ambiente · anima e corpo · bambini · buone notizie · Comunicazione · cultura · Energia · evoluzione · futuro · Leggere · Pace · pensare positivo · punti di vista · scuola · stare bene · Testimonianze

Che buona notizia! Sei appassionato della lettura? Puoi diventare diventare professionista!

Tempo fa su FB girava una intervista ad una signora in metro che leggeva un libro e cosa più “sorprendente” anche il figlio accanto a lei! La domanda era :” Come mai suo figlio legge in metro come lei?” “ Lui ha sempre visto me leggere ! In casa, al parco, in gita al picnic…noi abbiamo sempre un libro in tasca!”

L’esempio è il miglior strumento per insegnare!E far venire la passione per leggere!Qualsiasi passione,del resto!

Leggere resta una delle più alte conquiste dell’umanità e solo quando la cultura è a portata di tutti si possono superare le disuguaglianze ed i conflitti razziali e religiosi.

Ed ecco perché è importante la proposta dell’associazione culturale Hamelin di formare una nuova categoria di professionisti, i cosiddetti “educatori alla lettura”, che con il progetto ‘Leggere per leggere Bologna’ apprenderanno gli strumenti più adeguati per introdurre i bambini al gusto e al piacere dei libri, ma anche per operare nell’ambito del volontariato all’interno di associazioni, biblioteche e poli culturali..

A Bologna sono ben 106 i ragazzi, tra i 22 e i 35 anni, che si sono candidati per diventare “educatori alla lettura”. Un ruolo che non vuole restare solo un’etichetta ma ha l’ambizioso obiettivo di diventare una professione a tutti gli effetti.

Di questi, sono 15 i giovani selezionati dall’associazione Hamelin di Bologna, che cura ‘Leggere per leggere Bologna’, il percorso di formazione presentato nell’ambito del progetto Pon Città Metropolitane 2014-2020 e del Patto per la lettura di Bologna.

Proprio grazie a questi due progetti, Hamelin ha a disposizione 300.000 euro per realizzare l’obiettivo di inserire i giovani ragazzi in contesti lavorativi, trasformando la passione per la lettura in un lavoro a tutti gli effetti.

Oltre che ad un programma didattico dunque, ‘Leggere per leggere Bologna’ “sarà un opportunità anche professionale molto importante che conferma come a Bologna la cultura offre anche una chance occupazionale importante“.

Come spiega Emilio Varrà di Hamelin, il percorso di formazione è iniziato da un mese e per ora le lezioni sono teoriche: “E’ fondamentale dichiarare la figura professionale dell’educatore alla lettura perchè è molto importante questo ruolo, troppe volte lasciato all’improvvisazione.E’ vero che “tutte le pratiche che possono diffondere la lettura sono valide in quanto tali, ma come tutti i mestieri anche questa va distinta e su questo insistiamo affermando la necessità di abituarci a considerare la diffusione della lettura come un vero e proprio lavoro”.

E se ci allarghiamo sul mondo queste iniziative sono già in atto da anni.

In Europa Il report del 2011 di Eurydice fornisce le linee guida sull’insegnamento della lettura nei sistemi educativi europei (Teaching Reading in Europe. Contexts, Policies and Practices, EACEA).

Da questo studio emerge che in Europa c’è realmente una forte attenzione al tema dei lettori e che è necessaria una figura specifica capace di affiancare l’insegnamento tradizionale e far nascere la passione per la lettura. Ovviamente supportato da materiale didattico differenziato e dalla riorganizzazione del ritmo di lavoro in classe.

Anche negli USA sono stati introdotte queste figure qualificate non solo nelle scuole ma anche in attività sociali parallele e organizzati corsi a vari livelli per qualificare questi “specialisti di lettura.”.

E tu scopri che il mondo è pieno di cose meravigliose e per conoscerle tutte,visto che la vita non ti basterà a percorrere tutta la terra, non rimane che leggere tutti i libri.” Umberto Eco

“Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati e poeti, ma perchè nessuno sia più schiavo” Gianni Rodari

Fonti

https://hamelin.net/lxl-leggere-per-leggere-bologna/

ps://www.literacyitalia.it/corsi/lo-specialista-di-lettura/

ambiente · animali · armonia · Comunicazione · eventi · Fantasia · felicità · gatti · natura · pensare positivo · Riflessioni · stare bene · Testimonianze · usanze

17 Febbraio, “ Miao Day”: 7000 anni tra graffi e fusa

Festa_gatto

Un gatto, il tuo gatto, è un confortevole simbolo di saggezza e autonomia. Lui ti sta vicino quando tu hai bisogno di lui e delle sue coccole.  Lui può fare a meno di te, tu no: è il tuo più amorevole compagno di viaggio.
Si celebra oggi la Giornata Mondiale del Gatto, istituita nel1990 dopo un referendum in cui i“gattofili” hanno deciso di dedicare il 17 Febbraio al felino casalingo per eccellenza: ecco qual è la storia della convivenza tra l’uomo e il gatto.
Il gatto domestico, il cui nome scientifico è Felis catus o Felis silvestris catus, è un felino di cui si contano circa 50 razze riconosciute con certificazioni ma è anche un predatore, un animale assolutamente territoriale e amante del crepuscolo. 
Queste le caratteristiche più tecniche, ma cosa significa veramente vivere con un gatto?

gatti-in-festa

Convivere con un felino, per quanto piccolo possa essere, significa imparare a sopravvivere: il suo essere assolutamente indipendente, predatore e amante dei vizi rende la convivenza con un gatto una questione di piacevolissima sudditanza.

gatto2

La sveglia del mattino sarà all’alba, a suon di fusa e miagolii affamati ma niente paura… è solo l’inizio! I primi minuti, quelli in cui si cammina a mo’ di zombie cercando di preparare il caffè, diventeranno il momento del gioco delle caviglie. Come funziona? Vince chi riesce a stare più tempo aggrappato alle caviglie del proprio coinquilino! E il vincitore vien da sé… E poi per gli umani arriva il momento del lavoro, delle corse frenetiche verso l’ufficio e della pausa pranzo in cui mostrerà fieri ai colleghi le foto del bagno ricoperto la sera prima di carta igienica dal proprio gatto, lo stesso che da ore se ne sta beato a raggomitolarsi di cuscino in cuscino.

cani_gatti_ufficio_usa

Il rientro, non c’è che dire, è sicuramente uno dei momenti migliori: i piccoli felini nel tardo pomeriggio iniziano a risvegliarsi e ad aspettare con impazienza i propri coinquilini umani che, al loro ritorno, potranno beneficiare di fusa, dolci miagolii, graffi e morsi(quasi) indolori e il tutto senza sforzo alcuno! Caso più unico che raro ché il gatto, si sa, vuole le coccole solo quando e come dice lui.

segreti_gatto

Tra pappe e litigi per il possesso della cena, l’ora della “nanna” arriva in fretta così come la lotta per il letto, battaglia che noi umani perdiamo in partenza quando vediamo i nostri coinquilini gatti appallottolati sul nostro cuscino.

allergie_gatto

Una vita non facile, insomma, ma scelta dagli uomini circa 7mila anni fa: le prime tracce di addomesticamento, infatti, risalgono alla Cina del 5300 a.C..

Ma quando è nata questa festa dedicata ai mici, ma anche ai loro proprietari?

A idearla nel nostro Belpaese è stata una giornalista, Claudia Angeletti, che nel 1990 propose un referendum tra i lettori della rivista per cui scriveva ovvero Tuttogatto, per stabilire quale sarebbe stato il giorno perfetto da dedicare a questi animali.

La proposta vincitrice fu quella della signora Oriella Del Col che, così, motivò la sua idea nel proporre come data il 17 febbraio in questo modo: per prima cosa, febbraio è il mese del segno zodiacale dell’Acquario, ossia degli spiriti liberi e anticonformisti come quelli dei gatti, che non amano sentirsi oppressi da troppe regole. Inoltre, nella tradizione popolari, il secondo mese dell’anno era già visto come “il mese dei gatti e delle streghe”, collegando in tal modo gatti e magia.

54-620x372

Ma perché il 17? Nella nostra tradizione, questo numero è sempre stato ritenuto un numero portatore di sventura, stessa sorte che, in tempi oscuri e passati, è stata riservata al micio. La “sinistra” fama del 17 è determinata dall’anagramma del numero romano che da XVII si trasforma in VIXI ovvero “sono vissuto”, di conseguenza “sono morto”. 

Non così per il gatto che, per leggenda, può affermare di essere vissuto vantando la possibilità di altre vite. Per questo nell’accezione della Del Col e di tutti gli amanti dei felini il 17 diventa quindi “1 vita per 7 volte”.

I gatti in Italia sono quasi 8 milioni, le città che ospitano il maggior numero di felini sono Roma seguita da Torino e Napoli. Il 12% delle famiglie ha scelto di avere tra le proprie mura domestiche un gattino, che regala “gioia e serenità” (43% delle risposte) e “allegria e divertimento” (36%), secondo quanto emerso dall’indagine GfK Eurisko del 2015.

b702e32d-6ee8-4349-8db1-41081070493d

I gatti hanno da sempre anche ispirato vari artisti diventando i protagonisti delle loro opere: come ad esempio nei romanzi gialli di Cornelius Kane, o nella fiaba dei Fratelli Grimm “Il gatto con gli stivali”.

Nel film “L’occhio del gatto” (1985) tratto dal romanzo di Stephen King e diretto da Lewis Teague. Nei cartoni animati della tv come “Tom e Jerry” e “Titti e Silvestro”, o del grande schermo come nel classico film Disney “Gli Aristogatti”.

gatto-silvestro-700x350


http://www.rds.it/magazine/viralnews/miao-day-17-febbraio-giornata-mondiale-del-gatto/

http://urbanpost.it/17-febbraio-giornata-mondiale-del-gatto-7000-anni-tra-graffi-e-fusa

ambiente · armonia · Comunicazione · eventi · felicità · Pace · pensare positivo · stagioni · stare bene · Testimonianze · usanze

14 febbraio: Love is in the air




Il 14 febbraio è la festa dell’amore…ma se è l’amore che muove il Sole e le altre stelle… è sempre festa dentro di me …sento amore quando mi scalda il cuore per le persone care… quando mi commuovo per un tramonto rosato… quando il mio cagnolino mi lecca furiosamente… quando la mia orchidea sboccia fuori stagione… e soprattutto quando è l’entusiasmo del cuore che guida le mie scelte..

La Festa dell’Amore è da sempre …

Gli antichi Romani. Il 15 febbraio, infatti, erano soliti rendere omaggio agli dèi e invocarli per chiedere protezione per il raccolto e il bestiame, oltre a maggiore prosperità e fertilità: per questo, alla sera precedente, cioè l’attuale giorno di San Valentino, donne e uomini mettevano in un’urna i loro nomi che venivano estratti a caso da un bambino formando le coppie che avrebbero poi partecipato alla festa con balli e canti e vissuto insieme in intimità per un anno intero.

Fu solo quasi cinquecento anni dopo che, nel 496, Papa Gelasio annullò questi riti pagani sostituendoli con la giornata dedicata a San Valentino martire.

Come viene festeggiato nel mondo?

In Inghilterra c’era una tradizione secondo cui nel XVIII secolo, alla vigilia di San Valentino, le  donne erano solite fissare con uno spillo cinque foglie di alloro spruzzate con acqua di rose sul cuscino, di cui una posta al centro e le altre agli angoli. Prima di andare a dormire, le donne recitavano la questa preghiera: “Buon Valentino, sii generoso con me e concedimi di vedere in sogno il mio vero amore”, sperando che l’incantesimo avrebbe indotto l’apparizione in sogno del futuro marito.

In Danimarca la festa di San Valentino è festeggiata da pochi decenni: la pratica comune dei danesi per dimostrare il proprio amore è quella di far recapitare alla persona amata una lettera, chiamata “valentinsbrev” (ovvero “lettera di Valentino”) nella quale si dà voce ai propri sentimenti. Pare che questa tradizione sia riconducibile alla leggenda secondo la quale San Valentino, nel corso della sua detenzione, si sarebbe innamorato della figlia del suo carceriere alla quale avrebbe inviato, appena prima della sua esecuzione, il 14 febbraio del 347 dC, un ultimo biglietto d’amore firmato “il tuo Valentino”.

Finlandia ed Estonia: per loro è  il “giorno degli amici”, che si festeggia in compagnia di amici anziché di fidanzati e di cene romantiche;

Spagna: qui l’amore è molto passionale perciò hanno l’abitudine di festeggiare questa giornata trascorrendo la serata con una cena a lume di candela e poi passeggiare. Chi decide di passare un week end fuori spesso sceglie Siviglia: patria del fandango;

In America del Sud sono diversi i festeggiamenti: in Brasile, il “Dia dos Namorados” (“la Giornata degli Innamorati”) si celebra il 12 giugno, vigilia della giornata dedicata a Sant’Antonio, il patrono del matrimonio.

Mentre in Argentina oltre a San Valentino si festeggia anche la prima settimana di luglio, “la Semana de la Dulzura” (“la Settimana della Dolcezza”), un periodo in cui i baci sono “donati” in cambio di dolcetti e pensieri e quindi nota anche con il nome di “la Semana de la Golosina”, che significa “Settimana dei Dolci”. 

Giappone: qui la festa è relativa al festival del cioccolato. Il cioccolatino Giri Choco, è il cioccolato più venduto nei giorni della festa perché le ragazze ne comprano a quintali per donarlo agli uomini che conoscono. Solo un uomo riceverà il Honmei Choco, a cui sarà allegato un regalo realizzato a mano da ogni ragazza interessata a lui. Un mese dopo, il ragazzo, dovrà donare un regalo solo alla ragazza di cui è innamorato ( White Day come succede in Corea).

India: celebrare la festa di San Valentino in India, alcune volte, crea qualche problema perché i tradizionalisti vedono questa festa come un’intrusione nelle tradizioni indiane da parte dell’Occidente. Ma per poterla festeggiare è stata inserita in una leggenda induista in cui il dio dell’amore Kamadeva, quel giorno, impugna un arco di fiori e colpisce uomini e donne per farli innamorare tra loro;

Stati Uniti: i festeggiamenti coinvolgono tutta la famiglia, perché San Valentino, è la festa di “chi si vuole bene” e non solo di chi è in coppia. Anche i bambini sono molto coinvolti in questa festa perché preparano bigliettini e dolcetti che scambiano con genitori, maestre e compagni di classe: gesto condiviso e ben accetto anche dagli adulti che hanno preso esempio dall’ingenuità dei più piccoli;

In Thailandia, nella celebre località turistica di Pattaya, il giorno di San Valentino si tiene una gara di baci: lo scopo è battere il record per il bacio più lungo. Il record è attualmente detenuto da Nonthawat Charoenkaesornsin e Thanakorn Sitthiamthong, la coppia che nel 2012 si è baciata per ben 50 minuti 25 secondi e 01 decimi.

In Romania il giorno di San Valentino è chiamato Dragobete e cade con 10 giorni dopo,  il 24 febbraio. Nella mitologia rumena Dragobete è il figlio di Baba Dochia, che rappresenta l’impazienza degli uomini nell’attesa dell’arrivo della primavera.

Il simbolo dell’amore e del regalo d’eccellenza sono le rose: ogni colore ha un significato particolare ma, si sa che la rosa rossa è il colore dell’amore e della passione. In realtà una leggenda narra che le rose nell’antichità erano tutte di colore bianco perché, la rosa, era il fiore sacro dedicato a Venere. Ma la dea, correndo verso uno dei suoi innamorati, mise un piede su un cespuglio di rose bianche pungendosi con le spine: così le rose si colorarono del sangue della dea…da qui la creazione della rosa rossa. Invece, secondo un’altra versione, le rose diventarono rosse a causa della vergogna di aver fatto soffrire Venere.

San Valentino: qual è il suo significato e come viene festeggiato nel mondo (zon.it)

Come si festeggia San Valentino nel mondo – MondoVagando (mondovagandosenzameta.it)


ambiente · animali · Comunicazione · cultura · eventi · futuro · natura · pensare positivo · stagioni · stare bene · Testimonianze · usanze

Il Giorno della Marmotta 2025 : altre sei settimane di freddo, parola di Phil

.

(AP Photo/Barry Reeger)

Ci saranno altre sei settimane di clima invernale negli Stati Uniti: lo ha previsto la marmotta Punxsutawney Phil nella tradizionale cerimonia del Giorno della Marmotta ( Grounhog Day) che da più di un secolo si svolge nella città di Punxsutawney in Pennsylvania occidentale.
Uscendo dalla sua tana poco prima dell’alba, accolto da cori di ‘Phil, Phil, Phil’, il roditore ha visto la sua ombra: secondo la tradizione, questo significa che mancano ancora sei settimane alla primavera.
Quando invece non la vede, vuol dire che la stagione più calda arriverà presto.
Un membro del Punxsutawney Groundhog Club ha letto da una pergamena il proclama in cui la marmotta dichiarava: “Solo io lo so — non ci si può fidare dell’Intelligenza Artificiale“. 

La cerimonia del Giorno della marmotta si è svolta come di consueto a Punxsutawney, in Pennsylvania. Secondo la tradizione, se la marmotta esce dalla tana e vede la sua ombra l’inverno sarà lungo, almeno altre sei settimane di freddo. Le previsioni di Phil però non sono sempre corrette: secondo le statistiche coglie nel segno solo nel 40% dei casi. –

L’espressione giorno della marmotta, peraltro, è usata talvolta per indicare l’impressione che una situazione non evolva e rimanga la stessa ogni giorno:

(AP Photo/Barry Reeger)

Il Giorno della marmotta divenne una tradizione negli Stati Uniti grazie ai popoli di lingua germanica emigrati in Pennsylvania a partire dai primi anni dell’Ottocento.

Giunti in America, mantennero buona parte delle loro tradizioni legate alla cosiddetta meteorognostica, parola complicata per indicare i sistemi di previsione non scientifici del tempo basati su segni e particolari eventi naturali. In Europa la tradizione voleva che si usassero i tassi o gli orsi, mentre in Pennsylvania si affermò la tradizione più pratica legata all’osservazione del comportamento di una marmotta. Ufficialmente, a Punxsutawney la tradizione cominciò nel 1886.

La città che festeggia il Groundhdog Day è Punxsutawney dove si trova Phil, il più famoso meteorologo del mondo, un vero maestro.

Ogni anno la tradizione è la medesima, il sindaco picchia la porta con il suo bastone, i collaboratori tirano fuori il grosso roditore (ormai del peso di nove chili e con la lunghezza di cinquanticinque centimetri), parlano con lui e il topone risponde.

Anche l’Europa ha però una ricorrenza per quanto riguarda la giornata del 2 febbraio, da cui peraltro deriva proprio Il giorno della marmotta secondo il sito ufficiale di Punxsutawney.

È la Candelora, la festa delle candele.

per la santa Candelora se nevica o se plora dell’inverno siamo fora, ma se l’è sole o solicello siamo sempre a mezzo inverno”

Così recita la tradizione popolare. In pratica se nella giornata di oggi, 2 febbraio, piove o nevica l’inverno si può considerare finito, se invece c’è il sole la stagione invernale è ancora a metà.

Ne esistono versioni in quasi ogni dialetto italiano. Il ritornello e la data si applicano anche a fare il punto sulle coltivazioni che si tratti di vite o grano.

Delle cere la giornata, ti dimostra la vernata: se vedrai pioggia minuta, la vernata fia compiuta; ma se tu vedrai sol chiaro, marzo fia fino a gennaio“.

Un’altra tradizione europea è quella del riccio tedesco, in pratica si tratta della stessa abitudine americana: ci saranno sei settimane di inverno se il riccio, uscito dalla sua tana, vede la sua ombra. In caso contrario l’inverno sarà destinato a terminare.

In alcuni altri luoghi l’usanza del 2 febbraio viene chiamata “Giorno dell’orso“.

In questo particolare giorno, l’orso si sveglierebbe dal letargo e uscirebbe fuori dalla sua tana per vedere come e’ il tempo e valutare se sia o meno il caso di mettere il naso fuori: se il tempo è nuvoloso annuncia con tre salti l’arrivo della primavera, se viceversa il tempo è chiaro e soleggiato l’orso torna a dormire nella tana.
Un proverbio piemontese in questo senso recita:
se l’ouers fai secha soun ni, 
per caranto giouern a sort papì”

http://www.rainews.it/dl/rainews/media/E-il-Giorno-della-Marmotta-altre-sei-settimane-di-freddo-parola-di-Phil-fc7e853f-6892-4842-916f-c2bd117c868c.html

per saperne di più:

https://lauracarpi.com/2019/02/04/phil-la-marmotta-non-ha-visto-la-sua-ombra-la-primavera-e-in-arrivo/

https://lauracarpi.com/2012/02/02/il-giorno-della-marmotta/

https://lauracarpi.com/2020/02/03/2-febbraio-il-giorno-dellorso/

ambiente · anima e corpo · armonia · Astrologia · buone notizie · cultura · Energia · eventi · evoluzione · futuro · natura · Pace · pensare positivo · punti di vista · Riflessioni · stagioni · stare bene · Testimonianze

La rinascita esplode nella Luce che prende sempre di più il sopravvento!

foto di Laurin

ambiente · amore.autostima · armonia · Comunicazione · cultura · eventi · natura · pensare positivo · stagioni · stare bene · Testimonianze · usanze

I Giorni della Merla…Tutti sotto le coperte? o tutti al mare?

L’antica tradizione dei “Giorni della Merla,” è un periodo che, secondo la saggezza popolare, dovrebbe segnare i tre giorni più rigidi dell’intero anno: il 29, 30 e 31 gennaio.

Una leggenda, la più nota, narra che tanti anni fa una merla si vantava del suo piumaggio soffice e bianco come la neve.

Mentre Gennaio regalava temperature primaverili, la merla lo derideva per il fatto che l’inverno stesse finendo senza che ci fosse stato il grande gelo. Allora Gennaio si arrabbiò e decise di far arrivare un’ondata di gelo per gli ultimi giorni di gennaio prendendone in prestito uno da febbraio. Perchè allora Gennaio era di 28 giorni! Arrivò improvvisamente il gran freddo, e la merla bianca non poté far altro che rifugiarsi in un camino acceso.

Dopo i tre fatidici giorni, uscì dal camino sporca di cenere e il suo piumaggio bianco divenne inevitabilmente nero.

Altre leggende narrano che la merla non era sola ma con i suoi piccoli per proteggerli, così anch’essi diventati neri per sempre dopo il soggiorno tra la fuliggine del camino accogliente e caldo !

Un ‘altra poco nota riguarda il fatto che per far passare un cannone oltre il Po chiamato “la Merla”, si è aspettò che il fiume fosse ghiacciato proprio negli ultimi giorni di gennaio!

Un ‘altra ancora riporta di “una Nobile Signora di Caravaggio, nominata de Merli, la quale dovendo traghettare il Po per andare a marito, non lo poté fare se non in questi giorni, ne’ quali passò sovra il fiume gelato”.

Non si può non notare i riferimenti simbolici dell’avvicendarsi delle stagioni nel mutare del colore della merla.

Dal freddo inverno rappresentato dal bianco, come la neve che nasconde tutto cosa c’è sotto, si passa al tempo della terra nera fertile, pronta ad accogliere la primavera.

Ma è questo avviene solo dopo essere stati nel camino e al caldo dove è stato possibile seminare e custodire i germogli che cresceranno quando la Luce annuncerà la primavera e la rinascita.

Secondo i tempi della Natura, da sempre e per sempre.

La Natura sa quando è il momento.

In effetti non ti senti ancora nelle avvolgenti pieghe di una calda, morbida coperta, magari bianca come neve, mettendo a punto i propositi per il futuro? Aspetti di uscire allo scoperto quando sentirai il primo cinguettio dell’uccellino che ogni mattina vedi sul balcone?

Ma sì, voglio essere più saggia della merla!

E il profumo della primavera mi metterà le ali!

Love Laurin!

amore.autostima · armonia · arte · Comunicazione · cultura · donne · Energia · eventi · Leggere · pensare positivo · Poesia · Riflessioni · Testimonianze · usanze

Perchè siam donne: Sospese sulle stelle…a ricordarsi chi sono e di cosa sono capaci!

«Le donne devono sempre ricordarsi chi sono, e di cosa sono capaci.

Non devono temere di attraversare gli sterminati campi dell’irrazionalità’, e neanche di rimanere sospese sulle stelle, di notte, appoggiate al balcone del cielo.

Non devono aver paura del buio che inabissa le cose, perché quel buio libera una moltitudine di tesori.

Quel buio che loro, libere, scarmigliate e fiere, conoscono come nessun uomo saprà mai».

Virginia Woolf

Evviva la Befana! Love Laurin !

anima e corpo · armonia · astronomia · Comunicazione · futuro · natura · pensare positivo · punti di vista · scienza · stagioni · Testimonianze · umanità

E’ passato un altro anno…

quando si dice guardare oltre…..

e del resto

L’essere umano è famoso per inventare cose del tutto arbitrarie e poi comportarsi come se esistessero davvero.

Il tempo è una di queste cose. Ma l’anno non esiste, o meglio esistono tanti anni a seconda di cosa decidiamo che sia esattamente una rivoluzione terrestre.

C’è l’anno siderale, l’anno solare, l’anno tropico e chi più ne ha più ne metta. Tanto poi arrotondiamo tutto a 365 giorni e ogni tanto aggiungiamo il 29 febbraio per far tornare i conti .

Nemmeno 365 giorni è un numero scritto nella pietra. Quando la Terra è nata, il “giorno” durava tre ore e mezza. Mentre i dinosauri facevano le loro cose da dinosauri il sole tornava sui suoi passi ogni 23 ore e mezza. Rallentiamo di 2 millisecondi ogni secolo, per via delle maree.

Come ogni anno, nel 2021 abbiamo percorso 1,6 milioni di km ruotando attorno all’asse terrestre, 940 milioni di km attorno alla nostra stella e siamo sfrecciati per ben 7,2 MILIARDI di km nella Via Lattea.

Sì, perché come la Terra gira intorno al Sole, anche il Sole orbita attorno al centro della nostra galassia. Ci mette circa 230 milioni di anni: si chiama “anno galattico

.Se misurassimo il tempo in anni galattici, l’universo sarebbe un signore di 60 anni, il Sole un bellimbusto ventiduenne e la Terra una bellissima ragazza di vent’anni. La vita sulla Terra è comparsa 15 anni fa, i primi animali un anno e mezzo fa. I dinosauri si sono estinti poco più di tre mesi fa e noi Homo sapiens siamo in giro da appena sette ore e mezza. La vita di ciascuno di noi dura non più di una dozzina di secondi galattici. Per quel signore di 60 anni dureremmo quanto la sigla di un telegiornale e 7 volte al secondo festeggiamo l’ennesima rivoluzione del nostro pianeta.

Se ci pensate, è strano festeggiare il fatto che la Terra abbia compiuto un altro giro attorno al Sole.

La mezzanotte del 31 dicembre è un momento del tutto arbitrario, ma siamo esseri umani e ci comportiamo come se in quell’istante qualcosa effettivamente finisse e qualcos’altro cominciasse. In fondo abbiamo bisogno di un momento per fare bilanci, buoni propositi, archiviare qualcosa e sperare collettivamente che tutto ciò a cui teniamo vada bene.

Che il 2025 sia un altro bel giro attorno a questa nana gialla che chiamiamo “Sole”.

Auguri di cieli sereni, la voglia di guardare sempre oltre e, soprattutto, di continuare a non avere paura del buio.

amore.autostima · anima e corpo · armonia · Astrologia · astronomia · Comunicazione · cultura · Energia · eventi · evoluzione · futuro · Pace · punti di vista · Religione · stagioni · Testimonianze · umanità · usanze

Ogni anno al Solstizio d’inverno è la notte più lunga e il giorno più corto dell’anno. La fine dell’anno passato e l’inizio del nuovo.


solstizio-inverno-2012

Solstizio d’inverno: 21 dicembre 

I cicli della natura e i riti per celebrarli mi hanno sempre affascinato. E dato che sono curiosa di trovare significati in ogni cosa mi documento. Da quando vivo al mare vedo l’orizzonte ed è facile seguire il viaggio del Sole avanti e indietro ( ovviamente è la Terra ) Mi emoziono ad ogni tramonto per il tripudio di colori sempre diversi e colmi di significato. Mi piace pensare che ogni sera mi manda un messaggio diretto al cuore .Perchè ovviamente questo è il linguaggio del Sole .Del resto non è forse per amore per la Terra che sta sempre allo stesso posto nell’Universo?

In termini astronomici, in questo periodo il sole inverte il proprio moto nel senso della “declinazione”, cioè raggiunge il punto di massima distanza dal piano equatoriale. Il buio della notte raggiunge la massima estensione e la luce del giorno la minima.

Si verificano cioè la notte più lunga e il giorno più corto dell’anno.

Subito dopo il solstizio, la luce del giorno torna gradatamente ad aumentare e il buio della notte a ridursi fino al solstizio d’estate, in giugno, quando avremo il giorno più lungo dell’anno e la notte più corta.

Il giorno del solstizio cade generalmente il 21, ma per l’inversione apparente del moto solare diventa visibile il terzo/quarto giorno successivo.

Il sole, quindi, nel solstizio d’inverno giunge nella sua fase più debole quanto a luce e calore, pare precipitare nell’oscurità, ma poi ritorna vitale e “invincibile” sulle stesse tenebre. E proprio il 25 dicembre sembra rinascere, ha cioè un nuovo “Natale”.

Tre giorni dal 21 al 25 dicembre.

Tre giorni di buio apparente quindi occorrono perchè il Sole torni a mostrarsi visivamente a risplendere come fonte di ogni vita in cammino verso il nuovo ciclo dell’anno.

Ogni anno il Solstizio invernale appare come una fine e una rinascita. La fine dell’anno passato e l’inizio del nuovo. E questo è il ciclo della Vita.

Le genti dell’ antichitá si consideravano parte dei fenomeni della natura che ritenevano l’espressione nella vita terrestre dei grandi cicli del cosmo.

Al centro di questi cicli c’era l’astro che scandiva il ritmo della giornata, la “stella del mattino” che determinava i ritmi della fruttificazione e che condizionava tutta la vita dell’uomo. Temere che il sole non sorgesse più, vederlo perdere forza d’inverno riducendo sempre più il suo corso nel cielo, era un’esperienza che minacciava la vita di ogni regno di natura.

Così celebravano riti per assicurare la rigenerazione del sole e si accendevano fuochi per sostenerne la forza e per incoraggiare la rinascita e la ripresa della sua marcia trionfale.

celebrazioni-pagane

Questo avvenimento iniziò ad essere celebrato dai nostri antenati, ad esempio presso le costruzioni megalitiche di Stonehenge, in Gran Bretagna, di Newgrange, Knowth e Dowth, in Irlanda o attorno alle incisioni rupestri di Bohuslan, in Iran, e della Val Camonica, in Italia, già in epoca preistorica e protostorica.

Esso, inoltre, ispirò il “frammento 66” dell’opera di Eraclito di Efeso (560/480 a.C) e fu allegoricamente cantato da Omero (Odissea 133, 137) e da Virgilio (VI° libro dell’Eneide).

Quello stesso fenomeno, fu invariabilmente atteso e magnificato dall’insieme delle popolazioni indoeuropee: i Gallo-Celti lo denominarono “Alban Arthuan” (“rinascita del dio Sole”); i Germani, “Yulè” (la “ruota dell’anno”); gli Scandinavi “Jul” (“ruota solare”); i Finnici “July” (“tempesta di neve”); i Lapponi “Juvla”; i Russi “Karatciun” (il “giorno più corto”)”. (1)

Durante queste feste venivano accesi dei fuochi (usanza che si ritrova nella tradizione natalizia di bruciare il ceppo nel camino la notte della vigilia) che, con il loro calore e la loro luce, avevano la funzione di ridare forza al sole indebolito.
Spesso questi rituali avevano a che fare con la fertilità ed erano quindi legati alla riproduzione. Da qui l’usanza, nelle antiche celebrazioni, di danze e cerimoniali propiziatori dell’abbondanza e in alcuni casi, come negli antichi riti celtici e germanici, ma anche romani e greci, di accoppiamento durante le feste.

post-yule-pyre5
Presso i celti era in uso un rito in cui le donne attendevano, immerse nell’oscurità, l’arrivo della luce-candela portata dagli uomini con cui veniva acceso il fuoco, per poi festeggiare tutti insieme la luce intorno al fuoco.
Yule, o Farlas, è insieme festa di morte, trasformazione e rinascita.
Il Re Oscuro, il Vecchio Sole, muore e si trasforma nel Sole Bambino che rinasce dall’utero della Dea: all’alba la Grande Madre Terra dá alla luce il Sole Dio.
La Dea è la vita dentro la morte, perche’ anche se ora è regina del gelo e della oscuritá, mette al mondo il Figlio della Promessa, il Sole suo amante, che la rifeconda riportando calore e luce al suo regno.
I solstizi possono anche leggersi come portali energetici, passaggi dimensionali per nuovi cambiamenti : ”il portale degli uomini”, corrispondente al solstizio d’estate, mentre il solstizio d inverno e’ ” la porta verso il divino”.
Il Solstizio d’Inverno corrisponde alla presa di coscienza della propria spiritualità, come uscita nella luce. Un fascio di luce che penetra da un’apertura nel tetto della “caverna” e che genera quell’illuminazione di riflesso, descritta anche dal mito della caverna sacra di Platone e la cui fonte è il “Sole Intellegibile”.
La rinascita solare rappresenta il simbolo della rigenerazione cosmica, e il Sole e la Luce sono associati all’idea d’immortalità dell’uomo, che rinnova la sua nascita spirituale, verso una maggiore acquisizione della sua consapevolezza, nelle notti del solstizio d’inverno.
E’ il momento in cui, quando la notte ed il buio sembrano prevalere e sovrastarci, è necessario mantenere accesa la fiamma della Coscienza, che al mattino con la Luce ci spingerà a nuove e potenzianti scelte per realizzare i nostri obbiettivi.
Questa è l’opportunità che ogni anno si rinnova nei “ tre giorni di buio” del solstizio invernale.
Il Sole ritorna sempre, e con lui la vita. Soffia sulla brace ed il fuoco rinascerà”.
nascita-del-bambino-solare

Regina del Sole, Regina della Luna
Regina dei corni, Regina dei fuochi
Portaci il Figlio della Promessa.
E’ la Grande Madre che Lo crea
E’ il Signore della Vita che è nato di nuovo!
L’oscurità e la tristezza vengono messe da parte
quando il Sole si leva di nuovo!
Sole dorato, delle colline e dei campi,
illumina la Terra, illumina i cieli,
illumina le acque, accendi i fuochi!!
Questo è il compleanno del Sole,
io che son morto, oggi son di nuovo vivo.
Il Sole bambino, il Re nato in inverno!

(canto tradizionale tratto da “La danza a spirale” di Starhawk)

Leggi anche:

Solstizio d’inverno ” Sol Invictus”

 
ambiente · armonia · Comunicazione · Energia · eventi · evoluzione · futuro · meditazione · natura · pensare positivo · punti di vista · Riflessioni · stare bene · Testimonianze

31 ottobre! Un anniversario, ieri oggi e domani, da sempre e per sempre! E’ il momento di guardare oltre i confini dei mondi!

Foto di Laurin