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La buona notizia del venerdì: Con ago, filo, ferri ed uncinetto si può fare la differenza.

Sono quasi quattromila le coperte, che misurano un metro per un metro, tutte realizzate a mano che, domenica 12 marzo, hanno ricoperto Piazza Grande di Modena formando un grande tappeto multicolore contro la violenza sulle donne.in un gesto simbolico e, allo stesso tempo, molto concreto.

Una piazza colorata da migliaia di coperte colorate realizzate a mano da tanti volontari : dalla casalinga che da Trapani spedisce un quadrato, a tutti i gruppi, associazioni , scuole, privati cittadini del territorio e in tutta Italia

Dalle prime ore di domenica è cominciata la catena umana per allestire piazza Grande con le coperte. I quadrati, circa 16 mila, ognuno dei quali misura 50 centimetri per lato, sono stati uniti a quattro a quattro in coperte da un metro per un metro e cuciti dalle volontarie con un filo rosso, simbolo del no alla violenza così da formare le migliaia di coperte necessarie a ricoprire la piazza. I quadrati sono stati firmati per attestare il proprio “No alla violenza sulle donne”.

L’impresa ha permesso di raccogliere 83 mila 950 euro a favore della Casa delle donne contro la violenza di Modena che saranno destinati a sostenere, in particolare, progetti per aiutare le vittime della violenza a raggiungere un’autonomia economica, qualificarsi per ricercare un lavoro e, se necessario, usufruire di assistenza legale gratuita.

“Felici per la grandissima partecipazione dei modenesi”, le organizzatrici dell’impresa, realizzata con la collaborazione del Comune di Modena e il sostegno di Conad Nord Ovest, Fondazione Conad e Bper Banca, hanno deciso di proseguire ancora per qualche settimana provando a realizzare entro la fine di marzo anche le 97 coperte che mancano (per un totale di 388 quadrati realizzati ai ferri o all’uncinetto) per arrivare alla cifra tonda di quattromila.

Le nuove coperte saranno in vendita nello Spazio Viva Vittoria in via San Carlo 26.

L’impresa delle coperte contro la violenza è nata dalla collaborazione del gruppo Fili di vita, composto da donne modenesi, con l’associazione di volontariato bresciana Viva Vittoria che, fin dal 2015, ha promosso e realizzato progetti analoghi in varie città.

L’iniziativa è stata realizzata da donne, soprattutto, ma anche da uomini e da studenti e studentesse, non solo modenesi.

Fonte:

coperte inpiazza a modenatoday – Cerca (bing.com)

Oltre 1700 le coperte vendute in piazza Duomo – parmareport

Donne, una maxi coperta in piazza a Brescia: social patchwork contro la violenza – la Repubblica

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Perchè siam donne : Solo nel 1974 le donne hanno accesso alle banche!

Quando il 14 luglio 1978 la Women’s Bank aprì i battenti nell’Equitable Building, la storia bancaria di Denver cambiò per sempre e prese vita un’idea sviluppata da Carol Green e Bonnie Andrikopolous nel novembre 1975.

Carol Green, Judi Wagner, LaRae Orullian, Gail Schoettler, Wendy Davis, Joy Burns, Beverly Martinez e Edna Mosely. Sono state loro a fondare la banca.

Sebbene l’Equal Credit Opportunity Act sia stato approvato nel 1974, la maggior parte delle donne non ne conosceva l’esistenza. I banchieri dicevano spesso alle donne che dovevano essere i padri, i mariti, i fratelli, i nonni, gli zii o qualche parente maschio a cofirmare per i loro prestiti. Ottenere un credito proprio era difficile.

Prima del 1974, le donne utilizzavano certamente i servizi bancari. Infatti, dopo la ratifica del 19° emendamento nel 1920, le banche iniziarono a fare pubblicità più diretta alle donne.

Nonostante l’aumento della clientela, le istituzioni finanziarie rimasero largamente discriminatorie quando si trattava di concedere credito alle donne e alle minoranze. L’industria stessa dei servizi finanziari era guidata da uomini (il più delle volte bianchi), mentre le donne lavoravano come receptionist, segretarie e cassiere.

Carol Green and Bonnie Andrikopolous  formarono la Women’s Association il 16 novembre 1975, con l’obiettivo di ottenere una carta bancaria nazionale.

In un opuscolo del 1976 circa, l’associazione spiega la necessità di una banca che si rivolga alle donne:
È risaputo che le donne sono essenzialmente alle “radici della finanza”…. dalle considerazioni finanziarie quotidiane di un bilancio familiare alle questioni finanziarie riguardanti tutte le forme e le dimensioni delle imprese. …Anche se la nostra prima considerazione riguarderà il ruolo attivo delle donne a Denver, stiamo creando una banca che sarà al servizio di tutti.

Nel luglio del 1977, grazie al duro lavoro di molti, la Women’s Bank ricevette l’approvazione preliminare per una carta nazionale dal Comptroller of the Currency.

Anche Mary Gindhart Herbert Roebling, banchiera di fama nazionale, ha contribuito in modo determinante a ottenere la carta. Utilizzando i suoi contatti presso la Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC), la Roebling fece controllare la salute dei sistemi proposti dalla banca.
Il 12 luglio 1978, la Women’s Bank divenne ufficialmente la seconda banca femminile a livello nazionale (la prima fu quella di Washington).

Due giorni dopo, la Women’s Bank aprì i battenti alle 8.30 del mattino, quando il presidente B. LaRae Orullian tagliò il nastro dell’ingresso.
I depositi del primo giorno superarono il milione di dollari.

Nel gennaio 1994, The Women’s Bank e la sua holding, Equitable Bankshares of Colorado, sono state vendute a un investitore per 17,5 milioni di dollari.

Nell’ottobre 2018, la BOK Financial, con sede a Tulsa, ha acquistato la Colorado Business Bank.

Fonte: Una banca per tutti: Remembering The Women’s Bank | Denver Public Library History (denverlibrary.

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E poi Saturno è entrato in Pesci : comunque o …comunque !

La qualità del tempo di marzo è foriera di novità; senti anche tu che la “grande ruota del tempo” ora sta girando molto più in grande.

Infatti, oltre al consueto inizio d’anno astrologico, indicato dall’ingresso del Sole in Ariete il 20/21 marzo, in questo mese c’è un gran movimento planetario..

Due pianeti cambiano segno: Saturno è entrato nei Pesci il 7 marzo e Plutone entra in Acquario il 23 marzo.

Asseconda questa grande spinta al cambiamento, perché entrambi questi pianeti sanno come far sentire la loro presenza quando vengono ignorati.

Ma tutti i pianeti con i loro passaggio ti permettono di fare esperienza attraverso il loro significato archetipico.

Saturno nel suo ciclo intorno al Sole, sosta in un segno per circa due anni e mezzo, dando la possibilità durante i 29 anni del suo ciclo, di fare esperienza in tutti i simboli zodiacali.

Pesci è l’ultimo segno di ogni percorso della coscienza umana nello zodiaco, tra la Terra e il Cielo, tra la realtà e il sogno, la realizzazione e la meditazione , l’incarnazione e la tentazione dell’ assoluto.

Pesci parla di poesia, arte, bellezza, ma anche di dissociazione, fuga, come pure di unità! Parla di spiritualità! Ma anche di empatia, di emozioni di fluire e lasciar fluire.

Pesci accoglie tutte le esperienze esistenziali vissute che potranno essere insegnamento e ricchezza per il nuovo ciclo in Ariete.

Esperienze riguardanti il massimo livello evolutivo dei sentimenti, spesso congelati fin dall’infanzia che aspettano di poter uscire liberi per esprimersi , sciogliere l’ultima barriera di separazione, quella verso il cuore.

Ma senza la fusione con le energie dell’ambiente, del gruppo e della società, tutto rimane spesso offuscato e solo sognato se le acque sono torbide. L’acqua si mescola con tutto, sfumando le linee di demarcazione e oscurando gli schemi strutturali e tutto ciò che separa. Potresti avere l’impressione di perderti in questo grande ribollire.

Saturno in Pesci porta a galla tutto ciò che è prioritario superare, schiarendo le acque per far trovare la giusta risoluzione. Costruire le fondamenta per progredire.

Ogni area che tocca Saturno regolarmente porta un lavoro impegnativo e grandi ostacoli per raggiungere “la meta”, qualunque cosa sia.

Eppure il grande sforzo che applichi a quell’area può darti un livello di esperienza che probabilmente non saresti in grado di acquisire altrimenti e questo, a sua volta, può influenzare il resto delle aree della tua vita.

Saturno ti spinge a chiarire il rapporto personale con la paura di affrontare i momenti difficili e la tendenza a congelare i tuoi sentimenti rifugiandoti in una passiva accettazione, creandoti una corazza di rassegnazione che blocca le tue risoluzioni.

Non ci sono fallimenti ma solo risultati. E Saturno ti insegna a coglierli e valutarne l’apporto alla qualità della tua vita.

E’ il momento a questo punto del tuo cammino di sentire la responsabilità dell’effetto delle tue azioni. Responsabile non colpevole. Sostituisci i sensi di colpa suscitati da credenze ormai obsolete lasciando fluire l’amore per te .Lasciati guidare dalle tue intuizioni, lascia fluire le emozioni. Riconosciti nel gruppo di una umanità consapevole sul pianeta Terra e artefice di una esistenza accettabile per tutti, considerando gli altri non più colpevoli ma collaboratori.

C’é da “lavorare sodo ”, quindi metti sul tavolo tutte le tue capacità e qualità arricchite degli insegnamenti del passato e mettiti in gioco con la maturità che ne hai acquisito esprimendo tutta la tua nuova coscienza. Fidati comunque delle tue intuizioni per affrontare ogni situazione. L’energia Saturniana ti accompagna verso il meglio per te.

Non a caso Saturno è transitato in Acquario aprendo uno spiraglio importante al pensiero di una nuova realtà, di un cambiamento che riguarda tutti i campi dell’esistenza e tutti gli esseri viventi per iniziare finalmente questa nuova Era.

Quella responsabilità necessaria che devi assumerti, se vuoi veramente una trasformazione totale e profonda. Che parte da te.

Senza responsabilità personale e collettiva, non c’é evoluzione, e dunque non ci sarà un nuovo mondo, perché il nuovo mondo lo crei tu con le tue azioni, le tue scelte concrete , i tuoi obbiettivi raggiunti, la tua passione di vivere con il cuore.

Quella responsabilità necessaria che devi assumerti, se vuoi veramente una trasformazione totale e profonda. Che parte da te. Con il tuo esempio di amore ed empatia.

Saturno lascerà i Pesci a febbraio 2026 e ti aspetterà sulla soglia del nuovo ciclo zodiacale.

Avrai imparato la lezione?

Avrai superato le “prove“ di Saturno che come ogni cambiamento ti fanno paura ?

Avrai maturato quella coscienza che caratterizza l’essere umano consapevole del suo ruolo finalmente adulto?

Che ti farà sentire creatura libera di creare al posto giusto al momento giusto.

O infantilmente ti dirai che hai “Saturno contro”?

Love Laurin

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La buona notizia del venerdì: Come si diventa i guerriglieri che fanno fiorire le città

La Flower Power Generation degli anni settanta si è trasformata nella guerriglia urbana della Guerrilla Gardening, un movimento che punta ad abbellire le aree urbane dimenticate con fiori, piante ed alberelli tutto di nascosto dalle autorità, tutto senza farsi beccare dai proprietari dei cantieri abbandonati dove andranno a crescere fiori e prati.

Ma per diventare un vero combattente servono delle bombe, ma delle bombe che non distruggono la vita anzi che la creano, ecco perché voglio insegnarvi a fare le Bombe di semi per poter bombardare le rotonde, gli angoli nascosti della città, i giardini, le aiuole intorno agli alberi… insomma ovunque ci sia un pezzetto di terra incolto dove far crescere dei fiori.

Per prima cosa procuriamoci il materiale:

• Argilla in polvere
• Terriccio ricco
• Mix di semi di fiori, quelli che preferite, meglio se della stessa dimensione
• Una ciotola
• Dell’acqua
• Un mattarello e un piano di lavoro dove stendere la terra

Seguendo questa regola: 1 parte semi, 3 parte terriccio e 5 parti di argilla, prepariamo la miscela nella ciotola, cioè per un cucchiaio di semi mettiamo un cucchiaio di terriccio e 5 di argilla.

Quando avete mescolato bene gli ingredienti aggiungere un po’ d’acqua… pochissima per volta, a gocce direi, fino a quando il composto non diventa morbido tipo la plastilina. Potete anche usare uno spruzzino per regolare meglio l’acqua, ma se ne mettete troppa non preoccupatevi, lasciate asciugare il tutto fino a quando non riavrete la consistenza desiderata.

Impastate bene anche con le mani e fatene una palla, posizionate sul piano di lavoro e stendete col mattarello come se doveste fare la pasta, lasciandola però di mezzo centimetro di spessore. Ora tagliate la “pasta” di terra formando dei quadratini di due centimetri di lato, più o meno e con ognuno di essi formate delle palline che andrete a sistemare su un vassoio e lascerete seccare al sole per qualche giorno.

 

Su sito di Guerrilla Gardener si può trovare questo altro metodo, ma sostanzialmente il risultato non cambia.

 

Ora prendete le vostre bombe e andate a bombardare la vostra città!!!!

Un consiglio? se ci riuscite sarebbe meglio cercare di bombardare di sera, in modo che l’umidità della notte faccia penetrare i semi nella terra, e se per caso ci riuscite tornate il giorno dopo ad annaffiare ?

E ora seguiamo il consiglio del “poeta di strada” Ivan: “chi getta semi al vento farà fiorire il cielo”, noi gettiamo semi e facciamo fiorire la città!

Lo sapevate che negli Stati Uniti dove un gruppo di giovani creativi ha disseminato in giro per la città di Los Angeles delle macchinette distributrici di palline di argilla contenenti semi di vari fiori.

L’’iniziativa si chiama “Change for Change” , cambia per cambiare! Che idea!

 

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Una rivoluzione non violenta, un’azione di decoro e riqualificazione urbana. I gruppi che praticano gli attacchi verdi e clandestini sono tanti e lo fanno nell’intento di regalare aree verdi alle città e ripristinare la vegetazione dove manca.
Per saperne di più:

Guerrilla Gardening per salvare le città con fiori e piante | Wise Society

 

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La Luna piena in Vergine di Marzo 2025 ci propone il “come ” procedere. E si fa rossa in eclissi !

Marzo annuncia la qualità dell’energia degli eventi cosmici dell’anno 2023 che porteranno alle grandi trasformazioni

Le eclissi di luna rossastra , cosiddette di sangue, si verificano generalmente in uno schema di tre, questa è la prima in Vergine il 14 marzo, e le successive saranno il 7 settembre e il 3 marzo 2026.

ll 20/21 marzo il Sole entra in Ariete. È l’equinozio e l’inizio astrologico dell’anno.

Anche Saturno in Pesci poco dopo i picchi della Luna Piena della Vergine, attiva la chiusura di un vecchio ciclo karmico e l’inizio di uno nuovo.

Plutone è entrato in Acquario e ci starà fino al 2044, distruggendo le strutture obsolete e trasformandole nell’ottica della utilità collettiva.

Entro la fine del mese, è probabile che già avremo affrontato cambiamenti, risoluzioni e individuato nuove opportunità.

Per prepararci a tutti questi eventi cosmici, la Luna Piena del 13 marzo è nel segno zodiacale della Vergine proprio per indicarci il “come “navigare in tutto ciò che questo mese è destinato a portare.

A questo punto della sua evoluzione, in Vergine, dopo le esperienze fatte in precedenza in ogni segno ,l’essere umano passa al vaglio la quantità e la qualità di ciò che ha accumulato per trarne il giusto insegnamento.

Ha bisogno di vedere tutte le conseguenze delle sue azioni prima di agire, di decidere , come fare le sue scelte.

Sfodera tutte le sue qualità di precisione, di ordine, di analisi, lo spirito concreto, il senso della gerarchia, la curiosità intellettuale che caratterizza ogni sua attività. Agisce con discrezione tanto nei sentimenti che nelle relazioni, mettendo in rilievo i problemi della salute, dell’alimentazione, dell’igiene, suggerisce la cura.

Questa Luna Piena ti suggerisce le caratteristiche del segno della Vergine!

E tu come stai attraversando queste energie che alzano sempre più il tiro ?…

Ti senti spinta a riposare, rilasciare o accogliere nuove opportunità? Ti senti spinta a riflettere su te stessa, le tue aspirazioni o ad esporti nel mondo?

Liberati di tutto quello che non serve più al tuo cammino attuale… tossine fisiche… emozionali e mentali e non solo … per affrontare al meglio i nuovi inizi legati alla luna nuova e all’eclissi di Sole del 28…

A livello materiale ti sei presa cura di te stessa ? Ti ricordi l’incredibile saggezza che è contenuta in ogni cellula del tuo corpo? Sai che ogni malattia è sintomo di un disagio dell’anima e che con una visione del futuro potenziante puoi trasformarla in risorse?

Ogni manifestazione fisica rappresenta la tua interiorità, il tuo modo di essere nel mondo, di vederlo, di sentirlo, di stare con te stessa e con gli altri.

È un invito a prenderti cura di te, ad allargare lo sguardo, a vivere “altre vite” che ti aspettano e che stai ignorando o reprimendo.

Cosa vuol dire per te stare bene? Quali sono le cose che pensi, che fai che immagini, che ti fanno stare bene?

Esprimi la tua creatività , dai spazio ai tuoi sogni, alle tue storie , alle tue spinte interiori?

Percepisci la forza che ti abita ? Da dove nascono le forze che ti abitano? Quale misterioso progetto cercano di realizzare? E come senti di viverle per stare bene?

Ascolta la tua intuizione, segui la tua saggezza interiore, e abbi fiducia che qualsiasi via da percorrere indicata da questa Luna in Vergine sbloccherà un potenziale più profondo e più alto dentro di te

La maggiore considerazione di te stessa con più amore ed attenzione agisce sul tutto il tuo intorno e le tue risoluzioni hanno immediato impatto sugli altri.

L’esempio è sempre vincente, apre nuovi punti di vista e incoraggia al cambiamento.

Percepisci che ti stai preparando per qualcosa di più grande.

Hai la sensazione che una luce rosata che profuma di lavanda e di cose buone si diffonde tutta intorno per te. E sei tu a farlo. Viene da te dal tuo cuore, dalle tue risoluzioni!

Accogli le intuizioni che questa energia lunare ti suggerisce.

Presta attenzione ai tuoi bisogni e continua ad ascoltarti .

Tutto ciò che deve essere illuminato risplenderà. Ti verrà fornito tutto ciò di cui hai bisogno per viaggiare in questo prossimo capitolo.

Resta aperta e fidati dell’Universo. Sai che non porta mai nulla che non possiamo gestire.

Quando sei pronta arriva la spinta energetica adatta a quel momento.

Ne sei testimone ? io sì con il Cuore!

Love Laurin

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La buona notizia del venerdì: La Biblioteca Ostinata aperta a tutti per leggere, scambiare due parole, o studiare

Il centralissimo e curatissimo spazio è aperto gratuitamente a tutti, ma soprattutto a giovani e anziani, per leggere, scambiare due parole, o studiare.

Ostinata, perché nata in via Osti ma soprattutto perché, appena aperta, è già risoluta a non mollare e diventare un ponte tra le persone.

È con questo nomen omen – una citazione della lettera del libraio 28enne Giuseppe Avigliano, diventata virale sui social – che nasce a Milano, giusto dietro l’Università Statale, una nuova biblioteca di quartiere

Una biblioteca privata però, frutto dell’iniziativa di un cittadino, non una di quelle del network delle biblioteche comunali. Uno spazio caldo e luminoso, zeppo di libri – già quattromila – ma anche piante e sedute: tutto per fornire alla cittadinanza un luogo aperto a tutti. E gratuito.

Il concept del fondatore, l’ex manager 79enne Paolo Prota Giurleo (già Ad di Autogrill e ora nel CdA di Jakala) è semplice: offrire i medesimi servizi delle biblioteche milanesi – una rete già molto fitta e recentemente accresciuta – diventando un nuovo punto di riferimento dove prendere volumi in prestito, leggerli, e studiare. Insomma, dove stare bene.

Aperta cinque giorni a settimana lunedì-venerdì dalle 10 alle 18 la Biblioteca Ostinata è tecnicamente parte del sistema delle Biblioteche di Condominio, che riunisce i presidi di natura più domestica o informale e li affilia a quello comunale.

Dietro le due vetrine della breve via che collega Largo Richini a Corso di Porta Romana, negli ottanta metri quadri restaurati dall’architetto Michele De Lucchi e perfezionati dal figlio Pico (inclusa la “libreria-montagna”), il nuovo spazio non è solo destinato a ospitare i volumi raccolti da Prota Giurleo in tutta una vita, ma anche posti per 46 persone, eventi e incontri dedicati ai giovani ma anche agli anziani.

La Biblioteca Ostinata, anche grazie all’aiuto ricevuto per la formazione dei dipendenti, si è rapidamente connessa con il solido sistema bibliotecario di Milano, gemmato dalla prima biblioteca mai aperta al pubblico in Italia (la veneranda Ambrosiana, fondata nel 1607 dal Cardinale Borromeo), che ha contribuito a farla riconoscere come UNESCO City of Literature.

Tra la nascita di nuovi punti di ritiro, come quello nella Metropolitana di Porta Venezia, e l’ampliamento del Patto per la Lettura– il piano fondato nel 2015 e rifondato nel 2021 dal Comune per ridare valore al sempre più “perduto” atto della lettura (anche di quella ad alta voce) –, il sistema si è progressivamente rinforzato e accresciuto.

Fondare biblioteche è come costruire granai pubblici: ammassare riserve contro l’inverno dello spirito, che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire”. Marguerite Yourcenar in Memorie di Adriano

Fonte:

Apre a Milano Biblioteca Ostinata | Artribune

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Perchè siam donne: Alfonsina, pioniera del ciclismo femminile

«Sono una donna ,è vero. E può darsi che non sia molto estetica e graziosa una donna che corre in bicicletta.

Ho le gambe buone, i pubblici di tutta Italia (specie le donne e le madri) mi trattano con entusiasmo. Non sono pentita. Ho avuto delle amarezze, qualcuno mi ha schernita; ma io sono soddisfatta e so di avere fatto bene».

Nel nome, c’era già il suo destino.

Alfonsina è stata la pioniera del ciclismo femminile italiano, la prima concorrente donna del Giro d’Italia. In pieno regime fascista, su due ruote ha percorso una lunga strada contro i pregiudizi di quei tempi. Contro le convenzioni sociali che identificavano la figura femminile solo come moglie e madre. Alfonsina è stata tra quelle donne «che hanno osato per impeto, per ragione o per amore». E fatto la differenza.

Alfonsina Morini, questo il nome da nubile, nacque nel 1891 a Castelfranco Emilia da una famiglia di braccianti agricoli. Sentì presto accendersi la passione per la bicicletta, era ancora una bambina: suo padre ne aveva una, vecchia e malridotta, ma lei se ne innamorò perdutamente.

Cominciò facendo la vedette delle competizioni sportive della zona, poi arrivarono le prime gare a Reggio Emilia e dintorni. Ma poiché c’era l’alto muro del maschilismo sportivo (e non solo), pur di partecipare Alfonsina dovette spacciarsi per un uomo. Era già chiaro, niente l’avrebbe fermata. E si guadagnò così il soprannome di “diavolo in gonnella”.

Ovviamente, i genitori e tutti gli altri parenti non approvavano le sue velleità. Doveva trovare marito come tutte le altre, Alfonsina. E magari diventare una brava sarta. Nel 1905, a soli 14 anni, sposò il meccanico e cesellatore Luigi Strada.

La coppia Alfonsina Strada e Luigi Strada sorprese tutti, perché quell’uomo si rivelò di grande intelligenza e mentalità aperta. Nel giorno delle nozze, regalò ad Alfonsina una bici da corsa. L’anno successivo i due si trasferirono a Milano e lui cominciò addirittura a farle da allenatore. Alfonsina Morini Strada prese parte a diverse competizioni, inanellando successi.

Nel 1924 fu ammessa al Giro d’Italia. Sostenne le prime tappe con risultati più che validi, soprattutto considerando che tutti gli altri atleti erano uomini. Durante l’ottava tappa (L’Aquila-Perugia), però, la pioggia e il vento la fecero cadere rovinosamente. Eppure non si arrese. Con l’aiuto di una donna, aggiustò il manubrio della sua bicicletta usando un manico di scopa e ripartì. Arrivò a Perugia per ultima e fuori tempo massimo, esausta e ferita. Ma arrivò. Conquistando tutti gli spettatori, che la accolsero con ammirazione e calore. Tuttavia, anche a causa di chi disapprovava l’emancipazione femminile, venne esclusa dalla gara. Le permisero comunque di prender parte alle seguenti tappe, senza conteggiarne i tempi. Su 90 atleti partiti da Milano, solo 30 portarono a termine l’intero percorso. Tra questi, anche lei.

Nonostante ciò, non le fu mai più permesso di iscriversi al Giro. E sapete cosa fece? Più di una volta lo seguì per conto proprio, naturalmente a bordo della sua bici. Ormai celebre, prese invece parte a molte altre competizioni e si esibì anche nei circhi, pedalando sui rulli. Nel 1938 conquistò il record dell’ora femminile a Longchamp, in Francia, fissandolo a 35,28 chilometri.

Alla fine degli anni Quaranta, Alfonsina Strada rimase vedova. Il 9 dicembre 1950 si risposò a Milano con Carlo Messori, a sua volta ex ciclista e ormai quasi settantenne. Insieme aprirono un negozio di biciclette con officina annessa, in via Varesina 80. E lei, manco a dirlo, andava tutti i giorni al lavoro su due ruote.

Nel 1957, però, anche Messori morì. Alfonsina mandò avanti l’attività da sola. Però cominciava ad esser stanca, anche di pedalare sempre.

Acquistò quindi una Moto Guzzi 500 di colore rosso, qualcuno disse che fu costretta a vendere parte delle sue medaglie e dei suoi trofei per mettere insieme il denaro necessario. Forse è la verità, forse no. Ma di certo, il tramonto della sua vita non fu luminoso.

Il 13 settembre 1959 si spense all’improvviso. La causa della morte di Alfonsina Strada? Infarto. Che la colpì mentre provava a far partire la sua moto ingolfata, spingendo con forza sulla leva di avviamento

Alfonsina Strada è un esempio, una donna che ha aperto strade a tutte le altre donne. Una guerriera. La descrivevano anche come una persona bizzarra, fuori dal comune.

Di certo, è stata un’anticonformista. Un’anima libera, dotata di una forza incredibile. Durante la sua vita ha raggiunto traguardi allora inimmaginabili, ma anche affrontato prove molto dure.

Fonte:

Alfonsina Strada, pioniera del ciclismo femminile italiano | Elle

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Novità dal cosmo: la Terra ha sette sorelle

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Scoperto un nuovo sistema planetario!

“Abbiamo chiamato la stella sole “Trappist-1” in onore allo strumento con cui l’abbiamo scoperta, il telescopio belga Trappist (acronimo per Transiting Planets and Planetesimals Small Telescope) “. ( Amaury Triaud, ricercatore all’Istituto di Astronomia dell’Università di Cambridge, che ha preso parte alla scoperta)

E’ a 40 anni luce da noi. Il cuore è la stella nana rossa TRAPPIST-1, i pianeti hanno temperatura tra 0 e 100 gradi e quindi c’è la possibilità di acqua allo stato liquido, che li rende di grandissimo interesse per la ricerca di vita nell’Universo

 

IMMAGINATE un lontano “cugino” del nostro Sistema Solare, popolato da pianeti grandi più o meno come la nostra Terra.

Alcuni di questi mondi alieni potrebbero persino ospitare forme di vita, magari così evolute da viaggiare da un pianeta all’altro a bordo di sofisticate navette spaziali. Un’ambientazione che sembra essere uscita dalla penna di Isaac Asimov o di un altro autore di fantascienza.

Ma ancora una volta la realtà supera la fantasia, e rende reali anche gli scenari più futuristici. Perché, alieni e navicelle a parte, questo sistema planetario esiste davvero, e si trova a meno di 40 anni luce da noi. TRAPPIST-1, una stella nana rossa nella costellazione dell’Acquario, ha infatti un corteo di ben sette pianeti simili alla Terra.

Un risultato attesissimo da giorni  dopo l’annuncio della NASA di una imminente conferenza stampa sui pianeti extrasolari.

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Nel maggio dello scorso anno il team di astronomi, guidati da Michaël Gillon dell’Università di Liegi, aveva pubblicato la scoperta di tre pianeti intorno a TRAPPIST-1. Il risultato delle analisi aveva però spinto Gillon e colleghi a sospettare la presenza di altri pianeti, e per questo il team aveva deciso di condurre nuove osservazioni, sfruttando anche il telescopio spaziale infrarosso “Spitzer”. Analizzando i dati, gli astronomi hanno potuto identificare quattro nuovi pianeti, portando questo sistema planetario a sette membri, denominati TRAPPIST-1 b,c,d,e,f,g, h in ordine crescente di distanza dalla stella. “E’ un sistema planetario sorprendente”, commenta Gillon, “non solo perché abbiamo trovato così tanti pianeti, ma perché sono sorprendentemente simili alla Terra”.

Tris di Terre.

Le stime di densità hanno mostrato che i pianeti più interni dovrebbero essere rocciosi, proprio come i pianeti interni del Sistema Solare. Le orbite di questi pianeti non sono molto diverse da quelle dei satelliti medicei di Giove, e sono molto più piccole dell’orbita di Mercurio. Ma nonostante siano così “impacchettati” intorno alla stella, questi pianeti non sono soggetti a temperature infernali. TRAPPIST-1 ha infatti una massa inferiore a un decimo di quella solare, ed è quindi molto fredda e poco luminosa. Numeri alla mano, questo significa che la temperatura su questi pianeti potrebbe potenzialmente consentire la presenza di acqua liquida, e sfruttando opportuni modelli climatici è possibile farsi un’idea più precisa di quali pianeti abbiano le condizioni ambientali più favorevoli.

In particolare i dati suggeriscono che i tre pianeti TRAPPIST-1 e, f, g potrebbero trovarsi nella cosiddetta fascia di abitabilità: sarebbero cioè a una distanza sufficiente a permettere la presenza di acqua liquida sulla superficie.

Quelli più interni sarebbero infatti troppo caldi, mentre quello più lontano, TRAPPIST-1h potrebbe essere troppo distante e quindi avere una superficie ghiacciata.

This infographic displays some artist's illustrations of how the seven planets orbiting TRAPPIST-1 might appear — including the possible presence of water oceans — alongside some images of the rocky planets in our Solar System. Information about the size and orbital periods of all the planets is also provided for comparison; the TRAPPIST-1 planets are all approximately Earth-sized.

L’acqua liquida è uno degli ingredienti fondamentali per lo sviluppo della vita come la conosciamo, quindi i pianeti nella fascia di abitabilità sono i candidati migliori per andare a caccia di forme di vita aliene. E’ importante però ricordare che la presenza di acqua allo stato liquido in questi casi è solamente un’ipotesi che si basa su modelli climatici e sulla distanza dei pianeti dalla stella.

Per TRAPPIST-1 non è stata rivelata in modo diretto la presenza di acqua, né tantomeno sono state scattate immagini della superficie di questi pianeti, che sono ovviamente troppo distanti per i telescopi attuali.

l passo successivo sarà quindi studiare, con telescopi di nuova generazione, le atmosfere di questi pianeti, per identificare le “firme” chimiche di organismi viventi, come ricorda il coautore Emmanuël Jehin: “Con la prossima generazione di telescopi, come l’European Extremely Large Telescope dell’Eso e il James Webb Telescope di Nasa/Esa/Csa potremo presto esser capaci di cercare l’acqua e persino l’evidenza di vita su questi pianeti”.

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Quando la tua anima è pronta, lo sono anche le cose.
(William Shakespeare)

FONTE:

http://www.repubblica.it/scienze/2017/02/22/news/nasa_la_terra_ha_sette_sorelle_scoperto_un_nuovo_sistema_solare-

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La buona notizia del venerdì: Al Colosseo ora c’è l’imperatore Nerone che parla con noi e risponde a tutte le domande!

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Roma, il Parco archeologico del Colosseo (ParCo) ha lanciato Nerone, il proprio chatbot: è tra le primissime istituzioni culturali dello Stato ad adottare un progetto simile. Si tratta di un software che simula ed elabora le conversazioni umane consentendo agli utenti che vi si rivolgono di interagire con i dispositivi digitali come se comunicassero con una persona reale, in modo intuitivo, rapido e tempestivo.

 Nerone, software di intelligenza artificiale nelle vesti dell’imperatore Giulio-Claudio, è stato progettato per accompagnare il pubblico nella richiesta di informazioni sugli orari di apertura del PArCo e per approfondire le notizie storiche sui tanti monumenti e siti che di esso fanno parte.

Il progetto, ideato e promosso dal Parco archeologico del Colosseo con la cura e gestione di Federica Rinaldi e Astrid D’Eredità, è il risultato di una collaborazione internazionale con l’azienda italiana Machineria srl, attiva nella produzione di contenuti e automazioni per istituzioni culturali, e l’azienda francese Ask Mona, leader nella creazione di strumenti di conversazione, intelligenza artificiale e analisi dei dati.

A partire da febbraio 2023 le relazioni online con il pubblico del PArCo saranno quindi gestite non più soltanto attraverso i canali social (Facebook, Twitter, Instagram) e le mail o telefonate dirette al servizio URP, ma finalmente anche facendo ricorso a un nuovo strumento informatico, sviluppato ad hoc per le necessità del luogo della cultura più visitato d’Italia, disponibile accedendo alla home page del sito internet del Colosseo.

Nella versione sviluppata dal PArCo a condurre lo scambio di informazioni, con l’intento di migliorare l’esperienza dei visitatori, è Nerone raffigurato con la toga e con la corona radiata, così come rappresentato in alcune emissioni monetali degli anni del suo principato. Questa immagine è divenuta da subito la scelta iconografica più forte e coinvolgente, esito anche di sondaggi e interviste a campioni di pubblico in una raccolta di suggestioni e fondamentali prime impressioni. Nell’angolo in basso a destra dello schermo del pc, dello smartphone o del tablet, il personaggio sorride in piedi davanti all’Anfiteatro Flavio (che il vero imperatore non conobbe mai) e si presenta cordialmente agli utilizzatori del chatbot. L’interfaccia appare come una finestra di conversazione simile a una app di messaggistica in cui l’interlocutore fornisce le indicazioni utili e non risparmia qualche battuta sagace sulla sua storia e sui suoi tempi. Nerone è in grado di offrire informazioni di servizio e gestire oltre cento possibili scenari, fornendo risposte in più lingue: inglese, italiano e francese. Uno strumento di interazione con il pubblico che consente di attivare un dialogo continuo e costante con il PArCo.

“Il Parco archeologico del Colosseo è un’Istituzione viva e in continua evoluzione”, dichiara Alfonsina Russo, direttrice del Parco Archeologico del Colosseo. “Il nostro obiettivo è facilitare e migliorare l’esperienza di visita degli utenti, adeguandoci a nuovi codici e linguaggi per entrare in contatto con un pubblico vasto e in particolare con le nuove generazioni. Per questo promuoviamo con impegno una costante integrazione della nostra proposta culturale con le potenzialità dell’innovazione tecnologica”.

Già nella prima fase di sperimentazione avviata agli inizi di gennaio e senza alcuna promozione la piattaforma ha registrato in soli 25 giorni un utilizzo da parte di 3400 utenti, oltre 160 al giorno.

Lo studio dettagliato delle domande e quesiti ha aiutato a comprendere i temi ricorrenti e a sviluppare una griglia di risposte che, insieme a ulteriori approfondimenti tematici, costituisce la base delle conversazioni che il chatbot “Nerone” avvia rispondendo alla prima domanda posta dagli utenti, riconoscendo le parole chiave in essa contenute.

I primi dati percentuali indicano la scelta della lingua di conversazione che per il 58,8% è l’italiano, per il 33,4% l’inglese e per l’7,8% il francese. Per quanto riguarda invece i contenuti il 69,7% degli utenti chiede informazioni sui biglietti, l’11,7% sugli orari, il 7,9% sugli itinerari, il 2,6% chiede di parlare con un essere umano, venendo così dirottato sulla mail istituzionale.

Un dato sorprendente, infine: il 29% degli utenti si diletta in chiacchiere con Nerone.

Roma, il Colosseo lancia Nerone, il chatbot che interagisce con gli utenti (finestresullarte.info)

E a Firenze puoi chattare con il David di Michelangelo:

La buona notizia del venerdì: Chattare con un’opera d’arte si può? A Firenze con il David di Michelangelo! – Laurin42 (wordpress.com)