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Le lanterne di San Martino illuminano la strada che porta a ritrovare la luce interiore

Fruttificare io sento la mia forza
corroborarsi e conferirmi al mondo;
sento l’essere mio che si sustanzia,
per volgersi alla luce
entro la trama del destino umano.”

Rudolf Steiner, Calendario dell’anima, 10 – 16 Novembre.

La celebrazione delle feste nel corso dell’anno nella scuola Steiner-Waldorf ha un significato molto profondo: la festa ci ricorda che non esiste solo un mondo materiale fatto di quotidianità venali, di cose materiali e di individualità. Celebrare insieme le feste significa, non solo per i bambini, ricollegare la dimensione terrestre dell’uomo a un ritmo cosmico naturale, a un’immagine più ampia e soprasensibile del mondo, immagine sempre più lontana e dimenticata, esperienza sempre più difficile da fare al giorno d’oggi.

Le feste, così come le fiabe, ci aiutano a rientrare in questo mondo di cui comunque sappiamo, magari inconsciamente, di far parte. Infatti, anche da adulti frenetici e materialisti, quando ci capita di entrare nel clima della festa riconosciamo subito un’atmosfera “già nota”, che riemerge da ricordi d’infanzia o da chissà dove. Per questo è importante far sì che i bambini, fin dagli anni dell’asilo, possano vivere intensamente questi momenti: li ritroveranno da adulti, portandoli sempre con sé e trasformandoli in forze di crescita e di relazione sociale.

In questo periodo dell’anno le giornate si accorciano, l’oscurità avanza minacciosa, le foglie cadono e un senso di morte e di freddo pervade l’anima. L’anima non ha più in sé quella solarità estiva che le proveniva dalla natura. Deve dunque trovare una luce nuova, una luce che nasca da dentro. San Martino è tradizionalmente la festa di questa luce interiore, come spiega bene Claudia Gasparini in questo articolo.

Nella tradizione contadina l’11 novembre finiva l’anno agricolo, data della svinatura e inizio del periodo invernale, quando la terra accoglie nel suo grembo quei semi che daranno nuova vita nella primavera futura. Nel nord Italia in questo periodo si stipulavano i contratti d’affitto tra il proprietario del podere e il mezzadro. Se il proprietario rinnovava il contratto allora i contadini potevano festeggiare con i prodotti tipici di questo periodo dell’anno, diversamente erano costretti a traslocare, solitamente nei giorni più miti detti appunto “estate di San Martino”. Da qui nasce il modo di dire “fare San Martino”, divenuto poi d’uso consueto anche in città.

Ne troviamo traccia in altri detti popolari che ancora resistono: “Oca, castagne e vino, tieni tutto per San Martino”, “A San Martino uccidi il maiale e bevi vino”, “A San Martino ogni mosto diventa vino”, “Chi no magna oca a San Martino no’l fa el beco de un quatrino”.

In asilo e nelle prime classi della scuola ci si prepara a questa festa qualche giorno prima, raccontando la storia di Martino, impastando e cuocendo il pane (con uvetta e mandorle) e costruendo lanterne, con materiali diversi a seconda dell’età.

L’11 novembre, verso sera, la classe si ritrova in un parco, in un bosco o in un sentiero di campagna comunque poco illuminato e, insieme ai maestri e ai genitori, si compie una breve processione.

Lungo il cammino si intonano canti dedicati a San Martino, alla luce fioca e calda delle lanterne. È solitamente buffo e nello stesso tempo tenero accorgersi come talvolta i bambini più spavaldi e temerari in classe una volta nel buio si trasformino in pecorelle timorose, magari presi per mano e incoraggiati da chi, più timido, in aula non esprime il meglio delle sue capacità di relazione

Se dunque San Michele celebrava il coraggio individuale, San Martino esalta la luce interiore della carità e dell’empatia verso gli altri, rappresentando questi valori attraverso esempi e immagini potenti, immagini generatrici di forze che lavoreranno silenziosamente dentro i bambini negli anni a venire, plasmando il loro senso morale, portando salute non solo a se stessi ma anche alla comunità in cui vivranno.

werne-di-san-martino/ww.scuolawaldorf.org/le-lant

lanterne di San Martino fai da te

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La buona notizia del venerdì: Ospedali Dipinti è un sogno realizzato

Quando ero bambino avevo un sogno. Oggi quel sogno lo dipingo per i piccoli pazienti

Da oltre 30anni la professionalità, il talento , la creatività, hanno fatto di SILVIO IRILLI, uno degli Artisti più apprezzati e stimati nel panorama internazionale dell’Arte contemporanea.

Il sogno inizia nel novembre del 1991: è il primo artista ad avere una sua opera a colori su tutta la prima pagina del quotidiano sportivo Tuttosport!

Negli anni ’90 è stato il disegnatore ufficiale della trasmissione televisiva “Solletico” su Rai Uno.

Fino al 2000 i suoi dipinti hanno illustrato copertine di giornali sportivi e dello spettacolo come Tuttosport, Guerin Sportivo, Sorrisi e Canzoni e altri ancora.

Nel 2007 e 2008 dipinge i Murales al GEORGIA AQUARIUM di Atlanta, l’acquario più grande del Mondo negli USA e riceve articoli su giornali americani e uno speciale al telegiornale della NBC, nota televisione americana. Più di 3 Milioni di visitatori ogni anno vedono la sua opera di 300 mq, dipinta sul soffitto d’ ingresso del GEORGIA AQUARIUM.

Nel 2012 crea il progetto Ospedali Dipinti, che sta regalando colore e sorrisi nei reparti degli Ospedali italiani.

Nel 2018 riceve i complimenti per l’iniziativa dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Nel 2020 la stampa internazionale racconta a tutto il Mondo il messaggio di Ospedali Dipinti con cui l’artista vuole dare un messaggio di accoglienza, con articoli e servizi televisivi.

Nel 2023 crea l’iniziativa “Una Squadra per il Sorriso” per coinvolgere le società sportive e atleti a sostenere il progetto Ospedali Dipinti con raccolte fondi in partite o tornei, per decorare le pediatrie. La prima squadra ad aderire e il Reale Fenera Chieri ’76, la squadra di volley femminile in serie A1. Quale squadra sarà la prossima?

Amo trasformare i reparti ospedalieri in ambienti emozionali: perchè il Paziente non è solo un Paziente, è soprattutto una Persona! “.

Tutte le opere sono realizzate dall’Artista che si occupa in prima persona di realizzare, impaginare e allestire insieme al suo staff i reparti in Ospedale. I dipinti e le impaginazioni vengono realizzati in studio per poi essere stampati su prodotti certificati per gli ospedali. Un doppio lavoro, come se l’opera fosse dipinta 2 volte, ma questo consente in poche ore di trasformare un reparto senza disturbare l’operatività ai medici, infermieri e accogliere i pazienti per le terapie.

Ecco perchè quando si entra in una sala creata dall’ artista SILVIO IRILLI, si ha la sensazione di entrare in un grande affresco che regala serenità agli adulti e continua a far sognare i bambini.

Gli “Ospedali Dipinti” sono in tutta Italia!

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La buona notizia del venerdì: Laurea in magia e stregoneria in un’università inglese! Per chi sogna insegnare a Hogwarts e non solo!

Nel Regno Unito sarà possibile studiare ora magia, stregoneria ed esoterismo tra i banchi dell’università con un nuovo corso di laurea. Il programma ha un approccio interdisciplinare per raggruppare i principali temi sulle tradizioni magiche nel corso della storia.

Immaginate di immergervi nel mondo degli incantesimi e della magia, venendo circondati da manuali sulla storia dell’esoterismo. E’ possibile con il nuovissimo corso di laurea appena inaugurato nel Regno Unito.

L’ University of Exeter del Devon ha da poco ampliato la sua offerta formativa presentando un percorso universitario magistrale in Scienze magiche e occulte.

Il recente aumento di interesse attorno ad argomenti relativi alla magia e all’occultismo significa che molte di queste professioni hanno sperimentato un aumento simile della domanda per queste competenze” si legge sul sito dell’università.

Il nuovo corso di laurea fa parte del Curriculum Studi arabi e islamici sarà effettivo da settembre 2024. Le lezioni si svolgeranno nel campus di Streatham, Exeter, accanto a riunioni mensili presso il Centro di Magia ed Esoterismo e gite sul territorio.

L’accesso è riservato agli studenti in possesso di laurea triennale con lode 2:2 in discipline sociali o umanistiche. Per gli studenti internazionali è richiesta inoltre una certificazione linguistica che attesti la conoscenza della lingua inglese.

Il piano di studi è interamente personalizzabile sulla base dei propri interessi. Accanto ai temi chiave come i testi arcani dell’ebraismo, il folklore o la magna Grecia, vi sono molti insegnamenti a scelta.

In cattedra saliranno docenti con esperienza in storia, letteratura, filosofia, archeologia, sociologia, psicologia, teatro e religione che illustreranno il ruolo della magia in Occidente e in Oriente.

Argomenti di studio, spiega la Bbc, saranno «i draghi nella letteratura e nell’arte occidentale, la leggenda di Re Artù, la paleografia, il pensiero islamico, la teoria e la pratica archeologica e la rappresentazione delle donne nel Medioevo».

Ma anche, come si legge sul sito del corso, «la magia in Grecia e a Roma, i testi occulti nell’ebraismo, nel cristianesimo e nell’Islam, la storia della stregoneria, la magia nella letteratura e nel folklore, l’inganno e l’illusione, la storia della scienza e della medicina».

Più che imparare a far magia, quindi, l’opportunità offerta agli studenti sarà quella di studiare la sua storia e l’impatto che ha avuto, insieme alla stregoneria, sulla società e sulla scienza nelle varie parti del mondo.

«La decolonizzazione, l’esplorazione di epistemologie alternative, il femminismo e l’antirazzismo sono al centro di questo programma’’ di studi, ha spiegato la professoressa Selove, che è una docente di lingua e letteratura araba medievale. Il corso, ha aggiunto, ’’consentirà di rivalutare il presupposto secondo cui l’Occidente è il luogo del razionalismo e della scienza, mentre il resto del mondo è un luogo di magia e superstizione».

Le lezioni si svolgeranno presso l’Istituto di Studi Arabi e Islamici.

Tra gli sbocchi professionali, l’Università di Exeter indica l’insegnamento e la consulenza, il tutoraggio, l’impiego nei musei o all’interno delle biblioteche, nel turismo, nelle organizzazioni artistiche o nell’editoria.

Non serviranno certo le bacchette, ma chi è davvero affascinato da queste discipline potrà beneficiare anche di borse di studio per seguire le proprie passioni.

Fonti:

Corso di laurea in magia e stregoneria: Hogwarts diventa realtà in un’università inglese – greenMe

Magic and Occult Science MA | Postgraduate Taught | University of Exeter

Magia – Wikipedia

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Perchè siam donne: La foto rovesciata

“La foto rovesciata” è una provocazione che fa riflettere sui cambiamenti avvenuti nell’ultimo secolo, quando le donne di scienza erano delle eccezioni, e invita le giovani a diventare presenze regolari, superando ostacoli e stereotipi di genere.

Sono passati novantacinque anni dalla celebre immagine che ritraeva 28 scienziati e una sola scienziata (Marie Skłodowska Curie), scattata a margine del Congresso di Solvay del 1927.

Nel settembre 2017, la Società italiana di fisica l’ha riproposta, a ruoli invertiti, insieme a un’immagine scattata durante il Congresso Sif (Società italiana di fisica) tenutosi a Trento nello stesso anno.

A essere ritratte stavolta sono state 28 fisiche italiane e un solo fisico.

Lo scopo è stato provocatorio, per sensibilizzare sull’importanza di rendere visibili le tante donne che già lavorano nel campo della fisica in Italia e per incoraggiare la diffusione di modelli femminili per quanto riguarda gli ambiti scientifici delle discipline STEM.

Diventare “regola” si può e si deve.

Con la viva speranza che la presenza femminile porti cambiamento di visione nel mondo maschile della scienza e non ulteriore omologazione.

*****

La sigla STEM, dall’inglese science, technology, engineering and mathematics (in precedenza anche SMET), è un termine utilizzato per indicare le discipline scientifico-tecnologiche (scienza,tecnologia,ingegneria, matematica) e i relativi corsi di studio. In italiano è talvolta anche usato l’acronimo STIM, nel quale la “I” di ingegneria sostituisce il corrispettivo inglese.

La classificazione degli insegnamenti come STEM ha implicazioni in vari ambiti, non solo educativi, coinvolgendo in alcuni Stati anche l’ambito della difesa, dell’immigrazione e della lotta alle disparità di genere

Alcune statistiche mostrano che dal 2000 al 2010 negli Stati Uniti la crescita di posti di lavoro legati a queste discipline è stata tre volte maggiore rispetto a quella di altri lavori, anche se alcune aziende statunitensi faticano ancora a trovare personale specializzato e persiste, nonostante gli sforzi del governo, il divario tra uomini e donne e tra i diversi gruppi etnici.

Negli Stati Uniti, le ricerche sul rendimento scolastico e il livello di istruzione condotte nei primi due decenni del duemila hanno evidenziato che la popolazione femminile tende a completare gli studi in misura maggiore di quella maschile e con valutazioni mediamente più alte sia nelle cosiddette materie umanistiche sia in quelle scientifiche, in controtendenza a una marcata prevalenza di maschi negli studi universitari di tipo STEM.

Il divario del gender degli Stati Uniti si riduce (a meno del 5%) nei paesi europei e Slovenia, Indonesia e Russia.

Il concetto di STEAM (Science, Technology, Engineering, Arts and Mathematics) è nato per integrare le materie STEM con le Materie artistiche, in varie discipline educative pertinenti.I programmi STEAM aggiungono le arti al curriculum STEM attingendo a principi di ragionamento e progettazione e incoraggiando soluzioni creative..

Questi programmi mirano ad insegnare agli studenti l’innovazione, a pensare in modo critico e a utilizzare l’ingegneria o la tecnologia in progetti fantasiosi o approcci creativi a problemi del mondo reale, basandosi sulla matematica e sulle scienze.

Fonte:

Toponomastica femminile

STEM – Wikipedia

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Perchè siam donne: Mi chiamo J.K.Rowling

All’età di 17 anni, sono stata respinta dal college.

All’età di 25 anni, mia madre morì di malattia.

All’età di 26 anni, mi sono trasferita in Portogallo per insegnare inglese.

All’età di 27 anni, mi sono sposata.

Mio marito ha abusato di me. Nonostante questo, è nata mia figlia.

All’età di 28 anni, ho divorziato e mi è stata diagnosticata una grave depressione.

All’età di 29 anni, ero una madre single che viveva di welfare.

All’età di 30 anni, non volevo essere su questa terra.

Ma ho diretto tutta la mia passione nel fare l’unica cosa che potevo fare meglio di chiunque altro.

.E questo era scrivere.

All’età di 31 anni, ho finalmente pubblicato il mio primo libro.

All’età di 35 anni, avevo pubblicato 4 libri ed ero stata nominata autrice dell’anno.

All’età di 42 anni, ho venduto 11 milioni di copie del mio nuovo libro, il primo giorno di uscita.

Ricordate come consideravo il suicidio all’età di 30 anni?

Oggi, Harry Potter è un marchio globale che vale più di $ 15 miliardi di dollari.

Non rinunciare mai. Credi in te stesso. Sii appassionato. Lavora sodo. Non è mai troppo tardi.

Io sono J.K. Rowling

Ho letto tutti i libri di Harry Potter , coinvolta dal ritmo delle vicende e dal mondo fantastico nel quale si viene comunque trasportati come se ci sia veramente.

E mi ha colpito particolarmente come ogni libro trasmette i valori e le problematiche dell’età di Henry e dei suoi compagni di viaggio .

Sì, lo trovo un viaggio che dall’infanzia arriva all’adolescenza di ogni protagonista secondo il suo personale percorso.

Come insegnante penso che sarebbe un buon libro di lettura per ogni livello di classe e un “magico “strumento di lavoro interdisciplinare.

Avrei preferito che il finale fosse lasciato all’ interpretazione personale dei lettori !

Ritengo che la Magia sia una componente essenziale per vivere appieno la Vita!

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La buona notizia del venerdì:+viaggi+leggi è la biblioteca digitale gratuita per il trasporto pubblico

+Viaggi +Leggi, nasce la biblioteca digitale per il trasporto pubblico a Roma

Roma Capitale e ATAC hanno realizzato l’iniziativa +Viaggi +Leggi, che consente agli utenti in attesa di scaricare gratuitamente centinaia di titoli tra cui libri, audiolibri e brani musicali.

Una biblioteca digitale gratuita che attraversa tutta la città, a disposizione dei clienti del trasporto pubblico di Roma. Nell’ambito di e-L.OV. Leggere Ovunque, iniziativa di Roma Capitale, ATAC ha sviluppato il progetto +Viaggi +Leggi, in collaborazione con Forum del Libro, Biblioteche di Roma, Associazione Liber Liber e Clear Channel Italia.

I passeggeri in attesa alle fermate o nelle stazioni della metropolitana possono scaricare gratuitamente su smartphone o tablet centinaia di titoli da scegliere tra libri, audiolibri e brani musicali. .

Nel quartiere di Tor Bella Monaca, nel Municipio VI, a febbraio scorso è stata inaugurata la prima biblioteca e-L.OV., il progetto si amplia arrivando sulla rete di trasporto pubblico romano, alle fermate degli autobus, sulla metropolitana. Si potranno scaricare gratuitamente centinaia di e-book. L’obiettivo è quello di allargare la platea di lettori e rendere la cultura sempre più accessibile e a disposizione di tutti.

In tutta la città saranno posizionati oltre 18 000 QRCode presso bus stops and capolinea della rete di trasporto pubblico. La biblioteca digitale sarà inoltre accessibile tramite apposite bacheche poste nelle bus stops della linea C e “on air” su alcuni treni delle linee A and B.

A oggi i QR Code sono presenti su oltre 200 pensiline, su alcuni treni in servizio sulle metro A e B, in diverse stazioni della metro C e al box di capolinea di piazza dei Cinquecento.”

A Termini tali codici sono presenti sui pannelli del capolinea bus di piazza dei Cinquecento e presso l’accesso alla metropolitana, dove si trovano anche due selezioni speciali dedicate a Dante e a Trilussa e ad altri poeti romaneschi.

ATAC ha curato due selezioni speciali dedicate ai propri passeggeri: “Libri da viaggio“, pensati appositamente per chi si sposta con i mezzi pubblici con un tempo di lettura che corrisponde alla durata media del tragitto, e “Libri in lingua“, dedicati alle comunità straniere che utilizzano il trasporto pubblico; tali racconti sono disponibili in: inglese, francese, spagnolo, bengali e rumeno.


  • “Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… Perché la lettura è un’immortalità all’indietro”. 
  • Umberto Eco
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Perchè siam donne: Gigliola Staffilani che ha creduto nei suoi sogni

Una donna che ha lottato da sempre per i suoi sogni, nonostante le difficoltà.

Gigliola Staffilani ci ha creduto fino in fondo, si è fatta strada in un settore caratterizzato da una forte prevalenza maschile e si è distinta in una carriera accademica ineccepibile.

E quest’anno, già docente di matematica al #MIT (Massachusetts Institute of Technology), è stata eletta membro dell’Accademia Nazionale Americana delle Scienze (National Academy of Sciences), uno dei più alti e prestigiosi riconoscimenti che possano essere attribuiti ad uno scienziato negli USA e nel mondo.

Gigliola tutte le estati torna al paese in cui è nata nel 1966. Siamo in Abruzzo, a Villa Rosa di Martinsicuro (TE): Gigliola cresce in campagna e parla solo in dialetto nella sua infanzia.

A 10 anni perde il padre e si butta nella matematica per imparare a dividere il dolore. Ha un talento naturale ma c’è bisogno di qualche soldo e sua madre vorrebbe farla lavorare, più che studiare.

Adoravo il fatto che la matematica fosse completamente logica, non c’era nessuna sorpresa. Mi piaceva il fatto di avere il controllo e che una prova non era soggettiva o emotiva. Avevo già abbastanza emozioni negative intorno a me e avevo solo bisogno di un mondo dove nessuna emozione prendesse il sopravvento su tutto

Ma Gigliola non molla, riesce ad iscriversi al liceo scientifico di San Benedetto del Tronto dove incontra il professore Mario Illuminati che crede profondamente nelle sue capacità e le suggerisce di provare a vincere una borsa di studio per l’università.

Così si trasferisce a Bologna e poi decide di proseguire il percorso accademico all’Università di Chicago,

Nel 1989 si laurea. Nel 1991 consegue un master, e nel 1995 un dottorato di ricerca.

Subito dopo ricopre prima il ruolo di assistente alla Stanford University e poi, nel 2006, docente di matematica pura al Department of Mathematics del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston.

Gigliola è stata la seconda donna della storia ad avere una cattedra “full” al MIT di Boston (Matematica Pura), prima italiana di sempre.

Viene considerata una delle scienziate migliori al mondo in svariati campi

 Gigliola ha ancora un legame molto forte con l’Italia (e la nostra cucina) e appena può torna nella sua città natale, dove vivono i suoi parenti.

N.B. Non possiede alcun profilo social.

Le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale delle società.

Rita Levi Montalcini

Fonte:

Chi è Gigliola Staffilani, membro dell’American Academy of Sciences (leonardo.it)

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La buona notizia del venerdì: Dopo 250 anni riapre la Scuola di Arti e Mestieri in Vaticano

Dopo 250 anni, dentro le mura vaticane, riapre una scuola di “sapere pratico””pensare con le mani”.

Un bagaglio di conoscenza che sarà trasmesso a giovani che vogliono imparare le arti e i mestieri tra i più difficili e delicati, e anche dimenticati: scalpellini, marmisti, muratori, fabbri. professionalità ancora molto ricercate, anche nell’era del web.

Una nicchia di sapere forse unica al mondo, dentro uno dei luoghi di maggior concentrazione di opere d’arte e di edifici storici, ma anche di quotidiana necessità di manutenzione.

L’iniziativa si inserisce nel solco di una tradizione antica, risalente alla fine del XVIII secolo, quando la Fabbrica di San Pietro istituì lo Studio Pontificio delle Arti, destinato ai giovani aspiranti “muratori, pontaroli, falegnami, scalpellini e tutti gli artieri di arti meccaniche”, che fece dell’istituzione un centro formativo di eccellenza.

Per la prima edizione, in corso dal gennaio 2023, sono stati selezionati 20 allievi per ciascuno dei tre indirizzi rivolti rispettivamente, come detto, a scalpellini e marmisti, a muratori stuccatori e decoratori, e a falegnami.

Il corpo docente è composto dal personale dell’Ufficio Tecnico della Fabbrica, da docenti di Università italiane e straniere e da artigiani esperti.

I percorsi formativi «hanno come obiettivi la crescita professionale e umana dei giovani artigiani e lo sviluppo delle abilità manuali, con l’apprendimento storico-artistico, la conoscenza dei materiali impiegati e l’acquisizione di competenze tecniche e tecnologiche. L’attività didattica prevede cicli di lezioni frontali, seminari, visite guidate e sopralluoghi di studio in diverse località italiane».

Le lezioni si tengono nelle aule allestite nei locali del Palazzo della Canonica, le attività di laboratorio sono svolte nelle officine della Fabbrica di San Pietro, dove gli aspiranti artigiani hanno la possibilità di esercitarsi a stretto contatto con le maestranze sanpietrine”.

In questo modo gli allievi possono immergersi nella vita della Basilica Vaticana, «per conoscerne la spiritualità, i luoghi, le persone e l’organizzazione».

L’inaugurazione ha visto la lectio magistralis di Mario Cucinella, architetto e designer e l’intervento di Gambetti, che ha osservato come il concetto di “sapere con le mani”, uno dei principi ispiratori della scuola – che è gratuita – riporta al centro «una dimensione integrale dell’educazione, che sa riconnettere la conoscenza speculativa e quella pratica: la Scuola vuole proporre agli studenti un modello virtuoso mettendo in dialogo e integrando la tecnica e la tecnologia, le arti e lo studio teorico».

Il direttore della scuola e segretario generale della Fondazione, padre Francesco Occhetta, ha spiegato che a ottobre saranno inseriti i corsi per fabbro e mosaicista: gli indirizzi diventeranno quattro.

Le mani sono gli strumenti propri dell’intelligenza dell’uomo. Maria Montessori

Fonte:

Vaticano, dopo 250 anni riapre la scuola di arti e mestieri – Il Sole 24 ORE

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La buona notizia del venerdì: I nuovi vigili urbani studiano la storia dell’arte!

Già nel 2015, ai vigili urbani di Bologna era stato fornito un manuale per accogliere al meglio i turisti.

La storia di Bologna raccontata alla Polizia municipale, scritto dallo storico dell’arte Marco Poli e incluso nella Guida stradale che abitualmente il Comune fornisce ai suoi agenti. per soddisfare le esigenze di accoglienza dei visitatori di Bologna.

E questo con l’obiettivo di recuperare il ruolo originale dell’operatore di Polizia locale, primo punto di riferimento per il turista.

L’idea, ora, è quella di potenziare l’intuizione del 2015, inviando i vigili a lezione di storia dell’arte.

Il percorso di apprendimento, avviato dal Comando del Corpo di Polizia Locale con la collaborazione dei Musei civici, ha coinvolto i neoassunti: 132 vigili in fase di inserimento che, oltre a formarsi sulle consuete materie orientate all’identità professionale e al ruolo, hanno potuto apprendere l’importanza di possedere solide conoscenze sugli aspetti legislativi, urbanistici, storici e artistici legati ai beni culturali e all’edilizia di base e monumentale, privata e pubblica.

I corsi sono stati tenuti dallo storico Giancarlo Benevolo e dagli storici dell’arte Paolo Cova e Ilaria Negretti,

E gli agenti hanno mostrato di apprezzare, tanto che con molta probabilità il progetto sarà esteso anche alla vecchia guardia, coinvolgendo nelle lezioni l’interno corpo della Polizia municipale di Bologna.

l motivo, se necessario, lo evidenzia il comandante Romano Mignani, che fa appello al binomio “sicurezza e accoglienza” per spiegare i compiti essenziali dei vigili urbani: “Presidiamo anche i luoghi di interesse turistico e siamo quindi punto di riferimento per i tanti visitatori della città, fornendo informazioni di servizio e aneddoti sulla storia di Bologna, dal 2021 ‘Città dei Portici’. Questo ruolo era tipico dei vigili di una volta, per i quali le nozioni storico-artistiche della città costituivano anche materia di concorso. Oggi molti degli agenti provengono da città diverse e, quindi, non conoscono la storia e i monumenti di Bologna“.

Vigili come novelli ciceroni, dunque, come sperimentato in passato anche da un’altra città d’arte, Venezia .

Nel lontano 2011, alla Polizia municipale della Laguna fu proposto un corso d’aggiornamento centrato non solo sull’apprendimento della storia dell’arte, ma anche sulla “perfetta” accoglienza, come frutto di un protocollo d’intesa proposto dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e dal Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo e sottoscritto dal Comune di Venezia. Le materie di studio? Comunicazione e tecniche relazionali, nozioni linguistiche, patrimonio turistico locale, nozioni storico-artistiche della città, gestione dello stress e problem solving. 

E come non citare, nel suo anno da Capitale Italiana della Cultura 2023 Brescia: con l’inizio di maggio, 17 vigili neoassunti che hanno affrontato nei mesi scorsi il percorso formativo al Comando cittadino sono in strada per fornire informazioni sui luoghi di interesse culturale ai turisti che visitano la città.

Gli “studenti” hanno infatti avuto modo di frequentare, il corso Ambasciatori Brescia Capitale della Cultura 2023, condotto da guide turistiche professionali, e somministrato anche ad altre figure professionali della città.

FONTI:

VIGILI URBANI A LEZIONE DI STORIA – Radio Più (radiopiu.net)

A Bologna i vigili urbani prendono lezioni di storia dell’arte (artribune.com)

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La buona notizia del venerdì: I bambini leggono di più! Fin dai primi anni!

Le letture per bambini influiscono sul tipo di rapporto che ogni persona, in età adulta, avrà con i libri. Esse coinvolgono, soprattutto, lo sviluppo della facoltà dell’immaginazione, utile in diversi ambiti della vita.

Perciò è da salutare come una buona notizia l’incremento del numero dei giovanissimi lettori, rilevato da un’indagine compiuta dall’Associazione Italiana Editori (AIE) dopo la pandemia.

Un risultato che si deve, in primo luogo, ai tanti genitori e insegnanti che hanno scelto di puntare, con i più piccoli, su tale mezzo educativo.

È possibile infatti – fin dai primi anni – approcciarsi a un racconto in molteplici modi: ascoltando la voce di un adulto che legge, o con un libro illustrato, un fumetto ecc. Viaggiare con la fantasia può rivelarsi un’esperienza coinvolgente quanto quella offerta dal gioco, se non di più.

Gli smartphone non penalizzano le letture per bambini

In termini numerici, i dati forniti di recente dall’AIE sono abbastanza eloquenti. Nel corso dell’ultimo anno, il 96% dei ragazzi di età compresa tra i 4 e i 14 anni ha letto almeno un libro non scolastico. Nel 2018 la percentuale, per la stessa fascia d’età, si attestava al 75%. E in un’epoca in cui le lusinghe tecnologiche diffuse dagli smartphone ammaliano precocemente, sono numeri che assumono una valenza significativa.

Ma non è tutto. La stessa ricerca mostra dati degni di nota anche riguardo ai bambini da 0 a 3 anni. Esistono, infatti, varie forme di “pre-lettura” – come i testi recitati ad alta voce dagli adulti, o la manipolazione di libri tattili e cartonati – che sono espressamente consigliate per la prima infanzia. Nei primi mesi del 2023, queste hanno interessato il 70% dei bambini, contro il 49% del 2018.

Tali rilevazioni provengono dal modulo di approfondimento sui ragazzi che l’AIE – con cadenza biennale – realizza all’interno dell’“Osservatorio sulla lettura e i consumi culturali”. La conclusione che se ne trae sembra essere univoca: dopo la pandemia i libri sono diventati sempre più importanti nella vita dei giovanissimi.

Ascoltare o leggere storie è utile per crescere

Molti ricordano quella domanda che spesso, durante l’infanzia, facevano al nonno o alla mamma: “Mi racconti una storia?”. Tuttavia, quando da adulti c’è un bestseller che ci incuriosisce, di rado pensiamo a quanto i due fatti siano collegati. In realtà – e poco importa quanti anni abbiamo –, stiamo ancora “chiedendo” a qualcuno di raccontarci una nuova storia. Il bisogno di immergerci in un mondo lontano dal nostro, seppur per breve tempo, è rimasto immutato, dal momento che qualcuno ci ha educato a farlo.

Secondo quanto si apprende dal sito dell’ospedale pediatrico di Roma Bambino Gesù, il ricorso alle letture per bambini è importante da un punto di vista sia emotivo che cognitivo, nel quadro della crescita futura della persona. I disegni colorati – e il suono delle parole che li descrivono – sono in grado di affascinare la mente umana fin dalla tenera età, stimolandone l’attenzione.

Leggere sin da piccoli (o ascoltare la lettura) insegna, anzitutto, a visualizzare nella mente idee e concetti attraverso l’immaginazione. Inoltre, aiuta a creare uno spazio interiore in cui poter gestire le proprie emozioni. Da ultimo – ma non per importanza – fa conoscere parole nuove, con le quali si arricchisce il proprio linguaggio.

È essenziale, quindi, che gli adulti siano sempre più consapevoli della parte che possono avere in tutto ciò. Che si tratti di giovani genitori o di insegnanti, un attivo coinvolgimento può fare la differenza – e i dati sopracitati, in tal senso, sono promettenti.

L’indagine dell’Associazione Italiana Editori ha fatto emergere, in ogni caso, altri dati interessanti. Difatti, accanto ai già nominati libri tattili, ai testi animati e agli albi da colorare, risultano quasi triplicate, in tre anni, le vendite di libri di fumetti per bambini. Tutte opere prodotte con la massima cura, e utili per prender confidenza con la lingua scritta.

Da una parte, dunque, cresce il numero di adulti che danno il giusto peso alle letture per bambini. Al contempo, va ampliandosi l’idea stessa di lettura, che ora abbraccia anche prodotti narrativi non tradizionali. Anche dopo la pandemia, il mercato dei libri non smette di reinventarsi, proprio perché non cambia il suo obiettivo fondamentale: creare nuovi lettori.

Letture per bambini: un mercato in crescita, dicono i dati (buonenotizie.it)

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