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* Imagine

Imagine there’s no heaven
It’s easy if you try
No hell below us
Above us only sky
Imagine all the people
Living for today….

Imagine there’s no countries
It isn’t hard to do
Nothing to kill or die for
And no religion too
Imagine all the people
Living life in peace…

You may say I’m a dreamer
But I’m not the only one
I hope someday you’ll join us
And the world will be as one
.

Imagine no possessions
I wonder if you can
No need for greed or hunger
A brotherhood of man
Imagine all the people
Sharing all the world…
.

You may say I’m a dreamer
But I’m not the only one
I hope someday you’ll join us
And the world will live as one

Immagina che non ci sia nessun paradiso
è facile se ci provi
nessun inferno sotto di noi
sopra di noi solo cielo azzurro
Immagina tutti quanti
vivere solo per oggi…

Immagina che non ci siano nazioni
non è difficile da fare
niente per cui uccidere o morire
e nessuna religione
Immagina tutti quanti
vivere la vita in pace…

Immagina nessun possesso
mi chiedo se puoi farlo
nessun bisogno di avarizia o fame
una fratellanza di uomini
immagina tutti quanti
condividersi il mondo…

potresti dire che sono un sognatore

ma non sono l’unico

spero che un giorno ci raggiungerai

ed il mondo sarà un’unica cosa

spero che un giorno ci raggiungerai

ed il mondo sarà un’unica cosa

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* Filastrocca dei figli del mondo

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FILASTROCCA DEI FIGLI DEL MONDO
—- Bruno Tognolini —-

Tu figlio di chi sei? Son figlio di due stelle
Nel cielo ce n’è tante ma le mie son le più belle

Tu figlio di chi sei? Del sole e della luna
Non splendono mai insieme: cala l’altro e sorge una


Tu figlio di chi sei? Son figlio del villaggio
Dieci madri, venti padri, cento cuori di coraggio


Tu figlio di chi sei? Di un grande albero solo
Ma così alto e forte che da lui io spicco il volo


Tu figlio di chi sei? Di un amore, di un viale
Di un bue e di un asinello, di un dio, di un ospedale


Il nostro nome è uomini, siamo figli e figliastri
Di altri figli degli uomini, della terra e degli astri

da RIME RAMINGHE, Salani 2013

illustrazione Céline Veilhan

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* Amiche, figlie, nuore, sorelle, cognate, madri, nonne, zie, nipoti, cugine…tutte le donne

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” In un giorno molto caldo una giovane donna sposata andò in visita a casa di sua madre e, insieme, si sedettero su un sofà a bere the ghiacciato.

Mentre parlavano della vita, del matrimonio, delle responsabilità e degli obblighi dell’età adulta la madre pensosa fece tintinnare i suoi cubetti di ghiaccio nel bicchiere e lanciò un’occhiata serena e intensa alla figlia:

“Non dimenticare le tue Sorelle!” raccomandò, facendo turbinare le sue foglie di the sul fondo di vetro, “esse saranno sempre più importanti man mano che invecchierai, non importa quanto amerai tuo marito, né quanto amerai i bambini che potrai avere: nella vita avrai sempre bisogno di Sorelle. Ricordati di viaggiare con loro ogni tanto; ricordati di fare delle cose con loro… ricordati che ‘Sorelle’ significa TUTTE le donne… le tue amiche, le tue figlie, e tutte le altre donne che ti saranno vicine. Tu avrai bisogno di altre donne, le donne ne hanno sempre bisogno”

“Ma che strano consiglio!” pensò la giovane donna. “Non mi sono appena sposata? Non sono appena entrata nel mondo del matrimonio? Adesso sono una donna sposata, per fortuna! Sono adulta! Sicuramente mio marito e la famiglia cui stiamo dando inizio saranno tutto ciò di cui ho bisogno per realizzarmi!”.

Ma la giovane donna ascoltò sua madre e mantenne contatti con altre donne ed ebbe sempre più ‘sorelle’ ogni anno che passava.

Un anno dopo l’altro venne gradualmente a capire che sua madre sapeva molto bene di cosa stava parlando: stava parlando di come, mentre il tempo e la natura operano i loro cambiamenti e i loro misteri sulla vita di una donna, le sorelle sono il suo sostegno.

Dopo più di cinquanta anni vissuti in questo mondo, questo è tutto ciò che ha imparato.

È TUTTO QUI, il tempo passa, la vita avviene, le distanze separano, i bambini crescono, i lavori vanno e vengono, l’amore scolorisce o svanisce, gli uomini non fanno ciò che speriamo, i cuori si spezzano, i genitori muoiono, i colleghi dimenticano i favori, le carriere finiscono.

MA… le Sorelle sono là!

Non importa quanto tempo e quante miglia ci siano fra voi, un’amica non è mai così lontana da non poter essere raggiunta.

Quando dovrai camminare per quella valle solitaria – e dovrai camminare da sola – le donne della tua vita saranno sull’orlo della valle, incoraggiandoti, pregando per te, tenendo per te, intervenendo a tuo favore ed tendendoti con le braccia aperte all’estremità della valle.

A volte, infrangeranno persino le regole e cammineranno al tuo fianco, o entreranno e ti strapperanno da lì.

Amiche, figlie, nuore, sorelle, cognate, madri, nonne, zie, nipoti, cugine e famiglia estesa, tutte benedicono la tua vita!

Il mondo non sarebbe lo stesso senza donne.

Quando abbiamo cominciato questa avventura denominata femminilità non avevamo idea delle gioie o dei dispiaceri incredibili che avremmo avuto davanti.

Né sapevamo quanto avremmo avuto bisogno le une delle altre.

Ogni giorno, ne abbiamo ancora bisogno.”

Brano estratto dal Web

opera di John Everett Millais – Apple Blossoms (1856-1859)

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* Mantieni la rotta, resisti…

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Avete ragione a pensarla così. Le scintillanti fortune accumulate tramite atti compiuti contro i bambini, gli anziani, la gente comune, i poveri, contro chi non ha potere, non ha difese, lasciano senza fiato.

Eppure io vi incoraggio, vi chiedo, a voi, con gentilezza, non prosciugatevi lo spirito gridando al vento la fatica di vivere in questi tempi. Soprattutto, non perdete la speranza. Perché il fatto è che noi siamo nati per vivere in questi tempi. Si, è così. Sono decenni che impariamo, sperimentiamo, facciamo pratica, ci alleniamo per questo. Stavamo aspettando di incontraci in questo punto di questa storia.

Io sono cresciuta sui Grandi Laghi. Conosco le navi e so dirvi se uno scafo resisterà alle onde. Se parliamo di spiriti consapevoli, nel mondo non ci sono mai stati tante navi nè abili naviganti come oggi. E sono navi cariche di provviste, di risorse, che possono comunicare tra loro più e meglio di quanto sia mai successo in tutta la storia dell’umanità.

Spingete lo sguardo oltre la vostra prua: vedrete milioni di barche, di anime coraggiose, che navigano con voi. E se le plance tremano a ogni onda in questa tempesta, vi assicuro che prua, timone e albero maestro vengono da una foresta più grande di voi. Legname forte, durevole, fatto per resistere ai venti, alle correnti, per tenere salda la rotta, avanti tutta, nonostante tutto.

Sempre, nei tempi bui, si tende a arrovellarsi su quello che non va, quello che resta ancora da riparare. Non dateci tutta la vostra attenzione. Si tende, allo stesso tempo, ad accasciarsi al pensiero di ciò che è al di la della propria portata, a tutto ciò che non si può fare. Non dateci troppo peso. E’ come sprecare il vento senza stendere le vele.

C’è bisogno di noi, sappiamo solo questo. Incontriamo resistenza, ma incontriamo anche coscienze più grandi di noi che ci danno il benvenuto, ci amano, ci guidano–e le riconosciamo, al primo sguardo. Non hai detto che ci credevi? Non hai detto che avresti prestato ascolto a qualcosa di più grande di te? Non hai chiesto una guida? Non ricordi che essere guidati significa accettare un destino al di fuori di noi stessi?

Non sta a noi riparare il mondo, tutto di un colpo. Ma sta a noi allungarci a riparare quel pezzetto di mondo che riusciamo a raggiungere. Ogni cosa piccola, determinata e calma che può fare una coscienza per aiutarne un’altra, per sostenere un piccolo pezzo di questo povero mondo sofferente, aiuta immensamente. Non possiamo sapere quale azione, fatta da chi, realizzerà la massa critica che cambierà la rotta, determinando un cambiamento durevole.

Perché il cambiamento sia profondo è necessario accumulare azioni su azioni, aggiungere, aggiungere ancora, perseverare. Sappiamo che non è necessario l’aiuto di ogni singolo essere umano sulla Terra per portare pace e giustizia.

Basta un gruppo piccolo, determinato, che non si arrenda alla prima, alla seconda, né alla centesima tempesta.”

( stralcio di una lettera scritta da Clarissa Pinkola Estés )

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Clarissa Pinkola Estés, poetessa, scrittrice, psicanalista, sostenitrice dei diritti della donna. Si è laureata in psicologia etno – clinica e si è poi specializzata in psicologia analitica.

E’ stata direttrice del Carl Gustav Yung Center di Denver, in Colorado

Nel 2006, è stata ammessa alla “COLORADO WOMEN’S HALL OF FAME”, un’organizzazione che da riconoscimenti alle donne che hanno contribuito alla storia del Colorado. E’ da sempre attivista, in prima linea, per i diritti delle donne, la loro libertà, la loro emancipazione.

DONNE CHE CORRONO COI LUPI” è il primo libro che l’ha resa famosa. Tradotto in tutto il mondo, è diventato, attraverso gli anni, un classico della psicanalisi “tutta al femminile” e non solo.

Fonte: https://occhiditerra.wordpress.com/author/rossellagrenci/

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* Oggi come ieri come domani

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Abbi cura di te stessa con Amore,
ricorda chi tu sei con onore.
Risveglia l’incanto che porti dentro,
realizzando l’Amore che è il vero ed unico sentimento.
A te Donna speciale,
affido il diffondere, nel Mondo,
il canto Universale,
a te che sei Terra feconda, pronta da seminare,
regalo il ricordo della tua Antichità

affinchè ogni seme che è in te, possa germogliare.

L’Eterno Mantra della Vita – Antigua Avenida

 

Fonte: Nel nome della Madre

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* La buona notizia del venerdì: La storia di Yash

La storia di Yash: vedere il mondo in modo positivo

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Yash Gupta, 17enne di origine indiana residente a Irvine (California), è un ragazzo molto speciale: già da qualche anno ha fondato un’associazione che raccoglie occhiali da vista usati – che altrimenti finirebbero nella spazzatura – per donarli ai bambini di tutto che ne hanno bisogno, ma che non possono permetterseli.

Yash, che porta gli occhiali da vista da quando aveva 5 anni, sa molto bene cosa significa non vedere perfettamente e si ricorda ancora di quando era alle elementari ed aveva rotto gli occhiali da vista. Yash ha dovuto aspettare una settimana per averne un paio nuovo e questa esperienza lo ha segnato profondamente. “ Non riuscivo a vedere niente”, ha raccontato, “In classe non vedevo nulla, così mi distraevo molto facilmente. E non riuscivo nemmeno a fare i compiti”. E’ stato in quel momento che si è reso conto di quanto fosse importante possedere un paio di occhiali da vista.

Tutti i bambini che non possono permettersi un paio di occhiali, specialmente nei paesi a basso reddito, soffrono di uno svantaggio enorme, perché se non riescono a vedere bene, non possono beneficiare dell’istruzione che ricevono. “Per loro diventa impossibile riuscire ad esprimere al meglio le loro potenzialità. Io ho avuto questo problema per una settimana, ma questi bambini ce l’hanno da tutta la vita”.

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Ecco perché 3 anni fa, quando avevo solo 14 anni, Yash ha avuto l’idea di recuperare gli occhiali da vista che la gente non utilizza più, per donarli a chi ne ha bisogno. Spesso i vecchi occhiali vengono dimenticati nei cassetti o gettati nella spazzatura, quando ci sono tanti bambini che non vedono bene, ma che non possono comperarli. “Io, a casa, ho trovato da 10 a 15 paia di occhiali solo aprendo i cassetti in modo del tutto casuale”, ha detto. Resosi conto che quegli occhiali potevano fare la differenza nella vita di almeno 10 bambini, Yash con il supporto del padre, ha fondato una associazione che raccoglie gli occhiali da vista usati per darli ai bambini meno fortunati di lui.  Come primo passo, ha contattato tutti gli optometristi di Irvine, che hanno accettato di esporre nei loro negozi un contenitore nel quale i loro clienti, dopo aver comprato un nuovo paio di occhiali, potevano donare quelli usati.

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Quel primo esperimento è stato davvero incoraggiante”, ha dichiarato Yash. “Alcuni (optometristi) avevano già molte paia di vecchi occhiali, che avevano accumulato nel tempo e dei quali non sapevano che fare” . la sua associazione no profit si chiama “Sight Lerning” e raccoglie occhiali usati presso gli optometristi californiani per darli ad organizzazioni internazionali. Dal 2011 ad oggi Yash ha raccolto e regalato circa 9.500 paia di occhiali, per un valore di quasi 500.000 dollari, soprattutto ai bambini di Haiti, Honduras, India e Messico. Per il suo altruismo Yash ha partecipato ad un evento alla Casa Bianca lo scorso mese di luglio ed è stato nominato CNN Nero 2013. Aiutare gli altri è molto importante per Yash, la cui famiglia è emigrata dall’India verso gli Stati Uniti quando aveva solo 1 anno di età.

“ E’ stata dura riuscire ad integrarci per questo sono molto solidale con tutte le persone che vivono momenti di difficoltà. In questo momento stiamo collaborando con organizzazioni che hanno attività internazionali. Ma in futuro, mi piacerebbe portare questo servizio anche in tutte le città degli Stati Uniti” ha spiegato Yash. “Nel Mondo ci sono 300 milioni di persone che non possono permettersi un paio di occhiali da vista, ma ne hanno bisogno. Gran parte di loro (circa un terzo, n.d.a.) sono studenti e credo che non sia giusto che non riescano ad avere un’istruzione adeguata solo per questo motivo. E’ entusiasmante vedere l’espressione meravigliata dei bambini che indossano gli occhiali per la prima volta, vedere la gioia e felicità sui loro volti

Fonte: buonenotizie.it

Altre buone notizie:

In Toscana microcredito per i disoccupati

Praticare la gentilezza

Nasce il bar ” Non uno di meno”

Svezia:4 carceri chiuse per mancanza di detenuti

Un lavoro per Natale

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* Come cambiare il mondo

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Quando si ha soltanto l’amore
Da dividere insieme
Nel giorno del grande viaggio
Che è il nostro grande amore
Quando si ha soltanto l’amore
Amore mio, io e te
Perché scoppino di gioia
Ogni ora ed ogni giorno
Quando si ha soltanto l’amore
Per vivere le nostre promesse
Senz’altra ricchezza
Che il crederci sempre
Quando si ha soltanto l’amore
Per arredare di meraviglie
E ricoprire di sole
La bruttezza della periferia
Quando si ha soltanto l’amore
Come unica ragione
Come unica canzone
E unico aiuto

Quando si ha soltanto l’amore
Per vestire al mattino
Poveri e malandrini
Con mantelli di velluto
Quando si ha soltanto l’amore
Da offrire in preghiera
Per i mali della terra
Come semplici trovatori
Quando si ha soltanto l’amore
Da offrire a coloro
Che hanno una sola battaglia
Ed è cercare la luce
Quando si ha soltanto l’amore
Per tracciare il cammino
E forzare il destino
Ad ogni crocevia
Quando si ha soltanto l’amore
Per parlare ai cannoni
E nient’altro che una canzone
Per convincere un tamburo
Allora senza avere nient’altro
Che la forza d’amare
Avremo nelle mani,
Amici, il mondo intero.

Jaques Brel Quand on n’a que l’amour

.

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* La voce della pioggia

La voce della pioggia


E tu chi sei? chiesi alla pioggia che scendeva dolce,
e che, strano a dirsi, mi rispose, come traduco di seguito:
sono il Poema della Terra, disse la voce della pioggia,
eterna mi sollevo impalpabile su dalla terraferma e dal
mare insondabile,
su verso il cielo, da dove, in forma labile, totalmente
cambiata, eppure la stessa,
discendo a bagnare i terreni aridi, scheletriti, le distese di
polvere del mondo,
e ciò che in essi senza di me sarebbe solo seme, latente,
non nato;
e sempre, di giorno e di notte, restituisco vita alla mia
stessa origine, la faccio pura, la abbellisco;
(perché il canto, emerso dal suo luogo natale, dopo il
compimento, l’errare,
sia che di esso importi o no, debitamente ritorna con
amore.)

The Voice af the Rain

And who art thou? said Ito the soft-falling shower,
Which, strange to teIl, gave me an answer, as here
translated:
I am the Poem of Earth, said the voice of the rain,
Eternal I rise impalpable out of the lanci and the
bottomless sea,
Upward to heaven, whence, vaguely form’d, altogether
changed, and yet thesame,
I descend to lave the drouths, atomies, dust-Iayers af the
globe,
And alI that in them without me were seeds only, latent,
unborn;
And forever, by day and night, I give back lite to my
own origin, and make pure and beautify it;
(For song, issuing tram its birth-place, after fulfilment,
wandering,
Reck’d or unreck’d, duly with lave returns.)

(Walt Whitman)