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Mamma Natale? Ma certo! e fin dal 1849!

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Festa della mamma…

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Mi piacciono le celebrazioni che richiamano l’attenzione… tutti i giorni!

Mamma è una parola impegnativa che ha infinite sfumature e basta pronunciarla per suscitare grandi emozioni nel sentire universale.

Quando ero piccola coccolavo molto la mia cagnolina che pensavo che le mancava la mamma…E le mormoravo dolci parole e lei si raggomitolava soffice vicina vicina.

Pensavo chissà come chiamano la mamma i cagnolini e anche gli altri animali , che tutti hanno una mamma. Che coccola e insegna.

Oggi voglio rivolgere amore e riconoscenza non solo a tutte le mamme ma a tutte le donne negli infiniti ruoli che svolgono in ogni parte del mondo.

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La festa della mamma è una ricorrenza civile diffusa in tutto il mondo. In Italia come negli Stati Uniti si festeggia la seconda domenica di maggio.

Costituisce una festa molto antica, legata al culto delle divinità della fertilità degli antichi popoli politeisti, che veniva celebrato proprio nel periodo dell’anno in cui il passaggio della natura dal freddo e statico inverno al pieno dell’estate dei profumi e dei colori (e della prosperità nelle antiche civiltà contadine) era più evidente.

Nell’antica Grecia gli Elleni dedicavano alla madre un giorno dell’anno: la festa coincideva con le celebrazioni in onore della dea Rea, la madre di tutti gli Dei.

Gli antichi romani, invece, festeggiavano una settimana intera la divinità Cibele, simbolo della Natura e di tutte le madri.

In Inghilterra le celebrazioni legate alla festa della mamma risalgono al XVII secolo.

Originariamente il “Mother’s Day” non era un’occasione per festeggiare la propria madre con fiori o regali, ma assumeva un significato completamente diverso coincidendo con la quarta domenica di Quaresima. In quell’occasione, tutti i bambini che vivevano lontano dalle loro famiglie potevano ritornare a casa per un giorno. A poco a poco si è diffusa la tradizione di riunirsi a metà del periodo di Quaresima per festeggiare la propria famiglia e soprattutto la mamma, considerata un elemento fondamentale della famiglia.

La tradizione del “Mothering Sunday” sopravvive ancora oggi in Inghilterra,

 

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Negli Stati Uniti nel maggio 1870, Julia Ward Howe, attivista pacifista e abolizionista (della schiavitù), propose di fatto l’istituzione del Mother’s Day (Giorno della madre), come momento di riflessione contro la guerra.

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Nello stesso anno negli Stati Uniti ci fu la proposta di Anna M. Jarvis. Anna era molto legata alla madre, un’insegnante della Andrews Methodist Church di Grafton,nel West Virginia.

Dopo la morte della madre, Anna si impegnò inviando lettere a ministri e membri del congresso affinché venisse celebrata una festa nazionale dedicata a tutte le mamme. Questa festa doveva rappresentare un segno d’affetto di tutti nei confronti della propria madre mentre questa era ancora viva.
Grazie alla sua tenacia e determinazione, la prima festa della mamma fu celebrata a Grafton e l’anno dopo a Filadelfia: era il 10 maggio 1908.
Anna Jarvis scelse come simbolo di questa festa il garofano, fiore preferito dalla madre: rosso per le mamme in vita, bianco per le mamme scomparse.

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Fu ufficializzata nel 1914 dal presidente Woodrow Wilson e sua moglie Ellen Louise con la delibera del Congresso di festeggiarla la seconda domenica di maggio.

La festa si è diffusa in molti Paesi del mondo, ma cambiano le date in cui è festeggiata.

In Italia è stata introdotta per la prima volta negli anni cinquanta da Raul Zaccari, senatore e sindaco di Bordighera (la cui idea maturò insieme a Giacomo Pallanca, presidente dell’Ente Fiera del Fiore e della Pianta Ornamentale di Bordighera-Vallecrosia), su iniziativa del quale venne celebrata a Bordighera la seconda domenica di maggio del 1956 (al Teatro Zeni e successivamente al Palazzo del Parco).

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In Norvegia viene celebrata la seconda domenica di febbraio , in Argentina la seconda di ottobre ; in Francia la festa della mamma cade l’ultima domenica di maggio ed è celebrata come compleanno della famiglia.

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In molti Paesi la ricorrenza è stata imitata dalla civiltà occidentale: in Africa, ad esempio, alcuni Stati istituirono la festa della mamma ispirandosi al concetto britannico della stessa.

In generale i simboli di questa festa sono il rosso, il cuore e la rosa, che più di ogni altro fiore rappresenta l’amore e la bellezza e sa testimoniare l’affetto e la riconoscenza dei figli.

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Fonte: Wikipedia

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Auguri a tutte le donne in anteprima e prima che ci inondino di mimose…

Ma sì è ora che ci amiamo per come siamo, come siamo state, e come saremo!

Per come siamo capaci di immedesimarci in ogni esperienza di tante vite con coraggio, dedizione, entusiasmo oltre gli stereotipi, per come superiamo i muri delle credenze ancestrali, per tutti i sorrisi, carezze e canzoni che dispensiamo con compassione, per la costanza con la quale coltiviamo fiori nei deserti delle menti, per come disegniamo arcobaleni in tutti i cieli grigi, per come trasformiamo le lacrime in progetti nel futuro.

Diciamo orgogliose sempre più forte i nostri propositi, le nostre certezze, la nostra volontà di creare un mondo che accolga tutti gli esseri viventi in tutte le diversità. nessuno escluso.

E prima che ci inondino di mimosa...

alle donne della mia vita,

alle mie figlie,

mamme, nonne, amiche,

a tutte le altre donne

che hanno un posto

nel mio cuore…

a te …

di continuare

a mostrare il cielo blu,

a trasformare ogni nuvola,

a unire e scambiare e includere,

a essere fiera della scelta,

a far tesoro delle tue emozioni,

a creare arcobaleni nelle menti,

a fare luce con la tua luce,

a dare valore alle carezze,

a costruire le nuove certezze ,

ad essere così come sei!

a volare sempre libera e leggera,

che ogni muro svanisce quando sei te stessa

domani e ogni giorno

della tua vita

Perchè siam donne!

Evviva tutte noi!

 

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Donne e champagne: Madame Clicquot Ponsardin




Mia nonna era astemia. Ma quando si brindava per le occasioni partecipava. ”Champagne? Sì solo un goccetto eh…Meno! Meno!” e porgeva un calice piccolo piccolo speciale per lei. “ Mi vengono i sudorini al naso!” e strizzava gli occhi ! Tutti a ridere!!! e lei si pavoneggiava nel suo vestito rigorosamente di seta in una nuvola di profumo alla violetta…L’atmosfera riscaldava il mio cuore di buoni propositi…

Il 16 dicembre 1777 nasceva Madame Clicquot Ponsardin, la famosa Veuve Clicquot, imprenditrice francese trasgressiva e rivoluzionaria, che è stata la prima signora dello champagne. In un’epoca in cui le donne avevano un ruolo molto limitato nella società e meno che meno nell’economia, ha dimostrato un talento straordinario per gli affari e un coraggio fuori dal comune.

Audace, pioniera e innovatrice, ha ereditato, a soli 27 anni, l’azienda vinicola del marito defunto trasformandola in un marchio che, ancora oggi, è tra i più rinomati.

Per prima ha creato il Millesimato e il Rosè.

È lei che ha reso il colore del famoso vino più limpido inventando la tecnica del Remuage, per eliminare i depositi al termine del processo di rifermentazione.

Con antesignane strategie di marketing ha deciso l’immagine dei suoi prodotti e sperimentato ricette che si adeguassero ai gusti dei paesi destinatari.

Per prima, infatti, ha esportato lo champagne in tutto il mondo, Stati Uniti compresi. È rimasta nella storia la sua strategia, nel 1814, per contrabbandare in Russia 10.000 bottiglie di Champagne nonostante l’embargo di Napoleone.

Una vera leggenda!

“Il Remuage consiste nella rotazione quotidiana di mezzo giro delle bottiglie per fare in modo che i sedimenti (lieviti esausti) scivolino fino al collo della bottiglia, lasciando il vino completamente limpido”

Fonte

(17) Il 16 dicembre 1777 nasceva Madame Clicquot… – Una donna al giorno | Facebook

Remuage e dégorgement due momenti chiave per Champagne e Metodo Classico | WineExpert

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Maria Montessori, la maestra delle mille lire.

Maria Montessori. La maestra delle mille lire.

il bambino è l’Eterno Messia, inviato continuamente tra gli uomini che sono caduti per aiutarli a risollevare se stessi, la loro Nazione, il Mondo, ilCielo.

E quando ,alle prime armi ,sono entrata nella classe, sentendomi scrutata da tutti quegli occhi vivaci, un po’ spaventati come me,un po’ spavaldi, un po’ curiosi …a lei mi sono modellata e ai suoi insegnamenti, e l’ emozione pensando che avrei potuto dialogare e divertirmi con quei diavoletti ! Così è nata la mia fantastica avventura di insegnante!

Il 29 febbraio 1916, la Dottoressa Maria Montessori, la fondatrice del rivoluzionario metodo, registra un brevetto per insegnare le forme geometriche. Quattro tavole per liberare la creatività dei bambini.

Ma pochi sanno chi fu per davvero questa grande pedagogista.

Il suo famoso Metodo è utilizzato in tutto il mondo e trova echi e riflessi anche dove non viene ufficialmente citato. La maggiore diffusione delle sue scuole è attualmente in Olanda.

Oggi in Italia se ne contano solamente un centinaio e la piccola celebrità di Maria Montessori deriva dal fatto che era ritratta sulle vecchie banconote da 1.000 lire.

A Maria Montessori (31 agosto 1870-1952) dobbiamo una nuova comprensione del bambino e un nuovo modo di intendere l’insegnamento e la formazione dei docenti.

Maria Montessori è stata, infatti, pioniera nell’educazione dei bambini – a cominciare da quelli disabili – e nel massimo sviluppo della loro creatività, psiche e spiritualità.

Maria Montessori è però molto più di questo.

Appassionata sostenitrice del femminismo e del diritto delle donne al voto, osteggiata come prima donna medico da influenti pedagogisti dell’epoca, ebbe molti contrasti durante tutto il periodo fascista per aprire ed affermare le sue, pur apprezzate dal regime ,” Case dei bambini”, nate come “scuole del popolo”.

” Se è posto in un ambiente adatto, scientificamente organizzato e preparato, ogni bambino, seguendo il proprio disegno interiore di sviluppo e i suoi istinti-guida, accende naturalmente il proprio interesse ad apprendere, a lavorare, a costruire, a portare a termine le attività iniziate, a sperimentare le proprie forze, a misurarle e controllarle.”

Inoltre la concezione limitante e bigotta della donna in quegli anni, le impedì di tenere con sè il figlio Mario nata da una libera relazione con un medico suo collega.
Né solo laica, né solo cattolica.

Fondamentale il rapporto fra Maria e la Società Teosofica, istituzione spirituale fondata in India alla fine dell’800 da Madame Blavatsky e dal Colonnello Henry Olcott e che ha fortemente influito sull’ottica del suo metodo educativo.

Dottrina religiosa e filosofica insieme, la Teosofia vede nel bambino il simbolo genuino del ritorno di tutte le cose a quell´Uno da cui tutto è venuto.

Dieci lunghi anni passati da Maria Montessori e dal figlio Mario in India, ospiti proprio dei teosofi e del loro Presidente George  S. Arundale e della moglie Rukmini Devi, allorquando furono costretti all’esilio dall’Italia fascista.

Ambasciatrice di pace (fu proposta tre volte per il Premio Nobel), viaggiò instancabilmente in Europa, America e India per annunciare “la scoperta del bambino” e far capire che se si vuole un’umanità migliore è dal bambino che bisogna cominciare, perché il bambino è il padre dell’uomo, è la speranza per il futuro.

Nella biografia scritta da Paola Giovetti, si incrociano personalità quali il Mahatma Gandhi ed il poeta Rabrindanath Tagore, che furono fra i primi a sostenere il “Metodo” educativo Montessori ed a ritenerlo il principale passo per un’educazione fondata sulla pace e la fratellanza universale fra gli individui.

E nel libro un’ampia sezione è dedicata proprio a Mario Montessori, suo figlio.

Mario, infatti, fu praticamente il primo insegnante del “Metodo” Montessori in India, nonché Presidente dell’Associazione Montessori Internazionale finchè visse, ovvero sino al 1982.

Spirito libero, Maria rifiutava qualsiasi autorità che si pretendesse infallibile.

Si sentiva più cittadina del mondo e al suo posto nell’universo intero.

Severa e intransigente con le sue ” discepole” puntò tutto sulla formazione degli insegnanti. Ancora oggi, per insegnare in una scuola montessoriana è obbligatoria una preparazione molto intensa e vigilata.

“Colui il quale nell’educare cerca di suscitare un interesse che porti a svolgere un’azione e a seguirla con tutta l’energia, con entusiasmo costruttivo, ha svegliato l’uomo”

 

E’ bello tutto ciò che unisce cielo e terra: l’arcobaleno, le stelle cadenti, i fiocchi di neve. La cosa più bella però sono gli occhi dei bambini, che non hanno perduto il ricordo dei prati celesti.

Zenta Maurina, scrittrice lettone

Fonti:

http://www.operanazionalemontessori.it

http//wired.it

 

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Perchè siam donne: Una notizia strepitosa: per la prima volta nella storia alle Olimpiadi di Parigi 2024 ci sarà un numero di atlete pari a quello degli atleti… Notizia strepitosa?

fonte http://www.toponomasticafemminile.com/index.php…

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Perchè siam donne: Henriette scala il Monte Bianco…Nel 1838! Prima donna a conquistare la cima da sola!

“Nel 1838, una donna salì sul Monte Bianco con “18 bottiglie di vino, 26 polli arrosto e un piccione viaggiatore. “

Da piccola una mia amichetta, alla domanda ricorrente” cosa vuoi fare da grande”, rispondeva :La guidatrice di elicotteri!!! e la risposta ricorrente era” ma è una cosa da uomini! “…. lei è entrata nella polizia ed è diventata pilota di elicotteri!

Quando il tuo obbiettivo è determinato dalla passione e dal coraggio hai la certezza di scegliere la via giusta per ottenerlo e vai dritta per quella strada.

Io l’ho scelto e l’ho raggiunto e posso assicurare che “pilotare “ una classe di bambini è altrettanto entusiasmante di un elicottero!

La contessina Henriette d’Angeville nacque nel1794 in un paese della Borgogna da una famiglia aristocratica francese.

Fin da giovane si appassionò di alpinismo che al tempo si stava diffondendo tra gli uomini ma era considerato un’attività non adatta alle donne. Dopo anni di attesa e un’attenta preparazione nel 1838 riuscì a coronare il suo sogno di raggiungere la vetta del Monte Bianco.

Henriette d’Angeville pianificò accuratamente e di persona tutti i dettagli della spedizione sul Monte Bianco, dal reclutamento degli accompagnatori – sei guide e sei portatori – all’equipaggiamento e al proprio abbigliamento.

In uno dei primi capitoli del diario su cui registrò tutti i dettagli dell’impresa descrisse come la propria tenuta da scalata, che pesava più di sette chili, comprendeva pantaloni in lana foderati, un vestito in lana scozzese imbottito, un cappello foderato di pelliccia, una maschera in velluto per proteggere le guance e un boa in pelliccia. L’equipaggiamento, comprendeva un grande ventaglio che le guide avrebbero potuto usare per assisterla nel caso le fosse mancata l’aria, un ventaglio più piccolo, due fiaschette di latte di mandorla e limonata, un corno per aiutare a calzare le scarpe, un fornelletto per preparare il tè, diverse penne con cui prendere appunti sul proprio taccuino.

Henriette aveva 44 anni!

Henriette non si lasciò scoraggiare e alle prime luci dell’alba del 2 settembre 1838 la comitiva partì da Chamonix diretta verso i Grands Mulets, dove montarono il primo bivacco. Alle 13:25 del 3 settembre la comitiva raggiunse infine la vetta, dove festeggiarono brindando con bicchieri di champagne!

Quando Henriette D’Angeville raggiunse la vetta del Monte Bianco, si fece sollevare in aria dalle sue guide in modo che potesse “andare più in alto di qualsiasi uomo prima”.

Henriette ha continuato l’alpinismo per 25 anni, scalando altre 21 vette tra cui l’Oldenhorn di 10.250 piedi all’età di 69 anni.

Quest’estate l’avventuriera, scrittrice e presentatrice Lise Wortley (alias Woman with Altitude) ricreerà la scalata. Probabilmente meno il vino, ma con lo stesso vestito brillante. Fa parte della sua missione di mettere in evidenza le esploratrici e le pioniere che sono state lasciate fuori dai libri di storia e di ispirare più donne a fare la vita all’aria aperta.

Fonte : https://it.wikipedia.org/wiki/Henriette_d%27Angeville

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Quando la Luna è piena in Sagittario è il momento di andare verso il nuovo dove, con gioia e con coraggio!

Il simbolo sabiano di questa Luna piena di Maggio é “Un bambino che impara a camminare”.

Eccolo, la curiosità negli occhi che brillano, cerca di trovare equilibrio e barcolla e continua a tentare, coraggioso e determinato, e che gioia scoppiettante quando passo dopo passo e con gridolini, arriva tra braccia che lo accolgono con amore.

Mi sento così in questo momento. Anelo alla gioia di raggiungere i miei obbiettivi. E sarò io ad accogliermi con amore che i miei sogni si sono realizzati.

Questa Luna piena porta energia gioiosa, carica di emozioni multicolori i miei passi che sempre più sicuri mi portano alla meta . Vivo con gioia! mi esprimo con gioia e sarò luce contagiosa sul cammino per tutti!

Una Luna in Sagittario pronta a correre verso il futuro ad esplorare altri “mondi”. Così concentrata a rincorrere il futuro da sorvolare a volte sulle necessità del presente.

Una Luna Piena che aprirà anche un potente portale poiché si trova proprio accanto al Centro Galattico e sarà carica di ulteriori energie potenzianti .

Una Luna che si pone difronte al Sole in Gemelli e la sua luce la rende luminosa ai nostri occhi.

Una Luna Piena in Sagittario!

Il segno zodiacale nel quale la Luna si fa Piena è dove il suo messaggio è più comprensibile.

Il Sagittario è la costellazione più sorprendente del centauro Chirone.

Chirone era un saggio insegnante ed un guaritore.

Il centauro è una figura mitologica che ha i piedi per terra, anzi ne ha quattro

Ha due braccia per tendere la freccia ma è la mente che sceglie la direzione e l’obbiettivo. Sto andando nella direzione delle mie intenzioni? E in caso aggiusto il tiro!

Piedi a terra e sguardo al futuro E ho detto tutto.

E se ,come si dice ,parti con il piede giusto, qui ne hai addirittura quattro che sono anche più possibilità!

Questa energia ti chiede di spostarti ed intraprendere una nuova strada, di andare altrove.

E non solo quale ma anche il modo in cui percorrerla! Perchè strada facendo tu non perda di vista mai l’obbiettivo.

Perchè tu trovi le scarpe giuste per te per percorrere un viaggio che ti porta a oltrepassare i limiti imposti dalle tue credenze .

Sei al posto giusto al momento giusto!

E questo fa ancora più paura…per fare che.?..farò la scelta più adatta ?

Di certo sei il risultato delle tuo passato…

Che parolone! E fa ancora più paura!

Eppure guardati indietro, tra gli alti e i bassi ,che noti solo tu, c’è una linea di continuità nelle tue esperienze…come se ti apparisse il tuo compito in questa vita e il tuo proposito…

Comunque sei oggi il risultato del tuo passato.

Pensi che è difficile lasciare certi schemi di comportamento che senti limitanti…

E questo è un giudizio tuo! Che pesa come un ombra sulla visione del futuro E se cambiassi il tuo punto di vista ?

In fondo non sei tanto male oggi… e hai raggiunto tanti obbiettivi…o no?

E magari quelle ombre, quei pesi, ti sono serviti !

Questa è la guarigione del Centauro Chirone: guardare alle “ferite” del passato come mezzi che ti hanno arricchito e trarne insegnamento per il futuro!

Questa Luna Piena mette in luce gli stati d’animo degli inizi! Sì quelli che ti hanno spinto ad andare avanti. Ritrova quel passo! Il Tuo passo!

Movimento, cambiamento, opportunità sono le parole d’ordine.

E la strada principale da percorrere è quella dalla tua mente al tuo cuore.

Solo nel tuo cuore troverai il tuo vero Sè!

E scoprirai come è unico e irripetibile e libero!

Ricorda che ciò che pensi si manifesta . Scegli bene la direzione della tua freccia, l’obbiettivo da raggiungere e vai con tutta la passione che hai .

Ciò su cui stai lavorando, si concretizzerà.

Connettiti con le vibrazioni del Sagittario per mantenere un senso di meraviglia su di te e per ricordare che la vita è davvero un’avventura. Che tu hai scelto !

Il futuro dipende sempre da te…

Love Laurin

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Perchè siam donne: Le “streghe” di Pasqua

Le piccole streghe di Pasqua

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Perchè siam donne: Mariposa e’ Una Nessuna Centomila

Sono la strega in cima al rogo
Una farfalla che imbraccia il fucile
Una regina senza trono
Una corona di arancio e di spine
Sono una fiamma tra le onde del mare
Sono una sposa sopra l’altare
Un grido nel silenzio che si perde nell’universo
Sono il coraggio che genera il mondo
Sono uno specchio che si è rotto
Sono l’amore, un canto, il corpo
Un vestito troppo corto
Una voglia un desiderio
Sono le quinte di un palcoscenico
Una città, un impero
Una metà sono l’intero
Ahia ia ia ia ia iai
Ahia ia ia ia ia iai
Mi chiamano con tutti i nomi
Tutti quelli che mi hanno dato
E nel profondo sono libera, orgogliosa e canto
Ho vissuto in un diario, in un poema e poi in un campo
Ho amato in un bordello e mentito non sai quanto
Sono sincera sono bugiarda
Sono volubile, sono testarda
L’illusione che ti incanta
La risposta e la domanda
Sono la moda, l’amore e il vanto
Sono una madonna e il pianto
Sono stupore e meraviglia,
Sono negazione e orgasmo
Nascosta dietro a un velo
Profonda come un mistero
Sono la terra, sono il cielo
Valgo oro e meno di zero
Ahia ia ia ia ia iai
Ahia ia ia ia ia iai
Mi chiamano con tutti i nomi
Tutti quelli che mi hanno dato
E anche nel buio sono libera, orgogliosa e canto
Sono stata tua e di tutti di nessuno e di nessun altro
Con le scarpe e a piedi nudi
Nel deserto e anche nel fango
Una nessuna centomila
Madre figlia, luna nuova sorella, amica mia Io ti do la mia parola
Ahia ia ia ia ia iai
Ahia ia ia ia ia iai
Mi chiamano con tutti i nomi
Tutti quelli che mi hanno dato
Ma nel profondo sono libera, orgogliosa e canto
Mi chiamano con tutti i nomi
Con tutti quelli che mi hanno dato
E per sempre sarò libera, e orgogliosa canto!

Fiorella Mannoia Presidente onoraria di Una Nessuna Centomila

Ma sì è ora che ci amiamo per come siamo, come siamo state, e come saremo! Per come siamo capaci di immedesimarci in ogni esperienza di tante vite con coraggio, dedizione, entusiasmo oltre gli stereotipi, per come superiamo i muri delle credenze ancestrali, per tutti i sorrisi, carezze e canzoni che dispensiamo con compassione, per la costanza con la quale coltiviamo fiori nei deserti delle menti, per come disegniamo arcobaleni in tutti i cieli grigi, per come trasformiamo le lacrime in progetti nel futuro.

Cantiamo orgogliose più forte i nostri propositi, le nostre certezze, la nostra volontà di creare un mondo che accolga tutti gli esseri viventi in tutte le diversità. nessuno escluso.

Grazie Fiorella! Laurin !

Per la componente femminile del genere umano è giunto il tempo di assumere un ruolo determinante nella gestione del pianeta. Le donne possono dare un forte contributo in questo momento critico.
(Rita Levi Montalcini)