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Così nasce un fiocco di neve…

I cristalli di ghiaccio che formano i fiocchi di neve sono tra le cose più incredibili da vedere al microscopio (qui trovate un’intera galleria fotografica al riguardo), ma ancor più affascinante è riuscire a vederli crescere. Non solo per la bellezza intrinseca ma anche per tutta la fisica e la chimica dietro questo processi.

Man mano che l’acqua ghiaccia, le molecole trovano nuovi modi per organizzarsi, cristallizzandosi in strutture esagonali dove ogni punto dell’esagono è un atomo di ossigeno ed ogni lato dell’esagono è un’atomo di idrogeno legato ad un atomo di ossigeno. Più molecole arrivano a legarsi, più la crescita delle strutture geometriche varia in base a sottili differenze di temperatura e condizioni esterne.

La tendenza dell’acqua ad espandersi (piuttosto che condensarsi come fanno molte altre sostanze) quando inizia a congelare è parte di quello che ci permette di ammirare questa struttura davvero incredibile.

(E’ anche causa di tante altre proprietà che rendono l’acqua una sostanza unica e assolutamente indispensabile per la vita).

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E’ basata su una classica figura geometrica, l’esagono.

Il Sigillo di Salomone, noto anche con il nome di “Esagramma” o Stella a sei punte” o, in alcuni casi, “Esalfa”, è un simbolo costituito da due triangoli equilateri intrecciati in maniera regolare tra di loro.

Sotto il profilo esoterico cristiano rappresenta le due nature di Cristo, quella divina e la umana. Secondo i pitagorici è il simbolo della bellezza e dell’unione nel matrimonio, inteso esotericamente, perfetto equilibrio delle forze opposte e dell’armonia del creato.

Il triangolo con il vertice verso il basso rappresenta i due elementi acqua e terra, questi elementi risultano legati in maniera indissolubile al mondo materiale, il loro principio li fa tendere verso il basso, verso la regressione.

Il triangolo con il vertice in alto rappresenta i due elementi spirituali, aria e fuoco, due elementi rappresentanti l’evoluzione dello spirito, basti pensare al fuoco inteso come “Spirito Santo” nel Cristianesimo o come fuoco purificatore in centinaia di altre culture.

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simbolo della Società teosofica

Dall’incrocio dei due triangoli si crea l’esagono centrale che rappresenta l’equilibrio perfetto, il cuore dell’uomo inteso come contenitore materiale dell’anima spirituale, qui ci si potrebbe ricollegare al significato esoterico del cuore che facilmente ci riporta al santo Graal.

Quando è presente un punto all’interno dell’esagono centrale, questo simboleggia l’unione di tutti gli elementi esistenti. probabilmente l’illuminazione.

L’esagono rappresenta l’Opera Compiuta, la creazione nei sei giorni completi.

Non a caso è la forma delle celle delle api e quindi al luogo di conservazione del nettare, che è la Coscienza/Saggezza/Sophia .

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« La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l’universo), ma non si può intendere se prima non s’impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne’ quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto. »

(Galileo Galilei, Il Saggiatore, Cap. VI)

Fonti:

Link2Universe

http://universodelmistero.blogspot.it/2013/05/significato-esoterico-dellesagramma-o.html

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La storia dell’uomo dei fiocchi di neve

Siamo alla fine dell’800 nel paesino di Jericho in Vermont (Stati Uniti) ed un giovane adolescente, Wilson Bentley, ama la neve e si appassiona sempre più ai fiocchi di neve.
Li scruta al microscopio, un regalo della madre, e prova a disegnarli per come li vede ma si sciolgono troppo presto così chiede ai propri genitori, una famiglia di contadini, di acquistare una macchina fotografica.
Nell’America del 1883 una macchina fotografica è un oggetto non solo costosissimo ma anche considerato uno strumento senza alcun utilizzo pratico rilevante, un lusso strano che in pochissimi potevano permettersi.
Per amore del figlio i genitori accettano la bizzarra richiesta del diciassettenne Wilson Bentley ed è così che, due anni dopo, il 15 gennaio 1885, fotografa il suo primo fiocco di neve.

Sei anni prima il Dr. Johann Heinrich Flögel in Germania era riuscito a fotografare un singolo fiocco di neve ma Wilson Bentley è stato il primo ad inventare una apparecchiatura microfotografica, collegando il banco ottico della macchina fotografica, ed a scoprire da autodidatta un metodo efficace per fotografare i fiocchi di neve lavorando al freddo.
Bentley raccoglieva la neve su un vassoio ricoperto di velluto, la divideva in singoli fiocchi di neve e posizionava i cristalli sul vetrino del microscopio usando un sottile strumento metallico e poi li fotografava.


La gente dubitava dell’autenticità dei suoi scatti ma nel tempo Wilson Bentley divenne famoso e i suoi sforzi vennero riconosciuti diventando noto a tutti come “The Snowflake Man”, “l’uomo dei fiocchi di neve”.
In circa quarant’anni Wilson Bentley nel suo laboratorio a Jericho ha fotografato oltre 5000 fiocchi di neve ed è stato il primo a sostenere la tesi che non esistono due fiocchi di neve perfettamente identici.

Durante la sua vita Wilson Bentley fotografò anche vari tipi di ghiaccio e le strutture che l’acqua forma in natura, incluse le nuvole e la nebbia

Fu il primo statunitense a riprendere le gocce di pioggia e uno dei primi fisici delle nuvole.

Wilson Snowflake Bentley è morto il 23 dicembre 1931 a causa di una polmonite che si era preso mentre scattava fotografie di fiocchi di neve durante una tormenta.
Il suo libro più famoso, Snow Crystals, pubblicato pochi giorni prima della sua morte, è ancora oggi in stampa e contiene oltre 2000 bellissime foto di cristalli di neve da lui fotografati e raccolte dalla American Meteorological Society che rivelano la meraviglia della diversità della natura nell’uniformità: non esistono due fiocchi di neve uguali ma partono tutti da una forma “base”, un cristallo esagonale di ghiaccio.

La sensibilità di Bentley e la sua ricerca della bellezza della natura racchiusa in  questo universo invisibile ad occhio nudo, effimero e transitorio, è racchiusa nelle sue emozionanti parole, colme di amore per il creato:

“Al microscopio, ho scoperto che i fiocchi di neve sono un miracolo di bellezza; ed impazzivo all’idea che questa bellezza non potesse essere apprezzata da altri. Ogni cristallo è un disegno geometrico unico e nessuna forma è mai ripetuta. Quando un fiocco si scioglie, questa forma è persa per sempre. Così tanta bellezza spariva, senza lasciare nessuna traccia di essa.” – Wilson Bentley, 1925

Leggi anche:

* Così nasce un fiocco di neve… – Laurin42 (wordpress.com)

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La buona notizia del venerdì: E’ italiano l’albero eletto per il 2022!

È a Palermo l’albero italiano eletto per l’anno 2022: si tratta di un Ficus macrophylla ultracentenario, cha ha già vinto il premio per la chioma più grande d’Europa e che punta a vincere il prestigioso titolo di “albero d’Europa” per il 2023.

Un albero monumentale, compatto ma intricato, con un labirinto di rami in cui si rischia di perdersi.

È il ficus del giardino Garibaldi, situato in Piazza Marina, nel cuore di Palermo: con la sua altezza di 30 metri, una circonferenza alla base del tronco che misura più di 21 metri e la sua chioma di diametro di 50 metri, è il più grande albero esotico d’Europa.

Questo esemplare di ficus macrophylla ha quasi 160 anni ed è originario delle foreste pluviali, dove questa specie può raggiungere anche i 60 metri di altezza. È conosciuto anche come ficus magnolioide o con il più inquietante nome di “albero stritolatore”: una volta germogliato sui rami di un altro albero, ben presto lo avvolge in un groviglio di radici, che lentamente portano alla morte del malcapitato.

Ma i ficus di piazza Marina non sono certo gli unici di Palermo: ve ne sono di giganteschi nell’Orto botanico, una coppia di gemelli sono cresciuti accanto a Villa Trabia, uno circolare sormonta la cima della montagnola del Giardino inglese e un altro si trova nel giardino della Palazzina cinese.

Infine, va ricordato il ficus del giardino pensile di Palazzo dei Normanni, che ha cinto in un abbraccio “mortale” un grosso esemplare di pino domestico.

Il ficus di piazza Marina è però il più imponente di tutti e oggi è l’albero più grande d’Europa.

Un albero monumentale con un’importanza di diversi aspetti: paesaggistici, storici, culturali, botanici …

Originario degli stati australiani del Queensland e del Nuovo Galles del Sud, il grande ficus dell’Orto botanico è stato introdotto nel 1845 e rappresenta il capostipite dei grandi ficus presenti nei giardini di Palermo, della Sicilia e dell’Italia meridionale. Presenta ben 44 fusti, i più grandi dei quali possiedono una circonferenza di circa 3,60 metri, che sostengono l’allungamento di undici grosse ramificazioni principali, a sviluppo quasi orizzontale, da cui si dipartono le ramificazioni di ordine inferiore.

Il Ficus che vive nell’orto è il “papà” di tutti gli esemplari coltivati nei giardini della Sicilia e non solo.

Adesso il Grande Ficus dell’orto botanico siciliano rappresenterà l’Italia nel 2023 al contest europeo come albero più affascinante e ricco di storia del nostro patrimonio arboreo, in sfida con gli altri vincitori delle 18 nazioni partecipanti al concorso.

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* Incontri ravvicinati con i fiocchi di neve

 

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*

Neve bella,
fatta a stella,
bianca neve,
lieve lieve
vienmi in mano,
piano piano
Sei per poco
dolce gioco,
dolce gioco
in mille fiocchi
che mi frullan
sotto gli occhi.

(Ada Negri)

Ma com’è la neve vista molto da vicino?

Sappiamo che non ci sono due fiocchi di neve identici, ma guardando da vicino si scopre una infinita varietà di forme e dimensioni.

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Ecco una raccolta di questi primi piani ravvicinati, ottenuti da Alexey Kljatov, artista e fotografo di Mosca, Russia.

La serie, chiamata “Snowflakes and snow crystals“, è creata con una fotocamera Canon A650 insieme ad alcune aggiunte personalizzate, come un Helios 44M-5 proveniente da una vecchia camera russa chiamata Zenit.

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Le immagini mostrano i fiocchi poggiati su lana scura, in colore naturale.

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Ma questi sono soltanto alcuni esempi del suo originale lavoro.

Per vedere altre immagini seguite il link sotto:

http://chaoticmind75.blogspot.ru/2013/08/my-technique-for-snowflakes-shooting.html

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*I Ciliegi innamorati

tutto interconnesso

 

 

Due ciliegi innamorati, nati distanti,

si guardavano senza potersi toccare.

Li vide una Nuvola, che mossa a compassione,

pianse dal dolore e agitò le loro foglie…

ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.

Li vide una Tempesta, che mossa a compassione,

urlò dal dolore e agitò i loro rami…

ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.

Li vide una Montagna, che mossa a compassione,

tremò dal dolore e agitò i loro tronchi…

ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.

Nuvola, tempesta e Montagna ignoravano,

che sotto la terra, le radici dei Ciliegi

erano intrecciate in un abbraccio senza tempo”

( Anonimo giapponese)

Tutto è interconnesso

fonte: dal Web

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* I colori della natura: Il lago Kliluk

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Vicino a Osoyoos Okanogan Valley, in Canada, si trova il lago Kliluk, noto anche come “lago maculato” o “Spotted lake”; un lago tempestato da meravigliosi cerchi colorati, quasi come se costituissero la trama di un tessuto a pois.

Si tratta di un luogo sacro agli Indiani nativi del luogo. La popolazione che vive nelle sue vicinanze, ritiene che le acque di “Spotted lake” siano miracolose, in grado di guarire ferite, distorsioni, malattie cutanee e dolori muscolari e agli indiani basta immergersi nel lago e pregare il dio Kliluk, per guarire.

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Queste straordinarie forme geometriche naturali, di color bianco latte, giallo pallido, verde o blu, a seconda delle stagioni e delle temperature, non sono il frutto di un arcano mistero, ma di un fenomeno naturale.

Il lago Kliluk è uno dei laghi più ricchi di minerali al mondo, contenendo alte concentrazioni di solfato di magnesio, solfato di calcio, sodio, e 8 minerali in quantità minori, tra cui argento e titanio.

Durante il periodo compreso tra giugno e settembre, in cu le precipitazioni sono scarse e le temperature sono davvero elevate, le sue acque, evaporando, cristallizzano i minerali che, con i loro colori, creano pozze con bordi bianchi, colorate all’interno, dalle sfumature indescrivibili e uniche al mondo.
Lo spettacolo del lago maculato, dando vita a passerelle e piscine colorate in cui si raccolgono i minerali, richiama turisti da ogni parte del mondo.

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Come riporta un cartello vicino al lago, queste acque avrebbero anche proprietà terapeutiche tanto che, secondo una leggenda, nel corso di una battaglia tra le tribù locali venne dichiarata una tregua appositamente per farvi immergere i loro feriti.

Con i suoi poco più di 15 ettari, il lago continua a stupire i numerosi turisti che possono ammirarlo da diverse angolazioni ma non possono accedervi, poiché si trova su un terreno privato.

Il lago, durante la prima guerra mondiale, si è trasformato in cava mineraria, in cui i lavoratori estraevano sino ad una tonnellata di minerali al giorno, destinati alle fabbriche di munizioni, concentrate soprattutto nell’America dell’est.

http://www.meteoweb.eu/2014/05/canada-gli-spettacolari-colori-lago-maculatokliluk-sacro-agli-indiani-nativi-luogo/285727/

 

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* I colori della natura: il turchese del lago Baikal

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Ogni anno intorno a questo periodo dell’anno, la superficie ghiacciata del Lago Baikal, un’immensa distesa d’acqua dolce situata nella Siberia meridionale, inizia a mostrare le prime crepe.
In poche settimane, centinaia di imponenti lastroni di ghiaccio si staccano dal restante strato stagliandosi sul paesaggio come cristalli di un gigantesco vaso andato in frantumi.

Non solo il Baikal è il lago più antico esistente sulla Terra (si stima abbia tra i 20 e i 25 milioni di anni), ma è anche uno dei più grandi e più profondi al mondo: nella sua conca è contenuto circa un quinto dell’acqua dolce dell’intero Pianeta, dal 1966 patrimonio dell’Unesco.

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I suoi blocchi di ghiaccio giganti, chiamati anche “hummocks“, si formano attraverso i forti venti e le temperature gelide e possono anche raggiungere un’altezza di 15 metri. Ed è proprio il ghiaccio e il suo lento divenire a rendere questo posto spettacolare.

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Durante l’inverno, per circa cinque mesi da gennaio fino a maggio, il lago gela, ma l’acqua rimane così chiara che, dalla superficie, è possibile vedervi sotto per metri e metri. Le sue acque, infatti, mai più calde di 14 °C, lasciano intravedere fino a più di 40 metri di profondità.

E ogni anno, con lo sbocciare della primavera, quei blocchi di ghiaccio si trasformano e paiono colorarsi. Di un turchese intenso, colori accesi nel freddo siberiano.

Il forte vento (quello che le popolazioni locali chiamano “sarma” e che può toccare i 150 km/h), le importanti escursioni termiche, il gelo e il sole insieme cominciano a provocare delle crepe nei lastroni di ghiaccio. Forse a causa della pressione e della temperatura diversa tra il corpo del masso di ghiaccio e l’esterno, i blocchi si staccano a uno a uno e divengono trasparenti, quasi fosse un brillante colore turchese.

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Il turchese

Conosciuto anche con il nome di acquamarina, risulta dall’unione del blu con il verde. Ne esistono diverse tonalità, che vanno da un chiaro verde acqua (acquamarina) ad un bluastro tendente al verde (turchese).

Anche se non fa parte dei sette colori dello spettro, il Turchese vanta notevoli proprietà terapeutiche. Dalla mescolanza di blu e verde, i colori del mare combina le qualità di entrambi: la serenità del blu e l’armonia del verde.

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Per gli Indiani d’America, il Turchese era il simbolo del cielo e dell’aria per i cittadini di Atlantide e gli antichi egizi, questo colore aveva una valenza sacra e veniva indossato anche come protezione. Era considerato in contrapposizione con la carne, simbolo dunque del cielo e dello spirito.

Il Turchese ha un effetto calmante, sia da un punto di vista psicologico che fisico, è il colore della tranquillità e della dipendenza dagli affetti..

E’ anche il colore ideale per parlare in pubblico perché la combinazione del blu e del verde, non solo ha l’effetto di tenere aperti i canali di comunicazione ma è in grado di creare armonia fra voi e gli interlocutori. Vi aiuterà inoltre a parlare a cuore aperto, per come realmente pensate e sentite.

La pietra turchese è una pietra protettiva, ha un’azione disintossicante , antidolorifica ,tonica e ricostituente. Aumenta i livelli di energia e favorisce i processi di guarigione.

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Fonti:

http://www.greenme.it/spazi-verdi/guarire-con-i-colori/1416-il-colore-turchese-propriet%C3%A0-

http://www.focus.it/ambiente/natura/i-cristalli-di-ghiaccio-del-lago-baikal_C9.asp

foto di Alexey Trofimov