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* La buona notizia del venerdì: il MIT on line

Ecco i corsi online gratuiti di Harvard e M.I.T. per tutti

Il Massachusetts Institute of Technology (MIT) è una delle più importanti università di ricerca del mondo, con sede a Cambridge, nel Massachusetts (USA).

Aperto a Boston nel 1861 dal geologo William Barton Rogers, che ne fu il primo rettore, il MIT, in un primo momento dedicato alla ricerca applicata all’industria, si è sviluppato in 5 scuole e 32 dipartimenti organizzando corsi di laurea e di specializzazione post-laurea. La scuola di scienze comprende corsi di laurea in biologia, chimica, matematica, fisica, scienze della terra, meteorologia e astronomia.

Il MIT gode ormai di una notevole reputazione per la qualità dell’insegnamento e della ricerca; fu tra le prime scuole a usare i laboratori nell’insegnamento, a sviluppare la professione di ingegnere chimico, a organizzare corsi in ingegneria aeronautica ed elettrica e in fisica applicata.

Al MIT si trovano alcuni dei complessi tecnologici più all’avanguardia del mondo, tra cui un laboratorio di intelligenza artificiale e un keyserver OpenPGP.

Negli USA il MIT viene spesso usato come termine metaforico e fin dagli anni cinquanta è in voga l’abitudine di giustificare le conoscenze tecnico-scientifiche o l’elevata intelligenza di un personaggio di opere di finzione con una laurea al MIT.

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Lo scorso autunno è partito il progetto “ edX”di Harvard e M.I.T. che consente l’iscrizione gratuita ad una serie di corsi online.

Si tratta di un’iniziativa che è figlia dell’incredibile riscontro ottenuto dal progetto e-learning MITx: a marzo il corso “Circuits and Electronics” ha registrato più di 120mila studenti.

Ogni corso digitale consentirà di ottenere un certificato finale ma non crediti.

Siamo di fronte a un nuovo fenomeno emergente che non ha ovviamente nulla a che vedere con le lauree online italiane (farlocche).

I corsi universitari di Harvard e il Massachusetts Institute of Technology sono composti da interazioni online, video-lezioni, quiz e altri strumenti avanzati. “La mia speranza è che ciò che faremo tra cinque anni possa essere molto diverso da adesso”, ha dichiarato Provost Alan M. Garber di Harvard.

EdX sarà gestito da un’organizzazione non-profit finanziata dalle due università rispettivamente con 30 milioni di dollari. L’obiettivo è quello non solo di dar vita a una comunità online di giovani studenti, ma anche avviare la ricerca sui nuovi metodi e tecnologie di insegnamento. Da sottolineare che chiunque nel mondo potrà iscriversi: è richiesta solo una connessione al Web

Saranno attivati non solo percorsi di carattere ingegneristico, dove le attività di valutazione digitalizzate sono piuttosto semplici, ma anche umanistici, dove i saggi saranno analizzati in crowd-sourcing e da software capaci di interpretare il linguaggio naturale.

“La formazione online è qui per restare e potrà solo andare meglio”, sostiene Lawrence S. Bacow, presidente della Tufts, che membro della Harvard Corporation.

“Ciò che le Facoltà universitarie non vogliono fare è solo tirare fuori un testo dallo scaffale di qualcun altro e insegnarlo, non più di prendere un libro di testo, partire da pagina 1 e finire con l’ultimo capitolo”, ha sottolineato Bacow.

Per attingere a questa iniziativa, cliccate qui: http://bit.ly/16qtJDq 

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* La buona notizia del venerdì:La citta dei gatti è in Florida al Caboodle Ranch di Craig Grant.

La citta dei gatti è in Florida al Caboodle Ranch di Craig Grant.

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Una città a misura di gatto, un villaggio felino, a prova di quattrozampe.

Il suo nome è Caboodle Ranch e si trova in Florida, per la precisione occupa alcuni dei 25 acri di terreno messi a disposizione dall’americano Craig Grant ai suoi a-mici. E se venticinque acri vi sembrano tanti è perché non avete ancora idea di quanti gatti possegga il nostro amico oltreoceano: ben 660!

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A guardarla la città dei gatti ricorda quei libri illustrati per bambini, dove anche gli animali vivono in casette colorate, all’interno di villaggi con viottoli di ciottoli e fiorellini ai bordi delle strade, immersi nel comfort e senza pericoli in vista. Un paradiso per gatti, così lo ha immaginato e sognato lo stesso Craig, che non si è però limitato a fantasticare e ha deciso di realizzare sul serio il suo progetto.

A Gattopoli non manca niente per essere quattrozampe felici e fortunati: rifugi caldi per trascorrere l’inverno, scatolette di cibo disposte in appositi carrelli della spesa, c’è persino un laghetto per fare il bagno, qualora i gatti avessero voglia di rinfrescarsi un po’, o almeno quelli meno idrofobi. E ancora panchine sulle quali stendersi al sole, un parco per fare quattro passi tra mici, i tetti, il supermercato Wall Mart, una stazione di polizia e soprattutto tanti giochi, allegri e colorati, per trascorrere ore di puro divertimento ed intrattenersi. Il sindaco della città dei gatti, ovviamente, è lui, Craig Grant, che vigila e accudisce gli animali qualora dovessero insorgere problemi non a misura di gatto. Per il resto, si sa, i gatti sono indipendenti e sanno autogestirsi.

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La storia

Craig Grant vive in una piccola casa in affitto, in un condominio vicino al mare a Jacksonville in Florida insieme a suo figlio. Nonostante le dimensioni ridotte l’abitazione possiede tutti i comfort, un arredamento di pregio ed inoltre è vicina alla spiaggia e al lavoro.

Il signor Grant non ama i gatti ma dovrà presto fare i conti con questa suo preconcetto. Suo figlio, infatti, si trasferisce lasciandogli in custodia la gattina di casa: Pepe.

Dopo qualche mese la convivenza tra i due sembra andare a gonfie vele fin quando Grant si accorge con grande stupore misto a sgomento che l’animale è in dolce attesa. Di li a due mesi darà alla luce cinque splendidi micetti.

I gatti di casa ora sono diventati sei ed il signor Grant vuole far adottare i nuovi nati velocemente in modo da evitare la totale distruzione dell’appartamentino che tanto ama. Si affretta ad inserire un annuncio sul giornale locale, ma suo figlio lo avverte che i piccoli devono restare categoricamente con mamma Pepe per almeno 8 settimane.  

In questo tempo Grant ha modo di comprendere come siano diversi tra loro i fratellini, scorgendo le peculiarità caratteriali di ognuno. Ma gli animali diventano presto un problema, non solo per la casa, ma per il condominio e per il vicinato tutto. In particolare, nel periodo del calore quando i loro richiami d’amore sembrano più somigliare a lamenti strazianti.

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Urge una soluzione immediata. Sfogliando il giornale Grant si imbatte in un annuncio che sembra proprio fare al caso suo. Si affittano cinque acri di terra in un bosco di alberi destinati a legname: paesaggio incantevole e affitto molto basso. L’unico neo è che dista più di 150 chilometri da Jacksonville ma il signor Grant non è ancora pronto ad abbandonare la sua casa e le lunghe passeggiate sulla spiaggia.

Decide comunque di visitare il bosco e ne resta affascinato, tanto da acquistarne venticinque acri e comprende che questo è il posto ideale dove fondare il Caboodle Ranch “dove i gatti non sono trattati come animali”. Nasce così il suo progetto di costruire un piccolo villaggio a misura di felino, fatto di tante piccole casette confortevoli e colorate con ripiani imbottiti per comodi pisolini. Il villaggio dei felini immerso nel verde, circondato da più di cento acri di fauna selvatica.

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Il signor Grant vi si trasferisce immediatamente, nel 2003 con al seguito Pepe, i suoi cinque figli ed altri gatti raccolti dalla strada, per un totale di undici animali. L’anno seguente la colonia felina conta già ventidue esemplari.

Attualmente, come potrete vedere dalle foto, gli animali sono aumentati in modo esponenziale e il Caboodle Ranch è un ente non-profit per la cura ed il recupero di gatti abbandonati e maltrattati.

Grant ha sostenuto fino ad oggi tutte le spese della struttura e percorre più di 400 chilometri a settimana per andare a lavorare e per tornare ad occuparsi dei suoi felini.  

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Sicuramente, il suo, è un bel modo di non amare i gatti.

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* Roma > amoR

Alcuni amici, che vogliono lavorare per il progetto Roma – amoR, mi comunicano che oggi 25 luglio 2013, alle ore 19, si incontreranno a Roma, al Circo Massimo.

Io sto lavorando in modo molto intenso per il mutamento e non so se ci sarò fisicamente, ma certamente ci sarò con il cuore e con la volontà di trasformare questa bella città in un centro di pace e di armonia di tutto il mondo.

Io sto lavorando in modo molto intenso per il mutamento e non so se ci sarò fisicamente, ma certamente ci sarò con il cuore e con la volontà di trasformare questa bella città in un
centro di pace e di armonia di tutto il mondo.

C’è un mutamento profondo in atto, mutamento che si sta manifestando all’interno di ciascuno di noi e anche in fatti esterni, imprevisti, che cambiano i nostri modi di agire e di cooperare con gli altri. Per me è un fenomeno bellissimo e straordinario; impariamo a collaborare,riconoscendo e rispettando le reciproche diversità, in modi trasparenti e utili gli uni agli altri.

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Allegando l’annuncio dell’appuntamento “segreto”, ti auguro un mutamento profondo,

Giuliana Conforto

L’APPUNTAMENTO “SEGRETO” (non siamo autorizzati ufficialmente, ma potremmo ritrovarci silenziosamente e non dare disturbo..quindi non essere notati…non ci interessa essere visti, ci interessa chiedere,insieme all’universo una bellissima pace planetaria e un’allineamento… se ci teniamo rispettosi del luogo,non ci faranno difficoltà)per festeggiare la CHIUSURA dell’Anno e dei 26000 anni di ciclo tridimensionale, è

AL CIRCO MASSIMO ORE 19 DEL 25-07-2013
PER CELEBRARE INSIEME LA CHIUSURA ed anche DECIDERE INSIEME COME RIAPRIRE
L’ANNO IL 26 GIORNO DI SEME GALATTICO(importantissimo per rinascere
dimensionalmente) CONDIVIDI CON CHI SENTI SIA ALLINEATO ALLA NOTIZIA,
PER REALIZZARE TUTTI INSIEME UN GRANDE CERCHIO DI PACE SILENZIOSO!

La proposta è il Circo massimo perchè stiamo lavorando anche su ROMA Amor e il centro di questa città è raggiungibile da tutti anche coi mezzi, portate acqua e cibo anche da condividere se si desidera,vorrei che fossimo davvero tanti ed alleati di armonia sincronica, senza intenti ombra; realizziamo un atto di fiducia e specifichiamo a chi vorremo far partecipare che questa è una manifestazione di puroAMore, evitiamo i tamburi ma portiamo Copal e cristalli, ho ordinato i nuovi sincronari e spero vivamente di averne almeno 50 per quel giorno(ogni sincronario costa 13euro, corrispettivamente alle tredici lune) non dovete rispondere ma invitare chi sentite affine all’invito…grazie!

IMPORTANTISSIMO:

non intasiamoci.. dopo aver copiato il messaggio uscite dalla conversazione e rinviatelo solo come messaggio!

Per quanti non potranno esserci fisicamente, l’invito è ad allinearci con Armonia presenza di CUORE

Giuliana Conforto

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* Crop Circles : nuovi messaggi dallo spazio?

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Una delle testimonianze più antiche che racconta la formazione di un crop circles risale al 1678 “The Mowing Devil”; sul finire dell’agosto di quell’anno nei pressi di Hertfordshire (Inghilterra) apparvero in un campo di avena dei cerchi nel grano. A quel tempo considerarono il fenomeno come opera del demonio che “disdegnando di mietere in modo tradizionale, aveva falciato le piante in precisi cerchi sistemando ogni stelo con tale precisione che per un uomo ci sarebbe voluta tutta la vita per fare il lavoro che era stato portato a termine in una sola notte”.

Una tavoletta risalente al medioevo riporterebbe la formazione di crop circles durante l’invocazione di un sacerdote Druida, quindi non mi sorprenderebbe la prossima scoperta di testimonianze datate prima di Cristo.

Negli anni ’80 il fenomeno balzo nelle prime pagine dei giornali grazie al ricercatore Pat Delgado (un ingegnere inglese) che denunciando tale fenomeno lancio una sfida agli scienziati di tutto il mondo:  “Trovate una spiegazione logica di questo fenomeno”. Questo cominciò a richiamare l’attenzione di ricercatori e personaggi mistici.

Così, sono in centinaia, tra curiosi e appassionati, ad essere accorsi nel campo di Robella d’Asti per cercare di avere un possibile contatto con una ipotetica civiltà aliena.

I pittogrammi ritraggono cerchi, triangoli e quadrati. Figure geometriche che appiattiscono il frumento in modo regolare. L’impatto visivo è notevole, ovviamente, se visto da un aereo o dalle colline circostanti.

Ma il significato lascia ancora perplessi. Sebbene ci si interroghi sul possibile messaggio, ancora nulla di preciso sembra essere stato decifrato da questo ennesimo crop circle o agroglifo italiano.

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Ad occuparsene, anche la stampa americana. Su The Guardian Express,  un articolo è stato dedicato al crop circle di Robella e ad un video apparso su Youtube e firmato Cavallo Grigio.

Ad essere particolarmente interessante è proprio il video poiché avanza delle ipotesi riguardo una probabile lettura del disegno. Una croce a otto punte, infatti, costituisce il pittogramma al cui interno sarebbe decodificabile un codice binario. Questo indicherebbe quattro elementi ricorrenti nell’universo: potassio, deuterio, zolfo e idrogeno. Che sia questa la formula dell’energia infinita?

Scettici o no, dopo la Basilicata e Cisterna di Latina, è questo il terzo caso in pochi giorni a far capolino sulle pagine della stampa internazionale. Fenomeno estivo a scopo di lucro o davvero qualcuno, da lontano, è venuto a dirci qualcosa?  

Gli enigmatici crop circle, ovvero i cerchi nel grano, accomunano la Basilicata al Regno Unito. Lo affermano alcuni esperti inglesi dopo aver constatato una notevole somiglianza tra i disegni trovati nella regione italiana e quelli che marchiarono il terreno inglese nel 2009.

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Era il 30 maggio, infatti, quando nella contea di Oxfordshire, un campo di grano fu impresso da una figura stilizzata di 180 metri. Il campo di Kingstone Coombes balzò inevitabilmente agli onori delle cronache e l’immagine fu definita “intrigante” da molti degli addetti ai lavori che ne seguirono da vicino le ricerche.

Una figura che somiglia a quella apparsa in un campo a Palazzo San Gervasio e che il sito nuovadelsud.it riporta. Da qui a giungere fino in Inghilterra il passo è stato decisamente breve. Tanto da attirare l’attenzione degli stessi esperti secondo i quali non può che trattarsi di una creazione degli alieni.

Ed è notizia di questi giorni che un nuovo crop circle sia apparso a Silbury Hill, ancora nel Regno Unito. Avvistato il 25 giugno, questo pittogramma risulta molto interessante poiché pare custodire tra i suoi disegni un messaggio ancora tutto da decifrare.

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Sembra essere un normale cerchio nel grano. Tuttavia, per il fatto di essere stato identificato a Silbury Hill il significato potrebbe essere davvero molto interessante. Quest’area, infatti, è considerata un luogo preistorico. Si tratta di una collinetta artificiale che si erge per circa 40 metri. Gli archeologi sostengono che il sito possa essere stato eretto 4.750 anni fa ed abbia richiesto la manodopera di 500 uomini per 15 anni ed un monte ore che sale fino a 18 milioni.

Ad una prima stima, e come si deduce dalla immagine diffuse dal sito specializzato cropcircleconnector.com, nessuna struttura tribale aveva la capacità di sostenere un simile progetto e di metterlo poi in opera. Ragione per cui alcuni ricercatori sono portati a credere che tutto possa essere oggetto di creazione ed elaborazione da parte degli alieni. E che il messaggio comparso sulla collina possa effettivamente nascondere un significato. O un loro messaggio.

Se ben si osserva la figura, questa ricorda le sembianze di una clessidra. Quest’ultima, inoltre, è circondata da una circonferenza recante altri 4 pittogrammi che, probabilmente, rimandano ad alcuni simboli. Per alcuni, il disegno potrebbe semplicemente rappresentare la collina adiacente di Silbury Hill. Tuttavia, per accedere al campo ed osservare di persona il cerchio nel grano, è possibile donare 2 sterline a persona al proprietario.

Ancora mistero, quindi, riguardo possibili significati di tali simboli ma, soprattutto, la provenienza ad essi imputata. E si richiede la partecipazione di tutti. Infatti, chi scorgesse qualsiasi messaggio è invitato a dire la propria.

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Questo pittogramma ha fatto la sua comparsa in Belgio, esattamente a North East della cittadina di Momalle. Il crop circle è stato segnalato al sito cropcircleconnector.com il 22 Luglio 2013 ma risale al 21 Luglio, quindi un giorno prima.

Il cerchio nel grano scoperto il 21 Luglio si trova esattamente a Nord Est di Momalle e  possiede un diametro di 30 metri circa ed è composto da cinque cerchi concentrici.  Il cerchio nel grano è al di fuori del villaggio di Rue Lenoir: 50 ° 41’31 .55 “N 5 ° 21’49 .67″ E La cosa strana e che il crop circle è comparso il giorno della festa nazionale in Belgio,  il giorno del cambiamento del Re.

Esiste una relazione?

http://www.cropcircleconnector.com

Certo i messaggi che spingono l’umanità all’intuizione possono venire da altre forme di vita intelligenti nello spazio …

Non stiamo forse cercando di scoprire che non siamo soli?

” Quando la tua anima è pronta, lo sono anche le cose  ”

(William Shakespeare)

Fonti:

http://www.disinformazione.it

http://www.lastampa.it/

http://guardianlv.com/

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* La buona notizia del venerdì: L’EMILIA ROMAGNA VIETA I CIRCHI CON ANIMALI: è LA PRIMA REGIONE

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L’EMILIA ROMAGNA VIETA I CIRCHI CON ANIMALI: è LA PRIMA REGIONE

La regione Emilia Romagna ha deciso di vietare i circhi con animali esotici, e ci auguriamo che altre regioni possano seguire questo esempio. I circhi sono una inutile tortura per gli animali, spesso seviziati e maltrattati nell’ambito di un addestramento finalizzato a fargli fare azioni che vanno contronatura; per non parlare degli anguste gabbie dove vengono rinchiusi (quasi sempre sotto il sole) e il fatto che vengono sottoposti a continui viaggi, che per loro costituiscono sicuramente uno stress. In attesa che siano proibiti, ci auguriamo il prima possibile, ci raccomandiamo a voi affinché boicottate in ogni caso questi “spettacoli” dove di “spettacolare” c’è ben poco… se volete far vedere gli animali ai vostri bambini portateli allo Zoo, dove sono tenuti solitamente in condizioni decenti, in spazi idonei, e sotto il controllo costante dei veterinari.

Portare i bambini allo Zoo, dove spesso si possono accarezzare i cerbiatti e dare loro da mangiare è molto diverso che portarli al circo, dove gli animali sono considerati niente più che giocattoli… 


Non potranno piantare più i tendoni tutte le strutture che portano con sé animali esotici. Ora la delibera dovrà diventare norma e infine dovrà essere applicata dai singoli comuni. La Lega AntiVivisezione: “Contentissimi del risultato ma se la legge verrà applicata dovremo comunque vigilare”

Vita dura per i circhi che usano animali per i loro spettacoli. La regione Emilia Romagna ha dato il via libera a una risoluzione, per limitare l’attività di tutti quei tendoni viaggianti che mettono in scena esemplari selvatici, dai rettili ai mammiferi. Niente più elefanti, giraffe, e orsi. E stop anche a tigri, foche, delfini e elefanti. Il testo, proposto dal Movimento 5 stelle, impegna la giunta ad attivarsi “affinché i comuni adottinoappositi regolamenti e vietino la sosta” a chi fa esibire questi animali. E invita i sindaci dell’Emilia Romagna a prendere esempio da alcune città, come San Lazzaro, Medicina e Bologna, che hanno già detto no alle esibizioni di categorie esotiche o in estinzione.

Al centro della protesta il trattamento degli animali nei tendoni, costretti a subire, secondo gli attivisti, addestramenti con scariche elettriche, e a trascorrere gran parte del tempo al freddo, in gabbia e in catene al seguito del tendone di turno. “È il momento di considerare che un orso che sfreccia su una bicicletta – era stato il loro appello – o un elefante che con enorme sofferenza concentra tutto il suo peso di pachiderma su una sola zampa sono numeri che si possono trovare senza fatica sotto un qualunque tendone da circo e che sottopongono gli animali a stress psicofisici dannosi”.

Con la risoluzione l’Emilia Romagna ha quindi deciso di accogliere l’appello delle associazioni, approvando un provvedimento che di fatto mira a inibire le esibizioni di animali esotici. Nel testo l’Assemblea si dichiara “in totale disaccordo con l’attendamento nel territorio regionale di circhi e mostre viaggianti che usano alcuni esemplari di animali”.

Meglio di così non poteva andare”, afferma Annalisa Amadori di Lav Emilia Romagna, “la regione ha recepito la nostra richiesta quasi interamente. E’ il coronamento di una lunga serie di battaglie e di tutti gli sforzi fatti. Ora però la giunta del presidente Errani dovrà trasformare la risoluzione del consiglio regionale in norma perché se rimane così non ha ancora valore concreto”.

Effettuata la modifica alla delibera attuativa tutti i comuni dell’Emilia Romagna saranno obbligati a far rispettare questo divieto a tutti quei circhi che vorranno attendarsi: “Già sei comuni (Bologna, San Lazzaro, Medicina, San Giovanni in Persiceto, Castello di Serravalle e Monteveglio) avevano scelto autonomamente di imporre questo divieto. D’ora in avanti dovranno farlo tutti, volenti o nolenti, pena l’illegalità”.

L’Emilia Romagna diventa così la prima regione italiana  a limitare drasticamente l’attività dei circhi nell’ esibire animali esotici nei circhi, snaturandone la vita: “Facciamo comunque attenzione. Una volta che la norma verrà resa applicabile, soprattutto nei primi tempi bisognerà vigilare, come abbiamo fatto recentemente nel Comune di Bologna, quando abbiamo rilevato che un circo si era esibito con animali esotici tra i tendoni, per poi ricevere il plauso e relativi provvedimenti dell’assessore Rizzo Nervo”.

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fonte

http://www.nocensura.com/2012/03/lemilia-romagna-vieta-i-circhi-con.html

 

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* La buona notizia del venerdì: Il gesto coraggioso di Amina: si scopre il capo davanti al giudice

Il gesto coraggioso di Amina: si scopre il capo davanti al giudice

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Il sefsari è un particolare tipo di velo, dal colore chiaro e che avvolge per intero la donna; da decenni le detenute tunisine, giudicate quasi esclusivamente percondotta immorale, lo indossano per tradizione al momento di comparire in pubblico, per proteggersi agli occhi del mondo. 

Amina Sboui, meglio nota come Amina Tyler, invece la sua faccia combattiva, i suoi occhi di fuoco, il suo sorriso beffardo a quel mondo vuole sbatterlo in faccia.

Ha chiesto ai suoi legali se il sefsari fosse obbligatorio; le hanno detto di no. E così, entrata nell’aula del Tribunale di Sousse dove si svolgeva il processo d’appello in cui è imputata per detenzione di gas paralizzante – accusa per le quali è stata condannata ad una ammenda di 300 dinari (150 euro), ma non è stata mai scarcerata, perché le è stata contestata la condotta immorale – lo ha sfilato via davanti al giudice ed è rimasta così, a capo scoperto, in jeans e camicia a quadri: gli stessi che indossava lo scorso 19 maggio, quando fu arrestata a Kairouan per avere scritto  “Femen” sul muro di un cimitero e perché trovata in possesso di quella bomboletta di gas.

Ha sorriso ai fotografi, ha mostrato il pugno chiuso e ha fatto il segno della vittoria. Poi ha atteso in silenzio il parere della corte, che ha deciso di rinviare la sentenza al prossimo 11 luglio.

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In aula i legali della 18enne attivista, la celebre avvocatessa tunisina Radhia Nasraoui e l’avvocato Halim Meddeb, entrambi attivisti militanti anti-tortura e pro difesa dei diritti umani, hanno chiesto la non applicazione del testo di legge sulla detenzione di esplosivi, ribadendo la dichiarazione di innocenza della loro assistita e chiedendone la scarcerazione

La detenzione di Amina è arbitraria: non doveva essere arrestata, non ha commesso alcun crimine e alcuna infrazione alla legge – ha dichiarato Nasraoui -. Il dossier che è attualmente dal giudice Istruttore, al Tribunale di prima istanza di Kairouan, è vuoto”.

Malgrado ciò però, sul capo della blogger femminista che Il 1º marzo scorso ha diffuso in su Facebook una sua foto a seno nudo con la scritta “Il corpo appartiene alla donna” pesano le accuse di attentato la pudore, profanazione di cimitero e appartenenza ad un’associazione di “malfattori” colpevole di delitti contro cose o persone.

E’ in detenzione preventiva – una misura eccezionale adottata quando l’imputato viene ritenuto un pericolo per la società o quando si pensa che possa commettere un altro reato. Qui non abbiamo alcun crimine pericoloso: Amina è in prigione per un’opinione politica“.

Ad attenderla, all’uscita dal tribunale, non c’erano esponenti dei gruppi radicali; c’erano, invece, tanti sostenitori del Comitato FreeAmina, di associazioni come Amnesty International, dell’Organizzazione Mondiale Contro la Tortura, dell’Associazione delle donne democratiche tunisine e c’era suo  padre, che ha confessato alla stampa di essere fiero di lei “I giovani hanno iniziato a sostenere Amina, hanno capito che ha subito un processo politico, che non ha fatto niente, non si è svestita, non ha profanato alcun cimitero, è andata Kairouan per dire che la ‘Tunisia è uno Stato civile dove le donne sono libere’”.

In attesa della sentenza Amina rimane in carcere: se ne sta tranquilla, paziente e legge molto. Le hanno confiscato  dei libri che si era fatta portare. Lei ne ha chiesti degli altri.

Fonte:

http://www.repubblica.it

La colpa di Eva è stata quella di voler conoscere, sperimentare, indagare con le proprie forze le leggi che regolano l’universo, la terra, il proprio corpo, di rifiutare l’insegnamento calato dall’alto, in una parola Eva rappresenta la curiosità della scienza contro la passiva accettazione della fede.”

Margherita Hack

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* la buona notizia del venerdì:“ Pedibus”, “Ventibus”, “Ombrellibus” a piedi i bambini vanno a scuola con più entusiasmo

Pedibus”, “Ventibus”, “Ombrellibus”

a piedi i bambini vanno a scuola con più entusiasmo

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Abbiamo intervistato Isabella Triassi, una dei genitori della Scuola Cardinal Borromeo di via Casati, referente della Linea Verde e accompagnatrice di 20 bambini ogni mattina per il progetto Pedibus milanese, finanziato dal Comune e organizzato da ABCittà e Legambiente

Siamo molto contenti del Pedibus della Scuola di via Casati e speriamo che questo progetto possa presso estendersi anche alle scuole meno fortunate della Cardinal Borromeo, in una zona (Porta Venezia, ndr) dove molti bambini già avevano la buona abitudine di andare a scuola a piedi.

Ci dobbiamo impegnare a fare capire ai milanesi che camminare per andare a scuola può essere anche molto divertente e speriamo che anche nelle scuole più periferiche il Pedibus possa svilupparsi”, ci ha raccontato Isabella Triassi, madre di tre bambini e accompagnatrice di una delle 4 “linee”, la “Verde”, che ogni giorno portano a destinazione circa 20 bambini ciascuna, con tanto di fila indiana, pettorine e fermate di raccolta.

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Qual è il bilancio di questo primo anno di Pedibus “su larga scala” del Comune di Milano?

Per noi genitori è un successo. La scuola elementare di via Casati è piccola, ha circa 250 scolari, ma al momento abbiamo attive 4 linee di accompagnamento, che coinvolgono circa 20 bambini ciascuna e quindi si può dire che almeno 1/3 dell’utenza è coinvolta.

Anche i bimbi dell’asilo vicino ci vedono ogni giorno arrivare a scuola col Pedibus e poiché l’esperienza è coinvolgente, contiamo che i loro genitori da settembre iscrivano anche i nuovi “primini”.
Una volta però, da bambini, noi a scuola andavamo a piedi e da soli, senza bisogno del Pedibus …
E’ vero e sicuramente oggi i bambini sono “iper protetti”, sotto questo aspetto c’è una regressione della loro autonomia. Però oggi c’è un pericolo che 30 anni fa non c’era ed è purtroppo il traffico. La nostra scuola è vicinissima a C.so Buenos Aires, dove le macchine a volte sfrecciano ad alta velocità, un bambino delle primarie che debba attraversarlo da solo per andare a scuola affronta un reale pericolo. 

Il Pedibus è promosso anche come pratica per l’autonomia dei bambini e per conoscere meglio il quartiere. Questo succede nella vostra esperienza?

Sì, dopo un po’ che le colonne dei bambini del Pedibus prendono confidenza col tragitto, gli stessi bambini imparano a conoscere meglio vie, palazzi, giardini e negozi. Alla mattina i negozianti e i custodi dei palazzi ci salutano quando passiamo, sono felici di vederci e gli scolari sono entusiasti. Abbiamo esperienze di bambini che ora sono più felici di andare a scuola e non vedono l’ora di congiungersi alla colonna del Pedibus. Tant’è che si aggregano con qualsiasi condizione di tempo; in questi mesi siamo andati a scuola a piedi con il vento, con la pioggia, diventando “Ventibus”, “Ombrellibus” …. E’ molto divertente per loro.

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Come può ancora migliorare questo Pedibus milanese?

Estendendosi a più scuole possibili (ora sono circa 15 quelle coinvolte, ndr) e soprattutto a quelle della fascia della seconda Circonvallazione. Il Pedibus è un progetto gratuito per le famiglie che debbono aderire solo sottoscrivendo un regolamento ed impegnandosi ad accompagnare i figli alla fermata prevista – sono circa 3 o 4, con il “capolinea” da cui si parte e dove si radunano il più dei bambini, e le altre segnalate lungo il percorso. 

L’esperienza si deve allargare per fare capire che anche a Milano andare a scuola a piedi si può e camminare non è davvero un male … 

Fonte: ecodallecittà

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* La buona notizia del venerdì: L’UNESCO ha deciso: l’Etna è patrimonio dell’umanità.

L’UNESCO ha deciso:

l’Etna è patrimonio dell’umanità.

«L’ Etna nevoso, colonna del cielo
d’acuto gelo perenne nutrice;
mugghiano dai suoi recessi
fonti purissime d’orrido fuoco,
fiumi nel giorno riservano
corrente fulva di fumo
e nella notte ròtola
rocce portando alla discesa
profonda del mare, con fragore».

Così Pindaro in una delle sue Odi descriveva l’Etna più di 2500 anni fa.

Oggi ben poco è cambiato, e un grande poeta avrebbe di fronte a se lo stesso spettacolo. Questo vulcano, uno dei più attivi sul continente europeo, ha affascinato uomini d’arte, scienziati e viaggiatori con la propria altezza, la neve in cima, il ruggente suono delle eruzioni che spezzano l’armonia della soleggiata Sicilia.

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Oggi il turismo dell’isola passa anche per l’Etna con spedizioni di vulcanologi e turisti che scalano le pendici per studiarne i segreti gli uni, e per farsi fotografare immersi in un paesaggio lunare gli altri.

Per l’importanza storica, culturale e scientifica, l’Etna è stato inserito dall’UNESCO nella lista dei patrimoni dell’umanità il 21 giugno 2013.

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Con questa decisione, che riempie di orgoglio i Siciliani in primis ma anche tutti noi italiani e gli estimatori stranieri, si spera di dare un segnale forte alle istituzioni per puntare fortemente sul turismo e sulla ricerca scientifica, investendo ingenti quantità di denaro a supporto di progetti di valorizzazione, perlomeno in controtendenza ai recenti sviluppi.

L’Etna è quindi il 45esimo bene inserito nella lista UNESCO riferita al nostro paese, e ancora oggi deteniamo il primato nel mondo per la quantità di siti tutelati dall’organizzazione internazionale.

Allora forza e coraggio: il mondo in costante cambiamento si aspetta da noi grandi cose.

Fonte: italiaiocisono.com

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* 23 giugno, la superluna rosa, la luna piena della fragola

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La luna piena di questo mese,quella che risplenderà in cielo il 23 giugno, sarà una superluna ‘rosa’,la luna più grande del 2013.

Quel giorno il nostro satellite naturale sarà nel punto più vicino alla Terra di tutto l’anno, il cosiddetto perigeo. La luna si troverà infatti a soli 356.991 km di distanza da noi.

Nel percorrere la sua orbita attorno alla Terra la luna si trova in un momento dell’anno nel punto più lontano rispetto al nostro pianeta (apogeo) e in quello più vicino. In quest’ultimo caso si parla di “luna al Perigeo”.

Ed è quello che accadrà questo mese, anche se in realtà un perigeo ed un apogeo hanno luogo ogni mese.

Solitamente la distanza media Terra-Luna è di circa 384.400 km. Sebbene quella di quest’anno sarà davvero una luna da guardare con attenzione, non si tratta del record assoluto.

Una superluna ancora più vicina è stata osservata il 19 marzo 2011, quando il nostro satellite si trovava a circa 356.577 km di distanza da noi. Ma l’ultimo perigeo significativo fu nel 1993, quando la distanza tra noi e la Luna fu di soli 357.210 chilometri.

Quello del 23 giugno sarà comunque un evento da segnare sul calendario, visto che la prossima volta che la Luna raggiungerà simili ‘dimensioni’ sarà tra più di un anno, il 10 agosto 2014, quando sarà solo di 5 km più vicina alla Terra.

Andrà meglio nel 2015 quando il 28 settembre la Luna sarà lontana da noi “solo” 356.877 km ma per ammirarla ancora più da vicino sarà necessario aspettare fino al 14 novembre 2016 quando la Luna disterà dalla Terra solo 356.509 km.

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Luna piena, tra passato e presente

Sin dai tempi antichi, infatti, la luna piena ha attirato a sé le curiosità di molti uomini che, ad essa, rivolgevano le proprie speranze, ma anche i propri calcoli.

Tra questi, come non pensare ai nativi americani che vivevano a stretto contatto con la natura e le cui vite erano rigorosamente legate ai cicli lunari?

È proprio a quelle tribù che si devono dei nomi specifici, che variavano a seconda delle stagioni o del mese ai quali erano associati. Sebbene con alcune variazioni, gli stessi nomi sono utilizzati da diverse tribù, come quelle degli Algonquin del New England, ad esempio. Ma anche i coloni europei seguirono le proprie usanze e crearono alcuni nomi.

Ecco un elenco di tutti i nomi associati alla luna piena, strettamente connessi alle date e agli orari, anche per il 2013. Un modo per ammirare nel presente quel che accadeva anche in passato.

26 gennaio – Luna piena del Lupo: nei freddi paesaggi innevati del pieno inverno, i branchi di lupi ululavano fuori dai villaggi indiani. Era conosciuta, questa, come la Vecchia Luna o la Luna dopo Yule. In alcune tribù questa era la Luna piena della Neve, strettamente legata al periodo invernale.

25 febbraio – Luna Piena della Neve: era ed è la luna piena del mese durante il quale le nevi più pesanti cadono e ammantano i paesaggi invernali. La caccia diventa molto difficile e, quindi, per alcune tribù questa era anche definita la Luna Piena della Fame.

27 marzo – Luna Piena del Verme: nel mese di marzo, il terreno si ammorbidisce e i lombrichi e gli altri vermi si riaffacciano in superficie, invitando il ritorno dei pettirossi ai loro succulenti pasti. Le tribù più settentrionali definivano tale periodo come la Luna piena del Corvo, quando il gracchiare dei corvi segnava la fine dell’inverno, o anche Luna piena della Crosta, perché il manto nevoso si congela di notte e si riscalda di giorno. Nel 2013, questa luna piena è coincisa con il periodo Pasquale, ovvero la prima della stagione primaverile. E, la prima domenica dopo la luna pasquale è la Domenica di Pasqua.

25 aprile – Luna Piena Rosa: Il Phlox selvatico è uno dei primi fiori di primavera. Altri nomi erano ad associati alla luna di questo mese, come Luna Piena dell’Erba Germogliante, la Luna Uovo e, tra le tribù costiere, la la Luna Piena del Pesce, che coincideva con la riproduzione dei pesci.

25 maggio – Luna Piena del Fiore: I fiori, a maggio, sono ormai abbondanti ovunque. E’ questa la Luna Piena della Semina o la Luna del Latte. La luna potrebbe subire in questo periodo una penombra, che si tradurrà in una eclissi appena visibile.

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23 giugno – Luna Piena della Fragola:

gli europei la chiamarono Luna Rosa. Era ed è la luna che giunge al perigeo alle 07:00 del mattino, ad una distanza di 356.991mila chilometri dalla Terra. Sarà questa la luna piena più intensa del 2013. Si attendono maree notevoli in coincidenza del fenomeno.

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22 luglio – Luna Piena del Corno: era la luna concomitante con lo spuntare delle corna dei cervi giovani. È stata definita anche la Luna Piena del Tuono, visto che il mese oltreoceano ospita diversi temporali estivi.

20 agosto – Luna Piena dello Sturgeon: è un enorme pesce dei Grandi Laghi e di altri importanti corsi d’acqua, il pesce Sturgeon. Qualche tribù la chiamava Luna Piena Rossa perché quando la luna sorge appare rossastra attraverso la foschia afosa.

19 settembre – Luna Piena del Raccolto: tradizionalmente, questa luna piena si verifica in prossimità dell’equinozio d’autunno. La luna del raccolto arriva solitamente a settembre, ma in media una o due volte ogni decennio cadrà ai primi di ottobre. Al culmine del raccolto, gli agricoltori possono lavorare durante la notte alla luce di questa luna.

18 ottobre – Luna Piena dei Cacciatori: con le foglie che cadono e i cervi ingrassati dopo la stagione calda, è questo il momento di cacciare. Con i campi ormai incolti, infatti, i cacciatori possono avanzare sopra le stoppie e vedere più facilmente le volpi, così come gli altri animali. Solitamente considerati un banchetto di ringraziamento dopo il raccolto.

17 novembre – Luna Piena del Castoro: a questo punto dell’anno, ahinoi, negli Stati Uniti è il momento di impostare le trappole per i castori, prima che le paludi si congelino. Un’altra interpretazione suggerisce che la Luna Piena del Castoro sia così denominata perché questi animali sono attivi nella loro preparazione per l’inverno.

17 dicembre – Luna Piena Fredda: questa luna è stata chiamata anche la Luna prima di Yule. Dicembre è anche il mese del freddo invernale che impone la sua morsa. A volte, questa luna è stata indicata come la Luna Piena delle Lunghe Notti o con l’espressione Lunga Notte, molto appropriata se si considera che le notti invernali sono davvero lunghe e la luna impera sopra l’orizzonte per diverso tempo. Questa particolare luna piena rimane alta nel cielo di notte ed è diametralmente opposta al Sole che rimane più basso.

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* La buona notizia del venerdì: Amici animali nuove leggi

Amici animali

 

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I nostri amici a quattro zampe saranno liberi di andarsene a spasso in spiaggia quest’estate.

Ma non solo, anche nei bar, nelle biblioteche e in qualunque altro luogo pubblico o aperto al pubblico, senza alcuna autorizzazione prevetiva e nessun divieto potrà più fermare il loro libero passeggiare.

Grazie al nuovo regolamento-tipo, presentato ieri dall’AnciAssociazione nazionale comuni italiani, di cui è presidente Alessandro Cattaneo — e dalla Fiadaa — Federazione italiana diritti animali e ambiente i comuni italiani avranno uno strumento per tutelare i diritti degli animali da compagnia.

Il regolamento elenca doveri e responsabilità dei proprietari di cani e gatti— ad esempio, la custodia, il controllo della riproduzione, le precauzioni contro danni a terzi o aggressioni — e alcuni significativi divieti: «Come quello di legare gli animali alla catena, di venderli a minorenni, di detenerli se si sono riportate condanne, o è stato accolto il patteggiamento, per maltrattamento o uccisione, di lasciarli cronicamente soli, di condurli al guinzaglio da qualsiasi mezzo di locomozione, di utilizzarli per l’accattonaggio, di offrirli in omaggio o in premio».

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L’iniziativa dà seguito ad un percorso di collaborazione iniziato l’anno scorso con la presentazione di ordinanze-tipo per il libero accesso degli animali a spiagge e luoghi pubblici, ma è più ambiziosa, perché il regolamento-tipo, pensato come esempio per l’applicazione al maggior numero possibile di casi concreti, affronta tutte le principali questioni attinenti alla convivenza uomo-animale nelle città e, per la prima volta, si occupa di tutti gli animali, dal gatto, all’iguana, all’elefante obbligato a “lavorare” sotto il tendone del circo.

Questo regolamento rovescia completamente l’impostazione adottata finora: si parte non dai divieti, ma dall’idea che – in linea generale, con motivate eccezioni – l’animale domestico possa accompagnare il proprietario dovunque, senza ledere i diritti di nessuno. L’intento è quello di migliorare la qualità della vita di tutti: i cittadini e i loro piccoli amici”.

«È tutelato il libero accesso degli animali domestici sulle spiagge, nei luoghi pubblici, nei luoghi aperti al pubblico (compresi case di riposo, ospedali, cimiteri) e sui mezzi di trasporto pubblico».

Il regolamento ribalta la tradizionale prospettiva proibizionista e punta a migliorare la qualità della vita di tutti, proprietari di animali o meno.

Secondo il testo proposto, il regolamento riconosce “la valenza sociale” del rapporto tra esseri umani e animali d’affezione ed opera perché il rispetto verso i nostri amici a quattro zampe sia promosso anche nel sistema educativo, a partire dalla scuola dell’infanzia ed elementare..

Qualora il detentore, “per seri e comprovati motivi”, non sia più in grado di tenere l’animale, è previsto che ne dia comunicazione all’Asl e al Comune affinché le strutture pubbliche o private convenzionate possano gestire l’accoglienza. Il regolamento, inoltre, riconosce e promuove, quale strumento alternativo per la lotta al fenomeno del randagismo, la figura del “cane di quartiere” o, più propriamente, del “cane libero accudito”.

«Il nostro auspicio è che possa essere adottato, o utilizzato come modello, nel maggior numero possibile di Comuni. Questo regolamento rovescia completamente l’impostazione adottata finora: si parte non dai divieti, ma dall’idea che in linea generale, salvo motivate eccezioni, l’animale domestico possa accompagnare il proprietario dovunque, senza ledere i diritti di nessuno».

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Per coloro che non rispetteranno i nuovi diritti degli animali — nei comuni dove verrà adottato il regolamento e per le violazioni non punite già dalla legge — sono previste sanzioni amministrative da 150 a 500 euro e, nei casi previsti, la confisca degli animali.

Fonti:

http://infosannio.wordpress.com

http://www.anci.it/…/Ordinanza%20tipo%20Animal%20frie…