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Abbraccia un albero! Fa bene!

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Abbracciare gli alberi fa bene, la scienza conferma

Abbracciare gli alberi, un’idea della “hippy generation” molto criticata, è ora provata in modo scientifico: contrariamente alle credenze popolari, toccare un albero rende più sani. Per stare meglio non importa neppure toccarlo, l’albero: il solo essere nelle sue vicinanze ha lo stesso effetto.

Parola di Matthew Silverstone, autore del saggio “Blinded by Science”, Bendati dalla scienza ufficiale.

Tesi: tutto vibra, dal nucleo di un atomo alle molecole del nostro sangue e del nostro cervello. Suoni, piante, animali. Fino allo spazio esterno. “Una volta compreso questo principio di base, tutto diventa improvvisamente chiaro: se applichiamo questa teoria al mondo intorno a noi, ci stupiremo di cosa potremo imparare”. 

Blinded by Science” spiega come smettere di essere “accecati dalla scienza”, e offre una teoria che, se applicata a fattori come l’acqua, le piante, il sole e la luna, sembra avere un “senso perfetto”.

Così, Silverstone prova “scientificamente” che gli alberi migliorano molti aspetti della salute: malattie mentali, disturbo di deficit di attenzione e iperattività (Adhd), livelli di concentrazione, tempi di reazione,depressione, emicranie.

Innumerevoli studi – riferisce il blog “Informare per Resistere” – hanno dimostrato che i bambini mostrano effetti psicologici e fisiologici significativi in termini di salute e benessere quando interagiscono con le piante”. Studi che dimostrano che i bambini “stanno meglio, cognitivamente ed emotivamente, in ambienti verdi”. I piccoli “giocano in modo più creativo” se si trovano nel bel mezzo di un bosco.

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Una indagine sulla salute pubblica, programmata per studiare l’associazione tra spazi verdi e salute mentale, conclude che “l’accessibilità a spazi verdi può significativamente contribuire alle nostre capacità mentali e al nostro benessere”. Quale può dunque essere l’aspetto della natura che può avere effetti così significativi? “Fino ad ora si è pensato che fossero gli spazi aperti, ma Matthew Silverstone mostra che non si tratta di questo”.

Piuttosto, il ricercatore inglese “prova scientificamente che sono le proprietà vibrazionali degli alberi e delle piante a darci i benefici in termini di salute, non gli spazi verdi e aperti”. La risposta a come piante ed alberi ci influenzino fisiologicamente sembra dimostrarsi molto semplice: “È tutto dovuto al fatto che ogni cosa ha una vibrazione, e differenti vibrazioni influenzano i comportamenti biologici”. È stato provato che, se beviamo un bicchiere di acqua trattato con una vibrazione di 10Hz, il nostro tasso di coagulazione sanguigna cambia immediatamente con l’ingestione dell’acqua trattata.

Per Silverstone, accade lo stesso con le piante: “Quando tocchiamo un albero, la sua diversa vibrazione influenzerà vari comportamenti biologici del nostro corpo”.

Questa idea ‘vibrazionale’, – spiega “Informare per Resistere” – è supportata nel libro da centinaia di studi scientifici, “che forniscono prove schiaccianti che l’abbracciare gli alberi non è una pazzia: non solo fa bene alla nostra salute ma può anche far risparmiare molti soldi ai nostri governi, offrendo una forma di trattamento alternativa e gratuita”. Secondo l’indagine, “spazi verdi e sicuri possono essere efficaci quanto una prescrizione medica nel trattare alcune forme di malattia mentale”.

E se i medici, d’ora in poi, trattassero alcuni disturbi suggerendo una passeggiata nel parco piuttosto che una scatola di pillole?

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Abbraccia un albero sia fisicamente che mentalmente.
Chiudi gli occhi e inizia a respirare lentamente e profondamente.
Concentrati sul tuo respiro… Inspira ed espira e ogni volta che prendi aria, inspiri con essa tutta la positività intorno al tuo essere…e ogni volta che espiri liberi te stesso da quello che non è tuo.
Continua a seguire il tuo respiro finché non ti senti calmo e rilassato.
Sintonizzati con l’albero… Senti le sue vibrazioni mentre si uniscono alle tue.
Respira profondamente lasciando che la sua energia raggiunga il tuo cuore e la tua l’albero.
In questo momento sei tutt’uno con l’albero, con madre terra e con tutto quello che è .
L’energia che scaturisce dalla tua emozione è pura energia divina.
Visualizza le sue potenti vibrazioni… I

n questi attimi d’immensa emozione, potresti risolvere anche un tuo problema di salute indirizzando queste vibrazioni con tutta la tua forza emozionale a dissolvere completamente la nuvola che copre il tuo sole… Prova!
Visualizza il tuo problema divenire sempre più piccolo e insignificante…

Visualizzalo mentre si dissolve continuando a respirare ed essere Uno con Tutto.


– dal libro “Felicità – Un Anno di Pensieri Positivi”

Io penso che l’universo è un insieme vivo e pulsante di energie che agiscono, collaborano, scambiano qualità ed intensità in un continuo divenire secondo un ordine implicito da sempre e per sempre.

Queste energie pervadono e determinano una coscienza in tutto ciò che è manifesto, dal granello di sabbia, alle piante, agli animali, agli esseri umani fino alle più lontane e complesse galassie!

Articolo tratto da LIBRE

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La buona notizia del venerdì: pedalare sopra le stelle si può!!!

Ecco La Pista Ciclabile Che Si Illumina Di Notte… E Si Ricarica Col Sole!

Sappiamo quanto andare in bicicletta sia ecologico, un modo per spostarsi e viaggiare in totale rispetto dell’ambiente, ma appena cala il sole spesso preferiamo utilizzare automobili o comunque mezzi di trasporto che possano percorrere sentieri illuminati.

Ma cosa accadrebbe se anche le piste ciclabili diventassero veri e propri sentieri che magicamente si illuminano non appena il giorno volge al termine?

È esattamente questo ciò che accade nel nord della Polonia, vicino a Lidzbark Warminski, dove è stata ideata una particolare pista ciclabile capace di accumulare energia solare e di auto-illuminarsi al calar del sole.

Ecco come appare la pista ciclabile non appena il buio si manifesta.

Il cemento di cui è composta la pista inizia ad emanare una luce di un blu intenso che guiderà i ciclisti lungo il sentiero.

La TPA Instytut Badań Technicznych ha realizzato questa pista servendosi di un materiale sintetico che può illuminarsi fino a 10 ore.

Sebbene ce ne sia un tipo simile in Olanda, lì usano LED, mentre qui si fonda solo sull’accumulo di energia solare.

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L’Olanda celebra Vincent Van Gogh con una pista ciclabile luminescente che si ispira al celebre dipinto del 1889, “Notte stellata”, conservato al MoMA di New York, in cui il maestro olandese del post-impressionismo morto a soli 37 anni catturò uno splendido paesaggio notturno tra i cieli di Saint-Rémy-de-Provence, in Francia.
“Pedalare” in un quadro, dunque, ora si può grazie al Van Gogh-Roosegaarde Cycle Path di Nuenen, vicino Eindhoven, in Olanda, intitolato proprio al grande pittore dell’Ottocento dove, per una volta, è la realtà a evocare la pittura e non viceversa.

Il percorso ciclabile, inaugurato nel novembre 2014, è stato progettato in occasione del “Van Gogh 2015 International Theme Year” dedicato ai 125 anni dalla scomparsa dell’artista . Collega due mulini e aggiunge un nuovo tratto alla pista ciclabile lunga 335 chilometri che si snoda nella regione del Brabante del nord, unendo la casa di famiglia in cui nacque Van Gogh al paese di Nuenen, dove trascorse buona parte della sua vita e dove, nel 1885, dipinse il suo primo capolavoro, “Il Mangiatore di Patate”.

L’Olanda, patria dei mulini a vento, dei tulipani, delle dighe e soprattutto delle biciclette, il mezzo più diffuso per via del territorio pianeggiante, non smette di stupire in particolare per le sue piste ciclabili. E quest’ultima è davvero un’opera d’arte unica al mondo realizzata dalla compagnia Heijmans e dallo studio Roosegaarde per ricreare la stessa magica atmosfera del quadro di Van Gogh con un artificio tecnologico e poetico allo stesso tempo: 50mila sassolini scintillanti incastonati nel tracciato accumulano energia durante il giorno per rilasciarla nella notte fino a brillare come stelle. Una sorta di cielo precipitato al suolo percorribile su due ruote per un vero incanto ecosostenibile per ciclisti, turisti e residenti. È ciò che l’artista e designer Daan Roosegaarde definisce “tecno-poesia”, ovvero la tecnologia combinata con l’esperienza attiva.

Il metodo di illuminazione non provoca fastidio agli occhi e non interferisce con la natura circostante e, anzi, permette di pedalare di sera con molta più facilità rispetto alle piste tradizionali. Inoltre, lungo alcuni punti, ci sono LED che garantiscono luce supplementare nel caso in cui l’energia solare non sia sufficiente a illuminare l’intero percorso, ad esempio dopo una giornata nuvolosa.
La vita di Van Gogh, la sua terra, le sue origini, i suoi blu pastosi e i suoi gialli di grano, le sue visioni liriche e le sue ossessioni, “srotolate su un sentiero di luce” per celebrare e riscoprire il suo genio in modo originale e nel massimo rispetto dell’ambiente. 

Una pista che coniuga arte, fascino e cultura per pedalare tranquillamente in bicicletta sopra una scia di stelle “sulle tracce” di Van Gogh.

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fonti:
http://www.curioctopus.guru/read/10384/ecco-la-pista-ciclabile-che-si-illumina-di-notte…-e-si-ricarica-col-sole?utm_source=fb&utm_medium=EVERGREEN&utm_term=10384

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Il Neem, l’albero sacro dell’India: il più antico insetticida del mondo

Tra i tanti possibili esempi c’è un grande albero, che purifica l’aria, fornisce un’ombra rinfrescante e tiene lontane le zanzare: il Neem.

L’albero di neem è originario dell’ India, ove gli usi di questa pianta, sono ben noti sin dall’ antichità. La prima testimonianza del suo uso risale a 4500 anni fa, ancor prima che gli antichi erboristi scoprissero i benefici del Salice, Timo, Mirra e Pino.
I primi scritti medici Sanskriti riferiscono i benefici dei frutti, semi, olio, foglie, radici e corteccia del Neem. Di conseguenza, non ci meraviglia che il Neem dell’India sia chiamato in modo affettuoso “la farmacia del villaggio” perchè i suoi frutti, semi, foglie, corteccia e radici contengono composti che dimostrano proprietà anti-fungho, anti-infiammatorie, anti-virali, anti-batteriche e anti-settiche.

Cresce nelle zone tropicali e sub-tropicali di Asia, Africa, America (Centro e Sud), Medio Oriente, Australia, Oceania. 

Ha molti altri nomi popolari (come Margosa, Nimba, Lillà d’India) nelle varie località di diffusione nel mondo.  Il nome persiano di quest’albero è Azad-Darakth che tradotto vuol dire Albero Libero. In sanskrito invece viene chiamato “sarva roga nivarini”: il guaritore di tutti i malanni. Per gli arabi: “Shajar-e-Mubarak” ossia “albero benedetto”.

Fu introdotto nell’Africa occidentale all’inizio del XX secolo per fornire ombra e impedire al deserto del Sahara di estendersi a sud. I selvicoltori hanno introdotto questo albero anche nelle Figi, nelle isole Mauritius, in Arabia Saudita, nell’America centrale e meridionale e nelle isole caraibiche. Negli Stati Uniti ci sono piantagioni sperimentali nelle zone meridionali dell’Arizona, della California e della Florida.

I tre principi attivi principali della pianta sono la azadiractina, la margocina e la katechina.
Il neem è stato dichiarato dalle Nazioni Unite “Albero del 21° Secolo”.
Appartiene alla famiglia del mogano. Raggiunge 30 metri di altezza e circa 2,5 metri di circonferenza. Cresce in fretta, richiede poche cure e sopravvive bene nei terreni poveri.
Per le sue doti straordinarie quest’albero è stato conteso tra le multinazionali del farmaco e il governo dell’India ha dovuto sostenere una causa contro la W.R. Grace che aveva già depositato oltre 70 brevetti per monopolizzare gli straordinari principi attivi di questa pianta.

L’albero del neem è una bella pianta che si può facilmente far crescere anche nel nostro clima temperato, dove sopporta le rigidità del clima invernale, perdendo la sua chioma fino alla primavera. Data la frugalità e la sua rapida crescita, la si può facilmente allevare nei giardini e nei parchi dove, oltre a fare ombra in estate, contribuirà a tenere lontane le zanzare. Questo albero, infatti, non è soggetto all’aggressione di insetti e parassiti, che al contrario tiene lontani, migliorando la qualità dell’ambiente circostante e purificando l’aria con i suoi fiori.
La ricerca ha dimostrato che il neem ha una gamma d’uso più vasta di qualsiasi altra pianta: è stato largamente impiegato nei rimedi per la salute, il benessere e la bellezza per molti secoli. Tutte le parti della pianta presentano attività biologica, tuttavia il seme rimane l’elemento più attivo.
Ma, l’aspetto che maggiormente ci interessa è che il neem costituisce un ottimo strumento salutare per la lotta alle zanzare, in quanto non solamente l’olio dei semi, ma la pianta stessa, in tutte le sue parti – radici, legno, corteccia, foglie e fiori – è un repellente efficace di questo fastidioso insetto.
Le foglie secche del neem (che possono essere conservate dopo la caduta) ad esempio, se vengono bruciate, producono un fumo che purifica l’aria e tiene lontane le zanzare.

In India, sin da tempi antichi, questa pratica ha aiutato a tenere lontani gli insetti, specialmente dopo i monsoni, e a favorire la salubrità dell’aria, depurata da microrganismi patogeni.

L’olio di neem (nome popolare dato in India anticamente in onore della dea Neemari) viene estratto dai semi, spremuti a freddo, dell’Azadirachta.

La suddivisione della pianta, secondo l’Ayurveda è la seguente:

Rasa – Gusto: Tikta (amaro), Kasaya (astringente)

Guna – Proprietà: Laghu (leggero)

Virya – Potenza: Sheeta (fredda)

Vipaka – Sapore post digestivo: katu (piccante)

Prabhava – Azione specifica: riparazione delle ferite, antinfiammatorio),
antiepilettico, malattie dell’occhio, malattie ostinate delle vie urinarie (compreso il diabete), anti ittero, rinfrescante, antielmintico, antimicrobico, insettifugo.

Una conferma dalla natura: in India, i passeri aggiungono foglie di neem ai loro nidi, e poiché non le mangiano e l’analisi mostra l’assenza di molti parassiti usualmente presenti nei nidi, sembra evidente un uso indotto dalla constatazione empirica, come avviene spesso fra gli animali.

Il Mahatma Gandhi lo amava molto e, come molti maestri dell’India, spesso pregava e meditava all’ombra delle sue fronde ed ogni giorno beveva un infuso delle sue foglie amare.

Fonti:*http://gogreen.virgilio.it/*http://www.google.it* http://celticfearn.wordpress.com/ *http://www.progettoscudo.it/ *http://www.ekira.it/

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Perchè siam donne: Saalumarada Thimmakka, la madre indiana degli alberi

Per superare il dolore di non avere figli, Saalumarada Thimmakka e il marito hanno deciso di iniziare a piantare degli alberi banyan nel loro piccolo villaggio indiano.

Oggi Saalumarada ha circa 111 anni ed è una delle ambientaliste più conosciute al mondo.


La sua età, in realtà, è solo ipotizzabile: la data di nascita di Saalumarada Thimmakka è imprecisata, ma possiamo collocarla tra il 1910 e il 1911. A conti fatti, quindi, ha almeno 111 anni, e oltre a essere una delle donne più longeve della storia, è anche uno degli esempi più singolari di ecologia.

Nel 2016 la BBC la elesse come una delle 100 donne più influenti dell’anno.

Il motivo risiede nella peculiarità della sua vita: mai diventata madre biologicamente, Saalumarada Thimmakka (che viene chiamata anche Aala Marada Thimmakka) ha dedicato la sua vita a piantare alberi banyani per superare il dolore dell’infertilità.

Si tratta di grandi piante dalle radici aeree, chiamate anche Ficus Bengalesi, che hanno la capacità di espandersi notevolmente nell’area in cui sono piantati (proprio grazie alle radici che si trasformano poi in tronchi).

Nel servizio a lei dedicato, i giornalisti e le giornaliste di BBC la definirono “La madre indiana degli alberi”.

“Ho deciso di immergermi fino in fondo in questo pianeta per superare il dolore di non avere mai avuto figli miei”, raccontava davanti alle telecamere.

Nata più di 110 anni fa nella regione meridionale del Karnataka, in India, Saalumarada Thimmakka si sposò a 20 anni con un uomo amorevole, con cui trascorse una vita felice. Quando, tuttavia, divenne chiaro il fatto che non riuscivano ad avere figli, le persone iniziarono a comportarsi sgarbatamente nei loro confronti, guidate dagli stereotipi passati e dalle regole non scritte riguardanti la famiglia.

Si prendevano gioco di me alle mie spalle“, diceva, “e così andai al tempio a offrire le mie preghiere”.

In India l’albero di banyano è sacro e rappresenta la fertilità femminile.

Saalumarada Thimmakka decise quindi di piantarne uno, simbolicamente e per superare il dolore che lei e il marito provavano nei confronti della sterilità, e continuò a piantarne.

“Avevamo bisogno di riempire la nostra vita. E in questo modo, forse la società ci avrebbe restituito un po’ di rispetto. In qualche modo, questi alberi ci avrebbero benedetto”.

In poco tempo, la donna e il marito piantarono 384 banyani lungo una strada fangosa vicino al villaggio in cui vivevano.

In breve tempo, la strada si trasformò in un lungo e bellissimo viale alberato , e così presero la decisione di continuare a piantarne.

Negli anni, Saalumarada Thimmakka è così diventata una delle ambientaliste indiane più conosciute (e riconosciute anche dal Governo, che nel tempo le ha dedicato premi e riconoscimenti).

“In tutti questi anni gli alberi sono diventati enormi, e qualcuno di loro non ce l’ha fatta. Quelli che sono morti mi hanno lasciato un grande dolore ma tutti gli altri comunque mi hanno aiutato a vivere”

Fonte:

Saalumarada Thimmakka e i suoi 8000 banani | Ohga!

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* La buona notizia del venerdì:L’India pianta 2 miliardi di alberi creando lavoro per 300mila giovani – Laurin42 (laura-carpi.com)

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Perchè siam donne: Il vero motivo della caccia alle streghe…

Il 28 giugno 1424 sulla Piazza del Campidoglio fu bruciata viva la fattucchiera Finnicella; partiva così proprio da Roma la caccia alle streghe che avrebbe insanguinato tutta l’Europa per finire anche nel Nuovo Mondo.

Fino ad allora la Chiesa non aveva una posizione codificata verso chi professava riti cosidetti magici, la vicenda di Finnicella segna il punto di svolta dell’atteggiamento della Chiesa verso quell’insieme di credenze, superstizioni e comportamenti che erano elencati come stregoneria.

Finnicella è un personaggio veramente esistito nella Roma del XV secolo.

Il suo nome è riportato dalle cronache capitoline, e si può definire la capostipite delle cosiddette streghe ( dal latino “strix” che significa uccello notturno)bruciate nel mondo colpevoli di aver esercitato arti diaboliche e quindi malefiche.

Le donne trucidate dall’inquisizione, il più delle volte, come nel caso di Finnicella, non avevano nulla a che fare con le accuse che erano mosse. loro. Spesso si trattava di povere donne di umili condizioni la cui colpa era soltanto quella di aver conservato e tramandato quelle tradizioni popolari, legate alla natura, che derivano da un paganesimo mai estirpato. Tra le categorie che hanno visto più vittime ci sono le erboriste e vedove.

Fu Innocenzo VIII, nel 1484, a dar via a questa crudele crociata con la sua bolla “Summis desiderantes affectibus“ (Desiderando con supremo ardore)mettendo in pratica quella che sarebbe diventata la “bibbia del terrore”, contro ogni forma di stregoneria, il Malleus Maleficarum, (Il Martello delle Streghe).

Il popolo di Roma mormorava dei misfatti che la donna avrebbe compiuto: trenta neonati uccisi per berne il sangue ancora caldo e il figlio stesso che Finnicella avrebbe ucciso per poi non si sa come arrivare a farne polvere da ingerire per oscuri e nefandi riti magici.

Questi racconti arrivarono a Bernardino da Siena: in quel periodo era a Roma dove, per incarico del Papa, teneva quotidianamente le sue prediche in piazza; bastarono le accuse della fattucchiera perché formulasse un’accusa formale di stregoneria.

Durante il sommario processo ci furono dottori che tentarono di difendere Finnicella sostenendo che i neonati non li uccideva ma li faceva nascere semplicemente perché era un’ostetrica.”( RomeandArt ).

La colpa di Eva è stata quella di voler conoscere, sperimentare, indagare con le proprie forze le leggi che regolano l’universo, la terra, il proprio corpo, di rifiutare l’insegnamento calato dall’alto, in una parola Eva rappresenta la curiosità della scienza contro la passiva accettazione della fede…

Margherita Hack

Fonte:

Facebook

Leggi anche *Ma quali streghe ! Buon Samhain! – Laurin42 (laura-carpi.com)

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La buona notizia del venerdì: La nostra pipì per il pianeta ovvero in natura nulla si spreca!

Entro il 2025 tutta l’urina dei visitatori del parco giochi a tema Futuroscope sarà conferita alla start-up Toopi Organics, che la trasformerà in biostimolanti agricoli. La partnership, con la collaborazione dell’impresa di pulizie GSF Athéna, andrà a regime nel 2025 ma già 4 bagni del parco sono stati adeguati a raccogliere l’urina senza che questa vada in fogna.

Futuroscope è un parco giochi a tema situato nel comune francese di Chasseneuil-du-Poitou, che attira ogni anno 2 milioni di visitatori, particolarmente gradito alle famiglie per le attrazioni pensate per i più piccoli. A regime, la collaborazione potrebbe quindi davvero risultare in una produzione di biostimolanti consistente e sostenibile.

L’iniziativa è partita in realtà proprio dall’impresa di pulizie GSF Athéna per ridurre il consumo di acqua potabile nei servizi igienici e riciclare l’urina dei suoi visitatori grazie alla tecnologia di Toopi Organics.

Il progetto prevede l’installazione di speciali orinatoi in grado di far risparmiare fino a 3 litri di acqua potabile ad ogni visita. L’urina raccolta viene immediatamente stabilizzata per la conservazione inodore, quindi trasportata nelle sedi della start-up per la lavorazione.

Ad oggi sono stati attrezzati quattro blocchi sanitari dotati di orinatoi maschili per il riciclo delle urine, il cui regolare svolgimento della raccolta è garantito in campo dal team dell’impresa di pulizie.

Da luglio 2021 sono già stati 23.000 litri di urina al Futuroscope, garantendo oltre 275.000 litri di acqua potabile risparmiati.

Nei 3 anni a venire, il Parco intende raccogliere l’urina in tutti i servizi igienici. L’urina sterilizzata e fermentata da Toopi Organics potrà sostituire i fertilizzanti chimici.

La tecnologia filtra l’urina e aggiunge a questa zucchero, quindi vengono inoculati batteri di interesse agronomico e si attende fermentazione da 48 a 72 ore, al fine di ottenere un biostimolante microbico concentrato.

Il primo biostimolante a base di urino di Toopi Organics, Lactopi Start, è appena stato autorizzato in 6 Paesi europei – si legge sul comunicato congiunto Toopi Organics – Futuroscope – Testato su più di 10 tipi di colture con quaranta prove agronomiche, Lactopi Start riduce il consumo di fertilizzanti di sintesi del 50% mantenendo le rese agricole, e abbassando così i costi di 37% di fertilizzazione

La tecnologia mira a fornire agli agricoltori un’alternativa ecologica ai fertilizzanti di sintesi, con un rapporto costo/efficacia molto competitivo.

La startup intende commercializzare più di 2 milioni di litri di biostimolanti a base di urina nel 2027, facendo affidamento su una vasta rete di raccolta, compresi i siti ad alta frequentazione come Futuroscope, festival musicali e aree di sosta autostradali.

Nel parco Futuroscope si punta ad andare a regime entro il 2025.

Dal canto suo, la Francia si è impegnata ad azzerare le proprie emissioni entro il 2050. Ecco perché stanno emergendo sempre più progetti di ricerca nelle aree urbane.

D’altronde anche altrove sono state adottate situazioni simili, dagli Usa alla Svezia. Quest’ultima addirittura dal 1990 separa l’urina dalle acque all’origine. Questo approccio alternativo ai servizi igienico-sanitari consiste nel raccogliere separatamente urina, feci e acqua grigia.

Una tecnica che favorisce il riciclo dei nutrienti concentrati nelle urine: 85% di azoto e 65% di fosforo.

E del resto gli astronauti nelle missioni spaziali bevono la loro urina riciclata e depurata.

Il parco giochi a tema Futuroscope riciclerà l’urina dei visitatori per produrre biofertilizzanti – greenMe

Gli agricoltori USA riscoprono l’urina come fertilizzante naturale

Peecycling: riciclare l’urina per fertilizzare i tetti verdi di Amsterdam

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Perchè siam donne: Gigliola Staffilani che ha creduto nei suoi sogni

Una donna che ha lottato da sempre per i suoi sogni, nonostante le difficoltà.

Gigliola Staffilani ci ha creduto fino in fondo, si è fatta strada in un settore caratterizzato da una forte prevalenza maschile e si è distinta in una carriera accademica ineccepibile.

E quest’anno, già docente di matematica al #MIT (Massachusetts Institute of Technology), è stata eletta membro dell’Accademia Nazionale Americana delle Scienze (National Academy of Sciences), uno dei più alti e prestigiosi riconoscimenti che possano essere attribuiti ad uno scienziato negli USA e nel mondo.

Gigliola tutte le estati torna al paese in cui è nata nel 1966. Siamo in Abruzzo, a Villa Rosa di Martinsicuro (TE): Gigliola cresce in campagna e parla solo in dialetto nella sua infanzia.

A 10 anni perde il padre e si butta nella matematica per imparare a dividere il dolore. Ha un talento naturale ma c’è bisogno di qualche soldo e sua madre vorrebbe farla lavorare, più che studiare.

Adoravo il fatto che la matematica fosse completamente logica, non c’era nessuna sorpresa. Mi piaceva il fatto di avere il controllo e che una prova non era soggettiva o emotiva. Avevo già abbastanza emozioni negative intorno a me e avevo solo bisogno di un mondo dove nessuna emozione prendesse il sopravvento su tutto

Ma Gigliola non molla, riesce ad iscriversi al liceo scientifico di San Benedetto del Tronto dove incontra il professore Mario Illuminati che crede profondamente nelle sue capacità e le suggerisce di provare a vincere una borsa di studio per l’università.

Così si trasferisce a Bologna e poi decide di proseguire il percorso accademico all’Università di Chicago,

Nel 1989 si laurea. Nel 1991 consegue un master, e nel 1995 un dottorato di ricerca.

Subito dopo ricopre prima il ruolo di assistente alla Stanford University e poi, nel 2006, docente di matematica pura al Department of Mathematics del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston.

Gigliola è stata la seconda donna della storia ad avere una cattedra “full” al MIT di Boston (Matematica Pura), prima italiana di sempre.

Viene considerata una delle scienziate migliori al mondo in svariati campi

 Gigliola ha ancora un legame molto forte con l’Italia (e la nostra cucina) e appena può torna nella sua città natale, dove vivono i suoi parenti.

N.B. Non possiede alcun profilo social.

Le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale delle società.

Rita Levi Montalcini

Fonte:

Chi è Gigliola Staffilani, membro dell’American Academy of Sciences (leonardo.it)

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Perchè siam donne: Ellen Swallow Richards, una ecofemminista, per prima introduce la parola “ecologia” per descrivere “la famiglia della natura”

Ellen Henrietta Swallow Richards  (1842-1911) è stata un’ingegnere e chimica statunitense.

Fu la fondatrice del movimento per l’economia domestica caratterizzata dall’applicazione della scienza alla casa e la prima ad applicare la chimica allo studio della nutrizione.

Gli interessi di Ellen includevano anche l’applicazione di principi scientifici a situazioni domestiche, come l’alimentazione, l’abbigliamento,l’idoneità fisica, i servizi igienico-sanitari e la gestione domestica efficiente, creando il campo dell‘economia domestica.

Il suo eresse per l’ambiente la portò a introdurre la parola “ecologia “in inglese intorno al 1892, coniata per descrivere la “famiglia della natura“.

Ellen era una femminista determinata, una ecofemminista, che credeva che il lavoro delle donne all’interno della casa fosse un aspetto vitale dell’economia

Si laureò in chimica al MIT (Massachusetts Institute of Technology) nel 1873 e con il suo docente organizzò un laboratorio per una nuova disciplina che chiamarono “chimica sanitaria”.

Fu l’unica donna che riuscì ad ottenere una laurea nel prestigioso istituto, ma le fu negata la cattedra perchè solo gli uomini erano ammessi nei laboratori. Scelse quindi di esercitare la professione di “chimica industriale” e fu la prima donna a farlo.

Raggiunse la notorietà per il suo lavoro di analisi delle acque, analizzando una quantità infinita di campioni di acque provenienti da scarichi domestici, industriali e sistemi fognari. Il tutto richiese lo sviluppo di nuove tecniche ed apparati di laboratorio che dovette creare da se’.

Questa indagine sanitaria portò alla produzione delle prime tabelle di purezza delle acque e quindi ottenne l’allestimento del primo laboratorio per i test di purificazione degli scarichi idrici.

Lo studio delle interazioni tra l’uomo e l’ambiente, rimase la questione che la appassionò per tutta la vita. Già allora uno dei problemi più seri era la pulizia delle acque e dell’aria, e non solo negli USA: le fabbriche disperdevano liberamente fumi densi e scarichi maleodoranti, case e uffici erano riscaldati soprattutto a carbone.

Per questo tentò di sensibilizzare i cittadini anche scrivendo trattati in merito all’alimentazione corretta, alla progettazione di edifici più sani, più sicuri e sulle caratteristiche ottimali degli ambienti domestici.

In questo si rivolse soprattutto alle donne, perché di fatto erano costrette a combattere, giorno dopo giorno, per mantenere, per quanto possibile, le condizioni igieniche ad un livello accettabile nelle famiglie. A questo scopo tenne anche corsi nella sua abitazione.

Pensava che tutte le donne dovessero essere istruite nelle scienze e scrisse libri sulla scienza da usare in casa.

Ellen ricavò il termine eutenica dal verbo greco eutheneo (Εὐθηνέω) che significa causare del bene Fu la prima ad usare il termine eutenica con il significato di “scienza del vivere meglio“, allo scopo di assicurare esseri umani efficienti.

La sua casa, del resto, era molto particolare: la ridisegnò lei stessa, facendo particolare attenzione al sistema di riscaldamento e a quello di ventilazione, tanto che la casa dove abitavano lei ed il marito Robert Richards veniva chiamata “il centro del benessere” da tutti quelli che la frequentavano.

Fonti:

“Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie”, Ledizioni, Milano 2023

Ellen Swallow Richards – Wikipedia

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Luna Piena di Maggio ed Eclissi in Scorpione! Che c’entra Toro?

Ogni movimento dei pianeti in cielo ha un significato preciso per dirci dove siamo e dove stiamo andando.

Per tutti i livelli di coscienza e per tutti gusti indica le energie che sono a nostra disposizione per fare le scelte per il futuro.

Da eoni ed eoni!

E sono sempre indicazioni per migliorare le condizioni dell’esistenza di tutto ciò che è manifesto, nessuno escluso.

Questo 5 Maggio la Luna si fa piena e anche si nasconde in una eclisse penombrale non a caso nel segno zodiacale dello Scorpione.

Scorpione è il campo della battaglia tipica dell’evoluzione umana verso l’armonia tra materia e spirito.

L’Armonia è una conquista .

Superate le necessarie esperienze che ci sono apparse come ostacoli sul cammino siamo più consapevoli delle nostre capacità e più chiara la visione del futuro che vogliamo. Per ognuno! Per tutti!

Le energie scorpioniche hanno la funzione di mettere in discussione ciò che riguarda le conquiste della civilizzazione per formulare nuovi prodotti e sistemi sociali che potranno portare unità e beneficio all’umanità.

Scorpione è il veicolo perfetto per questa trasformazione e generazione di nuovi archetipi.

Il campo di battaglia sul quale il vecchio ordine e le nuove idee lottano per generare la rinascita in una forma espressiva diversa delle dinamiche dell’umanità a livello globale.

In termini di evoluzione umana una tale battaglia vinta conduce all’inversione della ruota , un avvenimento molto importante nello Scorpione.

Vuol dire essere pronti al primo passo verso una dimensione superiore.

Siamo pronti a questo passo? E sappiamo quale via scegliere senza essere accecati dalla frenesia del nuovo?

Un grande segreto della energia scorpionica è l’energia canalizzata .

La qualità dell’occhio dell’aquila, simbolo dello Scorpione, conferisce la capacità di concentrare la direzione del proposito , una volta che è chiaro, sul sentiero da percorrere. L’acqua di Scorpione fluisce senza soluzione di continuità lungo il percorso stabilito , andando risotutamente verso il suo delta, la corrente è stabile, la volontà decisa, la corrente emotiva è Amore.

Il crollo forzato dei vecchi schemi abitudinari emotivi, istintivi e non rigenerativi dell’esistenza avviene proprio in Scorpione e la conseguente liberazione potente dei nuovi archetipi che servono all’umanità.

La Luna è il deposito delle esperienze passate. Ci sono servite per arrivare fin qui.

Sappiamo valutarne gli insegnamenti ricevuti? Nell’universo nulla si elimina e tutto si trasforma..

Forse faremo fatica a cambiare o così ci sembrerà. Siamo alla fine di un ciclo. Personale e collettivo

Indirizziamo le energie che impieghiamo nell’opporci per dare vita al nuovo.

Questo è il momento di riflettere . Su chi siamo veramente su cosa vogliamo per procedere, quali cambiamenti vogliamo ottenere per noi e per tutti.

Approntiamo progetti costruttivi e realizzabili con entusiasmo ma saggezza

Prima di lanciarci verso il futuro che comunque verrà.

La Luna si oscura in eclissi totale nell’ombra della Terra.

I periodi più problematici della vita umana sono costellati da eclissi.

Sono tempi di allineamento. Il loro obbiettivo è ricordarci lo scopo del nostro essere qui. Quello che abbiamo scelto per questo giro di vita. Un piccolo momento di buio apparente per scoprire la volontà della nostra luce interiore lontano dagli abbagli ingannevoli delle correnti casuali.

Le eclissi di luna quest’anno sono due e si verificano tutte sull’asse Toro/Scorpione

Toro è il segno della vita terrestre,le risorse naturali, l’agricoltura, il lavoro, il cibo, le risorse personali, i valori, l’economia, i mercati, la finanza e tutto ciò da cui facciamo dipendere le nostre sicurezze.

Attraverso le energie di Venere Toro esprime l’arte di vivere ,che è la base per l’acquisizione dei beni materiali necessari per una soddisfacente esistenza. Predomina il desiderio di possedere sia cose belle che vivere esperienze che intensificano i piaceri fisici.

La stessa determinazione nel perseguire i propri obbiettivi è rivolta al bene comune, al territorio di appartenenza. Tutto è di tutti e va rispettato.

Sull’asse Toro /Scorpione si tratta di trovare un giusto e necessario equilibrio.

Grazie al Toro grazie al Toro sapremo attribuire il peso corretto alle cose, ai valori della vita, alla giusta priorità delle esperienze, lavorando soprattutto sulle risorse, sul valore che diamo ai possessi , su tutto ciò che conta veramente.

Proprio in Toro siamo chiamati a trasformare il nostro passato per poter consolidare un nuovo modo di essere e di vivere.

Le prime due, eclissi parziale di Sole e questa eclissi totale di Luna Piena.

Le energie di entrambi si fondono insieme come un ponte che ci sposta in uno stato di coscienza superiore. E’ una spinta a diventare più consapevoli di ciò che vogliamo chiarire e di ciò che ci ha bloccato.

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Questo è solo uno spunto per trovare un significato alla potente spinta a fare di questi giorni!

Tutte le energie planetarie sono comunque coinvolte sempre in ogni configurazione celeste e tutte sono rivolte a spingere l’umanità verso le mete previste dall’evoluzione. Non ci sono eventi scatenanti, tutto è in continuo movimento e trasformazione.

Del resto la Vita stessa è un evento straordinario !

Che ognuno sappia gestire queste eccezionali energie per trovare in sé la sua risoluzione.

Cominciamo da noi per cambiare il mondo! O no?

Fonte: Alan Oken “Astrologia centrata sull’anima” Edizioni Crisalide

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Oggi è la festa della rinascita ! Buon Calendimaggio! Happy Beltane!

Foto di Laurin

Guarda! La natura è in fermento, si riveste di colori e di sfumature brillanti!

Ascolta! La melodia nell’aria è quella della rinascita, e celebra l’inizio del nuovo ciclo.

Senti! La luce ormai splendente risveglia nuove vibranti e sopite emozioni !

E anche tu non pensi forse che sia il momento di guardare dentro al tuo cuore e far emergere i tuoi fiori interiori?

E non percepisci forse una crescente spinta a coltivarli con amorevole creatività per raggiungere strepitosi obbiettivi?

E’ il momento del Grande Inizio!

E tu sei in sintonia con la Madre Terra!

Love Laurin