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Oggi è la festa della rinascita ! Buon Calendimaggio! Happy Beltane!

Foto di Laurin

Guarda! La natura è in fermento, si riveste di colori e di sfumature brillanti!

Ascolta! La melodia nell’aria è quella della rinascita, e celebra l’inizio del nuovo ciclo.

Senti! La luce ormai splendente risveglia nuove vibranti e sopite emozioni !

E anche tu non pensi forse che sia il momento di guardare dentro al tuo cuore e far emergere i tuoi fiori interiori?

E non percepisci forse una crescente spinta a coltivarli con amorevole creatività per raggiungere strepitosi obbiettivi?

E’ il momento del Grande Inizio!

E tu sei in sintonia con la Madre Terra!

Love Laurin

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Perchè siam donne: A Roma dal 24 al 30 Aprile 1908 il primo Congresso delle Donne Italiane,CNDI!

Noi, pioniere di idee civili […] se vogliamo acquistare il mondo, abbracciare la società, bisogna correre fra… le nemiche, le indifferenti, le apate […]. Ci vuol coraggio… si sa; ci vuol del sacrificio… si sa […]. Noi possiamo aspettarci qualche fischio, qualche canzonatura; qualche… insulto […];non deve importaci, sono gli incerti dell’apostolato […]. Avanti, dunque, propaganda sempre colla parola viva colla parola scritta… fra le infedeli. […]Se vogliamo essere veri apostoli banditori di nuova verità, di nuova vita, cerchiamo il cuore le menti degli ignari, dei nemici, degli addormentati.

Carmela Baricelli, Apostolato fecondo, “L’alleanza”, 19 luglio 1908

Il CNDI, Consiglio Nazionale delle Donne Italiane, è una federazione di associazioni femminili e miste impegnate per il miglioramento della condizione sociale delle donne, aperto a donne di ogni idea politica e di ogni religione.
Fondato nel 1903, è il ramo italiano dell’International Council of Women, istituito a Washington nel 1888 sul principio della assoluta indipendenza dai partiti e dalle confessioni religiose
Il CNDI organizzò a Roma dal 24 al 30 aprile 1908 il suo primo Congresso che vide la partecipazione di oltre 30 associazioni femminili e miste di tutta Italia, inaugurato dalla regina Margherita, che suscitò larghissima eco sulla stampa.

Parteciparono oltre 30 organizzazioni femminili da tutta Italia con un pubblico composto da oltre 1.400 donne.

Vi partecipò anche Maria Montessori con un intervento dal titolo “La morale sessuale nell’educazione”.

Tra i presenti anche alcuni uomini, che pur senza diritto di voto furono ammessi a partecipare dietro regolare pagamento della quota d’iscrizione. Molti diedero al Congresso «dapprima una capatina, scettici e ridenti, furono subito presi da stupore poi da così sincera ammirazione che non mancarono nessuna seduta»

Non fu solo un’occasione mondana è dimostrato dagli Atti di quel Congresso che affrontò le questioni più rilevanti per la condizione delle donne nel campo del lavoro, dell’istruzione, della salute e dei diritti politici.

Questo Congresso è stato considerato il primo appuntamento del movimento femminile-femminista italiano.

il Congresso delle donne italiane, rispettoso di tutte le convinzioni politiche e religiose già maturate negli uomini adulti; ma rispetto-so anche della libertà a cui la coscienza infantile ha diritto, perchépossa nel suo avvenire meglio orientarsi ai liberi principî idealinella sua condotta morale, fa voto:

1) Che la scuola elementare sia assolutamente aconfessionale;2) Che nelle scuole secondarie e superiori sia introdotto lo studio interamente obbiettivo delle religioni in relazione ai loro principî, alle loro finalità ed alle loro conseguenze sociali.

Ovviamente i tempi non erano maturi e le correnti conservatrici appoggiate dalla Chiesa, uscirono dal Congresso fondando altri gruppi, come l’U.D.I.

Sciolto nel periodo fascista, il CNDI fu ricostituito nel 1944.

La documentazione relativa all’attività del CNDI è depositata presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma, di cui è stato pubblicato l’Inventario.
Fin dalla sua fondazione il CNDI è stato presente nel dibattito culturale con iniziative su problemi quali l’appoggio alla formazione di cooperative femminili, l’istruzione delle donne analfabete, l’assistenza alle emigranti, la ricerca della paternità, la gestione della beneficenza, la riforma dei Codici, il ruolo delle donne nelle diverse attività professionali, l’impegno contro la violenza sulle donne, contro lo sfruttamento della prostituzione e la tratta delle bianche, il diritto al voto delle donne.
Il CNDI ha seguito tematiche relative alla condizione femminile viste nel quadro più ampio della società, della famiglia, del lavoro. 

Fonte:

Il primo congressso delle donne italiane – BIBLIOTECA DI STORIA MODERNA E CONTEMPORANEA Novecento – Studocu

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La buona notizia del venerdì: Il 21 Aprile 2023 Roma compie 2776 anni !

Oggi ricorre il Dies Romana o Romaia, più comunemente conosciuto ai nostri tempi come Natale di Roma.

La città dunque, che ha compiuto il suo primo Natale prima dell’avvento del Cristianesimo e quindi del calendario gregoriano, su cui ci basiamo oggi, quest’anno compie i suoi 2.776 anni.

La leggenda vuole che proprio il 21 aprile del 753 a.C.  Romolo abbia fondato Roma.

Con questa data inizia la cronologia della Città Eterna e quindi nel 2023 (in numeri romani MMXXIII) abbiamo l’anno 2776 (MMDCCLXXVI) dalla sua fondazione. La data fu calcolata dall’astrologo Tarunzio, amico di Cicerone, poco prima dell’era cristiana.

Le origini della città di Roma dal punto di vista storico sono state narrate nella lunga ricostruzione storica di Tito Livio in 142 libri intitolati appunto Ab urbe condita. La narrazione di Livio iniziava dalle origini mitiche di Roma, ovvero con la fuga di Enea da Troia, cui faceva seguito la leggenda di Romolo e Remo allevati dalla lupa.

Nel narrare la leggenda della fondazione dell’urbe Livio fa riferimento al pomerium, il cosiddetto “solco sacro” tracciato da Romolo sul Palatino per creare la sua città. Il gemello Remo avrebbe osato scavalcare le mura appena erette da Romolo, suscitando l’ira funesta del fratello che sfociò nel delitto

«Così, d’ora in poi, possa morire chiunque osi scavalcare le mie mura». In questo modo Romolo s’impossessò del potere e la città prese il nome del suo fondatore.

Nella tradizione, Romolo per fondare Roma avrebbe collocato, dove c’è il Marco Aurelio, Asylum affermando che tutti coloro che avessero voluto diventare cittadini di Roma avrebbero potuto esserlo, a prescindere dalla provenienza, dalle radici e dall’etnia. Questo aspetto del mito divenne centrale nella costruzione della città, era parte della politica imperiale ma con un’idea di cittadinanza che partiva dalla condivisione della legge e non sull’appartenenza etnica.

Una modalità di concepire la cittadinanza prettamente politica

La celebrazione dell’anniversario di Roma come elemento della propaganda imperiale, finì per attribuire alla questione dell’anno della fondazione un’importanza fondamentale.

Il primo imperatore a celebrare il Natale di Roma fu Claudio, ottocento anni dopo la data della sua presunta fondazione. All’epoca la ricorrenza aveva il nome di “Palilla” perché in quei giorni si celebravano le festività dedicate alla Dea Pales, divinità tutelare delle greggi e dei pastori. In seguito avrebbe preso il nome di Dies Romana.

La tradizione sarebbe continuata sino ad Antonino Pio per poi essere inglobata a quella dei Ludi Saeculares. (celebrati ogni cento anni), in quanto Roma aveva compiuto dieci secoli.

Sono state rinvenute monete che celebrano l’evento. Su una moneta del pretendente al trono Pacaziano, appare esplicitamente “1001”, da dove si evince come i cittadini dell’Impero romano avevano compreso di essere all’inizio di una nuova era, di un “Saeculum Novum”.

Nel 1871 dopo la proclamazione a Capitale di Italia,, il compleanno di Roma si trasformò in un evento nazionale.

Nel corso dei secoli, tale evento è diventato un simbolo della città attraverso cui mettere in risalto la grandezza della Capitale.

Sono tante le iniziative che vengono organizzate per i cittadini e tutti i turisti che giungono nella Capitale per trascorrere qualche giorno tra le sue vie, gustarsi un piatto tipico e lasciarsi andare alle meraviglie che le fanno da cornice.

Che Roma è una delle regine dell’arte d’ogni tempo!

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La buona notizia del venerdì: I bambini leggono di più! Fin dai primi anni!

Le letture per bambini influiscono sul tipo di rapporto che ogni persona, in età adulta, avrà con i libri. Esse coinvolgono, soprattutto, lo sviluppo della facoltà dell’immaginazione, utile in diversi ambiti della vita.

Perciò è da salutare come una buona notizia l’incremento del numero dei giovanissimi lettori, rilevato da un’indagine compiuta dall’Associazione Italiana Editori (AIE) dopo la pandemia.

Un risultato che si deve, in primo luogo, ai tanti genitori e insegnanti che hanno scelto di puntare, con i più piccoli, su tale mezzo educativo.

È possibile infatti – fin dai primi anni – approcciarsi a un racconto in molteplici modi: ascoltando la voce di un adulto che legge, o con un libro illustrato, un fumetto ecc. Viaggiare con la fantasia può rivelarsi un’esperienza coinvolgente quanto quella offerta dal gioco, se non di più.

Gli smartphone non penalizzano le letture per bambini

In termini numerici, i dati forniti di recente dall’AIE sono abbastanza eloquenti. Nel corso dell’ultimo anno, il 96% dei ragazzi di età compresa tra i 4 e i 14 anni ha letto almeno un libro non scolastico. Nel 2018 la percentuale, per la stessa fascia d’età, si attestava al 75%. E in un’epoca in cui le lusinghe tecnologiche diffuse dagli smartphone ammaliano precocemente, sono numeri che assumono una valenza significativa.

Ma non è tutto. La stessa ricerca mostra dati degni di nota anche riguardo ai bambini da 0 a 3 anni. Esistono, infatti, varie forme di “pre-lettura” – come i testi recitati ad alta voce dagli adulti, o la manipolazione di libri tattili e cartonati – che sono espressamente consigliate per la prima infanzia. Nei primi mesi del 2023, queste hanno interessato il 70% dei bambini, contro il 49% del 2018.

Tali rilevazioni provengono dal modulo di approfondimento sui ragazzi che l’AIE – con cadenza biennale – realizza all’interno dell’“Osservatorio sulla lettura e i consumi culturali”. La conclusione che se ne trae sembra essere univoca: dopo la pandemia i libri sono diventati sempre più importanti nella vita dei giovanissimi.

Ascoltare o leggere storie è utile per crescere

Molti ricordano quella domanda che spesso, durante l’infanzia, facevano al nonno o alla mamma: “Mi racconti una storia?”. Tuttavia, quando da adulti c’è un bestseller che ci incuriosisce, di rado pensiamo a quanto i due fatti siano collegati. In realtà – e poco importa quanti anni abbiamo –, stiamo ancora “chiedendo” a qualcuno di raccontarci una nuova storia. Il bisogno di immergerci in un mondo lontano dal nostro, seppur per breve tempo, è rimasto immutato, dal momento che qualcuno ci ha educato a farlo.

Secondo quanto si apprende dal sito dell’ospedale pediatrico di Roma Bambino Gesù, il ricorso alle letture per bambini è importante da un punto di vista sia emotivo che cognitivo, nel quadro della crescita futura della persona. I disegni colorati – e il suono delle parole che li descrivono – sono in grado di affascinare la mente umana fin dalla tenera età, stimolandone l’attenzione.

Leggere sin da piccoli (o ascoltare la lettura) insegna, anzitutto, a visualizzare nella mente idee e concetti attraverso l’immaginazione. Inoltre, aiuta a creare uno spazio interiore in cui poter gestire le proprie emozioni. Da ultimo – ma non per importanza – fa conoscere parole nuove, con le quali si arricchisce il proprio linguaggio.

È essenziale, quindi, che gli adulti siano sempre più consapevoli della parte che possono avere in tutto ciò. Che si tratti di giovani genitori o di insegnanti, un attivo coinvolgimento può fare la differenza – e i dati sopracitati, in tal senso, sono promettenti.

L’indagine dell’Associazione Italiana Editori ha fatto emergere, in ogni caso, altri dati interessanti. Difatti, accanto ai già nominati libri tattili, ai testi animati e agli albi da colorare, risultano quasi triplicate, in tre anni, le vendite di libri di fumetti per bambini. Tutte opere prodotte con la massima cura, e utili per prender confidenza con la lingua scritta.

Da una parte, dunque, cresce il numero di adulti che danno il giusto peso alle letture per bambini. Al contempo, va ampliandosi l’idea stessa di lettura, che ora abbraccia anche prodotti narrativi non tradizionali. Anche dopo la pandemia, il mercato dei libri non smette di reinventarsi, proprio perché non cambia il suo obiettivo fondamentale: creare nuovi lettori.

Letture per bambini: un mercato in crescita, dicono i dati (buonenotizie.it)

Leggi anche

La buona notizia del venerdì: Ci piace leggere in gruppo…in tutto il mondo e in tutti i modi di comunicazione! – Laurin42 (wordpress.com)

La buona notizia del venerdì: Gli appassionati della lettura diventano professionisti! – Laurin42 (wordpress.com)

* La buona notizia del venerdì: I bambini che leggono libri ai gatti – Laurin42 (wordpress.com)

Il mio consiglio per ogni età:

Stargatto Shop (company.site)

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Perchè siam donne: Quando le donne non potevano indossare i pantaloni.

La moda dei pantaloni per tutti è considerata la rivoluzione degli ultimi anni non dobbiamo dimenticarci dei secoli precedenti, e della lunghissima battaglia che la popolazione femminile ha combattuto per non essere relegata all’interno di quelli che venivano considerati gli unici abiti che una donna potesse indossare.

Negli anni ‘50 la Chiesa combatteva le donne che portavano le “braghe.

Con una sola eccezione: “Che la donna si dedichi agli sport dell’alpinismo e della neve non si può condannare ed è …sopportabile che durante l’esercizio di questi sport indossi i pantaloni”.

Il settimanale diocesano L’Amico del Popolo del 14 marzo 1953 manifestò grande preoccupazione per la supposta confusione tra i sessi che avrebbe creato una donna con tanto di braghe. Il foglio diocesano andò giù duro: “Non è affatto sopportabile imbattersi ad ogni passo nei nostri paesi in ragazze sfacciatelle le quali con la più grande disinvoltura ostentano i loro pantaloni. Lo spettacolo che danno è semplicemente indecoroso, antiestetico, immorale”.

A difesa delle sue tesi L’Amico citò un passo del Deuteronomio, l’opinione di un Padre della Chiesa (S. Ambrogio) e il pensiero di due autori pagani come Erodoto e Seneca. A suo dire le donne con i pantaloni avrebbero creato “disordine”; tuttavia, non potendosela prendere con un capo d’abbigliamento casto, che copre le gambe, il giornale prese di mira le donne sostenitrici delle braghe: “di solito in altri periodi di tempo sono quelle che vanno mezze nude (per amore della moda!), quelle che sopportano anche i dolori reumatici causati dal freddo (per amore della moda!) pur di non coprirsi, quelle che non porterebbero calze grosse che sfigurano le game (per amore della moda!)”.

Nel dopoguerra l’emancipazione femminile muoveva i primi passi, abbracciando nuovi stili e prodotti e optando per vari tipi d i pantaloni a vita alta: jeans con risvolto, pantaloni al polpaccio oppure a sigaretta.

Chi portava le braghe (gli uomini) di norma comandava e dunque una donna con “le braghesse” costituiva una potenziale minaccia ad equilibri consolidati.

Infatti, fino agli anni settanta una donna italiana era guardata con riprovazione, se non addirittura considerata immorale, quando indossava i pantaloni!

Ma in Italia si sa, la donna è sempre stata vista solamente come madre e moglie, eppure anche in ambienti come in Inghilterra e in Francia, stilisticamente parlando, l’uso dei calzoni da parte della popolazione femminile fu una vera e propria conquista avvenuta di recente

I più antichi antenati dei nostri pantaloni risalgono ad un’invenzione di quasi duemila anni fa dei nomadi delle steppe euroasiatiche, che, vivendo gran parte della loro vita a cavallo, sentirono la necessità di trovare un capo d’abbigliamento comodo e resistente. Inventarono così dei robusti gambali, indossati sia da uomini che da donne proprio per sopperire a questa esigenza.
L’invenzione prese piede a poco a poco tant’è che anche il popolo romano decise di adottarla escludendone però l’uso alle fanciulle e alle matrone.

Fu così che via via nel tempo, i calzoni maschili cambiarono forma, materiale e lunghezza ma rimasero del tutto inaccessibili alle donne, che rimasero inesorabilmente legate alla tradizione delle lunghe gonne.
Nota per essere l’eroina nazionale francese, non tutti sanno che Giovanna D’Arco fu una precorritrice dei tempi e, per tutta la sua vita, si ostinò a portare fieramente abiti da uomo. Il suo portare le braghe e l’armatura, nonché il mantenere i capelli molto corti, furono alcuni dei motivi per cui il suo celeberrimo processo finì con la pena di morte.

Usate come manifesto di indipendenza e rivendicazione dei pari diritti, le braghe vennero indossate dalle donne già dai primi anni dell’Ottocento come atto di denuncia e provocazione.

Fu così che negli anni, la società iniziò a tollerare finalmente che la donna utilizzasse abiti considerati maschili nel caso in cui svolgesse un lavoro manuale come ad esempio gli estenuanti lavori d’estrazione, mansioni dure (ma redditizie) impossibili da svolgere in gonnella.

Furono i primi movimenti per l’emancipazione della donna a sollevare il problema della scomodità dei costumi tradizionali femminili, ma solo con le guerre mondiali e il conseguente impoverimento della società e la rivoluzione nel ruolo della donna che si inizio ad accettare l’idea di pantaloni femminili.


Alla fine degli anni settanta, con il grandissimo successo dei jeans e il movimento hippie, i pantaloni diventarono un capo per entrambi i sessi accettato in tutt’Europa, persino nella più diffidente Italia.

I pantaloni da donna: breve storia di una lunga battaglia – Lo Sbuffo – Cerca (bing.com)

Pantaloni Bloomers: come le suffragette ne fecero un simbolo della lotto per i diritti delle donne

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La buona notizia del venerdì: Le cicogne sono tornate anche questo anno in Ucraina a portare una speranza di pace

L’immagine di una madre cicogna nel nido con i suoi due pulcini in Ucraina è diventata per qualche motivo il “simbolo di speranza” del paese.

Fotografato alla periferia di Kiev, il nuovo nido è stato trovato dopo l’invasione durata mesi che ha interrotto il loro accoppiamento annuale.

Le cicogne sono considerate “uccelli sacri” in Ucraina, dove nidificano ogni primavera dopo aver trascorso l’inverno in Africa. Il 16% delle 224.000 cicogne che raggiungono l’Europa ogni anno hanno nidificano in Ucraina e vi allevano i pulcini fino alla fine dell’estate.

Secondo Good News Network, le cicogne che sono tornate a nidificare in Ucraina hanno portato una luce di speranza nel paese in questa tragedia della guerra: “il nostro uccello nazionale, torna per una primavera che non ha eguali”.

Dopo l’invasione russa le cicogne in Ucraina erano state costrette ad abbandonare i loro piccoli e persino a nidificare altrove, secondo il World Time Todays.

Ora i beneauguranti uccelli si sono stabiliti tra le rovine del villaggio di Moshchun, a 10 miglia da Kiev. Non ci si poteva credere che le cicogne fossero tornate e avessero ritrovato il loro solito luogo di nidificazione, dopo che le truppe russe avevano lasciato il villaggio.

Oltre ad essere messaggeri dell’arrivo della primavera, le cicogne sono anche viste come un simbolo secolare di fertilità e simboleggiano “un grande raccolto, così come la felicità familiare, la procreazione, la cessazione dei conflitti e l’amore per la patria”, ha detto Oleg Dudkin, direttore della Società ucraina per la protezione degli uccelli, che ha catturato la fotografia delle cicogne che hanno nidificato proprio in questo periodo.

“È non solo la devozione di una madre per i suoi piccoli, ma anche il grande amore e la devozione degli ucraini alla loro madrepatria e la disponibilità a non andarsene”, ha aggiunto.

Le cicogne saranno sempre uccelli sacri per gli ucraini, rafforzando la speranza per la pace e l’inevitabile vittoria della primavera sull’inverno e del bene sul male”.

L’ornitologo Oleksandr Ruchko ha organizzato tour di birdwatching nei parchi di Leopoli con i rifugiati giunti qui dalle città dell’Ucraina, tra cui Kiev e Kharkiv.

Molte di queste persone hanno perso la casa e la famiglia. Per loro l’attività di osservare gli uccelli è diventata un modo per ritrovare fiducia anche se durante la guerra l’uso di binocoli o telescopi poteva destare sospetti. “Nessuno vuole sembrare una spia”, ha raccontato Ruchko, “ma a volte non bastano orecchie e occhi”.

Nel vicino villaggio nei dintorni di Kharkiv. abbiamo visto un gruppetto sopra di noi un gruppo di stercorari, pavoncelle e folaghe che scivolavano nel cielo senza alcun problema . Sembravano tranquilli e sicuri di sé stessi. L’area è un oasi di pace per ogni specie. Anche per le cicogne perchè al largo del fiume Dniesterer le sponde sono paludose e i piccoli stagni offrono il cibo al riparo dei pericoli.”, riporta The Guardian.

Per gli Ucraini il ritorno delle cicogne è un segno che la primavera è arrivata, e potrebbe portare presto anche la pace. Non conoscendo confini, l’uccello che vola è simbolo di libertà.

“E siamo tutti felici che siano tornati sani e salvi, dandoci speranza in tempi migliori”.

* La buona notizia del venerdì: In questi giorni la Primavera in Ucraina è un metro di neve e temperature fino a 25° sotto lo zero. Ma le cicogne non lo sapevano… – Laurin42 (wordpress.com)

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La buona notizia del venerdì: La casa delle farfalle anche a Roma

La leggenda narra che se una farfalla ci si poggia addosso allora possiamo esprime un desiderio e quel desiderio si avvera.

Non tutti sanno che in primavera a Roma si può visitare la bellissima Casa delle Farfalle.

Nella Grande Serra è stato ricreato un ambiente tropicale dove ci sono oltre trenta specie di farfalle esotiche. Si può camminare in questo luogo mentre le farfalle svolazzano e si corteggiano in una danza unica.

Uno staff formato da biologi ed entomologi qualificati fornisce tutte le informazioni per scoprire l’intero ciclo vitale della farfalla. Se sei fortunata, puoi assistere allo schiudersi della crisalide e alla nascita di una nuova creatura.

La Casa delle Farfalle nel 2023 cambia location: la speciale serra tropicale sarà allestita a due passi dall’Appia Antica, nella splendida cornice dell’Appia Joy Park, il nuovo parco agricolo multifunzionale di Roma.

Fino all’11 giugno sarà possibile ammirare questi meravigliosi esemplari in un ambiente che riproduce il loro habitat naturale e scoprire alcune tra le farfalle più belle al mondo. Inoltre, la serra ospiterà anche alcuni insetti unici, come l’insetto stecco, gli insetti foglia, le blatte fischianti del Madagascar e il simpatico Millepiedi gigante.

Si potrà scoprire e seguire da vicino il ciclo vitale delle farfalle, i più fortunati avranno addirittura la possibilità di assistere in tempo reale e dal vivo, quell’incantevole momento in cui la farfalla esce dalla sua crisalide e inizia a stendere le ali per poi lentamente librarsi in volo.

L’allestimento della casa delle farfalle, è anche un’attività eco sostenibile. Le farfalle ospitate all’interno della casa, provengono da allevamenti distribuiti in vari paesi tropicali, gli stessi Paesi che purtroppo, sono colpiti dalla deforestazione.

Per questo, negli ultimi anni, sono nate diverse “butterfly farm” che producono e vendono migliaia di crisalidi, creando un’economia alternativa che spesso ha sostituito l’allevamento di bestiame, attività che implicano la distruzione della foresta.

I visitatori troveranno laboratori, mercatini agroalimentari, spettacoli di giocoleria e trucca bimbi, musica dal vivo (sotto la direzione artistica di Stefano Scarfone) e altri eventi per bambini durante i weekend, per un’esperienza immersiva nella natura davvero unica.

La Casa delle Farfalle, inoltre, prevede, all’insegna dell’inclusività, anche alcune visite guidate nella Lingua Italiana dei Segni (LIS) nei mesi di aprile e maggio.

Informazioni orari e biglietti

La Casa delle Farfalle sarà aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00, il costo del biglietto intero è di 8 €; ridotto (bimbi dai 4 ai 12 anni): 5 €.

La Casa delle Farfalle a Roma – dal 25 Marzo 2023 (lacasadellefarfalleonline.it)

alcune delle altre case delle farfalle:

A Siracusa nuova attrazione: da marzo apre la Casa delle farfalle – Travelnostop

bordanofarfalle.it – Casa delle farfalle

Casa delle Farfalle Monteserra, a Catania la bellezza ci vola tutta intorno (aroundfamily.it)

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La buona notizia del venerdi: Con il tuo cane puoi andare ai musei che c’è il servizio dog-friendly!

In Italia ci sono città più propense di altre ad accettare gli amici a quattro zampe nei propri luoghi d’arte, come ad esempio Milano all’Hangar Bicocca, Torino al Museo Nazionale del Cinema, al Museo Nazionale dell’Automobile e a Palazzo Madama, dove accettano cani di piccola taglia. E poi i Musei di Maremma che hanno lanciato il progetto Musei a 4 Zampe (musei da visitare insieme al proprio cane), a cui hanno aderito diversi centri espositivi, fra cui la Villa Sforzesca di Castell’Azzara, i musei minerari di Massa e Gavorrano e il Museo Archeologico di Saturnia.

Ma è Bologna ad aver fatto da apripista al turismo culturale amico del cane: l’Istituzione Bologna Musei è, infatti, il primo sistema museale italiano a essersi dotato ufficialmente di un servizio di intrattenimento dog-friendly per i propri visitatori, grazie all’accordo con Bauadvisor, nuovo portale di comunicazione e servizi globali e innovativi dedicato al mondo dei cani e dei loro proprietari pensato per vivere tutti i giorni 24 ore su 24 insieme.

Ora, però, anche altri musei si sono interessati a questo tipo di servizio.

TripForDog.com, la prima agenzia di viaggi a quattro zampe che negli ultimi 6 anni ha portato in vacanza oltre un milione famiglie “allargate”, ne ha fiutato il potenziale e ha stretto un accordo con i cinque luoghi storici e rappresentativi dell’Italia – a Firenze con gli Uffizi, la galleria dell’Accademia e il Duomo, a Roma con i musei Vaticani e Castel Sant’Angelo, a Pisa per vistare la torre e a Pompei per vedere gli scavi – per offrire servizi di dog sitter.

Abbiamo selezionato delle persone che per lavoro si occupano di cani”, spiega Marco Fabris, Ceo e fondatore di Tripfordog.com, l’agenzia di viaggi a quattro zampe. “Sono esperti che sanno come farli giocare in sicurezza e anche farli riposare quando serve. Si organizzano per farli stare in posti dove c’è ombra, sempre alla ricerca del loro benessere. Io stesso ho un cane, Mela, nominata presidente onorario di TripForDog.com, e conosco bene le loro esigenze. Grazie al servizio di TripForDog.com i nostri amici ci aspetteranno scodinzolanti all’uscita del museo”. …

Il servizio è disponibile solo su prenotazione, che può essere effettuata sul portale di Bauadvisor o tramite l’app dedicata. A prenotazione effettuata, un dogsitter esperto incontrerà il visitatore davanti all’ingresso del Museo indicato e prenderà in consegna temporanea il cane per farlo passeggiare nelle aree limitrofe, riconsegnandolo poi al suo proprietario direttamente davanti al Museo alla fine della visita.

Cosa ne pensano i nostri amici cani? “BAU BAU RONF RONF

Cani al museo: dog sitter nei musei (artribune.com)

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Ma ti ho parlato di tutti gli inizi in Ariete? E siamo solo ai primi …

Ogni Novilunio è sempre un nuovo inizio.

Se l’equinozio di primavera è l’inizio del nuovo ciclo delle stagioni ,la luna nuova al 1° grado dell’Ariete il 21 marzo mette la maiuscola sul significato di inizio.

Sole e Luna si troveranno al grado zero dell’Ariete, il numero delle infinite possibilità, che parla di un grande nuovo inizio.

Infatti, l’Ariete è il primo segno dello zodiaco, quello che dà il via alle cose: è Ariete il germoglio che spunta, la nascita di un’idea o di un sentimento, l’avvio di una azione e tutto ciò che concerne la prima fase di qualcosa. E anche il prossimo novilunio avverrà in questo segno, quindi abbiamo davvero l’opportunità di aprirci sempre più al nuovo e chiudere con il vecchio.

Via alle migliori energie per i nuovi inizi che sperimenteremo tutto l’anno., un’elevata energia creativa, che ti permetterà di manifestare con facilità, trovare nuove opportunità e aprirti a nuovi mondi.

E Ariete è il primo segno zodiacale del cammino verso una maggiore consapevolezza dell’essere umano. L’elemento dell’Ariete è il Fuoco.

Secondo Carl Gustav Jung, l’elemento Fuoco è associato all’intuizione: che significa “guardare dentro”, ossia per sviluppare l’intuizione e quindi aprirsi a un campo di infinite possibilità,

Ti viene chiesto di contattare il tuo mondo interiore, la tua anima. E’ importante rimanere connessi al cuore e far sì che i i desideri profondi guidino ogni azione e ogni passo

Cosa dire quindi ? Che le energie che ti spingeranno al raggiungimento dei tuoi obbiettivi saranno quelle potenti, sì, dell’intero cammino lunare di 28 giorni!

Senza paura di affrontare i giudizi, le rinunce per non sentirti all’altezza, il confronto con gli altri per essere accettati, il buttarti in nuove avventure per dimenticare, il reprimere la rabbia di presunti fallimenti…

Se rimani ancorata al passato, ti sarà difficile avanzare.

E se vuoi approfittare al massimo di questa energia di azione che porta l’Ariete, devi cambiare il modo che hai sempre utilizzato. Se vuoi aprirti totalmente al nuovo che sta arrivando, devi aprirti al cambiamento e cambiare tu per prima

Fermati ad amare tutto di te . Ad amare la tua verità, la tua unicità, finalmente libera dai pesi non affrontati, di programmare i prossimi passi e coltivare i propositi con tutto l’amore per te stessa..

Con tutto il coraggio che hai! “coraggio” significa fare cose che ti rivelino, soprattutto a te stessa, il tuo cuore, la tua autenticità.

L’archetipo dell’Ariete è il Guerriero o la Guerriera che con coraggio e determinazione agisce per raggiungere il suo obiettivo, che non ha paura di rompere le vecchie strutture che desidera cambiare:

l’Ariete ti spinge ad attivare il tuo Guerriero interiore, chiedendoti di autoaffermarti ed esprimere con chiarezza la tua volontà.

È importante lasciare che certe cose se ne vadano. Si distacchino. Forse non sei ancora disposta a lasciare andare, ma è necessario per comprendere come iniziare e verso cosa andare.

Bisogna chiudere i cicli. Non per orgoglio, per incapacità o per superbia, semplicemente perché quella determinata cosa esula ormai dalla tua vita.

Smettila di essere chi eri e trasformati in chi sei e sentiti responsabile del tuo ruolo nel cambiamento del mondo intero.

Tutto si muove con un ritmo velocissimo e anche tu percepisci la spinta a cambiare il tuo modo di procedere.

Ci saranno due lune nuove in Ariete nel 2023, la luna nuova del 21 marzo è la prima e la seconda arriva sotto forma di un’eclissi di luna nuova solare il 19 aprile.

Con la Luna Nuova di marzo all’inizio dell’Ariete e l’Eclissi solare della Luna Nuova di aprile alla fine, è probabile che qualunque cosa accade durante la Luna Nuova di marzo sarà solo una prima parte della storia. 

Il resto della storia ti verrà rivelato sotto quella potente eclissi solare che verrà ad aprile.

E’ un momento fantastico per piantare semi e pensare a cosa vorresti attirare nella tua vita. Se c’è qualcosa in particolare che vorresti esprimere fallo ora e credici.

Usa questa energia per stabilire intenzioni e pensare a quali abitudini, obiettivi o nuovi spazi vorresti portare nella tua vita. 

Cerca le motivazioni ,formula progetti e immaginali realizzati .Con fiducia nelle tue risorse.

Tutto è possibile quando procedi con passione e amore per te.

E stai pur certa che ogni tuo passo sarà la goccia che arricchisce il mare dell’umanità.

Con amore Laurin

“La magia è credere in noi stessi. Se riusciamo a farlo, allora possiamo far accadere qualsiasi cosa.” Johann Wolfgang von Goethe

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Perchè siam donne: La sacerdotessa della luna di Tessaglia

Dicono, che una certa Aglaonice, figlia di Egamone Tessaliense, stava osservando sul Monte Ossa la Luna, dalla quale tirava poscia i suoi pronostici per le cose avvenire, e che essendo veduta da varie femmine ignoranti, fu da esse accusata, come se tentasse di far cadere dal Cielo la Luna, e perciò venne precipitata dal suddetto monte.»

Considerata la prima astronoma greca, forse la prima di cui abbiamo notizia. “La sacerdotessa della Luna” visse nel IV secolo a. C. Visse a Lamia, paese poi inglobato in Tessaglia.

Era figlia di Egetore, un padre che le permise di studiare astronomia in Mesopotamia, regione storica dell’antico Oriente, dove si erano formate molte sacerdotesse. Aveva notevoli conoscenze astronomiche ed era in grado di predire le eclissi lunari.

Di lei dicevano che praticasse la magia, che fosse capace di far scomparire l’astro notturno, in realtà era molto brava nel predire le eclissi lunari.

Plutarco scrisse che era perfettamente familiarizzata con i periodi della luna piena, e che, sapendo il momento preciso in cui si sarebbe prodotta l’eclisse, avrebbe fatto credere a tutto il mondo che era lei stessa ad “abbassare la luna” fino alla terra.

Girava anche la voce che la “tirasse giù” per ritrovare l’amante Endimione.

Ne nacque un proverbio greco “Voi attraete la Luna in vostro svantaggio“, forse perché ne venne riconosciuta la frode e ne venne derisa per la pretesa di essere chiamata maga; o perché forse assumeva comportamenti non compatibili al tempo con l’ideologia femminile, supponendo che venisse castigata dagli dei per la sua temerarietà e fatta soffrire quindi di molte sventure.

Giacomo Leopardi nel “Saggio sopra gli errori popolari degli antichi”, nel capitolo IV intitolato “Della magia” accenna a Aglaonice: «Le Tessale han fama di staccar la luna dal cielo; ma ciò fu fatto credere alle femmine dall’astuzia di Aglaonice figlia di Egetore, donna, come dicono, perita in astrologia, la quale ogni volta che la luna pativa ecclissi faceva intendere che ella con arte magica l’avea levata dal suo luogo.»

Nella stessa linea, Orazio, Virgilio e Platone che la definivano “capace di staccare la luna dal cielo”.

https://it.wikipedia.org/wiki/Aglaonice