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Il 20 marzo è l’Equinozio di Primavera 2024:La lunghezza del giorno è uguale alla lunghezza della notte.

La parola equinozio deriva dal latino “equus nox”, ovvero “uguale notte”.

In astronomia, si definiscono equinozi i due istanti nel corso dell’anno in cui il Sole si trova perpendicolare all’equatore e la separazione tra zona illuminata e zona in ombra della Terra passa per i poli.

Agli equinozi il Sole sorge precisamente ad est e tramonta precisamente ad ovest, ovunque.

La lunghezza del giorno è uguale alla lunghezza della notte.

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L’Equinozio di Primavera è il periodo in cui gli elementi – aria, fuoco, acqua e terra – sono in grande attività creativa. L’aria è percorsa da frizzanti brezze e le piogge primaverili portano acqua alla nuova vita della vegetazione, un fermento vibrante e vitale si percepisce in tutto ciò che è manifesto.

Se l’Equinozio d’autunno segna l’inizio della metà oscura dell’anno e quello di primavera l’esatto opposto: è l’inizio della metà luminosa, quando le ore di luce superano le ore di buio. E’ il primo giorno della primavera, la stagione della rinascita, associata presso varie culture a concetti come fertilità, resurrezione, inizio.

Questa festa segna il momento dell’unione in un simbolismo cosmico, il risveglio della Natura; il matrimonio fra una divinità maschile, appartenente alla sfera solare, ed una femminile, legata alla Terra o alla Luna.

Il Dio Sole si accoppia con la Giovane Emergente Dea Terra.

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La storia è piena di tradizioni e miti legati alla primavera e molti di questi si basano sul concetto di sacrificio e successiva rinascita.

l’Equinozio è il giorno in cui la Wicca commemora la discesa della giovane Dea nel mondo sotterraneo e il suo ritorno trionfante alla superficie della terra, portando con sé i doni della luce, del calore e della fertilità per tutta l’umanità, e cio’ fa pensare alle Dee Persephone, Kore, Blodeuwedd, Eostre, Aphrodite, Athena, Cybele, Gaia, Hera, Iside,Ishtar, Minerva e Venere.

La natura ci viene incontro nella grazia e nella vitalità della sua fanciullezza e tradizionalmente le feste legate all’equinozio celebravano proprio le dee fanciulle come Persefone-Kore, dea greca dal duplice volto di fanciulla e regina degli inferi.

Durante la notte venivano accesi dei fuochi rituali sulle colline e più rimanevano accesi, maggiori sarebbero stati i frutti della terra. Durante la giornata venivano irrigati i campi, mentre i Druidi, sfruttando la corrispondenza perfetta tra ore solari e ore notturne, celebravano i loro Riti.

Sham El Nessim era un’antica festività egiziana le cui tracce risalgono a circa 4700 anni fa. Resta una delle feste pubbliche Egiziane, cade il lunedì e coincide con l’equinozio di primavera.

L’equinozio di marzo segna il primo giorno dell’anno per una varietà di calendari, inclusi il calendario Iraniano, il calendario Bahá’í. Il festival Persiano (Iraniano) del Naw-Ruz viene celebrato in questo giorno.

Nell’antica mitologia persiana, Jamshid, il re mitico della Persia, ascese al trono in questo giorno e ogni anno quest’evento viene commemorato con feste per due settimane. Queste feste rievocano la storia della creazione e l’antica cosmologia del popolo Iraniano e Persiano.

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Il giorno del Pianeta Terra venne celebrato inizialmente il 21 marzo 1970, giorno dell’equinozio. Attualmente è celebrato in diversi Stati il 22 aprile.

In molti paesi arabi il Giorno della Madre viene celebrato nell’equinozio di marzo.

Qualunque sia la nostra credenza, questo è un periodo in cui celebriamo il trionfo della luce sul buio e sulla morte.

Rudolph Steiner

Nel passaggio dalla primavera all’estate lo spirito della natura si rivela al mondo. L’anima dell’uomo si riversa in ciò che vive intorno, così egli diventa uno con tutto ciò che cresce, con ciò che germoglia e sboccia: fiorisce insieme al fiore, germoglia con la pianta, fruttifica con l’albero.

La primavera scioglie, in una possente espirazione, gli spiriti della natura: essi sorgono dalla tomba dell’inverno, si innalzano nell’atmosfera sino a sfiorare le orbite dei pianeti e a percepire le leggi eterne delle stelle.

La terra in inverno era quieta e placata come lo è la testa dell’uomo quando ha risolto un enigma. Ma quando a marzo le piante succhiano dalla terra le sostanze minerali per crescere, allora si diffonde nella natura una vitalità interiore, quasi una inquietudine. Sotto terra serpeggia la brama di vivere.”

L’Equinozio di Primavera è l’inizio dello Zodiaco con Ariete che è il primo dei dodici segni del percorso dell’anno del Sole. Così è da eoni ed eoni e così è sia la natura che per tutti gli esseri viventi  sulla Terra. Pronti a crescere e a far crescere i germogli custoditi e alimentati durante l’inverno. Ora che la Luce riscalda e nutre e trionfa!

Le pietre speciali per questo giorno sono l’opale, l’acquamarina, il quarzo rosa e la pietra di luna.
Gli animali mitici includono gli unicorni, cavalli e centauri alati.
Le piante e le erbe associate a questa festa sono i fiori di primavera, dai croco, ai bucaneve, ai narcisi, così come il gelsomino, il muschio irlandese e lo zenzero.

La pianta sacra dell’Equinozio di Primavera è il trifoglio.

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Se ti senti di condividere  anche tu questo ciclo delle stagioni e  crescere in te questa  sensazione dell’inizio. Piccole cose, semplici azioni concrete, apri le finestre alla brezza profumata, svuota i cassetti, stendi una tovaglia verde con bicchieri colorati, compra quel libro che ti ispira, dipingi delle uova con i simboli del sole e della luna 
Soprattutto fai quello che ti fa pensare, sentire, palpare ” Primavera”. Che sia un moto del cuore che ti fa percepire diversamente il tuo intorno. Ti riempie di gioia una violetta appena fiorita, canticchiare l’ultimo successo che diventerà il tormentone dell’estate, scoprire che c’è del cielo blu sempre dietro alle nuvole. 
E sono certa che posso avere tanti momenti primavera in tutto l’anno che sarà! Love Laurin!
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* Guarda che pioggia di stelle…ogni stella un desiderio…ogni desiderio un obbiettivo da raggiungere!

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La notte tra il 21 e il 22 aprile lo sciame delle Liridi passerà nei pressi della Terra.

La pioggia di meteore dovrebbe essere osservata ovunque, con una media di 20 ‘stelle cadenti’ all’ora.
Secondo gli esperti dello Space Telescope Science Institute, la pioggia di meteore Liridi sarà visibile soprattutto nelle prime ore del mattino del 22 aprile. Per poter vedere le scie luminose ad occhio nudo  basterà allontanarsi dalle luci delle città per riuscire a vedere fino a 20 meteore all’ora.

 

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Gli sciami meteorici, come le Liridi, si verificano quando la Terra passa attraverso pezzi di detriti cosmici lasciati da comete periodiche durante la loro orbita attorno al sole. Queste particelle sfiorano l’atmosfera del nostro pianeta e bruciano creando striature brillanti.
Lo sciame delle Liridi è generato da particelle molto, molto più piccole (grandi al massimo qualche centimetro) lasciate nello spazio vicino alla Terra dai transiti della cometa Thatcher, che avvengono ogni 415 anni (l’ultima volta, Vittorio Emanuele II veniva incoronato primo Re d’Italia).
Le Liridi, così chiamate perché sembrano provenire dalla costellazione della Lira, sono state generate da una cometa denominata C/1861 G1 Thatcher. che vola oltre la Terra una volta ogni 415 anni.
Questa pioggia viene osservata ogni anno a metà aprile dai tempi antichi ed è un fenomeno documentato dai cinesi già 2700 anni fa, si ritiene sia il primo sciame meteorico di cui si hanno notizie storiche.
Spiega invece l’ Uai che si tratta di meteore in maggioranza deboli ma talvolta con qualche bolide.

Il momento migliore per osservarle dall’Italia sarà dopo le 2 di notte.

Come fare per individuarle?

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Occorre guardare in direzione della costellazione della Lira,e della sua stella più luminosa Vega, che in questo periodo sorge ad est poco prima della mezzanotte. Riconoscerla non è difficile visto che è il corpo celeste più brillante di quella porzione di cielo.
La pioggia meteorica raggiungerà il massimo durante il fine settimana (tra venerdì e la notte tra domenica e lunedì) ma già a partire dal 16 aprile sarà possibile avvistare qualche meteora transitare in avanscoperta e fino al 25 qualcun’altra ritardataria.

 

Per ogni scia nel cielo un desiderio che si può avverare…
un desiderio è solo l’obiettivo che voglio raggiungere…
è l’inizio del mio progetto per ottenerlo…
con la mia volontà posso ottenere ciò che desidero…
è possibile!
e le stelle mi forniscono l’energia…
tutte le stelle…
tutto l’universo

Fonti.

http://www.nextme.it/
http://www.inmeteo.net
http://www.astroperinaldo.it

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Agosto stelle mie non vi conosco

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* Ma è primavera ? I gatti lo sapranno!

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Una rondine non fa primavera?

I gatti lo sapranno!


Ancora cadrà la pioggia
sui tuoi dolci selciati,
una pioggia leggera
come un alito o un passo.
Ancora la brezza e l’alba
fioriranno leggere
come sotto il tuo passo,
quando tu rientrerai.
Tra fiori e davanzali
i gatti lo sapranno.

Ci saranno altri giorni,
ci saranno altre voci.
Sorriderai da sola.
I gatti lo sapranno.
Udrai parole antiche,
parole stanche e vane
come i costumi smessi
delle feste di ieri.
Farai gesti anche tu.
Risponderai parole –
viso di primavera,
farai gesti anche tu.

” I gatti lo sapranno” di Cesare Pavese (1950)

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* La leggenda del mandorlo in fiore

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Il mandorlo è un albero bellissimo e dal profondo significato. Già a marzo si veste in festa con i suoi meravigliosi fiori, è il primo albero a fiorire e proprio per questo è simbolo di rinascita e di resurrezione.

Preannuncia la bella stagione che sta per arrivare e fiorisce così, come all’improvviso ad annunciare che il gelo e il buio dell’inverno è ormai al termine. I suoi rami sembrano innalzarsi al cielo per dare il benvenuto festosi e profumati alla primavera imminente.

Nella mitologia greca il significato del mandorlo è attribuito alla speranza e alla costanza e i suoi semi commestibili, le mandorle, sono da sempre considerati divini perchè protettori della verità (il loro guscio forte e duro custodisce il seme-verità conoscibile solo se si riesce a spaccare la scorza).

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Legata al mandorlo vi è un’antichissima leggenda, una storia d’amore mitologica: la storia di Fillide e Acamante.

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Acamante, eroe greco, si trovava in viaggio verso Troia. Durante una sosta a Tracia conobbe la principessa Fillide. Appena i due si videro nacque un amore profondo. Acamante dovette però lasciare la sua amata per andare a combattere a Troia. Fillide lo aspettò per 10 anni ma quando venne a conoscenza della caduta di Troia e non vedendo l’innamorato tornare pensò che fosse morto e si lasciò morire di dolore.

La dea Atena impietosita dalla storia degli innamorati trasformò Fillide in un mandorlo e quando Acamante, in realtà ancora in vita, venne a conoscenza di questa trasformazione, si recò nel luogo dove c’era l’albero e lo abbracciò con amore e con dolore. Fillide sentì quell’abbraccio e fece spuntare dai rami dei piccoli fiori bianchi

L’abbraccio dei due innamorati si mostra ogni inizio di primavera a testimoniare l’amore eterno tra i due.

Alle tradizioni arcaiche folcloristiche della Spagna appartiene una leggenda araba secondo la quale il califfo musulmano Abd al-Rahman III fece piantare dei mandorli sul terreno collinare attorno al suo palazzo nel villaggio di Madinat-al-Zahra (Medina Azahara), nei pressi di Cordova. Egli voleva restituire il sorriso all’amata moglie Azahara, che soffriva di nostalgia, alla vista dei fiori bianchi assomiglianti al candido manto di neve della Sierra Nevada, che lei un tempo poteva ammirare dalla propria abitazione a Granada.

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Il Mandorlo, il cui nome scientifico è Prunus dulcis è una pianta appartenente alla famiglia delle Rosaceae e il seme che produce viene comunemente chiamato Mandorla. Il Mandorlo, originario dell’Asia sud occidentale, è un piccolo albero che può raggiungere i 5 metri di altezza e presenta radici a fittone, un fusto liscio e di colore grigio, foglie lunghe fino a 12 cm e piccoli fiori che vanno dal bianco al rosa. 

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La fioritura del Mandorlo avviene, generalmente, all’inizio della stagione primaverile ma, in zone a clima più mite, possiamo veder sbocciare i suoi fiori anche tra gennaio e febbraio. Il Mandorlo selvatico venne introdotto in Italia dai Fenici diffondendosi poi in quasi tutto il continente europeo meridionale. A differenza del Mandorlo coltivato, quello selvatico presenta, nel frutto, una forte tossicità dato che contiene glucoside amigdalina che, in conseguenza di danni subiti al seme, si trasforma in acido cianidrico. In seguito all’addomesticamento, il Mandorlo iniziò a produrre semi commestibili. Infatti, secondo alcuni studi, i Mandorli furono uno dei primi alberi da frutto a essere coltivati grazie “all’abilità dei frutticoltori a selezionare i frutti. Così a dispetto del fatto che questa pianta non si presta alla propagazione tramite pollone o tramite talea, esso doveva essere stato addomesticato perfino prima dell’invenzione dell’innesto”. 

La prima testimonianza del Mandorlo domestico è stata rinvenuta nella tomba di Tutankamon in Egitto risalente al 1325 a.C. circa. Con molta probabilità il Mandorlo fu importato in Egitto direttamente dall’oriente.

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Il Mandorlo è il simbolo della nascita e della resurrezione. È il primo albero a sbocciare in primavera e perciò simboleggia il rinnovarsi della natura, dopo la sua morte invernale. Il suo significato esoterico è strettamente legato al suo frutto, la Mandorla.
La Mandorla rappresenta il segreto, il mistero che va conquistato rompendo il suo guscio, che protegge il seme.
Alcuni riti sacri comportano il fare indigestione di Mandorle, che si ritiene apportino sapienza. Infatti la Mandorla, essendo nascosta, incarna l’essenza spirituale, la saggezza. 

La Mandorla per la sua forma ovoidale è collegata alla matrice, come simbolo di fecondità, di nascita primordiale dell’Universo.
Come riproduzione dell’uovo cosmico, ha la caratteristica simbolica di rappresentare un spazio chiuso e protetto; delimita lo spazio sacro separandolo dallo spazio profano, essa forma così uno spazio chiuso; protettrice che separa il puro, l’originario, dall’impuro.

http://www.mitiemisteri.it/esoterismo/alberi/simbologia_del_mandorlo.html

http://www.giardinaggio.net/fiori/significato-dei-fiori/fiore-di-mandorlo.asp#ixzz41qndLIRv

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* Un nuovo Cielo e una nuova Terra

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Il 20 marzo alle ore 5,31 dell’Italia il Sole è entrato in Ariete e si è aperto l’Equinozio di Primavera.

Ci lasciamo alle spalle tutto il lavorio interiore di riflessione fatto durante l’inverno, o meglio, portato avanti durante QUESTO inverno, che ha avuto un’intensità molto profonda e densa rispetto al passato. E’ stata la forza di cui avevamo bisogno per poter andare avanti nel cammino evolutivo, così da rompere gusci, scorze, meccanismi di difesa che ci tenevano sicuramente lontani dai rischi, ma ci hanno anche impedito di vivere appieno, di gustarci la vita per quello che è, con i suoi orizzonti illimitati.

Quanto siamo rimasti fermi al di là di quel vetro a guardare fuori, sperando che accadesse qualcosa, nonostante noi? La Forza della Primavera rappresenta sempre la conquista su noi stessi, sulla natura umana fatta di paura e di ricerca costante di sicurezza. Proveniamo dal decadimento della materia dell’autunno, che si è sciolta dentro il terreno dell’inverno, introvertendo la sua spinta, spingendo se stessa all’interno del nero guscio viscoso della trasmutazione, così da poter risorgere a nuova vita ORA.
La peculiarità di questo Equinozio 2016 è che il Sole a 0° dell’Ariete viene partorito dal Cielo dei Pesci, pieno di corpi celesti che rappresentano uno stato coscienza nuovo, sospeso tra Cielo e Terra.

Questo Essere Umano che nasce da una tale configurazione astrologica possiede la Radice sulla Terra, vuole trovare il suo posto per vivere una vita dignitosa con il giusto approccio alla serenità. Nel fare ciò espande la Mente dentro il Cuore, allineandosi tra volontà e ricerca del benessere, ed allunga le proprie antenne verso il Cielo, proprio perché il Cuore non riesce a essere contenuto solo su questo piano materico.

Nasce così l’esigenza di trovare nuove terminologie, nuove parole, che sappiano descrivere uno stato dell’essere perfettamente ed in ugual misura collegato sia al Cielo che alla Terra, senza più differenza tra le due condizioni interiori.

Questo è il contributo che ciascuno di noi può dare alla Creazione di un nuovo Cielo e una nuova Terra entrambi radicati dentro il Cuore Umano.
L’impulso viene emesso all’interno del Corridoio delle Eclissi, che si conclude il 23 marzo con l‘Eclissi Lunare durante il Plenilunio in Bilancia.

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Qui, nel segno che si confronta costantemente con gli altri, con il mondo esterno, il Sole in Ariete proietta il suo raggio di vita e fa attecchire la nuova visione di unità con l’altro, una relazione basata sulla richiesta di stare insieme perché c’è gioia nel farlo.

Il lavorio invernale ci ha anche aiutato a guarire dal senso di vuoto interiore, così non proiettiamo più un richiamo di salvataggio nei confronti dell’altro. Chi si sente ancora chiuso lì, sappia che il vuoto, quando viene accettato, diventa senso di vastità, sentirsi un vaso vuoto sì, ma perché è un contenitore pieno di stelle, pieno di possibilità, pieno di noi.
Sta nascendo un nuovo senso di unità, dove nulla è escluso, dove l’incoerenza diventa completezza, e tutto è pura esperienza, portando la coscienza oltre la dualità della separazione e della divisione. Tutto è Uno, e ce ne stiamo sempre più accorgendo.

Il post-Equinozio si sta rivelando tanto intenso.

Gli ultimi giorni del Corridoio delle Eclissi, fino al 23 marzo, ci mettono in confronto con le tematiche delicatissime della relazione sentimentale.

Non c’è umano al mondo che non abbia qualche punto di risonanza con questo argomento. Le relazioni sentimentali sono qualcosa di molto importante perché si basano innanzitutto con il rapporto che abbiamo con noi stessi e con lo spazio che ci diamo per vivere dentro il nostro cuore, il luogo magico da cui creiamo la vita.

Se ignoriamo il fatto che tutto parte da noi, che la vita è un riflesso della quantità di amore che riversiamo dentro il cuore, è possibile che stiamo vivendo in difesa, per cui la vita diventa una lotta, vissuta alla ricerca di un riparo dai colpi di tacco dell’esistenza.

Questi ultimi giorni servono per rendersi conto del meccanismo che utilizziamo inconsciamente per creare la vita, così ci rendiamo conto di quanto amiamo noi stessi. L’intero Corridoio delle Eclissi, dal 09 al 23 marzo aveva questo intento. Ora che ci stiamo avvicinando alla sua fine, l’intensità aumenta.

Tutto quello che non riuscite a digerire delle emozioni vissute, inconsce o meno, vi pesa sullo stomaco, perché è ora di accorgersi di quello che c’è. Dunque è più che mai importante respirare e rimanere dentro quello che risale alla coscienza, con amore.

Oltre a ciò, l’energia planetaria e celeste ci sta aiutando a diventare consapevoli della relazione che abbiamo con il partner, perché essa riflette la verità del cuore. Soprattutto le coppie che stanno insieme da tanti anni, che hanno smesso di mettersi in discussione, sentiranno il bisogno di chiarire i punti di vista, per ri-allinearli a ciò che ciascuno dei due è diventato nel corso del tempo.

Ci vuole onestà e tanta volontà, perché si tratta di andare a scavare in un terreno in cui per comodità od ozio i conflitti sono stati rimossi. Non che sia necessario litigare, ma darsi l’occasione di fare chiarezza è fondamentale.

E’ l’insegnamento dell’Eclissi di Luna in Bilancia nel Plenilunio.

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Quando la Luna appare piena, essa si trova di fronte al Sole ed i due Luminari si guardano.

Il Sole in Ariete dice: Io Sono. La Luna in Bilancia dice: Noi Siamo. E’ il confronto tra due cuori e il punto di fusione tra due essenze.

Quando questo punto viene annullato da un’eclissi, si perdono i riferimenti, che devono essere costruiti sulla base di una nuova intuitività che nasce dall’oscuramento della fonte di luce.

Allora l’essere umano ha bisogno di contattare il proprio sentire, che è il linguaggio del corpo, collegandolo con il Cuore, che è accettazione, e l’immaginazione, che è creatività. Da lì ha vita una nuova modalità dell’essere, che è ciò che quest’anno 2016 ci sta insegnando da quando è iniziato.

Il cammino diventa sempre più complesso perché scende sempre più nelle profondità dell’animo, ripulendo, aiutandoci ad arrenderci ad una volontà che ci tende una mano per elevarci al di là ed al di sopra dei limiti.

Siamo dentro il processo dell’attivazione del Corpo di Luce, che è pura Resurrezione.

Tutto quello che ostacola il percorso viene rimosso e se non siamo consapevoli, il corpo lo agisce per nostro conto, attraverso disagi, raffreddori, febbri, malesseri vari.

Del resto tra qualche giorno ci troveremo veramente nella Sfera del Tempo della Resurrezione, per cui questa è una settimana di Passione, dove il colore Viola usato dalla Chiesa quale simbolo di dolore, diventa il colore della Trasmutazione dell’Essere dentro cui ciascuno di noi si trova.

Ognuno al proprio livello, con tutta la delicatezza e l’amorevolezza possibile, all’interno di un processo di rinascita, in piena accettazione e arrendevolezza davanti a ciò che siamo pronti ad accogliere dal nostro profondo alla coscienza.

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Stefania Gyan Salila

http://ashtalan.blogspot.it/2016/03/astrobollettino-2026032016-equinozio-di.html

http://ashtalan.blogspot.it/2016/03/il-delicato-passaggio-tra-equinozio-ed.html

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* Willie si è pronunciata: presto la primavera! Ma Phil e Sam non sono d’accordo

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Wiarton, Ontario.

Willie ha detto che ci sarà una primavera precoce.

Willie è la famosa marmotta dell‘Ontario, una delle dieci province del Canada.

Willie non ha visto la sua ombra lunedì mattina svegliandosi da suo letargo e ciò è un segno chiaro da interpretare.

Secondo la tradizione questo vuol dire che l ‘inverno finirà presto, prima del previsto.

Presto il ghiaccio e la neve spariranno”dichiara il portavoce della città Mac Gregor Tannahill sovrastando la folla che come ogni anno resta in attesa dl verdetto nonostante la temperatura che sfiora i -30°

Ma non tutte le previsioni concordano nel verdetto.

La marmotta Shubenacadle Sam della Nuova Scozia ed anche Punxsutawney Phil in Pennsylvania hanno invece visto la loro ombra: il che significa senza dubbi che ci saranno ancora almeno sei settimane di inverno.

Le previsioni sono avvenute mentre imperversava nel sudest dell’Ontario una furiosa tempesta di neve,con la conseguente chiusura di molte scuole di Toronto e la cancellazione di parecchi voli internazionali. E così pure in Canada.

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E’ il sesto anno consecutivo che Willie viene interpellata nella speranza di una primavera precoce.

L’anno scorso Willie è stata l’unica a prevedere il lungo inverno che ha paralizzato tutta la regione.

La tradizione del giorno della marmotta ha avuto inizio ben 59 anni fa ed ogni anno viene celebrata con grandi festeggiamenti, banchetti concerti, come un vero e proprio festival.

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Per saperne di più leggi:

Il giorno della marmotta

Anche l’orso vuole dire la sua: