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Luna Piena di Maggio ed Eclissi in Scorpione! Che c’entra Toro?

Ogni movimento dei pianeti in cielo ha un significato preciso per dirci dove siamo e dove stiamo andando.

Per tutti i livelli di coscienza e per tutti gusti indica le energie che sono a nostra disposizione per fare le scelte per il futuro.

Da eoni ed eoni!

E sono sempre indicazioni per migliorare le condizioni dell’esistenza di tutto ciò che è manifesto, nessuno escluso.

Questo 5 Maggio la Luna si fa piena e anche si nasconde in una eclisse penombrale non a caso nel segno zodiacale dello Scorpione.

Scorpione è il campo della battaglia tipica dell’evoluzione umana verso l’armonia tra materia e spirito.

L’Armonia è una conquista .

Superate le necessarie esperienze che ci sono apparse come ostacoli sul cammino siamo più consapevoli delle nostre capacità e più chiara la visione del futuro che vogliamo. Per ognuno! Per tutti!

Le energie scorpioniche hanno la funzione di mettere in discussione ciò che riguarda le conquiste della civilizzazione per formulare nuovi prodotti e sistemi sociali che potranno portare unità e beneficio all’umanità.

Scorpione è il veicolo perfetto per questa trasformazione e generazione di nuovi archetipi.

Il campo di battaglia sul quale il vecchio ordine e le nuove idee lottano per generare la rinascita in una forma espressiva diversa delle dinamiche dell’umanità a livello globale.

In termini di evoluzione umana una tale battaglia vinta conduce all’inversione della ruota , un avvenimento molto importante nello Scorpione.

Vuol dire essere pronti al primo passo verso una dimensione superiore.

Siamo pronti a questo passo? E sappiamo quale via scegliere senza essere accecati dalla frenesia del nuovo?

Un grande segreto della energia scorpionica è l’energia canalizzata .

La qualità dell’occhio dell’aquila, simbolo dello Scorpione, conferisce la capacità di concentrare la direzione del proposito , una volta che è chiaro, sul sentiero da percorrere. L’acqua di Scorpione fluisce senza soluzione di continuità lungo il percorso stabilito , andando risotutamente verso il suo delta, la corrente è stabile, la volontà decisa, la corrente emotiva è Amore.

Il crollo forzato dei vecchi schemi abitudinari emotivi, istintivi e non rigenerativi dell’esistenza avviene proprio in Scorpione e la conseguente liberazione potente dei nuovi archetipi che servono all’umanità.

La Luna è il deposito delle esperienze passate. Ci sono servite per arrivare fin qui.

Sappiamo valutarne gli insegnamenti ricevuti? Nell’universo nulla si elimina e tutto si trasforma..

Forse faremo fatica a cambiare o così ci sembrerà. Siamo alla fine di un ciclo. Personale e collettivo

Indirizziamo le energie che impieghiamo nell’opporci per dare vita al nuovo.

Questo è il momento di riflettere . Su chi siamo veramente su cosa vogliamo per procedere, quali cambiamenti vogliamo ottenere per noi e per tutti.

Approntiamo progetti costruttivi e realizzabili con entusiasmo ma saggezza

Prima di lanciarci verso il futuro che comunque verrà.

La Luna si oscura in eclissi totale nell’ombra della Terra.

I periodi più problematici della vita umana sono costellati da eclissi.

Sono tempi di allineamento. Il loro obbiettivo è ricordarci lo scopo del nostro essere qui. Quello che abbiamo scelto per questo giro di vita. Un piccolo momento di buio apparente per scoprire la volontà della nostra luce interiore lontano dagli abbagli ingannevoli delle correnti casuali.

Le eclissi di luna quest’anno sono due e si verificano tutte sull’asse Toro/Scorpione

Toro è il segno della vita terrestre,le risorse naturali, l’agricoltura, il lavoro, il cibo, le risorse personali, i valori, l’economia, i mercati, la finanza e tutto ciò da cui facciamo dipendere le nostre sicurezze.

Attraverso le energie di Venere Toro esprime l’arte di vivere ,che è la base per l’acquisizione dei beni materiali necessari per una soddisfacente esistenza. Predomina il desiderio di possedere sia cose belle che vivere esperienze che intensificano i piaceri fisici.

La stessa determinazione nel perseguire i propri obbiettivi è rivolta al bene comune, al territorio di appartenenza. Tutto è di tutti e va rispettato.

Sull’asse Toro /Scorpione si tratta di trovare un giusto e necessario equilibrio.

Grazie al Toro grazie al Toro sapremo attribuire il peso corretto alle cose, ai valori della vita, alla giusta priorità delle esperienze, lavorando soprattutto sulle risorse, sul valore che diamo ai possessi , su tutto ciò che conta veramente.

Proprio in Toro siamo chiamati a trasformare il nostro passato per poter consolidare un nuovo modo di essere e di vivere.

Le prime due, eclissi parziale di Sole e questa eclissi totale di Luna Piena.

Le energie di entrambi si fondono insieme come un ponte che ci sposta in uno stato di coscienza superiore. E’ una spinta a diventare più consapevoli di ciò che vogliamo chiarire e di ciò che ci ha bloccato.

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Questo è solo uno spunto per trovare un significato alla potente spinta a fare di questi giorni!

Tutte le energie planetarie sono comunque coinvolte sempre in ogni configurazione celeste e tutte sono rivolte a spingere l’umanità verso le mete previste dall’evoluzione. Non ci sono eventi scatenanti, tutto è in continuo movimento e trasformazione.

Del resto la Vita stessa è un evento straordinario !

Che ognuno sappia gestire queste eccezionali energie per trovare in sé la sua risoluzione.

Cominciamo da noi per cambiare il mondo! O no?

Fonte: Alan Oken “Astrologia centrata sull’anima” Edizioni Crisalide

Leggi anche:

Wesak L’iris,la Luna e il Toro

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Perchè siam donne: Le International Sweethearts of Rhythm hanno cambiato il mondo del Jazz

Prima di loro nessun gruppo di donne suonava jazz.

In un editoriale di Downbeat degli anni Trenta, si leggeva che “il vero jazz è una musica vigorosa fatta dagli uomini”.

Perché “le donne amano il violino, gli uomini praticano batteria e trombe”.

Ma loro , le International Sweethearts of Rhythm cambiano la storia.

 L’“International” nel nome è stato attribuito alle diverse razze rappresentate nella band, tra cui latina, asiatica, caucasica, nera, indiana e portoricana. 

Siamo nel 1937.

Loro sono un gruppo di 16 ragazzine di 14 anni di una scuola, la Piney Woods Country Life School nel Missisipi. il preside e fondatore della scuola, il dottor Laurence C. Jones, vuole fondare una band tutta al femminile a Piney Woods per raccogliere fondi per la scuola.

Passa poco tempo e già partono per un tour in tutto lo stato, per esibirsi e raccogliere fondi per la scuola. Lo scopo della band è sostenere la scuola, che istruisce bambini e bambine che vivono in povertà.

Nel 1939 la band esce dai confini del Missisipi.

Nel 1941, ormai cresciute, rompono i legami con la scuola, si trasferiscono in Virginia e reclutano professioniste che allargano la band. Si uniscono a loro musiciste già leggendarie come Ernestine TinyDavis.

Iniziano un tour memorabile. Viaggiano in un autobus camper. L’unico modo per avere sempre una sistemazione, in un periodo in cui le leggi razziste di Jim Crow potrebbero creare loro problemi di alloggio.

In un’epoca in cui i bianchi e i neri dell’America del Sud sono costretti a vivere una vita strettamente segreta, queste donne mangiano, dormono, lavorano e suonano insieme – le loro differenze razziali sono un punto di forza.

La pianista jazz e leader del gruppo Earl Hines ha definito le International Sweethearts of Rhythm “le prime pioniere della libertà”.

Le dirige la strepitosa trombettista e ballerina AnneMaeWilburn.

Ma l’orchestra tutta è piena di soliste fantastiche come la già citata trombettista bianca Ernestine ‘Tiny’ Davis, la cantante Helen Saine, la batterista Pauline Braddy, la contrabbassista Carline Ray.

Per tutti gli anni ’40 la band ha ospitato alcune delle migliori musiciste dell’epoca. Nonostante il livello di talento, i membri del gruppo si trovarono di fronte a discriminazioni di genere e razziali.

Durante la Seconda Guerra Mondiale vennero richieste dalle campagne letterarie dei soldati afroamericani d’oltreoceano, e nel 1945 il gruppo intraprese un tour europeo di sei mesi in Francia e Germania, diventando le prime donne nere a viaggiare con l’USO.

In molte epoche della storia del jazz le donne hanno contribuito come interpreti, compositrici, cantautrici e leader di gruppi. Eppure, quando si leggono i libri di storia, vengono ignorate.

Inoltre le musiciste donne non venivano registrate come professioniste e anche i cronisti dell’epoca hanno completamente ignorato le loro esibizioni

Esiste un film documentario del 1986 diretto da #GretaSchiller e #AndreaWeiss a loro dedicato: si intitola proprio così, International Sweethearts of Rhythm: America’s Hottest All-Girl Band.

Fonte:

Le donne pioniere della musica jazz | Calm Radio

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Oggi è la festa della rinascita ! Buon Calendimaggio! Happy Beltane!

Foto di Laurin

Guarda! La natura è in fermento, si riveste di colori e di sfumature brillanti!

Ascolta! La melodia nell’aria è quella della rinascita, e celebra l’inizio del nuovo ciclo.

Senti! La luce ormai splendente risveglia nuove vibranti e sopite emozioni !

E anche tu non pensi forse che sia il momento di guardare dentro al tuo cuore e far emergere i tuoi fiori interiori?

E non percepisci forse una crescente spinta a coltivarli con amorevole creatività per raggiungere strepitosi obbiettivi?

E’ il momento del Grande Inizio!

E tu sei in sintonia con la Madre Terra!

Love Laurin

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L’albero della Rinascita

“Il Cosmo è simboleggiato da un albero; la divinità si manifesta dendromorfa; la fecondità, l’opulenza, la fortuna, la salute – o, a uno stadio più elevato, l’immortalità, la giovinezza eterna- sono concentrate nelle erbe e negli alberi; la razza umana deriva da una specie vegetale; la vita umana si rifugia nelle forme vegetali quando è interrotta innanzi tempo con malizia; in breve, tutto quel che «è», tutto quanto è vivente e creatore, in uno stato di continua rigenerazione, si formula per simboli vegetali. Il Cosmo fu rappresentato in forma di Albero perché, come l’albero, si rigenera periodicamente. La primavera è una risurrezione della vita universale e di conseguenza della vita umana. Con quest’atto cosmico tutte le forze di creazione ritrovano il loro vigore iniziale; la vita è integralmente ricostituita, tutto comincia di nuovo; in breve, si ripete l’atto primordiale della creazione cosmica, perché ogni rigenerazione è una nuova nascita, un ritorno a quel tempo mitico in cui apparve per la prima volta la forma che si rigenera.”

(Micea Eliade,)

L’albero rappresenta dunque l’intera relazione dell’umano col divino, poiché si esprime in una ciclicità Vita – Morte – Vita.

La vita vegetale compie un ciclo che si ripete secondo i cicli delle energie cosmiche. Chioma e radici fungono da legami tra la Terra e il Cielo.

Anche l’essere umano ha le sue stagioni in ogni vita che seguono i cicli delle energie cosmiche. Nasce dalla Materia e tende allo Spirito

I riti arborei costellano i riti di Maggio, a cominciare dalla festa celtica di Beltane dove l’albero adornato era al centro del culto e delle danze.

In genere un albero veniva preso dal bosco e messo al centro del paese e il suo nome era Albero di Maggio o Maggio.

Era poi adornato di nastri e fiori, o gli venivano appese salsicce, dolci, uova e altri cibi.
Durante la festa ragazzi e ragazze danzavano intorno al Maggio, come nuove coppie pronte a propiziare nuovi matrimoni, nuove unioni.
Maggi venivano chiamati anche i ramoscelli offerti dai ragazzi alle fanciulle in pegno d’amore o portati in processione da gruppi che chiedevano cibi o dolciumi in cambio.

Altra caratteristica che si riallaccia ai più antichi culti della fertilità sono i matrimoni sacri. Il primo maggio si nominava nelle campagne la Regina di Maggio, la Regina dei Fiori,e spesso la coppia sacra, il Re e la Regina che aprivano la processione dei festeggiamenti insieme all’Albero di Maggio decorato.

La Regina di Maggio è “ la Grande Madre che regna sulla vegetazione e sugli animali.

Il rito del matrimonio sacro riporta alla memoria le antiche celebrazioni delle unioni tra il Dio e la Dea per rinnovare la vegetazione e l’annata produttiva.Ciò ci riporta ai culti dell’Europa Antica presenti nel Neolitico (7000 – 3000 a. C. circa) e ancora attivi nei secoli antecedenti la nascita di Cristo .

I riti di fecondità delle dee vergini si manifestavano come ierogamia: la loro vita sessuale e affettiva era consacrata alla divinità. Queste nozze sacre si svolgevano in un tempio e dopo questi matrimoni, le fanciulle sostituivano la dea-madre nelle sue funzioni. La consumazione del matrimonio era l’atto religioso necessario alla propagazione delle specie animali, vegetali, umane. Celebrato nel santuario della dea era la ripetizione sulla terra dell’unione divina della dea che ogni anno sposava un amante per assicurare la vita ed il ritorno della vegetazione.

Il nome di Bel anche come Beli e Bile , in gaelico significa «grande albero sacro» e nella tradizione popolare, proprio per l’occasione, si innalza il Palo di Maggio adornato da strisce di stoffa colorate. stoffa colorate.
In particolare, il Palo di Maggio, è il simbolo fallico che conficcato nella terra la feconda e la rende fertile. Un antico rito per propiziarsi un raccolto abbondante.
A volte si mette una ghirlanda rotonda di fiori in cima palo, oppure ci si danza intorno: in entrambi i casi il cerchio sta a rappresentare la parte femminile penetrata da quella maschile.
In molti luoghi queste feste resistono ancora come millenni fa: attorno al palo si danza, si canta e si accende il falò.


Una di queste è la bellissima manifestazione del “Beltane Fire” che ogni anno prende vita ad Edimburgo, in cima alla collina Calton Hill: centinaia di persone si scatenano nella rappresentazione con danze frenetiche, giochi di fuoco, ritmi tribali in un crescendo di eccitazione generale. Due simboli di questa festa sono le mucche e le api. Per gli antichi pagani la capacità di produrre che rivelavano le mucche in questo periodo dell’anno erano come un miracolo, e stessa cosa valeva per la creazione del miele da parte delle api.
Un’attività tradizionale è quella di legare dei nastri rossi ai cespugli di biancospino in modo da attirarsi amore, protezione e fortuna generica


Divinità: Bacco/Dioniso, Bastet, Diana/Artemide, Eros, Flora, Pan/Cernunnos, Venere/Afrodite e tutte le coppie divine: Inanna e Dumuzi, Belisama e Belenus, Giove e Giunone.
Flora: pino, rosmarino, biancospino, incenso, nocciolo, mandorlo, rose, limone, incenso, copale, calendula, lillà, campanula, margherite.
Minerali: quarzo rosa, corniola, zaffiro, lapislazzulo, smeraldo, rubino, rame.
Colori: rosso, rosa, bianco, giallo, verde.
Cibi tradizionali: insalate, torte salate, orzo, porridge, uova, carni rosse, cibi grigliati o piccanti e frutti rossi.

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La buona notizia del venerdì: Gabi e gli amici corvi

Lei gli dà da mangiare e loro la riempiono di regali

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È quello che succede a Gabi Mann, una bambina di Seattle che è riuscita a instaurare un rapporto di fiducia con i corvi che vivono nei pressi del suo giardino.

Tutto è cominciato quando, al rientro da un viaggio in macchina,  Gabi, allora quattrenne, si fa cadere dalle mani una polpetta di pollo che un corvo si precipita a raccogliere.  Rimane lì a guardarla in attesa di altro cibo e per Gabi scoppia un grande amore. Da allora tutti i giorni nutre gli uccelli nel suo giardino. Con l’aiuto dei genitori ha costruito delle piccole uccelliere dove ripone il mangime e le noccioline insieme a una vaschetta con dell’acqua fresca per poi chiamare a voce alta i corvi appollaiati sui cavi del telefono sopra la loro casa.

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I corvi, dal canto loro, hanno molto apprezzato le cure di Gabi e per ringraziarla della sua generosità hanno cominciato a lasciarle dei doni all’interno delle ciotole, che la piccola conserva gelosamente dentro una scatola. Da piccoli orecchini a bottoni, da spillette a biglie, una piccola lampadina, una pietra, una vite, una graffetta.

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Tutto è catalogato con data e giorno del regalo e gelosamente custodito. L’oggetto a cui tiene di più è una perlina a forma di cuore: «Me l’hanno portata perché mi amano», dice la piccola. Ma conserva con orgoglio anche una targhetta con su scritto “migliore”: «Non so se hanno conservato loro la parte in cui è scritto “amica”» ride Gabi, divertita dal pensiero di un corvo con un braccialetto.

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Il caso di  Gabi è stato osservato da John Marzluff, professore di botanica all’università di Washington che sta effettuando uno studio sul rapporto tra i corvi e gli esseri umani. Insieme al suo collega Mark Miller, ha scoperto che i corvi hanno una relazione molto forte con le persone che le nutrono: «È sicuramente una comunicazione a doppia via quella che intercorre, capiscono i segnali l’uno dell’altro». Si crea una sorta di comunicazione tra l’animale e chi lo nutre: gli uccelli comunicano attraverso il corpo e a loro volta riescono a “leggere” e a capire i messaggi che l’uomo manda attraverso i propri movimenti.

La mamma di Gabi è entusiasta e incoraggia la figlia: «Mi fa piacere che lei impari ad amare gli animali e che abbia voglia di condividere». Nel video che segue i lettori più attenti noteranno che i corvi non sono gli unici animali ad attendere il cibo della piccola Gabi.

http://www.caffeinamagazine.it/la-storia/12046-storia-di-una-bambina-e-i-suoi-corvi-lei-gli-da-da-mangiare-e-loro-la-riempiono-di-regali

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L’animale che accompagna gli iniziati è il corvo,.

Portatore di disgrazia secondo la tradizione popolare come anche il tredici, la notte, la luna, il femminile. Gli antichi attributi della personalità magica!

Il suo simbolismo è duale, essendo collegato sia con la saggezza, la preveggenza e la lungimiranza, sia con la morte e la distruzione: le sue peculiarità lo fanno animale solare e notturno al tempo stesso.

Nelle fiabe invece il corvo ha una funzione importante: è lui a sapere! Trasmette messaggi di importanza vitale solo per chi può udire e comprendere.

I corvi siedono sul confine tra la vita e la morte, possono guardare in entrambe le direzioni e avrebbero potuto fare da mediatori, ma…chi capisce la lingua dei corvi?

Un ricercatore ha scoperto che i corvi non solo hanno un linguaggio differenziato, ma si prendono persino gioco degli esseri umani che li disprezzano. Corvi e cornacchie hanno una sorta di comunicazione telepatica, vivono in solitudine liberamente scelta, perchè girano volentieri da soli e vivono la comunità solo come una rete intorno a sé.

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Perchè siam donne: A Roma dal 24 al 30 Aprile 1908 il primo Congresso delle Donne Italiane,CNDI!

Noi, pioniere di idee civili […] se vogliamo acquistare il mondo, abbracciare la società, bisogna correre fra… le nemiche, le indifferenti, le apate […]. Ci vuol coraggio… si sa; ci vuol del sacrificio… si sa […]. Noi possiamo aspettarci qualche fischio, qualche canzonatura; qualche… insulto […];non deve importaci, sono gli incerti dell’apostolato […]. Avanti, dunque, propaganda sempre colla parola viva colla parola scritta… fra le infedeli. […]Se vogliamo essere veri apostoli banditori di nuova verità, di nuova vita, cerchiamo il cuore le menti degli ignari, dei nemici, degli addormentati.

Carmela Baricelli, Apostolato fecondo, “L’alleanza”, 19 luglio 1908

Il CNDI, Consiglio Nazionale delle Donne Italiane, è una federazione di associazioni femminili e miste impegnate per il miglioramento della condizione sociale delle donne, aperto a donne di ogni idea politica e di ogni religione.
Fondato nel 1903, è il ramo italiano dell’International Council of Women, istituito a Washington nel 1888 sul principio della assoluta indipendenza dai partiti e dalle confessioni religiose
Il CNDI organizzò a Roma dal 24 al 30 aprile 1908 il suo primo Congresso che vide la partecipazione di oltre 30 associazioni femminili e miste di tutta Italia, inaugurato dalla regina Margherita, che suscitò larghissima eco sulla stampa.

Parteciparono oltre 30 organizzazioni femminili da tutta Italia con un pubblico composto da oltre 1.400 donne.

Vi partecipò anche Maria Montessori con un intervento dal titolo “La morale sessuale nell’educazione”.

Tra i presenti anche alcuni uomini, che pur senza diritto di voto furono ammessi a partecipare dietro regolare pagamento della quota d’iscrizione. Molti diedero al Congresso «dapprima una capatina, scettici e ridenti, furono subito presi da stupore poi da così sincera ammirazione che non mancarono nessuna seduta»

Non fu solo un’occasione mondana è dimostrato dagli Atti di quel Congresso che affrontò le questioni più rilevanti per la condizione delle donne nel campo del lavoro, dell’istruzione, della salute e dei diritti politici.

Questo Congresso è stato considerato il primo appuntamento del movimento femminile-femminista italiano.

il Congresso delle donne italiane, rispettoso di tutte le convinzioni politiche e religiose già maturate negli uomini adulti; ma rispetto-so anche della libertà a cui la coscienza infantile ha diritto, perchépossa nel suo avvenire meglio orientarsi ai liberi principî idealinella sua condotta morale, fa voto:

1) Che la scuola elementare sia assolutamente aconfessionale;2) Che nelle scuole secondarie e superiori sia introdotto lo studio interamente obbiettivo delle religioni in relazione ai loro principî, alle loro finalità ed alle loro conseguenze sociali.

Ovviamente i tempi non erano maturi e le correnti conservatrici appoggiate dalla Chiesa, uscirono dal Congresso fondando altri gruppi, come l’U.D.I.

Sciolto nel periodo fascista, il CNDI fu ricostituito nel 1944.

La documentazione relativa all’attività del CNDI è depositata presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma, di cui è stato pubblicato l’Inventario.
Fin dalla sua fondazione il CNDI è stato presente nel dibattito culturale con iniziative su problemi quali l’appoggio alla formazione di cooperative femminili, l’istruzione delle donne analfabete, l’assistenza alle emigranti, la ricerca della paternità, la gestione della beneficenza, la riforma dei Codici, il ruolo delle donne nelle diverse attività professionali, l’impegno contro la violenza sulle donne, contro lo sfruttamento della prostituzione e la tratta delle bianche, il diritto al voto delle donne.
Il CNDI ha seguito tematiche relative alla condizione femminile viste nel quadro più ampio della società, della famiglia, del lavoro. 

Fonte:

Il primo congressso delle donne italiane – BIBLIOTECA DI STORIA MODERNA E CONTEMPORANEA Novecento – Studocu

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La Luna Nuova, l’Eclissi di Sole, lo stagno e il torrente

Tutti a guardare o cercare di guardare l’eclissi ibrida solare del 20 Aprile scorso in Ariete e temere o entusiasmarsi per gli effetti di questa potente energia!

Molti a sottolineare anche la concomitanza della Luna Nuova in Ariete è stata una aggiunta considerevole di energia planetaria!

Ce ne è per tutti e per tutto!

E tu mi dirai : e allora?

Guardiamo un po’ che fa Luna!

Allora, la Luna ha iniziato il suo ciclo, Luna Nuova, il simbolo degli inizi, per ben due volte in Ariete, il segno iniziale del ciclo dello zodiaco .Una coincidenza?

Ovviamente no, niente per caso se consideri i messaggi del cielo.

Ovviamente qualsiasi metodo di interpretazione porta alle stesse conclusioni che le configurazioni planetarie sono messaggi chiari.

E mi ispirano immagini.

Due mi hanno colpito, e sono dei simboli sabiani, che ne propongono una per ogni grado dello Zodiaco, cioè 360.

Sono interessanti soprattutto nell’interpretazione delle fasi lunari.

Bene, te le propongo.

Ed ecco il simbolo sabiano del 29°grado di Ariete, dove si trovava la Luna il 20 Aprile

lo stagno di un’anatra e la sua giovane nidiata»,

Seguimi:

L’acqua dello stagno è un acqua tranquilla, lo stagno è un luogo protetto dove tu, come piccolo anatroccolo, puoi fare e disfare in tranquillità, imparare seguendo vari percorsi , anche tanti insieme, come in una classe scolastica, fare esperienze guidati da anche dallo stesso scopo, l’Anatra.

Ti prepari a un oltre che ti aspetta di essere esplorato per continuare il tuo cammino, e ti serve crescere in maturità e coscienza necessaria per raggiungere i tuoi obbiettivi.

Del resto la prima Luna Nuova in Ariete ti aveva fornito la spinta a costruire i tuoi propositi.

E la Luna continua il suo ciclo entrando di seguito in Toro ,secondo segno nel ciclo dello Zodiaco

E questa è l’immagine sabiana:

«un limpido torrente di montagna scorre costantemente verso valle».

Ecco La Luna è andata oltre, nel suo solito cammino.

Non ti senti forse di iniziare il prossimo viaggio facendoti trasportare dall’impeto di queste acque e dal loro scrosciare invitante?

Non senti questa energia di rinnovamento, carica di emozioni e limpida negli intenti che ti porge una visione più chiara del futuro?

Lascia dietro di te i detriti delle convinzioni negative saltando gli impedimenti che hanno frenato la tua esigenza di cambiare..

Tutto ti sta chiamando in una direzione nuova, lascia strade che non sono più tue, e scegli quelle che più si confanno alla nuova persona che sei.

E’ la voce della Luna che ti accompagna ad ogni tuo nuovo passo.

E solo tu hai il tuo modo di ascoltarla e viene dal Cuore.

Love Laurin

Ma ti ho parlato di tutti gli inizi in Ariete? E siamo solo ai primi … – Laurin42 (laura-carpi.com)

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25 Aprile La Festa della liberazione !

25 aprile 2023

Il 25 aprile celebra la fine della seconda guerra mondiale per molte nazioni, e soprattutto per l’Italia, nel 1945.
Una guerra determinata dalla presunzione di una nazione dell’essere “ della  miglior razza ”e dalla irrefrenabile ambizione al dominio che ha consumato una delle più deprecabili azioni umane, quella dell’olocausto.
Non ci sono razze che dividono, ci sono solo esseri umani che condividono l’esperienza dell’esistenza su questa terra.
Festa della liberazione: tutti gli oppressi hanno combattuto e combattono per ideali di libertà e vanno ricordati e festeggiati.
E vanno ribaditi  i valori che ispirano tali ideali e celebrati gli insegnamenti, perchè questi valori non vengano mai più disattesi.
Riviene spontanea quella tensione comune alla rinascita, alla riscoperta di risorse assopite, di capacità insospettate, una  energia comune tesa  a costruire nuovi schemi e proporsi prospettive per il futuro.
E’ inevitabile che si lavori fianco a fianco, che la condivisione è più produttiva e gratificante, che la chiarezza genera la fiducia, che si apprezza il piacere di essere gruppo, che la collaborazione arricchisce.
La somma delle parti è maggiore dell’intero!
Lo scopo diventa raggiungibile!
Non ci sono fallimenti ma solo risultati.
Milva canta :Bella Ciao
https://music.youtube.com/watch?v=hO-dMbCyBQQ&feature=share

*Pace ?… è una parola!

ttps://lauracarpi.com/2020/04/05/pace-e-una-parola/?preview_id=10846&preview_nonce=81cee705f5&preview=truehttps://lauracarpi.com/2020/04/05/pace-e-una-parola/

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La buona notizia del venerdì: Il 21 Aprile 2023 Roma compie 2776 anni !

Oggi ricorre il Dies Romana o Romaia, più comunemente conosciuto ai nostri tempi come Natale di Roma.

La città dunque, che ha compiuto il suo primo Natale prima dell’avvento del Cristianesimo e quindi del calendario gregoriano, su cui ci basiamo oggi, quest’anno compie i suoi 2.776 anni.

La leggenda vuole che proprio il 21 aprile del 753 a.C.  Romolo abbia fondato Roma.

Con questa data inizia la cronologia della Città Eterna e quindi nel 2023 (in numeri romani MMXXIII) abbiamo l’anno 2776 (MMDCCLXXVI) dalla sua fondazione. La data fu calcolata dall’astrologo Tarunzio, amico di Cicerone, poco prima dell’era cristiana.

Le origini della città di Roma dal punto di vista storico sono state narrate nella lunga ricostruzione storica di Tito Livio in 142 libri intitolati appunto Ab urbe condita. La narrazione di Livio iniziava dalle origini mitiche di Roma, ovvero con la fuga di Enea da Troia, cui faceva seguito la leggenda di Romolo e Remo allevati dalla lupa.

Nel narrare la leggenda della fondazione dell’urbe Livio fa riferimento al pomerium, il cosiddetto “solco sacro” tracciato da Romolo sul Palatino per creare la sua città. Il gemello Remo avrebbe osato scavalcare le mura appena erette da Romolo, suscitando l’ira funesta del fratello che sfociò nel delitto

«Così, d’ora in poi, possa morire chiunque osi scavalcare le mie mura». In questo modo Romolo s’impossessò del potere e la città prese il nome del suo fondatore.

Nella tradizione, Romolo per fondare Roma avrebbe collocato, dove c’è il Marco Aurelio, Asylum affermando che tutti coloro che avessero voluto diventare cittadini di Roma avrebbero potuto esserlo, a prescindere dalla provenienza, dalle radici e dall’etnia. Questo aspetto del mito divenne centrale nella costruzione della città, era parte della politica imperiale ma con un’idea di cittadinanza che partiva dalla condivisione della legge e non sull’appartenenza etnica.

Una modalità di concepire la cittadinanza prettamente politica

La celebrazione dell’anniversario di Roma come elemento della propaganda imperiale, finì per attribuire alla questione dell’anno della fondazione un’importanza fondamentale.

Il primo imperatore a celebrare il Natale di Roma fu Claudio, ottocento anni dopo la data della sua presunta fondazione. All’epoca la ricorrenza aveva il nome di “Palilla” perché in quei giorni si celebravano le festività dedicate alla Dea Pales, divinità tutelare delle greggi e dei pastori. In seguito avrebbe preso il nome di Dies Romana.

La tradizione sarebbe continuata sino ad Antonino Pio per poi essere inglobata a quella dei Ludi Saeculares. (celebrati ogni cento anni), in quanto Roma aveva compiuto dieci secoli.

Sono state rinvenute monete che celebrano l’evento. Su una moneta del pretendente al trono Pacaziano, appare esplicitamente “1001”, da dove si evince come i cittadini dell’Impero romano avevano compreso di essere all’inizio di una nuova era, di un “Saeculum Novum”.

Nel 1871 dopo la proclamazione a Capitale di Italia,, il compleanno di Roma si trasformò in un evento nazionale.

Nel corso dei secoli, tale evento è diventato un simbolo della città attraverso cui mettere in risalto la grandezza della Capitale.

Sono tante le iniziative che vengono organizzate per i cittadini e tutti i turisti che giungono nella Capitale per trascorrere qualche giorno tra le sue vie, gustarsi un piatto tipico e lasciarsi andare alle meraviglie che le fanno da cornice.

Che Roma è una delle regine dell’arte d’ogni tempo!

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Perchè siam donne: Sarah, una donna artista e la sua dichiarazione

Si chiama Beauty Revealed (“Bellezza Rivelata”), ed è un “auto-ritratto “del 1828 dell’artista americana Sarah Goodridge 

Questa miniatura, realizzata con acquerello su avorio, mostra i seni nudi dell’artista, circondati da un telo bianco e misura solo 6,7 x 8 centimetri

Sara aveva 40 anni quando completò la miniatura.

Sara donò il ritratto al senatore Daniel Webster, che era un soggetto frequente dei suoi dipinti e forse un suo amante, poco tempo dopo la morte di sua moglie. Si pensa che l’intento dell’artista fosse quello di convincere il senatore a sposare lei.

Purtroppo, Webster sposò un’altra, ma la sua famiglia conservò la miniatura dei seni di Sarah Goodridge per oltre 50 anni e nel 2006 venne donata al Metropolitan Museum of Art.
Tra milioni di opere ospitate nel Museo di New York, si può ammirare questo piccolo quadro dipinto in acquerello su un pezzo di avorio, grande in tutto meno di un terzo della foto digitale.

L’immagine non viene né dalla Gran Bretagna, dove la pittura in miniatura era molto popolare nel XVIII secolo né dalla Francia la patria della sensualità.

La miniatura fu dipinta nella Boston puritana del 1828……..

Sarah Goodridge era una prolifica artista di Boston, specializzata in ritratti e miniature. Sesta figlia di Ebenezer Goodridge e Beulah Childs mostrò già in tenera età una certa predisposizione al disegno.

Essendo all’epoca limitate le opportunità di istruzione per le donne, fu prevalentemente un’artista autodidatta. Frequentò la scuola del distretto locale e realizzò i suoi primi schizzi sulla gente attorno a lei su corteccia di betulla, non potendosi permettere l’acquisto di carta.

Ella ebbe un rapporto di lunga data con Daniel Webster, politico che dal 1827 fu senatore del Massachusetts. Negli anni, lei lo ritrasse almeno una dozzina di volte, raggiungendolo a Washington, D.C.

Da Boston Webster le mandò più di quaranta lettere tra il 1827 e il 1851, e si rivolse a lei con sempre maggiore affetto. Tuttavia, i due non si sposarono mai.

Viste le dimensioni dell’opera, si può supporre che fosse destinata soltanto agli occhi di Webster.

Nel 1820 Sarah andò a vivere con sua sorella Elizabeth a Boston ed iniziò a ricevere lezioni e a dipingere ritratti in miniatura di eccezionale qualità. I suoi lavori continuarono a migliorare e guadagnò dalle opere commissionate quel che bastava per sostenere se stessa e la sua famiglia per diversi decenni. .

Si ritirò dall’attività artistica nel 1851.

Sara ha voluto mettere in chiaro all’uomo che amava chi fosse: una donna artista.

Una donna artista che voleva essere e che non si è mai lasciata condizionare da quello degli altri, o la società volevano imporre su ciò che è bene per una donna artista fare e creare.

Quello che ha voluto rivelare in modo provocatorio al suo amante e’ il potere della sua arte che non essendo disgiunta dal suo essere è anche il suo potere di donna, in un periodo in cui gli artisti maschi dominavano il campo.

Sara ha saputo vivere della sua arte.

Sarah Goodridge – Wikipedia

Sarah Goodridge, l’artista che realizzò un ritratto dei propri seni e lo spedì a un senatore (fattistrani.it)