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* Astrologia di primavera

La celebre ” Primavera” di Sandro Botticelli!

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Eppure …come molte opere del Rinascimento ci racconta più di quello che si percepisce a prima vista. E’ una raffigurazione allegorica dove in un bosco fiorito appaiono tre gruppi di nove figure.
E’ l’arrivo della Primavera festeggiata dalle tre Grazie (ancelle di Venere), che danzano guidate da Mercurio. Questo, messaggero degli dèi, scaccia con il caduceo le nuvole minacciose che cercano di penetrare nel giardino di Venere.
Tra i personaggi troviamo: nella zona centrale Cupido che sovrasta Venere, a sinistra Mercurio con caduceo e spada di fianco alle tre Grazie; in centro in basso la primavera, Flora, a destra Chloris che cerca di sfuggire a Zefiro, vento primaverile.
Il gruppo delle tre Grazie, con Mercurio e Venere, rappresenta una configurazione astronomica e quindi una disposizione planetaria proprio come quella che troviamo in primavera.
Le Grazie, compagne delle Muse che allietavano le feste romane con canti e danze, rappresentano tre astri: Sole ( la luce che ilumina la Verità) Venere ( la bellezza della Verità) Mercurio ( l’aiuto alla ricerca della Verità).

Le Grazie sono dispensatrici dei doni degli dei, gli astri.

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Cupido

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Cupido impersonifica la stella della costellazione del Toro ed il suo colore rossastro ricorda il pianeta Marte.

Mercurio

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Il manto di colore rosso indossato da Mercurio e la spada, simbolo di Marte, alludono al pianeta Venere . E’ quindi indicata una congiunzione nella costellazione del Toro di Mercurio, Marte e Venere. Dato che le figure sono nove i tre pianeti sarebbero in aspetto al nono grado della segno del Toro.
Il caduceo nella mano destra di Mercurio, suggerisce il rapporto con il pianeta omonimo, mentre la mano sinistra, vicino alla spada indicherebbe Marte. Il fatto che le mani esaminate appartengano alla stessa figura, si interpreta astronomicamente nel modo seguente: Mercurio e Marte all’alba sono in congiunzione, Il 14 marzo

Venere

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nella tradizione classica è associata alla più luminosa delle stelle fisse: Sirio e le Grazie, che rappresentano le fasi lunari, sono tre perché solo al primo, secondo e terzo quarto, la Luna è visibile. Inoltre le Grazie suggeriscono la danza degli astri attorno al Sole.

Se poi traiamo informazione dal linguaggio dei colori, la figura femminile che fugge (la ninfa Chloris ) simboleggerebbe, per effetto della trasparenza del vestito ,(particolare comune anche alle tre Grazie) la Luna invisibile in congiunzione con il Sole al tempo dell’equinozio di Primavera.
Per la mitologia, in seguito a questa Luna nuova di Primavera i prati si adornano di fiori e Chloris si trasforma in Flora. (“Un tempo ero Chloris, ma ora son Flora” da I Fasti di Ovidio.)
La Luna Nuova, poiché nella realtà astrale non appare vicino al pianeta Sole, non può partecipare al ballo delle Grazie intorno al Sole.

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Tornando al significato dei colori osserviamo che il colore livido di Saturno (che per gli antichi era di triste presagio), si ritrova nel vento di ponente che Ovidio identifica nello Zefiro di Botticelli (che spira in primavera nel periodo dell’equinozio.

Arriviamo così alla figura della Primavera.

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La stella cui fa riferimento è quella che sorge insieme al Sole nell’equinozio di primavera dell’anno 1000: Andromeda,citata da Dante nel Purgatorio, che dista da Sirio ( nell’antichità associata a Venere) 90° e che sorge proprio con il sole a Primavera.
Altri riferimenti astronomici potrebbero essere trovati in ogni sottile particolare.
Ciascuna delle Grazie sfoggia un differente gioiello sul petto (puntiniforme per ricordare i pianeti e le stelle) e ciò vuol dire che ciascuna di esse rappresenta un differente pianeta: Venere, Giove e Luna.
Il medaglione più brillante è quello indossato da Venere (Venere infatti possiede maggiore brillantezza rispetto a Giove) e la sua mano destra, che si trova sotto Cupido, suggerisce la posizione del pianeta Luna e la costellazione del Toro, mentre al Sole spetta il posto centrale.
Ma non sono finiti qui gli elementi simbolici dell’opera.

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Perfino le ricchissime rappresentazioni botaniche del dipinto riportano numerose simbologie astronomiche.
I fiori vicini alle Grazie sono associati ai pianeti, : miosotide, croco, euforbia: Sole, Venere, Giove.
Fonti:
http://primavera_botticelli.tripod.com/index.htm
http://www.dismec.unige.it/testi/cosmo/bott.htm

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* I colori della natura: autunno

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L’Autunno fa venire in mente nebbia, pioggia e freddo.Ma c’è un altro aspetto, è il ‘cambio d’abito’ che le piante ci regalano. Così, insieme alle caldarroste e ai primi caminetti accesi, in molti si accorgono che la Natura cambia gradualmente colore, anche in città.

Il momento è magico: alberi e cespugli di tante specie assumono tinte che vanno dal giallo a tutta la scala cromatica dei rossi, dal marrone all’arancione, fino ad arrivare addirittura al viola. Il fenomeno è ben visibile in molte zone collinari e rurali. E c’è chi ha reso questo momento magico un vero e proprio richiamo per il turismo, nostrano e non. Ci sono alcuni luoghi dove il fenomeno attira gli appassionati, i semplici curiosi e i fotografi, che possono osservare di persona questa spettacolare fase di transizione.

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Ecco alcune mete dove si può guardare da vicino il meraviglioso fenomeno di fall foliage, detto anche, con un’espressione inglese che indica l’estate di San Martino, indian summer.

In Italia: 

lungo la strada tra San Marcello Pistoiese e l’Abetone, nell’Appennino Tosco-Emiliano, le tonalità dei boschi vanno dal giallo all’arancione intenso.

  • Anche sulle colline del modenese gli occhi rimarranno appagati dalla vista delle vigne, che in questo periodo si tingono di giallo, arancio e persino di viola.
  • tra la Valle Aurina e la Val di Tures, i boschi che costeggiano il torrente Aurino, tra San Giovanni e Campo Tures, regalano spettacolari riflessi di luce e colore, da ammirare per tutti gli appassionati di trekking e fotografia.
  • i giardini di Trauttmansdorff a Merano: i giardini di Sissi, i Boschi del Mondo e l’orto botanico offrono una panoramica notevole, tra latifoglie nordamericane e aceri giapponesi.

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  • All’estero: 
    • le mete più famose per ammirare il foliage sono gli Stati nord americani del New England, del Vermont, delMaine e il Québec. Sono molti i tour operator che organizzano viaggi ed escursioni nei boschi nordamericani, dove si possono ammirare i forti contrasti e le variazioni cromatiche degli aceri, dall’intenso rosso scuro, dei pioppi dorati e delle betulle che, nel periodo tra Ottobre e Novembre, diventano di un porpora intenso.
    • Alcuni turisti seguono persino il corso della stagione dal Sud al Nord della costa atlantica, via via che il foliage‘sale’ dalle zone più temperate al clima rigido delle zone più al settentrione, che ovviamente arrivano a cambiare colore più tardi.

    Una meraviglia della Natura che si trasforma in risorsa turistica, pur rispettando i tempi e i ritmi legati all’alternarsi delle stagioni, è un bellissimo esempio di turismo eco-sostenibile

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Fonte: tuttogreen

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Colori Caldi e colori freddi

Tutti i colori dell’iride si ottengono, partendo da tre colori base che sono il giallo, il rosso ed il blu.

Dal mescolamento di questi tre colori, si ottengono le varie sfumature. Grazie all’utilizzo del cerchio cromatico di Itten potremmo individuare quale tinta sarà ottenuta dalla mescolanza di due o più colori ed ottenere un buon risultato estetico-visivo.

Si può inoltre trovare il colore complementare di ogni tonalità. Cioè i colori opposti sul cerchio cromatico, che danno origine ad esempio al grigio,  come il blu + il viola, il rosso + il verde.

E mescolando i colori primari otteniamo i colori secondari, sono tre il verde, l’arancio ed il viola. Il cerchio esterno di Itten è diviso in 12 porzioni, dove sono sistemati i colori terziari, ottenuti dalla mescolanza di colori primari e secondari.

Sono considerati colori caldi quello che vanno dal bianco, passando per il giallo, arancio, rosso ed i colori freddi sono quelli che partono color glicine, fucsia, vinaccia, blu, indaco, azzurro, color ghiaccio.

Love Laurin

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* Pietre miliari

IL MONOLITO DI GARDOM’S EDGE è ALLINEATO ASTRONOMICAMENTE

 

Un gruppo di ricercatori della Nottingham Trent University, ha raccolto nuove prove che mostrano che un monolito vecchio 4.000 anni, era allineato in modo da essere un segnaposto astronomico. Il monumento, alto 2.2 metri, si trova nel Peak District National Park, e ha una forma a triangolo ad angolo retto che si innalza indicando il polo sud geografico. L’orientamento e l’inclinazione della china è allineata con l’altitudine del Sole a mezza estate. I ricercatori ritengono che il monolito fu messo in questa posizione per dare un significato simbolico a questa posizione, durante i vari periodi di cambi stagionali dell’illuminazione.

Questo raro esempio di un monolito, si trova vicino a Gardom’s Edge, una cresta di roccia arenaria che si trova a circa 1 ora di macchina da Manchester. I ricercatori hanno portato avanti diverse indagini di micro-topografia della superficie intorno al monolito. Le loro scoperte indicano la presenza di pietre posizionate in modo particolare intorno al monumento, che indicano che il masso è stato posizionato qui con molta atenzione. Hanno anche creato modelli 3D dell’illuminazione del monolito durante le varie stagioni, adattando i cambiamenti dell’inclinazione della Terra nei ultimi 4.000 anni.

La zona intorno a questo monolito è ricca di antichi monumenti come le case rotonde dell’Età del Bronzo, alcune mura del Neolitico e altre tracce che mostrano la presenza umana da migliaia di anni. Questi ricercatori ritengono che il monolito risale anch’esso al tardo Neolitico, ed è stato messo in posizione più o meno nel 2.000 a.C.

La zona intorno a questo monolito è ricca di antichi monumenti come le case rotonde dell’Età del Bronzo, alcune mura del Neolitico e altre tracce che mostrano la presenza umana da migliaia di anni. Questi ricercatori ritengono che il monolito risale anch’esso al tardo Neolitico, ed è stato messo in posizione più o meno nel 2.000 a.C.

“Data la fragilità del sito, non possiamo sondare sotto la superficie del suolo. Tuttavia, attraverso la nostra indagine, abbiamo scoperto alcune pietre a densità più alta su una parte del monolito, a supporto dell’ipotesi che la pietra è stata orientata in maniera intenzionale” ha spiegato il Dr. Daniel Brown.

I modelli 3D mostrano che durante l’inverno, questa parte della pietra rimane in ombra permanente; durante invece l’estate sarà soltanto illuminato durante la mattina ed il pomeriggio; vicino alla metà dell’estate sarà illuminato tutto il giorno. I ricercatori si stanno attualmente impegnando nella raccolta di immagini contemporanee del monolito per trovare ulteriori prove a sostegno del modello 3D.

“Questa pietra sarebbe stata un marker ideale per un’arena sociale per stabilire raduni e incontri stagionali” ha spiegato il Dr. Brown. “Non è un orologio nel senso che le persone non l’avrebbero usato per determinare con precisione il tempo. Pensiamo che sia messo in quella posizione per un luogo simbolico di incontro, ed era orientato come alcune strutture religiose sono allineate con direzioni specifiche per ragioni simboliche.”

I ricercatori sperano che queste nuove prove saranno un supporto a eventuali più ampie indagini archeologiche su questo sito.

“L’uso di ombre in monumenti di questo periodo è un caso raro nelle Isole Britanniche” ha spiegato il Dr. Brown. “Ma ci sono alcuni esempi, come New Grance, Irlanda e alcuni tumuli in Scozia che sono stati preposti per includere l’uso intenzionale delle ombre. Entrambi sono associati a siti di funerali, usando il simbolismo di un ciclo tra luce e ombra per rappresentare l’eternità.

Data la prossimità di recenti e mura del Neolitico e la possibile importanza rituale di questo sito, il monolito di Gardom’s Edge potrebbe essere un esempio simile.”

Fonte: http://www.ras.org.uk/