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La buona notizia del venerdì: E’ già tempo di gelato!

Io penso che per gli amanti del gelato ogni tempo va bene per gustarlo. Ricordo con l’acquolina in bocca un gelato marroncino alla castagna in una piccola ma rinomata gelateria dove mi ero riparata da una gelida pioggia di inverno! Non potevo non assaggiarlo anche se il buon senso avrebbe suggerito una cioccolata calda… magari con panna! Naturalmente la panna non mancava anche su quel gelato!

Coni gelato a forma di fiore, la moda che sta spopolando in tutto il mondo

I gelatai di iCreamy, una gelateria a Sydney, in Australia, hanno trovato il modo di servire ai propri clienti dei coni gelato a forma di fiori. Usando una spatola costruiscono petalo per petalo, con cui realizzano l’intera struttura di un fiore al centro di un cono di cialda.

Ma il gelato a forma di fiore non è solo bello da vedere.

Con i suoi gusti ispirati a sapori asiatici, rappresenta anche un’esperienza sensoriale: troverete gusti insoliti come tè al latte Tailandese, sesamo nero o cioccolato bianco fatto con il miso.

E se pensate che per assaggiarlo il viaggio è un po’ lungo, sappiate che questa nuova moda si sta già diffondendo in tutto il mondo con oltre 50 di queste gelaterie.

Altre Info: iCreamy | Facebook


http://www.keblog.it/cono-gelato-fiore-i-creamy/

E c’è anche il gelato sospeso !!!

Gelato sospeso: a Genova il cono si regala a chi non può prenderlo (nonsprecare.it)

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Divieto di accesso alle zanzare …

Alla domanda “ a che servono le zanzare” ho sempre risposto che fanno parte dell’ecosistema!

Non mi sono mai piaciuti i ragni, nemeno finti, ma rispettando la loro ragione di esistere come parte dell’ecosistema (?) ho sempre fatto in modo di far loro prendere una strada ( dalla finestra) più adatta a continuare la loro esistenza! Purchè lontano da me!

Non ci sono mai riuscita con le zanzare…

Comunque …Alle zanzare non piacciono queste piante…

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La citronella resta indubbiamente la pianta dal più alto potere anti zanzare! si tratta di un arbustiva perenne che cresce come un cespuglio. La sua forma ricorda un morbido cuscino e le sue foglie ricordano dei fili d’erba giganti.

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Il rosmarino ha anche un forte potere anti zanzare: potrete creare delle siepi basse profumatissime. Il rosmarino inoltre fiorisce durante il periodo estivo: dovrete solo ricordarvi di potarlo per dare una forma ordinata al suo cespuglio. Non avrete più zanzare ma avrete sempre a portata di mano un’erba aromatica preziosissima in cucina!

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Un cespuglio di lavanda è un potente anti zanzare: coltivate in piena terra la lavanda e avrete un cespuglio coloratissimo per tutta l’estate! Scegliete il famoso “lavandin” (Lavandula Hybrida), tra tutte la specie di lavanda più profumata in assoluto!

Per una bordura colorata che protegga il vostro giardino dandogli un vivacissimo colore, scegliete invece la calendula: seminatale in piena terra ai bordi di cespugli e non solo le zanzare ma anche tanti altri parassiti delle piante se ne staranno alla larga!

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Una pianta di eucalipto vi aiuterà a tenere lontane le zanzare, ma coltivatela in giardino solo se saprete dedicargli le giuste attenzioni: è infatti una pianta che arriva anche ai 25 metri e per essere sicuri che non raggiunga una tale altezza dovrete procedere a una regolare potatura nel periodo primaverile!

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La Catambra è una pianta che grazie all’elevata concentrazione di catalpolo (una sostanza naturale) esercita una potente azione repellente contro zanzare ed insetti volanti a sei zampe.
Caratterizzata da contenuto in catalpolo quattro volte superiore (confermato da analisi hplc) che conferisce effetto repellente sulle zanzare e quindi mezzo assolutamente biologico.
La catambra quindi non è solo una bella pianta ornamentale ma risulta essere particolarmente efficace contro zanzare e altri insetti fastidiosi. L’azione respingente si esplica per un raggio pari a circa il doppio della sua chioma. Essa può  essere utilizzata sia negli ambienti chiusi che all’aperto; non necessita di particolari cure, vive bene sia all’ombra che al sole, non teme il gelo, non richiede potatura e, può raggiungere l’altezza massima di 3,5 metri. Questa pianta è il risultato del progresso delle nuove biotecnologie che permette di individuare anche nelle piante ornamentali scopi utilitaristici che vanno al di la dell’estetica e della funzione di abbellimento.
In questo senso il panorama degli obbiettivi che ci propone il futuro non ha limiti, proprio perchè oggi  la sensibilità alla salvaguardia dell’ambiente e della propria salute è fenomeno largamente percepito, le piante a difesa della qualità della vita stanno riscuotendo interesse e successo.

Giovanni Ambrogio, papà della Catambra. crede a un eterno paradiso terrestre. Crede che il buon Dio, con il regno vegetale, ci conceda cibo ed ogni rimedio, solo a saperli scovare.  Da qui la scoperta della ornamentale Catambra, avvicinabile a un clone della catalpa selvatica, pianta portainnesto in tre possibili punti: alla base, a un metro e mezzo d’altezza, sopra i due metri.
Nasce la Catambra e dopo breve acclimatamento rilascia il catalpolo (famiglia glicosidi fenitil- alcoolici) che respinge le zanzare per l’odore, quattro volte superiore a quello sprigionato della catalpa.

Nell’anno la Catambra mette e perde le foglie, ma non fiorisce come la pianta madre.Non ha semi, né si riproduce; resta esemplare unico.

Una lettera del Cnr di Bologna, fra le tante, ne testimonia i pregi: «Piantare la Catambra è un modo efficace per combattere le zanzare e ridurre l’eccesso di anidride carbonica nell’aria».

«Diffidate dalle imitazioni dei furbetti – avvisa il botanico – Qualcuno vende per Catambra piante simili senza effetti benefici. Quella dei miei vivai ha impresso sul fusto un timbro indelebile e sulla chioma porta una etichetta antistrappo. Mi difendo così dalle imitazioni

La Catambra raggiunge il suo massimo effetto tra maggio e settembre. Naturalmente l’effetto repellente va di pari passo con la densità e la salute delle foglie che compongono la chioma.

Leggi anche: “Il Neem non piace alle zanzare”

Fonti:

http://www.ecoo.it

http://www.eugea.it

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Il mio Solstizio d’Estate 2024

Foto di Laurin

Un piccolo quasi dimenticato cactus sul davanzale della cucina ha acceso 5 piccoli soli questa mattina…mi è stato regalato due anni fa ed è cresciuto così poco e lentamente, come per non farsi notare …poi così improvvisamente…mi ha regalato questa colorata e inaspettata emozione…

Ma certo domani è il Solstizio d’estate !

Quando la Luce è più accecante ed energetica. Attira e chiarisce il nuovo, anzi mette in evidenza ogni percorso di ogni essere vivente, rigenera e stimola. Ha raggiunto la massima potenza del suo ciclo annuale e risalta il suo splendore.

Il piccolo cactus non ha forse nutrito ogni piccolo segmento spinoso immagazzinando più luce possibile per esplodere la sua gioia di esistere con quei fiori splendenti come soli… Obbiettivo raggiunto!!! E da qui un nuovo percorso verso la nuova crescita!

E mi viene da pensare che posso paragonare il mio recente percorso a quello che ha dettato la legge della Natura.

Io mi sento consapevole delle scelte che mi hanno fatto arrivare a ciò che sono oggi, quanti insegnamenti dalle esperienze , e quanta volontà di cambiamento!

“Chi va piano va sano e va lontano” diceva mia nonna. Ho maturato la calma interiore che mi fa apprezzare la gioia e i modi del mio vivere quotidiano.

Ho costruito altri schemi di comportamento dettati più dal Cuore che dalla Mente.

Ho imparato ad apprezzare me stessa affettuosamente, comunque e senza giudizio.

E tanta strada danzando voglio ancora percorrere , tanto voglio imparare e avere altri obbiettivi nel mio futuro.

Ho fiducia nell’amore che la vita continua ad offrirmi. Mi sento carica e determinata!

E’ il momento di approfittare di questa energia prorompente che avvolge tutto e tutti e che Sole, la fonte della vita, dispensa agli esseri viventi, quando sembra più vicino alla Terra! E sarà la spinta alla scelta della direzione delle cose!

L’appuntamento è ora, come ogni anno!

Ma certo domani è il Solstizio d’estate !

– domani è il 21 giugno!…
E allora? Andiamo in vacanza…
– E’ il solstizio d’estate, quando  il sole si trova nel punto più alto del cielo. E’ il giorno più lungo dell’anno.
E vai!, così potrò anche andare al mare dopo l’ufficio.
– E c’è anche un solstizio d’inverno. Ed è il giorno più corto.
Ah! Beh! Allora ci si può sentire più tranquilli.
– E succede ogni anno. Dai tempi dei tempi sono i cicli della natura e della vita e festeggiati in ogni luogo della terra.
– Davvero? Allora andiamo a festeggiare!

E tu attraversa questo portale magico e spingiti verso i tuoi obbiettivi che la Forza della Luce ti indica la direzione!

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La buona notizia del venerdì: Il pistacchio ha poche calorie, fa bene e non fa ingrassare

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È come le ciliegie: una tira l’altra. Nell’immaginario comune il pistacchio è quella piccola nocciolina da aperitivo, salatissima e stuzzicante che, dopo la prima, non si riesce più a smettere di mangiarne.

Studi recenti hanno evidenziato come il consumo di frutta secca, pistacchio compreso, favorisca la prevenzione dell’obesità. Il consumo moderato di frutta secca non comporta un aumento di peso all’interno di una dieta bilanciata e consente l’apporto a livello dell’organismo di acidi grassi benefici e proteine di origine vegetale, oltre che di sali minerali, tra i quali possiamo trovare calcio, ferro e magnesio, in quantità differenti a seconda della tipologia prescelta.

Secondo una ricerca condotta nel Regno Unito in collaborazione con l’Università di Messina i pistacchi rappresentano una fonte importante di antiossidanti e di polifenoli che vengono rilasciati da parte dell’alimento nel corso della digestione .

A parere degli esperti, pistacchi e frutta secca dovrebbero essere integrati regolarmente nella dieta, per poter godere dei loro benefici.

Il pistacchio è una miniera di vitamina E e carotenoidi ,un vero e proprio elisir contro l’invecchiamento, un antiossidante efficace nella lotta ai radicali liberi. E non solo: questa vitamina serve anche per combattere l’insorgenza del tumore al polmone, come hanno dimostrato di recente i ricercatori dell’università del Texas. Gli antiossidanti dei pistacchi, poi, servono anche a mantenere il cuore in salute.

Inoltre I pistacchi rappresentano una fonte di vitamine del gruppo B grazie all’alto contenuto di acido folico, riboflavina, tiamina, niacina, acido pantotenico (o vitamina B5) e vitamina B6.

L’assunzione di pistacchi contribuisce ad innalzare i livelli di colesterolo HDL (quello buono) nel sangue, oltre a fornire fibre vegetali, acidi oleici e grassi monoinsaturi necessari al corretto funzionamento dell’organismo.

Ma se a preoccuparvi rimangono i grassi del pistacchio, sappiate che quasi il 90 per cento di quelli che contiene sono mono e polinsaturi, i grassi “buoni”.

Uno a zero, quindi, nella lotta allo snack più sano, tra pistacchi e patatine.

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La coltura del pistacchio proveniente dalla Siria (probabile origine del pistacchio), sarebbe passata in Grecia a seguito di Alessandro Magno.

In Sicilia, la coltivazione in forma diffusa si fa risalire al periodo della dominazione araba (VII e IX secolo d.C.). Sono di origine araba i termini di “frastuca” (pistacchio) e “frastucara” (albero del pistacchio), termine arabo fustuq.

In Italia fu introdotta dai Romani sul finire dell’Impero di Tiberio tra il 20 ed 30 d.C. per opera di Lucio Vitellio, Governatore della Siria.

Nell’antichità il pistacchio era considerato un efficace rimedio contro gli avvelenamenti da morso di serpente e anche un potente afrodisiaco. Per questi scopi si preparava un’emulsione dalle caratteristiche simili a quello del latte di mandorla.

Un tipo di utilizzo del tutto particolare è invece quello che viene fatta delle galle che si formano sulle foglie, indotte dalla presenza di un insetto appartenente all’ordine degli Emitteri. Note come “galle di Bakhara” nome di origine persiana, contengono elevate quantità di tannini e sono perciò adoperate nella concia delle pelli, seppur in misura assai limitata.

La produzione del pistacchio un tempo ben distribuita nelle provincie di Caltanissetta, Agrigento e Catania, oggi pur sussistendo in altre aree, ha trovato in Bronte la sua capitale.

I terreni di origine vulcanica, i venti dominanti, l’umidità, il terebinto (Pistacia Terebinthus) antropizzato in tale area, conferiscono al pistacchio particolari caratteristiche di qualità (colore verde intenso, forma allungata e sapore aromatico), difficilmente riscontrabili in altre aree di produzione e nello stesso massiccio Etneo.

E non è finita: i pistacchi sono anche una buona fonte di fibre e rispetto a molta frutta, ne forniscono addirittura di più. Certo, come sempre, la regola è la moderazione: per ogni 100 grammi di questo frutto secco si assumono circa 600 calorie.

Un consiglio dagli esperti per evitare di mangiarne comunque davvero troppi? Scegliete la varietà con il guscio: secondo lo studio della Eastern Illinois University, chi lo fa ne mangia il 50 per cento in meno, e si sente lo stesso soddisfatto.

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( per me è un’ottima notizia perché mi piacciono molto)

Fonti:

http://thatsgoodnewsblog.com/2014/07/14/il-pistacchio-ha-poche-calorie-fa-bene-e-non-fa-ingrassare/#more-4248

http://www.greenme.it/mangiare/altri-alimenti/9784-pistacchi-benefici

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* Il Primo Maggio è la grande festa del Fuoco

“L’Uovo si è schiuso ed è iniziata l’Era del Serpente”

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” L’uovo di Oestara si è schiuso e il “serpente”, simbolo della Grande Dea, è uscito dal guscio e si manifesta nella vita che divampa nella natura: nelle fioriture e nelle cucciolate. È il tempo di celebrare con gioia i colori vividi e i profumi vibranti della stagione, le brezze che annunciano la prossima estate e l’estasi della terra dopo il lungo inverno.”
Beltane, grande festa di Fuoco, è arrivata!

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Beltane o Beltaine (dal gaelico irlandese Bealtaine o dal gaelico scozzese Bealtuinn; entrambi dall’antico irlandese Beletene, “fuoco luminoso”) è un antica festa gaelica che si celebra attorno al primo maggio.
“Bealtaine” è anche il nome del mese di maggio in irlandese ed è anche tradizionalmente il primo giorno di primavera in Irlanda.
È il giorno situato a metà fra l’equinozio di primavera ed il solstizio estivo, astronomicamente il giorno corretto è il 5 maggio.
Fonti gaeliche del X sec. affermano che i druidi accendevano dei falò sulla cima dei colli e che vi conducevano attraverso il bestiame del villaggio per purificarlo ed in segno di buon augurio.
Anche le persone attraversavano i fuochi, allo stesso scopo.
L’usanza persistette attraverso i secoli e dopo la cristianizzazione (i popolani sostituirono i druidi nell’accendere i fuochi), fino agli anni ’50.
La celebrazione sopravvive ancora oggi in alcuni luoghi, dove tutte le persone presenti vengono fatte passare attraverso i fuochi.
Una celebrazione di Beltane si tiene ogni anno la notte del 30 aprile a Calton Hill, presso Edimburgo (Scozia), a cui partecipano circa 15.000 persone.
La tradizione di accendere fuochi sulle cime delle colline esiste tra l’altro in molte culture contadine come ad esempio in Piemonte dove, fino a pochi decenni addietro era tradizione delle Langhe accendere falò il giorno di San Giovanni (24 giugno).
Beltane è una festività prettamente gaelica non “celtica”, dato che altri popoli celtici come i Gallesi, i Bretoni ed i Galli non celebravano questa ricorrenza.
Beltane ricorre il 1° maggio ed è la festività piu’ amata in tutto il mondo celtico. Chiamata anche Calendimaggio in Italia, Beltane in Irlanda, Bealtunn in Scozia, Shenn do Boaldyn sull’Isola di Mann e Galan Mae nel Galles.
Insieme a Samhain è la più importante ricorrenza del calendario celtico. Si tratta della festa in onore dell’estate che giunge a portare i suoi frutti.
La parola Beltane significa letteralmente “splendente” e si riferisce al falò acceso in onore del Dio Bel o Belenus, il Dio del fuoco, che, dopo essersi accoppiato con la Dea Madre Terra e averla fecondata, muore e rinasce come suo figlio.
Il Sabbat di Beltane celebra quindi l’unione carnale e spirituale tra la Dea e il Dio. Indica il ritorno della passione e della fertilità nella vita umana e nella Natura. Dopo il risveglio primaverile, i corpi e la Natura sono carichi di energia. Questo periodo è il momento ideale per sbocciare, fiorire e ottenere soddisfazione.Questa e’ la festa della fecondita’, della terra, dell’amore, della purificazione fisica e interiore. La terra rinasce e con lei anche noi ci rigeneriamo con lo sguardo rivolto al sole estivo.
Il Dio viene celebrato nel pieno della sua potenza e del suo vigore sessuale. Uno dei simboli principali è infatti il Palo di Maggio, un richiamo chiaramente fallico alla potenza maschile.
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Veniva eretto un altissimo palo intorno al quale si danzava in senso orario, seguendo il movimento del Sole.
Il palo veniva celebrato tutto l’anno per poi essere tagliato e fatto a pezzi a Beltane per alimentare il nuovo fuoco.
Fin dai tempi antichi venivano alzati i pali della cuccagna, al cui vertice venivano poste mercanzie che, il primo ardimentoso che riusciva ad arrivare alla sua vetta, aveva il diritto di portarsi a casa.
Durante questa giornata si ringraziano gli Dei per i doni e l’abbondanza, non dimenticando di condividerli con i nostri cari e con chi è meno fortunato di noi.
Contrariamente a molte altre festività pagane, che sono state cristianizzate, Beltane non è stata sovrapposta da alcuna altra ricorrenza. Poiché per il cristianesimo la libertà sessuale, l’allegria sfrenata, l’ubriachezza e l’indulgere al peccato di gola (tutte cose che caratterizzano Beltane), hanno origini sataniche, la Chiesa ha dichiarato questa notte “ la notte delle streghe ”.
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Si festeggia con balli e danze nelle campagne, aprendo il nostro spirito alla forza che rinasce e ci circonda, con passeggiate a contatto con la natura.
Nella notte del primo Maggio si saltano i fuochi ardenti (o piccoli braceri simbolici) che segnano il passaggio e la vittoria del bene sul male. Risorgiamo come uomini con il nostro corpo rinnovato e con la nostra mente piu’ limpida.
I simboli del calendimaggio sono la Croce di S.Andrea o Croce decussata a forma di X, simbologia dell’unione tra il cielo e la terra e il cui centro e’ rappresentato dall’uomo, (S.Andrea fu inchiodato a questa croce a X, e l’albero anche’esso simbolo di unione tra cio’ che e’ quaggiu’ e cio’ che si trova lassu’ (le radici radicate a terra e le fronde spinte in alto verso il cielo).
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“Quando la ruota incomincia a girare
iniziano i fuochi di Beltane a bruciare”
 
Fonti.
http://www.celtical.it/
http://parvatim.wordpress.com
http://www.ilsentierodialchimilla.com
http://www.strie.it
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Buon Beltane! Buon Calendimaggio! Buona Festa della Natura!

Mi piace onorare i cicli della natura che si ripetono di stagione in stagione.

Mi piace il senso di continuità che mi da la sicurezza che la Vita è da sempre e per sempre. Comunque e dovunque.

Tra tutti i colori che si illuminano della Luce ormai trionfante ,quest’anno mi colpisce il viola e l’arancione. Chissà! Ogni volta in fondo è tutto uguale ma diverso.

Anche io ogni volta mi sento uguale ma diversa!

Con la voglia e l’entusiasmo di andare avanti con felice curiosità!

Così oggi al vivaio ho scelto con il cuore: gerani arancioni e campanelle viola!

Anche tu scegli i tuoi colori delle tue prossime scelte! Con il cuore eh!

foto di Laurin

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Buona Pasqua! Buona Vita!

Uova di cioccolato fondente, conigli di cioccolato al latte, campanelle di cioccolato alla nocciola, pecorine di zucchero, colombe con mandorle e non… che delizia!

C’è sicuramente posto per i miei auguri di tanti arcobaleni, un colore per ogni sogno che certamente si realizzerà.

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Perchè siam donne: Le “streghe” di Pasqua

Le piccole streghe di Pasqua

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E’ la festa delle uova e non solo si mangiano…

Chi non ha prima o poi decorato le uova da mettere sulla tavola di Pasqua e ottenere ovazioni da parenti e amici. Era un anticipo di festa! La fantasia era obbligatoria e la gara era scontata! Intorno al tavolo della cucina, sui banchi in classe, dalla nonna che metteva a disposizione la sua scatola di perline…L’atmosfera si faceva subito calda e l’entusiasmo saliva di minuto in minuto, gli occhi brillavano e i colori erano arcobaleni ! Non solo pennelli, pennarelli … anche lustrini, fettucce di seta morbida, perline,collage…Chi cantava, chi suggeriva idee, e che grande soddisfazione ad opera finita!

Le Uova Fabergé sono gioielli.

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La ricca tradizione dell’uovo decorato, anticamente simbolo di sacralità, della vita in sé, ma anche dell’avvento della stagione primaverile, è originariamente dovuta all’orafo Peter Carl Fabergé, presso la corte dello zar di tutte le Russie. nel 1885.
L’uovo fu commissionato dallo zar Alessandro III di Russia, come sorpresa di Pasqua per la moglie Maria Fyodorovna.
L’uovo, di colore bianco con smalto opaco, aveva una struttura a scatole cinesi o a matrioske russe: all’interno vi era un tuorlo tutto d’oro, contenente a sua volta una gallinella colorata d’oro e smalti con gli occhi di rubino. Quest’ultima racchiudeva una copia in miniatura della corona imperiale contenente un piccolo rubino a forma d’uovo.
La zarina fu così contenta di questo regalo che Fabergé fu nominato da Alessandro “gioielliere di corte”, e fu incaricato di fare un regalo di Pasqua ogni anno da quel momento in poi, con la condizione che ogni uovo doveva essere unico e doveva contenere una sorpresa.
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Diverse biografie ricordano Fabergé come un uomo molto spiritoso, attento allo stile e ai vestiti che indossava, a volte un po’ frenetico. Viaggiava sempre senza valigia (comprava tutto il necessario sul posto) e aveva dei preoccupanti e frequenti vuoti di memoria.
Il 1882 fu un anno decisivo per Fabergé. Quell’anno, infatti, i suoi lavori vennero apprezzati moltissimo dallo zar durante una mostra “Pan-russa” e sempre lo zar decise che dovevano essere ufficialmente riconosciuti come esempio di eccellenza nell’arte.
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Fra il 1885 e il 1917 furono realizzate ben 57 di queste uova di Pasqua in oro, preziosi e materiali pregiati, ogni anno all’approssimarsi della festività. Questa tradizione continuò fino alla Rivoluzione d’Ottobre, quando le uova di Fabergè erano già famose in molte parti d’Europa.

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Le uova realizzate dalla gioielleria di San Pietroburgo, la Casa di Fabergé, potevano essere di varia grandezza: c’erano quelle piccole, da appendere magari a una catenina al collo, e ce n’erano anche di molto più grandi, anche della grandezza di un uovo di Pasqua, che sono poi quelle più famose e che vengono chiamate “imperiali” perché ideate nel 1885 su commissione dell’allora zar di Russia Alessandro III.
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La preparazione delle uova occupava un intero anno: una volta che un progetto veniva scelto, una squadra di artigiani lavorava per montare l’uovo.
I temi e l’aspetto delle uova variavano ampiamente. Per esempio, sulla parte esterna, l’uovo del 1900 (dedicato alla costruzione della Transiberiana) era decorato da una fascia grigia metallica con inciso il programma dell’itinerario della ferrovia, ma all’interno aveva un intero treno molto piccolo in oro.
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Un uovo di Fabergé è protagonista del film Agente 007 – Octopussy – Operazione piovra, il 13esimo film della saga di James Bond, diretto da John Glen e con Roger Moore.
All’inizio del film l’agente segreto James Bond e il principe afghano Kamal Khan si contendono proprio un uovo di Fabergé, con Bond che riesce a gabbare il principe scambiando l’uovo vero con uno falso.

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                                        Tanto per ispirarsi eh!

Fonti.

http://www.lettera43.it

http://www.thecultureconcept.com