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Ognuno ha il suo Drago da sconfiggere ….o amare e trasformare! I Draghi della Scuola Steineriana

Le favole non dicono ai bambini che i draghi esistono.
Perché i bambini lo sanno già.
Le favole dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti.

— Gilbert Keith Chesterton.

Alla scuola steineriana  la maestra ha dato loro un’incredibile lezione di vita!

Lo ha fatto senza spiegazioni e tanti giri di parole, solo mediante una forte e profonda esperienza.

Il 29 settembre si festeggia San Michele, l’angelo che grazie al suo coraggio riesce a sconfiggere il drago.

Nelle scuole Waldorf è una ricorrenza importante e viene celebrata ogni anno con draghi, spade, storie di coraggio e di superamento della paura

Quest’anno ogni bambino ha dovuto creare con le proprie mani un piccolo drago di cera. La cera è un materiale molto particolare, si presenta duro e freddo e solo mediante la lunga manipolazione continua e paziente delle mani e della mente concentrata si ammorbidisce e diventa calda, pronta cioè ad essere modellata con cura e grazia a formare ciò che la mente e l’ingegno suggerisce. Una volta formata l’opera la cera s’indurisce come ad immobilizzare ciò che si è creato. Si può però ancora una volta rimodellarla per dare vita ad altre cose..

Il drago di cera che ogni bambino ha creato è nato da un lavoro di amore, pazienza e cura.

La maestra, alcuni giorni dopo, ha invitato i bambini a prendere ciascuno il proprio drago perchè avrebbero fatto una prova di coraggio, proprio come San Michele con davanti il drago: ha chiesto ai bambini di trasformare la propria opera creata con pazienza e con amore in qualcos’altro.

La reazione è stata diversa da bambino a bambino: chi si è gettato nell’immediato a trasformare il drago distruggendolo e creando subito qualcos’altro, chi era in dubbio e non sapeva cosa fare, chi si è rifiutato facendo scendere anche un po’ di lacrime.

Da quei bellissimi draghi sono nati cani, prati, macchinine, contadini, farfalle e lumache. Alcuni draghi sono rimasti draghi.

E la maestra ha donato a ciascuno un pendente creato con le sue mani per premiare il coraggio di essersi messi in gioco, anche a chi non è riuscito a distruggere la propria opera poiché anche questa è stata una risposta importante degna di un dono!

Un semplice, magico e meraviglioso insegnamento di vita denso di significati: i bambini hanno sperimentato e vissuto la fatica ma anche la bellezza del non attaccamento che può aprire nuove porte e portare al nuovo salutando il vecchio, hanno potuto comprendere che nulla viene distrutto ma tutto si trasforma in altro come la morte che in realtà non è una fine ma una nascita diversa, hanno potuto realizzare che sono loro stessi a prendere decisioni sulla vita e che con un po’ di coraggio la paura viene spazzata via per far spazio alla sorpresa, alla creatività, alla libertà.

E’ normale che esista la paura, in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti”
(Paolo Borsellino)

Prendete spunto da questo bellissimo compito adattandolo alle vostre esigenze, provate a far vivere questa esperienza ai vostri figli e ai vostri alunni, osservatene le reazioni, stupitevi di come i bambini possono tuffarsi entusiasti nel nuovo!

Una prova di coraggio da far sperimentare anche agli adulti, forse sono proprio loro che ne hanno più bisogno poiché come asseriva Seneca “Colui che è coraggioso è libero” e di libertà quella vera, ponderata e saggia ne abbiamo davvero bisogno!

https://www.eticamente.net/58985/la-prova-di-coraggio-da-far-sperimentare-ai-bambini.html?

http://www.scuolawaldorf.org/le-fiabe-nutrimento-per-la-crescita/

Leggi anche:

https://lauracarpi.wordpress.com/2018/04/08/non-tutti-i-draghi-sono-uguali/

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Non tutti i draghi sono uguali!

Le favole non dicono ai bambini che i draghi esistono.
Perché i bambini lo sanno già.
Le favole dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti. E trasformati!

— Gilbert Keith Chesterton.

Non tutte le favole sono uguali!

 E ci sono draghi buoni che hanno tanti amici!

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* La tredicesima luna

Si avvicina la fine dell’anno di tredici lune.

E d’un tratto lei sta dietro di noi. Coglie impreparata la donna che crede di aver attraversato ogni gioia e ogni durezza: è Lilith.

Lilith è la prima, l’originaria, la demone senza misericordia, la nera.

In tutti i miti e religioni esiste come minaccia, come ammonimento o addirittura come tentazione del Male. Si invoca, civetta chiamata per essere subito demonizzata.

Lilith è l’inizio dell’umanità. Una forza creativa, incontrollata, caotica.

Nella Bibbia è tenuta quasi nascosta oppure citata sotto nomi fittizi, ovviamente solo nella funzione di demone cattivo.

Soprattutto Lilith viene bandita.

Con buoni motivi perchè è l’inconciliabile avversaria del dominio patriarcale. Non viene offerta nessuna mela, non viene data nessuna elemosina. Nessuna parola conciliante. Nessun gesto vincolante. Lotta e violenza è il suo messaggio.

Lilith è nella cattiva matrigna di Biancaneve, nella Virginia Woolf che si rifiuta di donare due ghinee per una caritatevole rappezzatura di un sistema ormai sfasciato.

Lilith è nella donna che ha ucciso il suo uomo. E’ nella donna che va con il suo bambino alla morte. E’ nell’avvelenatrice. Nella levatrice che sopprime il nato deforme.

Questa demone primigenia in ogni donna è stata distrutta dalle modalità del nuovo tempo, degradata ad un piccolo scoppio di aggressività premestruale. Ma violenza e oscurità fanno parte dell’intera personalità e non possono essere ignorate.

L’animale delle dodicesima luna è un animale mitico, il drago.

I draghi sono vecchi come il mondo. Si dice che non esistono veramente, che sono frutto della fantasia..

Ma più livelli e realtà si è in grado di scoprire, più ci si allena a percepire gli esseri mitici, proprio quelli che richiedono una vista speciale.

I draghi vivono su un ‘isola alla fine del mondo. La fine del mondo è là dove incontri la tua parte violenta.

I draghi si inseriscono nel paesaggio di quest’ isola in modo da passare inosservati ad ogni occhio che non sia esercitato. I draghi non si alleano con nessuno. Parlano nell’antico linguaggio della creazione. Non giungono a nessun compromesso o accordo con altri esseri o persone. Non hanno nessun nemico naturale.

Solamente lo spegnersi della coscienza mitica delle persone può distruggerli.

Sulla tua strada prima o poi inevitabilmente incontrerai un drago. Ricordati di chiedere la cosa più importante!

Come sappiamo dalle fiabe, i draghi hanno solo madri e nonne, niente padri.

Dunque incarnano l’epoca del diritto materno.

E la lotta del cavaliere cristiano con il drago altro non è che la lotta contro il potere della donna. Il sangue di drago che rende invulnerabile, è il potente sangue mestruale delle ave, che ha il suo riscontro nelle fiabe in cui alla figlia del re viene donato per protezione un fazzoletto con tre gocce di sangue della madre.

La pianta della dodicesima luna è il vischio.

Esso è altrettanto mitico ed enigmatico del drago. Il vischio cresce solo sugli alberi.

Le druide e i druidi celtici lo tagliavano con falcetti d’oro senza che sfiorassero la terra.

Se si appende un ramo di vischio preso dall’aria in questo modo, porta fortuna, salute, allegria.

Il vischio risveglia nelle persone la forza vitale perduta, la coscienza mitica, la responsabilità della propria vita.

Con il vischio nelle cliniche antroposofiche viene trattato il cancro.

Il potere di guarigione del vischio è soprattutto di vitale importanza per l’anima ed il corpo spirituale. Nel vischio ci sono sostanze che risvegliano la nostra antica memoria, che ci aiutano a riallacciarci alle nostre molte manifestazioni e personalità.

Il periodo della dodicesima luna è dopo l’equinozio di autunno.

In questo periodo si ripone il raccolto, si celebrano feste per la terra e si tengono rituali di ringraziamento per la ricchezza e l’abbondanza.

Dal libro di Luisa Francia “ Le tredici lune ”

Leggi anche: ” La luna : astro, dea, madre,”