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* La buona notizia del venerdì: Il cervello batte Hal
Uno dei massimi istituti giapponesi di ricerca scientifica, il Riken – Advanced Institute for Computational Science – ha recentemente programmato un supercomputer servendosi di un software open source Nest – Neural Simulation Tecnology – al fine di simulare il funzionamento di una rete di 1,73 miliardi di neuroni connessi tra loro da 10,4 trilioni di sinapsi.
L’obiettivo dell’esperimento era quello di valutare i limiti dell’attuale capacità di simulazione dell’attività di una struttura biologica grande circa 2 volte meno di un cervello umano. Al tempo stesso si misurava la capacità di calcolo del supercomputer Kei,uno dei computer più moderni e potenti al mondo, dotato di 705.024 processori per circa 1,5 milioni di gigabytes di Ram.
Il computer, il cui nome deriva dalla parola giapponese kei (che vuol dire “10 biliardi”), è stato prodotto dalla Fujitsu per conto dell’Istituto Riken a Kobe in Giappone. Nel Novembre 2011 è stato il primo congegno al mondo a superare la soglia dei 10 petaflops (Floating Point Operations Per Second), ovvero dei 10 biliardi di calcoli al secondo a cui deve il suo nome. Il supercomputer ha raggiunto comunque una completa operatività solo verso la fine del 2012.
Malgrado le sue eccezionali capacità (qualcuno l’ha persino paragonato a un embrione di Hal, il supercomputer di 2001 Odissea nello spazio), però, Kei ha impiegato 40 minuti per riprodurre l’uno per cento delle attività che un cervello umano svolge comunemente in un secondo.
Buon vecchio cervello!
Nonostante sia un modello di almeno 35 mila anni fa – o più, secondo diverse stime – rimane sempre il più veloce; oltre ad essere estremamente piccolo e leggero, naturalmente.
Eppure nessuno se ne rende pienamente conto di questa fantastica, continua attività del nostro cervello; nessuno riesce a credere che il supercomputer sia – per ora almeno – così al di sotto delle quotidiane prestazioni di un encefalo umano.
Proviamo allora a pensare come la nostra vita, in ogni istante, sia mediata dalle informazioni che gli organi di senso inviano al cervello e che questo elabora in microsecondi operando confronti con miliardi di dati in memoria e generando processi associativi che attivano milioni di automatismi. Così, per esempio, guidiamo l’auto ascoltando la radio o conversando con gli altri passeggeri, riuscendo a seguire un percorso prestabilito nella mente e a riconoscere i punti di riferimento – cartelli stradali, imbocchi di autostrade, rotatorie ecc. – utili per svoltare o cambiare strada al momento giusto; e siamo anche capaci di reagire con estrema prontezza ad eventuali anomalie del traffico, evitare un altro veicolo, frenare per un ostacolo improvviso, accorgerci di un autovelox e – persino! – di ammirare e commentare il paesaggio.
Così un odore percepito per caso, in strada, mentre camminiamo di fretta, o un cambiamento della luce del giorno attraverso la finestra dell’ufficio, mentre siamo immersi nel lavoro, d’improvviso ci proietta in lontani ricordi, in mondi assai diversi e remoti, colmandoci di emozioni forti e del tutto impreviste. E riviviamo un luogo dell’infanzia o una persona cara che non c’è più, con una incredibile ricchezza di immagini, con un così grande dettaglio di particolari che mai avremmo detto, che non sapevamo proprio di possedere; e con un imbarazzante nodo alla gola .
Questo perché pare che l’encefalo umano lavori a oltre 38 petaflops, valore tuttora leggendario per i supercomputer.
Buon vecchio cervello, sei sempre il migliore.
Il cervello è un mezzo, è una parte della materia che la Coscienza plasma per esprimere la propria volontà.
Il motore primario è la Coscienza.
* Leggere fa bene: Giornata Internazionale del Libro 2019
I benefici di leggere un libro
“ un libro è come un giardino che si porta in tasca” ( Proverbio cinese)
tiene in esercizio il cervello
fornisce conoscenza e e informazione
aumenta la capacità di scrivere
riduce lo stress e ti mette in uno stato positivo
è un buon motivo di conversazione
arricchisce la concentrazione e l’attenzione
è un modo di passare il tempo liberamente
sviluppa la creatività
arricchisce il lessico ed il vocabolario personale
propone problemi e stimola la miglior risoluzione più veloce
aumenta la capacità di empatia con gli altri
introduce nel mondo sconosciuto della fantasia
i libri sono una finestra sul mondo
Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria.
Chi legge avrà vissuto 5000 anni:
c’era quandoCaino uccise Abele,
quando Renzo sposò Lucia,
quando Leopardi ammirava l’infinito…
perché la lettura è un’immortalità all’indietro.
Umberto Eco
fonte: Dal Web





