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* 2 febbraio, il giorno dell’orso

” Il  2 febbraio è uno di quei giorni, dispiegati nel calendario, utili, in base alle credenze popolari, per trarre auspici per il futuro, per predire l’esito dei raccolti. In fondo, da un punto di vista tecnico-agricolo, è effettivamente importante che, in certe fasi dello sviluppo del grano e della vite, le condizioni meteorologiche siano favorevoli.”

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In alcuni luoghi viene chiamato “Giorno dell’orso“.

In questo particolare giorno, l’orso si sveglierebbe dal letargo e uscirebbe fuori dalla sua tana per vedere come e’ il tempo e valutare se sia o meno il caso di mettere il naso fuori: se il tempo è nuvoloso annuncia con tre salti l’arrivo della primavera, se viceversa il tempo è chiaro e soleggiato l’orso torna a dormire nella tana.
Un proverbio piemontese in questo senso recita:
se l’ouers fai secha soun ni, 
per caranto giouern a sort papì”
(“Se l’orso alla Candelora fa saltare la paglia (il giaciglio) si rientra nell’inverno”).
In altre regioni, viene utilizzato il lupo o il leone come protagonista simbolico di questo proverbio che esplora le dinamiche interne della terra, che proprio nel momento di maggior gelido, ricominciano a risvegliare gli elementi assopiti, e quindi al di sotto di una superficie brulla corrisponde una vita intensa.

Non è un caso se il termine febbraio derivi dal latino februus (“purificante”), associato al periodo annuale di purificazione e quindi di rinascita.
Un altro proverbio simile al primo, ma meridionale in questo caso, sostiene che se il due Febbraio il tempo è buono, l’orso ha la possibilità di farsi il pagliaio e quindi l’inverno continua.
L’orso era anche protagonista di alcuni riti rurali del mese di febbraio, collocati nel ciclo agreste/vegetativo: al termine di una caccia simulata, l’orso viene catturato e portato all’interno del paese dove viene fatto oggetto di dileggi e di scherzi. L’epilogo può variare dall'”uccisione” dell’orso alla sua liberazione/fuga e ritorno alla natura. La figura dell’orso è rivestita da qualcuno del luogo che non deve essere riconosciuto fino alla fine della rappresentazione rituale.
In tempi remoti  un montanaro/domatore andava in giro da un paese all’altro facendo ballare l’orso nelle piazze, celebrando il  ritorno della luce e della bella stagione, con la sconfitta delle forze del buio e del freddo. In seguito questo uso scomparve e in alcuni paesi, per mantenere la tradizione, l’orso fu sostituito da una persona appositamente mascherata che ripeteva la stessa pantomima.

Altre celebrazioni del “ giorno dell’orso” e altre usanze.

Nel periodo di Carnevale, un uomo veniva mascherato da orso e tirato con una catena o una corda per le strade, dove veniva schernito e bastonato.
Sempre nel periodo di carnevale, un personaggio mascherato da orso apriva la sfilata in costume, e in questa “rappresentazione” veniva mostrato pure il giaciglio asciutto dell’orso
Si celebra anche  la “festa dell’orso“: qualche giorno prima della ricorrenza, i cacciatori con il volto annerito, andavano alla ricerca dell’orso, che (un uomo travestito) veniva immancabilmente trovato la sera della vigilia. Cacciatori, “orso”, e domatore visitavano le stalle e le osterie con il pretesto di spaventare la gente (e le ragazze) si lasciavano andare a trasgressive bevute. Il giorno dopo, l’orso compariva in paese e, dopo aver fatto il giro della borgata, ballava con la ragazza più bella prima di scomparire per ritrasformarsi in uomo.
In Puglia, chi impersonificava l’orso girava per le vie del paese, fermandosi nelle piazze: lì, al suono di tamburi, si metteva a ballare la tarantella, tra i presenti disposti in cerchio che battevano le mani a tempo e lo punzecchiavano e colpivano con qualche sberla. A volte, a seconda del tempo, l’orso imitava o no l’atto del costruire il suo rifugio (u pagghiar’).
Questi riti riproponevano comunque una tradizione antica che celebrava la festa del ritorno della luce e della bella stagione, con la sconfitta delle forze del buio e del freddo.

Nello svolgimento di questi riti traspare la simbologia dell’orso (che con l’inverno va in letargo e si risveglia a primavera), interprete della forza primitiva della natura. L’orso può anche essere accostato alla figura dell'”uomo selvaggio”. In entrambe le raffigurazioni rappresenterebbe comunque il binomio natura – uomo.

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Ci saranno ancora sei settimane d’inverno o la primavera arriverà in anticipo?

Chiedetelo a Chuck, la marmotta dello Staten Island Zoo che come ogni anno farà la sua previsione.
L’appuntamento con Chuck è fissato per il 2 febbraio, il “Groundhog Day“, cioè il giorno della marmotta, una festa celebrata ogni anno sia negli Stati Uniti che in Canada, nel corso della quale si osserva il rifugio della marmotta prestando attenzione a quando farà capolino dalla sua tana. Se Chuck vedrà la sua ombra ci saranno altre sei settimane d’inverno, mentre se non la vedrà significa che la primavera arriverà presto. Chuck e la sua famiglia hanno predetto correttamente la fine dell’inverno 23 volte negli ultimi 30 anni.
A New York ogni anno per il giorno della marmotta il sindaco Bloomberg va a fare visita a Chuck allo zoo di Staten Island per leggere il responso. E’ ormai una tradizione consolidata!

Leggi anche: “ Il giorno della marmotta”

http://marisamoles.wordpress.com/2013/02/02/la-madonna-candelora-e-la-primavera-che-verra-tardi/

Fonti:
http://www.lucedistrega.net/documenti/feste-candelora.htm
http://www.nyc-site.com/newyork/nymag-eventi/3386-nel-giorno-della-marmotta

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Perchè siam donne:Il 1° Febbraio del 1945 viene riconosciuto per la prima volta in Italia il diritto di voto alle donne

IL 1° FEBBRAIO DEL 1945 VIENE RICONOSCIUTO, PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA, IL DIRITTO DI VOTO ALLE DONNE…

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Pochi mesi prima della conclusione del secondo conflitto mondiale, il secondo governo Bonomi – su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi – introduceva in Italia il suffragio universale, con Decreto Legislativo Luogotenenziale n. 23 del 1° febbraio 1945, “Estensione alle donne del diritto di voto”.


A 154 anni dalla “Dichiarazione dei diritti delle donne e delle cittadine” firmata da Olympe de Gouges che purtroppo le valse – nel 1793 – la ghigliottina, in Italia finalmente le donne si poterono recare alle urne.

Una prima volta che assunse una valenza ancor maggiore poiché avvenne in occasione del Referendum del 2 giugno 1946 in cui gli italiani furono chiamati a scegliere fra Monarchia e Repubblica.

Si trattava di un diritto riconosciuto tardivamente nel panorama occidentale; non solo, ma si trattava, in un certo senso, di un diritto “concesso”.

La struttura del decreto era la seguente:

l’art. 1 ne sanciva l’esercizio alle condizioni previste dalla legge elettorale..;

l’art. 2 ordinava la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili;

l’art. 3 stabiliva che, alle categorie escluse dal diritto di voto, dovevano aggiungersi le donne indicate nell’art. 354 ,..ovvero le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati“.

Il Decreto n. 74 “Norme per l’elezione dei deputati all’Assemblea Costituente“, sanciva – un anno più tardi – la loro eleggibilità.

Le Donne italiane votarono effettivamente per la prima volta in occasione delle elezioni amministrative di marzo – aprile 1946 e del succesivo Referendum Repubblica-Monarchia del 2 giugno.

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La Costituzione garantiva l’uguaglianza formale fra i due sessi, ma di fatto restavano in vigore tutte le discriminazioni legali vigenti durante il periodo precedente, in particolare quelle contenute nel Codice di Famiglia e nel Codice Penale.

Ad onor del vero, in Italia, le donne potevano gia votare – solo per le amministrative – sin dal 1924. Benito Mussolini sulla carta le aveva riconosciuto il diritto di voto al fine di dimostrare che non temeva l’elettorato femminile, anzi.

Fu però solo un atto di pura demagogia, in quanto la dittatura aveva già deciso la proibizione di qualsiasi elezione per comuni e province, sostituendoli con i podestà ed i governatori.

n Francia, tale decisione venne presa con qualche mese di anticipo, per l’esattezza il 21 aprile del 1944, ma con essa anche la possibilità alle donne di essere elette.

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Ma facendo un passo indietro, questo passo segnò il definitivo ingresso della donna come punto di riferimento nella società di allora? La risposta è no.

Il diritto di voto non garantì un diritto di cittadinanza consolidato.

Sul lavoro il cammino fu molto più arduo, attraverso un percorso di emancipazione che arrivò almeno fino al 1963, quando entrarono nella magistratura prendendo possesso di ogni tipo di carica.

Fino ad allora le donne si accontentarono di ruoli “scartati” dall’uomo. Accrebbe sicuramente il numero di insegnanti nelle scuole, a conferma della qualità e della necessità di una formazione al femminile per i propri figli.

Il diritto di voto resterà una pura formalità fino a quando le strutture politiche non saranno popolate da donne libere

Una donna può – anzi deve – essere ambiziosa, cosa diversa dall’esser competitiva.

L’ambizione significa dire “so che sarei capace di…” e uscire dalla corazza di timidezza che inibisce ogni passo avanti.

Le donne non sono nate né per essere modeste, né per essere sottomesse.È non elemosinare il diritto.

Non è sufficiente il diritto di voto per sbloccare le libertà sociali.

A titolo di esempio servono due occhi per vedere la profondità del mondo in cui viviamo.

Con un occhio solo il mondo viene percepito piatto.

Lo stesso per quello che udiamo: con un orecchio solo non si percepisce da dove proviene la voce, anche in questo caso il suono si appiattisce.

Fonti:

http://www.facebook.com/

www.freeopinionist.com/

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* ME > WE: pubblicare una buona notizia accelera il cambiamento

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Considero il web una dimensione espansa della Terra costituita  da immagini, suoni e sensazioni di tutta l’umanità. Correnti di pensiero corrono veloci o sostano a volte a formare vortici di energia o scoppiano in infiniti frammenti che poi si ricompongono in altre correnti. Tutto è vivo e palpitante e attira le attività mentali e della psiche.
Quando ho aperto il blog la mia sensazione era quella di chi è di fronte ad un panorama conosciuto e non ancora esplorato. Come quando ti viene voglia di urlare qualcosa per vedere se c’è qualcuno o è soltanto l’eco.
Mi attirava entrare nella corrente e vedere che effetto avrebbe fatto.
Non mi aspettavo di avere subito riscontri… qualcuno ha messo un like al mio primo articolo…fra milioni di viaggiatori nel web…al mio primo commento su un blog che mi attirava è nata una durevole amicizia…la mia vita si è arricchita di uno spazio nel quale sento di comunicare con l’anima delle persone e di avere la possibilità di condividerne i valori.
La condivisione è spontanea, affettuosa, crea emozione.
Così un commento è un gesto affettuoso, un dire sono contenta di averti incontrato, siamo in sintonia, mi piace quello che scrivi,  e voglio che altri lo apprezzino come me…A volte basta uno spunto per far dire non ci avevo pensato…
Così puoi agire sul cambiamento ed è gratificante farlo insieme. E sul web è facile essere in tanti.
Quando si è in tanti e ci si scambia like per testimoniare interesse, approvazione, fiducia, nasce dalla affinità un gruppo. Affinità può significare condivisione di valori e di obbiettivi. Si è  in sintonia.
La somma delle parti è maggiore dell’intero e un gruppo che nasce da un’ affinità spontanea ha una grande capacità di incidere sulla cosiddetta opinione pubblica e generare il cambiamento.
Io sono convinta che in questi tempi di cambiamenti è necessario orientarsi verso una visione potenziante del futuro e riscoprire e ribadire i valori propri di una umanità consapevole.
Possiamo come gruppo generare una forma pensiero che possa navigare nel web colorata come infiniti arcobaleni, vibrante di sensazioni ed emozioni, sonora come una orchestra perfettamente accordata...
Una forma pensiero attrae chi è in sintonia e diventa una energia positiva per molti, ma molti, molti di più…per tutti.
Come fare a farlo?
Io propongo che ognuno di noi pubblichi sul suo blog una “buona notizia” ogni venerdì. E ce ne sono di buone notizie che le scimmie urlatrici dei media ci nascondono!
Perchè il venerdì?
Venerdì è il giorno dedicato al pianeta Venere, dispensatore di energie di armonia e di bellezza attraverso la scienza e la conoscenza.
Siete pronti a cambiare il vostro ME e arricchirvi in WE?
Siete pronti? Uno…Due…Tre…Via!

PS: ho scritto questo articolo nel lontano 2013 e da allora ogni venerdì ho pubblicato una buona notizia! Quante settimane? Quattro ogni mese X dodici mesi X più di dieci anni ormai! Le trovate su “Pagine” del blog!

E quante buone notizie ho trovato, potrei citare blog che ho visto crescere in quantità e in qualità!

Ma è più costruttivo che ognuno di voi le trovi! E ce ne sono, ce ne sono, ce ne sono! Scoprirete che sono molte di più di quelle “cattive” che ci propinano le scimmie urlatrici dei massmedia!

Siete pronti a cambiare il vostro ME e arricchirvi in WE?
Siete pronti? Uno…Due…Tre…Via!

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Il 2023 è l’anno del Coniglio Nero Guimao

Io sono in sintonia con il ritmo

Dell’universo

Nella mia quieta solitudine,

Ascolto le melodie dell’anima

Io trascendo la banalità,

Il dissenso e la decadenza

Domino per la mia capacità di conformarmi

Coloro le mie parole

Di delicati colori pastello.

Riassumo in me l’armonia e la pace interiore.

Io sono il Coniglio!

Il 2023 è l’anno del coniglio delle acque nere, l’anno del Coniglio Guimao

E’ un anno temperato che procede senza fretta, dopo il burrascoso anno passato. Si vogliono valutare con calma l’esperienze fatte.

Molti riconosceranno che la persuasione è meglio della forza, la diplomazia e le relazioni internazionali avranno di nuovo un posto in primo piano.

La attenzione sarà più rivolta alla qualità e alla bellezza della vita nelle sue numerose possibilità e sfaccettature .

La tendenza sarà di rimandare le questioni spiacevoli o almeno di prenderle in considerazione da più svariati punti di vista per migliorarle.

Il Capodanno Cinese ha una durata di 16 giorni e nel 2023 comincerà il 22 gennaio 2023.

I cinesi usano vestirsi di rosso per l’occasione o comunque devono indossare almeno un indumento di questo colore.

Il coniglio è il quarto segno dello zodiaco cinese.

L’anno più felice del ciclo lunare tra i popoli dell’Asia è il quarto e il coniglio, come dice l’antica leggenda, occupa questo posto onorevole tra i segni dello zodiaco orientale.
Secondo l’oroscopo cinese, l’elemento del 2023 è l’Acqua e l’elemento del Coniglio è il Legno. L’interazione di questi due elementi, Acqua e Legno, determina la caratteristica dell’anno, così come il carattere delle persone nate nel 2023.

Secondo la visione del mondo orientale, l’acqua dà origine al legno. L’Acqua nutre il Legno con sentimenti di empatia, favorisce l’espressione di sé e il Legno dona all’Acqua un senso di stabilità e chiarezza di intenti.

Acqua e Legno sono elementi reciprocamente complementari che interagiscono armoniosamente tra loro e creano uno sfondo favorevole nel 2023.

L’influenza dell’Albero (o del legno), secondo l’oroscopo cinese, si manifesta in un invidiabile autocontrollo, nel desiderio di trovare un posto duraturo nella vita, nella capacità di raggiungere il massimo successo in qualsiasi attività commerciale.

Una persona nata nel 2023 è guidata dagli indizi del suo intuito, e la sua innata buona volontà e la capacità di mettersi nei panni degli altri la aiutano a raggiungere il successo professionale e l’elemento Acqua le conferisce fascino naturale, saggezza, flessibilità, intuizione.

Le caratteristiche principali del Coniglio per il 2023 sono Nero, Acqua. Un anno del genere, tra l’altro, viene solo una volta in sessant’anni, gli analoghi che lo precedono erano i lontani 1903 e 1963. 

Il numero “3” nella data indica solo il colore che accompagna il segno: nero. Ma le opzioni sono anche possibili: blu, blu scuro, azzurro, poiché il pianeta dominante dell’anno è Venere.

I valori principali per molti durante tutto l’anno continueranno ad essere la sicurezza e la conservazione del proprio benessere. E il punto qui non è tanto l’individualismo quanto l’ansia per i propri cari, la paura di perdere ciò che è stato acquisito a costo di grandi sforzi.

Dal 2023 inizia un periodo di conflitti morali e spirituali, ci si interrogherà sul ruolo dell’essere umano nel mondo. Sarà possibile comprendere gli eventi che si sono verificati nell’ anno trascorso , trarne insegnamenti per cambiare il corso della storia.

Ci saranno ancora episodi di intolleranza e fanatismo inevitabili quando aumenta l’urgenza a superare tali comportamenti per molta parte dell’umanità.

Tuttavia, Plutone farà il suo lavoro: tutto tornerà alla normalità e il bianco tornerà ad essere bianco.

Colori fortunati: rosso, rosa, viola, blu.

Fonti.

Oroscopo cinese 2023 coniglio d’acqua, previsioni (horoscopochino.co)

Astrologia Cinese -Theodora Lau – Edizioni Mediterranee

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Perchè siam donne: Billie e Serena più che campionesse

Una foto emblematica , anche se non giochiamo a tennis.

Due donne che hanno cambiato il mondo dello sport femminile superando stereotipi limitanti per tutte le donne in tutti i campi.

La prima ci ha mostrato che è possibile essere pagate quanto un uomo.

La seconda che possiamo giocare trasformando le regole che non ci prevedono.

La prima è Billie Jean King.

La donna a cui dobbiamo la nascita del tennis professionistico femminile.

Prima di lei il mondo pensava che nessuno avrebbe mai pagato un dollaro per andare a vedere una partita di tennis fra donne.

Se oggi il tennis è uno dei pochi sport in cui le donne guadagnano quanto gli uomini è perché lei ci ha creduto per prima e l’ha reso possibile.

Billie Jean King, nata 1l 22 novembre 1943), è stata una tennista statunitense. Considerata tra le migliori tenniste della storia, ha vinto in carriera 78 titoli WTA; di questi, 12 titoli singolari, 16 titoli di doppio e 11 titoli di doppio misto sono prove del Grande Slam 

È inoltre la fondatrice della Women’sTennis Association (WTA)

Accesa sostenitrice della lotta al sessismo nello sport e nella società, è ricordata per l’incontro di tennis noto come  battaglia dei sessi che nel 1973, la vide sconfiggere il tennista Bobby Riggs, vincitore del singolare a Wimbledon e numero 1 al mondo tra il 1941 e il 1947.

Il match è tuttora considerato un evento molto significativo per lo sviluppo del rispetto e del riconoscimento dato al tennis femminile. 

“Ho pensato che saremmo tornati indietro di 50 anni se non avessi vinto quella partita. Avrebbe rovinato il circuito femminile e fatto perdere l’autostima a tutte le donne”.

Seguendo la classifica stilata dal “London Daily Telegraph” alla fine di ogni anno dal 1914 al 1972, Billie Jean risultò essere prima giocatrice al mondo per tre volte: 1966, 1967 e 1968.

Billie Jean si ritirò dai tornei di singolare alla fine del 1983.

La canzone di Elton John Philadelphia Freedom è un tributo alla tennista, di cui il cantante è sempre stato grande amico

L’altra è Serena Williams la donna che ha trasformato per sempre il tennis in un palcoscenico di rivoluzioni.

Lei che ha vinto più di tutte, per più tempo di tutte, che ha guadagnato più di tutte e ha trasformato la sua carriera in qualcosa che andasse oltre la vittoria personale.

La presenza di Serena come donna nera in uno sport storicamente bianco, il suo impegno e la sua volontà di mettere a nudo le sue sfide personali hanno trasformato non solo il tennis ma anche il modo di raccontarlo.

Serena Jameka Williams. Soprannominata The Queen (La regina), è considerata una delle migliori tenniste di tutti i tempi, grazie alla sua forza fisica e mentale, ai suoi potenti colpi da fondo campo e al miglior servizio del circuito, nel corso di una carriera da professionista della durata di ventisette anni (1995-2022).

Nata nel 1981, Serena Williams inizia a giocare a tennis a quattro anni insieme alla sorella Venus, sotto la guida di papà Richard, che segue personalmente la crescita delle proprie figlie 

Serena a soli 16 anni entra nel circuito professionistico di tennis nel 1997, dando il via alla scalata della classifica mondiale nel giro di breve tempo.

I numeri di Serena: 858 vittorie in carriera

73 titoli vinti, 98 considerando i doppi;-23 slam vinti in singolare, 39 con i doppi;-97 finali disputate in singolare;-un oro olimpico in singolare (Londra 2012);-tre ori olimpici in doppio (2000, 2008, 2012);-319 settimane in vetta alla classifica mondiale;-prize money in carriera di oltre 94 milioni di dollari (la giocatrice che nella storia ha guadagnato di più nel tennis femminile);-4 volte vincitrice del Laureus Sportswoman of the Year Award;-Atleta dell’anno 2015 per Sports Illustrated

Sale sul tetto del mondo vincendo poi l’oro alle Olimpiadi di Londra 2012.

Serena Williams guadagna stima e notorietà in altri campi, cinema, tv sfilando spesso come modella (sul magazine “Sports Illustrated”) realizzando una linea di abiti sportivi personale. Abiti che, per altro, indossa anche in campo: contro l’opinione degli arbitri.

Dà l’addio al tennis giocato all’inizio del mese di settembre 2022.

Hanno rivoluzionato costume e società come nessuna giocatrice mai prima, ma soprattutto hanno insegnato alle ragazze con la racchetta venute dopo di loro ad osare, nel gioco e nella vita.

Billie Jean King – Wikipedia

Serena Williams – Wikipedia

(20+) Labodif – Post | Facebook

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* Saturno che governa Capricorno e l’Arcangelo Cassiel

 

Il tuo reggente, l’Antico Saturno, ti osserva, TU che sali, con le tue agili zampe sugli irti e scoscesi pendii del pensiero più razionale, sino a giungere al punto più alto l’irrazionale Anima. Sei dunque giunto alla Porta degli Dei, eppure ancora ti trascini la tua coda di mitica sirena. Tu che tanto puoi osare, avendo la conoscenza e la forza sei qui giunto, ora scegli. Scegli se varcare questa soglia e divenire Stella esplorando i sentieri dell’anima, o sostare per poi ridiscendere e tornare così sirena, nel buio della densità terrena così legata alla mente.

In perfetta opposizione al Cancro, simbolo dell’«incarnazione» e della creazione, il Capricorno, che custodisce la “Porta degli dei”, rappresenta la separazione dalle materialità terrene. Proprio come la natura in inverno, all’inizio del quale cade questo segno, il capricorno evoca lo spogliarsi ed il ritirarsi della materia, nonché il silenzio e la meditazione, tipici dei mesi invernali. Segno di terra, simboleggia il seme che, sottoterra, inizia la sua lenta e progressiva maturazione, fino a giungere alla “resurrezione” al mondo sotto forma di erba primaverile.

E’ sotto questo segno che il Sole si trova al solstizio invernale. In realtà questa é, come per gli altri undici segni dello zodiaco, una semplice convenzione, poiché (per effetto della precessione degli equinozi) già dal 60 a.C. il Sole «rinasce» nella costellazione precedente: il Sagittario. A partire dal 2100 invece questo fenomeno si verificherà nello Scorpione.

E’ una costellazione tra le più antiche, fu uno dei primi segni dello zodiaco,la sua stella più brillante Deneb forma con Vega e Altair il ben noto triangolo estivo.

Gli astri appartenenti alla costellazione del Capricorno, circa venti quelle che possiamo vedere a occhio nudo, sono facilmente rintracciabili disegnando (idealmente) una linea  a partire da Vega, la più luminosa stella della Lira, ad Altair dell’Aquila, tirando poi dritto verso meridione per un uguale porzione di cielo.    La stella più luminosa, Delta Capricorni, è chiamata Deneb Algedi, dalla parola araba al dhanab al jady, cioé «la coda della capra».
La testa della capra é costituita da Alpha Capricorni, ovvero Giedi o Algedi, «il capro»

Il Capricorno é un animale fantastico, costituito dalla parte anteriore di una capra e dal retro di un pesce. Nel mito greco una leggenda narra che Pan, insieme ad altri dei, stava facendo festa sulle rive del Nilo; improvvisamente comparve tra di loro lo spaventoso gigante Tifone e gli dei, terrorizzati, si trasformarono in varie forme e fuggirono via in tutte le direzioni. Pan si gettò nel fiume e prese la forma di un animale mezzo pesce e mezzo capra, così come viene rappresentato in molti antichi atlanti celesti.

Il pianeta Saturno è il governatore del Capricorno.

Saturno è il Signore del Karma.

E’ il Guardiano della soglia, custodisce la porta dell’Iniziazione, pronto a mettere alla prova tutti coloro che si avvicinanano ad essa. Egli determina quelle crisi che vanno lette come ” opportunità” per accedere ad una consapevole libertà di scelta e ci danno la possibilità di comprendere le leggi cosmiche, delle quali è l’amministratore.

Saturno dona al Capricorno una mente acuta, un magnetismo forte e dinamico, e la capacità di creare quelle strutture e quei mezzi che gli danno l’opportunità di scalare la “Montagna Spirituale” che è il traguardo dell’uomo evoluto.

Egli dona la razionalità nell’affrontare la vita, il senso di conservazione, la concentrazione, la costruttività, regola gli ostacoli, le limitazioni, gli impedimenti, il Tempo, la morte.E’ in analogia con la pazienza, la saggezza, l’esperienza, la sapienza, la Storia.

Lo spirito olimpico di Saturno è Aratron che può trasformare qualsiasi organismo vivente in pietra in ogni momento. Può mutare il carbone in pietre preziose e le pietre preziose in carbone. Assegna spiriti familiari e favorisce la riconciliazione degli uomini con le forze sotterranee; insegna l’alchimia, la magia e la medicina, rivela il segreto dell’invisibilità, rende fruttifero ciò che è sterile e conferisce lunga vita.

L‘Arcangelo Cassiel è il dominatore della sfera di Saturno,

Custode del saggio Capricorno, ma ispira anche lo spirito amorevole della Vergine.

“E’ un Arcangelo molto antico perchè ha già realizzato il suo piano evolutivo in un’epoca lontanissima, guidando un’altra umanità sulla Terra. Soltanto i miti e le leggende narrano di quando gli Dei vivevano sulla Terra, in splendidi Templi, e l’umanità poteva ascoltare la loro voce e contemplarne il volto.

Poi le cose cambiarono, gli Esseri Immortali abbandonarono la Terra per trasferirsi in una dimensione meno violenta, più rarefatta. Sotto al suo dominio troviamo ciò che è custodito nel grembo della Terra: miniere, giacimenti, faglie telluriche. Conosce e regola i movimenti delle piattaforme di fuoco su cui galleggiano i continenti.

E’ considerato il Custode e l’Iniziatore del regno minerale, ne dirige e conserva l’energia, risvegliando-a al momento giusto. E’ portatore di saggezza, di introspezione e silenzio.

Custodisce il passato, le memorie delle grandi civiltà che si sono avvicendate sulla Terra. Sorveglia i siti archeologici, rivelandoli o nascondendoli, di epoca in epoca ai ricercatori. E’ il Signore del Tempo che scorre; in stretta collaborazione con Khamael ed Uriel; scandisce tempi emodi in cui il Piano Divino si manifesta. Attraverso e indicazioni di questa Triade, i custodi del Karma potranno decidere e programmare le nuove incarnazioni di tutti gli esseri viventi, selezionando tra le risultanze del karma passato, degli errori presenti e del Piano Evolutivo futuro…

E’ il tenero protettore degli anziani, di tutti coloro che volgono al tramonto della vita e, attraverso i Suoi messaggeri, li accompagna con dolcezza nel momento del trapasso, verso il giardino cintato su cui regna l’Arcangelo Azrael.

Cassiel è l’ispiratore di tutti coloro che lavorano con il passato ed il mondo sotterraneo: geologi, storici, archeologi, speleologi, vulcanologi, ma anche degli antiquari, dei minatori, degli orologiai, dei geriatri e di tutti coloro che si dedicano all’assistenza delle persone anziane.

Giuditta Dembech

Dedicato ad un Capricorno che ha trasformato ed arricchito il mio percorso di vita: mia figlia.

Illustrazioni di Evelyn de Morgan

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Mi chiamo C/2022 E3 e sono una cometa! Sono passata di qui 50.000anni fa .Come siete cambiati cara umanità!

Una cometa torna a fare visita alla Terra ben 50’000 anni dopo la sua prima comparsa, al tempo dei Neanderthal la C/2022 E3 (ZTF).

L’ultima volta che la stella ha visitato il pianeta, il deserto del Sahara era umido e fertile, Neanderthal e mammut vagavano ancora per il pianeta e gli umani, per quanto si sa, non avevano ancora raggiunto il Nord America.

La datazione del periodo di ritorno di 50 mila anni è stata fatta calcolando l’orbita percorsa dall’oggetto spaziale.

Secondo le stime, verso la fine del mese corrente dovrebbe addirittura essere visibile ad occhio nudo, tanta è la vicinanza al nostro pianeta, se invece siete armati di telescopio, già da questi giorni potrete iniziare ad avvistarla, nella speranza di ottenere uno scatto perfetto di un fenomeno destinato a ripetersi tra tantissimi anni.

C/2022 E3 (ZTF) è una cometa di lungo periodo che è stata scoperta lo scorso 2 marzo dagli astronomi Bryce Bolin e Frank Masci del Zwicky Transient Facility in California. All’inizio è stata giudicata un asteroide, ma con calcoli più accurati è stato stabilito che invece doveva trattarsi di una cometa. dimostrato avere una chioma condensata, caratteristica di una cometa”.

Da allora, la nuova cometa di lungo periodo si è notevolmente illuminata e ora sta attraversando la costellazione settentrionale della Corona Boreale nei cieli prima dell’alba.

Il 12 gennaio la stessa raggiungerà il punto di massima distanza dal Sole, avvicinandosi al massimo alla Terra solo il 1 febbraio 2023. Nel periodo che intercorrerà tra il 17 gennaio ed il 5 febbraio, “la declinazione della cometa sarà elevatissima, tanto da diventare circumpolare, ovvero visibile nel cielo per tutta la durata della notte, anche con un binocolo”.

In generale, per tutti gli essere umani le stelle hanno sempre avuto un significato molto speciale e sono viste come simbolo di speranza e di ideali.

L’essere umano ha bisogno di segni eccezionali per tirare fuori la testa dall’apparenza effimera che pure è il suo campo di esperienza.

Quindi mi domando…dato che nel Cosmo niente è per caso, quale messaggio vuole dare all’umanità questo passaggio della cometa di 50.000 anni fa? Così visibile ad occhio nudo in questo tempo di una umanità che raramente alza gli occhi al cielo così occupata a risolvere problemi che crea in continuazione.

50.000 anni fa

L’ Homo neanderthalensis,(king, 1864) comunemente detto uomo di Neandertal. visse nel periodo paleolitico medio, compreso tra i 200 000 e i 40 000 anni fa.

Fu un “Homo” molto evoluto, in possesso di tecnologie litiche elevate e dal comportamento sociale piuttosto avanzato che aveva la capacità di usare simboli e pensare in modo astratto. (Almeno così l’avrebbe detto Aristotele.)

Questo è emerso dai ritrovamenti di oggetti di ornamento personale e l’uso della pittura del corpo nelle grotte di Maltravieso, La Pasiega e Ardales  in Spagna. e nella grotta di Einhornhöhle in Germania.

Inoltre proprio da pitture rupestri risulta la sua dipendenza dai fenomeni naturali sia in terra che in cielo.

Certo l’interpretazione di un fenomeno come una cometa in cielo era istintiva e certamente aveva un riscontro sui suoi comportamenti, come lo era l’alternanza delle luce e del buio, la pioggia e il vento, la Luna e il Sole e le stelle.

L’ Homo neanderthalensis, viveva in simbiosi con la natura.

E tra i tanti fenomeni naturali una cometa che oggi chiamiamo C/2022 E3 (ZTF) poteva dare un messaggio, un imput,un monito . Quanto e quando è stato recepito e come utilizzato non lo possiamo sapere.

Ma certamente è stato notato perchè allora anche il cielo ed i suoi eventi erano da scrutare.

E l’essere umano aveva abbastanza coscienza di essere uno dei tanti abitanti di un ambiente che era comunque necessario per la sopravvivenza tanto da organizzare in gruppi i suoi simili.

E che tutto ciò che lo circondava dalla vegetazione, alla terra, alle distese di acqua, agli animali andava rispettato e curato per il bene reciproco.

50.000 > 2023

Homo Sapiens (dal latino uomo sapiente)l’essere umano moderno

gli appartenenti all’attuale umanità alzano gli occhi al cielo se non altro per assaggiare uno spicchio di eternità?

abbiamo coscienza di essere solo una delle tante specie che abitano il Pianeta Terra e sono reciprocamente necessari?

consideriamo l’Ambiente in cui viviamo un patrimonio indispensabile che deve essere conservato e migliorato per la sopravvivenza dell’intero sistema vivente ?

utilizziamo gli strumenti acquisiti per costruire un sistema di vita che sia utile a tutta la comunità utilizzando solo e oculatamente le risorse a disposizione?

abbiamo sviluppato concetti di bellezza e armonia verso noi stessi e tutte le altre specie? e comportamenti di conseguenza?

( a chi vuole completare…)

Non sarà che non è per caso che proprio in questo periodo viene avvistata questa cometa per ricordarci come eravamo e a farci riflettere su come siamo oggi ?

Se solo oggi notiamo questa cometa è perchè vogliamo darci un messaggio !

Forse riflettere su come siamo ora come umanità e se siamo soddisfatti delle nostre “ conquiste” !

Se stiamo raggiungendo lo stato di Homo Noeticus!

( io sono ottimista)

Love Laurin

Io penso che l’universo è un insieme vivo e pulsante di energie che agiscono, collaborano, scambiano qualità ed intensità in un continuo divenire secondo un ordine implicito da sempre e per sempre.

Queste energie pervadono e determinano una coscienza in tutto ciò che è manifesto, dal granello di sabbia, alle piante, agli animali, agli esseri umani fino alle più lontane e complesse galassie.

Le energie delle stelle ci sostengono e ci spingono verso le scelte che fanno della vita la nostra vita.

Cometa in arrivo, solo i Neanderthal l’avevano vista (tecnoandroid.it)

Homo neanderthalensis – Wikipedia

L’Origine dell’Arte e i Primi Esempi di Arte Paleolitica (ulukayin.org)

Homo noeticus – Wikipedia

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Perchè siam donne: L’Italia è la nazione ad avere più donne stellate al mondo.

Secondo una ricerca del Censis, in Italia a preparare abitualmente il cibo nei nuclei familiari è nel 67,4% dei casi una donna. Ma è anche vero che il 58% degli uomini cucina “spesso” o almeno “qualche volta” e, tra questi, il 42,4% nella fascia che va dai 25 ai 34 anni lo fa con entusiasmo.
L’Italia è la nazione ad avere più donne stellate al mondo. Metà delle cuoche stellate della guida Michelin sono italiane. Le nuove chef stellate del Belpaese sono brave, spesso under 40, applaudite per inventività e professionalità. Ammettono che non è facile ma esigono giustamente di essere trattate come i loro colleghi maschi. Sono dieci le chef nostrane stellate, le regine dei fornelli, premiate dalla Guida Michelin.

Prima di passare in rassegna le grandi chef nostrane, va ricordata una donna di successo come Anna Gosetti della Salda, la mantovana regina dei libri e delle riviste di ricette, la Artusi al femminile, che dal 1952 al 1981 dirige La Cucina Italiana e nel 1967 pubblica Le Ricette Regionali Italiane. Il trattato nelle sue diciassette edizioni si arricchisce di 2174 ricette, presentate con dovizia di particolari, e numerose varianti, a dimostrazione che ogni ricetta, anche quella consacrata da una tradizione secolare, può comunque essere aggiornata e adeguata ai tempi.

Nadia Santini è la prima chef italiana in assoluto a essere premiata con tre stelle, nel 1996, per il ristorante Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio, in provincia di Mantova. Nel 2013 al concorso del periodico Restaurant “The World’s 50 Best Restaurants” viene nominata “miglior chef donna del mondo”.

Non si contano le eccellenze femminili della nostra cucina: Beatrice SegoniAnna Moroni (1939), nota soprattutto come personaggio televisivo per aver preso parte, dal 2002 al 2018, alla trasmissione La prova del cuoco, condotta da Antonella Clerici; Marta Pulini, che con una laurea in biologia in tasca si dedica a seri studi gourmet fino a diventare, con un impegno di anni e anni in Italia e all’estero, una chef di fama internazionale; Aurora Mazzucchelli, premiata nel 2008 (ristorante Marconi a Sasso Marconi); Martina Caruso, chef stellata dal 2016.

Cristina Bowerman, stella Michelin dal 2010 (Glass Hostaria, nel quartiere romano di Trastevere). Quest’ultima, una delle chef più riconoscibili d’Italia, studia lingue straniere a Bari e legge a San Francisco, prima di trasferirsi ad Austin, in Texas, per fare la graphic designer. In America studia Arti culinarie all’Università del Texas e si diploma alla prestigiosissima scuola de Le Cordon Bleu. Tornata in Italia nel 2004, due anni dopo apre Glass Hostaria a Roma. Per i primi tre anni le cose non vanno bene, i clienti, affezionati ai piatti della tradizione romana, trovano troppo moderna e avanguardista la sua idea di cucina. La vita di Cristina cambia nel 2010, quando gli ispettori della Michelin la premiano con l’agognata Stella proprio per la sua notevole audacia e originalità inventiva. Il lavoro di Cristina non si ferma in cucina: la chef è la presidente dell’Associazione italiana ambasciatori del gusto.

Iside De Cesare, romana di origine, fino a 19 anni è una studente modello, prima al liceo e poi alla facoltà di ingegneria finché un bel giorno, per caso, decide di andare ad aiutare nella cucina del ristorante della sorella. È la sua rivelazione sulla via di Damasco, la scoperta di una vocazione nascosta. Il suo localeLa Parolina, ad Acquapendente nell’alto Lazio, non lontano dai confini con Umbria e Toscana, è l’immagine della sua padrona, fine nei modi e riservata.

Marianna Vitale, chef stellata di Sud a Quarto, in provincia di Napoli, non si limita alla cucina, ma dopo aver organizzato una serie di cene nelle carceri di tutta Italia, ha deciso di aprire una scuola di formazione culinaria per i ragazzi che escono dal carcere di Nisida, per quelli che scappano dalla guerra, per quelli che non hanno una casa e per tutti coloro che hanno voglia d’imparare, di formarsi, di migliorare professionalmente. 

Martina Caruso è la più giovane cuoca stellata d’Italia e dirige la cucina dell’Hotel Signum, sull’isola di Salina, in Sicilia. Il suo ristorante è una perla in mezzo al Mar Mediterraneo, che esalta le ricette di mare. La sua cucina, giocosa, creativa, affascinante per i sapienti contrasti di sapori e consistenze, conquista con la sua particolare leggerezza.

Chiara Pavan è cuoca stellata al Venissa, un ristorante chic sul Canal Grande a Venezia, che propone piatti veneziani eleganti preparati con ingredienti locali, e ha lanciato anche Antonia Klugmann e Paola Budel, altra cuoca che ha fatto la storia della gastronomia italiana contemporanea.

“La cuoca che legge Montaigne”, come è stata soprannominata per i suoi studi in filosofia, così commenta la sua visione del rapporto tra le donne e la cucina: «Le donne lavorano ancora molto meno degli uomini, sono dati ufficiali, non lo dico io. Stiamo uscendo ora da una società in cui la donna è sempre stata vista come la madre che sta in casa. Stiamo facendo dei passi da gigante, ci stiamo evolvendo, grazie al cielo. La cucina è un luogo già duro, ci sono dinamiche particolari anche a livello di leggi statali.

Ma ancora storicamente la ristorazione è legata alla figura del cuoco maschile, così come in tanti altri lavori»

E questa è solo una piccolissima parte di un lungo elenco…..

I fiori all’occhiello della cucina italiana. Parte prima (vitaminevaganti.com)

I fiori all’occhiello della cucina italiana. Parte seconda (vitaminevaganti.com)