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* 888 * 08/ 08 agosto 2015: Il Cambiamento

Ed eccoci arrivati ad un nuovo portale energetico, se ne legge ovunque nei siti che sono orientati verso il “pensiero” del cambiamento.

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Orientati con il “Pensiero” verso…
Infatti non è la materia che genera il pensiero, è il pensiero che genera la materia, diceva Giordano Bruno e i primi passi li abbiamo fatti un po’ di anni fa, abbiamo scelto il Cambiamento…
Cambiare, questo verbo ha tantissime definizioni, trasformarsi, modificarsi, migliorarsi ed anche peggiorarsi, ma senz’altro è migliore la prima opportunità, Gandhi diceva:
Cambia te stesso e cambierai il mondo, e noi lo stiamo facendo… cambiare nel nostro modo di Essere!
A passi incerti forse, sbagliando anche, rialzandoci sempre e… tenacemente procediamo!

Ognuno sta seguendo un suo percorso con la convinzione che sia quello giusto ed è questo il miglior approccio, essere convinti della giustezza per se stessi, senza interferire con i percorsi altrui, senza sindacare o giudicare, percorrere il cammino a noi più consono verso un miglior modo di essere, vivere e pensare ed ecco che il pensiero torna… Essere il Cambiamento

Questa data 8 Agosto 2015 è composta da tre 8… infatti il 2015 sommato da un’altro 8… una data particolare che arriva dopo molti eventi astrologici ed astronomici di rilevante importanza, composta dai numeri dell’infinito, infinite possibilità di riuscire nei nostri intenti, nei nostri progetti e perché no… nei nostri sogni migliori!

L’archetipo dell’8 è il Sovrano, è un numero pragmatico, rappresenta l’integrità e la completezza dell’età matura. E’ il numero che indica il pieno sviluppo delle risorse materiali e perciò conduce a sperimentare e comprendere le leggi che governano il mondo della materia, insegnando ad osservare le proprie esperienze ed a valutarle cercando di essere il più obiettivi possibile nel giudicare se stessi. Percorrendo l’8 come segno grafico, si delinea come dopo ogni esperienza si ritorni al proprio centro per metabolizzare ciò che si è appreso.

Vediamo quindi quanto questo numero ci inviti a concretizzare la conoscenza di noi stessi attraverso il mondo materiale ed un portale con ben tre 8 ci invita a focalizzare il nostro vissuto, ritrovare il centro e ripartire per un nuovo percorso su tre piani, 888, quello del pensiero, della materia e dello spirito.

In questi giorni molti mi hanno scritto che continuano a vedere sequenze di 8, anche quadruple, la definizione che scrissi tempo fa è questa:
88, 888, 8888
Sequenza che possiamo identificare con il numero dell’infinito, apre un portale per avere una visione infinita su voi stessi e su dove siete. I limiti si possono annullare, potete ora, veramente, andare oltre voi stessi e prendervi cura di ciò che vi circonda, potete davvero essere creatori della vostra realtà, sentirvi sovrani di questo regno.

Un sovrano consapevole e amorevole è un inviato dello Spirito affinchè si prenda cura della terra che governa e dei suoi abitanti, ha potere infinito e può agire come un faro portando luce e benedizioni fin dove giunge il suo sguardo, lo Spirito lo aiuta in ogni sua emanazione affinchè porti memoria del divino in se stesso. Questa vibrazione numerica vi induce a guardare oltre ciò che appare, saper sentire l’essenza divina della Terra e di ogni essere presente su di essa.

Stasera e domani vi invito a inventare un vostro rito di passaggio, ricordate che questo numero è anche sinonimo di abbondanza per cui non lesinate nel preparare una magica serata con abbondanti auspici verso il Cambiamento!

Fonte:

Patrizia di Visione Alchemica

 

 

 E tu sei pronto a cambiare?….

Vuoi cambiare?… Il cambiamento del mondo dipende da te…

Cambiare è facile, veloce, divertente….e si può …sempre che tu lo voglia….

 

Leggi anche:

Agosto 2015 ….il portale 888 …il potere è nelle nostre mani

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* La buona notizia del venerdì: milioni di dollari per salvaguardare il nostro pianeta

Milionario compra 200mila ettari di Amazzonia, non per business ma preservarla“, 

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Non capita tutti i giorni che un multimilionario spendi soldi per salvare il pianeta, anziché investire capitale per guadagnarci di più, è quello che il Signor Johan Eliasch ha fatto con parte della Foresta Amazzonica.

Il Signor Eliash è una persona molto importante nel suo campo, è il Presidente del consiglio di amministrazione e CEO della compagnia Head, conosciuta per l’equipaggiamento da tennis e da sci. E’ anche un banchiere e un produttore cinematografico negli UK, membro anche della Fondazione Internazionale della Pace.


Nel 2006 dunque Johan Eliasch ha comprato 200 mila ettari della Foresta Amazzonica da una compagnia atta all’abbattimento di alberi in Brasile. Questo terreno ha un alto valore commerciale appunto per l’alta densità di alberi che si possono sfruttare per l’industria della carta. Johan Eliasch adora gli alberi e comprende quanto siano importanti per gli esseri umani.

L’imprenditore permetterà anche gli scienziati di utilizzare la sua terra per fini di esplorazione e di ricerca di specie sconosciute.

In una recente intervista concessa a Chanel 4, Eliasch ha espresso il suo amore per gli alberi e per la loro conservazione. Ha continuato dicendo:

L’Amazzonia produce il 20% di ossigeno per il Pianeta, quindi è importante preservare la foresta pluviale“. Incoraggia poi gli altri a fare lo stesso, affermano che più gente compra la foresta e meno saranno gli alberi abbattuti.

L’investimento è un ottimo affare: si fa qualcosa di buono per il Pianeta. I gas ad effetto serra e le attività degli uragani hanno una certa connessione con il taglio della foresta pluviale. Dobbiamo preservare la foresta per evitare disastri globali.”

Attualmente, ogni minuto, 2000 alberi della foresta amazzonica vengono tagliati. 20 miliardi di tonnellate al giorno.

 

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Oltre 40 milioni di dollari.

Una cifra da capogiro per la Leonardo Di Caprio Foundation, ottenuta durante il suo gala annuale di Saint Tropez. Il ricavato sarà utilizzato per proteggere gli ultimi luoghi selvaggi della Terra e per mettere in pratica delle soluzioni per aiutare l’ambiente.

Una lunga lista di VIP e nomi noti che, sollecitati dall’iniziativa di Leonardo Di Caprio, ha messo mano al portafoglio per aiutare a ridurre i danni che l’uomo sta infliggendo alla Terra e ai suoi stessi abitanti. Una cifra che di certo non salverà il mondo ma che permetterà di avviare una serie di iniziative sia di prevenzione che di “riparazione”.

Leonardo DiCaprio ha aperto la serata con un appassionato discorso sul lavoro della Fondazione spiegando:

L’evento di stasera è volto a sostenere gli sforzi della Fondazione per proteggere specie chiave come la tigre, il rinoceronte, lo squalo e il gorilla di montagna, lavorando con i governi per conservare le giungle, le barriere coralline e le foreste. Concentrarsi sulla protezione di queste specie iconiche in pericolo è quasi come creare una rete mondiale di arche di Noè”.

Durante il gala di ieri, è stata svolta un’asta in cui l’attore americano ha offerto numerosi oggetti personali tra cui opere di Andy Warhol e Bansky della sua collezione personale, ma anche una casa sull’isola Belize venduta per oltre 11 milioni di dollari.

Il gala è stato caratterizzato da una performance improvvisata da Elton John,che ha cantato una serie dei suoi successi iconici. Presenti anche Bono degli U2,Orlando Bloom, Naomi Campbell e Heidi Klum.

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Tre saranno gli obiettivi a cui i fondi raccolti saranno destinati: tutela della biodiversità, la conservazione delle foreste e degli oceani e la lotta ai cambiamenti climatici.

Di recente, la stessa Di Caprio Foundation aveva donato 15 milioni di dollari per finanziare soluzioni concrete per proteggere le specie in via di estinzione e progetti nonprofit per tutelare gli ecosistemi marini e terrestri. Molto importante anche l’intervento volto a rafforzare le comunità indigene che dovranno essere le custodi a lungo termine delle loro risorse naturali.

La distruzione del nostro pianeta continua a un ritmo che non possiamo più permetterci di ignorare. Sono orgoglioso di sostenere queste organizzazioni che stanno lavorando per risolvere più grande sfida del genere umano” ha detto Di Caprio. “Abbiamo la responsabilità di innovare un futuro in cui l’abitabilità del nostro pianeta non vada a scapito di chi lo abita”.

Dal 2010, la Fondazione ha finanziato più di 70 progetti ad alto impatto in più di 40 paesi in tutto il mondo.

Fonti:

http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2015/05/johan-eliasch-il-milionario-compra.html

http://www.luxgallery.it/leonardo-dicaprio-foundation-gala-a-st-tropez-51685.php

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* A proposito di Plutone

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Lo storico appuntamento con l’ultimo pianeta del Sistema Solare è avvenuto attraverso un passaggio ravvicinato di circa 12 mila chilometri.
La sonda Nasa era partita nel 2006, pochi mesi prima della declassificazione di Plutone a pianeta nano.” 14 luglio 2015.

 

Plutone è il nono pianeta del sistema solare.

Il pianeta più lontano dalla terra percorre un’immensa orbita in 248 anni, 155 giorni, 5 ore e 20 minuti. La sua orbita è la più eccentrica, per cui Plutone ha scarti enormi fra l’afelio e il perielio. La lontananza media di Plutone dal sole è di 5 miliardi e 920 chilometri.

Tutto ciò offrì al suo primo scopritore Percivall Lowell enormi difficoltà, e non gli permise neppure di vedere questo pianeta da lui individuato solo per mezzo di calcoli.

La sua scoperta fisica risale al 21 Gennaio 1930 dall’osservatorio Lowell a Flagstaff in Arizona al diciottesimo grado del Cancro.

La scelta del nome non fu semplice, ma forse il fatto di essere un pianeta sempre nelle tenebre e che le iniziali PL fossero quelle di Percival Lowel (fondatore dell’osservatorio astronomico a Flagstaff in Arizona, nel quale venne fatta la scoperta) indussero alla fine di chiamarlo “Plutone”, un Dio dell’interiorità che fu cosi riscoperto ed elevato nel firmamento.

Plutone  possiede cinque satelliti naturali conosciuti: Caronte, scoperto il 22 giugno 1978, con cui Plutone forma una sorta di sistema binario, e quattro satelliti minori, Notte eIdra, scoperti nel maggio 2005, Cerbero scoperto nel luglio 2011 e Stige scoperto nel luglio 2012.

I nomi dei corpi celesti che compongono il sistema di Plutone sono ispirati da divinità o figure mitologiche.

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Secondo la mitologia classica presso gli antichi greci veniva chiamato Hades (l’invisibile), mentre presso i romani era chiamato Plutone ed era considerato il dio degli Inferi.
Era il figlio di Crono (Saturno) e di Rea e dopo la vittoria degli dei sui Titani, ebbe nella spartizione del cosmo il mondo sotterraneo e il regno degli Inferi.

In astrologia Plutone rappresenta il mondo invisibile, le ambizioni di potere, l’influenza sulle masse.
Come Urano e Nettuno è un pianeta generazionale ed esercita la sua influenza soprattutto nel campo della psicologia e nel rinnovamento delle generazioni. In aspetti negativi può favorire le rivoluzioni, il fanatismo e la violenza.

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Il glifo di Plutone rappresenta l’intero processo della morte e della rinascita.  

Il cerchio dello Spirito al centro emette i suoi raggi vitali che sono raccolti dal semicerchio Grembo accogliente dell’Anima.

Attraverso l’anima i raggi discendono fino a che non raggiungono il piano della Terra , dove si manifestano nella forma fisica, la croce.

Nel processo evolutivo l’esperienza nella forma fisica ( la croce) risveglia la coscienza che viene assimilata dall’Anima (il semicerchio) e si spinge verso lo Spirito (il cerchio) trasformata ed arricchita.

E il ciclo della involuzione/evoluzione continua e coinvolge tutta la manifestazione :l’Universo, la Terra, i Regni di Natura e l’Essere Umano.

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Plutone è il seme che feconda (asse Scorpione/Toro), dal regno vegetale a quelle animale, proietta l’impulso primordiale alla procreazione, diventando un istinto insopprimibile che accanitamente supera ogni sorta di difficoltà e di ostacoli.
Plutone identifica la nostra capacità di fecondare e la salute dello sperma, la sua capacità di raggiungere il fine naturale e,per espressione, simboleggia la capacità di realizzare, di concretare positivamente le risorse di creatività che ognuno ha in sé.
Indica il grado maggiore o minore di soddisfazione di ciò che produciamo e a cui diamo una forma vitale, in cui infondiamo le nostre qualità e passioni più latenti ed espressive, cioè le risorse creative che sono in noi.
Spiega la nostra capacità “istintiva animale”: è indipendentemente dall’evoluzione umana questo istinto di sopravvivenza esiste latente ancora in noi che puo’ risvegliarsi all’improvviso.
Sfruttando le capacità creative, abbinate alla sua simbologia di “nascondere”, interviene a una sublimazione del nostro vero carattere e della nostra vera natura, introducendo una capacità maggiore o minore di “teatralità e d’istrionismo” (Esaltazione in Gemelli), legato alla recitazione e al teatro, dando modo di rivelare la nostra “finzione” mascherando i nostri veri sentimenti e idee.

“Plutone ovverosia la capacità di abbandonare i consueti meccanismi di difesa che ci hanno mantenuto al sicuro, accettando il cambiamento, fino al punto in cui sembra annientarci.”

© Copyright 2012 CorbisCorporation

L’ingresso di Plutone nella coscienza dell’umanità, indica che per l’uomo è giunto il momento di esplorare un nuova dimensione della vita, quello che rimanda alla fine della stessa, alla morte e al nuovo inizio, cioè la rinascita. E’ il confronto dell’uomo col proprio potenziale distruttivo e con l’opportunità di trasformazione.

Siamo morti alle vecchie strutture mentali, fatte di pensieri, ideali, convinzioni, a tutto ciò che potrebbe ostacolare la nascita di un nuovo spirito. La discesa agli inferi con la sua azione inesorabile e disgregatrice, regola l’eterna creatività della terra-

Plutone distrugge le  strutture fossilizzate per trasformarle in energie costruttive. Tramite Plutone siamo soggetti al potere della morte, morte del desiderio, della personalità e di tutto ciò che ci trattiene fra le coppie di opposti.

Ma Plutone come Morte non distrugge mai la coscienza!

Infatti riaffiorano i sentimenti di cui eravamo all’oscuro, tenuti repressi e venati di odio, di risentimento. 

Tutti i transiti plutoniani intervengono per liberare i nostri blocchi, rivedere la nostra immagine di persone allineate ai comportamenti imposti, guardare in fondo a noi stessi distruggendo le sovrastrutture che nel tempo abbiamo costruito inconsapevolmente, rimetterci in discussione profondamente.

Secondo Dan Rudhyar la interferenza con l’orbita nettuniana da parte di Plutone si tradurrebbe in fatti storici molto significativi. Se il processo nettuniano è la dissoluzione quello plutoniano è la rigenerazione. Una specie di discesa agli inferi prima della risurrezione.

Un avvenimento astronomico del genere è favorevole alla semina di nuove idee e di nuovi modi di vivere.

E’ ora il culmine del processo. Sperimentiamo direttamente il lato oscuro, sprofondando nell’abisso interiore – Plutone, Dio della Morte, distruttore della forma, conduce attraverso la cecità alla coscienza della luce nascosta.

E’ un momento del processo d’iniziazione……” l’Antico non si vede più. Affonda nell’oceano della vita; scende all’inferno ma l’inferno non lo trattiene….”

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“Comprendendo l’intento evolutivo dell’Anima, saremo in grado di identificare le lezioni evolutive che si presentano ad ogni individuo in questa vita… Se comprendiamo il passato evolutivo collettivo ( l’Umanità ) possiamo comprendere il presente collettivo, e le scelte con cui l’Umanità si confronta per creare il futuro”

Jeff Green, Pluto, The Evolutionary Journey of the Soul 

Niente per caso

Fonti:

Esonet.org

http://www.esopedia.it/

Irène Andrieu : “Astrologia Evolutiva”

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* La buona notizia del venerdì: Ape car: in Italia 22mila negozi itineranti su tre ruote



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Sono nati negli ultimi cinque anni e vendono di tutto: a guidarli in prevalenza donne. Un negozio mobile costa dai 5 ai 10mila euro. Intanto a New York 500 carretti per la vendita di cibo sono elettrici o con tecnologia ibrida.

È la nuova tendenza commerciale del momento: il negozio creato e allestito su un Ape Car.

Dove non si acquista solo cibo, panini e hamburger, ma anche articoli di abbigliamento, prodotti per la casa, libri e utensili.

Secondo i dati della Federazione venditori ambulanti sono ormai 22mila i nuovi punti vendita itineranti, su mezzi come l’Ape car, messi in pista negli ultimi cinque anni, specie al Sud. A guidarli in maggioranza, quasi per il 50 per cento, ci sono stranieri e donne.

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Il grande vantaggio di questa pratica commerciale è la facilità con la quale può essere avviata e il basso livello dei costi. Non bisogna pagare affitti o muti per un negozio, né rincorrere a peso d’oro una licenza commerciali. Tutto semplice. 

Basta aprire una partita Iva, ottenere una licenza itinerante dal comune,iscriversi al registro delle imprese della Camera di Commercio, all’Inps e all’Inail, immatricolare il proprio mezzo come «veicolo speciale per un negozio» e fare il pieno di benzina.

Il costo? Dai 5mila ai 10mila euro.

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Inoltre il commercio a bordo dell’Ape si può impiantare entrando in una rete di franchising. È quello che propone, per esempio, Moving Shop che ha già 24 boutique tra l’Italia, la Spagna e la Costa Azzurra. Ed è il format con il quale si sta consumando la rivoluzione culinaria in America all’insegna del Non sprecare. Soltanto a New York, infatti, ci sono 500 venditori ambulanti attrezzati con  food cart, carretti trainabili per la vendita del cibi, con una tecnologia green, ibrida o completamente elettrica.

I nuovi cart, che produrranno il 60 per cento in meno di emissioni di gas serra e il 95 per cento in meno di inquinamento derivante dallo smog, sono alimentati da pannelli solari e hanno generatori a gas naturale al posto di quelli tradizionali. Infine, sono tutti forniti di apparecchi per il pagamento con carte di credito.

E così abbiamo l’Ape Malandra (dal brasiliano=vagabonda) che vende capi di alta sartoria realizzati da donne per le donne. E la moda questa volta va incontro alla gente, si mostra, parla e propone un modo alternativo di fare shopping, un modo sicuramente divertente e alla portata di tutti. L’Ape Malandra oltre che per strada la incontri anche in alcune strutture ospedaliere grazie all’accordo con la Fieo (Fondazione istituto europeo di oncologia).

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Sempre nell’ambito moda troviamo l’Ape di Sobimilla, un ape tutta rosa che vende abiti da donna e bambina realizzati a mano. La si incontra in alcuni eventi come il Chiostro in Fiera presso il Museo Diocesiano, o nel cortile del suo showroom in via Edolo 40.
Anche un noto brand di moda ha sposato l’idea del negozio itinerante: si tratta di 
Manebì che nel periodo pre-summer si aggira per le vie della movida milanese per promuovere le ultime collezioni di espadrillas.

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Sul fronte del food, a Milano incontriamo la mitica Ape Bistrot, che va in giro in città a vendere ostriche e champagne. E stata in viale Montenero, in porta Romana, in piazzale Lima, in Buenos Aires. L’ape Bistrot abbina la raffinatezza di champagne e vini delle migliori marche alle ostriche e tartine di alta produzione artigianale e vuole ricreare l’atmosfera dei piccolo bistrot francesi con tanto di cameriere professionale vestito con gli antichi grembiuli d’epoca. Sorseggiare un calice di buon vino o champagne all’aria aperta, dopo una frenetica e stressante giornata di lavoro non ha prezzo per un milanese che si trova così a vivere un’esperienza unica. Ineffetti l’Ape Bistrot si addice molto allo spirito milanese sempre alla ricerca di chiccherie ed esperienze “in”.

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Dall’america con furore arriva la 
California Bee, la postazione mobile di California Bakery, che propone bagels, muffin, cheesecake da sogno e tante altre bontà. La incontriamo in alcune fiere a Fieramilano e in occasione di alcuni eventi “cult” di Milano come il Fuorisalone.

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Anche il noto shop online di tramezzini, specialista di fast catering e business lunch, 
tramezzino.it ha la sua ape, l’Ape itì. In questo caso però è difficile incontrarla per strada perché predilige i contesti professional come bruch, happy hour e cene aziendali.


http://www.nonsprecare.it/ape-car-negozio-itinerante-vantaggi
http://www.leidonnaweb.it/attualita/item/752-l-ape-shop-una-moda-o-un-antidoto-anti-crisi.html

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* La buona notizia del venerdì: I bambini che vogliono cambiare il mondo

 Katie Stagliano,

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Coltivare cavoli giganti per sfamare i bisognosi con un vero e proprio orto sociale. La belle iniziativa di Katie Stagliano, che ora ha 16 anni, è iniziato qualche anno fa a partire da un progetto di giardinaggio da svolgere come compito scolastico.

Si trattava di piantare un seme di cavolo in giardino, di innaffiarlo ogni giorno e di prendersene cura fino alla completa crescita. Inaspettatamente il cavolo coltivato da Katie si è sviluppato come un ortaggio gigante del valore di oltre 40 dollari.

Katie capì, allora, di aver raggiunto un risultato a dir poco insolito e decise di donare il cavolo gigante ad una mensa della sua città natale, Summerville, nella California del Sud. Il cavolo è stato utilizzato come ingrediente per preparare dei piatti a base di riso da servire a più di 275 persone bisognose.

Si trattava di piantare un seme di cavolo in giardino, di innaffiarlo ogni giorno e di prendersene cura fino alla completa crescita. Inaspettatamente il cavolo coltivato da Katie si è sviluppato come un ortaggio gigante del valore di oltre 40 dollari.

Katie capì, allora, di aver raggiunto un risultato a dir poco insolito e decise di donare il cavolo gigante ad una mensa della sua città natale, Summerville, nella California del Sud. Il cavolo è stato utilizzato come ingrediente per preparare dei piatti a base di riso da servire a più di 275 persone bisognose.

A quei tempi Katie aveva solo 9 anni ma comprese immediatamente l’importanza del proprio gesto per le persone a basso reddito. Katie da quel momento in poi ha cominciato a coltivare un orto donatole dalla sua scuola elementare e con il tempo ha creato un orto comunitario a cui hanno partecipato anche i suoi compagni di classe appassionati di giardinaggio.

Oggi quell’orto, ad almeno 6 anni di distanza, permette di produrre una fornitura di ortaggi del valore di 3000 sterline che viene donata ad enti di beneficenza locali. Katie crescendo ha dato il via all’iniziativa Katie’s Krops con cui raccoglie fondi per offrire borse di studio ai giovani che vogliano impegnarsi nel campo dell’alimentazione e della beneficenza.

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Katie ha l’obiettivo di fondare 500 orti comunitari di beneficenza in 50 Stati. Nel frattempo ha deciso di gestire la situazione della propria zona quando la mensa dei poveri di Summerville ha chiuso. Ha iniziato ad organizzare cene mensili di beneficenza che offrono un pasto caldo e sano ad una media di 100 commensali per evento.

Il suo impegno non è passato inosservato tanto che nel 2012 le è valso il premio Clinton Global Citizen Award. Lo scorso anno la University of South Carolina ha pubblicato un libro illustrato e scritto da lei che racconta la storia del suo cavologigante e tutte le conseguenze inaspettate del caso, nella speranza di poter ispirare altre persone a fare altrettanto.

Oliver

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Coltivare orti in città per autoprodurre cibo e raccogliere fondi per le persone in difficoltà. Ecco la missione di Oliver, che ha iniziato a concretizzare i propri progetti quattro anni fa, quando aveva soltanto 6 anni.

Ora l’Oliver’s Garden Project ha permesso di raccogliere fondi per un totale di 15 mila dollari e concretizzare l’idea di coltivare cibo sano e naturale per tutta la comunità e di aiutare i ragazzi che si trovano in situazioni difficili.

In molte località del Nord America, come quella in cui vive Oliver, è difficile aver a disposizione del cibo fresco da raccogliere direttamente dall’orto e bambini e studenti si trovano in una condizione di svantaggio particolare.

Dopo aver visto alcuni ragazzini rovistare tra i bidoni della spazzatura per raccogliere lattine con la speranza di ottenere dei soldi per il cibo, ha deciso che era arrivato il momento di dare il via ad un cambiamento.

Tutto il ricavato della vendita degli ortaggi coltivati nell’Oliver’s Garden Project vengono destinati alle famiglie a basso reddito e ai bambini. Il progetto di Oliver si è unito all’iniziativa Gardens for Good per contribuire alla diffusione degli orti urbani nelle città. Così le famiglie coltivano il proprio cibo, risparmiano e hanno a disposizione gli ingredienti per un’alimentazione salutare.

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I genitori di Oliver hanno dato il vita ad un orto presso la scuola del bambino e hanno iniziato a coltivare vari ortaggi, con particolare riferimento ai pomodori, che hanno avuto molto successo. Proprio grazie a Gardens for Good Oliver ha ottenuto la sovvenzione con cui la sua famiglia sta portando avanti il progetto.

Il sostegno della comunità è cresciuto di pari passo con lo sviluppo del progetto stesso. Oliver ha piantato i semi del cambiamento, ma i cittadini hanno agito in prima persona per fare in modo che l’iniziativa crescesse e si concretizzasse sempre di più.

Sono molte le persone che hanno ringraziato Oliver e i suoi genitori per averle ispirate a realizzare un orto nel cortile di casa, in una scuola o in un asilo. E così il movimento è nato e continua a svilupparsi.

n questo momento le possibilità di crescita dell’Oliver’s Garden Project sembrano davvero illimitate. Oliver sta portando un grande cambiamento su piccola scala che dimostra come le piccole comunità abbiano una grande possibilità per costruire un sistema alimentare migliore e cambiare vita.

Fonte:

http://www.greenme.it/approfondire/buone-pratiche-a-case-history/16923-oliver-bambino-orto-garden-for-food

http://www.greenme.it/approfondire/buone-pratiche-a-case-history/16870-cavoli-giganti-bisognosi

 

 

 

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* così si costruiscono i pianeti…

STANZA   XXXIX
( Da Formule Arcaiche n 49)

“L’occhio di Shiva si apre e coloro che sono entro il suo campo visuale si destano a un’altra forma di sonno. Dormono, eppure vedono e odono; hanno gli occhi chiusi, eppure non perdono nulla di ciò che accade nel Sette cosmico maggiore. Vedono, eppure non hanno la visione; odono, eppure le loro orecchie sono chiuse.
Tre volte l’occhio di Shiva si chiude e tre volte si spalanca. Così tre grandi gruppi di Signori di Loto sono spinti sulla Loro via.
Un gruppo è chiamato “ i Signori del Loto dal profondo sonno che non vede”. Esi sognano, e come i Loro sogni prendono forma, i mondi accelerano. La grande e crudele maya della dolce illusione ha origine, attira nella sua rete i punti di luce non collegati e ne attenua lo splendore.
Così il lavoro prosegue…
L’occhio con cui questi Signori di Loto entrano in contatto con i piani della vista cosmica sono volti  verso l’interno. Non vedono ciò che si trova sul bordo esterno.
Il secondo gruppo ha per nome “ i Signori del Loto Interiore”. Sono Coloro che dormono, ma non così profondamente. Sono abbastanza svegli da guardarsi dallo smarrirsi al di là dell’anello invalicabile segreto che circonda la Grande Illusione. Stanno ritti, e grazie alla Loro stessa fermezza le forme sono tenute insieme.
L’occhio con il quale questi Signori di Loto osservano la Grande Illusione è volto verso l’alto. Essi vedono solo ciò che sta proprio sopra di Essi; guardano avanti verso l’immensa vetta della montagna che penetra attraverso la ruota limitante. Questa montagna splende di luce radiosa riflessa dal volto di Colui che i Signori dei mondi entro la nostra sfera non hanno visto mai.
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Il terzo gruppo è quel singolare misterioso triplice gruppo il cui nome non deve essere udito per ora in quelle sfere planetarie il cui colore non si fonde nella giusta proporzione con il blu.
L’occhio con il quale questi Signori di Loto contemplano il sentiero cosmico è volto all’esterno. Il suo colore è indaco. L’occhio con il quale il gruppo mediano dei Signori di Loto guarda verso l’alto è blu turchese, mentre i Signori dell’immoto sonno profondo contemplano attraverso l’occhio blu zaffiro. Così la VIA del triplice blu diviene una sola.
Questo ultimo aspetto dell’occhio di Shiva dirige gli altri due e raccoglie tutta la sua energia da una sfera cosmica assai lontana. I due rispondono, e percorrendo la VIA cosmica intessono nel sentiero una triplice forza che soddisfa la necessità di coloro che più tardi cercheranno di percorrerlo.
Essi vedono; Essi odono; Essi sognano, e sognando costruiscono; i Loro occhi sono ciechi; le Loro orecchie sono sorde, eppure non sono muti. Essi risuonano le diverse Parole cosmiche e intessono i sette con i dodici e moltiplicano i cinque.

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Così si costruiscono i pianeti; così sono guidati, governati e conosciuti.”

Così è nata la mia passione per l’astrologia esoterica!

Un libro rigoroso come un trattato scientifico e nello stesso tempo fantastico perche’ tratta argomenti di elevato interesse spirituale che riguardano l’evoluzione del logos solare, del quale l’universo conosciuto dall’essere umano è solo una piccolissima scintilla.

Puo’ essere definito il ” Dottorato di ricerca” sulla evoluzione del padre solare e gli esseri che vi partecipano.

 

 

Da “ Il Trattato Del Fuoco Cosmico “ di Alice A. Bailey   Fiori Gialli Edizioni

 

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* La buona notizia del venerdì: Eliminare le microplastiche dagli oceani si può!

The Ocean Cleanup Array è il progetto ideato dal 19enne Boyan Slat  per eliminare le microplastiche dagli oceani.

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Dal 2013, quando è stato annunciato per la prima volta, Ocean Cleanup Array ha fatto tanti passi avanti. Ma dal 2016 diventerà ufficialmente il primo sistema di pulizia degli oceani.

Un’idea semplice, ma in grado di raccogliere 7.250.000 tonnellate di rifiuti in soli 5 anni, comeconfermato dallo studio di fattibilità, lo scorso anno. Il dispositivo è formato da una piattaforma a cui sono collegate due lunghe panne, in grado di intercettare e trattenere i rifiuti galleggianti anche di piccole dimensioni.

L’ingegnosa soluzione del giovane Boyan potrebbe salvare centinaia di migliaia di animali acquatici ogni anno, oltre che consentire una riduzione degli inquinanti (tra cui PCB e DDT) che i accumulano nella catena alimentare. Si potrebbe anche risparmiare tantissimi milioni di euro ogni anno, grazie all’abbattimento dei costi di pulizia, di una ripresa del turismo e di una diminuzione dei danni alle navi marittime.

Sul suo sito l’inventore spiega: “uno dei problemi con il lavoro di prevenzione è che non vi è alcun immagini di queste” macchie “di spazzatura, perché i detriti si sono dispersi per milioni di chilometri quadrati. Utlizzando i nostri array, invece, si accumulerebbero lungo i bracci, rendendo improvvisamente possibile visualizzare effettivamente tutta la spazzatura oceanica . Abbiamo bisogno di sottolineare l’importanza del riciclo e ridurre il consumo di imballaggi in plastica”.

È stato lo stesso Boyan, oggi ventenne fondatore e CEO di The Cleanup Ocean, ad annunciare che il suo Array sarà il primo sistema al mondo utilizzato per ripulire passivamente l’inquinamento prodotto dalla plastica negli oceani. La conferma è arrivata in occasione della conferenza dedicata alla tecnologica più grande dell’Asia, il Seoul Digital Forum, in Corea del Sud.

Si parte proprio dall’Asia, precisamente dal Giappone, dove l’Array verrà distribuito e messo in funzione nella seconda metà del 2016. Le prime acque ad essere ripulite dalla plastica saranno quelle al largo della costa di Tsushima, un’isola situata tra il Giappone e la Corea del Sud, oggi oggetto di ricerca.

Come funziona?

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L’Ocean Cleanup Array, lo ricordiamo, è formato da due lunghe braccia che si trovano a pelo d’acqua. Il dispositivo è profondo circa 3 metri, in modo tale da intercettare la maggior parte della plastica che si trova in mare.

I rifiuti vengono così catturati dalle panne che non si muovono dalla loro posizione ma che agiscono come una sorta di grande imbuto, dove la plastica viene spinta proprio dall’angolo dei bracci. Una volta fatta arrivare alla piattaforma di raccolta, viene filtrata, separata dal plancton e conservata per il riciclo.

Quello in funzione in Giappone, il prossimo anno, avrà le due braccia lunghe circa 2.000 metri, diventando così la più lunga struttura galleggiante mai stesa in mare (battendo il record attuale di 1000 metri detenuti dal Tokyo Mega-Float).

Ocean Cleanup Array sarà operativo per almeno due anni, durante i quali eliminerà la plastica prima che essa possa raggiungere le coste dell’isola di Tsushima. Quest’ultima sta anche valutando se i rifiuti raccolti possano essere utilizzati come fonte di energia alternativa.

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Perché Tsushima? 

Una scelta non casuale visto che qui il problema dell’inquinamento in mare è molto grave. Ciò ha portato i il governo locale a cercare soluzioni innovative per risolverlo.

Prendersi cura del problema rifiuti degli oceani del mondo è una delle più grandi sfide ambientali che l’umanità si trova ad affrontare oggi” ha detto Boyan Slat, secondo cui si tratta del primo passo verso l’obiettivo di ripulire la Great Pacific Garbage Patch. “Questa distribuzione ci permetterà di studiare l’efficienza e la durata del sistema nel tempo”.

Diffondere il più possibile questa soluzione è un’importante pietra miliare della missione del Cleanup Ocean per eliminare l’inquinamento della plastica dagli oceani. Entro cinque anni, dopo una serie di installazioni, Cleanup Ocean prevede di implementare un sistema di 100 chilometri per ripulire circa la metà della Great Pacific Garbage Patch, tra le Hawaii e la California.

Fonte:

http://www.greenme.it/informarsi/ambiente/16708-plastica-ocean-cleanup-array-2016

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* Venere e Giove vicini vicini

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I due pianeti più luminosi del cielo, Giove  e Venere, che si trovano attualmente nella costellazione del Cancro, sono stati vicinissimi in cielo, separati da una distanza angolare di appena 12 gradi, pari cioè a poco più di un terzo del diametro della Luna piena”. Naturalmente dal punto di vista della Terra.

Un avvicinamento record che si è verificato l’ultima volta nel 2000 e che si ripeterà nel 2016.

Astrologicamente è lo scambio planetario più benefico in assoluto.

Quando si trova in aspetto a Venere, il compito di Giove è di unire la mente ed il cuore.

Questo aspetto dona all’essere la capacità di percepire le qualità spirituali ed elevate di ogni rapporto umano ed in ogni circostanza.

Alcuni dei tanti doni che questa combinazione regala sono la serenità ed il potere di fondere tutte le forze opposte per raggiungere un’armonia ed un’intesa nella ricerca di nuove regole di vita.

L’intuito e le qualità creative vengono ampliate ed la strada per il successo più chiara. Le opportunità di pace e di collaborazione sono maggiori.

La qualità delle energie

Venere rappresenta la forza dell’amore universale, l’intelligenza del cuore, l’impulso primordiale che unisce gli esseri quando si riconoscono simili.

Ma questo amore ha molte tonalità secondo il livello di coscienza degli esseri. Amore passionale ma anche armonia, comprensione che indirizza la passione. E’ l’affetto e la purezza, la sessualità, l’energia, l’aggressività.

Venere è anche la Signora delle Arti, soprattutto della Musica, della Creatività, della Scienza e Conoscenza, e dei giochi di forme e colori.

E’ non solo l’Amore, ma anche la Bellezza, l’intesa , la pace, l’aiuto reciproco, l’universo percettivo attraverso i sensi.

Esiste un dono puro, dicono gli orientali.

E’ quello dell’amore vero, della tenerezza della madre per il figlio, dell’uomo generoso verso il suo simile, del gesto disinteressato, del rispetto verso l’altro, della compassione intelligente, consapevole.

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Giove, in ariano Dhyaus Pitar, che significa “ Giusto”

Giove è dunque la giustizia, la Legge Cosmica che governa cielo e terra.

Si tratta della seconda dimensione dell’incarnazione, lo spazio, ed il suo attributo è il fulmine, l’energia di cui si serve per fecondare la Terra e tutte le creature.

In questo modo gli uomini sono capaci di affrontare senza timore le prove più difficili per rendersi degni della loro natura divina.

Nello Zodiaco, Giove ha il ruolo dinamizzante ed espansivo che distribuisce energie di dilatazione, espansione, esteriorizzazione, socializzazione, responsabilità, potere. Per estensione, ricchezza, autorità, comando, collaborazione, che sono la conseguenza di spazio segnalata dai Tibetani.

Giove è il Signore della Nona Casa che regge la spiritualità.

Oltre al bisogno di sicurezza materiale e di potere, esiste una reale generosità che può raggiungere la dimensione superiore di Venere, Upadana, di cui Giove diventa la trascendenza.

Upadana è l”aldilà” del dono, il dono di sé alla volontà divina.

Se il gioviano è così sensibile all’organismo delle leggi è perchè egli stesso è portatore delle regole. Inconsciamente sente che la realizzazione suprema dell’energia che dimora in lui è la conoscenza delle leggi cosmiche, le stesse che governano cielo e Terra.

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La Costellazione del Cancro

Qui si realizzano le forme. Qui l’uomo dà loro un nome per meglio distinguerle ed appropriarsene. Qui l’essere si rassicura, l’intelletto trova materia per mantenere il suo eterno girotondo nell’universo psichico della Luna, signora del segno.

E’ nel Cancro che la materia umana si incarna e che ha inizio un nuovo percorso karmico alla scoperta del segreto essenziale della Ruota della Vita.

Il Cancro è per eccellenza l’universo femminile. Tutto si impregna, matura prende vita nelle profondità dell’interiorità e del pensiero. Tutto viene conservato, protetto, rinvigorito come in un vaso sigillato.

Il Cancro è la famiglia in cui ancora una volta l’essere intraprenderà la sua lunga e paziente meditazione sull’origine della Vita. Ma anche il momento della presa di coscienza della scelta tra la dipendenza e la personalizzazione.

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Qualsiasi configurazione si forma nel cielo è la manifestazione della qualità della Energia che serve in quel dato momento per procedere nell’evoluzione. E’ uno stimolo ed una indicazione del modo di percorrere il cammino per tutta l’umanità. E riguarda personalmente ogni essere umano consapevole. Ognuno di noi può riflettere sulle sue esperienze in atto nel qui ed ora e dare un indirizzo più soddisfacente alla sua vita.

 

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* La buona notizia del venerdì : Oslo costruisce la prima “autostrada” per le api del mondo

La prima autostrada per insetti del mondo. 

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È stata inaugurata davvero a Oslo ed è un corridoio verde che attraversa la capitale norvegese con stazioni di polline ogni 250 metri per api, calabroni e vespe. Si tratta di un aiuto concreto per gli insetti impollinatori che lottano ogni giorno negli ambienti urbani, dove ci sono pochi fiori ricchi di nettare, e che di fatto rischiamo di morire di fame.

L’idea è quella di creare un percorso attraverso la città con stazioni di alimentazione a sufficienza per gli insetti lungo tutta la strada. Avere a disposizione cibo a sufficienza aiuterà anche le api e i calabroni a sopportare lo stress ambientale artificiale meglio”, ha detto al giornale locale Osloby Tonje Waaktaar Gamst della Oslo Garden Society.

Negli ultimi anni, sono scomparse moltissime colonie di api, calabroni e altri insetti, danneggiando l’agricoltura che dipende proprio da questi insetti. Anche se la Norvegia non è stata così duramente colpita come gli Stati Uniti, sei specie di insetti impollinatore norvegesi su 35 sono a rischio d’estinzione.

Per questo Gams e il suo team hanno messo dei vasi sui tetti e sui balconi lungo un percorso da est a ovest, attraverso la città.

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Il Comune di Oslo sta cooperando con le organizzazioni ambientaliste per invitare aziende e cittadini a piantare fiori amici delle api. Per aiutare meglio gli insetti, l’organizzazione BiBy ha creato un app per consentire alle persone di vedere le “zone grigie”, ovvero i tratti più lunghi da percorrere che sono ancora senza cibo per le api, al fine di favorire la messa a dimora di fiori utili.

 

Sarà facile vedere le barriere e gli ostacoli sulla mappa. L’obiettivo è quello di ispirare le persone a colmare queste lacune“, ha spiegato Agnes Lyche Melvær di BiBy. I cittadini potranno anche caricare le foto dei loro progetti per salvare le api. La cosa più bella di questo progetto? E’ che possiamo farlo anche noi! Piantiamo i fiori giusti!

Non solo scegliere prodotti biologici. Per aiutare le api basta piantare i fiori giusti. Per questo Greenpeace ha reso nota una lista delle piante più adatte che permettono a questi piccoli insetti di trovare rifugio e cibo col polline.

L’associazione ha invitato tutti a creare delle “aree Salva-Api” dove esse insieme ad altri insetti impollinatori possano trovare rifugio e polline per nutrirsi. Seminando i cosiddetti fiori amici delle apinel giardino, nell’orto, sul balcone o in un parco, senza usare pesticidi chimici, si dà una grande mano d’aiuto agli insetti, messi a rischio dai pesticidi.

Ce n’è per tutti i gusti. Alcuni probabilmente hanno già trovato posto nel nostro giardino o nel nostro balcone. Ecco quali sono le piante e i fiori più apprezzati dalle api: Facelia, Calendula, Veccia, Lupinella, Trifoglio incarnato, Trifoglio alessandrino, Trifoglio resupinato, Erba medica, Coriandolo, Cumino, Finocchio annuale, Pastinaca, Aneto, Borragine, Rosmarino, Timo, Lavanda, Sulla, Girasole, Malva, Tagete, Grano saraceno, Meliloto officinale.

Qui l’infografica di Greenpeace con le immagini delle piante più amate dalle api.

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Scegli semi biologici e di varietà differenti. In commercio esistono diverse selezioni con relative indicazioni per la semina, un gesto concreto che non solo aiuta le api, ma migliorerà anche la salute e la fertilità del terreno” consiglia l’associazione impegnata con varie iniziative nella salvaguardia di queste piccole e preziose creature.

Secondo Greenpeace, per creare l’ambiente adatto alla loro esistenza occorre anche favorire la presenza di siepi, piante e fiori selvatici, e permettere una naturale continuità tra habitat diversi. Ma ovviamente la prima cosa è il divieto dei pesticidi killer.


Anche perché dalla loro salute dipende anche la nostra vita.

Infatti, sia le api domestiche che quelle selvatiche rivestono un ruolo fondamentale per la produzione di cibo. Senza gli insetti impollinatori, molti esseri umani e animali avrebbero difficoltà a trovare il cibo di cui hanno bisogno per la loro alimentazione e sopravvivenza. Fino al 35% della produzione di cibo a livello globale dipende dal servizio di impollinazione naturale offerto da tali insetti. E delle 100 colture da cui dipende il 90% della produzione mondiale di cibo, 71 sono legate al lavoro di impollinazione delle api. Solo in Europa, ben 4000 diverse colture crescono grazie alle api. Per questo, teme Greenpeace, se gli insetti impollinatori continueranno a diminuire, come sta già accadendo, molti alimenti potrebbero non arrivare più sulle nostre tavole.

E un semplice fiore piantato sul nostro balcone può, nel suo piccolo, contribuire a salvare la loro vita.

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Si tratta di una scoperta tutta italiana. Gli studiosi di Apidologia e Apicoltura del dipartimento di Scienze agrarie dell’Università di Pisa hanno evidenziato l’importanza di piantare vicino agli alveari un fiore ricco di polline e nettare che possa fornire nutrimento alle api anche in autunno, quando le risorse a loro disposizione si riducono.

Il fiore amico delle api è la Cephalaria transsylvanica, una specie meglio conosciuta come Vedovina maggiore, che fiorisce proprio verso la fine dell’estate e in autunno. Lo studio in questione, condotto da Angelo Canale, è stato pubblicato sulla rivista scientifica Plos One.

A parere degli esperti, coltivare strisce di Vedovina maggiore a ridosso degli apiari può rappresentare un’ottima soluzione per fornire polline e nettare alle api, e ad altri insetti, quando le fioriture iniziano ad essere più rare. La Vedovina maggiore è una specie molto rustica e adattabile. Nel corso delle ricerche, i fiori hanno attirato un ampio numero di insetti impollinatori, con particolare riferimento alle api.

“La ricerca in oggetto – ha spiegato Angelo Canale – propone l’inclusione di C. transsylvanica in strisce di fioriture da seminarsi sia in aree ad agricoltura intensiva, al fine di aumentare la diversità degli impollinatori presenti, sia in prossimità degli alveari per garantire limitrofe e abbondanti quantità di polline e nettare utili a irrobustire le famiglie di api, per un più agevole superamento della stagione invernale”.

 

http://www.greenme.it/informarsi/agricoltura/10930-api-fiori-quali-piantare
http://www.greenme.it/informarsi/animali/16626-oslo-autostrada-api-insetti

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* La buona notizia del venerdì: Economia domestica: in Finlandia si insegna a scuola. Anche ai maschi.

 

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Chi ha detto che i lavori domestici debbano pesare tutti e sempre sulle spalle delle donne? Nessuno.

 E in uno dei paesi dove la parità dei generi non è uno slogan per il solito cicaleccio politico, sto parlando della Finlandia, scopriamo che i lavori domestici si imparano a scuola. Maschi compresi.

Che cosa si insegna durante questi corsi? Tutti i lavori generalmente affidati alle donne-casalinghe che quasi al 90 per cento coprono le fatiche domestiche. I ragazzi imparano a cucinare, a stirare, a lavare a mano i capi delicati, a fare la maglia, a rattoppare un calzino, a costruirsi una slitta per divertirsi sulla neve.

Ma durante le lezioni i docenti insegnano anche a non sprecare il cibo, l’acqua, i soldi con gliacquisti compulsivi; a essere responsabili con l’uso del denaro e perfino a riconoscere una intolleranza alimentare. La cosa più sorprendente è che si tratta di ore di lezioni (tre-quattro alla settimana) che gli studenti gradiscono molto, fino a considerarle le preferite.

L’economia domestica a scuola procura molti vantaggi alle nuove generazioni finlandesi. Innanzitutto la scuola insegna alla parità di genere molto concretamente, e quando si diventa coppia nessun maschietto potrà dire, per rifiutarsi di stirare una camicia o di cucinare: «Io non lo so fare». Inoltre il programma sui lavori domestici ispira un senso di autonomia: questi ragazzi sapranno cavarsela da soli, in casa, appena usciti dalla scuola dell’obbligo. E non avranno sempre bisogno di mamma e papà per andare avanti: una lezione di vita che conta molto in tempi difficili come questi.

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In America il libro “ Getting to 50-50, how working parents can have it all “(Arrivare a 50-50, come i genitori che lavorano possono avere tutto), scritto da Sharon Mears e Joanna Strober, è in testa alle classifiche della saggistica, e propone tutta una serie di consigli per la condivisione tra maschi e femmine del carico dei lavori domestici. Arrivando alla seguente conclusione: con il 50 & 50 la coppia è più felice e dura più a lungo.

Ma in un paese dove sono tante le donne in carriera, anche ai vertici delle multinazionali, ha destato impressione il fatto che Sheryl Sandberg, 44 anni, amministratrice delegata di Facebook, scrivendo l’introduzione alla nuova Bibbia per la parità dei sessi abbia fatto partire una vera crociata su questa frontiera dei rapporti tra uomini e donne.

Dividere il carico dei lavori domestici non solo è giusto, ma è la cosa migliore che possa capitare a una famiglia“, scrive la Sandberg. “Permettere agli uomini di fare la loro parte in casa fa bene alla donna perché le dà più scelte, così come fa bene agli uomini ed ai figli. Il padre si sentirà più partecipe, i figli cresceranno più forti e sicuri, in un ambiente non conflittuale”.

La presa di posizione di una donna considerata una delle più potenti del mondo, ha fatto molto discutere. Ma, polemiche a parte, resta il fatto che condividere pappe e pannolini, pulizie e cucina, è un obiettivo importante per la parità dei diritti delle donne.

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E in Italia siamo molto indietro: negli anni Novanta la percentuale del lavoro domestico svolto dalle donne era pari all’80 per cento, oggi siamo al 71,5 per cento, e le donne sono occupate in media 5 ore al giorno in attività a casa. Una distanza siderale che significa solo una cosa: le donne continuano ad avere due lavori, gli uomini uno. E questo non è giusto.

Oltre le parole e le paure, restano i dati. Con la Finlandia che nella classifica del «World Economic Forum» sul «Gender Gap», che misura la parità tra i generi, quest’anno si è piazzata al secondo posto, subito dopo l’Islanda. L’Italia al 69esimo.

«Cambiare la quotidianità, insegnando ai bimbi e alle bimbe come fare i lavori domestici, significa passare da un’idea di conciliazione a una di condivisione, favorendo altresì il passaggio dal concetto di maternità, con le donne uniche responsabili della cura della casa e dei figli, a quello di genitorialità», riprende Emanuela Abbatecola. «Liberare i bambini e i ragazzi dagli stereotipi, che considerano il vero maschio diverso dalle femmine, significa in ultima istanza fare crescere (nuovi) adulti più liberi anche nella vita privata oltre che nel mercato del lavoro».

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http://www.nonsprecare.it/lavori-di-casa-e-se-li-dividessimo-tra-uomo-e-donna

http://reportage.corriere.it/esteri/2015/nelle-scuole-finlandesi-dove-leconomia-domestica-e-roba-anche-da-maschi/

http://www.nonsprecare.it/economia-domestica-scuola-finlandia