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* La buona notizia del venerdì: enorme riserva sotterranea di acqua in Kenia

Scienziati Scoprono in Kenya Enorme Riserva Sotterranea di Acqua

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Una scoperta davvero incredibile è avvenuta in Kenya, dove un gruppo di scienziati ha scoperto una riserva naturale di acqua così grande da poter bastare per tutte le necessità del paese per i prossimi 70 anni! La riserva di Litikipi è stata scoperta grazie ad avanzate tecnologie spaziali, con radar sviluppati per missioni planetarie, che sono riusciti a trovare la presenza di questa falda acquifera alla profondità di oltre 300 metri, contenente ben 200 miliardi di metri cubici di acqua dolce!

L’iniziativa è nata dalle forze congiunte del governo del Kenya e l’UNESCO, che hanno finanziato una spedizione scientifica in tutto il paese. La riserva che hanno trovato si estende per una zona di 100 x 66 km, con un’area totale di 4.164 km^2. Lotikipi contiene 25 volte la quantità di acqua di un lago di dimensioni normali come il famoso Loch Ness, in Scozia! Per capire l’impatto che avrà sul paese, si tratta di 900% l’attuale riserva d’acqua a disposizione del Kenya.

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Oltre a Lotikipi, è stata scoperta anche una seconda falda acquifera a Lodwar. Sono già iniziate alcune trivellazioni ed il governo keniano ha mostrato già i suoi piani per usare le risorse per il bene del paese. L’agricoltura locale potrebbe fiorire e potrebbero nascere intorno anche nuovi insediamenti, città e nuove realtà economiche in grado di garantire una vita migliore ai milioni di abitanti del paese africano.
Ecco l’intervista ad Abou Amani, scienziato UNESCO, parte del team che ha scoperto l’acqua:
“Non dico che questo potrebbe risolvere tutti i problemi perché dallo scoprire acqua al fornire acqua alla popolazione, serve un’altro grande passo, perché dobbiamo avere un investimento per costruire l’infrastruttura necessaria, e così via. Ma abbiamo analizzato il sistema e abbiamo visto che l’acqua c’è! E questo è estremamente importante e potrebbe cambiare la storia del paese.”

La scoperta è anche un ottimo esempio di come l’investimento in tecnologie spaziali ed il lavoro fatto negli anni da ingegneri aerospaziali per le missioni sempre più avanzate, non sono fini a se stesse ma possono davvero cambiare il destino di paesi interi contribuendo anche a debellare fame, siccità e povertà.

http://www.itv.com/news/2013-09-10/kenya-water-aquifer-found-in-lotikipi/

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Risparmiare l’acqua è importantissimo per due motivi, sia per quello economico che per quello etico: l’acqua è un bene preziosissimo e non va sprecato.

Ecco qualche consiglio pratico:

1- Preferire la doccia alla vasca

fa consumare 50 litri anzichè 150 circa.

2- Tenere i rubinetti aperti solo il tempo necessario: mentre ci si lava i denti, si fa lo shampoo e ci si insapona possiamo benissimo chiuderli.

Risparmierò fino a 4 lt d’acqua ogni volta
3- Installare il frangigetto ai rubinetti: un piccolo miscelatore che mescola aria all’acqua e permette di ottenere un getto soddisfacente utilizzando meno acqua.

Permette di risparmiare fino al 50% del consumo
4- Mantenere rubinetti e altri impianti idrici in efficienza, riparando perdite e malfunzionamenti appena si verificano.

1 goccia al secondo, 60 gocce ogni minuto,400 lt in un mese, 4800 lt in un anno…

5- Installare lo “sciacquone intelligente”, quello con due tasti per due differenti volumi d’acqua, a seconda delle esigenze.

Il 30 % del consumo idrico è dovuto al WC: circa 10 litri ogni vota che si preme il pulsante
6- Lavare la macchina soltanto quando è necessario.

Sentito parlare di car pooling? Usare la macchina con il collega che abita vicino…

7- Riciclare l’acqua: quella fatta scorrere mentre si aspetta che venga calda, quella usata per cuocere la pasta, quella usata per sciacquare frutta e verdura… possono essere raccolte in una bacinella e riutilizzate per annaffiare le piante.

8- Quando si lavano i piatti a mano non lasciar scorrere l’acqua, ma riempire una bacinella ed utilizzare quella.

9-  Annaffiare le piante non al mattino o nel pomeriggio, ma alla sera quando si riduce al minimo la evaporizzazione dell’acqua.

10- Se c’è la possibilità di installare una piccola cisterna in giardino fatelo, l’acqua piovana raccolta dalle grondaie può essere conservata e riusata per innaffiare.

11- Per un risparmio energetico ed idrico in casa usate sempre lavastoviglie e lavatrice solo a pieno carico, durante le ore serali, nei giorni festivi, a basse temperature e optate per il lavaggio “eco” o rapido. Assicuratevi che siano in Classe A++ ovvero con il marchio Energy Star di efficienza energetica.

Infatti i nuovi modelli di lavastoviglie e lavatrice con questo marchio permettono di risparmiare il 50% sia di elettricità sia di acqua in meno.

La conservazione dell’acqua dovrebbe essere una pratica naturale e quotidiana, per tutta la famiglia.

Un consiglio ai genitori eco-responsabili: dedicate un po’ di tempo ad insegnare ai vostri figli a rispettare l’ambiente con qualche modo divertente per un corretto risparmio idrico in casa, e vedrete che differenza, soprattutto nelle bollette!

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* La buona notizia del venerdì: Il caffè sospeso

Caffè sospeso: da Napoli una tradizione alla conquista del mondo

Quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè, quello che berrebbe lui, ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo. È come offrire un caffè al resto del mondo…

(Luciano de Crescenzo, “Il caffè sospeso,” )

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Semplicemente, il cliente di un bar paga per due caffè ma ne beve solo uno. Nel corso della giornata, se una persona meno abbiente entra in quel bar e chiede se ci sia un caffè sospeso, il barista gli prepara il caffè pagato dal cliente di prima. Questa semplice usanza, che si basa sull’onestà e sulla fiducia, è un grande segno di umanità che fa onore a chi si prodiga per non farla sparire.cafespendientes-2

Negli ultimi tempi tuttavia il Caffè Sospeso ha ripreso vita ed è stato esportato con il nome di Cafè Pendiente a Buenos Aires, città con una grandissima presenza di discendenti di immigrati italiani, ma sta conquistando anche altri stati dell’America Latina.

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Ci auguriamo quindi che questa tradizione popolare non sparisca ma diventi un esempio per la “sospensione” temporanea delle classi sociali, per unire tutti, dai ricchi ai poveri, nel rito del caffè. Che, a detta di molti, è difficile trovarne di più buoni al di fuori della città partenopea.

Un gesto di solidarietà che oggi trova nuovo impulso nella curiosa variante che riguarda l’altra Regina indiscussa della tradizione culinaria italiana: la pizza.
Nasce così la “pizza sospesa!”, espressione creativa di una società solidale e generosa.

A sfornare quest’idea è stato Francesco La Contana, titolare della pizzeria “Passo d’Orta” a Orta Nova, provincia di Foggia  racconta lui stesso “ho notato che spesso nel nostro territorio, che ha nell’immigrazione stagionale un fenomeno non ancora ben gestito, proprio avanti ai nostri occhi vediamo persone che chiedono offerte posizionandosi agli ingressi delle attività commerciali e spesso le persone che decidono di dare loro una mano preferiscono, invece di regalargli dei soldi, comprargli qualcosa da mangiare. La nostra intenzione era, dunque, quella di realizzare una iniziativa che facesse da punto di incontro per quanti volessero fare un gesto solidale, anche piccolo, e chi ne ha bisogno ma è disorientato e non sa a quali porte bussare”.

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Così, gli avventori della pizzeria di La Contana saranno liberi di aggiungere al proprio conto l’intero importo di una pizza Margherita (solo 3,50 euro) o anche semplicemente di donare un contributo a propria discrezione.
Questo gesto di ordinaria solidarietà permetterà a chi non potrebbe altrimenti permetterselo di assaporare il gusto filante di una buona pizza, cucinata, come ricorda il titolare della pizzeria, nel rispetto delle regole e della tradizione italiana di gusto e di solidarietà.

Nel caso le offerte saranno maggiori delle richieste, le pizze sospese accumulate verranno preparate e donate alla mensa dei poveri di Orta Nova o, a rotazione, ad altri enti e/o banchi alimentari che ce ne faranno futura richiesta.

Altre buone notizie:

Due ruote per salvare l’Artico

Culinary misfits: due ragazze cucinano frutta e verdura che non ha forma perfetta

Sindaco paga la spesa a chi ruba per fame

Riaprono le scuole all’insegna del naturale

Fonti:

http://italiaiocisono.com/

http://www.buonenotizie.it

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it

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* L’acqua blu fa bene allo spirito

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Egizi, Aztechi, e nella medicina Cinese fin dall’antichità il colore è stato usato sia a scopo diagnostico che terapeutico. E nei tempi passati religione e medicina erano ben più concordi nella visione olistica, quindi anziché trattare la malattia si agiva per riequilibrare corpo, mente e spirito.
Bere Acqua Solarizzata Blu è una semplice ed efficace scorciatoia per cancellare le memorie fisiche e psichiche ed accelerare il processo di pulizia attivato con il mantra:
“mi dispiace, perdonami, ti amo, grazie “.

Noi siamo composti al 70% di acqua (l’adulto circa il 65%, il neonato 75%, nella terza età si arriva al 50% questo è il limite minimo sotto il quale i processi vitali si paralizzano) .
L’acqua è il solvente (per cui diluisce qualsiasi alimento ed elemento con cui entra in contatto, rendendolo più assimilabile o allentandone la durezza o la tossicità) ed il veicolo per trasportare in tutte le cellule i principi nutritivi, è garante della termoregolazione, di agevolare la digestione, di trasportare all’esterno dell’organismo le scorie e le tossine e principalmente di nutrire i tessuti dando sostegno alla nostra struttura “molle”.
L’acqua è assolutamente indispensabile, fondamentale e irrinunciabile per la nostra vita. Il consiglio è bere molta acqua. Ancora meglio è bere molta acqua e che sia acqua con un valore aggiunto.

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Occorre una bottiglia in vetro blu, con tappo non metallico, riempita con acqua di fonte o, se si è impossibilitati a reperirla, va benissimo quella di rubinetto.

L’acqua nella plastica o conservata è meno vitale e meno risonante.

L’acqua presa direttamente dal rubinetto è in comunicazione con l’acquedotto, che è in comunicazione con tutto il percorso senza stop fino all’origine.

E risuona con tutta l’acqua esistente nel mondo per memoria diretta, quest’acqua non è stata trasportata, confezionata, imprigionata e il solarizzarla le da’ un riequilibrio energetico ed un’azione pulente profonda sulle tossine fisiche e psichiche.
Posizionarla alla luce del sole minimo un quarto d’ora, il meglio per circa due ore. Più si solarizza meglio è. Nelle giornate nuvolose porre le bottiglie sotto una lampada ad incandescenza, cioè le lampadine tradizionali.

Usare anche l’intuito per capire quanto tempo quell’acqua ha bisogno di essere solarizzata per essere efficace e poterci dare il massimo della sua energia di pulizia e di forza.
Ogni uso è benefico e corretto: per cucinare, annaffiare le piante, sciacquarsi dopo il bagno o la doccia, per dare agli animali, nel radiatore dell’auto, per fare cubetti di ghiaccio , nel ferro da stiro…
Molto importante è berla quando si usa il computer… protegge, pulisce, facilita il lavoro.


Uso Pratico:

* Risciacqua la tua nuova bottiglia, prima di usarla
* Riempila di acqua, non usare mai tappi metallici per chiuderla
* Non esporre la bottiglia con l’acqua sotto luce di lampade fluorescenti
* Esponi per un’ora la bottiglia alla luce del sole o alla luce di una tradizionale lampada ad incandescenza (le vecchie lampade coniche da scrittoio funzionano benissimo
* Risciacqua la bottiglia ogni tanto, se lo ritieni necessario
* L’acqua di rubinetto va lasciata senza tappo per almeno 24 ore, per consentire al cloro di evaporare. In ogni caso è sempre meglio non chiudere mai le bottiglie.
E’ comunque consigliabile l’utilizzo di bottiglie e recipienti senza scritte o con scritte positive e che siano di vetro.

Dal momento che il blu ha un’azione antisettica e impedisce che l’acqua s’infetti, l’acqua conservata in un recipiente di questo colore mantiene le sue proprietà da una settimana a 10 giorni, sia a temperature alte che basse..

 

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Il Blu
Il blu è il colore della calma, della sensibilità e della profondità interiore. Purifica ed induce alla meditazione. I raggi di luce colorata blu  hanno un effetto calmante e sono utilissimi nei casi di insonnia, stress, irritabilità ed infiammazioni; il blu possiede anche proprietà anestetizzanti ed antisettiche. 

Il blu è il colore della distensione e dell’ascolto, il colore della notte. Gli Egizi raffiguravano in blu la dea Nut, la Grande Madre celeste, signora del cielo e delle acque. Il blu tende alla spiritualizzazione, al distacco dalla materia; è un colore abbandonico, legato alle profondità marine.

Una lampadina blu crea un ambiente favorevole al rilassamento e alla meditazione, perfetto per staccare il sistema nervoso dell’insonne sovreccitato dai legami con il mondo diurno, stimolando in questo modo il cervello a produrre onde lente.

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Ho’oponopono è un’antichissima tecnica hawaiana che ci insegna a ristrutturare i ricordi negativi che ci condizionano, di scegliere a quali pensieri affidarci, di essere padroni di immaginare davvero la vita che vogliamo. In Ho-oponopono è un’evoluzione della cromoterapia: quest’acqua così trattata diviene una meravigliosa pratica per eliminare le memorie fisiche e psichiche, accelerando qualsiasi percorso di pulizia e di percorso verso il Vuoto, il Punto Zero Limits da cui è possibile creare i miracoli.

Come riporta il Dr. Hew Len, bere Acqua Blu Solarizzata trasmuta le memorie ricorrenti (che ripropongono i problemi nell’area della mente subconscia) e aiutano il corpo a “lasciar scorrere (Let go & Let God)”.
È bene essere consapevoli del potere dell’Acqua Solarizzata Blu: bevendola concentrarsi sul fatto che entrando in noi ad ogni sorso, scendendo dentro il nostro corpo sanerà ogni nostra cellula fisica e mentale e soprattutto svuoterà il subconscio dalle memorie negative e tossiche responsabili dei nostri percorsi errati e conseguentemente non felici né produttivi.

Insieme al mantra: “Mi Dispiace Perdonami Ti amo Grazie” è un totale atto di pulizia.

Fonte:

http://www.acquablusolarizzata.com/default.aspx

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* Sebben che siamo donne

50 donne che stanno cambiando il mondo

Ci sono le  scienziate, quelle che passano la vita a cercare la cura contro il cancro o a stanare  supervirus, che vanno a caccia di vita extraterrestre o che scavano nella storia dell’Universo. O quelle  appassionate di informatica, che hanno visto nascere la Rete, ne hanno costruito gli algoritmi e l’hanno accompagnata mentre muoveva i primi passi. Ci sono le  esploratrici, le  intrepide, le  donne da record, che si sono lanciate per prime in sfide pericolose o hanno viaggiato nei luoghi più reconditi del Pianeta. E oltre. Vere eroine, e  non della fantascienza. Ci sono poi le  donne leader delle compagnie più innovative, quelle col pallino del marketing che spostano pacchi di milioni di dollari col pensiero. Le boss delle grosse istituzioni, le leader politiche. E anche le  attiviste, le  scrittrici, quelle che non hanno paura di dire ciò che pensano e di fare ciò che dicono, in nome di un diritto o per raccontare un’epoca. Così come le  blogger e le  guru dei media, artigiane del Web che capillarizzano la Rete raggiungendo pubblici sterminati.

  • Lisa RandallLisa RandallFisica, cosmologa, insegna a Harvard e vuole capire le leggi che muovono l’Universo. Ce l’ha raccontato al Wired Next Fest (Wikimedia Commons)
  • Jane GoodallJane Goodall

La primatologa per eccellenza, pioniera negli studi sul comportamento degli scimpanzé. Ma anche attivista per la salvaguardia dell’ambiente (Corbis)

  • Hawa AbdiHawa Abdi

Una delle prime donne diventate ginecologo in Somalia, ha iniziato visitando gratuitamente le donne in una clinica di una stanza soltanto. Raccogliendo fondi è riuscita ad aprire un vero ospedale (Getty)

  • Ilaria CapuaIlaria Capua

Conosciuta in tutto il mondo per i suoi studi sull’influenza aviaria, è una strenua sostenitrice della scienza open source (Getty)

  • Athene DonaldAthene Donald

Ha studiato fisica, ma fa ricerca interessandosi a campi anche per niente convenzionali per un fisico, come l’Alzheimer. Ha un blog dove scrive delle  difficoltà delle donne che vogliono fare scienza (Getty)

  • Fabiola GianottiFabiola Gianotti

La donna del bosone di Higgs, che abbiamo seguito passo passo durante la ricerca della tanto ambita particella (Getty)

  • Molly StevensMolly Stevens

Una top scientist della ricerca sui materiali biomedici e la medicina rigenerativa. La prima donna a vincere, nel 2006, una prestigiosa Royal Pharmaceutical Society Conference Science Medal (Imperial College London)

  • Sara SeagerSara Seager

Mestiere: astronoma. Caratteristiche: cacciatrice di esopianeti. Missione: trovarne di abbastanza vicini da poter valutare se ci sono condizioni adatte alla vita (Len Rubenstein/Mit)

  • Susan WicklundSusan Wicklund

Medico abortista americano, ha dovuto sostenere forti scontri con gli antiabortisti fino a dover girare armata e con addosso un giubbotto antiproiettile per minacce di morte (New York Times)

  • Jocelyn Bell BurnellJocelyn Bell Burnell

Ha scoperto la prima pulsar. Il Nobel per questa scoperta fu assegnato solo ai suoi superiori, Antony Hewish e Martin Ryle, ma lei rimane la prima donna a dirigere il prestigioso Institute of Physics (Corbis)

  • Cynthia RosenzweigCynthia Rosenzweig

I suoi studi di valutazione avevano anticipato gli effetti devastanti dell’uragano Sandy, abbattutosi l’anno scorso su New York. Contribuisce alle strategie per contrastare le minacce dovute al cambiamento climatico (Nasa)

  • Molly ShoichetMolly Shoichet

Spazia dall’ingegneria dei materiali alla chimica passando per la biologia, lavorando con un approccio multidisciplinare al recupero dei tessuti dopo lesioni cerebrospinali (Getty)

  • Jo HandelsmanJo Handelsman

Ha dimostrato scientificamente che il pregiudizio di genere in ambito accademico esiste (via YouTube)

  • Rosie RedfieldRosie Redfield

La microbiologa che ha smentito una ricerca su Science dove affermavano che può esistere una vita costruita su mattoni diversi da quelli conosciuti. Fervida blogger e accanita sostenitrice dell’open science (via YouTube)

  • Juliana RotichJuliana Rotich

Una campionessa dell’informatica. Ha ideato Ushaidi, il software open source che aiuta le persone che vivono in zone di crisi e guerra. E blogga su Africa (e non solo) (Getty)

  • Elizabeth IornsElizabeth Iorns

Ha ideato la Reproducibility Initiative, un metodo innovativo per certificare se una ricerca è riproducibile oppure no. Una svolta per il metodo degli scienziati (elizabethiorns.com/)

  • Lisa JacksonLisa Jackson

Ingegnere chimico, attualmente a capo dell’EPA degli Stati Uniti. Da sempre impegnata con coraggio nella lotta per la tutela dell’ambiente e la salute dei cittadini (Getty)

  • Shafi GoldwasserShafi Goldwasser

Esperta di crittografia e intelligenza artificiale, premio Turing 2012 e vincitrice in passato di due premi  Gödel per l’informatica (Wikimedia Commons)

  • Martha Lane FoxMartha Lane Fox

Fondatrice di Lastminute.com, crede fermamente nella Rete come strumento sociale: “Non puoi essere davvero un cittadino della nostra società del futuro se non sei coinvolto online” (@Kmeron via Flick

  • Mitchell BakerMitchell Baker

La boss di Mozilla, icona dell’open source (Corbis)

  • Marissa MayerMarissa Mayer

Classe ’75, primo ingegnere donna ad essere assunto in Google, attuale numero uno di Yahoo! (che ha appena acquistato anche Tumblr). E sulla copertina del magazine di questo mese, che celebra i 20 anni di Wired (Getty

  • Amy HoodAmy Hood

Da poco nominata Chief Financial Officier di Microsoft, è una delle responsabili dell’acquisizione di Skype da parte dell’azienda. Una vera leader (via Microsoft)

  • Elizabeth J. FeinlerElizabeth J. Feinler

Mentre era ricercatrice informatica a Stanford è passata dai motori di ricerca della biblioteca a far crescere Arpanet. Google è arrivata solo molto dopo (Wired.com)

  • Radia PerlmanRadia Perlman

Per come mastica software design, ingegneria e sicurezza informatica la chiamano La mamma di Internet (ma a lei non piace). Ora è in Intel a sfornare un brevetto dopo l’altro (IntelFreePress @Flickr)

  • Yoani SanchezYoani Sanchez

Cubana. Attivista. BloggerIspirata. In lotta per la libertà (Getty)

  • Aung San Suu KyiAung San Suu Kyi

Nobel ’91 per la pace, si dedica da sempre con coraggio alla lotta non violenta per la difesa dei diritti umani in Birmania (Getty)

  • Valentina TereškovaValentina Tereškova

La prima donna ad andare nello Spazio. Idem, la prima a compiere un’Eva (la passeggiata spaziale che spetta anche al nostro Luca Parmitano). Sovietica, impegnata nella politica del suo Paese in nome della scienza e della cultura (Getty)

  • Eileen CollinsEileen Collins

La prima astronauta donna a pilotare, nel ’95, uno shuttle, e a diventarne poi comandante. Si è ritirata nel 2006, ma continua a essere una fonte di ispirazione per chi vuole seguire le sue orme (Getty)

  • Kira SalakKira Salak

Il New York Times l’ha definita “una Lara Croft in carne e ossa”. Scrive, fotografa… ma soprattutto viaggia in lungo e in largo nei posti più ignoti e inospitali del Pianeta. Da sola (Remi Bernali/kirasalak.com)

  • Sue HendricksonSue Hendrickson

A caccia di fossili da autodidatta, arecheologa marina, esploratrice. Lo scheletro di tirannosauro più completo del mondo (quello nella foto) lo ha trovato lei e, per riconoscenza, l’hanno soprannominato proprio Sue (The Field Museum)

  • Junko TabeiJunko Tabei

La prima donna che, nel 1975, ha raggiunto il tetto del mondo: la cima dell’Everest (Corbis)

  • Laura DekkerLaura Dekker

17 anni e un giro del mondo in solitaria su una barca a vela alle spalle (Getty)

  • Diana NyadDiana Nyad

Si è fatta a nuoto il tratto di mare Bahamas-Florida, e tuttora sta cercando di percorrere la distanza Cuba-Florida. Se non fosse per i morsi delle meduse, ce l’avrebbe probabilmente già fatta. Nonostante i suoi 63 anni di età (Getty)

  • Aleks KrotoskiAleks Krotoski

Una top-journalist quando si parla di tecnologia e interattività. Nel suo libro: “Untangling the Web: What the Internet is Doing to You” parla di come le informazioni si disseminano nel Web attraverso i social network

  • Gina TrapaniGina Trapani

La fondatrice di Lifehacker, uno di quei blog che non puoi più vivere senza (Canary Mason @Flickr)

  • Doris LessingDoris Lessing

 “Cantrice dell’esperienza femminile che con scetticismo, passione e potere visionario ha messo sotto esame una civiltà divisa”: questa la motivazione del suo Nobel per la letteratura, nel 2007(Getty)

  • Marjane SatrapiMarjane Satrapi

Con la sua graphic novel Persepolis ha raccontato la sua (dura) storia autobiografica di bambina e poi giovane donna in Iran (Getty)

  • Eve EnslerEve Ensler

I monologhi della vaginasono una sua creazione. Drammaturga, attivista, disinibita, coinvolgente. In prima linea per difendere le donne di tutto il mondo dalla violenza (Getty)

  • Jessica ValentiJessica Valenti

Ha dato voce al blog Feministing.com, consacrandosi come pioniera del femminismo contemporaneo: quello online (Wikimedia Commons)

  • Malalai JoyaMalalai Joya

C’è un video, su YouTube, del momento in cui è diventata la donna più coraggiosa d’Afghanistan (Getty)

  • Hessa Sultan Al-Jaber

Segretaria generale del Supreme council of information and communication technology del Qatar, ha avviato la svolta digitale del suo Paese, ora uno dei più connessi al mondo. Incoraggia e sostiene da sempre l’innovazione (Wikimedia Commons)

  • JK RowlingJK Rowling

La penna che ha dato vita a Harry Potter. Non è un Nobel per la letteratura, ma (a detta degli insegnanti di mezzo mondo) con la sua saga ha contribuito in modo eccezionale all’alfabetizzazione infantile (Getty)

  • Gro Harlem BrundtlandGro Harlem Brundtland

Medico, politico, prima donna Primo ministro in Norvegia e per cinque anni direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (La Presse)

  • Lubna HusseinLubna Hussein

Giornalista e attivista sudanese, è stata arrestata nel 2009 nel suo paese per aver indossato i pantaloni. “È la mia chance per fare qualcosa per difendere le donne del Sudan” fu la sua reazione (La Presse)

  • Shami ChakrabartiShami Chakrabarti

Direttrice, da ormai dieci anni, di Liberty, gruppo britannico che spinge avanti la conquista dei diritti civili (Getty)

  • Shirin EbadiShirin Ebadi

È stata la prima iraniana e la prima donna musulmana ad ottenere il premio Nobel per la pace (La Presse)

  • Aparajita GogoiAparajita Gogoi

Coordina in India White Ribbon Alliance, associazione per la tutela di mamme e bambini che vuole prevenire le morti per parto (via OutlookIndia)

  • Giuliana BrunoGiuliana Bruno

Media Guru di fama mondiale, è docente a Harvard dove si occupa di geografia emozionale, un filone di ricerca che trova nuove chiavi interpretative per le tendenze artistiche del mondo contemporaneo

  • Rebecca AllenRebecca Allen

Artista, di un’arte tutta nuova, che si ispira ai media e pesca dalla grafica 3D all’animazione, dai videogiochi ai video musicali passando attraverso interfacce multisensoriali e installazioni interattive (rebeccaallen.com)

  • Lady GagaLady Gaga

Amatela o odiatela, ma è un’innovazione vivente, a partire dal look. E poi ha un social network tutto suo (Getty)

50, ma in realtà sono molte, molte di più. 

Visionariestudiosegeniali,  a volte  geek: ognuna di loro, a modo suo, ha fatto cose grandi. E per chi è a caccia di ispirazione, ce n’è per tutti i gusti.

Attenzione però: il pericolo di contagio è elevatissimo e domani potreste svegliarvi anche voi con una nuova  missione da compiere.

fonte: http://www.wired.it/

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* I*N*C*O*N*T*R*I *

Siamo fatti della stessa materia delle stelle: Tutto è uno

Tutto ciò che è manifesto ha una coscienza, dal granello di sabbia ai pianeti, al Sole, alle galassie…
Ogni essenza fa questo percorso: Regno Minerale, Regno Vegetale, Regno Animale, Regno Umano…

Incontro con un cristallo maestro

So perché sono qui e anche tu lo sai …
Ancora ci incontriamo … ma ci siamo mai lasciati? …
Io sono stata te e tu sei me …
Noi siamo il tutto .. siamo nella corrente di Energia della Evoluzione …
Nella manifestazione  prima io sono stata il  Maestro. … ora sei tu  …
Prima ho creato il mio microcosmo con gli elementi … che sono anche i tuoi …
Per questo mi riconosci…ci riconosciamo …siamo compagni di viaggio …
Il Disegno è chiaro… noi ne facciamo parte..noi siamo il Disegno …
La meta è la stessa … possiamo averla sempre in vista …
Le strade sono diverse … ma tutte portano al Mare …
il Mare dell’Illuminazione …

Sono qui per illuminare le mie parti di te che stavo per dimenticare …
Dimenticare… ricordare…. noi siamo da sempre e per sempre …
La mia Luce e la tua Luce sono la stessa Luce …
da lì veniamo e lì vogliamo ritornare …
Per Amore … con l’Amore noi comunichiamo ..
L’Amore ci unisce… siamo Amore …
L’Amore è una stella di infiniti raggi multicolori … splendenti … vibranti …
risuona di tutte le note …

Manda il tuo raggio d’Amore alle parti di me che riconosci …
aiutami a farle tornare alla Luce … ad essere Luce …
Avvolgimi nel caldo abbraccio dell’Unità  ..
rinnova la mia volontà con le tue certezze…
infondimi la tua saggezza di Maestro …
ricordami chi sono …

Tingerò di arcobaleno le mie esperienze …
farò delle mie paure perle di risorsa …
farò ogni passo con Amore …
arricchita e trasformata per continuare a costruire …
E giorno dopo giorno saremo sempre più uniti..
E io sono te e … tu sei me.. sullo stesso cammino …  con lo stesso scopo …

E la tua e la mia energia ci condurranno al Mare …
il Mare dell’energia …
Il Mare dell’evoluzione …

dal libro “ io sono te e tu sei me” pubblicato su Lulu.com

“esistono i giorni e le notti cosmiche. Tutto fluisce e rifluisce, va e viene, sale e scende, cresce e decresce…”

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* La buona notizia del venerdì: l’uomo che da solo piantò una foresta

Nel lontano 1953, l’autore francese Jean Giono (1895-1970) scriveva il racconto epico “L’uomo che piantava alberi“. La storia era così reale da indurre i lettori a credere all’esistenza reale del protagonista, Elzéard Bouffier. Successivamente l’autore chiarì che aveva creato questo personaggio di fantasia per spingere i lettori a innamorarsi degli alberi.

Jadav Payeng non ha mai sentito parlare del libro di Giono — ma potrebbe essere il vero Bouffier.

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Poco più di 30 anni fa, l’allora adolescente Jadav “Molai” Payeng ha iniziato a piantare dei semi lungo una striscia di sabbia arida nei pressi del suo paese natio nella regione di Assam, India del nord, con l’intento di far crescere un rifugio per la fauna selvatica. Poco dopo, Molai decise di dedicare la vita a questa impresa, e quindi si è trasferito in un luogo dove potesse lavorare a tempo pieno alla creazione di un nuovo e lussureggiante ecosistema. Incredibilmente, questo luogo oggi comprende 1.360 acri di giungla che Payeng ha piantato da solo, con le sue stesse mani.

Recentemente The Times of India ha raggiunto il remoto rifugio di Payeng per saperne di più su come sia riuscito a lasciare un segno così indelebile in quell’area. Tutto è iniziato nel lontano 1979, quando le inondazioni hanno portato un gran numero di serpenti su questa striscia di sabbia.

Un giorno, dopo che le acque si erano ritirate, Payeng, allora solo sedicenne, ha ritrovato il posto pieni di rettili morti. In quel momento la sua vita ha avuto una svolta. “Non avendo nessun albero sotto cui ripararsi, i serpeti sono morti per la calura. Mi sono seduto e ho pianto per quei corpi senza vita. Era una carneficina. Ho allertato il Dipartimento delle foreste e ho chiesto loro se in quel posto si potevano far crescere alberi. Hanno risposto che nulla poteva crescere in quel luogo, ma mi hanno chiesto di provare a coltivare bambù. È stata dura, ma ce l’ho fatta. Non c’era nessuno ad aiutarmi. Nessuno era interessato”, dice Payeng, che ora ha 47 anni.

I serpenti sono morti per la calura, senza avere alcun albero che li potesse riparare. Mi sono seduto e ho pianto vicino a questi animali senza vita. Era un vera carneficina. Ho avvertito il dipartimento forestale e chiesto a loro se potessero piantare degli alberi nella zona. Mi hanno risposto che in quel posto non cresceva nulla. Invece, mi hanno chiesto di provare a far crescere i bamboo. E’ stato faticoso ma ce l’ho fatta. Nessuno mi ha aiutato, nessuno era interessato alla cosa”

Lasciata la scuola e la famiglia, ha cominciato a vivere sul banco di sabbia. Diversamente da Robinson Crusoe, Payeng ha accettato volentieri una vita in isolamento. Ha iniziato a prendersi cura delle piante innaffiandole mattina e sera, potandole quando necessario. Mentre ci sono voluti anni perchè la dedizione lodevole di Payeng ricevesse un meritato riconoscimento a livello internazionale, la fauna selvatica nella regione non ci ha messo molto a beneficiare di questa foresta “fatta a mano”.

Dopo pochi anni, la lingua di sabbia si è trasformata in un boschetto di bambù. “Così deciso di piantare degli alberi. Li ho raccolti e piantati.” Dimostrando una profonda conoscenza degli equilibri ecologici, Payeng ha trapiantato all’interno del suo fiorente ecosistema anche le formiche rosse in modo da rafforzare l’armonia naturale del territorio. Presto il banco di sabbia un tempo senz’ombra si è trasformato in un ambiente abitato da svariate creature.

La foresta, chiamata da molti “i boschi di Molai”, ora fa da casa a numerosi uccelli, cervi, rinoceronti, tigri, elefanti – specie che altrove stanno rischiando sempre di più di perdere il proprio habitat. Recentemente una delle tigri ha anche partorito una coppia di cuccioli. “Dopo 12 anni, abbiamo visto gli avvoltoi. Sono arrivati anche degli uccelli migratori. Cervi e bovini hanno poi attirato i predatori “, racconta Payeng, riportando anche che dei locali recentemente hanno ucciso un rinoceronte già visto nella sua foresta.

Payeng parla come un esperto protettore dell’ambiente. “La natura ha creato una catena alimentare, perché non ci atteniamo ad essa? Chi può proteggere questi animali, se noi, come esseri superiori, gli diamo la caccia?”

Nonostante l’importanza del progetto di Payeng, il Dipartimento forestale della regione è venuto per la prima volta a conoscenza di questa foresta solo nel 2008, e da allora ha cercato di sostenerne l’impegno. “Siamo rimasti colpiti da Payeng”, dice l’Assistente Conservatore delle foreste, Gunin Saikia. “Da 30 anni dedica la vita a questo progetto. In qualsiasi altro Paese, ora sarebbe un eroe.”

http://www.bodyweb.com/forums/threads/370750-Jadav-Molai-Payeng-l-uomo-che-da-solo-pianto-una-foresta

Leggi anche : https://it.wikipedia.org/wiki/Wangari_Maathai

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* La buona notizia del venerdì:La citta dei gatti è in Florida al Caboodle Ranch di Craig Grant.

La citta dei gatti è in Florida al Caboodle Ranch di Craig Grant.

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Una città a misura di gatto, un villaggio felino, a prova di quattrozampe.

Il suo nome è Caboodle Ranch e si trova in Florida, per la precisione occupa alcuni dei 25 acri di terreno messi a disposizione dall’americano Craig Grant ai suoi a-mici. E se venticinque acri vi sembrano tanti è perché non avete ancora idea di quanti gatti possegga il nostro amico oltreoceano: ben 660!

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A guardarla la città dei gatti ricorda quei libri illustrati per bambini, dove anche gli animali vivono in casette colorate, all’interno di villaggi con viottoli di ciottoli e fiorellini ai bordi delle strade, immersi nel comfort e senza pericoli in vista. Un paradiso per gatti, così lo ha immaginato e sognato lo stesso Craig, che non si è però limitato a fantasticare e ha deciso di realizzare sul serio il suo progetto.

A Gattopoli non manca niente per essere quattrozampe felici e fortunati: rifugi caldi per trascorrere l’inverno, scatolette di cibo disposte in appositi carrelli della spesa, c’è persino un laghetto per fare il bagno, qualora i gatti avessero voglia di rinfrescarsi un po’, o almeno quelli meno idrofobi. E ancora panchine sulle quali stendersi al sole, un parco per fare quattro passi tra mici, i tetti, il supermercato Wall Mart, una stazione di polizia e soprattutto tanti giochi, allegri e colorati, per trascorrere ore di puro divertimento ed intrattenersi. Il sindaco della città dei gatti, ovviamente, è lui, Craig Grant, che vigila e accudisce gli animali qualora dovessero insorgere problemi non a misura di gatto. Per il resto, si sa, i gatti sono indipendenti e sanno autogestirsi.

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La storia

Craig Grant vive in una piccola casa in affitto, in un condominio vicino al mare a Jacksonville in Florida insieme a suo figlio. Nonostante le dimensioni ridotte l’abitazione possiede tutti i comfort, un arredamento di pregio ed inoltre è vicina alla spiaggia e al lavoro.

Il signor Grant non ama i gatti ma dovrà presto fare i conti con questa suo preconcetto. Suo figlio, infatti, si trasferisce lasciandogli in custodia la gattina di casa: Pepe.

Dopo qualche mese la convivenza tra i due sembra andare a gonfie vele fin quando Grant si accorge con grande stupore misto a sgomento che l’animale è in dolce attesa. Di li a due mesi darà alla luce cinque splendidi micetti.

I gatti di casa ora sono diventati sei ed il signor Grant vuole far adottare i nuovi nati velocemente in modo da evitare la totale distruzione dell’appartamentino che tanto ama. Si affretta ad inserire un annuncio sul giornale locale, ma suo figlio lo avverte che i piccoli devono restare categoricamente con mamma Pepe per almeno 8 settimane.  

In questo tempo Grant ha modo di comprendere come siano diversi tra loro i fratellini, scorgendo le peculiarità caratteriali di ognuno. Ma gli animali diventano presto un problema, non solo per la casa, ma per il condominio e per il vicinato tutto. In particolare, nel periodo del calore quando i loro richiami d’amore sembrano più somigliare a lamenti strazianti.

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Urge una soluzione immediata. Sfogliando il giornale Grant si imbatte in un annuncio che sembra proprio fare al caso suo. Si affittano cinque acri di terra in un bosco di alberi destinati a legname: paesaggio incantevole e affitto molto basso. L’unico neo è che dista più di 150 chilometri da Jacksonville ma il signor Grant non è ancora pronto ad abbandonare la sua casa e le lunghe passeggiate sulla spiaggia.

Decide comunque di visitare il bosco e ne resta affascinato, tanto da acquistarne venticinque acri e comprende che questo è il posto ideale dove fondare il Caboodle Ranch “dove i gatti non sono trattati come animali”. Nasce così il suo progetto di costruire un piccolo villaggio a misura di felino, fatto di tante piccole casette confortevoli e colorate con ripiani imbottiti per comodi pisolini. Il villaggio dei felini immerso nel verde, circondato da più di cento acri di fauna selvatica.

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Il signor Grant vi si trasferisce immediatamente, nel 2003 con al seguito Pepe, i suoi cinque figli ed altri gatti raccolti dalla strada, per un totale di undici animali. L’anno seguente la colonia felina conta già ventidue esemplari.

Attualmente, come potrete vedere dalle foto, gli animali sono aumentati in modo esponenziale e il Caboodle Ranch è un ente non-profit per la cura ed il recupero di gatti abbandonati e maltrattati.

Grant ha sostenuto fino ad oggi tutte le spese della struttura e percorre più di 400 chilometri a settimana per andare a lavorare e per tornare ad occuparsi dei suoi felini.  

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Sicuramente, il suo, è un bel modo di non amare i gatti.

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* Roma > amoR

Alcuni amici, che vogliono lavorare per il progetto Roma – amoR, mi comunicano che oggi 25 luglio 2013, alle ore 19, si incontreranno a Roma, al Circo Massimo.

Io sto lavorando in modo molto intenso per il mutamento e non so se ci sarò fisicamente, ma certamente ci sarò con il cuore e con la volontà di trasformare questa bella città in un centro di pace e di armonia di tutto il mondo.

Io sto lavorando in modo molto intenso per il mutamento e non so se ci sarò fisicamente, ma certamente ci sarò con il cuore e con la volontà di trasformare questa bella città in un
centro di pace e di armonia di tutto il mondo.

C’è un mutamento profondo in atto, mutamento che si sta manifestando all’interno di ciascuno di noi e anche in fatti esterni, imprevisti, che cambiano i nostri modi di agire e di cooperare con gli altri. Per me è un fenomeno bellissimo e straordinario; impariamo a collaborare,riconoscendo e rispettando le reciproche diversità, in modi trasparenti e utili gli uni agli altri.

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Allegando l’annuncio dell’appuntamento “segreto”, ti auguro un mutamento profondo,

Giuliana Conforto

L’APPUNTAMENTO “SEGRETO” (non siamo autorizzati ufficialmente, ma potremmo ritrovarci silenziosamente e non dare disturbo..quindi non essere notati…non ci interessa essere visti, ci interessa chiedere,insieme all’universo una bellissima pace planetaria e un’allineamento… se ci teniamo rispettosi del luogo,non ci faranno difficoltà)per festeggiare la CHIUSURA dell’Anno e dei 26000 anni di ciclo tridimensionale, è

AL CIRCO MASSIMO ORE 19 DEL 25-07-2013
PER CELEBRARE INSIEME LA CHIUSURA ed anche DECIDERE INSIEME COME RIAPRIRE
L’ANNO IL 26 GIORNO DI SEME GALATTICO(importantissimo per rinascere
dimensionalmente) CONDIVIDI CON CHI SENTI SIA ALLINEATO ALLA NOTIZIA,
PER REALIZZARE TUTTI INSIEME UN GRANDE CERCHIO DI PACE SILENZIOSO!

La proposta è il Circo massimo perchè stiamo lavorando anche su ROMA Amor e il centro di questa città è raggiungibile da tutti anche coi mezzi, portate acqua e cibo anche da condividere se si desidera,vorrei che fossimo davvero tanti ed alleati di armonia sincronica, senza intenti ombra; realizziamo un atto di fiducia e specifichiamo a chi vorremo far partecipare che questa è una manifestazione di puroAMore, evitiamo i tamburi ma portiamo Copal e cristalli, ho ordinato i nuovi sincronari e spero vivamente di averne almeno 50 per quel giorno(ogni sincronario costa 13euro, corrispettivamente alle tredici lune) non dovete rispondere ma invitare chi sentite affine all’invito…grazie!

IMPORTANTISSIMO:

non intasiamoci.. dopo aver copiato il messaggio uscite dalla conversazione e rinviatelo solo come messaggio!

Per quanti non potranno esserci fisicamente, l’invito è ad allinearci con Armonia presenza di CUORE

Giuliana Conforto

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* Come cambiare il mondo

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Quando si ha soltanto l’amore
Da dividere insieme
Nel giorno del grande viaggio
Che è il nostro grande amore
Quando si ha soltanto l’amore
Amore mio, io e te
Perché scoppino di gioia
Ogni ora ed ogni giorno
Quando si ha soltanto l’amore
Per vivere le nostre promesse
Senz’altra ricchezza
Che il crederci sempre
Quando si ha soltanto l’amore
Per arredare di meraviglie
E ricoprire di sole
La bruttezza della periferia
Quando si ha soltanto l’amore
Come unica ragione
Come unica canzone
E unico aiuto

Quando si ha soltanto l’amore
Per vestire al mattino
Poveri e malandrini
Con mantelli di velluto
Quando si ha soltanto l’amore
Da offrire in preghiera
Per i mali della terra
Come semplici trovatori
Quando si ha soltanto l’amore
Da offrire a coloro
Che hanno una sola battaglia
Ed è cercare la luce
Quando si ha soltanto l’amore
Per tracciare il cammino
E forzare il destino
Ad ogni crocevia
Quando si ha soltanto l’amore
Per parlare ai cannoni
E nient’altro che una canzone
Per convincere un tamburo
Allora senza avere nient’altro
Che la forza d’amare
Avremo nelle mani,
Amici, il mondo intero.

Jaques Brel Quand on n’a que l’amour

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* Notizie astrali

La Terra ruota attorno al Sole compiendo un’orbita ellittica e, per questa ragione, la sua distanza dal Sole non è sempre la stessa ma varia attraverso due punti che sono il perielio (punto più vicino) e l’afelio (punto più lontano). Questa scoperta è dovuta a Keplero (1571-1630) che dimostrò con la sua Seconda Legge,  come la velocità della Terra varia in base alla vicinanza dal Sole.


Il 5 luglio scorso è stato
il giorno più lontano dal Sole e per questo la Terra compie la rotazione più lenta. 
Ci sono tre considerazioni da fare, la prima riguarda la lentezza del moto che è dovuta alla resistenza con cui si attrae all’orbita solare (al contrario del perielio dove la velocità determina la sua fuga dall’attrazione verso il sole). La seconda considerazione è nel fatto che si trova ai limiti del bordo verso l’universo, quindi siamo in piena apertura verso l’esterno. La terza considerazione è relativa alla sua curvatura, infatti procediamo verso un rientro nell’orbita e il moto espansivo che ci ha portato verso l’afelio, diventa un moto restrittivo che ci riporta nel perielio. Queste condizioni permettono di avere in questi giorni (non dimentichiamo la presenza del canale percettivo 2013) una buona predisposizione verso intuizioni e ispirazioni con il carattere della novità. Intuizioni che possono rivelare quesiti o dubbi con cui abbiamo convissuto fino ad oggi.

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Giove entra nella costellazione del Cancro.

Giove è il pianeta che tutti aspettano, come il sole dopo una stagione di pioggia o il caldo dopo l’inverno. E’ sempre segno di tangibile speranza, armonia, espansione e benessere. Aiuta a realizzare le nostre aspirazioni ma prima di tutto, alimenta la nostra positività.
I nostri amici del Cancro hanno sempre un grande bisogno di percepire la positività per la loro dolcezza lunatica che li rende sensibili alle variazioni emotive al punto da perdere consapevolezza di questi andamenti. Giove in un certo modo stabilizza gli umori e porta con se il seme di un piccolo sogno.
La luna nuova sarà quindi molto importante perchè gode di questo influsso.

Per tutti, Giove nella costellazione del Cancro riporta valore alla tradizione, recuperando quindi gli aspetti positivi, messi un po’ da parte dall’influsso del suo passaggio in Gemelli che aveva cercato espansione nel mentale e nel campo intellettuale, inventivo.

Adesso l’attenzione ritorna sull’ecologia, la naturalità, la sfera intuitiva (non dimentichiamo che siamo appena entrati nel canale della percezione).

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Durante il mese di luglio agisce il canale della percezione che sicuramente agirà sulla nostra sensibilità che sia rivolta all’intuito o al sogno, inteso come quella strada che elabora le soluzioni migliori. Ognuno avrà il suo punto di percezione migliore rispetto a queste due strade e non serve neppure saperlo prima o deciderlo. Aprendoci alla percezione e lavorando con questo canale, naturalmente si apriranno e mostreranno le nostre migliori predisposizioni. Cosa significa questo?
Che possiamo avere molte più intuizioni oppure ricordare meglio i nostri sogni e i suoi messaggi simbolici.

Sull’intuizione parleremo nei prossimi giorni, sui sogni può essere un’ottima abitudine quella di segnarli su un quaderno (durante questo periodo possiamo ricevere particolari istruzioni che poi andremo ad eseguire nei prossimi mesi). Il consiglio è di tenere vicino a dove si dorme il quaderno, per non perdere traccia di aspetti importanti che possono sfuggire.

Uno dei sogni più ricorrenti è quello riferito al Mare

Del resto il mare rappresenta la culla della percezione, sarà molto probabile ricevere il suo messaggio simbolico all’interno dei nostri sogni.
Il mare nella simbologia oggettiva è rappresentativo di quel movimento vitale che è in grado di sostenerci e nutrirci ma anche di quei moti emozionali che si scatenano in veri e propri uragani, portando via spazio alla serenità, riportando dal profondo degli oceani i nostri pensieri più segreti anche a noi stessi.

“ho sognato il mare agitato, avevo paura perchè sapevo che avrebbe ucciso tutte le persone che abitavano vicino ma non potevo fare niente ed ero disperato. Mi sono svegliato con il cuore che batteva forte “

“C’eravamo io e mia madre che passeggiavamo per le vie del centro del paese dove abitiamo e mi sono accorta che si vedeva il mare , cosi ho detto a mia madre di andare a casa per prendere il costume e farci un bagno (…) ci siamo accorte che il mare era un’onda enorme che stava travolgendo tutto e ci avrebbe portato via così abbiamo cercato un palazzo alto per cercare la salvezza “ (chi sogna abita vicino a Cuneo)

“Avevo sette(1) conchiglie nella mano e stavo camminando su della sabbia bianca, dove si vedevano tante ossa di persona, era una cosa terribile ma nel sogno non avevo paura o schifo. Ho lanciato le conchiglie nell’aria e ho visto arrivare un’onda enorme. Ho pensato che mi restava poco e dopo sarei morta”.

Il mare, le emozioni forti, violente, scatenano paura. Nei sogni la simbologia oggettiva acquista un significato particolare se è dono di un collettivo che si muove argomentando nel medesimo modo. Questo rappresenta una particolarità che trascende il personale, cioè gli eventi del sognatore (che siano di sentore profetico o di vicende che vive nel presente) e va verso una percezione più ampia quasi come se fosse l’ascolto di un movimento collettivo che non per forza deve essere interpretato nell’ottica di un disastro come potrebbe essere uno tzunami.

Tutte interferenze che vengono ripetute nella nostra mente fino a realizzare uno stato di realtà verificato. E’ possibile che questo avvenga?
O forse è più concreto dire che l’interferenza rende accettabile una realtà che con lucidità nessuno ammetterebbe?

Fonte:

Guida Astroenergetica 2013
www.astroenergia.com