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* Abitiamo nell’ Universo e Laniakea è la nostra casa

La Via Lattea, il suo gruppo di galassie e altri 13 gruppi – miliardi e miliardi di stelle – formano Laniakea, l’Immenso Paradiso.
E precipitano verso il Grande Attrattore.
Ecco la nuova mappa dell’Universo.
Benvenuti a Laniakea, la nostra casa nel cosmo.
È una casa molto grande, con un diametro di 500 milioni di anni luce (circa), dove convivono migliaia e migliaia di galassie più o meno simili alla nostra.
La recente scoperta di questi inattesi confini è dell’Istituto di astrofisica dell’Università delle Hawaii, e va interpretata.
Tutti sappiamo che la Terra appartiene a un sistema solare e che quest’ultimo fa parte di una grande isola di stelle – circa 200 miliardi – che formano la nostra galassia, la Via Lattea. Da diversi anni gli astronomi sanno anche che la nostra galassia non viaggia sola nell’Universo, ma fa parte di una grande gruppo di galassie – un cluster – che tra loro estendono lunghi bracci di gas, polveri e materia oscura (materia di cui conosciamo l’esistenza, ma non la composizione).
Ora si è scoperto che questo cluster fa parte di un ancor più vasto super-cluster a cui è stato dato il nome hawaiano di Laniakea, che in lingua locale significa immenso paradiso, suggerito da Nawa‘a Napoleon, un linguista dell’Università delle Hawaii, in onore ai navigatori polinesiani che grazie alla loro profonda conoscenza dei cieli riuscivano a orientarsi e a navigare nell’Oceano Pacifico.
La nostra casa, dunque, è assai più vasta di quel che si pensava fino a poco tempo fa e comprende centinaia di milioni di miliardi di stelle: se potessimo pesare questa incredile quantità di materia dovremmo mettere, sull’altro piatto della bilancia, cento milioni di miliardi di stelle come il nostro Sole.
«Anche se i risultati finali sono stati ottenuti solo nelle ultime settimane, il lavoro ha richiesto decine di anni e la collaborazione di centinaia di astronomi che hanno aggiunto tasselli importanti a questo quadro. Ora possiamo dire che abbiamo un grande schema della struttura dell’Universo in cui viviamo», ha detto Brent Tully, responsabile dello studio pubblicato su Nature.
Secondo lo studio, all’interno di Laniakea vi sarebbero 13 cluster di galassie, compreso il Grande Attrattore. Quest’ultimo è un insieme di galassie che creano una forte anomalia gravitazionale che attira a sé la maggior parte delle galassie di Laniakea.
Ed è proprio studiando il moto di tutte le galassie che si è potuto capire che esse si muovono verso un punto preciso dell’Universo. Il lavoro è risultato ancor più complesso perché ogni galassia tende ad allontanarsi dalle altre (è l’effetto del Big Bang) e dunque si è dovuto scindere i movimenti di ogni singola isola di stelle.
“Questo è simile a scoprire per la prima volta che la tua città è in realtà parte del paese molto più grande che confina con altre nazioni.” -ha detto il ricercatore R. Brent Tully, un astronomo presso l’Università delle Hawaii a Manoa.
http://www.wired.it/scienza/spazio/2014/09/04/laniakea-superammasso-via-lattea/
* L’ Universo di Giordano Bruno
L’universo di Giordano Bruno non ha centro.
Sul finire del XVI secolo Giordano Bruno (Nola 1548 – Roma 1600) nel “De l’infinito universo et mondi” (1584) espose la tesi dell’infinità dell’universo e dell’infinità numerica dei mondi.
In antitesi al geocentrismo tolemaico,egli afferma l’infinità dell’universo che non ha centro; ogni suo punto è al tempo stesso centro e periferia. Il centro ha senso solo se considerato in relazione di un punto di vista particolare negando, quindi, l’esistenza di qualsiasi posizione privilegiata. Afferma, inoltre, che esistono altri mondi.
“Io dico l’universo tutto infinito, perché non ha margine, termine, né superficie.
Dico l’universo non essere totalmente infinito, perché ciascuna parte che di quello possiamo prendere è finita, e de’ mondi innumerabili che contiene, ciascuno è finito”.
“Se il punto non differisce dal corpo, il centro da la circonferenza, il finito da l’infinito, il massimo dal minimo, sicuramente possiamo affirmare che l’universo è tutto centro, o che il centro de l’universo è per tutto; e che la circonferenza non è in parte alcuna, per quanto è differente dal centro; o pur che la circonferenza è per tutto, ma il centro non si trova in quanto che è differente da quella.”
Sono sottoposti:
a Saturno,la vita, l’edificio, la dottrina,il mutamento;
a Giove l’onore,la ricchezza, l’indumento desiderato;
a Marte la guerra,il carcere, il matrimonio, il nemico;
al Sole la speranza la luce,la fortuna,gli eredi;
a Venere,l’amico,l’unione,l’amata,la via il viandante;
a Mercurio il linguaggio, la perdita, il denaro,il timore;
alla Luna il sogno, il palazzo , il furto.
Negli animi umani è insita una virtù che muta le cose: a questa si sottomettono le altre cose, quando si esprime un grande eccesso di odio, amore e sentimenti che per prova manifesta hanno la forza di vincolare e di alterare con grande efficacia.
E’ comunemente accertato che l’influenza esercitata sui moti dell’animo è la radice più profonda da cui germina per l’uomo la capacità di alterare non solo il proprio corpo,ma anche tutte le altre cose cui si rivolge,purché si tratti di realtà a lui inferiori, e soprattutto se saprà valersi di un’ora e di un ordine celeste propizi….
(liberamente tratto dal De Magia Mathematica)
Leggi anche:
https://lauracarpi.com/2016/02/18/la-lingua-degli-astri-e-musica-e-canto/
https://lauracarpi.com/2019/02/18/17-febbraio-1600-giordano-bruno/
duemilaventidue auguri più uno
* Il giorno 2 novembre è festa a Michoacàn
Día de los Muertos
“ Mi chiamo Pedro, sono un bambino e abito a San Isidro, una piccola città del Michoacán. Fa molto freddo qui e ci sono molte colline pieni di alberi. Io credo che per questa ragione tutte le nostre case sono fatte di legno.
Nella mia comunità abbiamo varie feste durante l’anno; ognuna ha una celebrazione speciale.
Il Giorno dei Morti è la più importante dell’anno.
In ottobre, le farfalle Monarca ci avvisano che stanno per arrivare le anime dei morti e che dobbiamo preparare ogni cosa per riceverle. Queste farfalle le chiamiamo anime e ne abbiamo molta cura. Sono di colore arancio e nero ed incominciano ad arrivare a migliaia nei nostri boschi per attendere la festa dei Morti.
Il 22 ottobre, quando mancano ancora dieci giorni alla festa, incominciamo i preparativi. Molto presto, prima dell’alba, facciamo dei fuochi d’artificio che annunciano l’arrivo dei bambini e delle bambine che sono morti da meno di un anno, e che noi chiamiamo angioletti. Adorniamo le porte con fiori gialli per dare loro il benvenuto.
Quello stesso giorno prepariamo per loro una bellissima cesta con del cibo affinché non abbiano fame e stiano bene. Ci mettiamo molti fuochi d’artificio, che piacciono ai bambini, inoltre: biscotti, dolci, panini, bibite e frutta. Anche fiori ed una candela di cera per far loro luce. Questa cesta rimane in casa ed il primo di novembre la si porta al cimitero.
Le persone che hanno un parente morto da meno di un anno, devono fargli una croce di legno durante questi giorni.
Durante la mattina decoriamo le croci di legno. Mettiamo dei fiori silvestri, frutta, guaiave, arance, pani, carte colorate, bottiglie di liquore, bibite, biscotti e panini dolci.
Questo primo giorno è dedicato ai giovani ed ai bambini defunti. La gente porta le corone e le croci decorate e, nella cappella del cimitero, si celebra la messa dedicata ai morti che sono ritornati.
Il 2 novembre è dedicato ai defunti adulti. In questo secondo giorno ci sono più persone e si possono vedere tutte le tombe decorate, piene di fiori e di candele accese.
Il cimitero appare vivace con tutti quei colori e con tanta gente che sta conversando.
Io credo che i morti debbano sentirsi molto felici perché è tutto molto bello.”
http://www.ilpaesedeibambinichesorridono.it/giorno_dei_morti.htm
Il Giorno dei Morti, in spagnolo Día de los Muertos, è una forma particolare di festa dei defunti tipica della cultura messicana che si osserva anche nel sud-ovest degli Stati Uniti. Il Giorno dei morti è festeggiato anche in Brasile come “Giorno delle Anime”, ma la festività non presenta radici precolombiane.
Le celebrazioni hanno luogo dal 1 al 2 novembre, nello stesso momento in cui vengono celebrate le feste cristiane dell’Ognissanti e della Commemorazione dei defunti.
I festeggiamenti possono durare molti giorni, riprendendo le tradizioni precolombiane che ne sono all’origine, prima che la festa venisse recuperata e adattata dalla Chiesa cattolica. La festa viene celebrata con musica, bevande e cibi tradizionali dai colori vivi, combinati a numerose rappresentazioni caricaturali della morte.
Mattel lancia la Barbie per rendere omaggio al tradizionale Día de los Muertos messicano
io credo che i bambini, fino a che non sono modellati dalle convinzioni degli adulti, vedono nell’ aldilà un luogo di luce nel quale vanno, ad un certo punto della vita, quelli che muoiono.
E quindi considerano la morte come un passaggio da un mondo all’altro.
Del resto si ricordano benissimo, se interpellati, che da lì, da un meraviglioso giardino di luce sono venuti, per concretizzare un atto d’amore dei loro genitori.
E perchè dovrebbero averne paura? O mettere in dubbio che non esistono altri mondi dove fate, gnomi, convivono in armonia nella loro diversità?
Sono tante le culture che festeggiano la morte come un ritorno a casa.
Gli adulti hanno paura perchè dimenticano, annebbiati dalle sovrastrutture delle convinzioni comuni che vedono la morte come una fine di tutto. E costruiscono santuari tetri come i cimiteri per esorcizzarla e celebrano riti di apparenza, esageratamente d’effetto, come le espressioni di convenienza.
Ai bambini possiamo insegnare che le persone care che non vediamo più, e che ci mancano certo, sono sempre con noi in ogni momento, in ogni luogo, basta ricordarle con l’amore che ci hanno dato in vita.
Ai bambini possiamo raccontare che quella che al bruco appare come una morte, per la farfalla è la nascita, l’inizio della sua esperienza.
Ai bambini possiamo dare la fiducia in una vita che loro stessi sapranno costruire e che la luce e l’ombra dipende dal punto in cui si guarda.
Ma i bambini già lo sanno. Sta a noi ricordare loro che sono stelle.
Se siamo capaci di sentire la voce della stella dentro di noi.
* Perchè siam donne :Laura Lerner, Embajadora de la Paz
Querida Laura. Amica, sorella, subito riconosciuta compagna del Viaggio, da sempre e per sempre.
Ci hai regalato canzoni per l’anima, parole per il cuore, speranze per le menti spaurite.
Hai lasciato perle sulla strada, chaquiras, che ognuno può raccogliere sul filo della sua vita.
Danzando sei arrivata! E noi proseguiremo il cammino, danzando come ci hai insegnato
Laura Lerner, Embajadora de la Paz
“ Giuro che quando sono arrivata su questa terra mi sono innamorata dei fiori, degli alberi, dei marciapiedi per giocare, dei piccoli animali che vivevano nel retro della casa della mia infanzia.
Ho fatto più fatica a innamorarmi degli esseri umani, ho potuto farlo solo quando un abbraccio, uno sguardo, un sorriso, mi invitavano alla vita e li ringrazio, imparai a dare e ricevere.
Giuro che ho attraversato molte avventure e molti dolori, e che ho fiducia nel mio cuore e sento molto amore.
Amore per me e per quelli che partecipano alla mia vita, per quelli che vivono nei miei ricordi, per la Terra che abitiamo, per lo stupore della vita, per quelli che stanno per nascere.
Quando mi fa molto male scrivo troppo.
Quando ho paura scrivo.
Quando celebro e mi invade l’allegria e l’amore infinito, scrivo.
Giuro che vivo nei lavori quotidiani nella cruda e fantastica realtà e che vivo-scrivo nei preziosi momenti d’ispirazione.”
Queste è la dichiarazione dell’ impegno che Laura Lerner ha preso con il mondo e soprattutto con se stessa.
Nata a Buenos Aires, in Argentina, e cresciuta a Gerli, Avellaneda, in una casa-ambulatorio pediatrico costruita dai suoi genitori, ha partecipato ai movimenti politici di gioventù e alla militanza degli anni settanta. In quegli anni intensi e funesti per molti giovani argentini ha conosciuto il suo compagno di vita e sono nati i suoi primi tre figli. Nel 1975 è emigrata a San Luis .
Laureata all’Università Statale di San Luis, ha avuto diverse esperienze come psicoterapeuta, presso il Policlinico regionale di San Luis e l’Università di San Luis. nel 1992 la sua attività si è orientata alla creazione di GAIA “Centro di Assistenza Terapeutica e Formazione in attività di Gruppi dedicati alla Nascita-Sviluppo-Creatività”.
Per dieci anni è stata apicultrice e ha presieduto il consiglio di amministrazione della Ditta Frisia Climatizaciones orientata alla ricerca e innovazione di energie pulite.
Il 17 settembre 2010 ha ricevuto la Bandiera della Pace di Nicolas Roerich e l’onoranza di Ambasciatrice di Pace e di Ambasciata di Pace per GAIA.
Scrive prosa e poesie.
Ha pubblicato Guaguatear, Bienvenido Bebé, le raccolte di poemi Puerto Piel e Agua de Nacer, videos e musica per ricevere i nascituri.
Nel dicembre 2010 pubblica il suo quinto libro “Chaquiras, vivir y acompanar”.
GAIA
GAIA nasce nel 1992 nella città di San Luis come centro di attività terapeutiche e di formazione in coordinamento di gruppi per iniziativa di Laura Lerner con l’intento di lavorare nell’integrazione teorico-pratica tra gli aspetti delle cosmovisioni orientali e andine.
Fin dall’inizio e attualmente come “centrale di progetti creativi”, sostiene e promuove lo sviluppo di coordinatori di gruppi nelle diverse regioni del paese.
L’esperienza degli ultimi anni approfondisce la relazione tra gruppi che esprimono la diversità e la creatività multiculturale della nostra Casa-Terra.
L’attuale formazione: “Alipé, nacimiento y ciclos de vida.” si basa su una visione olistica che integra i contributi della conoscenza popolare e scientifica di diverse culture.
La Biblioteca FE di GAIA è il nesso e la base per lo sviluppo di queste attività ed è aperta alla comunità offrendo materiale vario, dando consulenze e effettuando azioni di promozione della lettura fin dalla tenera età.
GAIA Embajadora de la Paz
Dal 2010 Gaia è una Ambasciatrice di Pace che promuove la costruzione di una Cultura di Pace.
Nel 2010 Laura Lerner e Gaia hanno ricevuto la Bandiera della Pace e l’onorificenza di Ambasciatrice di Pace, concessa da Mil Milenios de Paz y Fundacion Paz Ecologia y Arte.
La Cerimonia di Impegno si svolse nell’Aula dei Senatori del Congresso della Nazione e la Cerimonia di consegna della Bandiera della pace nell’auditorio dell’Onorevole Camera dei Deputati della Repubblica Argentina.
Il logo della Bandiera della Pace sono tre sfere di colore Magenta che formano un triangolo con i vertici all’insù, con intorno un circolo dello stesso colore su fondo bianco.
“Questo prezioso simbolo rappresenta principi e valori di Amore, Rispetto, Etica, Cooperazione, Giustizia, Solidarietà, Libertà, Responsabilità, Unità e Onestà, che tutta l’umanità desidera.
E’ stato consacrato ai quattro venti, alle quattro strade, ai quattro elementi, ai quattro punti cardinali ed alle sette direzioni.
“ Che la VITA ti benedica, che ti accompagni sempre, ti protegga e guidi i tuoi passi.
Che la PACE prevalga sulla terra e nel cuore degli uomini per mille millenni.”
P.S. Laura era mia cugina
* 10 Agosto:nella notte il cielo si accende di stelle cadenti…rugiada di fuoco…lacrime di angeli…Tutti con gli occhi in su ad esprimere un desiderio…
Ogni anno nelle luminose notti estive, lontano dalle luci della civiltà, capita di notare nei cieli delle scie di luce che sembrano caderci addosso… vicine…lontane… appaiono improvvisamente e scompaiono nel blu profondo…ardono un istante di luce vivissima e poi si spengono, simili, secondo Dante, a ” stella che tramuti loco “…
stelle cadenti… gocce d’oro scaturite da un’anfora di luce infranta… rugiada di fuoco…lacrime di angeli diceva un antico poeta cristiano…
Lacrime di San Lorenzo furono chiamate dai cattolici di Irlanda le stelle filanti che cadono in grande quantità nella notte di San Lorenzo, la celebrata notte del 10 agosto.
La tradizione vuole che le lacrime di Lorenzo arso vivo sulla graticola vagano nel cielo senza pace fino a quando non cadono sulla terra la notte in cui il Santo è festeggiato.
” San Lorenzo , io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.”
In questa notte, si crede si possano avverare i desideri di tutti coloro che si soffermino a ricordare il dolore di San Lorenzo, e ad ogni stella cadente si pronuncia la filastrocca “Stella, mia bella stella, desidero che…”, e si aspetta l’evento desiderato durante l’anno.
Di miti e leggende sulle stelle cadenti ce ne sono molti.
Ma nell’antichità le apparizioni di meteore, così come quelle di comete e di altri fenomeni nel cielo, erano considerate segni infausti.
“E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale
oh! D’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!”
Nelle antiche mitologie orientali, in quelle greche e latine, le stelle cadenti erano lacrime di divinità che piangevano a causa di disastri già avvenuti o annunciati.
Gli astrologi cinesi, che nei loro annali hanno registrato le apparizioni di stelle cadenti e comete fin dal sesto secolo avanti Cristo, non avevano dubbi che a temere il peggio dovessero essere i governanti. Il cielo sembrava piangere lacrime di fuoco in occasione di crisi di governo, battaglie o assedi avvenuti in coincidenza con quelli che oggi sappiamo essere sciami meteorici ricorrenti”.
Tra l’ottobre e il novembre del 902 dopo Cristo, riferiscono le antiche cronache, l’invasione della Sicilia e della Calabria da parte dei saraceni e le stragi che ne seguirono furono seguite da un abbondante pianto divino. Oggi è accertato che si trattò di una pioggia particolarmente fitta di stelle cadenti dello sciame delle Leonidi, visibile ogni anno a novembre.
Nel medioevo, la scia luminosa causata dalla caduta delle stelle è stata messa in relazione con il viaggio dei defunti, come un movimento ascendente, discendente o semplicemente di mutamento di luogo, compiuto dalle anime dei trapassati.
Plinio, Rutilio Palladio e Marcello connettevano la caduta delle stelle: il primo con quella dei calli (Naturalis Historia, 28); il secondo con quella delle verruche (Opus agricolturae) ed il terzo la considerava vantaggiosa per la cura delle malattie degli occhi (De medicamentis).
Nell’antica Sparta, invece, la visione di una stella cadente aveva per così dire un significato “politico”. Accadeva, infatti, che ogni nove anni i magistrati sorveglianti scrutavano il cielo. L’eventuale caduta di una stella era interpretato come segno sfavorevole degli dèi nei confronti del Re, che veniva deposto.
L’aspetto religioso appare in diverse tradizioni.
Nella letteratura dell’antica India, le stelle cadenti sono paragonate a demonesse dai capelli discinti.
La più recente visione degli indù pare sia quella di ritenere, ogni stella cadente, un’anima che ridiscende sulla terra per reincarnarsi.
In Europa si parla delle stelle cadenti come d’anime che, liberate dalle sofferenze del purgatorio, chiedono all’osservatore la recita di un “Padre nostro”.
Nella Mesopotamia, l’interpretazione data alla comparsa delle stelle cadenti era legata, nella sua positività o negatività, alla direzione .
Nel libro dello zodiaco dei Mandei dell’Iraq, (setta gnostica ancora esistente) si legge, tra l’altro, che la caduta di una stella da ovest verso est non porterà pioggia in tutto l’anno, presagio dunque di siccità certamente diffuso in molti miti legati alle stelle cadenti.
Gli antichi abitanti dell’Iran all’epoca in cui era praticata la religione zoroastriana, ci hanno tramandato un bellissimo mito, dove si descrivono le malevolenze delle stelle cadenti e la loro sconfitta per mano del dio Tishtrya, in altre parole
Sirio nella costellazione del Cane Maggiore.
La credenza risale ad un periodo compreso tra il X secolo a.C. ed il VII secolo d.C.
In quel tempo, le genti dell’Iran credevano che la vita del cosmo fosse dominata dalla contrapposizione tra il principio dell’ordine cosmico e della verità (asha) ed il principio del caos e della menzogna (druj)
Secondo la cosmologia zoroastriana, infatti, l’ordine cosmico è rappresentato dalle stelle fisse, la cui luce si contrappone a quella del Maligno.
Queste stelle erano considerate come divinità minori ed erano poste nel cielo più basso, mentre il Sole e la Luna erano collocati nei cieli superiori, più vicini al paradiso.
Il movimento disordinato ed imprevedibile delle stelle cadenti, indusse gli zoroastriani a credere che esse appartenessero alla schiera delle forze demoniache scagliate dal maligno per produrre siccità e per sconvolgere l’ordine armonioso del cielo.
Così, proprio alle stelle cadenti assegnarono il nome di “streghe”
Il compito di sconfiggere le streghe e proteggere gli uomini fu attribuito a Sirio: sotto le sembianze del dio Tishtrya, l’astro si armò per combattere una duplice battaglia, la prima in cielo e la seconda in terra.
I versi dell’Avesta, il libro sacro degli zoroastriani, catturano lo splendore di Sirio paragonandolo ad una freccia scagliata dal più bravo arciere dell’universo. Tali sono la sua rapidità e la sua precisione che le forze demoniache delle stelle cadenti, si ritirano in una fuga disordinata. Vittorioso, il dio può finalmente annunciare con orgoglio la definitiva sconfitta dell’armata delle tenebre.
In Irlanda si crede che le stelle cadenti siano lacrime delle fate: in ogni villaggio, si coltiva l’usanza di lasciare sempre alle Fate un posto apparecchiato a tavola, affinché continuino ad amare e proteggere la casa.
Si crede inoltre che le buone Fate si affezionino particolarmente ai fiori, ai bambini, agli animali, al bestiame e tengono lontani i pensieri cattivi generati dall’invidia e i sortilegi delle streghe.

Le famossissime Perseidi, saranno attive nelle notti tra il 10 Agosto (San Lorenzo) e il 12 Agosto (notte del massimo).
Inoltre gli studiosi del settore hanno previsto che l’anno in cui la pioggia di stelle cadenti sarà molto copiosa sarà il 2126. Quindi si presume che anche ci saranno altrettanti desideri.
Per ogni scia nel cielo un desiderio che si può avverare…
un desiderio è solo l’obiettivo che voglio raggiungere…
è l’inizio del mio progetto per ottenerlo…
con la mia volontà posso ottenere ciò che desidero…è possibile!
e le stelle mi forniscono l’energia… tutte le stelle…
Del resto:
” Quando desideri qualcosa tutto l’universo cospira affinché tu realizzi il tuo desiderio.” Paolo Coelho
La buona notizia del venerdi:Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Colosseo e Palazzo Merulana senza confini …il futuro con le Slidedoors!
Al Museo Archeologico di Napoli hanno aperto una slide door che comunica con il Colosseo a Roma.
Da dicembre 2020, infatti, è partita dal Museo napoletano la nuova installazione interattiva con la tecnologia 4k live cam-streaming che apre a nuove forme della comunicazione museale.
La SLIDEDOOR è stata lanciata da CoopCulture, mentre la paternità dello strumento tecnologico si deve alla Factory Slide World: azienda napoletana che ha realizzato portali a grandezza naturale attraverso cui è possibile guardare e farsi guardare, mettendo, così in contatto persone e luoghi lontani.
In questo caso si mettono in contatto importanti istituzioni museali.
“Le connessioni tra musei oggi sono possibili anche grazie alla tecnologia. Connettersi vuol dire far incontrare pubblici spesso diversi, trovare sinergie tra istituzioni, viaggiare anche con la mente, incontrarsi ”– ha spiegato il direttore del MANN, Paolo Giulierini – .Tradizionalmente lo si fa attraverso i prestiti, gli scambi scientifici tra studiosi. Ma le opportunità anche virtuali che si schiudono verso un futuro molto prossimo sono infinite. Accogliamo quindi con molto interesse, nella sala del Toro Farnese, questa originale sperimentazione, una ulteriore offerta per cittadini e turisti che siamo certi coinvolgerà soprattutto i più giovani”.
La Factory Slide Worldha creato la piattaforma Slide Netche consente la connessione permanente tra tutti i soggetti. Attraverso uno schermo con una profondità di trasmissione altamente immersiva e un software in live-cam-streaming inedito, le persone possono collegarsi persone e luoghi geograficamente lontani e molto diversi tra loro.
Come avviene questa nuova mirabile connessione?
“Mediante l’installazione e l’attivazione di dispositivi tecnologici inediti proprietari, connessi in diverse modalità network SlideNet, è possibile realizzare un INTRALUOGO (real time living), ovvero una potente esperienza emotiva di ATTRAVERSAMENTO che supera i confini e l’idea di confini, siano essi fisici, astratti o ideologici.
“Ogni singolo servizio prevede l’installazione e la connessione di una o più slidedoor in base al profilo network prescelto (che può essere privato o aperto) – afferma l’azienda – .
Ogni dispositivo è configurato dal team attraverso la piattaforma e l’intelligenga artificiale di slidenet che permette di sviluppare software dedicati e sviluppati sulla base dell’ esperienza immaginata nelle fasi di analisi e progettazione”.
SlideDoor è uno strumento “filosofico” e di sofisticata tecnologia, una trama di pixel che racconta Microrelazioni, attraverso la quale è possibile osservare ed essere visti, vivendo l’esperienza di avere di fronte a sé persone e luoghi in realtà molto lontani, in spazi sia nazionali che internazionali.
Davanti alla porta, dall’altro lato, c’è un’altra persona che ci osserva e al tempo stesso è osservata.
SlideDoor apre così una intensa micro-relazione: da osservatori dell’altro diventiamo osservatori di noi stessi.
Uno strumento che si propone di mettere in sinergia principi di natura filosofica, economica ed etica, per un rinnovato marketing di carattere umanistico capace di favorire un nuovo cosmopolitismo dell’arte, per dare danno luogo all’esposizione più antica e misteriosa di sempre: “l’Umanità”.
* Per ricordarci di essere donne…non solo l’8 marzo
Perchè non rimanga tutto alle mimose e all’ 8 marzo, che preferisco chiamare, anziché la festa della donna, la Giornata Internazionale della Donna.
“ Tutte le donne, comprese io e te, vengono sminuite e biasimate fin dall’infanzia. Siamo state programmate dai genitori e dalla società a pensare e a comportarci in un certo modo: a essere donne, con tutte le regole, le norme e le frustrazioni che questo comporta. Alcune di noi sono molto soddisfatte di svolgere questo ruolo. Altre, invece, non lo sono affatto.
La vita giunge a noi a ondate, attraverso esperienze di apprendimento e periodi di evoluzione. Adesso ci troviamo in una meravigliosa fase di crescita. A lungo le donne sono state completamente sottomesse ai capricci e ai sistemi di convinzione degli uomini. Ci veniva detto cosa potevamo fare, quando e come. Da piccola, ricordo che mi insegnarono a camminare due passi dietro all’uomo e ad alzare lo sguardo verso di lui chiedendo: “Cosa devo pensare e cosa devo fare?”. Non mi fu detto esplicitamente, ma osservavo mia madre che si comportava proprio così, perciò anch’io appresi questo atteggiamento. La sua formazione la portava a mostrare totale obbedienza agli uomini e per lei gli abusi erano una cosa normale; lo stesso feci io. Questo è l’esempio perfetto di come apprendiamo i nostri modelli, accettando e ripetendo i comportamenti e le credenze dei genitori.
Mi ci volle molto tempo per capire che un comportamento simile non era normale, né era quello che io meritavo in quanto donna. Mentre trasformavo lentamente il mio personale sistema di convinzioni interiore (la mia consapevolezza) iniziai ad apprezzarmi e a far crescere la mia autostima. Allo stesso tempo, anche il mio mondo esteriore cambiò e smisi di attrarre uomini dominanti e violenti. L’apprezzamento di sé e l’autostima sono le cose più importanti che una donna può possedere. Se non disponiamo di queste qualità allora dobbiamo svilupparle. Se la nostra autostima è forte, non siamo disposte ad accettare né posizioni di inferiorità né le offese. Cediamo alla dominazione da parte degli altri solo perché accettiamo e crediamo di non essere “brave” e di non valere nulla.
Oggi voglio focalizzare il mio lavoro sull’aiutare le donne a diventare tutto quello che possono essere e a trovare davvero uno stato di uguaglianza nel mondo. Voglio far capire alle donne che tutte possono avere amore, apprezzamento per sé, autostima e un posto di potere nella società. Ciò non significa in alcun modo sminuire gli uomini, ma ha lo scopo di raggiungere la “parità” tra i sessi, cosa che andrebbe a vantaggio di tutti.
Mentre leggi e ti eserciti con questo libro, ricorda che apportare dei cambiamenti alle tue convinzioni e agli atteggiamenti richiede tempo. “Quanto rapidamente possiamo cogliere nuove idee e farle nostre?” potresti chiedere. Dipende dalla persona. Quindi non porre limiti temporali ai tuoi progressi; svolgi semplicemente il tutto nella maniera migliore possibile e l’Universo, con la sua saggezza infinita, ti guiderà nella giusta direzione. Passo dopo passo, istante dopo istante, giorno dopo giorno, la pratica e l’esercizio costante ci porteranno dove vogliamo essere.”
Louise Hay
La responsabilità più importante che hanno le donne, tutte le donne, in ogni parte del pianeta e in ogni contesto è l’educazione della cosiddetta prole. E per me il modo più efficace di educare è con l’esempio.
I bambini si modellano, secondo illustri pedagoghi, sui entrambi i genitori. E’ la prima esperienza di gruppo dove sviluppa la qualità dei rapporti interpersonali.
La bambina acquisisce inevitabilmente il comportamento della madre nel suo ruolo in famiglia e lo trasferisce poi nel suo rapporto con il partner.
E lo stesso è per il bambino, ma la prima armonia dipende sempre dalla madre.
Per essere più esplicita, se mi confronto con altre donne nei seminari ad hoc, nelle manifestazioni contro la violenza, nelle feste delle donne, e poi nel mio quotidiano mi comporto come la bisnonna di mia nonna…
Per essere più esplicita gli uomini violenti che considerano la donna loro proprietà, della quale fare e disfare a loro piacimento, sono sempre figli di donne ( mater certa dicevano gli antichi romani)
Sono le donne che come madri e compagne determinano i ruoli degli altri componenti del gruppo familiare.
“osservavo mia madre che si comportava proprio così, perciò anch’io appresi questo atteggiamento.”
Il compito più importante in una società che definiamo civile è quello di educare le generazioni che verranno ai principi fondamentali del gruppo umanità, pace, uguaglianza, rispetto reciproco, collaborazione,amore per tutti gli esseri viventi,
Ribadendo i principi fondamentali e arricchendoli, creiamo un importante supporto per il futuro.
Rafforzare la consapevolezza delle donne è la cosa migliore che possiamo fare per il Pianeta.
Louise L. Hay (Los Angeles, 8 ottobre 1926 – Los Angeles, 30 agosto 2017) è stata una scrittrice statunitense, autrice di numerosi libri di auto-aiuto.
Il più celebre “ Puoi guarire la tua vita”
Si era definita “ consulente metafisica”. Ha dedicato la vita ad assistere il prossimo e aiutato chi si è rivolto a lei a scoprire e utilizzare le infinite capacità dell’essere umano e le innumerevoli possibilità della mente.
I nostri disagi fisici sono generati da pensieri negativi e sono la manifestazione dei disagi della nostra psiche. Pensieri generati da convinzioni che non ci rappresentano.
Ai pensieri negativi che generano malattie si possono contrapporre con vigore pensieri positivi che guariscono e spingono a scegliere nuovi schemi di pensiero e dare una impronta positiva alla propria vita.
L’ obiettivo di questi libri rivolti alle donne, è che tutte le donne arrivino alla scoperta del loro valore, provino autostima, amore per sé, autoapprezzamento e che sentano di avere un posto importante nella società che attraverso il loro impegno si può trasformare positivamente.
Tutte le donne di tutte le età e di qualsiasi origine possano realizzare questo scopo e fare in modo che gli anni a venire siano più produttivi, soddisfacenti e potenzianti che mai!













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