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La leggenda dell’eclissi e del Sole e della Luna: una storia di un amore eterno!

Quando ero piccola la nonna mi raccontava una leggenda del Sole e della Luna che mi affascinava ed ero convinta che l’eclissi fosse il culmine della loro storia d’amore!

Da sempre e per sempre!

Ogni volta che si ripete così sotto gli occhi di tutto l’universo è un potente messaggio d’amore, un invito e monito a tutti gli esseri viventi.

Tanto per confermare che non esiste evento in Cielo o in Terra che non sia motivato ed esaltato dall’Amore!

Per ricordarmi che io sono polvere di cometa di pura energia condensata ed ho in me un po’ di sole e un po’ di luna e un po’ di stelle!

Non sono forse felice quando splende il sole e mi riscalda, la luce mette in risalto i colori intorno a me,e vivo le mie esperienze con gioia e sono compassionevole e determinata , e mi piace condividerle con gli altri.

Non sono felice un po’ melanconica quando la notte mi rannicchio su me stessa, dubbiosa sul futuro, impaziente di vedere realizzati i miei progetti, interrogando la luna che mostra sempre la stessa faccia e sobbalzando di gioia per una stella cadente, Eppure il giorno dopo sono sempre quella felice e piena di voglia di fare.

E sono un pò sole e un po’ luna e un po’ stelle!

E tutto sono io …

Come il Sole, la Luna, e le stelle…

Allora mi domando… non sarà l’energia di Amore a tenere insieme tutte le parti di me stessa come..

“ amor che move il sole e l’altre stelle..”in tutto l’universo.!

E dato che nell’universo ogni essere vivente è interconnesso eventi come un’eclisse spingono a spostare l’attenzione dalla mente al cuore, a considerare altro da sé e scoprire energie più potenzianti…

Per esempio Amore?

Amore per tutte le parti di me.

Amore per me quando sto nel traffico in fila e sorrido al vicino… e sorride anche lui.

Amore per me quando il sufflè mi cade sul pavimento e inventiamo un’altra cena.

Amore per me quando ho finito il gilet ad uncinetto come piace alla mia nipotina.

Amore che genera Amore.

Questo per me è il “ cambiamento”

Cambiare ottica ! Trovare l’Amore che c’è in ogni cosa !

Constatare che anche il buio è …Amore per la Luce!

E tu ?

Quando il Sole e la Luna si sono incontrati per la prima volta si sono innamorati perdutamente e da lì hanno cominciato a vivere un grande amore. Il mondo non esisteva ancora e il giorno che Dio decise di crearlo, diede loro un tocco finale… il bagliore!

Dio decise che il Sole avrebbe illuminato il giorno e che la Luna avrebbe illuminato la notte e per questo motivo sarebbero stati costretti a vivere separati.

Entrambi furono invasi da una grande tristezza e capirono che non si sarebbero mai più trovati

La Luna era sempre più triste. Nonostante il bagliore dato da Dio, si sentiva sola.
Il Sole a sua volta aveva vinto un titolo di nobiltà ” Astro re” ma neanche questo lo rendeva felice.

Dio allora li chiamò e spiegò loro:

– ” tu, Luna, illuminerai le notti fredde e calde, piacerai agli innamorati e sarai spesso protagonista di bellissime poesie.”
–  “quanto a te Sole, manterrai quel titolo perché sarai il più importante degli astri, illuminerai la terra durante il giorno, darai calore all’essere umano e solo questo renderà le persone più felici.”

La Luna diventò ancora più triste con quel crudele destino e pianse amaramente e il Sole nel vederla così triste, decise che non poteva essere debole, perché doveva darle forza e aiutarla ad accettare ciò che Dio aveva deciso.

Eppure era così preoccupato che decise di  chiedere qualcosa a Dio:
– Signore, aiuta la Luna, per favore, è più fragile di me, non sopporta la solitudine…

E Dio … creò le stelle per fare compagnia alla bella Luna.
Così la Luna ogni volta che è molto triste ricorre alle stelle che fanno di tutto per consolarla, ma quasi mai lo ottengono.

Oggi entrambi vivono così… separati, il Sole finge di essere felice, e la Luna non può nascondere la sua tristezza.
Il Sole arde di passione per lei e lei vive nelle tenebre del suo dolore.

Dicono che la volontà di Dio fosse che la Luna dovesse essere sempre piena e luminosa, ma non ce l’ha fatta… quando è felice, riesce ad essere piena, ma quando è infelice è calante , non è nemmeno possibile apprezzare la sua luminosità.

Luna e Sole seguono la loro strada.

Lui solitario ma forte e lei, accompagnata dalle stelle, ma debole.

Gli uomini cercano sempre di conquistarla, come se fosse possibile. Alcuni sono andati persino a lei, ma sono tornati sempre da soli. Nessuno è mai riuscito a portarla sulla terra, nessuno è mai riuscito a conquistarla, eppure molti ci hanno provato.

Ma Dio decise  che nessun amore in questo mondo doveva essere impossibile, nemmeno quello della Luna e del Sole…

e così lui creò l’eclissi.
Oggi Sole e Luna vivono in attesa di quel momento, quei momenti a loro concessi  e però tanto rari.

Quando guarderai il cielo, d’ora in poi e vedrai che il Sole copre la Luna, è perché il sole si sdraia su di lei e cominciano ad amarsi.

E ‘ a quell’atto d’amore che   è stato dato il nome di Eclissi.

È importante ricordare che la luminosità della sua estasi è così grande che si consiglia di non guardare il cielo in quel momento, i tuoi occhi possono accecarsi nel vedere tanto amore…

Opera di Evelyn de Morgan (1855-1919)

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La buona notizia del venerdì: L’estate di San Martino c’è!

L’11 Novembre si celebra San Martino, patrono di Belluno e di un centinaio di altri comuni, nonché protettore di albergatori, cavalieri, fanteria, mendicanti, sarti, sinistrati, vendemmiatori e forestieri.

La leggenda vuole che proprio in concomitanza di questa data l’Italia, ma anche parte dell’Europa, viva la cosiddetta Estate di San Martino, un periodo autunnale in cui, dopo le prime gelate, si verificano condizioni climatiche di bel tempo e relativo tepore.

La leggenda del mantello di San Martino è molto antica e non si sa quando sia stata associata dalla memoria popolare e contadina al bel periodo che caratterizza la seconda decade di novembre che noi chiamiamo Estate di San Martino mentre nei Paesi anglosassoni viene definita Indian Summer: Estate Indiana.

E in alcune lingue slave, tra le quali il russo, è denominata “ Bab’ e Leto”, “ Estate delle Nonne”

L’espressione “estate indiana” fa riferimento alla storia dei nativi che un tempo approfittavano di questo particolare periodo per terminare la raccolta prima del sopraggiungere dell’inverno.

Sia come sia San Martino e l’Estate Indiana vengono festeggiate a partire dall’11 novembre e per tre o quattro giorni.


Martino di Tours nacque a Candes-Saint-Martin in Pannonia (oggi Ungheria) il 316 o 317 e fu così chiamato dal padre, importate ufficiale dell’Esercito romano, in onore di Marte, il dio della Guerra. Da adolescente si trasferì con la famiglia a Pavia ove all’età di 15 anni si arruolo nell’esercito. Mandato in Gallia conobbe il Cristianesimo tant’è che si congedò dalle armi divenendo monaco nella regione di Poitiers.

Quando Martino era ancora un militare, ebbe la visione che diverrà l’episodio più narrato della sua vita e quello più usato dall’iconografia .

Si narra infatti che quando si trovava alle porte della città di Amiens, in una giornata di pioggia, vento e gelo con i suoi soldati, incontrò un mendicante seminudo. D’impulso tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante.

Martino, contento di avere fatto la carità, spronò il cavallo e se ne andò sotto la pioggia, che cadeva più forte che mai. Ma fatti pochi passi ecco che smise di piovere ed il vento si calmò. Di lì a poco le nubi si diradarono, il cielo divenne sereno e l’aria si fece mite. Il sole cominciò a riscaldare la terra obbligando il cavaliere a levarsi anche il mezzo mantello.

Quella notte sognò che Gesù si recava da lui e gli restituiva la metà di mantello che aveva condiviso. Quando Martino si risvegliò il suo mantello era integro.

La leggenda narra che dopo questa avventura decise di farsi battezzare e che nel tempo divenne Vescovo di Tours, morì l’8 novembre e l’11 vi furono i suoi funerali.

Sebbene l’Estate di San Martino rimanga una leggenda popolare, essa trova tuttavia un reale riscontro fisico.

Quest’anno l’11 novembre non è il primo e non sembra neanche essere l’ultimo giorno di un autunno ancora particolarmente caldo.

Il sole splende da almeno una settimana indisturbato e cocente tanto che qui al mare in molti si trastullano nell’acqua trasparente che si avvicina in piccolissime onde sulla bastigia.

foto di Laurin

I giorni precedenti a questa festa si costruiscono lanterne di carta e l’11 novembre si percorre verso sera un tragitto con la propria lanterna illuminata cantando canti in onore di San Martino che ha donato la luce e che invita tutti noi a cercarla e ad offrirla al mondo.

In questi giorni l’oscurità si diffonde sempre più, le foglie cadono, la natura va in letargo e anche noi siamo portati a restare sempre più dentro a noi stessi, a ritirarci dal mondo.

Ma se la luce esterna sbiadisce la luce interna deve continuare a brillare e a indicarci la via nel buio che avanza.

“l’estate di San Martino solitamente dura tre giorni ed un pochino. “