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Festa della mamma…
Mi piacciono le celebrazioni che richiamano l’attenzione… tutti i giorni!
Mamma è una parola impegnativa che ha infinite sfumature e basta pronunciarla per suscitare grandi emozioni nel sentire universale.
Quando ero piccola coccolavo molto la mia cagnolina che pensavo che le mancava la mamma…E le mormoravo dolci parole e lei si raggomitolava soffice vicina vicina.
Pensavo chissà come chiamano la mamma i cagnolini e anche gli altri animali , che tutti hanno una mamma. Che coccola e insegna.
Oggi voglio rivolgere amore e riconoscenza non solo a tutte le mamme ma a tutte le donne negli infiniti ruoli che svolgono in ogni parte del mondo.
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La festa della mamma è una ricorrenza civile diffusa in tutto il mondo. In Italia come negli Stati Uniti si festeggia la seconda domenica di maggio.
Costituisce una festa molto antica, legata al culto delle divinità della fertilità degli antichi popoli politeisti, che veniva celebrato proprio nel periodo dell’anno in cui il passaggio della natura dal freddo e statico inverno al pieno dell’estate dei profumi e dei colori (e della prosperità nelle antiche civiltà contadine) era più evidente.
Nell’antica Grecia gli Elleni dedicavano alla madre un giorno dell’anno: la festa coincideva con le celebrazioni in onore della dea Rea, la madre di tutti gli Dei.
Gli antichi romani, invece, festeggiavano una settimana intera la divinità Cibele, simbolo della Natura e di tutte le madri.
In Inghilterra le celebrazioni legate alla festa della mamma risalgono al XVII secolo.
Originariamente il “Mother’s Day” non era un’occasione per festeggiare la propria madre con fiori o regali, ma assumeva un significato completamente diverso coincidendo con la quarta domenica di Quaresima. In quell’occasione, tutti i bambini che vivevano lontano dalle loro famiglie potevano ritornare a casa per un giorno. A poco a poco si è diffusa la tradizione di riunirsi a metà del periodo di Quaresima per festeggiare la propria famiglia e soprattutto la mamma, considerata un elemento fondamentale della famiglia.
La tradizione del “Mothering Sunday” sopravvive ancora oggi in Inghilterra,
Negli Stati Uniti nel maggio 1870, Julia Ward Howe, attivista pacifista e abolizionista (della schiavitù), propose di fatto l’istituzione del Mother’s Day (Giorno della madre), come momento di riflessione contro la guerra.
Nello stesso anno negli Stati Uniti ci fu la proposta di Anna M. Jarvis. Anna era molto legata alla madre, un’insegnante della Andrews Methodist Church di Grafton,nel West Virginia.
Dopo la morte della madre, Anna si impegnò inviando lettere a ministri e membri del congresso affinché venisse celebrata una festa nazionale dedicata a tutte le mamme. Questa festa doveva rappresentare un segno d’affetto di tutti nei confronti della propria madre mentre questa era ancora viva.
Grazie alla sua tenacia e determinazione, la prima festa della mamma fu celebrata a Grafton e l’anno dopo a Filadelfia: era il 10 maggio 1908.
Anna Jarvis scelse come simbolo di questa festa il garofano, fiore preferito dalla madre: rosso per le mamme in vita, bianco per le mamme scomparse.
Fu ufficializzata nel 1914 dal presidente Woodrow Wilson e sua moglie Ellen Louise con la delibera del Congresso di festeggiarla la seconda domenica di maggio.
La festa si è diffusa in molti Paesi del mondo, ma cambiano le date in cui è festeggiata.
In Italia è stata introdotta per la prima volta negli anni cinquanta da Raul Zaccari, senatore e sindaco di Bordighera (la cui idea maturò insieme a Giacomo Pallanca, presidente dell’Ente Fiera del Fiore e della Pianta Ornamentale di Bordighera-Vallecrosia), su iniziativa del quale venne celebrata a Bordighera la seconda domenica di maggio del 1956 (al Teatro Zeni e successivamente al Palazzo del Parco).
In Norvegia viene celebrata la seconda domenica di febbraio , in Argentina la seconda di ottobre ; in Francia la festa della mamma cade l’ultima domenica di maggio ed è celebrata come compleanno della famiglia.
In molti Paesi la ricorrenza è stata imitata dalla civiltà occidentale: in Africa, ad esempio, alcuni Stati istituirono la festa della mamma ispirandosi al concetto britannico della stessa.
In generale i simboli di questa festa sono il rosso, il cuore e la rosa, che più di ogni altro fiore rappresenta l’amore e la bellezza e sa testimoniare l’affetto e la riconoscenza dei figli.
Fonte: Wikipedia
* Cosa sarà…oh, cosa sarà…
Cosa sarà…oh, cosa sarà…
cosa sara’
che fa crescere gli alberi la felicita’
che fa morire a vent’anni
anche se vivi fino a cento
cosa sara’
a far muovere il vento
a fermare un poeta ubriaco
a dare la morte per un pezzo di pane
o un bacio non dato
oh cosa sara’
che ti svegli al mattino e sei serio
che ti fa morire ridendo di notte
all’ombra di un desiderio
oh cosa sara’
che ti spinge a domare una
donna bassina perduta
la bottiglia che ti ubriaca
anche se non l’hai bevuta
cosa sara’
che ti spinge a picchiare il tuo re
che ti porta a cercare il giusto
dove giustizia non c’e’
cosa sara’
che ti spinge a comprare di
tutto anche se è di niente che hai bisogno
cosa sara’
che ti strappa dal sogno
oh cosa sara’
che ti fa uscire di tasca dei
no non ci sto ti getta nel mare
ti viene a salvare
oh cosa sara’
che dobbiamo cercare
che dobbiamo cercare
cosa sara’
che ci fa lasciare
la bicicletta sul muro
e camminare la sera con un amico
a parla del futuro
cosa sara’
questo strano coraggio
paura che ci prende
che ci porta a ascoltare
la notte che scende
oh cosa sara’
quell’uomo e il suo cuore benedetto
che e’ sceso dalle scarpe e dal letto
si e’ sentito solo
e’ come un uccello che in volo
e’ come un uccello che in volo
si ferma e guarda giu’
Lucio Dalla
Perchè siam donne: Sospese sulle stelle…a ricordarsi chi sono e di cosa sono capaci!
«Le donne devono sempre ricordarsi chi sono, e di cosa sono capaci.
Non devono temere di attraversare gli sterminati campi dell’irrazionalità’, e neanche di rimanere sospese sulle stelle, di notte, appoggiate al balcone del cielo.
Non devono aver paura del buio che inabissa le cose, perché quel buio libera una moltitudine di tesori.
Quel buio che loro, libere, scarmigliate e fiere, conoscono come nessun uomo saprà mai».
Virginia Woolf
Evviva la Befana! Love Laurin !
Uffa l’8 marzo!
Mi piacciono le mimose.
Il loro colore giallo dorato e luminoso è l’annuncio della primavera
Non mi piacciono le celebrazioni che accontentano la coscienza di chi di coscienza ne ha poca.
Mi piacciono le mimose.
Il giallo dorato si accende al primo calore del sole di stagione.
Non mi piace che si divida l’umanità in categorie.
Mi piacciono le mimose.
Spontaneamente offrono il loro profumo inebriante.
Non mi piace che si creino delle categorie incasellate per sempre in un luogo senza sfumature.
Mi piacciono le mimose.
I fiori sono soffici, impalpabili eppure consistenti.
Non mi piace che si voglia ricordarmi chi sono e cosa faccio solo un giorno all’anno.
Mi piacciono le mimose.
Mi piacciono tutti i fiori e i loro colori, mi piace la natura che spontaneamente offre colori e profumi da sempre e per sempre.
Mi piace credere che l’umanità intera, pur con le sue diversità,
cammini insieme in armonia
per costruire il futuro.
Ieri, oggi e domani.
opera di Oscar-Claude Monet (1840-1926)
Leggi anche:” non solo mimose”
Perchè siam donne: Alla Casa delle Streghe per sentirsi sempre giovani
“Vivere a lungo è una buona cosa, ma invecchiare bene è meglio”
~ Thérèse Clerc
Si chiamano “streghe”, sì, perchè BabaYaga nel folklore slavo significa proprio questo, ma di streghe hanno solo il nome, sono un gruppo di circa 20 anziane ma dinamiche femministe che hanno preso in mano la propria vita e hanno dato il via ad un progetto di housing sociale autogestito.
La BabaYaga House francese è stata fondata da Thérèse Clerc. Lei ha ricevuto da otto diverse fonti pubbliche, tra cui il consiglio comunale di Montreuil, 4milioni di euro.
Sorta nel sobborgo parigino di Montreuil, proprio a due passi dalla metropolitana, negozi e cinema, permette alle anziane signore di mantenere la loro indipendenza e di sostenersi a vicenda; il governo ha stanziato questi soldi perchè pensa di recuperare l’investimento in una riduzione dei costi relativi alla salute delle donne.
Il sogno di Thérèse Clerc è iniziato nella metà degli anni ’60, le visite a residenze statali degli anziani la convinsero che non poteva sopportare di trascorrere così la sua vecchiaia. Così lei e il suo gruppo di amiche femministe ha iniziato un’attività di lobbying per una alternativa.
Come spiega Thérèse Clerc, l’idea ha avuto origine in ragioni personali:
“Mia madre è stata costretta a letto per 5 anni e io non voglio che i miei figli passino attraverso questo. Considerando i rischi di essere curati a casa o di essere da soli, mi sono detta perché non vivere con gli amici? Dopo tutto, avevo imparato l’autogestione. Lo statuto dell’associazione è stato registrato nel 1999. Le cose stavano andando a rilento poi l’ondata di caldo del 2003 e un articolo su Le Monde hanno attirato l’attenzione al nostro nuovo progetto”.
“Invecchiamento lento? Perché no! Vogliamo scambiare idee, prendere ciò che è meglio là fuori. “
E mentre alcune Babayagas vorrebbero che loro casa sia solo per donne, Doré, crede che sia giusto che la struttura sia destinata a evolversi.
Il loro scopo è quello di vivere in una situazione dignitosa a prezzi accessibili (pagano circa 420 euro), circondate da persone con le quali si è compatibili e sulle quali sanno di poter contare.
I residenti vengono selezionati anche in relazione a quello che potrebbero dare alla “comunità” e la misura in cui condividono la filosofia Babayaga.
Due progetti analoghi sono in corso in Palaiseau e Bagneux, e altre autorità locali sono interessati a seguire l’esempio di Montreuil, dopo tutto, un quarto della popolazione francese (17 milioni), sono attualmente persone di oltre 60 anni di età, ed entro il 2050 aumenterà ad un terzo.
Esistono altre opzioni, come ad esempio il Abbeyfield Case, che si trova in paesi di tutto il mondo. Alcuni sono ancora in fase di progettazione, come la Casa di Baba Yaga a Toronto e l’idea di Janet Torge di radicali Resthomes.
Questo è un nuovo modo di pensare alla vita degli anziani, dove possono condividere, aiutarsi, sentirsi ancora utili e giovani.
Dovrebbero nascere più “case delle streghe”, chissà se un progetto simile potrà prendere piede anche in Italia.
http://www.eticamente.net/44453/babayaga-house-la-casa-delle-streghe-per-invecchiare-insieme.html
* La buona notizia del venerdì: Amore è un giardino profumato
Crea un enorme profumato giardino per la moglie non vedente
Una dolcissima storia d’amore lunga 56 anni e centinaia di fiori rosa a testimoniare l’affetto di un uomo per la sua compagna.
Teatro di questa tenera vicenda è il Giappone e protagonisti sono il signore e la signora Kuroki, proprietari di quella che oggi è anche un’attrazione turistica per veri romantici: una sconfinata distesa di fiori profumati, nata dalla perseveranza di Mr. Kuroki, determinato a far tornare il sorriso alla moglie privata della vista.
A raccontarla è il Telegraph.
Da 20 anni non vede più a causa del diabete.
La signora Kuroki ha perso la vista e per un periodo anche la voglia di vivere.
Ma il marito le ha fatto un bellissimo regalo: un enorme manto di fiori profumati, grazie ai quali la donna ha ritrovato il sorriso.
I due coniugi, prima della malattia della moglie, avevano vissuto una vita felice. Guadagnando da vivere attraverso il proprio caseifico nelle campagne del Giappone, la coppia ha avuto due bei bambini.
Ma la loro esistenza è cambiata quando la signora Kuroki è stata colpita dal diabete e ha dovuto fare i conti con una delle complicazioni più terribili: la perdita della vista.
Nel giro di qualche settimana la donna non riusci a vedere più nulla.
Allora, cadde in depressione, chiudendosi in casa ed evitando anche di uscire all’aria aperta. Una tragedia per il marito che cercò allora di escogitare una soluzione per farla tornare a sorridere.
Fu la bellezza della Natura ad offrirgli l’idea: far crescere un bel giardino che potesse offrire alla donna il piacevole profumo dei fiori. Non un odore leggero ma una vera e propria nuvola floreale che inebriasse i sensi della moglie, aiutandola a superare la tristezza.
Dopo due anni di duro lavoro e migliaia di fiori apparsi, Kuroki è riuscito nell’intento di rendere felice la moglie.
La loro storia ha fatto il giro del mondo e l’enorme distesa di fiori è diventata una meta da visitare.
La coppia vive a Shintomi, nella Prefettura di Miyazaki.
Il loro giardino è oggi un vero e proprio museo a cielo aperto che fiorisce in primavera mostrando un tappeto di fiori rosa chiamati Shibazakura o Phlox.in italiano “muschio rosa”.
La Phlox subulata è una pianta perenne che sia in Giappone che nel nostro pianeta viene chiamata muschio rosa pur non essendolo in realtà.
I suoi fiorellini conquistano l’occhio per via del loro colore spesso acceso. A diversi esemplari corrispondono diverse colorazioni della fioritura con le quali giocare. Proprio come ha fatto il sig, Kuroki, in modo tale da arredare il giardino nel modo più creativo e divertente possibile.
In questo caso l’uomo ha deciso di disegnare tanti cuori per dimostrare amore alla propria compagna di vita.
Circa 7.000 persone visitano ogni giorno questo piccolo angolo di paradiso, simbolo dell’amore che come la Natura sa rinnovarsi e superare ogni difficoltà.
http://www.greenme.it/abitare/orto-e-giardino/19318-giardino-profumato-per-la-moglie
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* Non solo Halloween! L’inizio di un nuovo ciclo!
Non solo Halloween!
Se si guarda solo all’apparenza si può perdere il vero significato di ogni cosa.
Dietro il business di questa ricorrenza, si celebra il capodanno celtico e l’incontro, solo per una notte, tra il mondo dello spirito e quello della materia.
Perchè da lì veniamo e lì ritorniamo ogni volta, ogni vita.
E’ la festa dell’inizio di un nuovo ciclo delle stagioni e, come si sa, i popoli antichi ne seguivano i mutamenti determinati dalla Grande Dea, Madre e Creatrice di tutto l’universo.
Terra e Cielo interagiscono e l’essere umano è una parte della manifestazione come i minerali, le piante gli animali, le stelle, i pianeti , i soli. Il nuovo anno porterà altri frutti, altri doni della Natura, del Cielo.
La Dea diventa strega per il cristianesimo che limita la magia della natura identificando la donna come materia terrena. Dio, lo spirito, è un entità maschile.
Buon Samhain, dunque, a tutti quelli che guardano oltre l’apparenza!
Love L



























