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* 17 febbraio 1600: “in Campo di Fiore fu abbruggiato vivo quello scelerato frate domenichino de Nola

Giordano Bruno (Nola, 1548 – Roma, 17 febbraio 1600)

«  io sorgo impavido a solcare con l’ali l’immensità dello spazio

senza che il pregiudizio mi faccia arrestare contro le sfere celesti

la cui esistenza fu erroneamente dedotta da un falso principio

affinchè fossimo come rinchiusi in un fittizio carcere ed il tutto

fosse costretto entro adamantine muraglie

Ma per me migliore è la Mente che ha disperso ovunque quelle nubi »

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Lascia l’ombre ed abbraccia il vero.
Non cangiare il presente col futuro.
Tu sei il veltro che nel rio trabocca,
mentre l’ombra desia di quel c’ha in bocca.
Aviso non fu mai di saggio o scaltro
perdere un bene per acquistarne un altro.
A che cerchi si lungi diviso
se in te stesso trovi il paradiso?
Anzi, chi perde l’un mentre è nel mondo,
non speri dopo morto l’altro bene.
Perché si sdegna il ciel dare il secondo
a chi il primiero non caro non tenne;
così, credendo alzarti, vai a fondo;
ed ai piacer togliendoti, a le pene
ti condanni; e con inganno eterno,
bramando il ciel, stai ne l’inferno.

Che ci piaccia o no, siamo noi la causa di noi stessi. Nascendo in questo mondo, cadiamo nell’illusione dei sensi; crediamo a ciò che appare. Ignoriamo che siamo ciechi e sordi. Allora ci assale la paura e dimentichiamo che siamo divini”.

Verrà un giorno che l’uomo si sveglierà dall’oblio e finalmente comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza, a una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo

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Leggi anche:

17 febbraio 1600

L’universo di Giordano Bruno

Invocazione al sole

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* L’estate di San Martino

L’11 Novembre si celebra San Martino, patrono di Belluno e di un centinaio di altri comuni, nonché protettore di albergatori, cavalieri, fanteria, mendicanti, sarti, sinistrati, vendemmiatori e forestieri.

La leggenda vuole che proprio in concomitanza di questa data l’Italia, ma anche parte dell’Europa, viva la cosiddetta Estate di San Martino, un periodo autunnale in cui, dopo le prime gelate, si verificano condizioni climatiche di bel tempo e relativo tepore.

La leggenda del mantello di San Martino è molto antica e non si sa quando sia stata associata dalla memoria popolare e contadina al bel periodo che caratterizza la seconda decade di novembre che noi chiamiamo Estate di San Martino mentre nei Paesi anglosassoni viene definita Indian Summer: Estate Indiana.

E in alcune lingue slave, tra le quali il russo, è denominata “ Bab’ e Leto”, “ Estate delle Nonne”

L’espressione “estate indiana” fa riferimento alla storia dei nativi che un tempo approfittavano di questo particolare periodo per terminare la raccolta prima del sopraggiungere dell’inverno.
Sia come sia San Martino e l’Estate Indiana vengono festeggiate a partire dall’11 novembre e per tre o quattro giorni.

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Martino di Tours nacque a Candes-Saint-Martin il 316 o 317 e fu così chiamato dal padre, importate ufficiale dell’Esercito romano, in onore di Marte, il dio della Guerra. Da adolescente si trasferì con la famiglia a Pavia ove all’età di 15 anni si arruolo nell’esercito. Mandato in Gallia conobbe il Cristianesimo tant’è che si congedò dalle armi divenendo monaco nella regione di Poitiers.

Quando Martino era ancora un militare, ebbe la visione che diverrà l’episodio più narrato della sua vita e quello più usato dall’iconografia .

Si narra infatti che quando si trovava alle porte della città di Amiens, in una giornata di pioggia, vento e gelo con i suoi soldati, incontrò un mendicante seminudo. D’impulso tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante.

Martino, contento di avere fatto la carità, spronò il cavallo e se ne andò sotto la pioggia, che cadeva più forte che mai. Ma fatti pochi passi ecco che smise di piovere ed il vento si calmò. Di lì a poco le nubi si diradarono, il cielo divenne sereno e l’aria si fece mite. Il sole cominciò a riscaldare la terra obbligando il cavaliere a levarsi anche il mezzo mantello.

Quella notte sognò che Gesù si recava da lui e gli restituiva la metà di mantello che aveva condiviso. Quando Martino si risvegliò il suo mantello era integro.

Sebbene l’Estate di San Martino rimanga una leggenda popolare, essa trova tuttavia un reale riscontro fisico.

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Infatti la carta mostra una moderata espansione dell’alta pressione delle Azzorre dalla Spagna verso l’Europa centrale, lasciando invece strade alle correnti perturbate fredde solo sull’Europa nordorientale. A risentirne maggiormente sembrano appunto le regioni centro-settentrionali del Paese, mentre quelle meridionali appaiono penalizzate dalla presenza di un’area di bassa pressione sul Mediterraneo meridionale.

Quest’anno arriva la tempesta di San Martino, così ribattezzata perchè porterà maltempo tra domenica e lunedì, per l’appunto giorno si San Martino. L’affondo di aria artica sul Mediterraneo centrale darà infatti vita ad un vortice ciclonico sulla Valpadana, in rapida discesa verso il Centrosud dove porterà piogge, temporali, forte vento e persino il ritorno della neve sull’Appennino. 


Come vuole la tradizione

l’estate di San Martino solitamente dura tre giorni ed un pochino. “

http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/estate-di-san-martino–scienza-o-mito–55087

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* La buona notizia del venerdì: Il gesto coraggioso di Amina: si scopre il capo davanti al giudice

Il gesto coraggioso di Amina: si scopre il capo davanti al giudice

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Il sefsari è un particolare tipo di velo, dal colore chiaro e che avvolge per intero la donna; da decenni le detenute tunisine, giudicate quasi esclusivamente percondotta immorale, lo indossano per tradizione al momento di comparire in pubblico, per proteggersi agli occhi del mondo. 

Amina Sboui, meglio nota come Amina Tyler, invece la sua faccia combattiva, i suoi occhi di fuoco, il suo sorriso beffardo a quel mondo vuole sbatterlo in faccia.

Ha chiesto ai suoi legali se il sefsari fosse obbligatorio; le hanno detto di no. E così, entrata nell’aula del Tribunale di Sousse dove si svolgeva il processo d’appello in cui è imputata per detenzione di gas paralizzante – accusa per le quali è stata condannata ad una ammenda di 300 dinari (150 euro), ma non è stata mai scarcerata, perché le è stata contestata la condotta immorale – lo ha sfilato via davanti al giudice ed è rimasta così, a capo scoperto, in jeans e camicia a quadri: gli stessi che indossava lo scorso 19 maggio, quando fu arrestata a Kairouan per avere scritto  “Femen” sul muro di un cimitero e perché trovata in possesso di quella bomboletta di gas.

Ha sorriso ai fotografi, ha mostrato il pugno chiuso e ha fatto il segno della vittoria. Poi ha atteso in silenzio il parere della corte, che ha deciso di rinviare la sentenza al prossimo 11 luglio.

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In aula i legali della 18enne attivista, la celebre avvocatessa tunisina Radhia Nasraoui e l’avvocato Halim Meddeb, entrambi attivisti militanti anti-tortura e pro difesa dei diritti umani, hanno chiesto la non applicazione del testo di legge sulla detenzione di esplosivi, ribadendo la dichiarazione di innocenza della loro assistita e chiedendone la scarcerazione

La detenzione di Amina è arbitraria: non doveva essere arrestata, non ha commesso alcun crimine e alcuna infrazione alla legge – ha dichiarato Nasraoui -. Il dossier che è attualmente dal giudice Istruttore, al Tribunale di prima istanza di Kairouan, è vuoto”.

Malgrado ciò però, sul capo della blogger femminista che Il 1º marzo scorso ha diffuso in su Facebook una sua foto a seno nudo con la scritta “Il corpo appartiene alla donna” pesano le accuse di attentato la pudore, profanazione di cimitero e appartenenza ad un’associazione di “malfattori” colpevole di delitti contro cose o persone.

E’ in detenzione preventiva – una misura eccezionale adottata quando l’imputato viene ritenuto un pericolo per la società o quando si pensa che possa commettere un altro reato. Qui non abbiamo alcun crimine pericoloso: Amina è in prigione per un’opinione politica“.

Ad attenderla, all’uscita dal tribunale, non c’erano esponenti dei gruppi radicali; c’erano, invece, tanti sostenitori del Comitato FreeAmina, di associazioni come Amnesty International, dell’Organizzazione Mondiale Contro la Tortura, dell’Associazione delle donne democratiche tunisine e c’era suo  padre, che ha confessato alla stampa di essere fiero di lei “I giovani hanno iniziato a sostenere Amina, hanno capito che ha subito un processo politico, che non ha fatto niente, non si è svestita, non ha profanato alcun cimitero, è andata Kairouan per dire che la ‘Tunisia è uno Stato civile dove le donne sono libere’”.

In attesa della sentenza Amina rimane in carcere: se ne sta tranquilla, paziente e legge molto. Le hanno confiscato  dei libri che si era fatta portare. Lei ne ha chiesti degli altri.

Fonte:

http://www.repubblica.it

La colpa di Eva è stata quella di voler conoscere, sperimentare, indagare con le proprie forze le leggi che regolano l’universo, la terra, il proprio corpo, di rifiutare l’insegnamento calato dall’alto, in una parola Eva rappresenta la curiosità della scienza contro la passiva accettazione della fede.”

Margherita Hack

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Progetto codice rosa

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* Plenilunio ed eclisse 25 maggio

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Con l’ultimo plenilunio si conclude il percorso di ricongiunzione energetica che abbiamo cominciato tre mesi fa.
Si tratta di una festa molto importante che avviene nel plenilunio che segue il Wesak e che richiama l’energia del Cristo all’interno del percorso umano: è l’umanità che aspira al Cristo

Per questi motivi viene definita anche la festa della Volontà.


Sappiamo tutti quanto la volontà sia determinante nel fine dell’evoluzione di ogni individuo ed in questa festa è possibile attingere a una nuova consapevolezza e determinazione, fino a raggiungere un’illuminazione che a volte fa ritrovare quel senso pratico con cui possiamo compiere finalmente delle grandi azioni di trasformazione della nostra vita.
In questo plenilunio una bella congiunzione tra Giove, Mercurio e Venere, ci aiuta a trovare il valore positivo di quel pensiero e quel comunicare che portano del bene nella nostra esistenza.
In questo momento il pensiero è alla ricerca di un benessere, di una piacevolezza che può creare anche disorientamento se questo è il fine ultimo ma nello stesso modo possiamo essere certi di avere un ottimismo di fondo con cui possiamo immaginare una soluzione, uno scenario a cui approdare.
Questo può essere quindi un buon momento per compilare il quadro dell’Ascesa, per delineare quali siano gli obiettivi da porsi per i prossimi mesi, aiutati dal flusso della Luna piena e dall’aiuto dell’energia di questa festa.



Fiducia, quindi, dell’aiuto cosmico di questo momento.

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La festa del Cristo può essere eseguita in unione con l’umanità che vi partecipa il giorno 24 maggio alle 18:30 con una preghiera o una meditazione secondo le vostre abitudini.
Questa festa unisce la volontà degli uomini che aspirano a creare una realtà di pace e amore, mettendo a disposizione la propria energia nell’aiuto della realizzazione di questo progetto.
Il giorno del plenilunio, quindi insieme alla festa del Cristo, si verificherà un’eclisse di Luna che abbiamo già visto essere un momento di interruzione planetaria.
Questo determina un accento su alcune dinamiche ma anche di riflessione dovuta. Ogni evento che interrompe il ciclo che può apparire come naturale (anche l’eclisse è un fatto naturale in fondo) ci fa fermare e pensare a quello che sta succedendo.

Questo periodo non si può dire che sia dei più rosei sotto molti punti di vista.
Molto malcontento è dovuto all’imposizione di una gestione socio-economica che nei prossimi anni esploderà in quel processo di rivoluzione sociale che nella quadratura Urano-Plutone ha trovato la sua ispirazione. Chiunque è alla guida o nella posizione di poter generare dei processi di trasformazione, dovrebbe avere consapevolezza di questo transito e cercare di sfruttarlo al meglio. 
Contrariamente a quanto appare, questo è invece un momento molto vivo dal punto di vista energetico, nella possibilità di realizzazione di progetti, aspirazioni e benessere. E’ quindi una sorta di contraddizione tra quello che è e quello che appare, un po’ dovuto alla posizione di Nettuno in Pesci che predispone ai sogni e alla manipolazione che in questo caso risulta essere molto ben architettata nell’utilizzo di una quadratura con il sole, generando quindi voglia di evasione, tendenze morbose e fuga dalla realtà.
Appelliamoci dunque al legame Nettuno-Saturno, che può darci la sensibilità di orientare agire e comportamento sulla base di quei sogni e di quell’immaginario che è nei nostri desideri (vedi ascesa).

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Troppo? Ogni momento è denso di possibilità per ciascun individuo, il cosmo non è avaro, la natura è sempre predisposta e orientata a lavorare su qualsiasi direzione nel progetto umano.
Sono gli uomini ad essere limitati, chiusi, intolleranti alla ricchezza ed all’abbondanza per quel timore che hanno di perdere il controllo su quello che compiono o per la paura di essere liberi.
Non lasciamo dunque che l’eco dei disastri si orienti nel nostro immaginario e liberiamo subito quelle emozioni che creano disturbo al nostro procedere.
Questa eclisse crea quell’interruzione nel flusso di inconsapevolezza che regna nell’assorbimento di quelle interferenze a cui, nostro malgrado, siamo con troppa frequenza sottoposti.

Liberiamo la nostra energia, i nostri progetti e i sogni che abbiamo messo da parte e viviamo la nostra esistenza.

Giuseppina Bruno : ” Guida Energetica 2013″

Fonte:

http://energiamaya.blogspot.it/
http://www.astroenergia.com/

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* Habemus Papam

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Ebbene in soli due giorni, con un conclave breve – come lo stesso Vaticano aveva annunciato – hanno eletto il nuovo Papa che ha già compiuto due atti importanti: si è chiamato Francesco e ha chiesto la benedizione del popolo, su di lui. Il nome è un richiamo a S. Francesco d’Assisi e, secondo alcuni media latinoamericani, anche a San Francisco Xavier, uno dei fondatori dell’ordine dei Gesuiti al quale Bergoglio appartiene.

E’ un Papa nero, nel senso che è gesuita, il primo papa gesuita della storia.

E’ certamente una svolta importante per la chiesa ed è anche un segno della svolta epocale che la Natura sta annunciando con fatti concreti citati solo di sfuggita e spesso non compresi.

Il cielo e la terra stanno cambiando a ritmi ultraceleri, svelando verità finora nascoste.

Una nuova coscienza umana sta emergendo e svelando il suo significato universale.
La coscienza è la comunione diretta tra ogni essere umano e gli infiniti universi e, soprattutto con la Fonte della Vita che li anima tutti.

Le dimissioni di Benedetto XVI e la rapida elezione di Francesco I dimostrano che la chiesa è consapevole della fine dei tempi che, secondo molte profezie, è anche la fine del papato.

Comunque non è la fine del mondo, anzi, è l’inizio di una nuova era di pace e di prosperità alla quale tutti possiamo contribuire.

Stanno cambiando tante cose in poco tempo e siamo solo all’inizio di un mutamento grandioso che si profila morbido e forse privo di conflitti, un mutamento che ci dona la coscienza dell’immortalità e di cui noi, italiani, e in particolare noi romani, siamo i protagonisti principali.”

Giuliana Conforto

<http://www.giulianaconforto.it/?page_id=10>


Prossimo Seminario a Roma, il 17 marzo 2013, sull’Arte della Memoria
<http://www.giulianaconforto.it/?page_id=16&lang=it#roma-17-febbraio-2013-seminario-sullarte-della-memoria>

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* La Papessa

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LA PAPESSA GIOVANNA

Una delle più strane e tipiche leggende sorte dalla fantasia del medioevo, è quella di una bella fanciulla inglese che studiò alla scuola di Magonza e, amata da un giovane monaco, vestì nel suo convento l’abito benedettino. Frequentò poi, seguendolo, tutte le scuole d’Europa e divenne una tale esperta di dottrina teologica che, alla morte di Leone IV ( IX secolo) i cardinali, ignorando la sua natura, la elessero al soglio pontificio, ed ella prese il nome Giovanni VII.
Ma la papessa si innamorò di un suo cameriere segreto ed un giorno, proprio durante la processione sullo stradone di San Giovanni, fra il colosseo e San Clemente, fu colta dalle doglie e mise al mondo un bimbo.
Scopertone il segreto, la papessa Giovanna fu fatta trascinare per i piedi da un cavallo, attraverso le strade di Roma, e lapidata a morte dalla folla inferocita nei pressi di Ripa Grande.
Fu sepolta nella strada dove la sua vera identità era stata svelata, tra San Giovanni in Laterano e San Pietro in Vaticano.
La leggenda della papessa Giovanna ha riempito pagine e pagine da Boccaccio a Gregorovius, e pur essendo priva di qualsiasi fondamento storico, è stata invece oggetto di contrasti furiosi soprattutto nel periodo più aspro dello scontro tra cattolici e protestanti.
Il racconto sembra essersi formato intorno alla metà del XIII secolo, da allora in poi fu riportato da tutti i cronisti fino ad acquistare credito così certo che nel duomo di Siena fu collocato un busto della papessa Giovanni e vi rimase fino quando Clemente VIII lo fece rimuovere.

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ARCANO II : LA PAPESSA


Significato: La Bocca

Simbolo Esoterico: La Scienza

Valore Occulto: La Custode

Elemento: Acqua

Pianeta: Luna 

Numero pitagorico: 2

Lettera Ebraica: Beth

Nome Divino: Bachour

Motto dell’Arcano: 
“Sono colei che resta nel tempio. Cerca il mio volto dentro la tua essenza”

Astrologicamente la Papessa corrisponde alla Luna. 
La sua costellazione è Cassiopea, la regina di Etiopia. 
E’ la sacerdotessa del mistero, Iside, la dea della notte profonda, che lo spirito umano non potrebbe penetrare senza il suo aiuto.

Con la mano destra tiene socchiuso il Libro dei Segreti, che nessuno potrebbe mai scoprire se la Papessa non gli affidasse le chiavi che tiene nella mano destra.
Di queste due chiavi che aprono l’interno delle cose, una è d’oro ed connessa al Sole; quindi rappresenta il Verbo, la Ragione. 
L’altra chiave è d’argento ed è connessa alla Luna; quindi rappresenta l’immaginazione, la lucidità intuitiva.
Ciò significa che bisogna unire la logica all’immaginazione, se si aspira a conoscere ciò che è nascosto.

La divinazione ispirata dalla Papessa si applica al discernimento della realtà che si nasconde dietro al velo delle apparenze sensibili.

Sul sagrato del Tempio di Salomone, dove si innalzano le due colonne Jakin e Boaz,  troneggia la Papessa, davanti ad un velo che nasconde l’ingresso del santuario. 
Una delle due colonne è rossa, l’altra azzurra. La prima corrisponde al Fuoco; è l’ardore vitale divorante, l’attività maschile, lo zolfo degli alchimisti; significa solidità. La seconda corrisponde all’Aria, ed è il soffio che alimenta la vita, la sensibilità femminile, il Mercurio dei saggi; significa sicurezza.
Tutta la creazione proviene da questo dualismo; padre e madre, creatore e creazione, Dio e natura, Iside ed Osiride. 
La facciata del tempio è tenuta nascosta da un velo: la cortina che bisogna sollevare per poter entrare nel sacro recinto, lo schermo sul quale si proiettano le immagini viventi del pensiero.
Ma questa luce è ingannevole, porta  solo a vedere l’immagine esterna degli oggetti, senza penetrarne il profondo significato. 
         Il vero iniziato non si ferma davanti a questo; egli vuole andare oltre le apparenze esteriori.
Se egli se ne dimostrerà degno, la Papessa solleverà per lui il secondo velo ed egli potrà leggere nel suo viso e nel suo sguardo.
Il vero iniziato non sarà schiavo dei miraggi, poiché possiederà il segreto delle cose, dato che egli si sarà esercitato ad immaginare nel modo giusto.
Infatti l’insegnamento della Papessa si basa sull’intuizione, come mostra la falce di luna che sovrasta la sua tiara.
La Papessa è vestita di azzurro, il colore della spiritualità pura, e lei, infatti, la trasmette all’iniziato facendogli comprendere quanto questa dote sia importante per la sua crescita spirituale.
E’ avvolta in un ampio manto di porpora dai grandi bordi d’oro e dalla fodera verde. Quest’ultimo è il colore della vitalità posseduta interiormente dalle idee che traducono per noi le verità trascendenti. 
La Papessa rappresenta il subconscio, l’intuizione, il principio femminile per eccellenza. Lei insegna all’iniziato l’intuizione che gli permette di comprendere le situazioni e le persone in modo istintivo, riuscendo sempre a sapere come comportarsi correttamente.

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Nella Cabala alla Papessa è associata la seconda Sephira, la Saggezza.
Essa corrisponde al pensiero creatore emanazione immediata del Padre, il suo primogenito, il Figlio, il Verbo, il Logos o la Suprema ragione.
Dal punto di vista divinatorio questa Lama rappresenta il Giudizio, la volontà che ritiene o governa la vita donata. Essa è la coscienza, il dovere, la legge morale, la scienza religiosa, la metafisica, la Cabala, l’insegnamento.
E’ il sapere contrapposto al dovere, l’autorità, la certezza, la sicurezza, l’assenza di dubbio, l’influenza suggestiva esercitata sul sentimento e sul pensiero altrui. Significa affabilità, benevolenza, bontà e generosità.

La Papessa dei Tarocchi è una carta estremamente positiva, in quanto rappresenta la porta da superare per arrivare alla Verità. Il successo assicurato dalla carta, tuttavia, non riguarda tanto il piano materiale dell’esistenza, quanto piuttosto la crescita interiore e le questioni dello spirito.

Fonti: Marcello Teodonio:” Tutti i sonetti di G.G.Belli”
http://www.leggere-i-tarocchi-per-crescere.com

http://www.esperienzediluce.com/

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* Fulmine a ciel sereno ma non troppo

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Questa immagine è stata vista da mezzo mondo. E commentata dall’altra metà.
Se c’era bisogno di un segno dell’ intensità dell’energia di cambiamento, questo lo è!

Perchè mi ha colpito? Perchè proprio lì il fulmine?
Perchè san Pietro, la basilica simbolo della religione cristiana?
SanPietro, primo incaricato di rappresentare in terra la novella religione cristiana.
“E Gesù disse: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa” (Matteo 16:14-18).
La basilica di san Pietro è la sede attuale del successore di Pietro e capo della Chiesa, il Papa.
Il Papa è il titolo proprio del vescovo di Roma, patriarca della Chiesa latina, sommo pontefice della Chiesa cattolica e sovrano dello Stato della Città del Vaticano.
La religione cristiana è una delle religioni monoteiste più diffusa nel mondo.
Il Papa è riconosciuto come tale in tutto il mondo ed ogni sua azione sia all’interno della gerarchia ecclesiastica che fuori  desta attenzione. Il suo gesto di rinuncia all’ufficio di Romano Pontefice è epocale. L’ultimo Papa a dimettersi è stato Gregorio XII nel 1415.
Il dialogo con le altre religioni monoteiste è uno degli obbiettivi del papato.
Per riconoscere che i concetti sono unici ed è l’applicazione che è diversa?
E’ l’assenza di un buon modello di cosmologia ad aver ingenerato le divisioni tra le religioni.
Le grandi religioni del mondo sono unite nel rigettare le teorie scientifiche evoluzioniste, ma  divergono molto nell’elaborazione delle  loro cosmologie che sono state mitizzate.
Ad esempio la religione cristiana ha il suo mito del Giardino dell’Eden.
Poichè Eva mangiò il frutto dell’albero della conoscenza e persuase Adamo a fare lo stesso, l’umanità conobbe la separazione e la caduta dalla perfezione dell’Eden. Allora Dio mandò il suo unico figlio, Gesù, per riportare l’umanità all’Eden, alla perfezione.
Così Gesù è l’unica via per tornare all’Eden.
Ma la storia della caduta dall’Eden proviene dalla tradizione giudaica che ha elaborato un finale differente.”  Sì, dichiarano le autorità spirituali ebraiche,” alla “fine dei tempi” arriverà un messia che riscatterà l’ umanità, ma solo gli eletti, portandoli alla perfezione. Ma non sarà Gesù.” Così iniziò il contrasto.
Gli ebrei trovano che i cristiani  si sono accontentati di un falso messia.
I cristiani pensano che gli ebrei sono gli uccisori di Gesù.
I musulmani rigettano in blocco l’idea di un “ figlio di Dio”: Dio manda dei messaggeri solo per ricordare all’umanità che dio è il loro Signore.
Mosè e Gesù sono stati messaggeri di questo tipo, ma l’ultimo ed il più grande è stato Maometto.
Gli induisti sembrano concordare con i cristiani che Dio possa apparire in forma umana, come “figlio di Dio”. Ogni volta che le forze del male sembrano sopraffare il bene, Dio si incarna come Avatar per riportare il bene al di sopra del male, anche se solo temporaneamente.
Krishna è stato un Avatar e come lui Gesù e Buddha.
I buddisti credono che gli esseri umani comuni possano recuperare la perfezione grazie ai loro sforzi. Questi esseri perfetti, i bodhisattva, rimangono sulla soglia dell’Eden invece di tornarvi fino a che tutta l’umanità si sia redenta.
La filosofia postmoderna ci ha dato il decostruzionismo ( Dio è morto e tutta la metafisica è falsa) ed una visione ecologica del mondo, in cui Dio è completamente immanente al mondo stesso.
L’Eden è qui, e non c’è bisogno di parlare di spirito, caduta e viaggio verso il ritorno.

Le religioni hanno creato e creano separazione e diversità e quindi conflitti tra gli esseri umani.
La divulgazione, e spesso l’imposizione come nel passato, è attuata nella convinzione di essere l’unica verità, l’unica giusta, possibile ed adatta all’umanità, l’unico Dio, le uniche regole.
Dogmi e credenze deresponsabilizzando le scelte demandano la qualità della vita umana a qualcuno altro da sé. E nascono i fondamentalismi e le guerre. Che riguardano il potere temporale e gli orientamenti adottati in ogni campo, e determinano la cultura in senso lato.
Ma le domande che si pone l’uomo sono le stesse:
Chi sono? Da dove vengo? Dove vado? Perchè?
C’è una sola grande storia dell’essere umano e del significato della sua esistenza.
L’integrazione di scienza e spiritualità porterà le diverse tradizioni spirituali a riconoscere la loro unità sottesa? un’ unità che il poeta Rabrindanath Tagore ha definito “ la religione dell’uomo”?

Allora è dal concetto di religione che può iniziare il cambiamento?

Se c’era bisogno di un  segno dell’ intensità dell’energia di cambiamento, questo lo è!

( Sono solo spunti di riflessione)

Fonte: Amit Goswami: ” Guida quantica all’illuminazione” L’integrazione tra scienza e coscienza

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* La seconda luna

LA SECONDA LUNA, LA DAMA BIANCA

All’oscurità della Prima Luna segue, nella Seconda Luna, la luce della Dama Bianca.

La Dama Bianca, la Saliga, come viene chiamata nelle Alpi, è una mediatrice tra esseri umani e spiriti.

Il suo nome,Saliga, deriva da salix, salice, quindi è la Donna Salice, la sapiente della trasformazione legata al salice.

Per il suo legame con la Luna e con il mondo sotterraneo e notturno – mondo di magia – il salice venne dal Medioevo ritenuto albero delle “streghe”, albero di malefici, benché con la sua linfa le guaritrici ottenessero pozioni e unguenti per risanare malanni dovuti all’umidità

Alla Grande Dea il salice è sacro, scrive Robert Graves, perché è albero d’acqua, sorge lungo i torrenti lungo fiumi e stagni. E’ albero di umidità come umida è la notte che la Luna irrora di rugiada, umido è l’utero che dispensa la vita.

Dai complessi significati di vita e di morte, il salice serviva per costruire i cestelli che anticamente venivano usati per vagliare i cereali. Ceste di vimini contenevano i sacrifici che gli antichi sacerdoti celtici offrivano nelle notti di luna agli dei.

Il nome greco del salice – helike – diede il nome in Tessaglia al monte Elicona, dimora delle Muse. Oltre alla vita e alla morte, il salice fu albero connesso con l’eloquenza mistica : ne ebbe il dono il poeta Orfeo toccando i salici del bosco sacro alla Dea della morte.

Albero sacro all’ispirazione, ai poeti, il salice è il quinto albero dell’alfabeto arboreo, e il numero cinque è sacro alla Grande Dea nel suo aspetto lunare.

La Dama Bianca aiuta le persone e chi la incontra viene colpito da un infinito desiderio di lei. Può assumere sembianze umane quando le piace vivere tra la gente.

Molto spesso si narra delle tre Damine Bianche. L’antica triplice figura della dea lunare ( crescente, piena e calante) è stata tramandata fino ai tempi odierni.

La incontriamo come voce ammonitrice che evita una disgrazia, come angelo custode.

La Dama Bianca è tramandata non solo nelle leggende e nei miti europei, ma anche in quelli africani. Henri Lhote , un famoso studioso di storia antica del Sahara le ha dato il nome di dama bianca di Aouanrhet.

La tradizione delle Dame Bianche ha generato molte leggende delle mitologie nordiche.

Le Dame Bianche appaiono anche nelle sembianze di tre Vergini Bianche, spiriti protettori o dee tribali.

Spesso le Dame Bianche appaiono cantando, accompagnate da un cane o da un cervo e portano un mazzo di chiavi. Aiutano soprattutto donne e bambini che si trovano in difficoltà

Si presentano come protettrici degli animali selvatici e talvolta puniscono cacciatori, bracconieri o sacrileghi della natura.

Lucia, la dea della luce, è una manifestazione della Dama Bianca.

Con il tempo la luminosa, splendente Lucia (lux significa infatti luce) è degenerata in Lucifero. La chiesa ha demonizzato il tempo antico. La luce delle antiche religioni naturali è il diavolo per i cristiani.

Al solstizio d’inverno la luce viene invocata per tenerla in vita nel periodo più buio.

Alla Dama/Dea Bianca si chiede protezione, guarigione, saggezza ( illuminazione)

Nell’usanza del Natale svedese una donna che simboleggia Lucia va nelle case con una ghirlanda luminosa sulla testa. Anche il Natale è una residuo dell’antica Festa della Luce.

Al solstizio d’inverno si costruisce un grande falò con legno di quercia ( apre il passaggio con l’altro mondo) e di faggio ( favorisce il riconoscimento e la comprensione dei segni). Nel fuoco va bruciato un ciuffo di salvia.

La salvia, erba medicinale dal forte profumo di oli eterici, è strettamente legata alla Dama Bianca. Con questa erba si può invocarla in uno dei suoi posti preferiti.

L’animale totemico di questa luna è la cerva, che simboleggia l’aspetto materno della femminilità. In molte fiabe donne e ragazze vengono trasformate in cerve e salvate così dalla persecuzione.

Nei miti orientali per esempio in Mongolia, la cerva, la Hindin, rappresenta il lato femminile, terrestre dell’unione tra cielo e terra.

Nella mitologia greca la cerva è sacra ad Artemide e tira il suo carro.

Artemide, nota ai romani come Diana, era la dea della Luna e della caccia.

Come Dea della Luna veniva rappresentata nell’atto di portare la luce, con in mano una torcia o con il capo circondato dalla Luna e dalle stelle. Percorreva le montagne accompagnata dalle sue ninfe e puniva chiunque la importunasse.

La pianta di questa luna è la salvia, il tema è luce e guarigione.

Se sei nata nel periodo della Seconda Luna dopo il Capodanno delle Streghe, hai uno stretto legame con le piante medicinali e con le energie guaritrici.

La tua madrina è dunque la Dama Bianca.

Fonti:

http://www.amyrill.it/

Luisa Francia “ Le tredici lune”

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* La dieta degli angeli

La dieta degli Angeli

I biografi di Pitagora, tra cui Lamblicco e Diogene, descrivono la dieta personale del maestro.
Frutta fresca mattiniera, pane e miele, verdure crude e miglio a pranzo (anche altri cereali, ma il miglio era considerato superiore tra i cereali), frutta di stagione e frutta secca sul tavolo a portata di mano, radici e verdure cotte a cena.
Pitagora aveva definito la carne come cibo “intimamente lurido e rozzo” , mentre i frutti ci mantengono puliti fuori e dentro.

Dalle ricerche fatte nei villaggi paleolitici coi metodi del carbonio radioattivo, si è scoperto che che la dieta basilare di quei tempi verteva su 12 pasti di frutta e noci al giorno.
I bovini erano considerati sacri non solo in India ma in tutta la regione Mediterranea.

Il vegetarianismo ha costituito da secoli la base del Brahmanesimo e dei Veda, massimi vangeli della civiltà indiana ed orientale.
La Scuola Pitagorica fondata a Crotone fu la prima confraternita vegetariana nel mondo occidentale, se si eccettua quella di Orfeo, di alcuni secoli prima.

Precursori di guide all’alimentazione possono essere indicati gli Esseni, insediamento monastico ebraico che visse in prossimita’ del Mar Morto, fra il II secolo a.C. e il 68 d.C.
Le indicazioni del loro “Vangelo Esseno della Pace“, scoperto negli archivi Vaticani nel 1947 (forse) dal filosofo, psicologo e archeologo Edmond Bordeaux-Szekely, sono indirizzate oltre che allo spirito, anche al corpo.

Questo testo era utilizzato dagli Esseni per insegnare la dottrina e le regole agli adepti ed è giunto a fino a noi divulgato dagli iniziati nei vari secoli. Oggi  é “rinchiuso” negli archivi della Biblioteca Vaticana.( documenti degli archivi reali degli Asburgo)

Da fonti attendibili sappiamo che Gesù faceva parte della comunità essena ed era stato educato ai principi di unità di tutta la manifestazione.

Il termine esseno deriva dall’aramaico asya (“medico”) Gli esseni erano contadini, frutticoltori e profondi conoscitori delle proprieta’ delle erbe, dei cristalli e del colore con i quali curavano tutti coloro che richiedevano il loro aiuto.

Gli Esseni in Egitto erano chiamati i “terapeuti” dalla narrazione di Filone ed anche Gesù ed i suoi discepoli erano noti come “guaritori” miracolosi.


“…non uccidete ne’ uomini, ne’ animali, ne’ il cibo che va nella vostra bocca…se vi nutrite di cibi vivi questi vi vivificheranno, se uccidete il vostro cibo, il cibo morto vi uccidera’… la vita viene dalla vita, dalla morte viene sempre la morte…cio’ che uccide il vostro cibo, uccide anche le vostre anime… i vostri corpi diventano cio’ che mangiate, come le vostre anime diventano cio’ che voi pensate.
Percio’ non mangiate cio’ che il gelo e il fuoco hanno distrutto, perche’ i cibi bruciati, gelati e decomposti, bruceranno, geleranno e decomporranno il vostro corpo. Mangiate frutti e erbe… alimentati e maturati dal fuoco della vita”.

Questo antico manoscritto aramaico costituisce un vero e proprio trattato di Medicina Naturale (Argilla e fanghi, idro e balneoterapia, ecc.).

Insegnamenti antichissimi e nello stesso tempo, attualissimi per l’uomo di oggi:

Ritiratevi in solitudine e digiunate da soli e non mostrate ad altri il vostro digiuno. (…) Cercate l’aria pura della foresta e dei campi e lì troverete l‘angelo dell’aria.

Toglietevi le scarpe, alleggeritevi dei vostri abiti e lasciate che l’angelo dell’aria abbracci tutto il vostro corpo.

Poi respirate a lungo e profondamente, affinché l’angelo dell’aria possa entrare in voi.
In verità vi dico, l’angelo dell’aria allontanerà dal vostro corpo tutte le impurità che lo contaminano esternamente e internamente.

“In tal modo tutte le cose impure e maleodoranti risaliranno in superficie e usciranno da voi, come il fumo del fuoco si alza in alto in spire e si perde nell’oceano del cielo. (…)

Dopo l’angelo dell’aria, cercate l‘angelo dell’acqua.

Toglietevi le scarpe e gli abiti e lasciate che l’angelo dell’acqua abbracci tutto il vostro corpo.

Gettatevi completamente nelle sue accoglienti braccia e così come muovete con il vostro respiro l’aria, così muovete anche l’acqua con il vostro corpo.

In verità vi dico, l’angelo dell’acqua allontanerà dal vostro corpo tutte le impurità che lo contaminano esternamente e internamente.

“E tutto ciò che era impuro e maleodorante si allontanerà da voi, come le impurità degli abiti lavati nell’acqua si allontanano e si perdono nella corrente del fiume. In verità vi dico, santo è l’angelo dell’acqua che purifica tutto ciò che è impuro e rende in odore soave ogni cosa maleodorante. (…)

E se dopo di ciò rimanesse in voi traccia dei vostri passati peccati e impurità, cercate l’angelo della luce del sole.
Toglietevi le scarpe e gli indumenti e lasciate che l’angelo del sole abbracci tutto il vostro corpo.

“Poi respirate a lungo e profondamente in modo che l’angelo del sole possa entrare in voi e allontanare dal vostro corpo tutte le maleodoranti e impure cose che lo contaminavano all’esterno e all’interno.

E tutte le impure e maleodoranti cose usciranno da voi, come l’oscurità della notte svanisce davanti allo splendore del sole nascente.

Poiché, in verità vi dico, santo è l’angelo della luce del sole che purifica tutte le impurità e rende in odore gradevole tutto ciò che è maleodorante.


“… Gli angeli dell’aria e dell’acqua e della luce del sole sono fratelli.

Essi sono dati al Figlio dell’Uomo affinché lo servano e lui possa andare sempre dall’uno all’altro. 

“In verità vi dico, le vostre ossa saranno risanate. Non scoraggiatevi, ma cercate per curarvi il guaritore delle ossa, l’angelo della terra.

Perché da lì furono prese le vostre ossa e lì ritorneranno “. Egli indicò con la mano il punto dove l’acqua corrente e il calore del sole avevano ammorbidito in fango argilloso la terra lungo le sponde dell’acqua.


“Affondate i vostri piedi nel fango in modo che l’abbraccio dell’angelo della terra possa tirare fuori dalle vostre ossa tutte le impurità e tutte le malattie.

“E voi vedrete Satana e le vostre pene fuggire dall’abbraccio dell’angelo della terra.
Le nodosità delle vostre ossa spariranno ed esse si raddrizzeranno e tutte le vostre pene spariranno (…) Andate e non peccate più, affinché non vediate più malattia.

E lasciate che gli angeli guaritori divengano i vostri guardiani”.

“Gioite sempre, dunque, con gli angeli di Dio alla loro tavola regale, perché questo è gradito al cuore del Signore. E la vostra vita sarà lunga sulla terra, perché ogni giorno vi servirà il più prezioso dei servitori di Dio:

l’ Angelo della gioia.”


Fonti:

http://www.viviamoinpositivo.org

http//www.mednat.org

http://www.fiorigialli.it

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* I 33 nomi di Dio

I trentarè nomi di Dio

Tentativo di un diario senza data e senza pronome personale”.

1. Mare al mattino

2. Rumore dalla
sorgente nelle
rocce sulle pareti di
pietra

3. Vento di mare
a notte
su un’isola

4. Ape

5. Volo triangolare
dei cigni

6. Agnello appena nato
bell’ariete
pecora.

7. Il tenero muso
della vacca
il muso selvaggio
del toro

8. Il muso
paziente
del bue

9. La fiamma rossa
nel focolare.

10. Il cammello
zoppo
che attraversò
la grande città
affollata
andando verso la morte.

11. L’erba
L’odore dell’erba.

12. (disegno suo, come tanti asterischi, stelline)

13. La buona terra
La sabbia e
la cenere

14. L’airone che ha
atteso tutta
la notte, intirizzito,
e che trova
di che placare la sua
fame all’aurora

15. Il piccolo pesce
che agonizza nella gola dell’
airone

16. La mano
che entra in
contatto
con le cose

17. La pelle – tutta la superficie del corpo

18. Lo sguardo
e quello che guarda

19. Le nove porte
della
percezione

20. Il torso
umano

21. Il suono di una viola o di un lauto indigeno

22. Un sorso
di una bevanda
fredda
o calda

23. Il pane


24. I fiori
che spuntano
dalla terra
a primavera

25. Sonno in un letto

26. Un cieco che canta
e un bambino invalido

27. Cavallo che
corre
libero

28. La donna
– dei –
cani

29. I cammelli
che si abbeverano
con i loro piccoli
nel difficile wadi

30. Sole nascente
sopra un lago
ancora mezzo
ghiacciato

31. Il lampo
silenzioso
Il tuono
fragoroso

32. Il silenzio
fra due amici

33. La voce che viene
da est,
entra dall’orecchio
destro
e insegna un canto.

*

Marguerite Yourcenar