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Quando arriverà la primavera secondo Phil!

Il 2 febbraio, in Italia si celebra il Giorno della Candelora.

Un proverbio dice: “Se c’è sole a Candelora, dell’inverno semo fòra, ma se piove o tira vento, de l’inverno semo dentro“.

Invece, negli Stati Uniti è il Giorno della Marmotta. Una ricorrenza popolare che, come la nostra Candelora, può segnare la fine o la prosecuzione di un lungo inverno.

Il Giorno della Marmotta si celebra a Punxsutawney, in Pennsylvania, ed è stato reso celebre in tutto il mondo da un famoso film degli anni ’90 con Bill Murray e Andie McDowell. All’epoca il titolo in italiano era “Ricomincio da capo, per via della stessa giornata che si ripete all’infinito per il protagonista, fino a che non si accorge di essere artefice della propria vita. Mentre il titolo originale in inglese èGroundhog Day“, Giorno della Marmotta, appunto, poi adottato nella traduzione anche in Italia.

I membri dell’Inner Circle di Phil hanno interpellato la marmotta per scoprire quanto durerà ancora l’inverno. Secondo l’usanza se Phil vede la sua ombra, appena uscita dalla tana, l’inverno sarà ancora lungo, altrimenti mancherà poco all’arrivo della primavera.

Quest’anno, negli Stati Uniti la primavera arriva in anticipo.

Lo ha decretato Phil, la marmotta più famosa d’America, che come ogni 2 febbraio è uscita dalla tana alle 7.30 del mattino per dare il suo verdetto climatico.

La cerimonia del Giorno della Marmotta, ‘Groundhog Day’, si è svolta come di consueto a Punxsutawney, in Pennsylvania, dove si è riunita una piccola folla di curiosi e appassionati.

Phil è uscita dalla tana e non ha visto la sua ombra, il che vuol dire che l’inverno sta per finire.

(Una buona notizia per gli Stati Uniti se non fosse che le previsioni della marmotta in questi anni sono state corrette solo nel 40% dei casi. )

La cerimonia del Giorno della Marmotta, con il risveglio di Phil, si svolge da tradizione al Gobbler’s Knob, una piccola collina fuori dalla cittadina di Punxsutawney, nella contea di Jefferson. La cittadina si trova a circa 200 km dalle rive del Lago Erie e a 430 km dalla città di Philadelphia

Dal 1887, la marmotta Phil ha previsto una maggiore durata dell’inverno almeno più di 100 volte.

La tradizione del Giorno della Marmotta viene da una leggenda originaria della Germania, adattata da un gruppo di immigrati di lingua tedesca che arrivò in Pennsylvania tra il XVII e il XVIII secolo.

Deriva da una rima scozzese:«If Candlemas Day is bright and clear, there’ll be two winters in the year».

Se alla Candelora il cielo è limpido, ci saranno due inverni nell’anno».

In realtà, le origini del Groundhog Day possono essere fatte risalire ai primi cristiani in Europa. Essi credevano che il giorno della Candelora – il punto a metà strada tra il solstizio d’inverno e l’equinozio di primavera, ossia il 2 febbraio – le condizioni chiare e soleggiate coincidessero con un inverno rigido e freddo. Al contrario, i cieli nuvolosi annunciavano l’arrivo di temperature più calde.

E c’è anche il Giorno dell’Orso!!!

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* One more coffee? Tutti pazzi per il caffè!

Il nome “caffè” ha origine dalla parola “QAHWA” che in arabo indica qualsiasi bevanda di tipo vegetale, il caffè infatti era detto “il vino d’Arabia“.

Leggende e racconti ci conducono all’affascinante mondo delle origini del caffè.

La più conosciuta narra che un pastore etiope di nome Kaldi non vedendo giungere le capre che sorvegliava, andò a cercarle e le ritrovò agitatissime e piene di energia; incuriosito dal loro comportamento le seguì e notò che erano attratte dal mangiare delle bacche rosse di un arbusto e dal masticarne le foglie. Il pastorello raccolse alcuni di quei frutti e li portò ad un monastero. I monaci, come facevano con altri frutti, ne prepararono un infuso e bevendolo constatarono che riusciva a tenerli svegli anche durante le veglie di preghiera. Chiamarono quella bevanda dall’effetto eccitante “qahwah” (ciò che stimola e tiene in alto).

Un’altra legenda invece ha come protagonista Maometto, il quale sentendosi male vide l’arcangelo Gabriele che gli offrì una pozione nera come la Sacra Pietra Nera della Mecca che lo fece rinvenire.

Invece Pellegrino Artusi (gastronomo e critico letterario di metà 1800), sosteneva che il miglior caffè fosse quello proveniente da Mocha, una città dello Yemen, e che questo fosse un indizio per scoprirne il luogo d’origine.

 

Dall’Etiopia, il caffè si diffuse in Arabia con successo, fino a tutta l’area del vicino Oriente e del Mediterraneo e, con la bevanda, si adottarono anche tutti gli utensili necessari alla sua preparazione.

Il successo di tale fenomeno è anche provato dai bassorilievi presenti in alcune tombe, fatti eseguire dalle famiglie di beduini, a dimostrazione dell’assimilazione negli usi quotidiani.

Nel XVI secolo il caffè giunse poi fino a Costantinopoli, dove fu aperta la prima bottega del caffè.

In Europa il caffè fu conosciuto solo dopo parecchi anni, importato successivamente al cacao e al tè.

A Vienna, verso il 1683, a seguito della fine dell’assedio turco, fu costruita la prima casa del caffè. Occorre però attendere gli anni posteriori al blocco continentale di Napoleone, per avere, con successo, la diffusione del caffè nell’ovest dell’Europa.

Nel diffondersi, la pianta del caffè e la bevanda, ebbero un processopiuttosto veloce. Già verso il 1699 furono messe in atto piantagioni di caffè nelle colonie olandesi, tra cui in principio nelle isole dell’Indonesia.

Tale propagazione seguì anche in India, e nella Guayana olandese, per poi procedere nelle aree tropicali che divennero i maggiori produttori di caffè a livello mondiale.

Nella seconda metà del XVIII secolo la coltivazione della pianta nei paesi tropicali era molto prospera e molto presto furono attivate anche in America latina e nelle aree tropicali dell’Asia.

Fu il Brasile che in poco tempo arrivò ad una notevole produzione di caffè fino al punto di avviarne l’esportazione.

Francia ed Italia furono le nazioni in cui i caffè erano indice di grande fervore artistico, anche se i primi caffè furono quelli di Costantinopoli, dove questi erano in sinergia con il mondo della cultura e delle arti.

Ma la diffusione del caffè provocò delle problematiche di carattere religioso, in quanto il caffè era considerato dai sacerdoti la “ bevanda del diavolo” per via dei suoi effetti energetici ed eccitanti,  e per questo motivo ne  fu proposta  la scomunica,  facendo pressione a Papa Clemente VIII affinché ne vietasse l’uso.

Il Papa a questo punto, prima di vietarne l’uso, decise di provare il caffè di persona  rimanendo colpito positivamente che decise di non vietarne l’uso e addirittura decise di battezzare il caffè come “bevanda cristiana”.

Così in Italia il caffè divenne ben presto un dono da offrire in determinate circostanze o come dono d’amore e d’amicizia.

http://chiccodoro.com/lang-it/mondo-caffe/storia-caffe/

http://chiccodoro.com/lang-it/azienda/museo-caffe/

https://www.caffesulweb.it/notizie-caffe/la-storia-del-caffe

https://lauracarpi.wordpress.com/2013/09/12/la-buona-notizia-del-venerdi-il-caffe-sospeso/