amore.autostima · anima e corpo · armonia · buone notizie · cultura · Energia · eventi · futuro · Natale · Natale · Pace · punti di vista · stare bene · Testimonianze · usanze

21 dicembre 2025 ! E’ il Solstizio di inverno!la notte più lunga dell’anno! Per apprezzare gli obbiettivi raggiunti e progettare i semi del futuro!

anima e corpo · armonia · arte · Comunicazione · cultura · donne · eventi · Leggere · punti di vista · Religione · Riflessioni · Testimonianze · usanze

Perchè siam donne: L'(immacolata) concezione

L’ (IMMACOLATA) CONCEZIONE

Il concetto dell’immacolata concezione di Gesù sta al centro della tradizione cristiana ortodossa.
Ciò nonostante viene menzionato soltanto in due dei quattro Vangeli e in nessun altro testo del Nuovo Testamento.
Marco dice…..”
ecco  la Vergine sarà gravida e partorirà un figlio, il quale sarà chiamato Emmanuele, il che interpretato vuol dire: Dio con noi…”
Si fa riferimento ad una profezia di Isaia che fece nel 735 a.C. , per ingraziarsi l‘ allora Re  di Gerusalemme Araz.
Ma nulla fa pensare che si riferisse alla nascita di Gesù 700 anni dopo.
Inoltre Maria e Giuseppe chiamarono il loro figlio Gesù ( in ebraico Yehoshua)
Anche l’interpretazione del testo evangelico non è esatta: infatti la parola semitica tradotta come “vergine” è almah, che significa semplicemente  “giovane donna”,  mentre in latino la parola  “ virgo “  significa  “ nubile ” .
La verginità fisica attribuita a Maria diviene ancora più incredibile riguardo alla dogmatica asserzione cattolica che ella rimase sempre vergine.
Nei Vangeli viene confermato che Maria ebbe altri figli, e Gesù viene citato come il “primogenito”, e i suoi fratelli erano Giacomo, Iosa, Simone e Giuda, e anche delle sorelle.
Le scritture dicono che Gesù era un “
Nazareno”, ma questo non vuol dire che venisse dalla città di Nazareth, la cui effettiva esistenza non è mai stata provata.
Giovanni Battista e il fratello di Gesù, erano Nazareni, individui ascetici , vincolati da rigidi voti durante periodi stabiliti, come nel caso di Mosè.
All’epoca di Giuseppe e Maria, i Nazareni erano affiliati alla
comunità Essena di Qunram.

LA COMUNITA’ ESSENA DI QUNRAM .

La comunità osservava alcune severe regole disciplinari in rapporto al fidanzamento e al matrimonio dinastico.
Queste regole erano molto definite e imponevano una vita di castità eccetto che per la procreazione di figli solo ad intervalli stabiliti.
Tre mesi dopo la cerimonia del fidanzamento, aveva luogo un “ Primo Matrimonio” ufficiale con l’unzione degli sposi, che segnava l’inizio degli sponsali  nel mese di settembre.
Dopo di che erano permessi rapporti fisici, ma soltanto nella prima metà di dicembre.
Scopo di questa limitazione era assicurare che un’eventuale nascita messianica avvenisse in settembre, mese dell’Espiazione.  Se la sposa non concepiva i rapporti intimi erano sospesi fino al dicembre successivo e così via.
Una volta che la sposa in prova aveva concepito, veniva celebrato un “Secondo Matrimonio” con unzione per legalizzare l’unione.
Tuttavia la sposa era ancora considerata una
almah, giovane donna, fino al compimento del Secondo Matrimonio, che non veniva celebrato fino a che lei non era in cinta di tre mesi.
Questo rinvio era stato stabilito in previsione di un possibile aborto.
I Secondi Matrimoni avevano quindi luogo nel mese di marzo.
Quindi Maria poteva benissimo essere la moglie di Giuseppe e allo stessa tempo una
almah.
Ma Maria rimase in cinta mentre stava trascorrendo un periodo di prova come donna sposata  della gerarchia dinastica, un periodo nel quale erano proibiti i rapporti sessuali, e Giuseppe ebbe bisogno di avere l’approvazione del sommo sacerdote Abiatar , il designato Gabriele.
Dal tempo di re Davide, la dinastia di Abiatar era insediata nell’alta gerarchia ecclesiastica.
Oltre ai tradizionali titoli sacerdotali, gli Esseni conservavano anche i nomi degli arcangeli del Vecchio Testamento nella loro struttura governativa.
Quindi , secondo l’ordine gerarchico, sotto al gran sacerdote “
Arcangelo Michele “ era il sacerdote “Angelo Gabriele”, che era anche l’Angelo Ambasciatore del Signore.

Così si spiega l’episodio dell ”Annunciazione”, dove si racconta che a Maria viene annunciata la nascita di Gesù dall’Angelo Gabriele.
In realtà si trattò di una conferma da parte di un alto sacerdote, che aveva il grado di Angelo Gabriele, nella
gerarchia degli Esseni.
E questo permesso fu dato perchè Giuseppe era un diretto discendente di Re Davide e suo figlio avrebbe preso posto nella discendenza regale, quindi non poteva essere  abbandonato come un qualsiasi figlio illegittimo.
Dopo questa dispensa a Giuseppe sarebbero state applicate di nuovo le regole normali: prima fra tutte quella che nessun contatto fisico era permesso tra marito e moglie fino alla nascita del bambino.
Intanto le regole erano state infrante e Maria dette alla luce Gesù nel momento sbagliato dell’anno: domenica 1 marzo del 7 a.C.
Così Maria non solo concepì come
almah, ma partorì anche come tale prima del Secondo  Matrimonio.

continua….:https://laura-carpi.com/2010/12/11/le-marie-lo-sposo-e-la-sposa/ 

Fonti:

Robert Graves ” La dea Bianca” Adelfi Edizioni

Edoardo Schurè : ” I grandi iniziati” Edizioni Laterza

Illustrazioni : Antonello da Messina / Dante Gabriele Rossetti

ambiente · amore.autostima · anima e corpo · armonia · buone notizie · casa · Comunicazione · cultura · donne · eventi · evoluzione · futuro · natura · Pace · pensare positivo · punti di vista · stare bene · Testimonianze · umanità

A che serve la giornata internazionale “contro” la violenza sulle donne

A che serve?

Bella domanda… che fa riflettere.
L’ora del momento significa “ una presa di posizione di donne  e uomini “ che scendono in piazza per richiamare l’attenzione … le motivazioni sono varie e tutte valide.
A me viene in mente “ dignità ”
Una parola dimenticata, obsoleta, fuori moda.
Un valore che impegna ogni essere umano a rispettare la sua umanità, la sua qualità di entità pensante e consapevole delle sue scelte.
Parole, parole, parole, soltanto parole…parole d’amore!
Se non ora, quando?
Il primo amore è verso se stessi. Cosa penso di me. Cosa voglio essere in questa vita. Quali cose voglio fare per raggiungere i miei obbiettivi. Quali mezzi ho a disposizione.
Quali qualità e risorse riconosco in me.
Poi le scelte.
Se non ora, quando?
Il primo rispetto è verso se stessi.
Essere coerente con le scelte fatte ed impegnarmi ad ottenere gli obbiettivi.
Essere per essere, esistere con dignità.
Non essere per avere. L’avere è effimero, non è una esigenza del cosmo.
Il primo amore è verso se stessi, poi automaticamente è per gli altri.
Negli altri mi riconosco, riconosco la loro umanità, le loro qualità di esseri pensanti e consapevoli delle loro scelte.
Come rispetto me stessa rispetto gli altri.
Se non ora, quando?
L a prima lealtà è verso se stessi.
Il primo avversario sono io, i giudizi che mi do, le scuse che mi trovo per giustificare le mie paure, il trasgredire alle regole che io stessa mi sono date, per opportunità, per pigrizia, il mettermi in dubbio invece di agire.
Se non sono leale verso me stessa come posso pretendere lealtà da altri.
Se non ora, quando?
La prima uguaglianza è sentirmi parte dell’umanità.
Sentirmi quell’essere umano che ha coscienza della sua umanità, la sua qualità di entità pensante e consapevole delle sue scelte.
Un essere umano degno di questa nominalizzazione è un abitante di questa terra.
Esseri umani compongono ogni nazione, ogni razza, ogni religione, ogni stato sociale, ogni età, ogni sesso.
Una pecularietà degli esseri umani è la necessità di rapportarsi tra loro.
Per creare, costruire, progredire, conoscere il micro ed il macrocosmo.
Così è nata quella che chiamiamo civiltà.
Se non ora, quando?
La prima responsabilità è verso se stessi.
Come posso creare un rapporto paritario, di amore, rispetto, lealtà, se ho un rapporto ambiguo con me stessa?
Se costruisco un rapporto ingabbiato in rigidi ruoli predeterminati dalle consuetudini?
Se considero una libertà raggiunta il ribaltamento di questi ruoli ?
Se considero l’altro comunque un avversario ?
Se non ora, quando?
Quando affermare dignità è uno dei miei valori fondamentali.
Quando lo sono e lo insegno con i miei comportamenti, le mie scelte.
Quando mi sento degna di appartenere al gruppo umanità.
Ieri, oggi , sempre.
“Se non lo faccio io, chi lo farà?
Se non lo faccio adesso, quando lo farò?
Se lo faccio solo per me stesso, chi sono io?”
(Hillel, cabalista del 2° sec. a. C.)
Opere di Marc Chagall
ambiente · animali · armonia · buone notizie · cultura · felicità · futuro · gatti · natura · pensare positivo · punti di vista · stare bene · Testimonianze · umanità · usanze

E c’è anche la giornata internazionale del gatto nero!

Il Gatto Nero Day è una ricorrenza istituita dall’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (AIDAA) che, ogni 17 novembre, dal 2003,celebra i mici dal manto scuro. con lo scopo di combattere e superare le tante superstizioni che girano su questa bellissima tipologia di gatto , per secoli oggetto di superstizioni e credenze popolari ingiuste e infondate.
Il gatto nero è stato, e purtroppo a volte è ancora, oggetto di superstizioni popolari che hanno etichettato questo animale come portatore di sfortuna e sciagure.
In realtà il carattere del gatto nero lo porta a essere un felino con una grande propensione alla lealtà e all’amicizia verso gli esseri umani, caratteristiche queste che stridono particolarmente con le dicerie diffuse sul suo conto. Il micio dal manto scuro ha poi un’indole riservata e schiva, pur essendo un animale estremamente sensibile e intelligente.
Secondo una ricerca che è stata realizzata dall’US National Cancer Institute poi, i gatti neri hanno una minore propensione a contrarre determinate malattie.
Questa evidenza scientifica è supportata anche dalla realtà dei fatti: i felini bianchi e neri sono infatti fra i più diffusi, a dimostrazione appunto della effettiva resistenza di questa specie. Si pensi, a questo proposito, che in Italia il 10% dei 20 milioni di gatti viventi sono di colore nero.
Il gatto nero europeo a pelo corto è una razza molto comune, che si contraddistingue per i caratteristici occhi verdi.
Anche il gatto nero Bombay è una razza particolarmente diffusa, che si può riconoscere per la testa e le orecchie arrotondate. Il carattere è tipicamente coccolone e accomodante.
Anche il gatto nero British ha un buon temperamento, ed è anche molto intelligente. Il muso di questa razza di felino è dritto e tondo, il corpo robusto e muscoloso e la coda grossa.
Una razza rara e preziosa di gatto nero è invece il Persiano, che ha un carattere leale e affettuosoA Milano dal 17 novembre presso la Ex Fabbrica delle Bambole di Milano è stata allestita la mostra collettiva Il gatto nero nell’arte.
A Napoli, Il 17 novembre 2019 , in occasione del Gatto Nero Day, è stato inaugurato al Vomero uno spazio dedicato ai felini neromantanti pronto a sfatare la loro fama di portatori di ‘jella’
La paura, per vincerla, deve essere esorcizzata. Così come la sfortuna.
C’è chi si lascia suggestionare da uno specchio rotto e chi, invece, si fa prendere dall’ansia alla vista di un gatto nero che attraversa la strada e, al fine scongiurare la malasorte, tenta disperatamente di cambiare direzione.
É ora di sfatare questo mito: incontrare un felino dal manto scuro non è affatto segno di sventura. Anzi.
Nei paesi anglosassoni, così come in Giappone, questo animale è addirittura considerato un portatore di fortuna e felicità. Perché non prendere esempio? .

Il gatto nero è stato, e purtroppo a volte è ancora, oggetto di superstizioni popolari che hanno etichettato questo animale come portatore di sfortuna e sciagure
Se non siete affetti da eptacaidecafobia (paura del numero 17) prendete nota: a Napoli dal 17 novembre 2019 è aperto  il Museo del Gatto Nero.
La scelta della città non è ovviamente casuale, parliamo della patria dei cosiddetti ‘jettatori’, una realtà in cui superstizione e scaramanzia, dai tempi più remoti, sono parte integrante della tradizione popolare.
Dall’antico Egitto al Medioevo, un viaggio nella storia dei gatti.
La location si trova nella zona del Vomero all’interno di un appartamento privato, ma aperto al pubblico, dove è stato allestito uno spazio permanente suddiviso in differenti sezioni tematiche (storica, artistica, fotografica etc.).
A parlare più di mille parole  circa un centinaio di cimeli tra fotografie, sculture, quadri e poesie raccolti nel corso degli anni dall’Associazione.
Gli oggetti custoditi al suo interno, infatti, aiuteranno i visitatori a ripercorrere la storia di questi deliziosi animali, ora amati e venerati come divinità, ora demonizzati e perseguitati.
Infatti, se nell’antico Egitto i gatti erano considerati animali sacri, nel Medioevo invece i mici neri erano visti come esseri demoniaci.
A completare il tutto sarà anche uno spazio ludico, ovvero una stanza dedicata ai giochi aperta ai quattro zampe accompagnati dai loro padroni..
Nell’attesa non bisogna munirsi di ‘Curniciello’ ovvero il famoso corno portafortuna: per visitare il museo e apprezzarlo in tutta la sua unicità, infatti, è sufficiente essere pronti a vedere il mondo con occhi diversi.

E a Roma non si poteva mancare alla festa del gatto nero al Gattile del Verano 
Grazie all’Associazione Animal Welfare che da tanti anni ed in modo ineccepibile gestisce il gattile e l’intera colonia felina esistente all’interno del cimitero monumentale Verano di Roma,  in compagnia di tanti mici bellissimi e socievoli. tutti salvati dalla strada, da maltrattamenti e rinuncia di proprietà.
In occasione di questa giornata l’associazione «Pet carpet» in collaborazione con la polizia di stato e l’Anas lancia la campagna per la sicurezza stradale in difesa degli animali.
C’è, infatti, chi ancora oggi teme di trovarsi di fronte il gatto nero mentre guida o cammina: così l’associazione ha deciso di promuovere una campagna per la sicurezza e contro i luoghi comuni in difesa degli animali.
Non è infatti il passaggio della piccola pantera a determinare un pericolo sulle strade ma la velocità e la distrazione degli automobilisti, i cui comportamenti incauti generano numerosi incidenti, che talvolta includono anche collisioni con molti animali notturni selvatici come volpi, cinghiali, ricci, istrici.

Ma per smontare la diceria basta guardare la situazione da un altro punto di vista: nella cultura asiatica infatti, il gatto nero è al contrario che da noi simbolo di fortuna e portatore di felicità. In quest’ottica i gatti neri non sono forieri di sventure e malignità da evitare, ma al contrario esseri di cui cercare la compagnia per propiziarsi la sorte.
Si spera che quell’amico che ogni volta che vede un gatto nero cambia strada, d’ora in poi smetta di farlo. E se proprio deve per forza credere a una superstizione, può abbracciare quella asiatica, decisamente più positiva.

Basta cambiare prospettiva perché le cose cambino
https://www.lastampa.it/viaggi/italia/2019/06/07/news/napoli-in-arrivo-il-museo-del-gatto-nero-1.36539304
illustrazione di Tatiana Martino
amore.autostima · anima e corpo · armonia · Comunicazione · cultura · donne · eventi · futuro · Pace · punti di vista · Testimonianze · umanità

Perchè siam donne: Il vero Black Friday non ha niente a che vedere con lo shopping!

Sì, sono curiosa…di sapere da dove vengono certe abitudini e certe denominazioni che fanno moda… da dove e da chi e da quando …Black Friday… ma! Personalmente preferisco frequentare i mercatini dell’usato..immagino chi ha indossato quella camicetta…quelle scarpe… quella borsa…una sorta di Antologia di Spoon River…compro la cosa che mi emoziona… tempo fa ho preso un vaso liberty per mia cognata , nero e oro, lucido e ogni volta che lo vedo nel suo soggiorno sono felice perchè gli ho dato nuova vita!

Comunque qui di seguito le mie “indagini” sul Black Friday

.

Il 18 novembre 1910 sono 300 le militanti della Women’s Social and Political Union che sfilano per le strade di Londra.

In testa una delle leader del movimento: Emmeline Punkhurst e con lei le amiche, le sorelle, le figlie: le donne.

Hanno appena saputo che il Parlamento inglese non avrebbe cambiato la legge per cui le donne non avevano diritto al voto né ad essere riconosciute come cittadine.

Davanti al Parlamento però, le suffragette non ci arriveranno mai.

Il cordone della polizia le ferma prima e, per sei lunghissime ore, vessa le donne in tutti i modi possibili. Manganellate, percosse, pugnalate, spinte, aggressioni, umiliazioni.

Le donne vengono gettate a terra, oppure spinte brutalmente contro le inferriate che dividono la strada dall’ingresso alla Camera dei Comuni.’

Nemmeno Rosa May Billinghurst, nonostante la sua disabilità, che da anni l’aveva costretta alla sedia a rotelle, viene risparmiata. Vigliaccamente viene spinta in una strada laterale, aggredita, mentre alcuni poliziotti le sgonfiano le valvole delle ruote della carrozzina .

In quel tragico venerdì vengono eseguiti 119 arresti: 4 uomini e 115 donne.  

Due di loro moriranno pochi mesi dopo,  in seguito alle percosse e alle violenze subite.

Quel 18 novembre di centodieci anni fa è passato alla storia come il Black Friday: una delle giornate più eroiche e contemporaneamente più nere della storia dell’umanità.

Questa è una storia con la esse maiuscola, quella che ci ricorda che i diritti sono una conquista pagata a caro prezzo e per questo vanno difesi, perché sono preziosi, ma anche fragili.

Il coraggio e la determinazione delle donne che si battono contro un uso sessista, discriminante e distorto del potere, esercitato attraverso gli arresti, la violenza degli abusi anche sessuali…tutto questo è il vero Black Friday

La traduzione letterale di Black Friday è “Venerdì Nero”. L’origine di questa denominazione non è certa. La più accredita vuole che sia stata coniata dalla polizia di Filadelfia negli anni ’30 e si riferisca agli ingorghi stradali causati dalla corsa allo shopping già molti anni fa negli USA, in periodi in cui tutte le auto erano di colore nero. L’altra spiegazione si riferisce alle cifre degli utili sui bilanci, tradizionalmente scritte in nero rispetto al rosso delle perdite: con il Black Friday, vuole la tradizione, i commercianti possono risollevarsi e sventare i rischi di bilanci in rosso.

E ovviamente la corsa allo shopping viene associata alle donne.

Vogliamo ricordare che invece è una data che ha segnato il percorso dell’emancipazione femminile ?.

Facciamo in modo che il Black Friday non sia ricordato solo come la giornata delle lunghe code per comprare, comprare, comprare …qualsiasi cosa purchè sia a buon prezzo

Il Black Friday è stata una giornata di lotta per la cittadinanza, per i diritti, per la parità e l’equità che hanno pagato a caro prezzo quelle suffragette per regalarci qualche libertà .

Purtroppo c’è ancora molto da fare e non solo per le donne e lo dimostrano le grandi manifestazioni di protesta attualmente in quasi tutto il mondo.

leggi anche:

https://lauracarpi.com/2020/11/25/a-che-serve-la-giornata-internazionale-contro-la-violenza-sulle-donne

https://www.museumoflondon.org.uk/discover/black-friday

https://brunolibri.wordpress.com/2020/11/25/25-novembre/?

amore.autostima · anima e corpo · armonia · buone notizie · cultura · eventi · futuro · Halloween · natura · Pace · punti di vista · Riflessioni · stare bene · Testimonianze · umanità

31 Ottobre 2025.Momenti di riflessione e bilanci…Buon Samhain

ambiente · amore.autostima · anima e corpo · armonia · arte · Astrologia · astronomia · cultura · Energia · Feng Shui · futuro · Leggere · natura · pensare positivo · punti di vista · Religione · Riflessioni · stagioni · stare bene · Testimonianze

L’Arcangelo Azrael di Plutone e dello Scorpione

Il noto sensitivo Edgar Cayce spiega che gli angeli sono molto attivi perché co-creatori col Creatore e, come tali, crearono gran parte dell’universo che vediamo. Quanti angeli furono creati? Secondo gli egizi, ogni stella nel cielo è la luce di un angelo, e ci sono più stelle nella parte dell’universo che è visibile dalla Terra che granelli di sabbia su tutte le spiagge e tutti i deserti della Terra!

Ognuno di noi è un angelo della moltitudine celeste!

Arcangelo Azrael

Azrael (“Colui che Dio aiuta”, talvolta chiamato anche Izra’il, Azra’il, Ashriel, Azriel, Azaril) è l’Arcangelo che governa su tutto ciò che è occulto e misterioso, è il Custode della Vita e della Morte ed il Guardiano delle Anime.

Nel Libro di Tobia (Bibbia) e nel Corano Azrael appare come la personificazione della Morte, nella teologia islamica è uno dei quattro Arcangeli principali (con Mikhail, Djibril ed Israfil).

Nella tradizione invece del primo periodo cristiano, divenne noto come Esdras, il profeta che porta lo spirito del Messia. Fu in questa storia del primo Cristianesimo che si sostenne che Azrael fosse asceso al cielo senza sperimentare la morte.È anche ricordato come ” Angelo della Legge “

Azrael è anche raffigurato come il più astuto e saggio degli arcangeli.

Una storia del Corano dice che Dio chiese ai quattro arcangeli Michele, Gabriele, Uriel ed Azrael di raccogliere sette manciate di terra dalla base dell’Albero della vita nel Giardino dell’Eden. Essi realizzarono che solo tre di loro avrebbero potuto presentarsi al Signore con due manciate, mentre l’ultimo avrebbe potuto prendere solo una manciata. Michele e Uriel immediatamente iniziarono a discutere su chi avrebbe dovuto portare due manciate, e chi avrebbe dovuto portarne solo una. Gabriel cercò di mediare tra i due, ma fu distratto anche lui dalla polemica in corso, consentendo così ad Azrael di prendere da solo le sette manciate di terra che mise successivamente in una borsa e che portò a Dio.

Azrael ( “Dio fortifica”) è uno dei capi degli Angeli Caduti.

Azrael insegnò agli uomini come fabbricare spade e scudi, e alle donne come abbellire le palpebre. Egli è “ il cavalcatore del serpente, seduttore degli uomini, alfiere di Satana, e rifiutò di chinare la testa davanti all’Adamo appena creato da Dio”.

Azrael è sempre stato una divinità ben nota gli antichi.

La sua funzione principale infatti fu (ma lo è tuttora e lo sarà in futuro) quella di accompagnare nell’aldilà le anime degli esseri umani.

Così l’Arcangelo fu noto agli egizi come Osiride, fu venerato come Anubi, il custode delle porte oscure del regno dei morti; Yama per gli Indù, Tanit per i fenici, ma anchePlutone, Ade, Caronte, il traghettatore delle anime dal mondo materiale a quello invisibile.

Azrael tiene il rotolo dove sono scritti i nomi di tutti gli esseri umani. Quando si avvicina il giorno della morte di una persona, una foglia col suo nome precipita dall’albero situato sotto il trono di Dio e dopo che quaranta giorni sono passati, Azrael separa l’anima dal corpo.

Ma Azrael è molto di più. Dalle sue mani nasce il “fiume Lete“, l’acqua che dà alla entità che lascia il corpo fisico l’oblio sulla vita appena trascorsa e le permette di riposare e riacquistare consapevolezza della sua natura divina.

Lui le apre le porte del Devachan, un luogo di serena beatitudine, in attesa di tornare a reincarnarsi con un compito nuovo, in un nuovo corpo e con una memoria libera di ricordi.

E’ dunque ad Azrael che fanno capo le legioni di “aiutatori invisibili” che si pongono accanto agli esseri umani in punto di morte, che ne guideranno con dolcezza i primi passi a comprendere la nuova realtà, ad allontanarsi dal corpo fisico ormai inutile ed incamminarsi verso la Luce.

Essi accorrono verso qualunque preghiera, detta in qualunque lingua, rivolta a qualunque altra divinità poichè le barriere di culto, di razza e di credo, esistono soltanto sulla Terra.

Azrael sviluppa negli esseri umani la capacità di sondare il mistero, la ricerca delle leggi inesplorate della natura.

E’ l’Arcangelo protettore degli occultisti, che anticamente si chiamavano Pizie, Sibille, Pitonesse e vivevano in appositi, veneratissimi luoghi di culto, e la loro vita aveva una dignità sacerdotale.

Sotto alla protezione di Azrael si trovano tutti i sacerdoti e le guide spirituali di ogni popolo e di religione, uomini con il compito speciale di guidare altri uomini verso il mistero della Divinità.

Azrael governa la sessualità e la morte-rinascita, le due tematiche sono infatti indissolubilmente legate: attraverso un atto sessuale nasciamo nel mondo fisico e mediante la padronanza dell’energia sessuale possiamo raggiungere l’immortalità.

Azrael domina la costellazione dello Scorpione, il suo giorno è il sabato , il colore il rosso-scuro e il nero.

costellazione dello scorpione
Lo Scorpione è un segno di Acqua collegato all’ottava casa dello Zodiaco, cioè alle tematiche di vita e morte, di ciò che è nascosto, e alla sessualità.
Nell’astrologia molto antica, questo segno era rappresentato non dallo scorpione ma dal serpente

Il serpente cambia periodicamente la pelle e gli antichi lo consideravano immortale e capace di un costante rinnovamento.
Questo ciclo di crescere finchè la propria pelle è stretta, fare la muta e far crescere una nuova pelle, ripercorre tutta la vita dello Scorpione. Spesso la sua vita si divide in distinti capitoli, man mano che passa da un ciclo all’altro.
Tutto giunge alla distruzione finale ed egli ricostruisce e ricomincia da capo.

Nella mitologia antica il serpente è anche un simbolo della saggezza della terra stessa: eterna, antica, che conosce la vita segreta di tutte le cose. Esso striscia sul terreno e ode i segreti delle radici delle cose.

Nella tradizione biblica, il serpente è il Diavolo, il Padre della Menzogna, colui che tentò Eva nel giardino dell’Eden. E’ Lucifero l’angelo caduto. Come potete vedere, ha un doppio aspetto e lo potete considerare oscurità o luce, bene o male, perchè li contiene entrambi.

Gli individui dello Scorpione hanno un grande senso della giustizia . Non credono neanche un attimo porgere l’altra guancia. Restituiscono il ceffone perchè è l’unico modo per sopravvivere.

Per lo Scorpione, tutti gli esseri umani hanno dentro di sé i semi del bene e del male. Il male non è una cosa astratta, o l’errore di qualcun altro, è in ciascuno di noi.

Plutone governa il segno dello Scorpione, è il nono pianeta del sistema solare.

Nella mitologia greca era chiamato Hades (“occulto”, “invisibile”, tra l’altro spesso indossava un elmo che lo rendeva impercettibile alla vista), figlio di Crono (Saturno) e di Rea (Cibele).

Il suo dominio era quello degli Inferi, il mondo sotterraneo che riuniva insieme i dannati (nel Tartaro), ed i giusti (nei Campi Elisi).

Plutone poteva punire ma anche ricompensare, in pratica reggeva insieme Inferno, Purgatorio e Paradiso.
Plutone rappresenta il potere rigenerativo e la nostra capacità ai cambiamenti radicali e alla rinascita: cicli della morte e del divenire.

A volte i cambiamenti provocano un senso di perdita, di mancanza anche in senso fisico, come una morte di una parte di noi. Ma la morte è solo un mutamento di stato, di dimensione. Annuncia la rinascita.  Questa è la spinta che annuncia il nuovo, e se la consideriamo una risorsa, il nuovo ci darà subito la visione di un futuro luminoso.

Il dono di Azrael ai nati sotto il suo segno, lo Scorpione, è il fascino; un magnetismo particolarissimo che nessun altro segno zodiacale possiede…

fonti.
http://www.iltempiodiastarte.com
(Giuditta Dembech) Tratto dal libro di Giuditta Dembech
Evelyn De’ Morgan “The Angel of Death” & “The Field of the Slain”(30 August 1855–2 May 1919)
amore.autostima · anima e corpo · armonia · bambini · Energia · eventi · futuro · pensare positivo · punti di vista · scuola · stare bene · Testimonianze · umanità · usanze

Ognuno ha il suo Drago da sconfiggere ….o amare e trasformare! I Draghi della Scuola Steineriana

Le favole non dicono ai bambini che i draghi esistono.
Perché i bambini lo sanno già.
Le favole dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti.

— Gilbert Keith Chesterton.

Alla scuola steineriana  la maestra ha dato loro un’incredibile lezione di vita!

Lo ha fatto senza spiegazioni e tanti giri di parole, solo mediante una forte e profonda esperienza.

Il 29 settembre si festeggia San Michele, l’angelo che grazie al suo coraggio riesce a sconfiggere il drago.

Nelle scuole Waldorf è una ricorrenza importante e viene celebrata ogni anno con draghi, spade, storie di coraggio e di superamento della paura

Quest’anno ogni bambino ha dovuto creare con le proprie mani un piccolo drago di cera. La cera è un materiale molto particolare, si presenta duro e freddo e solo mediante la lunga manipolazione continua e paziente delle mani e della mente concentrata si ammorbidisce e diventa calda, pronta cioè ad essere modellata con cura e grazia a formare ciò che la mente e l’ingegno suggerisce. Una volta formata l’opera la cera s’indurisce come ad immobilizzare ciò che si è creato. Si può però ancora una volta rimodellarla per dare vita ad altre cose..

Il drago di cera che ogni bambino ha creato è nato da un lavoro di amore, pazienza e cura.

La maestra, alcuni giorni dopo, ha invitato i bambini a prendere ciascuno il proprio drago perchè avrebbero fatto una prova di coraggio, proprio come San Michele con davanti il drago: ha chiesto ai bambini di trasformare la propria opera creata con pazienza e con amore in qualcos’altro.

La reazione è stata diversa da bambino a bambino: chi si è gettato nell’immediato a trasformare il drago distruggendolo e creando subito qualcos’altro, chi era in dubbio e non sapeva cosa fare, chi si è rifiutato facendo scendere anche un po’ di lacrime.

Da quei bellissimi draghi sono nati cani, prati, macchinine, contadini, farfalle e lumache. Alcuni draghi sono rimasti draghi.

E la maestra ha donato a ciascuno un pendente creato con le sue mani per premiare il coraggio di essersi messi in gioco, anche a chi non è riuscito a distruggere la propria opera poiché anche questa è stata una risposta importante degna di un dono!

Un semplice, magico e meraviglioso insegnamento di vita denso di significati: i bambini hanno sperimentato e vissuto la fatica ma anche la bellezza del non attaccamento che può aprire nuove porte e portare al nuovo salutando il vecchio, hanno potuto comprendere che nulla viene distrutto ma tutto si trasforma in altro come la morte che in realtà non è una fine ma una nascita diversa, hanno potuto realizzare che sono loro stessi a prendere decisioni sulla vita e che con un po’ di coraggio la paura viene spazzata via per far spazio alla sorpresa, alla creatività, alla libertà.

E’ normale che esista la paura, in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti”
(Paolo Borsellino)

Prendete spunto da questo bellissimo compito adattandolo alle vostre esigenze, provate a far vivere questa esperienza ai vostri figli e ai vostri alunni, osservatene le reazioni, stupitevi di come i bambini possono tuffarsi entusiasti nel nuovo!

Una prova di coraggio da far sperimentare anche agli adulti, forse sono proprio loro che ne hanno più bisogno poiché come asseriva Seneca “Colui che è coraggioso è libero” e di libertà quella vera, ponderata e saggia ne abbiamo davvero bisogno!

https://www.eticamente.net/58985/la-prova-di-coraggio-da-far-sperimentare-ai-bambini.html?

http://www.scuolawaldorf.org/le-fiabe-nutrimento-per-la-crescita/

Leggi anche:

https://lauracarpi.wordpress.com/2018/04/08/non-tutti-i-draghi-sono-uguali/

ambiente · armonia · arte · buone notizie · Comunicazione · cultura · donne · Fantasia · Pace · pensare positivo · punti di vista · stagioni · stare bene · Testimonianze

Quale arte preferisci? Classica?Figurativa? Astratta? Preraffaelita? Pompier? Moderna? Street Art? A me piace dolce !

Karin Pfeiff-Boschek, l’arte delle torte

Quando ti trovi un marito che è uno chef stellare, tu ti metti a competere? Collabori con discrezione , assaggi se richiesto, ti inebri di profumini promettenti, e soprattutto deleghi ogni responsabilità della riuscita che è sempre certa!
E fai quello che più ti piace, che” anche l’occhio vuole la sua parte”, libera di esprimerti e pure elogiata !
Decorare ,e aggiungere secondo l’ispirazione del momento…
Quindi stelline e fiori di pasta frolla alla crostata , rametti di rosmarino come alberi sull’arrosto con petali di aglio, squame del pesce lesso con le olive a metà sulla maionese, il budino trasparente di gelatina con frutta di stagione, il zuccotto di insalata russa con fiori giganti di radicchio, le uova ripiene tricolori, il purè rosa…
e poi vuoi mettere la soddisfazione di partecipare! che cucinare è comunicare amore! ( e sei certissima della sostanza! )

La creatrice di queste meraviglie é Karin Pfeiff-Boschek, panettiera tedesca che ha fatto della preparazione di torte ripiene di frutta un’arte. “Panettiera” é effettivamente un termine riduttivo: di lavoro fa ufficialmente altro, ma é figlia d’arte (la madre é una pasticcera pluripremiata), ha già pubblicato un libro dedicato al sofisticato stile delle sue torte, “Elegant Pie”, e le sue creazioni sono in vendita per devolverne il ricavato in beneficenza.

Lo stile delle sue torte di mele, al rabarbaro, di zucca o con mirtilli fa riferimento al design tessile ed alla natura, e le geometrie pulite si intrecciano a sontuosi motivi floreali: due elementi ispirati alla sua passione per la matematica e la botanica.

Lei si chiama Karin Pfeiff-Boschek ed è la panettiera tedesca, le cui torte stanno spopolando sui social.

Si ispirano al design tessile del Midwest e riportano decori ipnotici dalla precisione impressionante. Segretaria a tempo pieno, Karin si diletta nel preparare dolci ripieni di frutta decorati con motivi intricati e appliques commestibili, pubblicando le foto su Instagram e dando poi in beneficienza le sue creazioni.

Lei è figlia d’arte.

Sua madre, infatti, è stata una pasticcera pluripremiata. Ed è forse da sua madre che ha preso la passione per la cucina e per i dolci in particolar modo. Geometrie si intersecano creando perfetti disegni, motivi floreali, scacchiere e tanto altro ancora. Una tessitura golosa che si lascia guardare prima che assaggiare. Torta di mele, rabarbaro, zucca o mirtillo sono da sempre la sua passione e, da questa passione, è nata poi l’idea di usare la crosta superiore come una sorta di tela da dipingere o meglio di materia da plasmare per eleganti creazioni artistiche.

Ad influenzare il suo lavoro, le sue altre due passioni ovvero la matematica e la botanica. Quest’ultima irrompono sulle sue torte con deliziosi bouquet, spesso anche complessi da progettare.

e ci sono anche i tutorial se vuoi cimentarti

https://food-lifestyle.it/torte-karin-pfeiff-boschek/

https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=3169114036482703&id=137953262877419

Vintage Rolling Pin

ambiente · anima e corpo · armonia · astronomia · Comunicazione · Energia · evoluzione · felicità · futuro · pensare positivo · Poesia · punti di vista · stare bene · Testimonianze

La storia della Stella Tessitrice (Vega) e del Guardiano di Buoi (Altair)

Alfa Lyrae, la brillantissima Vega, è la stella di questo mese


ob_9b975a1739408a077e6944421beaa6f9_vegadss2

Io sono curiosa e sono certa che ogni cosa che è lì ha un suo perchè. E una storia. E anche ogni esperienza ha un significato . Che voglio sapere e imparare.

E mi interessano i punti di vista. Che dipendono da tante variabili.

Tempo luogo coscienza. Anni fa ho comprato una enciclopedia di storia comparata..

Tutti vedono le stesse cose sotto lo stesso cielo nello stesso momento.

Tutti chi? Tutti gli esseri umani e pensano e fanno cose diverse da sempre.

Quando? Dove ? Come? Perchè?

Ne ho fatto un gioco a scuola per far conoscere le storie del mondo.

Ognuno ha le sue domande e le sue risposte. Ci si confronta e si impara.

Questa storia di una cultura così lontana ma vicina mi è piaciuta.

Vega appartiene alla costellazione della Lira e insieme a Deneb e Altair forma il famoso “Triangolo estivo”. Alle nostre latitudini è uno degli astri più sfolgoranti, insieme a Sirio, di cui sembra meno brillante solo perché più distante, 27 anni luce, e ad Arturo, di cui sembra invece più brillante perché di intenso colore bianco; Vega è 58 volte più luminosa del Sole.

Fu la prima stella a essere fotografata, all’Osservatorio di Harvard, nel luglio 1850 e il suo diametro uno dei primi ad essere misurato, nel 1963, con l’interferometro di Narrabri, in Australia.

Il suo nome ha origini arabe; gli Arabi immaginarono questa costellazione come un’aquila, dalle ali semichiuse, che porta uno strumento musicale, e la chiamarono Ai Nasr al Waki.

Nel tempo la costellazione fu vista sempre come una lira, e la parola Waki,  trasformata in Vega, passò ad indicare la sua stella principale. Circa 14.300 anni fa Vega è stata “stella polare” e tornerà ad esserlo fra circa 12.000 anni, e questo a causa del movimento di precessione dell’asse terrestre.

Vega era dunque una stella importante già nell’antichità e certamente nella preistoria essa veniva usata come indicatore del nord. Ciò forse spiegherebbe come mai Vega fu usata dagli antichi Egizi per l’orientazione dei loro templi.

La storia di Niulang e Zhinu:

la Stella Tessitrice (Vega) e il Guardiano di Buoi (Altair)

draft_lens6588872module53281382photo_1251007615Qixi_Legend

Zhinu, figlia dell’Imperatore e della Regina del Cielo, era una bravissima tessitrice. Sedeva ogni giorno accanto al suo telaio celeste e tesseva splendidi arazzi con i colori dell’alba e del tramonto. Anche le nubi, nel loro correre sospinte dal vento, si fermavano per ammirare gli splendenti colori nel cielo.

Un sera d’estate, stanca per il lavoro, mentre osservava un ruscello che scorreva vicino al palazzo imperiale, udì da lontano provenire una musica dolcissima. Incuriosita non esitò ad immergersi nelle acque del fiume. Disteso sull’altra sponda il giovane Niulang suonava il flauto riposandosi dalle sue fatiche di guardiano di buoi. I due giovani si conobbero e cominciarono a suonare e cantare insieme.

Ogni giorno Zhinu attraversava il fiume e raggiungeva Niulang. Finirono così per innamorarsi. Per il suo matrimonio Zhinu preparò un bellissimo abito fatto di gocce di rugiada e della luce delle stelle. La notte delle loro nozze era così luminosa che anche le persone che vivevano sulla terra si chiedevano il perchè la Stella Tessitrice avesse un tale splendore che non si era mai visto prima.

Furono sposi talmente felici che dimenticarono completamente il proprio lavoro !

Il cielo si offuscò perchè Zhinu non tesseva più luminosi tramonti ed albe ed il suo telaio era ricoperto di ragnatele. Niulang non custodiva più i suoi buoi che girovagavano senza controllo addentrandosi perfino nella costellazione vicina dello “Staio Settentrionale e Meridionale” facendo così adirare gli dei.

In particolare la Regina del Cielo, madre di Zhinu, si infuriò moltissimo poichè un bue era entrato nella sua camera da letto ed aveva fatto cadere sul pavimento le sue spille d’argento per i capelli. La Regina allora prese una spilla e disegnò una linea attraverso il cielo lungo il ruscello vicino al palazzo. Con questo unico gesto creò un grande fragoroso Fiume d’Argento, il nome che i Cinesi danno alla Via Lattea. La Regina del Cielo decise di separare i due giovani e pose Niulang su una riva del fiume e Zhinu sull’altra.

Zhinu, disperata, piangeva dal mattino alla sera, ma ricominciò a tessere le sue splendide tele. Niulang riprese nuovamente a portare al pascolo i suoi buoi, ma era profondamente triste e nei momenti di riposo non suonava più il suo flauto.

L’Imperatore del Cielo, impietosito dalla disperazione della figlia, decise che un giorno all’anno, il settimo giorno del settimo mese, i due sposi avrebbero potuto incontrarsi. Zhinu chiamò allora in suo soccorso delle gazze che arrivarono in volo dalla terra e formarono un ponte (sopra la stella Deneb nella costellazione del Cigno) attraverso il vasto e profondo Fiume Argentato. Zhinu saltò sulle loro schiene, come un tempo era saltata sulle pietre affioranti nel ruscello per raggiungere l’amato, e trascorse con Niulang un’ intera giornata insieme.

Le persone che vivono sulla Terra, quando il giorno seguente all’incontro dei due innamorati scorgono le gazze, possono notare le loro penne arruffate, segno che la Principessa Tessitrice è saltata sulle loro schiene.

Durante il resto dell’anno Zhinu intreccia i colori del cielo e Niulang pascola i buoi celesti, sognando il giorno in cui potranno incontrarsi di nuovo.

su tich

La storia della Principessa tessitrice e del Guardiano di buoi è molto popolare in Cina. Di essa si trovano diverse versioni con piccole varianti nella trama.

In alcune città della Cina ci sono ancora alcune feste dedicate alla Principessa Tessitrice.  Esse si tengono nel settimo giorno del settimo mese lunare del calendario cinese (chiamato Qi Xi /the Night of Sevens) alle finestre vengono appesi drappi di colore rosso (il colore delle nozze) ed in questo giorno si celebrano molti matrimoni.

 

La seguente trascrizione è a cura della Biblioteca dell’Osservatorio Astrofisico di Arcetri.