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Perchè siam donne: Sospese sulle stelle…a ricordarsi chi sono e di cosa sono capaci!

«Le donne devono sempre ricordarsi chi sono, e di cosa sono capaci.

Non devono temere di attraversare gli sterminati campi dell’irrazionalità’, e neanche di rimanere sospese sulle stelle, di notte, appoggiate al balcone del cielo.

Non devono aver paura del buio che inabissa le cose, perché quel buio libera una moltitudine di tesori.

Quel buio che loro, libere, scarmigliate e fiere, conoscono come nessun uomo saprà mai».

Virginia Woolf

Evviva la Befana! Love Laurin !

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Domani è un domani che cambia numero!

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I miei auguri per Natale!

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Buon Solstizio! Happy Yule!

foto di Laurin

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Ogni anno al Solstizio d’inverno è la notte più lunga e il giorno più corto dell’anno. La fine dell’anno passato e l’inizio del nuovo.


solstizio-inverno-2012

Solstizio d’inverno: 21 dicembre 

I cicli della natura e i riti per celebrarli mi hanno sempre affascinato. E dato che sono curiosa di trovare significati in ogni cosa mi documento. Da quando vivo al mare vedo l’orizzonte ed è facile seguire il viaggio del Sole avanti e indietro ( ovviamente è la Terra ) Mi emoziono ad ogni tramonto per il tripudio di colori sempre diversi e colmi di significato. Mi piace pensare che ogni sera mi manda un messaggio diretto al cuore .Perchè ovviamente questo è il linguaggio del Sole .Del resto non è forse per amore per la Terra che sta sempre allo stesso posto nell’Universo?

In termini astronomici, in questo periodo il sole inverte il proprio moto nel senso della “declinazione”, cioè raggiunge il punto di massima distanza dal piano equatoriale. Il buio della notte raggiunge la massima estensione e la luce del giorno la minima.

Si verificano cioè la notte più lunga e il giorno più corto dell’anno.

Subito dopo il solstizio, la luce del giorno torna gradatamente ad aumentare e il buio della notte a ridursi fino al solstizio d’estate, in giugno, quando avremo il giorno più lungo dell’anno e la notte più corta.

Il giorno del solstizio cade generalmente il 21, ma per l’inversione apparente del moto solare diventa visibile il terzo/quarto giorno successivo.

Il sole, quindi, nel solstizio d’inverno giunge nella sua fase più debole quanto a luce e calore, pare precipitare nell’oscurità, ma poi ritorna vitale e “invincibile” sulle stesse tenebre. E proprio il 25 dicembre sembra rinascere, ha cioè un nuovo “Natale”.

Tre giorni dal 21 al 25 dicembre.

Tre giorni di buio apparente quindi occorrono perchè il Sole torni a mostrarsi visivamente a risplendere come fonte di ogni vita in cammino verso il nuovo ciclo dell’anno.

Ogni anno il Solstizio invernale appare come una fine e una rinascita. La fine dell’anno passato e l’inizio del nuovo. E questo è il ciclo della Vita.

Le genti dell’ antichitá si consideravano parte dei fenomeni della natura che ritenevano l’espressione nella vita terrestre dei grandi cicli del cosmo.

Al centro di questi cicli c’era l’astro che scandiva il ritmo della giornata, la “stella del mattino” che determinava i ritmi della fruttificazione e che condizionava tutta la vita dell’uomo. Temere che il sole non sorgesse più, vederlo perdere forza d’inverno riducendo sempre più il suo corso nel cielo, era un’esperienza che minacciava la vita di ogni regno di natura.

Così celebravano riti per assicurare la rigenerazione del sole e si accendevano fuochi per sostenerne la forza e per incoraggiare la rinascita e la ripresa della sua marcia trionfale.

celebrazioni-pagane

Questo avvenimento iniziò ad essere celebrato dai nostri antenati, ad esempio presso le costruzioni megalitiche di Stonehenge, in Gran Bretagna, di Newgrange, Knowth e Dowth, in Irlanda o attorno alle incisioni rupestri di Bohuslan, in Iran, e della Val Camonica, in Italia, già in epoca preistorica e protostorica.

Esso, inoltre, ispirò il “frammento 66” dell’opera di Eraclito di Efeso (560/480 a.C) e fu allegoricamente cantato da Omero (Odissea 133, 137) e da Virgilio (VI° libro dell’Eneide).

Quello stesso fenomeno, fu invariabilmente atteso e magnificato dall’insieme delle popolazioni indoeuropee: i Gallo-Celti lo denominarono “Alban Arthuan” (“rinascita del dio Sole”); i Germani, “Yulè” (la “ruota dell’anno”); gli Scandinavi “Jul” (“ruota solare”); i Finnici “July” (“tempesta di neve”); i Lapponi “Juvla”; i Russi “Karatciun” (il “giorno più corto”)”. (1)

Durante queste feste venivano accesi dei fuochi (usanza che si ritrova nella tradizione natalizia di bruciare il ceppo nel camino la notte della vigilia) che, con il loro calore e la loro luce, avevano la funzione di ridare forza al sole indebolito.
Spesso questi rituali avevano a che fare con la fertilità ed erano quindi legati alla riproduzione. Da qui l’usanza, nelle antiche celebrazioni, di danze e cerimoniali propiziatori dell’abbondanza e in alcuni casi, come negli antichi riti celtici e germanici, ma anche romani e greci, di accoppiamento durante le feste.

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Presso i celti era in uso un rito in cui le donne attendevano, immerse nell’oscurità, l’arrivo della luce-candela portata dagli uomini con cui veniva acceso il fuoco, per poi festeggiare tutti insieme la luce intorno al fuoco.
Yule, o Farlas, è insieme festa di morte, trasformazione e rinascita.
Il Re Oscuro, il Vecchio Sole, muore e si trasforma nel Sole Bambino che rinasce dall’utero della Dea: all’alba la Grande Madre Terra dá alla luce il Sole Dio.
La Dea è la vita dentro la morte, perche’ anche se ora è regina del gelo e della oscuritá, mette al mondo il Figlio della Promessa, il Sole suo amante, che la rifeconda riportando calore e luce al suo regno.
I solstizi possono anche leggersi come portali energetici, passaggi dimensionali per nuovi cambiamenti : ”il portale degli uomini”, corrispondente al solstizio d’estate, mentre il solstizio d inverno e’ ” la porta verso il divino”.
Il Solstizio d’Inverno corrisponde alla presa di coscienza della propria spiritualità, come uscita nella luce. Un fascio di luce che penetra da un’apertura nel tetto della “caverna” e che genera quell’illuminazione di riflesso, descritta anche dal mito della caverna sacra di Platone e la cui fonte è il “Sole Intellegibile”.
La rinascita solare rappresenta il simbolo della rigenerazione cosmica, e il Sole e la Luce sono associati all’idea d’immortalità dell’uomo, che rinnova la sua nascita spirituale, verso una maggiore acquisizione della sua consapevolezza, nelle notti del solstizio d’inverno.
E’ il momento in cui, quando la notte ed il buio sembrano prevalere e sovrastarci, è necessario mantenere accesa la fiamma della Coscienza, che al mattino con la Luce ci spingerà a nuove e potenzianti scelte per realizzare i nostri obbiettivi.
Questa è l’opportunità che ogni anno si rinnova nei “ tre giorni di buio” del solstizio invernale.
Il Sole ritorna sempre, e con lui la vita. Soffia sulla brace ed il fuoco rinascerà”.
nascita-del-bambino-solare

Regina del Sole, Regina della Luna
Regina dei corni, Regina dei fuochi
Portaci il Figlio della Promessa.
E’ la Grande Madre che Lo crea
E’ il Signore della Vita che è nato di nuovo!
L’oscurità e la tristezza vengono messe da parte
quando il Sole si leva di nuovo!
Sole dorato, delle colline e dei campi,
illumina la Terra, illumina i cieli,
illumina le acque, accendi i fuochi!!
Questo è il compleanno del Sole,
io che son morto, oggi son di nuovo vivo.
Il Sole bambino, il Re nato in inverno!

(canto tradizionale tratto da “La danza a spirale” di Starhawk)

Leggi anche:

Solstizio d’inverno ” Sol Invictus”

 
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31 ottobre! Un anniversario, ieri oggi e domani, da sempre e per sempre! E’ il momento di guardare oltre i confini dei mondi!

Foto di Laurin

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Arcangelo Michele: ognuno di noi ha il suo drago da affrontare !

Or in quel tempo sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Vi sarà un tempo di angoscia, come non c’era mai stato dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro. Molti di quelli che dormono nella polvere della terra si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l’infamia eterna. I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre. Ora tu, Daniele, chiudi queste parole e sigilla questo libro, fino al tempo della fine: allora molti lo scorreranno e la loro conoscenza sarà accresciuta”.(Libro di Daniele Cap.12)
Nelle tradizioni esoteriche come nelle religioni cristiana ed ebraica l’Arcangelo Michele (il cui nome vuole dire Mi-Kha-El:” chi è come Dio”), fin dai tempi antichissimi, ha un ruolo particolare nella lotta che si combatte e si combatterà a livello individuale e collettivo, fino alla fine dei tempi, contro le forze del male.
L’azione dell’Arcangelo Michele appare straordinaria nei testi sacri come nelle interpretazioni moderne.
In questa epoca, infatti, un compito particolare e grandioso è svolto dall’Arcangelo Michele secondo Peter Deunov e Omraam Mikhael Aïvanhov, due maestri spirituali del cristianesimo esoterico.
Dirà Aïvanhov :
” Le forze presiedute dall’Arcangelo Michele sono forze di equilibrio, di giustizia, quindi di discernimento tra il buono e il cattivo in vista di liberare ciò che è bene e di trasformare ciò che è male.
Solo l’Arcangelo Michele è in grado di vincere questa forma pensiero manifesta.Con l’aiuto del suo esercito, realizzerà ciò che da secoli le moltitudini implorano dal Creatore. Ecco perchè dobbiamo collegarci all’Arcangelo Michele, chiedergli la sua protezione e la possibilità di operare con lui per accrescere la sua vittoria. La luce trionferà sulle tenebre: è stato predetto e così sarà.
Perchè non partecipare a quell’evento? I figli di Dio che saranno iscritti nel numero di coloro che avranno partecipato al combattimento dell’Arcangelo Michele, il Genio del Sole, questa potenza di Dio tra le più luminose, riceveranno il bacio dell’Angelo del fuoco. Tale bacio non li brucerà ma li illuminerà (op.citate).

Anche Rudolf Steiner si sofferma sul nuovo ciclo spirituale, sulla nuova era micaelica, e cioè sulla missione di Michele affermando che in questo ciclo spetta a Michele mostrare concretamente all’uomo la via per raggiungere il Cristo:

“ Nell’immagine del “combattimento di Michele col drago” viveva una forte coscienza del fatto che l’uomo, in virtù delle proprie forze, deve dare all’anima una direzione di vita che la natura non le può dare. L’odierna disposizione dell’anima è portata a diffidare di una simile coscienza, temendo di venire, a causa sua, estraniata dalla natura. Essa vorrebbe godere della natura nella sua bellezza, nella sua vita pullulante e rigogliosa, e non farsi privare di questo godimento dalla rappresentazione di una “caduta della natura dallo spirito”. Vorrebbe anche nella conoscenza lasciar parlare la natura e non perdersi nel fantastico con l’accordare ad uno spirito, che si elevi al di sopra della natura, una voce nell’aspirazione alla verità.”

“I veri pensatori sono coloro che servono Michele che essi considerano come il reggitore del pensiero cosmico. Michele infatti libera i pensieri dal giogo del cervello e gli apre il mondo del cuore…In lui l’immagine del mondo diviene rivelazione piena di saggezza che svela l’intelletto del mondo quale divina azione universale. In questa azione universale, vive la sollecitudine del Cristo per l’umanità; mediante la rivelazione universale di Michele, tale sollecitudine può così rivelarsi al cuore degli uomini”.

Doreen Virtue, psicoterapeuta, lavora in stretto contatto con il reame angelico attraverso la Angel Therapy. Chiaroveggente fin dalla nascita, insegna ai suoi pazienti a guarire la propria vita attraverso il contatto con gli angeli e il paradiso.

Nei messaggi ricevuti da Doreen Virtue, l’Arcangelo Michele invita a purificarci ed a trovare il nucleo divino che è in tutti noi. Le energie sono molto intense sul Pianeta in questo momento e le persone con una spiccata sensibilità che vogliono lavorare per la luce e l’amore devono prendersi cura di se stesse e dei propri corpi, essere punti di riferimento e di esempio.

Paola Giovetti, studiosa di tematiche esoteriche e spirituali, giornalista e scrittrice, redattrice della più antica rivista di parapsicologia, Luci ed ombre, ha compiuto una vasta ricerca da cui ha tratto il libro Le vie dell’arcangelo. Dalle ricchissime tradizioni relative all’ Arcangelo Michele appare chiaro il suo ruolo di vincitore del male, accompagnatore delle anime nell’ aldilà e di angelo terapeuta.

Anche i testi sacri dell’India contengono indicazioni significative sull’epoca nella quale viviamo denominata “Kali yuga” ovvero età del ferro, per evidenziare che in questa epoca l’umanità ha raggiunto un punto pericoloso di allontanamento dal Cielo, dalla spiritualità, dal proprio Sé superiore; secondo questi testi sacri dopo l’età del ferro, si sarebbe realizzata una nuova età dell’oro grazie all’intervento di un grande essere che dovrà discendere sulla terra aiutato da altri discepoli (Kalki avatar).

Ognuno di noi ha il suo drago da abbattere.
“Cosa c’è che non mi soddisfa, che non mi fa procedere nella direzione che vorrei dare alla mia esistenza?”
Male è ciò che limita la creazione del Bene  per me e per gli altri . Male sono gli ostacoli che con le mie convinzioni negative ho creato sul mio cammino verso la Luce.

La vittoria su noi stessi è il momento centrale del “ processo di individuazione” di cui parla Carl Gustav Yung.

E’ il momento di cambiare, di trovare la forza, il coraggio, la volontà e contribuire alla creazione di quel mondo nuovo che Michele auspica attraverso il simbolo del mappamondo, che vediamo nelle sue immagini. Ricordiamoci che le azioni che noi poniamo in atto sulla terra siano in sintonia con il cielo.
Quando scopriamo il tesoro che dentro di noi, allora noi voleremo liberi lasciando il vecchio per continuare come uomini nuovi, come co-creatori della manifestazione, in sintonia con il cosmo e le sue leggi.

La festa di Michele è dunque la festa della nostra resurrezione interiore.

Prestami la tua spada
affinché io sia armato
per vincere in me il Drago.
Riempimi della tua forza
affinché io sgomini gli Spiriti
che vogliono paralizzarmi.
Agisci entro di me
perché splenda la luce del mio Io
così ch’io possa compiere gesta
degne di te, Michael!
 ( Rudolf Steiner)

Fonti :

http://angeliradianti.com

www.larchetipo.com

http://www.antiguatau.it

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Segni nel cielo… Coincidenze?Sincronicità?Niente per caso?

Il 29 settembre è la festa dedicata agli Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele…

Gli arcangeli che siedono accanto al trono di Dio e che insieme all’Arcangelo Uriel dominano i quattro elementi fisici che compongono la materia. Attraverso gli elementi portano la vita in ogni cellula del Tutto!

Michael, il FuocoGabriel, l’AcquaRaphael, la TerraUriel, l’Aria

Sono i governatori delle Gerarchie Angeliche che operano sulla Terra.

Coincidenza? Ci osservano e ci sostengono ?

2 foto di Laurin

Fonte delle notizie:https://www.facebook.com/mariarosaria.iuliucci/

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La Luna piena in Pesci del 18 settembre 2024

foto di Laurin

L’energia di questa Luna Piena esplode potente e irrradia le piccole nuvole che non riescono a celarla.

Ci consiglia di guardare indietro solo per apprezzare gli insegnamenti ricevuti dalle nostre esperienze.

Ci invita a cogliere le opportunità per costruire il futuro con saggezza nelle scelte e di farle passo dopo passo.

E’ la fine di un ciclo per tutti noi e il prossimo equinozio d’autunno porterà ulteriore consapevolezza del ruolo di ognuno di noi nella fase del rinnovo e del cambiamento.

Love Laurin

( foto di Laurin )

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Lo spettacolo celeste di Agosto è di 50 meteore all’ora…

Guardando il cielo in una notte d’agosto, mentre il canto di un grillo interrompe il silenzio e un cuculo fa il suo verso, e la rugiada notturna mi avvolge i piedi sull’erba umida…ecco una…due…quante stelle cadenti…

Qual rugiada e qual pianto, quai lacrime eran quelle, che sparger vidi dal notturno manto e dal candido volto delle stelle?( Rime – Torquato Tasso )
A qui donc le grand ciel sombre Jette-t-il ses astres d’or? Pluie éclatante de l’ombre, Ils tombent… encore! encore!
A chi il gran cielo cupo getta i suoi astri d’oro? Pioggia sprizzante dall’ombra, cadono…ancora! ancora!
( Les étoiles filantes – Stelle cadenti di Victor Hugo )
La tradizione  indica il 10 Agosto come notte migliore per l’osservazione dello sciame meteorico delle Perseidi, chiamate familiarmente “lacrime di San Lorenzo”,  ma è sempre utile ricordare che si possono osservare  da fine Luglio ad oltre la metà di Agosto.
Questo fenomeno, che fu registrato già dai cinesi nel 36 d. C., trovò spiegazione solo nel 1856, grazie all’astronomo italiano Giovanni Virginio Schiaparelli, che riuscì ad associarlo ad una cometa, la Swift-Tuttle. Quando la Terra incrocia nella sua orbita i detriti lasciati da questa cometa possiamo osservare le più famose meteore dell’anno.
Quindi  queste “stelle cadenti” in realtà sono “polveri” e piccoli detriti che “cadendo” ad altissime velocità contro la nostra atmosfera la ionizzano e quindi la “illuminano”.
Le Perseidi sono meteore molti veloci, impattano nell’atmosfera a circa 60km/s (216.000 km/h!), possono lasciare scie abbastanza persistenti che resistono per alcuni secondi.
Il nome deriva dal loro radiante, ovvero dal punto da cui sembrano provenire queste meteore,  situato nella costellazione del Perseo, che in Agosto vedremo sorgere intorno alle h22,30.
Più è alto nel cielo il radiante, maggiore sarà il numero di meteore visibili.
Il 2024 è un anno estremamente favorevole per l’osservazione di questo “spettacolo celeste”.
Nel momento di massima attività è prevista la visibilità di oltre 50 meteore  all’ora!
Questa notte è da tempi immemori dedicata al martirio di San Lorenzo e le stelle cadenti sono le lacrime versate dal santo  che vagano eternamente nei cieli, e scendono sulla terra solo nel giorno in cui Lorenzo morì, creando un’atmosfera magica e carica di speranza. In questa notte infatti si crede che si possano avverare i desideri di tutti coloro che si soffermino a ricordare il dolore di San Lorenzo.
Il mese di agosto rappresenta  il momento di maggiore espansione sia della natura, sia dei percorsi di evoluzione interiore.
In origine la festa di Ferragosto non cadeva solo il 15 del mese, come ora, ma durava un lungo periodo.
Il nome della festività risale al 18 a. C., quando Augusto, imperatore romano, riunì una serie di celebrazioni estive in onore di varie divinità ed istituì le Feriae Augusti imprimendovi il proprio nome.
Una delle celebrazioni più importanti che costituivano le Feriae Augusti era quella dedicata Diana, il 13 di agosto: alla festa al Tempio di Diana sul colle Aventino, poteva partecipare tutta la popolazione romana, infrangendo per un giorno, la regola della distanza tra classi.
Diana era la dea legata alla vita nei boschi, alle fasi lunari e alla maternità. Proprio per quest’ultima sua qualità, le donne le offrivano tavolette votive implorando la benedizione di un parto senza difficoltà.Nell’epoca attuale, in agosto. si aggiungono le festività cristiane di San Lorenzo ( che coincide con la prima notte delle Perseidi) e dell’Assunta.
Del resto il mese era già sacro ai celti, che in questo periodo celebrano il dio Lugh, lo “splendente”, o “colui che è abile in tutte le arti”, il raccolto, la mietirura e il volgere della seconda metà dell’anno.
I greci celebravano le gesta di Ercole trionfatore, la cui festa si teneva il 12 agosto.
Inoltre oggi in agosto si verifica un rilevante fenomeno non solo astronomico, che nell’antichità si verificava in Luglio: Il levare eliaco di Sirio

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Un astro si leva eliaco, ossia con il Sole, quando, per la prima volta nell’anno, si rende visibile per un istante prima del sorgere del Sole per scomparire subito dopo nei bagliori dell’alba.
In altre parole significa sorgere in congiunzione con il Sole precedendolo in condizioni di visibilità. Procedendo nel moto annuale verso oriente nella sfera celeste il sole s’allontana a poco a poco dalle stelle occultate dalla sua luce così che queste si rendono per la prima volta nuovamente visibili per pochi istanti, all’orizzonte orientale poco prima del levare del sole.
Gli antichi chiamavano la richiesta profondità del sole sotto l’orizzonte ‘arco di visione’.
Il caso più favorevole per le stelle fisse è costituito da Sirio, Alfa del Cane maggiore, perchè è l’astro più luminoso.
La sacralità di Sirio, la Sothis greca e Septet egizia, è confermata da secoli di osservazioni accurate fin dalla remota antichità, quando, nel 5500 a.C., il sorgere eliaco di Sirio, che all’equinozio di primavera si presentò a 0° di Ariete, al punto gamma, segnò l’inizio dell’Età esiodea, del Ferro, del Kali-Yuga.

Nell’antichità Sirio era cantata come Venere del Mattino, colei che accompagna la barca di Ra, con frequenti confusioni con il pianeta Venere: stella del mattino, guida dell’uomo, iniziatrice di era… Stella imperitura… Stella infaticabile.
La devozione alla Stella del Mattino prosegue nel medioevo cristiano, simbolo di Maria Vergine.
Infatti  la seconda metà dell’estate si svolge sotto la dominanza zodiacale del Leone e della Vergine, emblemi rispettivamente del Cristo e di Maria.
San Bernardo riporta in auge l’inizio del cammino iniziatico nel nome di Maria Nascente, la Iside che nasce eliaca, dedicandole le chiese borgognone e le cattedrali gotiche.
Il cammino dei pellegrini verso S. Giacomo di Compostela si compiva attraverso la Provenza e la Galizia finchè non sorgeva
Sirio, la portatrice di Fuoco, Luciferus, la stella del Mattino.

Per ogni scia nel cielo un desiderio che si può avverare…

un desiderio è solo l’obiettivo che voglio raggiungere…

è l’inizio del mio progetto per ottenerlo…

con la mia volontà posso ottenere ciò che desidero…è possibile!

e le stelle mi forniscono l’energia… tutte le stelle…

Fonti:
http://www.ilcalderonemagico.it
Alfredo Cattabiani, Calendario
http://www.centrostudilaruna.it