Caffè sospeso: da Napoli una tradizione alla conquista del mondo
“Quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè, quello che berrebbe lui, ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo. È come offrire un caffè al resto del mondo…”
(Luciano de Crescenzo, “Il caffè sospeso,” )
Semplicemente, il cliente di un bar paga per due caffè ma ne beve solo uno. Nel corso della giornata, se una persona meno abbiente entra in quel bar e chiede se ci sia un caffè sospeso, il barista gli prepara il caffè pagato dal cliente di prima. Questa semplice usanza, che si basa sull’onestà e sulla fiducia, è un grande segno di umanità che fa onore a chi si prodiga per non farla sparire.
Negli ultimi tempi tuttavia il Caffè Sospeso ha ripreso vita ed è stato esportato con il nome di Cafè Pendiente a Buenos Aires, città con una grandissima presenza di discendenti di immigrati italiani, ma sta conquistando anche altri stati dell’America Latina.
Ci auguriamo quindi che questa tradizione popolare non sparisca ma diventi un esempio per la “sospensione” temporanea delle classi sociali, per unire tutti, dai ricchi ai poveri, nel rito del caffè. Che, a detta di molti, è difficile trovarne di più buoni al di fuori della città partenopea.
Un gesto di solidarietà che oggi trova nuovo impulso nella curiosa variante che riguarda l’altra Regina indiscussa della tradizione culinaria italiana: la pizza.
Nasce così la “pizza sospesa!”, espressione creativa di una società solidale e generosa.
A sfornare quest’idea è stato Francesco La Contana, titolare della pizzeria “Passo d’Orta” a Orta Nova, provincia di Foggia racconta lui stesso “ho notato che spesso nel nostro territorio, che ha nell’immigrazione stagionale un fenomeno non ancora ben gestito, proprio avanti ai nostri occhi vediamo persone che chiedono offerte posizionandosi agli ingressi delle attività commerciali e spesso le persone che decidono di dare loro una mano preferiscono, invece di regalargli dei soldi, comprargli qualcosa da mangiare. La nostra intenzione era, dunque, quella di realizzare una iniziativa che facesse da punto di incontro per quanti volessero fare un gesto solidale, anche piccolo, e chi ne ha bisogno ma è disorientato e non sa a quali porte bussare”.
Così, gli avventori della pizzeria di La Contana saranno liberi di aggiungere al proprio conto l’intero importo di una pizza Margherita (solo 3,50 euro) o anche semplicemente di donare un contributo a propria discrezione.
Questo gesto di ordinaria solidarietà permetterà a chi non potrebbe altrimenti permetterselo di assaporare il gusto filante di una buona pizza, cucinata, come ricorda il titolare della pizzeria, nel rispetto delle regole e della tradizione italiana di gusto e di solidarietà.
Nel caso le offerte saranno maggiori delle richieste, le pizze sospese accumulate verranno preparate e donate alla mensa dei poveri di Orta Nova o, a rotazione, ad altri enti e/o banchi alimentari che ce ne faranno futura richiesta.
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