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* Ogni grande artista ha con sè un gatto

Ogni grande artista ha con sè un gatto!

( e non lo dico solo io….)

Il giorno prima di finire la sua vita  l’aveva preceduto il suo gatto “Utto”, finale di ” farabutto”, appellativo affettuoso che gli dava il suo compagno umano, il poeta Andrea Zanzotto.

 

 Vorrei che tu fossi più spesso con me 

a veder com’è vario il teatrino

che col micio combino. 

  Egli ha tanti nomi perché

muta secondo quel che fa

ma Uttino soprattutto resterà. 

Intanto si sente re del giardino

e gira a far la guardia con orari 

alquanto misteriosi o immaginari… 

  Ma quando da fuori arriva un rumore 

anche solo di un motorino 

scappa fin dentro la cappa del camino. 

  Tante mattine fa l’equilibrista 

ma non sempre riesce a spostarsi 

sui tralci e cade fuori dalla pista. 

  Ma subito scatta su un altro appiglio 

con volteggi speciali, e arriva a terra 

con ricche acrobazie che vi sconsiglio. 

  Ciò capita d’inverno, quando lui si fa grosso, 

di ciccia e di pelliccia 

e, cantando, lo chiamo «Cioccio, Cioccio»!

(Filastrocca inedita di Andrea Zanzotto.)

Nel tempo la predilezione per i gatti ha ispirato poeti e scrittori, rivelando nel gatto un elemento quasi imprescindibile della nostra esistenza.

Grandi poeti di tutti i tempi hanno dedicato versi innamorati ai loro amici felini, affascinati dall’eleganza delle loro movenze, dal loro spirito di indipendenza, dalla presenza discreta ma costante se scelgono la tua casa,dalla personalità spiccata di ogni esemplare.

E forse anche perchè c’è una antica credenza che se un manoscritto viene morso da un gatto avrà sicuramente successo.

Il poeta Aldous Huxley disse ai suoi allievi che gli avevano chiesto il segreto per avere successo in letteratura: “Se volete scrivere, tenete con voi dei gatti”.

Torquato Tasso, grande poeta del ‘500, scrisse “Sonetto per i miei gatti”, in cui chiedeva alla sua micia di prestargli gli occhi per poter scrivere anche di notte.


Charles Baudelaire, il poeta francese autore de “I Fiori del male”, era un grande amante dei gatti e a questi animali misteriosi e affascinanti ha dedicato molti versi, tutti contenuti nella raccolta “Spleen e Ideale”.

“Che dolce profumo esala da quel pelo
Biondo e bruno!
Com’ero tutto profumato
Una sera che l’accarezzai
Una volta, una soltanto!
E’ lui il mio genio tutelare!
Giudica, governa e ispira
Ogni cosa nel suo impero;
E’ una fata?
O forse un dio?
Quando i miei occhi, attratti
Come da calamita, dolci si volgono
A quel gatto che amo
E guardo poi in me stesso,
Che meraviglia il fuoco
Di quelle pallide pupille,
Di quei chiari fanali,
Di quei viventi opali
Che fissi mi contemplano!”

Che dire di Celine che non si separava mai dal suo gatto Bèbert in nessuno dei suoi viaggi e che lo salvò dalla persecuzione nazista, perchè non era un gatto di razza.

William Burroughs nel suo ” The cat inside” ( il gatto in noi) afferma che ciò che attira nel gatto è la sua misteriosa, fierissima indipendenza.

” Il libro dei gatti tutto fare” di T.S. Eliot è un campionario di personalità feline.

Ogni gatto descritto si potrebbe paragonare ad un essere umano, ma c’è sempre quel particolare in più che solo un gatto può sommare alle altre sue caratteristiche. E che un essere umano no…

Ne è come un simbolo dell’impossibilità di essere “normali” il romanzo di Colette ” La gatta” ( La Chatte) Saha, la gatta protagonista.

In realtà c’è un gatto o un suo simile fantasma quasi in ogni casa.

Thèophile Gauthier con un discorso brillante e divertente della sua vita con i gatti ” Serraglio privato ” ( Mènagerie intime) prende posizione contro un modo di pensare antropocentrico:

«Conquistare l’amicizia di un gatto è cosa difficile. È un animale filosofo, saggio, tranquillo, abitudinario, amante dell’ordine e della pulizia, e non ripone i propri affetti in maniera avventata: vuole sì essere tuo amico, se ne sei degno, ma non tuo schiavo. Anche nella tenerezza mantiene il libero arbitrio e non farà per te ciò che ritiene irragionevole; tuttavia, una volta che ti si è dato quale fiducia assoluta, quale fedeltà d’affetto!»


” La città dei gatti e la città degli uomini coesistono l’una dentro l’altra, ma non sono la stessa città.”

dice Italo Calvino ne ” Le città invisibili”

Quello di Jorge Luis Borges si chiamava Beppo

Il gatto bianco e celibe si guarda
Nella lucida lastra dello specchio
E sapere non può che quel candore
E le pupille d’oro non vedute
Mai nella casa sono la sua immagine.
Chi gli dirà che l’altro che l’osserva
E’ solamente un sogno dello specchio?
Penso che questi armoniosi gatti
Quello di vetro e quello a sangue caldo
Sono fantasmi che regala al tempo
Un archetipo eterno… “

“Uno scrittore senza un gatto è inconcepibile. Certo è una scelta perversa, poiché sarebbe più semplice scrivere con un bufalo nella stanza piuttosto che con un gatto. Si accucciano tra i vostri appunti, mordicchiano le penne e camminano sui tasti della macchina da scrivere.”

Barbara Holland autrice di “The Name of the Cat “

(Sono solo alcuni dei tanti artisti con gatti….)
” Un gatto, il tuo gatto, è un confortevole simbolo di saggezza e autonomia.
Lui ti sta vicino quando tu hai bisogno di lui e delle sue coccole.
Lui può fare a meno di te, tu no: è il tuo più amorevole compagno di viaggio.”

E, mentre faccio scorrere le dita sulla tastiera del mio Mac , il mio gatto sonecchia sul suo cuscino rosso. Ogni tanto apre gli occhi benevolo e mi comunica con lampi verde smeraldo che sa che scrivo di lui.

Leggi anche:

“Gattologiastorie di gatti”

” Gattologia “

“About me”

“Il Tao dei gatti”

( tutti i gatti di questo post sono d’autore )

 

 

 

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* Noi siamo materia stellare che medita sulle stelle

 

Io penso che l’universo è un insieme vivo e pulsante di energie che agiscono, collaborano, scambiano qualità ed intensità in un continuo divenire secondo un ordine implicito da sempre e per sempre.

Queste energie pervadono e determinano una coscienza in tutto ciò che è manifesto, dal granello di sabbia, alle piante, agli animali, agli esseri umani fino alle più lontane e complesse galassie.

Le energie delle stelle ci sostengono e ci spingono verso le scelte che fanno della vita la nostra vita.

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* Quando hai deciso di essere tutto quello che non sei ?


“Tu non sei i tuoi anni,
nè la taglia che indossi,
non sei il tuo peso
o il colore dei tuoi capelli.
Non sei il tuo nome,
o le fossette sulle tue guance,

sei tutti i libri che hai letto,
e tutte le parole che dici
sei la tua voce assonnata al mattino
e i sorrisi che provi a nascondere,
sei la dolcezza della tua risata
e ogni lacrima versata,
sei le canzoni urlate così forte,
quando sapevi di esser tutta sola,
sei anche i posti in cui sei stata
e il solo che davvero chiami casa,

sei tutto ciò in cui credi,
e le persone a cui vuoi bene,
sei le fotografie nella tua camera
e il futuro che dipingi.


Sei fatta di così tanta bellezza
ma forse tutto ciò ti sfugge
da quando hai deciso di esser
tutto quello che non sei”

Art: “Larmes d’or”, Anne-Marie Zilberman

 

illustrazione di Rafat Olbinski

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* Conosciamo i meccanismi del cuore? Nei ragionamenti del cuore ci sono le emozioni.

Tutti dicono che il cervello sia l’organo più complesso del corpo umano, da medico potrei anche acconsentire.

Ma come donna vi assicuro che non vi è niente di più complesso del cuore, ancora oggi non si conoscono i suoi meccanismi.

Nei ragionamenti del cervello c’è logica, nei ragionamenti del cuore ci sono le emozioni.

Rita Levi Montalcini

 

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* La Luna piena diventa rossa e l’eclisse frena l’energia di fuoco del Leone… una pausa per riflettere sulle scelte future… non c’è fretta nell’universo!


Immagina le selve e le radure, l’incanto dei boschi nelle notti di Luna Piena.

Immagina la Luna sulla neve, il lento luccichio azzurrino dei riflessi ghiacciati.

La Luna Piena con la sua luce argentea doveva essere, per chi viveva a stretto contatto con la natura, il momento del mese migliore per la caccia notturna, per uscire illuminati dall’astro della Dea, per avere luce anche nell’oscurità.
Immagina cosa doveva accadere quando, dalla luce della Signora notturna, all’improvviso cadeva di nuovo il buio più totale e la Luna diventava di fuoco, rossa come un rubino nel cielo.

Un buio sgradito, immediato e irreale che nessuno poteva prevedere.
E questa oscurità, questa Luna Rossa, diventava ovviamente presagio di incidenti e sciagure, rendeva difficile la strada per il ritorno a casa, creava ostacoli.

Tutto quello che accadeva in natura si estendeva a tutti i piani dell’esistenza, dentro e fuori, portando incertezza ed energie più pesanti, nascoste, eccessive, fredde, fini improvvise e cambi di situazione inaspettati.

 


Così l’eclissi di Luna con la sua oscurità, ci può portare anche oggi ad affrontare bruschi cambiamenti, tagli improvvisi, emozioni dolorose del passato che riaffiorano.

Non è un momento molto favorevole per intraprendere attività impegnative: meglio restare al caldo delle nostre case e lasciare il più possibile andare quello che deve scivolare via senza attaccarsi e intestardirsi.

Per di più questa Luna cade nel focoso segno del Leone.
Il Leone e’ il segno piu’ fiero dello Zodiaco. Il suo modo di porsi e’ regale, naturalmente elegante e il suo fascino gli permette di stare sempre al centro dell’attenzione. Il Fuoco è l’elemento naturale del Leone, il suo pianeta in domicilio il Sole, che è un pianeta maschile e diurno e può essere benefico o malefico a seconda delle situazioni. Se Leone fosse un tarocco sarebbe La Forza: la donna gentile e intelligente che con la Grazia e la Bellezza riesce a piegare la forza bruta. 

 

La Luna Piena in Leone porta quindi in genere vitalità e decisione, siamo orgogliosi, potenti e generosi. Il Fuoco che si accende dentro di noi stimola anche vanità e orgoglio, coraggio e teatralità. 

Vi ricordate il percorso della Luna questo mese? La Luna era nella sua prima metà crescente sotto al segno dell’Ariete, è stata molto fertile e buona per mettere in pratica davvero tutte le azioni che ci hanno avvicinato alla riuscita.

E quindi, cosa può accadere quando ci troviamo con queste energie che all’improvviso vengono tagliate, oscurate, recise? 

Di sicuro può esserci la percezione più o meno netta di qualcosa che sembrava scorrere che all’improvviso si blocca, un cavallo lanciato al galoppo che si punta sugli anteriori e non vuole più proseguire. C’è il rischio di cadere, sbilanciarsi e perdere l’equilibrio. 

Sarà necessario accogliere tutti gli intoppi come dinamiche distorte del passato, riconoscere che quello che noi faremo terminare e quello che dovrà finire è buona cosa lasciarlo andare il più velocemente possibile. Senza attaccamenti.

Il consiglio per questa Eclissi è: prendetevi tempo per decidere!

Quando le energie si fanno così intense e non sono chiare è necessario fermarsi per riposare e meditare.

Non fate passi avventati e non siate impazienti. 

Anche le forze di questa Eclissi e questa Luna, come tutte le cose della Terra, si andranno a stemperare, avranno una fine e poi un nuovo inizio ancora.

Non c’è mai nessuna fretta nelle ere del cosmo, per l’universo.

Prendetevi i vostri tempi e non affrettate le cose ….

E Buona Eclissi.

Sara

(fonte https://lasorgenteeladea.blogspot.com/)

Ma l’universo è un insieme vivo e pulsante di energie che agiscono, collaborano, scambiano qualità ed intensità in un continuo divenire secondo un ordine implicito da sempre e per sempre. Quindi le energie lunari influenzano e vengono influenzate dalle specifiche qualità di energia di ogni altra costellazione.
E questo vale per i transiti dei pianeti sui nostri pianeti di nascita, delle comete e di ogni galassia.
Le energie delle stelle tutte ci sostengono e ci spingono verso le scelte che fanno della Vita la nostra vita!

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* All’ombra dell’ultimo sole…

https://youtu.be/vI_XpfOw5h0

All’ombra dell’ultimo sole

s’era assopito un pescatore

e aveva un solco lungo il viso

come una specie di sorriso.

Venne alla spiaggia un assassino

due occhi grandi da bambino

due occhi enormi di paura

eran gli specchi di un’avventura.

E chiese al vecchio dammi il pane

ho poco tempo e troppa fame

e chiese al vecchio dammi il vino

ho sete e sono un assassino.

Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno

non si guardò neppure intorno

ma versò il vino e spezzò il pane

per chi diceva ho sete e ho fame.

E fu il calore di un momento

poi via di nuovo verso il vento

davanti agli occhi ancora il sole

dietro alle spalle un pescatore.

Dietro alle spalle un pescatore

e la memoria è già dolore

è già il rimpianto di un aprile

giocato all’ombra di un cortile.

Vennero in sella due gendarmi

vennero in sella con le armi

chiesero al vecchio se lì vicino

fosse passato un assassino.

Ma all’ombra dell’ultimo sole

s’era assopito il pescatore

e aveva un solco lungo il viso

come una specie di sorriso

e aveva un solco lungo il viso

come una specie di sorriso.

 

Artista: Fabrizio De André

Data di uscita: 1968

 

I  valori dell’umanità determinano ogni individuo indipendentemente dall’età, dal sesso, dalla classe sociale, dal colore della pelle…

O no?

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* Il fuoco energetico che spinge al cambiamento

Indicare il fuoco energetico che alimenta la natura umana e la spinge alle sue conquiste come violenza ed arroganza non fa che creare sul piano fisico credenze limitanti alle quali la maggior parte di noi si adegua. Spesso le fonti che generano queste credenze si ammantano di appartenenza a detentori della verità.
Così si plasmano i comportamenti e si generano le conseguenti azioni e si creano menti inconsapevolmente schiave del comune andare verso l’obbiettivo del momento, che spesso non riguarda la crescita.

La mente crea ed i pensieri condivisi si materializzano e creano la “ realtà”.

Ma l’umanità ha una coscienza che ha generato una civiltà fondata sui valori dell’essere umano, amore, armonia, fratellanza, pace, dignità, rispetto…
Questa coscienza ci spinge a indirizzare il fuoco energetico nell’immaginare un futuro ricco di esperienze costruttive dettate dai nostri valori.
Liberiamoci dalle credenze limitanti che ci vengono continuamente imposte dalle speculazioni scientifiche, religiose, sociali, che separano.

L’umanità è un gruppo in cammino.

La mente crea.

Il futuro dipende da ciò che immaginiamo.Tutti insieme.
Perchè il pensiero crea e più è condiviso più diventa la realtà che tutti vogliamo.

Continuiamo a lavorare per il cambiamento, subito, tutti insieme.

Love
L

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* L’ ( immacolata) concezione

L’ (IMMACOLATA) CONCEZIONE

Il concetto dell’immacolata concezione di Gesù sta al centro della tradizione cristiana ortodossa.

Ciò nonostante viene menzionato soltanto in due dei quattro Vangeli e in nessun altro testo del Nuovo Testamento.
Marco dice…..” ecco  la Vergine sarà gravida e partorirà un figlio, il quale sarà chiamato Emmanuele, il che interpretato vuol dire: Dio con noi…”

Si fa riferimento ad una profezia di Isaia che fece nel 735 a.C. , per ingraziarsi l‘ allora Re  di Gerusalemme Araz.

Ma nulla fa pensare che si riferisse alla nascita di Gesù 700 anni dopo.
Inoltre Maria e Giuseppe chiamarono il loro figlio Gesù ( in ebraico Yehoshua)

Anche l’interpretazione del testo evangelico non è esatta: infatti la parola semitica tradotta come “vergine” è almah, che significa semplicemente  “giovane donna”,  mentre in latino la parola  “ virgo “  significa  “ nubile ” .
La verginità fisica attribuita a Maria diviene ancora più incredibile riguardo alla dogmatica asserzione cattolica che ella rimase sempre vergine.
Nei Vangeli viene confermato che Maria ebbe altri figli, e Gesù viene citato come il “primogenito”, e i suoi fratelli erano Giacomo, Iosa, Simone e Giuda, e anche delle sorelle.
Le scritture dicono che Gesù era un “Nazareno”, ma questo non vuol dire che venisse dalla città di Nazareth, la cui effettiva esistenza non è mai stata provata.
Giovanni Battista e il fratello di Gesù, erano Nazareni, individui ascetici , vincolati da rigidi voti durante periodi stabiliti, come nel caso di Mosè.
All’epoca di Giuseppe e Maria, i Nazareni erano affiliati alla comunità Essena di Qunram.


LA COMUNITA’ ESSENA DI QUNRAM .
La comunità osservava alcune severe regole disciplinari in rapporto al fidanzamento e al matrimonio dinastico.
Queste regole erano molto definite e imponevano una vita di castità eccetto che per la procreazione di figli solo ad intervalli stabiliti.
Tre mesi dopo la cerimonia del fidanzamento, aveva luogo un “ Primo Matrimonio” ufficiale con l’unzione degli sposi, che segnava l’inizio degli sponsali  nel mese di settembre.
Dopo di che erano permessi rapporti fisici, ma soltanto nella prima metà di dicembre.
Scopo di questa limitazione era assicurare che un’eventuale nascita messianica avvenisse in settembre, mese dell’Espiazione.  Se la sposa non concepiva i rapporti intimi erano sospesi fino al dicembre successivo e così via.
Una volta che la sposa in prova aveva concepito, veniva celebrato un “Secondo Matrimonio” con unzione per legalizzare l’unione.
Tuttavia la sposa era ancora considerata una almah, giovane donna, fino al compimento del Secondo Matrimonio, che non veniva celebrato fino a che lei non era in cinta di tre mesi.
Questo rinvio era stato stabilito in previsione di un possibile aborto.
I Secondi Matrimoni avevano quindi luogo nel mese di marzo.
Quindi Maria poteva benissimo essere la moglie di Giuseppe e allo stessa tempo una almah.
Ma Maria rimase in cinta mentre stava trascorrendo un periodo di prova come donna sposata  della gerarchia dinastica, un periodo nel quale erano proibiti i rapporti sessuali, e Giuseppe ebbe bisogno di avere l’approvazione del sommo sacerdote Abiatar , il designato Gabriele.
Dal tempo di re Davide, la dinastia di Abiatar era insediata nell’alta gerarchia ecclesiastica.
Oltre ai tradizionali titoli sacerdotali, gli Esseni conservavano anche i nomi degli arcangeli del Vecchio Testamento nella loro struttura governativa.
Quindi , secondo l’ordine gerarchico, sotto al gran sacerdote “Arcangelo Michele “ era il sacerdote “Angelo Gabriele”, che era anche l’Angelo Ambasciatore del Signore.
Così si spiega l’episodio dell ”Annunciazione”, dove si racconta che a Maria viene annunciata la nascita di Gesù dall’Angelo Gabriele.
In realtà si trattò di una conferma da parte di un alto sacerdote, che aveva il grado di Angelo Gabriele, nella gerarchia degli Esseni.
E questo permesso fu dato perchè Giuseppe era un diretto discendente di Re Davide e suo figlio avrebbe preso posto nella discendenza regale, quindi non poteva essere  abbandonato come un qualsiasi figlio illegittimo.
Dopo questa dispensa a Giuseppe sarebbero state applicate di nuovo le regole normali: prima fra tutte quella che nessun contatto fisico era permesso tra marito e moglie fino alla nascita del bambino.
Intanto le regole erano state infrante e Maria dette alla luce Gesù nel momento sbagliato dell’anno: domenica 1 marzo del 7 a.C.
Così Maria non solo concepì come almah, ma partorì anche come tale prima del Secondo  Matrimonio.

continua….: ” Le Marie :Lo sposo e la sposa

Fonti:

Robert Graves ” La dea Bianca” Adelfi Edizioni

Edoardo Schurè : ” I grandi iniziati” Edizioni Laterza

Illustrazioni : Antonello da Messina / Dante Gabriele Rossetti

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* Le donne sì che hanno il potere di creare l’Armonia…

Così vedete:

sia gli uomini che le donne sono stati feriti in passato.


La ferita delle donne è situata nella pancia,

la ferita degli uomini è come un buco nel loro cuore.


Desidero dire alle donne oggi: mentre riguadagnate il vostro potere,
mentre riconoscete la vostra vera forza, rivolgetevi verso gli uomini.


Hanno bisogno del vostro aiuto; si sono allontanati, si sono alienati da casa.


Abbiate la gentilezza nel vostro cuore di essere compassionevoli verso loro.


La Nuova Terra può nascere soltanto se voi due fate pace.


Se comprendono le reciproche ferite,

gli uomini e le donne possono costruire un ponte tra loro.


Maria Maddalena-

canalizzato da Pamela Kribbe


http://www.visionealchemica.com/diffondiamo-energia-amore/#aTuigaiBTzhmZmAH.99

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* Dove ci sta portando il grande movimento di energie di questo momento così complesso e stimolante.

Dove ci sta portando il grande movimento di energie di questo momento?

So bene che è tutto molto forte e siamo esseri umani: la paura, la rabbia e il dolore fisico non piacciono a nessuno. Sono periodi in cui tutto viene messo in discussione: il corpo, i pensieri, le dinamiche e le parole sembrano impazzite.

Siamo di fronte ad una stesura bellissima: nel taglio in alto si vedono un Arcano minore e uno maggiore. Ci sono un seme di coppe (acqua/emozioni) e un Archetipo.

Il cavaliere di coppe: un cavaliere con in mano una coppa si muove con dolcezza e serenità.
È un gentiluomo con il cuore puro e cristallino, sempre elegante e diplomatico.
Ha lo sguardo dritto e diretto: attraverso gli occhi comunica la sua essenza e la sua buona intenzione.
Lui è così come appare, difatti non nasconde il viso dietro l’armatura.
Anche il cavallo, con quell’inchino accennato in modo elegante, sottolinea l’umiltà messa in gioco.
Parla di movimento: è un muoversi con amore verso la persona o ciò che si ama.
È l’inizio del percorso d’amore.

L’Archetipo è il mago: è l’arcano maggiore numero 1. È un Arcano che abbiamo già visto: è l’alchimista, colui che ha i mezzi e le capacità per trasformare il piombo in oro, è il principio maschile sano che può sostenere infinite generazioni discendenti, può agire in tutte le direzioni. È la capacità di pensiero sano oltre le sovrastrutture.

Per cui si parla di agire con amore, ogni forma di azione: verbale, mentale e pratica. È arrivato il momento di muoversi con amore.

La stesa ci mostra la Regina di Coppe: siamo nel seme coppe, per cui acqua quindi emozioni. Ha il trono di fronte all’acqua; le emozioni le vive, non le nasconde.
Parla di sensibilità, è il nostro lato più emotivo. Lei parla all’anima e vede oltre le maschere, i muri e i limiti che l’altro, o quelli che la situazione impone.
È la donna innamorata per eccellenza.
Parla di positività: ogni situazione a lei sottoposta avrà risvolti positivi.

Poi c’è il Matto: lui torna spesso ultimamente. Come dicevo qualche giorno fa è la leggerezza, la purezza, l’innocenza, l’inconsapevolezza, la mancanza di colpe.

Si conclude con il 5 di danari: carta controversa per la cartomanzia. Ci sono scuole di pensiero che la leggono come nefasta, mentre altre la leggono come di buon auspicio, io sono per la seconda ipotesi.
Ci sono due persone malconcie vestite in modo inadatto con un clima gelido. Camminano fuori da una chiesa, potrebbe essere anche un laboratorio alchemico. La luce e l’atmosfera che si intravedono dalla finestra sono invitanti: è una luce calda e accogliente in grado di sciogliere la neve emotiva che si sente nel cuore negli attimi di sconforto.
I mendicanti sono in difficoltà e quella luce arriva per aiutarli e sostenerli.
Quella luce simboleggia anche la persona amata.

Riassumendo: il movimento ci sta portando ad agire con amore, l’azione d’amore l’abbiamo quando stiamo nel cuore e non nella testa. C’è un alleggerimento emotivo; simbolicamente stiamo aprendo il fagotto del mago per lasciar scorrere ciò che è stato dimenticato.

È un cambio di visone radicale, il movimento spinge a passare dal ‘mai una gioia’ al ‘ bicchiere mezzo pieno’.

Tutto porta verso ciò che amiamo di più e per arrivarci, l’unico modo è lo stare nel cuore.

So bene che per arrivare li i passaggi non sono semplici: stiamo facendo un detox emotivo epocale e tutto passa da ogni piano del corpo.

Ormai non abbiamo scelta, possiamo continuare sapendo che tutto è rivolto in quella direzione.

 

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