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* La buona notizia del venerdì: Ex Fadda, un’officina di idee in Puglia

         il project manager che ha trasformato un’ex fabbrica in un’officina di idee

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Roberto Covolo è il project manager responsabile del progetto di riqualificazione e trasformazione di un ex stabilimento a San Vito dei Normanni (Brindisi) in uno spazio culturale e sociale innovativo chiamato “Ex Fadda”, un’officina di idee al servizio del territorio. “Ex Fadda-Idee Extralarge” è un luogo restituito alla comunità: da spazio degradato e inagibile, in cui era proibito persino giocare, a luogo di tutti.

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L’ex stabilimento enologico “Dentice di Frasso“ è un bell’esempio di archeologia industriale come ce ne sono tanti in Italia: un immobile di pregio – di circa 3.000 mq coperti e 15.000 scoperti – simbolo di un grande passato industriale. Dopo che la proprietà venne trasferita alla Regione Puglia, però, l’ex fabbrica fu più utilizzata e rimase in stato di totale abbandono fino al 2011, quando un gruppo di ragazzi, professionisti e imprenditori locali capeggiati da Roberto Covolo ha avuto un’idea “folle”: trasformare una fabbrica abbandonata in un luogo pubblico per l’aggregazione, la creatività e l’innovazione sociale, riqualificarne gli spazi a costo zero attraverso l’auto-costruzione e coinvolgere il territorio sui temi dello sviluppo locale e del sostegno alla cultura.

Il progetto prende il nome da Renato Fadda, ultimo direttore dello stabilimento e marito dell’ultima erede dei Dentice di Frasso, e se oggi “Ex Fadda” è uno spazio pubblico gestito da una trentina di organizzazioni e imprese attive nei campi della comunicazione, della cultura e del sociale, lo si deve ad un’iniziativa nata “dal basso”, dalla cittadinanza:

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E’ stata una scommessa a partire da un’idea che avevamo in testa: quella di provare a creare, lontano dai flussi principali di persone e cose in Puglia, uno spazio che potesse ragionare come se fosse in una grande città europea”, ha spiegato Roberto alla stampa locale. Roberto è uno dei protagonisti di questa rinascita e ci ha creduto fin dal primo momento, tanto da lasciare il posto fisso in Regione Puglia per dedicarsi a tempo pieno al progetto. Dal 2012 coordina tutte le attività e le “idee extralarge” che nascono in questa “officina del sapere”, con l’obiettivo di farla diventare lo “spazio culturale e sociale più bello della Puglia”.

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In questo momento”, ha detto Roberto, “utilizziamo circa 2.000 mq della struttura: li abbiamo resi fruibili attraverso un cantiere di auto-costruzione in cui abbiamo coinvolto designer e architetti di tutt’Italia, insieme a volontari locali. Ad ispirare il cantiere sono state le pratiche del recupero dei materiali, della sperimentazione di architetture con materiali naturali, della partecipazione diffusa alla riqualificazione. Gli spazi sono dedicati a uffici, laboratori, aule, sala prove, gallerie di esposizione, spazi per le performance. È uno spazio modulare, un posto così flessibile da poter essere, al tempo stesso, uno spazio per concerti e una palestra, un laboratorio di ricerca e una galleria d’arte”.

Ma non è tutto: un aspetto fondamentale del progetto riguarda anche l’inclusione sociale. A fine febbraio, infatti, nelle cosiddette “stalle del Principe” aprirà “XFood”, il “ristorante sociale” che darà lavoro a persone con disabilità e che servirà cibi locali a km zero.

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Il progetto  “Ex Fadda” è promosso dal Comune di San Vito dei Normanni e dalla Regione Puglia ed è gestito, dicevamo, da realtà locali: “Siamo una comunità di una trentina di organizzazioni: associazioni, giovani imprese, gruppi informali e singole persone che sviluppano progetti all’interno di “Ex Fadda”. Stiamo progettando una serie di attività che riguardano il rapporto tra impresa, cultura e sviluppo sul nostro territorio, perché la prossima frontiera da raggiungere è convincere il tessuto attivo di imprenditori della zona a mettere la faccia su questa operazione e a trovare un pensiero condiviso sul sostegno dei costi della cultura”.

Il progetto “ExFadda”, ha continuato Roberto, “è basato su meccanismi di carattere comunitario: non vogliamo concepirci come uno spazio che eroga servizi, quanto piuttosto come un luogo in cui costruire relazioni tra le persone e i progetti e creare opportunità. Ospitiamo progetti e aziende che lavorano assieme, ma abbiamo un concetto differente rispetto al co-working tradizionale. Il nostro obiettivo non è “affittare scrivanie”: noi vogliamo condividere idee. Lasciamo che siano le persone stesse a stabilire quanto “vale” la loro presenza all’interno di ExFadda. In pratica, siamo qualcosa a metà tra uno spazio di co-working, un incubatore di idee e uno spazio sociale”.

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Io penso che in Puglia abbiamo qualcosa in più: è la nostra capacità di relazione, la nostra capacità di stare insieme ad altre persone e costruire contesti comunitari, dalla famiglia al gruppo di amici”, ha concluso.“Questa cosa, che è sicuramente un lascito della nostra tradizione, può essere una straordinaria risorsa contro la crisi. In questo contesto proprio il tema delle relazioni e del capitale sociale presente in Puglia può essere un ottimo motivo per venire qui, facendo leva sulla comunità come strumento indispensabile per affrontare la crisi”.

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Fonte http://iltaccodibacco.it

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* Il sole vero

Il “cuore” della Terra è un unico CRISTALLO che ruota più veloce del resto del pianeta, si sta espandendo e dimostra una spiccata personalità. Suddiviso in due emisferi, simili, ma diversi a livello strutturale, il CRISTALLO può essere il MOTORE PRIMO, cantato da saggi e poeti. I Suoi moti si trasmettono all’intero pianeta, tramite il Suo unico Messaggero: il campo nucleare “debole”, uno dei due lati della Forza Elettrodebole, l’unico che viola la parità tra destra e sinistra, l’unico che penetra e anima i nuclei atomici dei corpi visibili e anche si quelli invisibili, l’unico che co-muove i corpi umani sensibili.

Il CRISTALLO in questi ultimi sta cambiando i Suoi modi di trasmettere: aumenta il lato sensibile – il campo debole – e diminuisce quello visibile, il campo elettromagnetico. Gli effetti di questo cambio si vedono in fenomeni quali il riscaldamento globale e la riduzione del campo magnetico terrestre. Non solo; si sentono anche come coscienza di una verità profonda che la conoscenza ortodossa ignora.

Il debole è il calore nucleare che scioglie tutti i “ghiacci” anche quelli interni, invisibili che hanno irrigidito e lacerato la piccola mente umana, quella grigia che crede alla divisione e ai limiti ed è pronta a combattere per i profitti di pochi a danno dei tanti. Nel 2003, gli scienziati situati ai due poli, Nord e Sud, si sono collegati tra loro e hanno verificato che le due aurore polari evolvono con gli stessi ritmi. E’ uno dei tanti indizi dell’OPERA straordinaria composta dal CRISTALLO. E’ la FONTE DELLA VITA che ci può donare salute e svelare il significato dell’immortalità.

Chi sente l’eco dell’OPERA, avverte gli inganni di una conoscenza che ignora il significato reale della Vita, dipinge una storia dell’uomo falsa e uno spazio in cielo che è una gigantesca illusione ottica.

Il sole giallo in cielo è solo una delle tante possibili immagini del CRISTALLO, il vero SOLE, che anima ogni corpo e comprende tutti i colori. Non possiamo vederlo con gli occhi, ma possiamo sentirlo come coscienza, emozione, AMORE UNIVERSALE, bisogno profondo di armonia, pace e prosperità.

Fonte:http://www.giulianaconforto.it

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* La buona notizia del venerdì: Le sindache di Italia

Ada Fiore Sindaco di Corigliano d’Otranto

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Ada Fiore la si può definire senza ombra di dubbio un sindaco singolare, unico nel suo genere, in un angolo di Salento davvero speciale. A Corigliano d’Otranto, Ada Fiore è riuscita a rendere questa deliziosa comunità un luogo in cui la filosofia, suo grande amore, la fa da protagonista.

Infatti il primo cittadino ha realizzato con il placet e la collaborazione della sua illuminata amministrazione l’ormai celebre “Giardino di Sophia”, un parco dedicato alla filosofia (open 24 hours, perché il pensiero non va mai in vacanza) nella speranza che possa diventare un modello da seguire dalle altre realtà salentine e dall’Italia intera, giungendo a essere una possibile strada per uscire dalla crisi e tentare concretamente di liberarsi dalle catene stritolanti del mercato contemporaneo. Ada Fiore è autrice di un libro (che è parte integrante di questo ampio progetto socio/filosofico) dal titolo Vota Socrate edito da Lupo editore.

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Dall’artigianato filosofico alle conversazioni, Corigliano ha infatti creato un modello che unisce le suggestioni del borgo grico alla bellezza del pensiero. Un modello di marketing territoriale e di ricadute occupazionali sul territorio.

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Ada Fiore è docente di storia e filosofia presso il Liceo F. Capece di Maglie. Dal 1997 al 2006 ha ricoperto la carica di assessore alla cultura del suo paese natale, Corigliano d’Otranto. Dal 2006 al 2010 e dal 2010 ad oggi, riveste la carica di Sindaco ma non ha mai smesso di praticare l’esercizio filosofico con i suoi alunni e anche con i suoi cittadini. Infatti è stata promotrice sin dal 2002 di un’importante innovazione didattica nell’insegnamento della filosofia denominata “Giovani Pensatori” e ideatrice dell’istituzione di un “Parco filosofico” nelle strade del paese a servizio di un nuovo “turismo del pensiero”.
http://www.affaritaliani.it/puglia/il-sindaco-di-corigliano-d-otranto-ada-fiore-e-il-giardino-filosofico.html

Elisabetta Tripodi Sindaco di Rosarno

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“Ho deciso di impegnarmi in politica perché ho sentito il dovere civile di fare qualcosa, di dare il mio contributo alla società” racconta Elisabetta Tripodi, sindaco di Rosarno che sottolinea: “Sono stata spinta soprattutto da eventi specifici che hanno abbassato il livello e la qualità della città e compromesso la sua immagine lasciando un senso di abbandono e rassegnazione. Mi riferisco allo scioglimento per infiltrazioni mafiose del consiglio comunale”.
Laurea in giurisprudenza a Pavia, dove ha vissuto per diverso tempo, una carriera da funzionario, docenze e soprattutto una buona conoscenza della macchina amministrativa, Elisabetta Tripodi è la seconda donna sindaco a Rosarno ,la prima durò appena sei mesi.
“Il fatto che mi sia candidata ha permesso che si formasse un maggiore interesse attivo da parte delle donne della città; e, infatti, il consiglio comunale è composta da ben cinque donne su 21”.
Personalmente, nello svolgimento del mio lavoro cerco di impostare la mia amministrazione all’‘ascolto’, per rispondere alle esigenze di tutti e dando una mano concreta alla quotidianità delle donne madri che lavorano, ad esempio investendo parte delle scarse risorse dell’amministrazione in assistenza scolastica di pre e post scuola e trasporto, come servizio ma anche come possibilità di lavoro. Ascoltare, dialogare, confrontarsi sulle diverse esigenze è conditio sine qua non per lavorare bene e mettere le basi per una città che funzioni”.

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Questo è tanto più vero in una realtà del sud come Rosarno dove le condizioni sociali ed economiche sono implicitamente ed esplicitamente condizionate dalla criminalità organizzata.
Elisabetta Tripodi vive sotto scorta.
E proprio sulle nuove generazioni punta Elisabetta Tripodi, “per educare al rispetto delle leggi, base dalla quale nasce una società civile”, specifica il sindaco, descrivendo una serie di progetti nelle scuole atti a diffondere la  conoscenza dei fenomeni criminali, “perché solo attraverso la conoscenza dei fatti i ragazzi possono capire il l’importanza della  giustizia e la repulsione verso ogni forma di criminalità . La base per una città che funzioni è ascoltare, confrontarsi e puntare sui giovani”.

http://www.anci.it/index.cfm?layout=dettaglio&IdSez=808596&idDett=35223

Giusy Nicolini sindaco di Lampedusa

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Lampedusa, avamposto del sogno italiano per le migliaia di profughi che vengono dal mare, è sempre al centro della cronaca, quella più triste.

“Sono il nuovo Sindaco delle isole di Lampedusa e di Linosa. Eletta a maggio, al 3 di novembre mi sono stati consegnati già 21 cadaveri di persone annegate mentre tentavano di raggiungere Lampedusa e questa per me è una cosa insopportabile. …...”
Così ha inizio la lettera all’Europa che Giusy Nicolini ha inviato dopo l’ennesima tragedia a Lampedusa.

Ma Lampedusa non è solo questo. Della vita sull’isola nessuno parla.
Dare vita a una biblioteca per bambini e ragazzi nell’isola di Lampedusa: è un sogno che nasce nel 2011.
Da allora l’attuale sindaco di Lampedusa, Giusy Nicolini, lavora per costruire e avviare questo spazio. E vuole fare di Lampedusa un avamposto per lettori e culla del libro come strumento di integrazione.

E ha fatto un appello: “Lampedusa non ha una biblioteca e neppure un negozio dove poter acquistare libri” ha detto. “Voi ci vivreste mai in una città dove non è possibile comprare dei libri? Io non credo! Quindi se in giro per casa avete libri, di qualsiasi genere, che non leggete o avete già letto e di cui volete sbarazzarvi, aderite all’iniziativa”.

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L’obiettivo è promuovere l’integrazione. Non è un caso, infatti, che il sindaco si sia appoggiata anche a IBBY-International Board of Books for Young People, associazione internazionale che promuove il libro per ragazzi proprio come strumento d’integrazione, con un’iniziativa lanciata lo scorso maggio e che ha raccolto la migliore produzione editoriale di libri senza parole da donare a Lampedusa, l’isola più remota del Mediterraneo.

I libri sono arrivati a migliaia, da privati e da case editrici, tanto che il sindaco ha dovuto richiedere l’aiuto di volontari per catalogarli e sistemarli. E anche quelli sono arrivati.

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Dal 15 al 22 novembre sulle isole di Lampedusa e Linosa si sono svolti una serie di eventi e di attività per i bambini dell’isola e per i bambini naufraghi che vivono nel centro di accoglienza. Scrittori, insegnanti, librai, associazioni per animare letture e laboratori. Nella convinzione che una biblioteca pubblica sia il primo passo per affermare il diritto di bambini e ragazzi di avere accesso alla lettura.
http://www.cadoinpiedi.it/2013/07/30/il_sogno_di_portare_libri.html

http://www.nobordersmagazine.org/2012/11/appello-giusi-nicolini-lampedusa-unione-europea/

Quante sono le donne sindaco in Italia?

Sono 903 le donne sindaco in Italia e amministrano l’11,16 per cento delle nostre 8.092 città.

Mediamente sono cinquantenni (il 67,52 per cento ha tra i 40 e i 59 anni), ma molte sono giovani con meno di 40 (22,59). Sono donne dal profilo culturale alto: avvocate, medici, ricercatrici, psicologhe. Di strada ne è stata fatta da quando l’unico sindaco italiano in gonnella era Ada Natali, la prima nel 1946 a conquistare un Municipio, quello marchigiano di Massa Fermana.
Il record di sindaci donne in Emilia Romagna, la maglia nera in Sicilia e in provincia di Napoli. Potrebbero essere molte di più.
E anche negli ultimi 5 anni si sono fatti passi avanti: fino al 2007 “le sindache” erano 776, e cioè solo l’8,7 per cento.

http://www.left.it/2012/08/10/le-prime-cittadine-ditalia/5730/

ALTRE BUONE NOTIZIE:

“Vincenza delle capre: una delle ultime pastorelle delle Alpi Apuane”

” il ponte fotovoltaico Black Friars Bridge a Londra”

” La creatività degli studenti al servizio dell’impresa”

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* It is time to shine on

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Una piccola scintilla desta un gran fuoco ” dice un proverbio della nonna.

Shine on” è la nomination del momento e sono lusingata di averla ricevuta e ringrazio gli amici del web .

Per me non è cambiato ciò che dicevo lo scorso maggio 2013, nel mio articolo ME>WE.

E mi piace ribadirlo ai bloggers, e sono tanti, che da allora si sono aggiunti agli amici. E sono molti di più di quelli elencati a lato sotto la voce blog che seguo.

Considero il web una dimensione espansa della Terra costituita da immagini, suoni e sensazioni di tutta l’umanità. Correnti di pensiero corrono veloci o sostano a volte a formare vortici di energia o scoppiano in infiniti frammenti che poi si ricompongono in altre correnti. Tutto è vivo e palpitante e attira le attività mentali e della psiche.

Quando ho aperto il blog la mia sensazione era quella di chi è di fronte ad un panorama conosciuto e non ancora esplorato. Come quando ti viene voglia di urlare qualcosa per vedere se c’è qualcuno o è soltanto l’eco.

Mi attirava entrare nella corrente e vedere che effetto avrebbe fatto.

Non mi aspettavo di avere subito riscontri… qualcuno ha messo un like al mio primo articolo…fra milioni di viaggiatori nel web…al mio primo commento su un blog che mi attirava è nata una durevole amicizia…la mia vita si è arricchita di uno spazio nel quale sento di comunicare con l’anima delle persone e di avere la possibilità di condividerne i valori.

La condivisione è spontanea, affettuosa, crea emozione.

Così una nomination è un gesto affettuoso, un dire sono contenta di averti incontrato, siamo in sintonia, mi piace quello che scrivi, e voglio che altri lo apprezzino come me…A volte basta uno spunto per far dire non ci avevo pensato…

Così puoi agire sul cambiamento ed è gratificante farlo insieme. E sul web è facile essere in tanti.

Quando si è in tanti e ci si scambia nominations per testimoniare interesse, approvazione,fiducia, nasce dalla affinità un gruppo. Affinità può significare condivisione di valori e di obbiettivi. Si è in sintonia.

La somma delle parti è maggiore dell’intero e un gruppo che nasce da un’ affinità spontanea ha una grande capacità di incidere sulla cosiddetta opinione pubblica e generare il cambiamento.

Io sono convinta che in questi tempi di cambiamenti è necessario orientarsi verso una visione potenziante del futuro e riscoprire e ribadire i valori propri di una umanità consapevole.

Possiamo come gruppo generare una forma pensiero che possa navigare nel web colorata come infiniti arcobaleni, vibrante di sensazioni ed emozioni, sonora come una orchestra perfettamente accordata…

Una forma pensiero attrae chi è in sintonia e diventa una energia positiva per molti, ma molti, molti di più…per tutti.

Come fare a farlo?

Io propongo che ognuno di noi pubblichi sul suo blog una “buona notizia” ogni venerdì. E ce ne sono che le scimmie urlatrici dei media ci nascondono!

Perchè il venerdì?

Venerdì è il giorno dedicato al pianeta Venere, dispensatore di energie di armonia e di bellezza attraverso la scienza e la conoscenza.

Siete pronti a cambiare il vostro ME e arricchirvi in WE?

Siete pronti? Uno…Due…Tre…Via!

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* La buona notizia del venerdì: Apre a Milano il Museo dei Bambini

Ci sono due tipi di musei per i bambini : I musei tradizionali, ma attenti anche alle esigenze dei bambini, che organizzano quindi attività adeguate a loro (laboratori o visite guidate) e che offrono strumenti per comprendere meglio le opere esposte (audoguide, una pannellistica specifica per i bambini, etc.). 


Ci sono poi i musei pensati per i bambini, centri che promuovono la curiosità e l’immaginazione e dove il gioco ispira creatività e apprendimento informale.

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Attraverso mostre/gioco interattive e numerose attività laboratoriali sviluppate secondo specifici criteri pedagogici, i Musei per i Bambini vogliono favorire ed incoraggiare il pensiero creativo dei piccoli visitatori.

Questi musei fanno parte dell’Associazione Internazionale dei Musei dei bambini Hands On! International:
Musei di questo tipo ce ne sono in tutto il mondo.

I più famosi in Italia sono il Museo Explora a Roma, la Città della Scienza di Napoli (che ricordiamo, purtroppo ha subito un gravissimo incendio circa un mese fa che ha distrutto molti degli spazi del centro) e, a Milano, il Museo della Scienza Leonardo da Vinci e il MUBA, il Museo dei Bambini.

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MUBA nasce nel 1995 con l’obiettivo di realizzare il Museo dei Bambini a Milano.

Dal 1997 a oggi, pur non avendo una sede permanente, MUBA ha progettato e prodotto 13 grandi mostre interattive e numerose attività laboratoriali sviluppate secondo specifici criteri pedagogici che intendono favorire ed incoraggiare il pensiero creativo dei bambini e prepararli ad una società che richiede maggiori atteggiamenti responsabili.
Ha realizzato progetti didattici in oltre 50 città in Italia e in Europa, e i bambini coinvolti sono stati più di 800.000 di cui la metà in gruppi-classe con 50.000 insegnanti.
La missione di MUBA, il museo dei bambini di Milano, è lo sviluppo e la diffusione dell’educazione non formale, al fine di promuovere una cultura innovativa per l’infanzia che pone al centro dell’esperienza i bambini, secondo il metodo pedagogico dei Children’s Museums, ai quali MUBA è strettamente legato.

Da gennaio 2014 il MUBA avrà una nuova, bellissima ed adeguata sede: La Rotonda di Via Besana, monumento storico di Milano.

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La Rotonda rappresenta una delle opere più originali del Settecento milanese.
La costruzione dell’edificio, adibito a Chiesa e Cimitero, avvenne tra il 1713 e 1725.
Un complesso composto dalla chiesa, a pianta a croce greca, di San Michele (detta ai “Nuovi Sepolcri”), consacrata nel gennaio del 1700, e circondata da un portico a forma circolare con un ottagono centrale. Un intreccio di volte e colonne divenuto nel tempo meta ricercata per eventi e manifestazioni.
La “Rotonda” fu costruita nel 1695 come cimitero per i morti della Cà Granda (cioè dell’Ospedale Maggiore oggi Università Statale) in un terreno situato sotto le mura dei Bastioni. Ancora oggi, innumerevoli loculi sono dislocati sotto la pavimentazione del portico che circonda la chiesa. Si dice che fino al 1782 raggiunsero il numero di centocinquantamila e solo nel XIX secolo l’area venne bonificata.
Attualmente la Rotonda, ristrutturata dal Comune, è sede di manifestazioni d’arte e di grandi mostre.

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Il MUBA alla Rotonda sarà un luogo a misura di bambini, ragazzi e famiglie.
Organizzato secondo i criteri adottati per i musei più recenti, accoglierà oltre agli spazi dedicati alle grandi mostre e ai laboratori didattici multidisciplinari, un bar–ristorante pensato per le famiglie e un Bookshop.
Una ricca programmazione che prevede tre grandi mostre all’anno, progetti in sinergia con gli eventi di punta della città, Salone del mobile, Piano City, Book City, progetti e laboratori in corrispondenza delle giornate/mesi dedicati ad argomenti caldi, l’ambiente, l’alimentazione, l’integrazione, ma anche servizi alle famiglie, campus, feste.
Fonti:
http://www.milanoperibambini.it/rubriche/mostre-e-musei-con-kat/2090-remida-muba
http://it.wikipedia.org/wiki/Museo_dei_bambini
http://it.wikipedia.org/wiki/Rotonda_della_Besana

ALTRE BUONE NOTIZIE:

” Nell’ex caserma di via Guido Reni a Roma la Città della Scienza”

” Musei di tutto il mondo”

” Filippine : la scuola per i bambini di strada va a bordo di carretti “

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* La buona notizia del venerdì: La bottiglia che illumina gratis

La bottiglia con la candeggina che illumina gratis trionfa nelle periferie di tutto il mondo

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Alfredo Moser è un meccanico brasiliano che ha avuto un’idea brillante nel 2002, dopo aver subito uno dei frequenti black-out che interessano Uberaba, la città dove vive nel sud del Brasile.

Stanco di guasti elettrici, Moser ha iniziato a giocare con l’idea della rifrazione della luce solare in acqua e in poco tempo ha inventato la “lampadina dei poveri”. “Wit” è semplice e disponibile a chiunque: una bottiglia di plastica riempita d’acqua da due litri a cui si aggiunge un po’di candeggina per preservarla dalle alghe. Il flacone è stato posto in un foro nel tetto e dotato di resina poliestere.

Il risultato? Illuminazione libera e organica durante il giorno, particolarmente utile per gli edifici e baracche che a malapena hanno finestre.

A seconda dell’intensità del sole, la potenza di queste lampade artigianali si aggira tra i tra 40 e i 60 watt. “E ‘una luce divina. Dio creò il sole e la sua luce è quindi per tutti “, ha riferito Moser alla BBC . “Non costa un centesimo ed è impossibile che si fulmini.”

Anche se l’inventore ha ricevuto piccole ricompense per le installazioni di Wit nelle case e in aziende locali, la sua idea non lo ha reso ricco.

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Un grande senso di orgoglio: «Conosco un uomo che ha inserito le bottiglie e in un mese aveva risparmiato abbastanza per comprare beni di prima necessità per il loro bambino appena nato”, dice soddisfatto.

Ad esempio, la Fondazione MyShelter (mio rifugio) nelle Filippine ha accolto con entusiasmo l’idea. MyShelter è specializzata in costruzioni alternative utilizzando materiali come il bambù, pneumatici o su carta.

In Cina, dove il 25% della popolazione vive sotto la soglia di povertà e l’elettricità è particolarmente costosa, ci sono 140.000 famiglie che hanno fatto ricorso a questo sistema di illuminazione.

Il direttore esecutivo del MyShelter, Illac Angelo Diaz spiega che bottiglie-lampadine sono diffuse ad almeno quindici paesi, tra cui India, Bangladesh, Fiji e Tanzania.

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Non ho mai immaginato che la mia invenzione avrebbe avuto un tale impatto”, afferma Moser. “Solo a pensarci mi viene la pelle d’oca.”

Fonte: http://buonenotizie.corriere.it/

Altre notizie da non perdere:

Marisa Moles’ Weblog: Un cuore ebreo batte in una bimba araba

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* La buona notizia del venerdì: A scuola da Steve Jobs nei Paesi Bassi ma anche in Italia…

A scuola da Steve Jobs nei Paesi Bassi:

si punta su creatività e spirito critico e ogni allievo ha un iPad

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I bambini di oggi non sono come quelli di 10 anni fa, ma nemmeno come quelli di 2 o 3 anni fa. Questa l’idea dietro il progetto delle scuole “di Steve Jobs” che prendono prodotti e idee del defunto guru di Apple per riformare il sistema scolastico di 10 istituti dei Paesi Bassi (presto dovrebbero aggiungersi altri due).

Il progetto, fondato in gran parte dall’associazione The Education for a New Era Foundation (O4NT) è in cantiere da almeno un anno,

Secondo gli organizzatori, si tratta di una rivoluzione che ha però fondamenta solide nei cambiamenti già in atto nella società e sopratutto nella sua fascia più giovane. “I bambini di oggi sono diversi anni luce dai loro genitori”, usano tablet e smartphones per essere connessi con gil amici ma anche per divertirsi ed imparare.

L’idea è quella di sviluppare il talento di ciascun alunno, concentrandosi su creatività e spirito critico, ma anche di portare avanti gli obiettivi educativi “del XXI secolo” nel rispetto delle linee guida del Ministero dell’Educazione.

Oltre ad usare iPad e smartphones, i professori non sono insegnanti “normali” ma svolgono la funzione di “coach”: aiutano piuttosto che impartire ordini a creare e portare avanti progetti, anziché mandare a memoria nozioni di matematica e classici di poesia.

Aperta dalle 7.30 alle 18.30, l’obbligo di frequenza vale solo tra le ore 10.30 e le 15.

Le vacanze sono a discrezione di alunni e genitori: le si può fare o meno, a seconda delle proprie necessità. Da qui all’anno prossimo ci si aspetta che aprano almeno una dozzina di scuole “Steve Jobs”.

Ecco cosa aveva da dire Jobs riguardo la scuola:

“E’ assurdo che il sistema educativo americano si basi ancora sul modello antiquato che prevede i professori in piedi di fronte alle loro lavagne nere con i manuali scolastici in mano. Tutti i libri, i supporti di apprendimento e le valutazioni dovrebbero ormai essere interattivi e adattati a ciascun allievo per fornirgli un riscontro in tempo reale”.

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Alla scuola media statale Manzoni di Pesaro tutto questo è oramai routine, e già da tempo. Tempistiche e modalità dello studio sono stabilite comunemente da insegnati e ragazzi, ai quali è permessa la partecipazione.

Non è un’utopia ma ciò che prova a realizzare ogni giorno in classe Ferdinando Ciani, 58 anni, professore di matematica e scienze della scuola media Manzoni di Pesaro, che sul concetto della “classe senza voto (come lui stesso l’ha definita) ci ha scritto ben due libri: “La scuola di Pinocchio” e “A scuola senza profitto”.

Oltre a svolgere l’attività di docente, Ciani coordina il “Gruppo di ricerca sulla pedagogia del Gratuito” , movimento di insegnanti e genitori nato con lo scopo di promuovere una nuova didattica: “In alternativa alla scuola del Profitto” spiega il professore. Con questo sistema il rendimento aumenta con percentuali elevate perché vengono meno l’ansia, la competizione, il ragazzo è libero di apprendere, e lo fa con passione”

Il punto di partenza di Ciani e del suo gruppo è semplice:

La scuola è sempre più simile a un’azienda, una fabbrica di alunni le cui performance sono valutate come si farebbe con dei prodotti commerciali. Per noi, invece, l’educazione è una cosa diversa, parte dalla relazione e non si misura con dei parametri numerici”.

In concreto, la prima cosa da abolire nella scuola del gratuito sono i giudizi tranchant. Ciani, nella sua classe, lo ha già fatto, proponendo agli studenti di sostituire i voti con delle “lettere” colloquiali che analizzano verifiche e interrogazioni senza esprimere valutazioni numeriche.

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Il più fulgido esempio, o meglio interprete di questa esperienza è senza dubbio la Scuola di Barbiana di don Lorenzo Milani, una realtà dove il valore di una persona non si confondeva mai con la sua capacità di imparare.

Più vicine a noi, esperienze del genere si registrano alla “Summerhill” in Gran Bretagna, alla “Kapriole” di Friburgo (Germania), “Hadera” in Israele o “Kiskanu” a Verona.

Irene Stella (relatrice al convegno Insieme a studiosi come Riziero Zucchi, Università di Torino; Leonardo Becchetti, Università di Roma Tor Vergata; e Andrea Canevaro, Università di Bologna) e autore del libro “Liberi di imparare” sintetizza così lo spirito di queste scuole:

«Il migliore adulto che un bambino può diventare è se stesso».

Fonti:

http://www.skuola.net/news/scuole-medie/addio-voti-scuola

http://www.huffingtonpost.it/2013/10/09/

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* La buona notizia del venerdì: L’ ADHD è una malattia fittizia

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Perchè non accada” è un articolo che ho scritto il 19 agosto 2011 a proposito del ADHD e dopo aver letto il libro di Paola Giovetti “ i bambini di cristallo”.

Solo in questi giorni mi è capitata sotto gli occhi questa notizia, che considero molto importante,e che è stata molto poco pubblicizzata.

Il settimanale tedesco Der Spiegel nella sua copertina, ha riportato che Leon Eisenberg , all’età di 87 anni, sette mesi prima della sua morte nella sua ultima intervista ha detto: “L’ADHD è un primo esempio di malattia fittizia “

ADHD (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder), è la sigla della sindrome da deficit di attenzione e iperattività.

Il Disturbo da deficit d’attenzione ed iperattività (ADHD) è un disturbo del comportamento caratterizzato da inattenzione, impulsività e iperattività motoria che rende difficoltoso e in alcuni casi impedisce il normale sviluppo e integrazione sociale dei bambini”

Il ricorso alla prescrizione di farmaci non è comunque raccomandato per bambini in età pre-scolare poiché non si conoscono gli effetti di lungo periodo di tale terapia in questa fascia di età”

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Il “padre scientifico”, colui che ha scoperto e denominato l’ ADHD, è lo psichiatra statunitense Leon Eisenberg, nato nel 1922 come figlio di immigrati ebrei russi.

Dal 1968, circa 40 anni , la scoperta della “malattia” di Leon Eisenberg ha riempito i manuali diagnostici e statistici , come “reazione ipercinetica dell’infanzia ”

L’uso di farmaci per l’ADHD in Germania è salito in soli diciotto anni da 34 kg ( nel 1993 ) a un record di ben 1760 kg ( nel 2011) – che è un 51 aumento delle vendite !

Negli Stati Uniti un ragazzo su dieci ingoia un farmaco ADHD al giorno . Con una tendenza crescente.

Leon Eisenberg ha ricevuto ” il premio Ruane for Child and Adolescent Psychiatry Research .

E ‘ stato un leader in psichiatria infantile per più di 40 anni per il suo lavoro sugli studi farmacologici , la ricerca , l’insegnamento e la politica sociale e per le sue teorie di autismo e di medicina sociale “.

Già nel novembre 2011 la Commissione nazionale svizzera in materia di etica biomedica ( NEK)si era pronunciata contro il consumo di agenti farmacologici che alterano il comportamento del bambino , senza alcun contributo allo sviluppo della sua personalità, ledono la sua libertà e capacità di scelta limitando le sue esperienze costruttive.

Sotto accusa è il farmaco, abbondantemente prescritto, il RITALIN.

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l Ritalin è catalogato insieme agli stupefacenti e presenta una non piccola serie di controindicazioni tanto che le Forze Armate americane rifiutano le aspiranti reclute che ne abbiano fatto uso prima dei dodici anni.

Il buisness di questo farmaco e di altri simili usati è salito a dismisura negli ultimi anni.

Anche per il fatto che Eisenberg è stato membro del ” Comitato Organizzatore per le donne e Medicina Conference , Bahamas , 29 novembre-3 dicembre 2006 Josiah Macy Foundation ( 2006) ”

Recenti indagini hanno trovato che dei 170 membri del gruppo DSM 95 più della metà aveva una o più relazioni finanziarie con aziende del settore farmaceutico .

I collegamenti sono particolarmente forti in quelle aree diagnostiche in cui i farmaci sono in prima linea per il trattamento per i disturbi mentali .

Il settimanale tedesco Der Spiegel nella sua copertina del 2 febbraio 2012, ha riportato che Leon Eisenberg , all’età di 87 anni, sette mesi prima della sua morte nella sua ultima intervista ha detto: “L’ADHD è un primo esempio di malattia fittizia “

fonte: http://www.worldpublicunion.org//2013-03-27-

Non  vogliamo che i nostri bambini siano

Adeguati > Docili > Humanized > Annullati

L’adulto, solo per il fatto di essere tale, ha generalmente la strana illusione di aver ormai raggiunto la meta; si compiace di se stesso e non gli viene in mente che proprio quando finisce la scuola dovrebbe cominciare a imparare nella più vasta e vera scuola della vita: dovrebbe ‘prendersi per mano’ e cominciare ad educare se stesso…”

Roberto Assagioli

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* Tempo di regali: handmade

10 buoni motivi per NON acquistare handmade

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Spesso cambiare punto di vista aiuta ad aprire nuovi orizzonti, perciò spero che questo post vi faccia riflettere un po’ sull’enorme differenza che esiste fra un prodotto fatto a mano (handmade) ed un prodotto industriale…

Pensateci bene prima di acquistare i vostri regali di Natale leggendo questi 10 buoni motivi per NON acquistare prodotti artigianali e  riflettere un po’ sull’enorme differenza che esiste fra un prodotto fatto a mano (handmade) ed un prodotto industriale…

1) se acquisti un prodotto UNICO la gente potrebbe pensare che anche tu sei unico… meglio uniformarsi alla massa  non credi?

Handmade = UNICITA’

2) se acquisti un prodotto handmade ci sono molte probabilità che l’oggetto acquistato duri nel tempo…. molto meglio comprare cose di scarsa qualità e che si rovinano subito, così puoi buttarle, cambiare più di frequente il tuo guardaroba e contribuire ad ingrandire le discariche!

Handmade = QUALITA’

3) se acquisti un prodotto fatto a mano è molto probabile che ti costi di più perchè devi pagare la qualità dei materiali utilizzati e la manodopera, oltre che l’originalità del pezzo… molto meglio acquistare roba da poco dai cinesi …

Handmade = ETICA – RISPETTO DEL LAVORO

4) è molto meglio acquistare prodotti di grandi marche, delle multinazionali che riescono a farci prezzi molto bassi e distribuiscono tutto in serie, se poi per farlo devono sfruttare il lavoro minorile e quello del terzo mondo a noi non interessa… se infatti le multinazionali hanno in mano le redini del mondo e controllano tutte le risorse è perchè se lo son meritati soprattutto grazie al nostro contributo… è vero ci considerano solo consumatori, con in fronte un codice a barre, ma di fatto noi lo siamo, non ci facciamo molte domande sul perchè certe cose costano così poco e su chi di fatto paga il conto, non è forse vero?

Handmade = VALORI

5) acquistando un prodotto fatto a mano c’è il rischio che i pezzi per produrlo siano riciclati, ma noi siamo nell’era del consumismo sfrenato, perciò bisogna adeguarsi!

Handmade = ECOSOSTENIBILITA’

6) acquistando prodotti handmade si contribuisce a portare avanti certe antiche tradizioni, ma basta con ste tradizioni! Meglio lasciarci alle spalle la nostra storia, il passato è passato ed è meglio dimenticarlo per sempre, dal passato non si impara nulla, giusto?

Handmade = TRADIZIONE

7) acquistando handmade si supportano persone che creano perchè amano farlo, perchè provano gioia nel creare… ma noi sappiamo bene che il lavoro deve essere solo sfruttamento e fatica, quindi meglio favorire le multinazioneli, giusto?

Handmade = LAVORO A MISURA D’UOMO

8) se acquisti un prodotto fatto a mano hai la certezza che quel prodotto sia stato fatto a casa o nel laboratorio del creativo/artigiano, un luogo quindi dove regnano la serenità, l’armonia, i colori, la musica… ma i luoghi di lavoro, si sa, devono essere posti sporchi, rumorosi, stressanti, nei quali non si ama stare, dai quali non si vede l’ora d’andare via… perciò chi fa un lavoro che ama in un posto sereno va contro le regole del lavoro, non credi?

Handmade = PIACEVOLEZZA DEL LAVORO

9) acquistare prodotti fatti a mano significa contribuire alla diffusione della fantasia, della creatività, dell’arte e questo potrebbe contribuire ad ispirare nuovi artisti e creativi… ma lo sanno tutti che l’arte e la creatività non servono a niente, giusto?

Handmade = FANTASIA – CREATIVITA’ – ISPIRAZIONE

10) i prodotti handmade necessitano di cura e amore durante la loro paziente realizzazione, requisiti dei quali a noi  non importa niente, giusto?

Handmade = AMORE E CURA PER IL DETTAGLIO E NELLA REALIZZAZIONE

quindi repilogando…

se vedi un prodotto artigianale che ti piace non acquistarlo perchè faresti il loro  gioco, il gioco di chi (come me  ) vorrebbe un mondo più a misura d’uomo, un mondo meno inquinato, più colorato e pieno d’amore, un mondo nel quale non si sfrutta il lavoro altrui, un mondo nel quale si da importanza alla singolarità delle persone, alla fantasia, alla creatività, allo spirito, un mondo nel quale si va contro le multinazionali che come sappiamo sfruttano le risorse della terra…  

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perciò rifletti bene prima di fare i tuoi acquisti di natale (e non solo) 

Fonte:

http://cosmosicula.com/

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La buona notizia del venerdì:L’Eden in Cornovaglia

 Eden Project

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Eden Project aperto al pubblico dal 2001 e ideato su progetto dell’architetto Nicholas Grimshaw e della Anthony Hunt and Associates, rappresenta una delle più imponenti attrazioni turistiche del Mondo.
Questa mega struttura ha lo scopo di fondere in un unico luogo l’agricoltura e l’orticoltura con la scienza, l’educazione e l’arte, sensibilizzando l’opinione pubblica alla coltivazione delle piante in equilibrio con le necessità e con la conservazione del paesaggio naturale del mondo.
All’interno del complesso si trovano le due biosfere più grandi del mondo.
Si tratta di strutture a cupola in acciaio completamente autoportanti coperte di una particolare plastica gonfiata, in modo da creare tanti cuscinetti esagonali formanti una vera e propria protezione termica, resistente alle intemperie e autopulente.

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La più grande, 16 mila metri quadrati, è alta 55 metri (più della Torre di Londra), lunga 240 e larga 111.

Al loro interno vengono riprodotti tutti i climi della Terra (nella “giungla amazzonica” c’è un’umidità da bagno turco!) con 5 mila varietà vegetali delle 250 mila esistenti, arrivate dagli orti botanici di tutto il mondo; abbastanza per illustrare la storia delle piante e la loro importanza per l’uomo.

Per costruire questo mondo verdeggiante, dove prima si trovava solo una vecchia cava d’argilla, ci sono voluti 3 anni di lavoro e 2 milioni di tonnellate di terra. Ora vi si trovano 12 mila alberi e addirittura una cascata, alta 30 metri.

Le cupole sono di un materiale plastico (efte) riciclabile, molto più leggero del vetro, così resistente che, secondo i responsabili, «una squadra di rugby irlandese potrebbe ballarci sopra», e soprattutto trasparente, per lasciar filtrare i raggi ultravioletti, indispensabili per le piante.
In queste 5 enormi semisfere appoggiate sul fondo di pietra della vecchia cava abbandonata, si trovano oltre 100.000 piante provenienti da tutto il mondo, che rappresentano diversi ecosistemi, ed esattamente:

Il Bioma tropicale

Il Bioma mediterraneo

Il Giardino della Cornovaglia con vegetazione tipica della zona
Due delle semisfere ospitano The Core (centro didattico interattivo) e Il Teatro (spazio coperto adibito ad eventi).

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Il controllo climatico, parte essenziale all’interno delle grandi biosfere, è gestito tramite un complesso sistema informatico che regola continuamente sia temperatura che umidità, per mantenere le condizioni ambientali ottimali per il tipo di vegetazione coltivata all’interno delle maxi serre.
L’energia viene ricavata da un sistema a pannelli fotovoltaici posti sul tetto delll’edificio dedicato a The Core.

Nel viale centrale si può ammirare l’arte topiaria con cipressi potati ad hoc, ulivi, viti e platani educati a pergola, che forniscono ombra e refrigerio nelle giornate più calde, imitando un metodo diffuso nei giardini dell’impero romano.
A lato del viale si trova il bacino di raccolta delle acque piovane utilizzato per l’irrigazione.
Anche i vialetti in porfido di questa zona ricordano le pavimentazioni tipiche dell’epoca romana. 

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Una vasta zona è dedicata all’orto con migliaia di specie commestibili agrumi, vite, peperoncini,  legumi, pomodori, girasoli e piante aromatiche, ma anche agrarie fondamentali (cioè che servono alla sopravvivenza dell’umanità) quali frumento, mais, riso e patate.

Oltre a queste ci sono piante che necessitano di insetti per impollinarsi, colture tipiche della Cornovaglia, piante per la produzione di birra e infusi, colture per produrre corde o fibre tessili o per produrre carburanti e quelle spontanee importanti per la biodiversità.

All’interno del complesso è possibile trovare punti ristoro, nei quali si può gustare ottimo cibo prodotto proprio con le materie prime coltivate negli orti sopra citati, il tutto visibile da una zona soppalcata da cui si accede.

Nella biosfera più grande è stato riprodotto l’ecosistema tropicale il cui clima molto umido si aggira tra i 18 e i 35 gradi, con vapori e cascatelle d’acqua.
L’energia necessaria per mantenere tutto il sistema viene ricavata dal sole. 

Qui si trovano le piante del caffè e del cacao, la cola, la gomma da masticare, la gomma per  pneumatici, piante di spezie e tinture, oltre piante carnivore, fiori lussureggianti e piante da frutto tipiche dei tropici.
Questo bioma nel punto più alto tocca i 50 metri di altezza e dalla scaletta che si intravede nella foto sotto, si può raggiungere una piattaforma panoramica situata all’apice della cupola.

Se vi incuriosiscono i numeri sappiate che l’avveniristica struttura è costata 270 milioni di euro, le piante presenti sono più di 135 mila di 4.500 specie diverse; ci sono voluti 7 anni di lavoro e 2 milioni di tonnellate di fango rimosso dalla cava prima dell’inizio dei lavori.

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Dal 2002 Eden Project è diventata una perfetta location per centinaia di eventi, tra concerti,  esibizioni di artisti internazionali e non, citandone alcuni Amy Winehouse, Oasis, Muse, James Morrison, Pulp, e per le riprese del film di james Bond, La morte può attendere.

Nei mesi invernali, da novembre a febbraio, è a disposizione dei visitatori una pista di ghiaccio.

E’ possibile visitare gran parte del complesso tramite Google Street View.

Fonti:

http://www.edenproject.com/

http://it.wikipedia.org/wiki/Eden_Project