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La buona notizia del venerdì: Si trova in Italia il primo Luna Park senza elettricità

Il parco giochi de “I Pioppi” a Nervesa di Battaglia, in Veneto, riapre.

In questi due anni, il paradiso sul Montello ideato nel 1969 da Bruno Ferrin e caratterizzato da giostre, da lui realizzate, tutte gratuite, è rimasto chiuso a causa dell’emergenza Covid.

O meglio, ai Pioppi si poteva andare solamente per degustare dei buoni piatti.

Il piano di disinfestazione previsto dalla legge per tenere aperto tutti il parco avrebbe comportato una spesa sostenibile solo facendo pagare un biglietto di ingresso.

E questo è proprio contro i principi sia di Bruno che della famiglia.

Dal 27 marzo, finalmente ,dopo due anni il parco divertimenti tornerà operativo.

E si potrà così apprezzare quella che è la vera particolarità del parco: le giostre ideate e costruite da Bruno Ferrin, che funzionano senza elettricità, sfruttando le leggi fisiche.

I giochi, infatti, funzionano solo grazie alle leggi della natura e della dinamica, come la forza di gravità.

Il tutto è iniziato da una semplice altalena che Bruno voleva mettere fuori dalla sua osteria. Dopo essersi recato da un fabbro per farsi costruire dei ganci, quest’ultimo, per mancanza di tempo, ha dovuto rifiutare. Così Bruno, pur non avendo mai fatto lavori del genere, ha preso in mano la saldatrice e si è costruito quei pezzi che gli servivano da solo. Da lì è scoccata la scintilla, poiché si è reso conto che era riuscito a creare qualcosa con le sue stesse mani.

Quella semplice altalena si è trasformata in un parco che oggi conta più di 40 attrazioni per grandi e piccini, come “Il giro della morte”, attivato a pedali, che compie una traiettoria di dieci metri di diametro e la ruota ispirata all’Uomo Vitruviano di Da Vinci, che si muove con la spinta del corpo o applicando una forza dall’esterno.

Un’altra attrazione è la “centrifuga”, che funziona proprio secondo questo principio e si usa come una bicicletta per cui più si pedala, più aumenta la sua velocità.

Tutto all’interno del parco è pensato per avere il minor impatto possibile sull’ambiente. Ogni cosa, infatti, è stata costruita con materiali di recupero, come ferro e legname di scarto, che, conciliando creatività e conoscenza, hanno cambiato forma e ottenuto una nuova vita.

Non bisogna acquistare un biglietto per entrare al parco, ma è richiesto di consumare il pranzo all’interno dell’osteria.

E Bruno, che dall’alto dei suoi 85 anni a tutto pensa fuorché a godersi la pensione, è sempre pronto a fare gli onori di casa.

L’Osteria “Ai Pioppi “ sarà ancor più ecologica. Infatti, abolirà tutti i materiali usa e getta limitando il mono uso di plastica.
Bruno, nonostante i suoi 84 anni, continua a progettare nuovi giochi, perchè il parco possa continuare a incantare con la sua magia.

E a chi gli chiede dove trovi la forza per fare tutto ciò, lui risponde così: “Voglio essere ricordato per aver regalato almeno un’ora di divertimento a tutti, grandi e piccoli”.

https://www.aipioppi.com/it/parco-giochi/?

Il Luna Park italiano fatto a mano con materiali di scarto, che funziona senza elettricità | Ohga!

Ai Pioppi, il parco divertimenti sul Montello riapre dopo due anni (ilgazzettino.it)

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La buona notizia del venerdì: I coriandoli green che rispettano l’ambiente

Carnevale è probabilmente una delle ricorrenze più divertenti e colorate, soprattutto per i più piccoli, che spesso amano travestirsi e giocare tra gli immancabili coriandoli. Quante volte, però, ci è capitato di soffermarci sull’enorme quantità di questi piccoli frammenti colorati che restano nell’ambiente anche dopo parecchi giorni?

I coriandoli sono realizzati con carta colorata, talvolta riciclata, ma spesso contengono plastica e additivi. Se si pensa al tempo di utilizzo, il loro rilascio nell’ambiente rappresenta davvero un enorme spreco di materiali, oltre a contaminare l’ambiente rischiando di essere ingeriti da uccelli e animali. E il fatto che siano così piccoli, poi, ne favorisce la permanenza nell’ambiente anche per lungo tempo.

La startup Saatgutkonfetti ha lanciato un progetto innovativo per rendere i coriandoli “green” e offrire un’alternativa a questo prodotto inquinante. L’idea è di Katja Filippenko, Christoph Trimborn e Philip Weyer, tre giovani studenti tedeschi che si erano conosciuti all’Accademia di Belle Arti di Kassel. I loro coriandoli sono un’assoluta novità: non solo sono compostabili, ma rappresentano anche un alleato per la biodiversità urbana.

I coriandoli della Saatgutkonfetti sono fatti di semi e amido di mais derivati da materie prime biologiche, arricchiti esclusivamente con coloranti naturali. L’amido si dissolve facilmente dopo pochi giorni lasciando cadere i semi, che però non saranno nocivi per l’ambiente, ma potranno offrire nutrimento a insetti e piccoli animali e soprattutto potranno dare vita a germogli particolarmente graditi dalle api, che mai come in quest’epoca hanno bisogno di aiuto per sopravvivere.

L’azienda tedesca offre 24 specie di fiori diverse, selezionate accuratamente per essere utili alle api e ai piccoli esseri viventi, bisogna soltanto fare attenzione a quale tipologia è compatibile con il luogo in cui ci si trova. 

Per il territorio italiano l’azienda raccomanda i GoodConfetti, coriandoli ecologici biodegradabili privi di semi, che si decompongono in breve tempo e possono essere lanciati ovunque senza rischi.

Attualmente, i coriandoli di semi sono realizzati a mano e hanno un prezzo più alto dei prodotti convenzionali, ma la Saatgutkonfetti intende arricchire la gamma di coriandoli con semi compatibili per ogni territorio, con la speranza di coinvolgere sempre più persone nell’acquisto e rendere il Carnevale una festa sostenibile, ma ugualmente colorata e divertente.

Raccogliere questi fastidiosi ( diciamolo) frammenti di carta ( che a volte ritrovi nell’angolo più nascostissimo della casa anche anni dopo) pensando che saranno fiori e cibo per le api, è un grande sollievo!

O no?

Assolutamente sì!

Fonte:

Questi coriandoli non inquinano, sono compostabili e aiutano le api! (meteoindiretta.it)

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* La buona notizia del venerdì: Sono nati i GAP gruppi artigiani di pronto intervento! Della serie educhiamo al rispetto responsabile dell’ambiente…con l’esempio!

Cittadini auto-organizzati, adesso riparano anche fontane e scalinate. Nasce il pronto intervento dei volontari: arrivano con scope, pinze e pennelli… 

Ma il fenomeno di questa nuova forma di partecipazione alla vita pubblica sta dilagando in tutta Italia, da Bolzano a Catania.

Si potrebbe chiamare, in modo provocatorio, il Partito del senso civico e della solidarietà

Sono i Gruppi Artigiani di Pronto intervento!

Seguiteli, di loro si parlerà a lungo, e conteranno sempre di più.

Se vi convincono, a prescindere da qualsiasi simpatia politica, fatevi coinvolgere in modo attivo: partecipate.

Sono i gruppi di cittadini auto-organizzati che, da Bolzano a Catania, da Nord a Sud, si stanno moltiplicando a macchia d’olio in tutta Italia.

Che cosa fanno? Di tutto e di più. 

Puliscono strade, riparano monumenti, piantano alberi, curano spazi comuni, dagli orti a un giardino.

 

Il loro vero e unico partito si chiama Senso civico e solidarietà. .

Il curioso e attento giornalista Vladimiro Polchi, per esempio, ha scoperto, e raccontato sulle pagine del quotidiano La Repubblica , un gruppo di cittadini auto-organizzati che si è formato a Roma, nella ormai capitale del degrado accumulato per decenni di incuria e di abbandono della più elementare manutenzione urbana.

I cittadini auto-organizzati scovati da Polchi, si sono anche loro auto-battezzati, in una versione pop della partecipazione attiva alla vita della propria città, GAP.

E sono all’opera come una sorta di «banda» (ovviamente si tratta di una evidente provocazione) Scendono in strada. In assoluto anonimato, armati solo di scope, attrezzi da lavori fai-da-te, pennelli per fare pulizia: così riparano fontane (per esempio lo hanno fatto nel parco della Scuola Principe di Piemonte), oppure puliscono scale e marciapiedi insozzati dai turisti incivili, in compagnia dei cittadini incivili.

Questa prassi, ripeto, è una novità radicale che sta montando in Italia, perfettamente in linea con tutta la filosofia di Non sprecare, con i nuovi stili di vita che noi invochiamo, con una nuova forma di cittadinanza consapevole che sta prendendo una consistenza molto interessante, tutta da incentivare.

Lo abbiamo visto con gli alberi.

Laddove non ci riesce ( ? ) il comune, arriva il pronto intervento di decine di associazioni che, città per città, quartiere per quartiere, strada per strada, hanno costituito associazione e piccoli gruppi per tenere in ordine le aiuole o per piantare e curare alberi altrimenti destinati a scomparire o, peggio, a fare danni gravissimi, anche mortali, venendo giù come dei massi in una giornata di pioggia e di vento.

A Roma

Tra le richieste dei gruppi di cittadini auto-organizzati ve ne segnalo una che andrebbe messa ben in evidenza da qualsiasi amministrazione comunale, o da qualsiasi associazione di rappresentanza, da un partito (ma dove sono?) o da un sindacato.

Ovvero la richiesta di non essere intralciati dalla burocrazia.

Già, e qui si torna all’anonima azione dei gruppi artigiani di pronto intervento a Roma, almeno le amministrazioni locali, dai comuni alle circoscrizioni, potrebbero fare in modo che pulire una fontana, piantare un albero, sistemare un’aiuola, non diventino dei calvari tra le sabbie mobili di permessi, autorizzazioni, carte da compilare online o peggio, a livello cartaceo.

Ecco, i gruppi di cittadini auto-organizzati dicono anche questo: Aiutateci a fare e non mettete i bastoni tra le ruote al nostro ritrovato senso civico.

E accompagnare, incentivare, assecondare, l’attività dei gruppi di cittadini auto-organizzati, non significa, attenzione, che il comune o la circoscrizione debbano abdicare al loro ruolo e trasferire la manutenzione di interi quartieri a residenti generosi e audaci.

Ma significa provare a realizzare qualcosa di utile, per tutti, condividendo azione e responsabilità, efficienza e trasparenza.

A Roma opera anche con costante presenza il gruppo SORTE ( solidarietà romana sul territorio)

E’ una associazione di promozione sociale, senza scopo di lucro, nata per contribuire attivamente a migliorare ciò che ci circonda.

“*Promuoviamo il rispetto per l’ambiente attraverso azioni di recupero e riqualificazione degli spazi pubblici.* Distribuiamo alimenti e generi di conforto alle persone senza fissa dimora.* Aiutiamo le famiglie in difficoltà fornendo loro differenti forme di sostegno economico.* Favoriamo l’inclusione sociale di ragazzi affetti da autismo attraverso lo sport di squadra.* Realizziamo un vero e proprio riciclo solidale per dare nuova vita ad oggetti di uso quotidiano.

Della serie educhiamo al rispetto responsabile dell’ambiente… con l’esempio!

LEGGI ANCHE: Piantare e adottare gli alberi, l’ultima moda di cittadini che amano il verde. E fanno i giardinieri urbani (foto)

www.nonsprecare.it
Solidarietà Romana sul Territorio SORTE

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* Mi illumino di meno 2019: Accendete le candele e spegnete le luci dalle 20 alle 22 e l’ambiente ringrazia!

M’illumino di meno

 

Spegnete le luci, torna l’appuntamento con il risparmio energetico “M’illumino di meno”, ideato nel 2005 da Caterpillar, la trasmissione di Radiodue, promuove dalle 20 alle 22 del primo marzo di spegnere le luci a favore dell’Ambiente. In particolare, l’edizione 2019 è dedicata all’economia circolare.

L’imperativo è riutilizzare i materiali, ridurre gli sprechi, allontanare “il fine vita” delle cose –

M’illumino di meno, cene a lume di candela nei ristoranti stellati

E’ solo una delle mille iniziative nella giornata del risparmio energetico.

Anche il Senato, la Rai e molti Comuni italiani spengono le luci

Per ‘M’illumino di Meno’ quest’anno spengono le luci – tra i molti altri – istituzioni come il Senato e il Mibac, molti Comuni italiani (tra cui anche Roma Capitale) e anche Michelin, che non accende le insegne dei propri stabilimenti di Alessandria, Cuneo e Torino e invita i ristoranti stellati ad aderire, organizzando ad esempio  cene a lume di candela o proponendo piatti che richiedono un impiego inferiore di energia. 

Luci spente anche  – per fare solo qualche esempio – all’Università Luiss e alla Camera di Commercio di Napoli.

Ideata nell’ormai lontano 2005 da Caterpillar e Rai Radio2, la giornata del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili raccoglie ogni anno nuove adesionie colleziona iniziative su e giù per lo stivale, con monumenti ‘spenti’ per dare un segnale 

Per i 15 anni di M’illumino di meno le luci di Palazzo Madama si spegneranno dalle 18 alle 20 di oggi, primo marzo: una scelta che testimonia la volontà del Senato di continuare a investire sull’energia pulita e nel profondo rispetto dell’ambiente. Ormai da anni lil Senato produce energia elettrica con la centrale fotovoltaica del ‘Trullo’ e ha adottato sistemi informatici di grande efficienza energetica che consentono un risparmio di oltre 300mila kWh annui. Inoltre sono in uso quattro vetture elettriche e tre vetture ibride plug-in

Luci spente anche  – per fare solo qualche esempio – all’Università Luiss e alla Camera di Commercio di Napoli.

Ideata nell’ormai lontano 2005 da Caterpillar e Rai Radio2, la giornata del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili raccoglie ogni anno nuove adesioni e colleziona iniziative su e giù per lo stivale, con monumenti ‘spenti’ per dare un segnale 

Adesioni anche a Venezia, dove l’aeroporto Marco Polo, dalle 20 alle 22, spegne il 50% delle luci nelle sale comuni del terminal passeggeri (check-in, zone arrivi e partenze, aree dei gate d’imbarco) e parte dei videowall informativi situati alle spalle dei banchi accettazione.  Dalle 18 alle 18.30 inoltre si spegneranno le luci in Piazza San Marco, Piazza Ferretto, nei palazzi istituzionali dell’Amministrazione comunale e in 9 musei: Palazzo Ducale, Museo Correr, Ca’ Rezzonico, Palazzo Mocenigo, Ca’ Pesaro, Palazzo Fortuny, Museo di Storia Naturale, Museo del Vetro di Murano e Museo del Merletto di Torcello.
Anche in Rai, che ha ideato l’iniziativa, verranno spente le luci del palazzo di Viale Mazzini, del centro di Produzione di Via Teulada, di Saxa Rubra e quelle che generalmente illuminano il Cavallo, simbolo aziendale. 

La parola d’ordine del 2019 i “Ri-generare”, può guidare in diverse direzioni, come insegna il suddetto manifesto dell’economia circolare: si va dal “plogging”, quello che in Svezia chiamano l’abitudine di raccogliere rifiuti mentre si percorre un tragitto, al “ri-pescare” vestiti e accessori di altri (mai sentito parlare di “swap party”?), passando per il riutilizzo creativo.

“La riduzione degli sprechi, soprattutto energetici, e l’economia circolare sono due pilastri dell’azione politica del ministero dell’Ambiente – ha commentato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa nel corso della presentazione dell’iniziativa – Oltre a spegnere le luci insieme a Ispra e Sogesid, la società in house che costituisce il braccio tecnico del Ministero, abbiamo ottenuto l’adesione dei parchi nazionali e delle aree marine protette alla campagna. Un segnale di quanto sia importante per noi spegnere lo spreco energetico e accendere l’attenzione sul mare, nostro patrimonio importantissimo”.

Bologna, diretta radio Caterpillar da Fico

Ravenna, si spegne piazza del Popolo

https://www.lastampa.it/2019/03/01/scienza/millumino-di-meno-si-spengono-le-luci-in-tutta-italia-

https://www.popupdarsena.com/meno-luce-piu-stelle-osservazione-astronomica-per-millumino-di-meno/