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* La buona notizia del venerdì: Apre a Milano il Museo dei Bambini

Ci sono due tipi di musei per i bambini : I musei tradizionali, ma attenti anche alle esigenze dei bambini, che organizzano quindi attività adeguate a loro (laboratori o visite guidate) e che offrono strumenti per comprendere meglio le opere esposte (audoguide, una pannellistica specifica per i bambini, etc.). 


Ci sono poi i musei pensati per i bambini, centri che promuovono la curiosità e l’immaginazione e dove il gioco ispira creatività e apprendimento informale.

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Attraverso mostre/gioco interattive e numerose attività laboratoriali sviluppate secondo specifici criteri pedagogici, i Musei per i Bambini vogliono favorire ed incoraggiare il pensiero creativo dei piccoli visitatori.

Questi musei fanno parte dell’Associazione Internazionale dei Musei dei bambini Hands On! International:
Musei di questo tipo ce ne sono in tutto il mondo.

I più famosi in Italia sono il Museo Explora a Roma, la Città della Scienza di Napoli (che ricordiamo, purtroppo ha subito un gravissimo incendio circa un mese fa che ha distrutto molti degli spazi del centro) e, a Milano, il Museo della Scienza Leonardo da Vinci e il MUBA, il Museo dei Bambini.

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MUBA nasce nel 1995 con l’obiettivo di realizzare il Museo dei Bambini a Milano.

Dal 1997 a oggi, pur non avendo una sede permanente, MUBA ha progettato e prodotto 13 grandi mostre interattive e numerose attività laboratoriali sviluppate secondo specifici criteri pedagogici che intendono favorire ed incoraggiare il pensiero creativo dei bambini e prepararli ad una società che richiede maggiori atteggiamenti responsabili.
Ha realizzato progetti didattici in oltre 50 città in Italia e in Europa, e i bambini coinvolti sono stati più di 800.000 di cui la metà in gruppi-classe con 50.000 insegnanti.
La missione di MUBA, il museo dei bambini di Milano, è lo sviluppo e la diffusione dell’educazione non formale, al fine di promuovere una cultura innovativa per l’infanzia che pone al centro dell’esperienza i bambini, secondo il metodo pedagogico dei Children’s Museums, ai quali MUBA è strettamente legato.

Da gennaio 2014 il MUBA avrà una nuova, bellissima ed adeguata sede: La Rotonda di Via Besana, monumento storico di Milano.

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La Rotonda rappresenta una delle opere più originali del Settecento milanese.
La costruzione dell’edificio, adibito a Chiesa e Cimitero, avvenne tra il 1713 e 1725.
Un complesso composto dalla chiesa, a pianta a croce greca, di San Michele (detta ai “Nuovi Sepolcri”), consacrata nel gennaio del 1700, e circondata da un portico a forma circolare con un ottagono centrale. Un intreccio di volte e colonne divenuto nel tempo meta ricercata per eventi e manifestazioni.
La “Rotonda” fu costruita nel 1695 come cimitero per i morti della Cà Granda (cioè dell’Ospedale Maggiore oggi Università Statale) in un terreno situato sotto le mura dei Bastioni. Ancora oggi, innumerevoli loculi sono dislocati sotto la pavimentazione del portico che circonda la chiesa. Si dice che fino al 1782 raggiunsero il numero di centocinquantamila e solo nel XIX secolo l’area venne bonificata.
Attualmente la Rotonda, ristrutturata dal Comune, è sede di manifestazioni d’arte e di grandi mostre.

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Il MUBA alla Rotonda sarà un luogo a misura di bambini, ragazzi e famiglie.
Organizzato secondo i criteri adottati per i musei più recenti, accoglierà oltre agli spazi dedicati alle grandi mostre e ai laboratori didattici multidisciplinari, un bar–ristorante pensato per le famiglie e un Bookshop.
Una ricca programmazione che prevede tre grandi mostre all’anno, progetti in sinergia con gli eventi di punta della città, Salone del mobile, Piano City, Book City, progetti e laboratori in corrispondenza delle giornate/mesi dedicati ad argomenti caldi, l’ambiente, l’alimentazione, l’integrazione, ma anche servizi alle famiglie, campus, feste.
Fonti:
http://www.milanoperibambini.it/rubriche/mostre-e-musei-con-kat/2090-remida-muba
http://it.wikipedia.org/wiki/Museo_dei_bambini
http://it.wikipedia.org/wiki/Rotonda_della_Besana

ALTRE BUONE NOTIZIE:

” Nell’ex caserma di via Guido Reni a Roma la Città della Scienza”

” Musei di tutto il mondo”

” Filippine : la scuola per i bambini di strada va a bordo di carretti “

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* Guida energetica 2014

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* La buona notizia del venerdì: a lezione di piano

Quando a lezione di pianoforte si dice… di fare le scale.

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Fate moto, ci dicono da ogni parte.

Bastano piccoli cambi di abitudine per iniziare a muoversi di più senza pensare necessariamente alla palestra. Uno dei consigli è quello di scegliere i gradini anziché le scale mobili. Ma chi lo fa? In pochi.

Un gruppo di architetti ha ideato un modo  per convincere le masse ad abbandonare la comodità delle scale mobili e ad usare al loro posto quelle tradizionali.

A Stoccolma hanno pensato di ingegnarsi e creare un divertimenti che potesse stimolare le persone ad abbandonare le scale mobili a favore delle scale tradizionali.

Ecco quel che hanno fatto nella stazione della metropolitana di Odenplan.

L’aspetto del marchingegno, nato da un’idea della Volkswagen proprio per combattere la sedentarietà e dichiarare guerra ai chili di troppo, riporta alla memoria la celebre scena del film Big, dove un giovanissimo Tom Hanks si esibisce in un allegro motivetto saltando da un estremo all’altro del mega pianoforte.

Sui gradini di marmo sono stati montati dei pannelli che suonano una melodia sempre differente nel momento in cui vi si poggia il piede. E’ così che la scala pianoforte conquista tutti. E ognuno può scegliere il suo proprio ritmo e inventare la sua partitura.

Hanno rivestito le scale come se fossero i tasti di un pianoforte stimolando cosi le persone a scegliere lo strumento musicale piuttosto che le comodissime scale mobili.

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Il 66% delle persone in transito nella stazione ha fato questa scelta ed è tornata a casa con il sorriso.

Divertirsi, questa è la chiave in molti ambiti della vita. Se ci dicono di scegliere i gradini anziché le scale mobili sappiamo che è cosa buona e giusta ma poi cadiamo nelle nostre abitudini consolidate. Se invece ci invitano a provare un insolito pianoforte le cose cambiano: potremmo fare quei gradini anche per interi quarti d’ora.

Come dire: troviamo il modo per cambiare le abitudini, magari con qualche accorgimento che ci porti a sorridere di più. Si ottengono più risultati in un colpo solo. Si crea stupore, si generano sorrisi, si regala un motivo per fare attività fisica, si stimola il divertimento e si offre una nuova esperienza.

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Nel 2010 anche a Milano è apparso un pianoforte sui gradini della scala della fermata Duomo

In quel caso l’occasione era l’evento LiveMi e il pianoforte con amplificatori Proel era stato montato da Hollywood Service.

Fonti:

http://www.corriereuniv.it

http://s3ton.blogspot.it/

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* La buona notizia del venerdì: Più libri più liberi

PIÙ LIBRI PIÙ LIBERI – RIPARTI DA UN LIBRO:

A ROMA LA FIERA DELLA PICCOLA E MEDIA EDITORIA

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Il Palazzo dei Congressi dell’Eur dal 5 all’8 dicembre 2013 ospita un evento unico ma pieno di anticipazioni: in attesa di conoscere i protagonisti e gli appuntamenti della XII edizione la Città di Roma si lancia in una rassegna off, in scena dal 28 novembre al 4 dicembre, dal titolo Più Libri più Luoghi.

Il primo passo è aprire un libro. Il secondo viene subito dopo e può portare ovunque: dal rilancio dopo la tempesta, alla scoperta di nuovi orizzonti. Si parte da un libro, si riparte da Più libri più liberi, la Fiera nazionale della piccola e media editoria, la cui dodicesima edizione è in programma da giovedì 5 a domenica 8 dicembre 2013 al Palazzo dei Congressi di Roma-Eur, preceduta dal programma off di Più libri più luoghi (28 novembre/4 dicembre) coinvolgendo 3 municipi, 38 editori, 50 librerie, le Biblioteche di Roma e decine di spazi cittadini.

La manifestazione presentata al pubblico il 26 novembre al Palazzo delle Esposizioni – è organizzata dall’Associazione Italiana Editori (AIE) con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Centro per il Libro e la Lettura, Regione Lazio, Provincia di Roma, Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica, Camera di Commercio di Roma, ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane e in collaborazione con Biblioteche di Roma, l’azienda per i trasporti capitolina Atac, Radio 3 Fahrenheit.

Nei quattro giorni dedicati a storie, incontri ed eventi, il Palazzo dei Congressi ospiterà 374 espositori e centinaia di ospiti per altrettanti appuntamenti. Ci saranno autori internazionali provenienti da Paesi come Canada, Irlanda e Messico e numerose figure di rilievo della narrativa, dello spettacolo, dell’arte, della cultura e della società italianaper un programma aperto ai mille orizzonti della scrittura e della creatività (sito http://www.plpl.it).

Ma in attesa della fiera, Più libri più luoghi sarà il programma off dei 38 editori impegnati nei luoghi della città che si popoleranno di reading, aperitivi, incontri e passeggiate letterarie nei 3 municipi romani (I, II e XII), nelle 50 librerie aderenti, nelle Biblioteche di Roma e in decine di spazi altri, in scena dal 28 novembre al 4 dicembre per espugnare tutto il territorio, dalle vetrine dei negozi ai banchi del mercato.
La fiera dei ragazzi poi in Più libri più grandi, sarà il contenitore di eventi per i più piccoli (in collaborazione con le Biblioteche di Roma e l’Azienda Speciale Palaexpo), distribuiti prima e dopo la Fiera, negli istituti scolastici della città, nelle Biblioteche comunali ed al Palazzo dei Congressi.

Attenzione particolare anche al mondo professionale, la manifestazione confermerà la sua natura di laboratorio e commento dati nella fotografia del mercato editoriale (rapporto Nielsen e GFK).Infine Più libri più idee,a cura di AIE, offrirà un’occasione formativa sul mondo del libro agli studenti delle università e delle scuole di perfezionamento romane, nell’ottica di un avviamento al lavoro nel campo dell’editoria.

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Ogni anno in Italia vengono pubblicate oltre 50 mila novità.

Di queste il 25%, cioè un libro su quattro, è pubblicato da un piccolo e medio editore ma difficilmente riesce a superare i tanti ostacoli che affollano la strada che lo separa dal magazzino alle vetrine delle grandi librerie.

Più libri più liberi nasce per questo. Per garantire ai piccoli e medi editori italiani la vetrina che meritano.

Una vetrina d’eccezione, al centro di Roma e durante il periodo natalizio.

La formula di Più libri più liberi, che accanto all’esposizione di oltre 50mila titoli propone un programma culturale ricco di convegni, incontri, presentazioni e performance, ha subito incontrato il gradimento del pubblico che affolla tutti gli spazi del Palazzo dei Congressi di Roma rinnovando ogni anno il proprio affetto e la propria fedeltà.

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Informazioni ulteriori:

Fonti:

http://www.plpl.it

http://www.piulibripiuliberi.it

http://liveromeguide.wordpress.com

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* Gli antenati

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Molto tempo prima della moderna robotica governata dall’elettronica, c’erano gli automi, governati dalla meccanica.

Si tratta di macchine semoventi costruite solitamente in modo da somigliare ad umani o animali o comunque per eseguire compiti in automatico.

La loro storia ha radici estremamente profonde, e li ritroviamo persino nel mondo ellenistico antico, ma qui vogliamo parlare di un automa in particolare: un bambino capace di scrivere, creato dalla mente ingegnosa di un’orologiaio svizzero di nome Pierre Jaquet-Droz (1721-1790).

Il bambino è composto da circa 6.000 parti, ed è battezzato “lo Scrittore”. Si tratta di una macchina non solo auto-operante, ma anche programmabile! E’ in grado di scrivere lettere e parole con una penna ad inchiostro e funziona perfettamente anche a distanza di 240 anni.

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Anche se i computer ci sembrano un’invenzione recentissima, l’idea su cui si basano (cioè di macchine programmabili per fare calcoli ed operazioni complesse), deriva da secoli di storia del pensiero umano e gli automi sono frutto dello stesso lungo percorso. Si può vedere uno spezzone di un programma della BBC, chiamato “Mechanical Marvels: Clockwordk Dreams”, in cui il Professor Simon Schaffer spiega come funziona questa meravigliosa creazione di Pierre Jaquet-Droz.

(Secondo alcuni, questo automa è anche stato di ispirazione per un film di grande successo presentato l’anno scorso da Martin Scorsese: Hugo Cabret.)

Ma parliamo di come funziona. Questa macchina viene fatta partire grazie ad una manovella che carica tutte le varie mole ed ingranaggi. Una volta fatto, lo Scrittore prende vita. La testa e gli occhi iniziano a muoversi seguendo i movimenti della propria mano e la penna viene anche immersa nell’inchiostro tra la scrittura di una parola e l’altra.

Al cuore dello Scrittore, c’è un blocco di 40 camme con tre braccia che trasportano il movimento al braccio del bambino. A controllare le camme ci pensa una grande ruota, o “disco di sistema”, fatto di lettere che possono essere rimosse, rimpiazzate e riordinate (in pratica rende l’automa una macchina programmabile). Lo Scrittore è in grado di scrivere qualsiasi testo fino a 40 lettere in lunghezza, su 4 righe totali.

Ma questo non è l’unico bambino-automa che Jaquet-Droz ha creato!

Infatti, nel periodo tra il 1767 ed il 1774, ha dato alla vita un trio. Al bambino scrittore si aggiungono una bambina musicista ed un disegnatore.

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Attualmente, gli automi continuano ad esistere ma raramente colpiscono la nostra immaginazione come una volta. Sono diventati però un delizioso espediente artistico in tanti casi.

http://history-computer.com/Dreamers/Jaquet-Droz.html

http://en.neuchatelville.ch/profils/residents.asp/1-11-160-21345-10001-1001-1-1-2-1/2-0-1345-10001-1000-2-0/

http://en.wikipedia.org/wiki/Jaquet-Droz_automata

http://it.wikipedia.org/wiki/Automa_meccanico

http://www.ablogtowatch.com/jaquet-droz-the-writer-automata-awesome-antique-android/

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* L’ Arcangelo Sachiel di Giove e del Sagittario

Arcangelo Tdsaquiel o Sachiel

E’ uno degli Arcangeli più invocati dall’antichità ai nostri giorni.

Rappresenta l’opulenza, la maestà, la ricchezza, il benessere fisico, il prestigio, il danaro.
Sachiel è molto generoso e non disdegna di aiutare gli umani nel raggiungimento del benessere.
Se nel destino di un uomo la ricchezza è ritenuta dannosa per la sua evoluzione spirituale, se la povertà è una prova che deve superare perchè la ricchezza è  vissuta male , non vi saranno suppliche né invocazioni che smuoveranno Sachiel o qualsiasi altro Angelo. Nessuno, se non il diretto interessato, con la sua volontà, superando le prove che incontrerà sul suo cammino, potrà modificare il proprio destino.

Sachiel ed i suoi Angeli, sono gli attenti dispensatori dell’energia-danaro poiché il danaro, come il sangue, è una vera e propria linfa vitale. La sua circolazione deve avvenire in modo equilibrato, come per tutti i fluidi all’interno del corpo umano, senza ristagni, senza carenze e senza emorragie.

“l suo difficilissimo nome si pronuncia semplicemente “Sachiel”. Oggi pochissimi conoscono la sua esistenza, ma lo confondono vagamente con la “Dea Bendata”.

Viene raffigurato con una cornucopia da cui riversa sul pianeta ed i suoi abitanti, petali di rose e monete d’oro. In effetti è dispensatore di fortuna, abbondanza della ricchezza in tutti i suoi aspetti, in denaro, in raccolti agricoli, la maestà dei regnanti, lo sfarzo deitempli e delle dimore, il prestigio.

La sua presenza infonde speranza, benessere, aiuta a combattere la depressione, la tristezza, lo sconforto.

Sachiel elargisce doni seguendo leggi per noi incomprensibili, ma entro e precisi limiti disposti dal karma.La povertà o la ricchezza sono prove da superare,e ciascun vivente è libero di scegliere come…

Noi umani non comprendiamo, ad esempio, che esiste un disegno preciso anche nelle vincite delle lotterie miliardarie. Nel momento stesso in cui il biglietto vincente viene stampato, già invisibili fili cominciano a collegarlo al suo fortunato possessore, ovunque esso sia… La ricchezza improvvisa sarà per lui una prova importante, l’uso buono o cattivo che farà del denaro segneranno, indelebilmente, il suo destino in questa e nelle prossime vite..

Non è vero che il denaro sia collegato al demonio, è invece una forma solidificata di energia e come tale può essere usata in modo positivo o negativo. Il denaro, come il sangue, è una vera e propria linfa vitale che deve scorrere in modo fluido e armonioso, senza carenze, senza ristagni nè emorragie…

L’energia-denaro deve fluire liberamente fra tutti i popoli, anche questo rientra nei propositi della Nuova Era in cui giusti e retti rapporti umani si dovranno estendere e consolidare fra tutti gli uomini; in questa opera colossale, Tdsaquiel, vestito d’oro e d’azzurro ci assiste e ci mette alla prova.

Nel suo aspetto più elevato, la presenza di Tdsaquiel suscita nel cuore degli uomini la solidarietà, la generosità, lo spirito altruistico.

E’ il patrono della Guardia di Finanza, dei banchieri, degli amministratori, cambiavalute, operatori di Borsa, commercialisti, politici e tutti coloro che lavorano per migliorare il livello economico dell’umanità.

Purtroppo non ha incontrato molta comprensione da parte degli umani che cercano di accaparrare senza dare nulla in cambio, ma con la nuova capacità di comprendere, c’è ancora molto spazio per collaborare.

Simbolicamente è portatore di fertilità a tutto il pianeta Terra e agiscesulla Terra coprendola di erbe, fiori e frutti. E’ anche il custode del regno animale a cui assicura fertilità e benessere.

(Giuditta Dembech)

Giove è l’astro che governa il giovedì. Sachiel è il padrone di Giove, il suo potere si estende su tutte le questioni finanziarie.

Rappresenta l’ottimismo nell’affrontare la vita, il senso di coordinamento delle cose, la fusione organica di istinto e ragione, la passione e la riflessione. Regola la giustizia, la politica, il potere, il comando, gli onori, le responsabilità.E’ in analogia con le ricchezze, il benessere, l’allegria, l’espansione.

Lo spirito olimpico di Giove è Bethor che riconcilia l’uomo con gli spiriti dell’aria, e fa si che essi forniscano risposte sincere, trasportino pietre preziose e distillino medicamenti sublimi.  Assegna spiriti familiari e può prolungare la vita

Giove è l’archetipo della crescita e del desiderio di andare “oltre”, o meglio di conoscere sempre qualcosa di diverso, di nuovo, in modo da permettere ad ogni essere umano di non rimanere confinato dentro ai limiti di ciò che è noto e già sperimentato.
Giove in astrologia è quella parte di noi che spinge a percepire che c’è un “oltre la coscienza” e a permetterci di avventurarci per incontrare questa parte.

Giove è il governatore del Sagittario

Mezzo uomo e mezzo cavallo era un essere immortale che eccelleva nelle arti, tanto che insegnò ad Esculapio, figlio del dio Apollo, quella della medicina. Fù anche il tutore di Achille, l’eroe di Troia, oltre che di Giasone e di Ercole. Proprio quest’ultimo ne decretò la morte ferendolo per errore con una freccia durante lo scontro con l’Hydra. Chirone, gravemente ferito, supplicò allora Zeus affinchè lo liberasse dalle sofferenze togliendogli il dono dell’immortalità. Il dio accolse le sue richieste portandolo poi eternamente in cielo a ricordo della sua saggezza.

Il simbolo del segno è l’arciere,un centauro che combina l’istinto (animale) con il raziocinio ( umano).      La freccia significa che ogni azione andrà a segno solo se il ” tiro ” è ben impostato fin dall’inizio; il sagittario non deve lanciarsi in improvvisazioni nate dal nulla o rischia di non andare a segno.Una freccia che dal basso punta verso l’alto simboleggia la sintesi armonica della natura che conduce alla meta superiore dell’Essere soprasensibile.

E’ un segno di fuoco, la funzione della coscienza che Jung lega a questo elemento è l’intuizione.Il Fuoco del Sagittario è brace che continua ad ardere anche se il fuoco sembra spento.

La stagione corrispondente è la fine dell’autunno in cui i semi iniziano a germinare sotto la terra come in un grembo materno.

Fiori: Calicanto viola.

Pietre: zaffiro topazio

( Dedicato ad un Sagittario Illuminato )

fonti:

www.angelologia.it

digilander.libero.it

http://www.magicavalon.com

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La buona notizia del venerdì:L’Eden in Cornovaglia

 Eden Project

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Eden Project aperto al pubblico dal 2001 e ideato su progetto dell’architetto Nicholas Grimshaw e della Anthony Hunt and Associates, rappresenta una delle più imponenti attrazioni turistiche del Mondo.
Questa mega struttura ha lo scopo di fondere in un unico luogo l’agricoltura e l’orticoltura con la scienza, l’educazione e l’arte, sensibilizzando l’opinione pubblica alla coltivazione delle piante in equilibrio con le necessità e con la conservazione del paesaggio naturale del mondo.
All’interno del complesso si trovano le due biosfere più grandi del mondo.
Si tratta di strutture a cupola in acciaio completamente autoportanti coperte di una particolare plastica gonfiata, in modo da creare tanti cuscinetti esagonali formanti una vera e propria protezione termica, resistente alle intemperie e autopulente.

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La più grande, 16 mila metri quadrati, è alta 55 metri (più della Torre di Londra), lunga 240 e larga 111.

Al loro interno vengono riprodotti tutti i climi della Terra (nella “giungla amazzonica” c’è un’umidità da bagno turco!) con 5 mila varietà vegetali delle 250 mila esistenti, arrivate dagli orti botanici di tutto il mondo; abbastanza per illustrare la storia delle piante e la loro importanza per l’uomo.

Per costruire questo mondo verdeggiante, dove prima si trovava solo una vecchia cava d’argilla, ci sono voluti 3 anni di lavoro e 2 milioni di tonnellate di terra. Ora vi si trovano 12 mila alberi e addirittura una cascata, alta 30 metri.

Le cupole sono di un materiale plastico (efte) riciclabile, molto più leggero del vetro, così resistente che, secondo i responsabili, «una squadra di rugby irlandese potrebbe ballarci sopra», e soprattutto trasparente, per lasciar filtrare i raggi ultravioletti, indispensabili per le piante.
In queste 5 enormi semisfere appoggiate sul fondo di pietra della vecchia cava abbandonata, si trovano oltre 100.000 piante provenienti da tutto il mondo, che rappresentano diversi ecosistemi, ed esattamente:

Il Bioma tropicale

Il Bioma mediterraneo

Il Giardino della Cornovaglia con vegetazione tipica della zona
Due delle semisfere ospitano The Core (centro didattico interattivo) e Il Teatro (spazio coperto adibito ad eventi).

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Il controllo climatico, parte essenziale all’interno delle grandi biosfere, è gestito tramite un complesso sistema informatico che regola continuamente sia temperatura che umidità, per mantenere le condizioni ambientali ottimali per il tipo di vegetazione coltivata all’interno delle maxi serre.
L’energia viene ricavata da un sistema a pannelli fotovoltaici posti sul tetto delll’edificio dedicato a The Core.

Nel viale centrale si può ammirare l’arte topiaria con cipressi potati ad hoc, ulivi, viti e platani educati a pergola, che forniscono ombra e refrigerio nelle giornate più calde, imitando un metodo diffuso nei giardini dell’impero romano.
A lato del viale si trova il bacino di raccolta delle acque piovane utilizzato per l’irrigazione.
Anche i vialetti in porfido di questa zona ricordano le pavimentazioni tipiche dell’epoca romana. 

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Una vasta zona è dedicata all’orto con migliaia di specie commestibili agrumi, vite, peperoncini,  legumi, pomodori, girasoli e piante aromatiche, ma anche agrarie fondamentali (cioè che servono alla sopravvivenza dell’umanità) quali frumento, mais, riso e patate.

Oltre a queste ci sono piante che necessitano di insetti per impollinarsi, colture tipiche della Cornovaglia, piante per la produzione di birra e infusi, colture per produrre corde o fibre tessili o per produrre carburanti e quelle spontanee importanti per la biodiversità.

All’interno del complesso è possibile trovare punti ristoro, nei quali si può gustare ottimo cibo prodotto proprio con le materie prime coltivate negli orti sopra citati, il tutto visibile da una zona soppalcata da cui si accede.

Nella biosfera più grande è stato riprodotto l’ecosistema tropicale il cui clima molto umido si aggira tra i 18 e i 35 gradi, con vapori e cascatelle d’acqua.
L’energia necessaria per mantenere tutto il sistema viene ricavata dal sole. 

Qui si trovano le piante del caffè e del cacao, la cola, la gomma da masticare, la gomma per  pneumatici, piante di spezie e tinture, oltre piante carnivore, fiori lussureggianti e piante da frutto tipiche dei tropici.
Questo bioma nel punto più alto tocca i 50 metri di altezza e dalla scaletta che si intravede nella foto sotto, si può raggiungere una piattaforma panoramica situata all’apice della cupola.

Se vi incuriosiscono i numeri sappiate che l’avveniristica struttura è costata 270 milioni di euro, le piante presenti sono più di 135 mila di 4.500 specie diverse; ci sono voluti 7 anni di lavoro e 2 milioni di tonnellate di fango rimosso dalla cava prima dell’inizio dei lavori.

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Dal 2002 Eden Project è diventata una perfetta location per centinaia di eventi, tra concerti,  esibizioni di artisti internazionali e non, citandone alcuni Amy Winehouse, Oasis, Muse, James Morrison, Pulp, e per le riprese del film di james Bond, La morte può attendere.

Nei mesi invernali, da novembre a febbraio, è a disposizione dei visitatori una pista di ghiaccio.

E’ possibile visitare gran parte del complesso tramite Google Street View.

Fonti:

http://www.edenproject.com/

http://it.wikipedia.org/wiki/Eden_Project

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* L’estate di San Martino

L’11 Novembre si celebra San Martino, patrono di Belluno e di un centinaio di altri comuni, nonché protettore di albergatori, cavalieri, fanteria, mendicanti, sarti, sinistrati, vendemmiatori e forestieri.

La leggenda vuole che proprio in concomitanza di questa data l’Italia, ma anche parte dell’Europa, viva la cosiddetta Estate di San Martino, un periodo autunnale in cui, dopo le prime gelate, si verificano condizioni climatiche di bel tempo e relativo tepore.

La leggenda del mantello di San Martino è molto antica e non si sa quando sia stata associata dalla memoria popolare e contadina al bel periodo che caratterizza la seconda decade di novembre che noi chiamiamo Estate di San Martino mentre nei Paesi anglosassoni viene definita Indian Summer: Estate Indiana.

E in alcune lingue slave, tra le quali il russo, è denominata “ Bab’ e Leto”, “ Estate delle Nonne”

L’espressione “estate indiana” fa riferimento alla storia dei nativi che un tempo approfittavano di questo particolare periodo per terminare la raccolta prima del sopraggiungere dell’inverno.
Sia come sia San Martino e l’Estate Indiana vengono festeggiate a partire dall’11 novembre e per tre o quattro giorni.

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Martino di Tours nacque a Candes-Saint-Martin il 316 o 317 e fu così chiamato dal padre, importate ufficiale dell’Esercito romano, in onore di Marte, il dio della Guerra. Da adolescente si trasferì con la famiglia a Pavia ove all’età di 15 anni si arruolo nell’esercito. Mandato in Gallia conobbe il Cristianesimo tant’è che si congedò dalle armi divenendo monaco nella regione di Poitiers.

Quando Martino era ancora un militare, ebbe la visione che diverrà l’episodio più narrato della sua vita e quello più usato dall’iconografia .

Si narra infatti che quando si trovava alle porte della città di Amiens, in una giornata di pioggia, vento e gelo con i suoi soldati, incontrò un mendicante seminudo. D’impulso tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante.

Martino, contento di avere fatto la carità, spronò il cavallo e se ne andò sotto la pioggia, che cadeva più forte che mai. Ma fatti pochi passi ecco che smise di piovere ed il vento si calmò. Di lì a poco le nubi si diradarono, il cielo divenne sereno e l’aria si fece mite. Il sole cominciò a riscaldare la terra obbligando il cavaliere a levarsi anche il mezzo mantello.

Quella notte sognò che Gesù si recava da lui e gli restituiva la metà di mantello che aveva condiviso. Quando Martino si risvegliò il suo mantello era integro.

Sebbene l’Estate di San Martino rimanga una leggenda popolare, essa trova tuttavia un reale riscontro fisico.

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Infatti la carta mostra una moderata espansione dell’alta pressione delle Azzorre dalla Spagna verso l’Europa centrale, lasciando invece strade alle correnti perturbate fredde solo sull’Europa nordorientale. A risentirne maggiormente sembrano appunto le regioni centro-settentrionali del Paese, mentre quelle meridionali appaiono penalizzate dalla presenza di un’area di bassa pressione sul Mediterraneo meridionale.

Quest’anno arriva la tempesta di San Martino, così ribattezzata perchè porterà maltempo tra domenica e lunedì, per l’appunto giorno si San Martino. L’affondo di aria artica sul Mediterraneo centrale darà infatti vita ad un vortice ciclonico sulla Valpadana, in rapida discesa verso il Centrosud dove porterà piogge, temporali, forte vento e persino il ritorno della neve sull’Appennino. 


Come vuole la tradizione

l’estate di San Martino solitamente dura tre giorni ed un pochino. “

http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/estate-di-san-martino–scienza-o-mito–55087

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* I colori della natura: autunno

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L’Autunno fa venire in mente nebbia, pioggia e freddo.Ma c’è un altro aspetto, è il ‘cambio d’abito’ che le piante ci regalano. Così, insieme alle caldarroste e ai primi caminetti accesi, in molti si accorgono che la Natura cambia gradualmente colore, anche in città.

Il momento è magico: alberi e cespugli di tante specie assumono tinte che vanno dal giallo a tutta la scala cromatica dei rossi, dal marrone all’arancione, fino ad arrivare addirittura al viola. Il fenomeno è ben visibile in molte zone collinari e rurali. E c’è chi ha reso questo momento magico un vero e proprio richiamo per il turismo, nostrano e non. Ci sono alcuni luoghi dove il fenomeno attira gli appassionati, i semplici curiosi e i fotografi, che possono osservare di persona questa spettacolare fase di transizione.

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Ecco alcune mete dove si può guardare da vicino il meraviglioso fenomeno di fall foliage, detto anche, con un’espressione inglese che indica l’estate di San Martino, indian summer.

In Italia: 

lungo la strada tra San Marcello Pistoiese e l’Abetone, nell’Appennino Tosco-Emiliano, le tonalità dei boschi vanno dal giallo all’arancione intenso.

  • Anche sulle colline del modenese gli occhi rimarranno appagati dalla vista delle vigne, che in questo periodo si tingono di giallo, arancio e persino di viola.
  • tra la Valle Aurina e la Val di Tures, i boschi che costeggiano il torrente Aurino, tra San Giovanni e Campo Tures, regalano spettacolari riflessi di luce e colore, da ammirare per tutti gli appassionati di trekking e fotografia.
  • i giardini di Trauttmansdorff a Merano: i giardini di Sissi, i Boschi del Mondo e l’orto botanico offrono una panoramica notevole, tra latifoglie nordamericane e aceri giapponesi.

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  • All’estero: 
    • le mete più famose per ammirare il foliage sono gli Stati nord americani del New England, del Vermont, delMaine e il Québec. Sono molti i tour operator che organizzano viaggi ed escursioni nei boschi nordamericani, dove si possono ammirare i forti contrasti e le variazioni cromatiche degli aceri, dall’intenso rosso scuro, dei pioppi dorati e delle betulle che, nel periodo tra Ottobre e Novembre, diventano di un porpora intenso.
    • Alcuni turisti seguono persino il corso della stagione dal Sud al Nord della costa atlantica, via via che il foliage‘sale’ dalle zone più temperate al clima rigido delle zone più al settentrione, che ovviamente arrivano a cambiare colore più tardi.

    Una meraviglia della Natura che si trasforma in risorsa turistica, pur rispettando i tempi e i ritmi legati all’alternarsi delle stagioni, è un bellissimo esempio di turismo eco-sostenibile

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Fonte: tuttogreen

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Colori Caldi e colori freddi

Tutti i colori dell’iride si ottengono, partendo da tre colori base che sono il giallo, il rosso ed il blu.

Dal mescolamento di questi tre colori, si ottengono le varie sfumature. Grazie all’utilizzo del cerchio cromatico di Itten potremmo individuare quale tinta sarà ottenuta dalla mescolanza di due o più colori ed ottenere un buon risultato estetico-visivo.

Si può inoltre trovare il colore complementare di ogni tonalità. Cioè i colori opposti sul cerchio cromatico, che danno origine ad esempio al grigio,  come il blu + il viola, il rosso + il verde.

E mescolando i colori primari otteniamo i colori secondari, sono tre il verde, l’arancio ed il viola. Il cerchio esterno di Itten è diviso in 12 porzioni, dove sono sistemati i colori terziari, ottenuti dalla mescolanza di colori primari e secondari.

Sono considerati colori caldi quello che vanno dal bianco, passando per il giallo, arancio, rosso ed i colori freddi sono quelli che partono color glicine, fucsia, vinaccia, blu, indaco, azzurro, color ghiaccio.

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* La buona notizia del venerdì: La pace arriverà nel 2050

Pace nel mondo? Arriverà nel 2050

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Mi rendo conto che in questo particolare momento storico – e con le notizie che ci restituiscono i giornali ogni giorno – sembra una follia pura parlare di pace nel mondo.

Eppure uno studio condotto da Havard Hegre, docente di Scienze Politiche all’Università di Oslo, sostiene che nel 2050 la pace tra i popoli non sarà più una semplice utopia ma diventerà realtà.

Come lo ha definito? Il docente ha messo a punto un modello matematico che – a detta sua – consente di prevedere gli sviluppi politici. Il concetto è lo stesso utilizzato da economisti e investitori per interpretare la finanza.

Secondo questo modello, il professore ha rilevato che se oggi il 15 per cento dell’umanità è in guerra, nel 2050 la percentuale scenderà al sette. Nei decenni successivi calerà ulteriormente.

Il tutto grazie a una serie di fattori combinati tra loro: più alta istruzione, minore mortalità infantile, tasso delle nascite più ridotto, minore proporzione di giovani tra la popolazione mondiale e altre tendenze di carattere socio-economico.

Insomma, la guerra non sarà più di moda e la pace sarà inevitabile. Per molti questo scenario appare fin troppo ottimistico, ma a noi piace pensare positivo, vero?

Quindi crediamoci

fonti:

http://thatsgoodnewsblog.com/2012/11/29/pace-nel-mondo-arrivera-nel-2050/

immagine:http://fineartamerica.com/featured/world-peace-tye-dye-bill-cannon.html

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