma se piove o tira vènto,
ne l’inverno semo drénto.

Il rito viene celebrato anche dalla tradizione pagana e ha a sua volta assonanze con l’Imbolc, il momento che per i celti segnava il passaggio tra l’inverno e la primavera.

Washington, 31 gen. (Adnkronos) – Phil e’ una semplice marmotta e non un gigante della meteorologia: deve quindi godersi il suo letargo senza essere interrotta per assurde previsioni stagionali.

Cosi’ gli animalisti americani sono insorti quest’anno per chiedere di mandare in soffitta (o quantomeno di sostituire il roditore con un robot) la tradizionale festa del Giorno della Marmotta (Groundhog Day).

Ma quest’anno Phil non avra’ ancora diritto alla sua pensione come chiedono gli animalisti: il ‘barometro vivente’ sara’ chiamato nuovamente ad ‘esprimersi’ sul clima delle sei settimane successive: se, uscito all’aperto, non vedra’ la sua ombra perche’ il tempo e’ nuvoloso, allora l’inverno sara’ da considerare alle spalle, altrimenti ci saranno ancora sei settimane di freddo.

Niente robot, afferma Bill Deely, presidente dell’Inner Circle – una sorta di Consiglio direttivo del Groundhog Club – della cittadina di Punxsutawney, che come ogni anno si prepara ad indossare smoking e cilindro per l’occasione e a prelevare Phil dalla sua tana di fronte alla folla riunita all’alba per l’evento.

E come ogni anno la cittadina viene invasa da curiosi, turisti e giornalisti per la festa.

Naturalmente a certezza delle previsioni di Phil non viene contestata solo dagli animalisti: “Non e’ proprio un’idea brillante quella di basarsi sull’ombra di una marmotta come strumento di valutazione meteorologica per tutto il territorio americano”, osservano alcuni esperti della US National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA).

Lo scorso anno Phil non vide la sua ombra e non torno’ spaventato a rifugiarsi nella sua tana.

Segui’ una tempesta di neve, soprannominata la Bufera del Giorno della Marmotta.

Fonti.

http://www.everyeye.it

http://www.adnkronos.com

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* Salviamo la foresta amazzonica

Riusciremo a salvare la foresta amazzonica?

Quasi 2.000 indigeni hanno fatto un’entrata trionfale a La Paz alla fine di una marcia di due mesi partita il 15 agosto dalla foresta Amazzonica: protestano contro il piano del governo di costruire un’autostrada nella loro terra, che è anche una riserva ecologica.

L’autostrada lunga 300 km taglierebbe in due il territorio TIPNIS (Territorio Indigeno e Parco Nazionale Isiboro Sécure), famoso per i suoi enormi alberi, fauna selvatica e acqua purissima.

La natura incontaminata e il significato culturale del TIPNIS gli hanno valso la nomina di area doppiamente protetta, sia come parco nazionale che come riserva degli indigeni.

L’autostrada è finanziata dal Brasile e collegherebbe il Brasile con i porti del Pacifico.

Ma distruggerebbe queste comunità e la foresta e aprirebbe questa terra incontaminata al disboscamento, alle esplorazioni di petrolio e di minerali, e alle attività industriali e agricole in larga scala.

Uno studio recente dimostra che se l’autostrada fosse portata a compimento, il 64% del parco sarebbe disboscato entro il 2030.

Circa un terzo del territorio della Colombia, per un’estensione di quasi 400mila chilometri quadrati, è compreso nella Foresta Amazzonica, l’immensa area di vegetazione pluviale che circonda il bacino del Rio delle Amazzoni. 

Dalla relazione che fu scritta dal cappellano della spedizione Gaspar de Carvajal il 22 aprile del 1542, sul diario del suo viaggio in Amazzonia, si nota che gli spagnoli incontrarono una tribù di donne guerriere.

Francisco de Orellana chiamò il fiume Rio delle Amazzoni, perché le donne guerriere gli ricordarono le antiche Amazzoni dell’Asia e dell’Africa, descritte da Erodoto e Diodoro Siculo, nella mitologia greca.

Il “polmone della terra”, preziosissimo per la vita sul nostro pianeta per la quantità di ossigeno prodotta, è anche la principale riserva ecologica del mondo per il patrimonio di biodiversità che racchiude. La foresta amazzonica è anche il termometro naturale del nostro Pianeta.

Si stima che nella regione vivano circa 2,5 milioni di specie di insetti, 3.000 specie di pesci, 1.294 specie di uccelli (si pensa che un quinto di tutti gli uccelli viva nella foresta amazzonica), 427 specie di mammiferi, 427 specie di anfibi e 378 specie di rettili e sono state classificate almeno 40.000 specie di piante.

La diversità delle specie di piante è la più alta sulla Terra e alcuni esperti valutano che 1 km² possa contenere più di 75.000 tipi diversi d’albero. 1 km² di foresta amazzonica può arrivare a 90.790 tonnellate di piante.

Dalle numerosissime piante che forniscono centinaia di prodotti utilizzati per l’alimentazione, la medicina e la cosmetica, alle grandi quantità d’acqua trattenute nel sottosuolo, fino alla fertilità del terreno.

La foresta amazzonica è un fornitore indispensabile di servizi ecologici non solo per i 30 milioni di persone che la abitano, ma anche per il resto del mondo: contribuisce a stabilizzare il clima locale e globale, è ricchissima di biodiversità e risorse naturali ed è importante anche dal punto di vista socio-economico.

E poi, rame, ferro, alluminio, oro, manganese, stagno, nichel, solo per citarne alcuni. Il sottosuolo dell’Amazzonia è molto ricco e rappresenta una delle maggiori riserve minerarie del mondo.

Da alcuni anni, inoltre, sono stati scoperti grandi giacimenti e riserve di petrolio e gas naturale, soprattutto in Ecuador e Perù.

La perdita delle foreste amazzoniche avrebbe conseguenze devastanti, a livello locale e globale, per la scomparsa di rare specie di piante che potrebbero avere un ruolo importante in medicina e nella ricerca scientifica, nel minacciare gli habitat di animali rari e in pericolo, nell’impoverire le comunità locali che sono legate alla foresta per i mezzi di sussistenza, nel rilascio di grandi quantità di carbonio nell’atmosfera e nel diminuire gradualmente le funzioni ecologiche dell’Amazzonia quali la regolazione delle piogge e del clima.
Ancora una volta la protezione della terra, da cui tutti dipendiamo, e i diritti delle popolazioni indigene sono sacrificati dai governi con la giustificazione dello sviluppo e della crescita economica

favorendo i profitti delle multinazionali, scegliendo le attività minerarie e la deforestazione anziché la conservazione dei beni naturali che il pianeta ci offre.

Nel futuro che tutti noi vogliamo, l’ambiente e le vite delle persone vengono prima del profitto.

Il Presidente Evo Morales ora ha l’opportunità di mettersi dalla parte della sua gente, salvare l’Amazzonia e ripensare a cosa lo sviluppo significhi per l’America Latina in termini concreti.

E noi nel concreto cosa possiamo fare se non perseguire l’obiettivo di una vita più a nostra misura rivalutando la qualità al posto della quantità.

Ognuno di noi può contribuire a fare la differenza!

Fonti:

http://www.wwf.it

http://www.liquida.it

Wikipedia

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* Aria nuova in città

Qui terra… buone notizie…

Aria nuova in città


I mezzi elettrici sono sulla bocca di tutti. ne parlano gli esperti di mobilità che studiano nuovi sistemi alternativi e meno inquinanti. Per salvare le nostre città dalle nubi nocive emesse ogni giorno dalla frenesia del traffico di milioni di veicoli a motore.

Smart elettrica EnelEntro il 2010 cento Smart For Two elettriche circoleranno nelle principali città italiane.

E’ il contenuto di un progetto di e-mobility firmato da Enel e Mercedes.

La sinergia tra la società elettrica e il produttore d’auto dovrebbe colmare l’annoso handicap dell’assenza di una rete distributiva delle auto ecologiche. Un problema riguardante non solo le auto elettiche ma anche quelle a idrogeno ed a gas. Tornando al progetto, Enel installerà nelle città italiane delle apposite colonnine, circa 400, per ricaricare le auto elettriche. L’energia elettrica utilizzata in questi “distributori elettrici” sarà prodotta da energie rinnovabili e certificata RECS (Renewable Energy Certificate System).

Le città italiane coinvolte nella prima fase di sperimentazione sono Roma, Pisa e Milano. L’iniziativa rientra in un progetto europeo finalizzato alla diffusione dell’infrastruttura specifica per le automobili ZEV (Zero Emission Vehicule) o LEV (Low Emission Vehicule).

Progetti simili sono in corso di realizzazione anche a Berlino e Londra.

Londra guida il Regno Unito nel settore delle auto elettriche: Johnson ha in passato gia’ dichiarato di volere raggiungere le 100.000 auto elettriche sulle strade della metropoli, ma senza definire una scadenza precisa. Secondo gli esperti della Committee on Climate Change, il Regno Unito dovra’ raggiungere le 1,7 milioni di auto elettriche entro il 2020 per rispettare gli accordi presi sulle emissioni di CO2.

Entro il 2020 Berlino vuole che almeno 100.000 delle auto con cui i berlinesi si spostano siano elettriche. Studiati e seguiti gli esempi americano, francese e danese. Previsti 50 colonnine elettriche e incentivi per 80 milioni di euro

Al produttore d’automobili, Mercedes, spetta invece il compito di produrre una versione Smart elettrica. La biposto più venduta in Italia è già oggi l’auto con minori emissioni inquinanti, circa 98 grammi di CO2 al chilometro, e la più parsimoniosa nei consumi, circa 3,3 litri per 100 chilometri. La versione elettrica consentirà di azzerare quasi completamente le emissioni inquinanti. A questo si aggiunge il vantaggio per il portafoglio degli automobilisti. Fare il pieno di elettricità costa meno della benzina.
Per i sostenitori degli spostamenti a “impatto zero” è in arrivo, a partire dal 1° dicembre 2011, il nuovo servizio
EcoRent, che unisce al viaggio non inquinante in treno il noleggio di unauto elettrica. Autori della formula “treno+auto” sono Trenitalia e l’azienda di noleggio auto Maggiore Rent, che metteranno a disposizione questa possibilità inizialmente nelle stazioni di Roma e Milano, per i clienti dell’Alta Velocità sulla tratta che unisce le due città.

Usufruire dell’EcoRent sarà semplice: arrivando nella stazione di Roma o Milano in treno, il cliente troverà, direttamente al binario, un addetto al noleggio che gli consegnerà le chiavi dell’auto elettrica. Le vetture saranno pronte nei parcheggi delle rispettive stazioni, quello di via Marsala a Roma e quello presso la galleria delle Carrozze a Milano.

I vantaggi di EcoRent sono molti, oltre all’impatto ambientale pari a zero del viaggio: una tariffa vantaggiosa, dagli 8 euro della formula oraria ai 48 euro per l’intera giornata fino ai 192 per una settimana, il chilometraggio illimitato, la prima ricarica gratuita, la limitazione di quote addebito danni e furto, di oneri ferroviari, amministrativi e automobilistici. Inoltre l’utilizzo di un veicolo elettrico permette il parcheggio gratuito nelle strisce blu, l’accesso libero nei centri storici e la circolazione nei giorni di blocco del traffico.

EcoRent si può prenotare tramite call center e sui siti di Trenitalia e di Maggiore Rent.

….e l’ Ambiente ringrazia !


Fonti:

http://www.motori.it/ecoauto/11283/noleggio-auto-elettriche-stazione-ecorent.html

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* indignati per dignità

“con il termine dignità umana si usa riferirsi al valore intrinseco e inestimabile di ogni essere umano: tutti gli uomini, senza distinzioni di età, stato di salute, sesso, razza, religione, nazionalità, ecc. meritano un rispetto incondizionato, sul quale nessuna “ragion di Stato”, nessun “interesse superiore” della “Razza”, o la “Società”, può imporsi. ” ( Wikipedia )

Se mi indigno vuol dire che ho un concetto di dignità.

Magari che la dignità per me è un valore che determina le mie scelte di vita.

Magari è un valore che ritengo sia alla base della convivenza civile.

Magari penso che sia intrinseco nella concezione della vita di tutti gli esseri umani.

Magari…

Se mi indigno è perchè ogni giorno compio azioni congruenti con il concetto di dignità.

Ogni giorno, non solo quando penso che i miei diritti siano stati lesi.

Quando mi accorgo che i diritti di tutti sono stati lesi.

E magari è perchè molti non hanno il concetto di dignità.

E magari è perchè molti non fanno i loro doveri.

E confondono i diritti con i doveri.

Quando vivo nella società umana che ha stabilito delle regole di dignitosa convivenza ho dei doveri e dei diritti.

Tanto più rispetto i miei doveri, tanto più posso reclamare i miei diritti.

Mio dovere è il rispetto verso me stessa.
Essere coerente con le scelte fatte ed impegnarmi ad ottenere gli obbiettivi.
Essere per essere, esistere con dignità.
Non essere per avere. L’avere è effimero, non è una esigenza del cosmo.
Negli altri mi riconosco, riconosco la loro umanità, le loro qualità di esseri pensanti e consapevoli delle loro scelte.
Come rispetto me stessa rispetto gli altri.

Mio dovere è essere leale verso me stessa.
Il primo avversario sono io, i giudizi che mi do, le scuse che mi trovo per giustificare le mie paure, il trasgredire alle regole che io stessa mi sono date, per opportunità, per pigrizia, il mettermi in dubbio invece di agire.
Se non sono leale verso me stessa come posso pretendere lealtà da altri.

Mio dovere è sentirmi parte dell’umanità.
Sentirmi quell’essere umano che ha coscienza della sua umanità, la sua qualità di entità pensante e consapevole delle sue scelte.
Un essere umano degno di questa nominalizzazione è un abitante di questa terra.
Esseri umani compongono ogni nazione, ogni razza, ogni religione, ogni stato sociale, ogni età, ogni sesso.
Una pecularietà degli esseri umani è la necessità di rapportarsi tra loro.
Per creare, costruire, progredire, conoscere il micro ed il macrocosmo.
Così è nata quella che chiamiamo civiltà.

Mio diritto è affermare il diritto di ogni essere umano di vivere come tale e potersi esprimere.                Compiendo azioni che siano congruenti con il concetto di dignità.

Mio diritto è che gli amanti dei cani rispettino l’ambiente comune e raccolgano i bisogni dei loro animali.

Mio diritto è che durante le ore stabilite per il riposo gli operai mettano da parte i martelli pneumatici rispettando i regolamenti.

Mio diritto è che in un ufficio pubblico, dove si va a pagare come diligenti contribuenti, gli impiegati siano presenti per evitare attese di mezza giornata.

Mio diritto è che la farmacia sotto casa rispetti la raccolta differenziata della carta.

Mio diritto è che tutti paghino il biglietto sui mezzi pubblici per contribuire alla loro efficenza.

Mio diritto è che i parchi siano fruibili dai bambini e che ci sia il verde invece delle cartacce.

Sarebbe facile continuare… Cosa fare in queste situazioni?

Io ho affermato il mio diritto: gentilmente e con determinazione ho fatto rilevare il comportamento asociale. Certo non ho avuto sempre risposte altrettanto gentili.

Ma mi sono anche sentita dire ” Mi scusi …non pensavo…non sapevo”

Se mi indigno vuol dire che la dignità è un mio valore. E di conseguenza mi comporto e attuo le mie scelte di vita.

Quando mi indigno mi impegno a compiere azioni che richiamino alla dignità.

Del resto un certo Stéphane Hessel, dopo aver scritto ” Indignez-vous! ” ha subito aggiunto “Engagez-vous!”… adesso impegnatevi !

Se non lo faccio io, chi lo farà?

Se non lo faccio adesso, quando lo farò?

Se lo faccio solo per me stesso, chi sono io?

( Hillel, cabalista del 2° sec.a.C.)